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martedì 9 febbraio 2010

"L'Inter di Herrera e il doping..."

Correva l'anno 2004, data in cui la casa editrice Bradipolibri pubblicò un libro a cura di Fabrizio Calzia dal titolo "Il terzo incomodo. Le pesanti verità di Ferruccio Mazzola". In tale scritto sono contenute pesantissime accuse lanciate senza peli sulla lingua da parte del Mazzola meno famoso; accuse verso la sua società (Inter) e il suo tecnico (Helenio Herrera) all'epoca dei fatti.
Nel libro viene documentato che in quell'Inter ci fu un "uso disinvolto del doping per potenziare al massimo le prestazioni della squadra e per conseguire i gloriosi risultati poi effettivamente raggiunti".
L'Inter, ovviamente, non la prese bene, e l'anno dopo, tramite Giacinto Facchetti, citò per diffamazione sia la Bradipolibri (e Calzia) che Ferruccio Mazzola, richiedendo un risarcimento di un milione e mezzo di euro per danni patrimonialie morali.
Forse non tutti sanno che questa richiesta danni è stata respinta da parte del Tribunale chiamato ad esprimersi in merito, e l'Inter non ha presentato appello.
Le parole di Ferruccio Mazzola sono state quindi certificate da un Tribunale!
Questa una parte della sentenza del giudice unico Rosaria Ricciardi su questo caso: "(...) il libro è costituito prevalentemente da una serie di racconti che hanno visto come protagonista il Mazzola nel corso della sua carriera, nonché da una serie di testimonianze di molti ex calciatori. Attraverso un racconto chiaro e completo, scevro da espressioni malevole o offensive, gli autori delineano un quadro generale e storico del calcio dell’epoca".
"TUTTI PAZZI PER LA JUVE", ha intervistato in esclusiva il legale della BRADIPOLIBRI, l'Avv.ALBERTO FOGGIA.

Salve avvocato, e benvenuto ai microfoni di "Tutti pazzi per la Juve". Vogliamo farle qualche domanda sulla vicenda BRADIPOLIBRI - FERRUCCIO MAZZOLA - INTER. Come commenta questa sentenza?
“La commento positivamente anche perchè abbiamo sempre creduto che non ci fosse stata alcuna diffamazione nel libro “Il terzo incomodo” perchè si trattava di fatti veri, raccontati da Mazzola che li ha vissuti in prima persona. Quindi percepiti direttamente e poi confermati da altri giocatori dell’Inter di quegli anni. Non c’era nulla sul libro di diffamatorio, ed è stato dimostrato”.

Il giudice quindi vi ha dato ragione e l’Inter ha dovuta pagare anche le spese processuali. È vero che però lei ha dovuto attendere un anno per la liquidazione della sua parcella minacciando il pignoramento dell’incasso di una partita casalinga dell’Inter?
“Purtroppo è vero. Ho dovuto attendere più di un anno, perchè nessuno da via Durini si è fatto vivo per pagare i 7.000 euro necessari a coprire le spese processuali. Sono stato costretto a fare un atto di precetto col quale ho intimato all’Inter di pagare entro dieci giorni la somma, altrimenti avrei proceduto al pignoramento (dell’incasso). Solo allora l’Inter ha pagato, evitando un pignoramento che sarebbe stato davvero disonorevole per la storia del club”

Quali accuse ha concretamente prodotto l’Inter per giustificare il reato di diffamazione a mezzo stampa imputato al suo cliente?
“Direi nessuna, perchè l’Inter avrebbe dovuto dimostrare che i fatti narrati nel libro non erano veri. Ma non ha dimostrato nulla, ne si è avvalsa di documentazioni o ha chiesto di assumere testimonianze. Si è limitata a discorsi piuttosto vaghi, senza niente di concreto.”

La veridicità dei fatti narrata da Ferruccio Mazzola non è stata contestata?
“E’ stata contestata ma senza prove. Noi invece ci siamo spinti anche oltre confermando con più forza le nostre ragioni e la veridicità di ciò che c’è nel libro. E lo abbiamo fatto anche con copiosa documentazione giornalistica dell’epoca.”

