Quando il mese scorso ho ascoltato le parole di Mister Del Neri in conferenza stampa ho subito avuto l’impressione di un autogoal. D’accordo ognuno ha la sua visione del calcio e i suoi teoremi ma creare subito il dualismo Del Piero-Diego proprio non serviva. E’ stato un clamoroso errore di inesperienza a grandi livelli.
A precisa domanda sulla coesistenza in campo dei due talenti bianconeri ha così risposto, in maniera inequivocabile:
“Io gioco con una punta centrale e un trequartista dietro. O con due punte alte, mai due punte basse. Se penso che due non sono complementari come attitudini, non giocano mai assieme. Non c’è alternativa, c’è solo il ruolo: chi gioca meglio, va in campo. Son quattro anni che faccio così come con Doni all’Atalanta. Diego è un Doni. Come la duttilità dei giocatori è una risorsa importante”.
Tradotto in parole semplici : Del Piero e Diego mai in campo insieme!
Mi chiedo, però, se il tecnico di Aquileia ha ponderato tutte le possibili conseguenze di queste sue dichiarazioni. Diego l’anno scorso ha già dimostrato di non esser un “cuor di leone” e non avere il carattere che serve per esser il leader di una squadra che lotta per vincere. Come potrà mai adesso giocare tranquillo e cercare di riscattarsi sapendo di avere alle spalle l’ombra di un Del Piero che scalpita?
In quasi 20 anni di carriera il capitano bianconero si è sempre dovuto conquistare sul campo il posto da titolare. Basti pensare ai dualismi in passato con Roberto Baggio, Totti o Cassano tanto per citarne alcuni. Ha sempre sbaragliato la concorrenza con i fatti. Un solo giocatore è riuscito a spedire Del Piero in panchina: Zlatan Ibrahimovic.
Ma Diego non è e non sarà mai decisivo come Ibrahimovic….. E Del Neri non è Capello.....
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