L’Inter ha tentato di confutarli per far vedere che erano falsi?
“Solo a parole, contestando in maniera generica, senza portare nessuna prova a proprio favore. E’ stata una difesa monca, che ci ha facilitato il compito.”

Per quanto riguarda i numerosi morti che ci sono stati nell’organico della grande Inter, la società come si è espressa in merito? Non ha messo in relazione il discorso degli ex giocatori scomparsi, con quello che c’è scritto nel libro?
“Hanno contestato anche questo, ma sempre senza prove. Comunque anche noi non abbiamo la certezza di una relazione tra il doping che c’è stato ed ormai è provato di quell'Inter e le tante morti successive dei giocatori che ne facevano parte. Certo è che una coincidenza troppo strana ma è un discorso comunque troppo importante per essere generalizzato. La medicina ci aiuterà ad aver risposte più concrete.”

Su queste morti sa se c’è qualche indagine giudiziaria in corso?
“Ci sono delle indagini da molti anni, che sta conducendo con grande determinazione il pubblico ministero Guariniello della procura di Torino, e che non riguardano solo il calcio ma anche altri sport come il ciclismo, o addirittura le bocce. Il discorso doping è una piaga gigantesca del nostro sport che spesso si rischia di nascondere. Non c’è stato solo in passato. Nulla è cambiato.”

Amichevolmente o non, ha discusso con Moratti della vicenda, anche in via non ufficiale?
“No, non ho avuto il piacere. Comunque non avrei potuto farlo, perchè parlare direttamente con Moratti avrebbe voluto dire scavalcare il legale che tutela il suo cliente.”

Se ci fosse stata la Juventus al a posto dell’Inter, se ne sarebbe parlato molto di più?
“Credo di si, perchè la Juventus fa più notizia dell’Inter per l’importanza del blasone del club. Per la storia del calcio italiano è la squadra più rappresentativa, e lo dico senza essere tifoso di nessuna delle due squadre.”

Vuole aggiungere qualcosa a riguardo della vicenda?
“Spero se ne parli di più, non certo per pubblicizzare la casa editrice o la mia persona, ma lo dico per le generazioni future. Se ne deve parlare per aumentare i controlli perchè il doping uccide!!”

martedì 13 ottobre 2009

Blanc & Noir (Doping)



Mentre a Cannavaro girano per le strumentalizzazioni mediatiche del presunto caso Doping, un altro campione della Fiorentina anni 70' ci lascia per l'abuso di farmaci e terapie mediche criminali: stavolta è toccato al portiere Mattolini.
La lista di morte e malattia per quella squadra è davvero impressionante. Ma non è l'unica.
C'è ancora qualcuno che pensa che il calcio anni '60-'70-'80 fosse più pulito di quell'attuale?
Doping, calcioscommesse, corruzione, bustarelle, mazzette, evasione. Quel trentennio non si è fatto mancare davvero nulla.
E chi denuncia o ha denunciato quel sistema viene o è stato automaticamente estromesso dallo stesso...
Torniamo a parlare solo di calcio, se ci si riesce.
Prima uscita da presidente designato per Blanc.
In merito riporto un bella osservazione di Mirko Nicolino per Juvemania.it
Bravo Blanc, ma preferivo un altro presidente
Jean Claude Blanc nuovo presidente della Juventus, mentre Giovanni Cobolli Gigli non farà più parte dell'establishment societario.
Blanc è un grande manager, come ce ne sono davvero pochi in giro.
In un triennio è riuscito a ricostruire un patrimonio societario di primissimo livello.
Se il marchio Juve è tornato a "tirare" come un tempo è principalmente merito suo, che in questi anni ha stretto accordi commerciali molto remunerativi.
Probabilmente, e me lo auguro con tutto il cuore, tra qualche anno staremo qui a parlare di Blanc come uno dei più grandi dirigenti della storia bianconera.
Mi sarei aspettato, però, che mantenesse la propria carica di AD ed alla carica di presidente avrei voluto uno juventino "di vecchia data"....
Alla fine, in fondo, si torna sempre allo stesso punto di partenza:
alla nuova Juve in primis c'è bisogno di gente di campo.
Quindi almeno a mio gusto, conta davvero poco se il presidente lo fa Blanc o Cobolli Gigli.
Quello che mi auspico è che al più presto torni in società gente che capisca di calcio davvero.
Intanto Ibrahimovic lancia l'ennesima stoccata all'Inter.
Chissà per quanto tempo ancora i tifosi "neroassurri" riusciranno a sopportarlo.....
In chiusura mi sembra giusto mandare un ultimo saluto ad un grande Juventino come Alberto Castagnetti.
Ciao Alberto.

mercoledì 29 aprile 2009

Rebellin vergognati



Vorrei poter parlare subito di calcio, come faccio normalmente.
E di argomenti di discussione oggi ce ne sono davvero tanti.
Ma voglio in primis parlare dell'ultima vergogna che ha colpito uno Sport che ormai è paragonabile al Wrestling in quanto a credibilità.
Non ci crederete, datemi del sensitivo, ma quando la scorsa estate Rebellin vinse la medaglia d'Argento alle Olimpiadi le sue dichiarazioni (che riporto qua di seguito) mi diedero talmente fastidio che in cuor mio ero certo che lui non era pulito e non festeggiai minimamente la sua impresa.
"Questa medaglia è la rivincita del ciclismo pulito”.
“Credo di essere un esempio per tutti i giovani. Questo è l’esempio che si ottengono risultati con il sacrificio e con tanto allenamento. Io, durante l’anno, mi concedo solo due o tre giorni di festa e basta”.
Si, come no. Ma mi faccia il piacere.
Rebellin, vergognati.
Le sue ipocrite dichiarazioni mi ricordarono da subito quelle dei suoi colleghi che apostrofarono Virenque quando fu beccato positivo per la prima volta.
E tornando al calcio le paragonai a quelle profuse da Zola e Scala subito dopo che esplose lo Scandalo Juve:
"Una vigliaccata ricorrere al Doping"
Poi con il Video Cannavaro e quel Neoton iniettato in vena, fu chiaro a tutti che il Parma in quegli anni ricorreva all'abuso di farmaci così come facevano tutti.
Ipocrisia tipicamente italiana.
Negare sempre, anche di fronte all'evidenza...
Torniamo al calcio.
Champions: il Chelsea in versione Trapattoniana resiste all'assalto dell'armata Barça. Al ritorno però ci sarà da divertirsi....
Capitolo Juve: respinto il ricorso contro la squalifica del campo. Come sempre la squadra bianconera viene colpita per prima per educare tutti.
John Elkann intanto ieri ha comunicato a tutti quello che vi avevo anticipato io un mese fa:
in caso di terzo posto (evento probabile) e mancata vittoria in Coppa Italia (evento che si è gia verificato), Claudio Ranieri verrà esonerato checchè ne dicano i Cobolli e i Gigli o i Bla Bla Blanc di turno....
Il Corriere dello Sport vede sempre più vicino Conte. Non sò perchè ma leggere il nome dell'ex capitano Juve accostato alla panchina bianconera mi provoca sempre un sentimento di erezione.
Non contento, il Corriere, abbina anche Spalletti alla panchina del Milan.
A quest'ipotesi credo molto meno.
Nel caso, come già detto domenica sera in diretta tv, consiglio all'AS Roma di ripartire proprio da Claudio Ranieri:
quale migliore garanzia di simpatia che augurare un allenatore del suo livello sulla panchina di una squadra "nemica"?

martedì 21 aprile 2009

Ciao Franco


Un'altro giovanissimo ex calciatore morto.
Franco Rotella, ex ala destra dell'Atalanta dal 1994 al 1997, si è spento lunedì 20 aprile all'età di 43 anni. Giocò con Gallo e Sgrò, in panchina c'era Mondonico.
Rotella era malato da tempo di cancro, lascia la moglie Nadia e il figlio Simone, che gioca nella Berretti del Genoa.
Nato il 16 novembre 1966 a Genova Quezzi, e cresciuto calcisticamente nel Baiardo. Ala destra, dotato di buon cross e di senso tattico, era diventato professionista nel Genoa, con cui debuttò in serie A a soli 16 anni (75 presenze, 4 reti). Nella squadra rossoblù giocò insieme a Gian Luca Signorini, ucciso dal morbo di Lou Gehrig.
Ma c'è un altro giocatore esploso nel Genoa di quegli anni scomparso prematuramente: Andrea Fortunato, morto a 24 anni quando era il terzino sinistro della Juventus.
Tre morti che lasciano molte domande in sospeso. Terminata la carriera da calciatore, ritornò nella sua città natale Genova dove aveva trovato lavoro come opinionista sportivo in note trasmissioni di emittenti televisive liguri. Era anche responsabile tecnico della scuola calcio e del settore giovanile degli Emiliani, società di calcio genovese.
RIP Franco.

martedì 3 febbraio 2009

"A gamba tesa" su Montero


E' un grande onore annunciare a voi tutti che questa settimana ospite della rubrica "A gamba tesa" c'è proprio Montero, quello vero.
Per discutere del momento di crisi juventina non potevo scegliere interlocutore migliore del grande "Paolo".

Paolo seconda sconfitta consecutiva per la Juventus. Dopo la brutta battuta d’arresto di Udine, il tonfo casalingo contro il Cagliari. Pensi che a questo punto le ambizioni di scudetto bianconere siano definitivamente ridimensionate?
Per fortuna anche l’Inter domenica ha avuto un mezzo passo falso in casa lasciando il campionato ancora aperto. Certo il margine di errore però si assottiglia terribilmente. La Juve non può più sbagliare.
Ma questa Inter è in testa perché nettamente la più forte?
Per il rispetto che nutro verso i tifosi bianconeri e la Juventus, di cui continuo ad esser un tifoso, non dirò mai che l’Inter le è nettamente superiore. Certo però l’esito finale di questo campionato dipende soprattutto dalla formazione nerazzurra.
Ancora una volta l’imputato numero uno della crisi bianconera sembra esser l’allenatore Claudio Ranieri, che il pubblico bianconero stenta ad amare. In passato come possibili successori del tecnico romano si sono fatti i nomi di Antonio Conte e Claudio Prandelli, personaggi che tu conosci bene. Dei due, tu chi ti senti più di “raccomandare”?
Prandelli è una persona squisita. Per lui nutro un affetto grandissimo e poi il Mister ha già dimostrato il suo valore assoluto però con Antonio ho passato 9 anni fantastici, che non potrò mai dimenticare….
Quindi? Pensi che Antonio Conte sia già pronto per fare il grande salto per allenare la Juventus, visto anche quanto di grande stà facendo a Bari?
Guarda proprio l’altro ieri ho mandato un sms al Professore (Ventrone) e gli ho scritto:
“Sono sempre più convinto che Antonio ce la farà a raggiungere il suo sogno. La panchina della Juventus presto sarà la sua…”
Vedo che sei ancora legato al professore Ventrone e allora non posso che chiederti:ma quanto ti hanno dato fastidio le accuse di Doping contro la Juventus?
Tantissimo. Soprattutto all’inizio. Perché la gente che parla non si rende conto di quanto sudore e fatica ci sono voluti per conquistare quei successi. Quello che prendevamo era nella lista Fifa, tutto lecito. Mille controlli, valori fuori norma: ZERO. Ma quando sei al Top cercano di darti fastidio in tutti i modi possibili….
Sei spaventato dalla diffusione della SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) nel mondo del calcio?
Guarda, ad esser sincero in Uruguay di questa storia non è arrivato niente.Solo tornando qui in Italia sono venuto a conoscenza di questa tristissima vicenda. Spero che il mondo del calcio non c’entri niente con questa malattia e sia solo una spiacevole coincidenza.Mi dispiace tantissimo per quei ragazzi che ne sono stati colpiti.
Prima hai detto “quando sei al Top cercano di fermarti in tutti i modi”.Allora ti chiedo: che idea ti sei fatto di Calciopoli?
Quando vinci troppo agli altri non resta dire che rubi. E’ successo negli anni in cui dominava il Milan di Sacchi e Capello, poi è successo a noi ed adesso sta succedendo all’Inter. Di certo io dal campo non mi sono mai reso conto di niente di strano. Per me la Juve ha sempre vinto sul campo per meriti sportivi. D’altronde se le prime persone che chiamo quando torno a Torino sono Moggi e Giraudo ci sarà un motivo?
Quanto sei legato alla Triade?
Alla Triade e anche a Marcello Lippi devo tutto. Se mi sono affermato nel mondo del calcio è stato soprattutto merito loro.Non mi stancherò mai di ringraziarli.
Marcello Lippi in una precedente intervista che mi ha rilasciato due anni fa, parlando di te, mi disse testuali parole:“Guardi nella mia carriera calcistica ho conosciuto tantissime persone.Ma uomini con la capacità di aggregazione come Paolo Montero, ha avuto e avrà sicuramente anche in futuro in qualsiasi altra attività farà, non ne ho mai conosciuti.Una persona capace di avvicinare, di unire, di aggregare il proprio gruppo in maniera fantastica. Un leader assoluto. Oltre che un grandissimo difensore.”
Queste parole del Mister mi rendono davvero orgoglioso. E ti ringrazio per avermele riferite e generate.
Ma è vero che hai tagliato completamente i ponti con il rettangolo da gioco?
Si, quello che dovevo dare l’ho dato. In campo non ho mai lesinato sforzi in tutta la mia carriera.Poi una volta smesso, Stop.Adesso mi sono lanciato completamente in questa nuova avventura.
Ti piace il tuo nuovo ruolo da “mediatore”?
Si, tantissimo. L’idea di poter aiutare dei ragazzi a sfondare in un mondo difficile come quello del calcio mi piace assai.
Potresti mai rientrare alla Juventus con un ruolo dirigenziale?
No, perché nonostante il bene che voglio ai tifosi della Juventus e all’ambiente tutto, amo troppo la mia patria e voglio continuare a vivere in Uruguay vicino alla mia splendida famiglia.
A proposito di dirigenza. Riesci ad immaginare la Juventus con un proprietario diverso dalla famiglia Agnelli?
Claro che no. L’avvocato era una persona unica, educato e gentilissimo con tutti. Spero che i suoi eredi siano all’altezza dell’eredità che gli è stata lasciata.
Che idea ti sei fatto della nuova dirigenza bianconera?
Della nuova Juve conosco solamente Alessio Secco, di cui ho grande stima. Non me la sento di dar un giudizio sulle altre persone che non conosco.
Quando la Juventus nel 1996 vinse la Champions all’ombra del Colosseo tu non facevi parte di quella squadra (giocavi ancora nell’Atalanta) ma quest’anno come allora la finale si ridisputerà a Roma. Pensi che la squadra bianconera possa ripetere quell’impresa?
In tutta sincerità mi sembra davvero difficile. Quella era una grandissima Juve, questa una buona squadra. Comunque auguro con il cuore alla Juventus e ai suoi tifosi di riuscirci.
Se lo meriterebbero davvero per quanto sofferto durante e dopo Calciopoli, ma sarà difficile anche superare il Chelsea.
Ma cosa manca all’attuale Juventus per tornare ad esser “la migliore”?E cosa aveva di speciale quella squadra?
Ci vuole tempo e….campioni. Tanti.
Ma forse quella Juve è inarrivabile lo stesso. Era un gruppo fantastico, unico.
Ma cosa vuol dire giocare nella Juventus?
E’ il massimo. Ti senti uno di famiglia da subito. E poi quella maglia è una corazza….
Hai qualche giocatore da consigliare alla Juventus?
Claro. Ho già suggerito personalmente il nome di Aguirregaray, un terzino di spinta già Nazionale Under 20. E’ un talento esplosivo dal grande futuro. Vedrai, la fascia bianconera sarà la sua….
C’è un giocatore in cui Paolo Montero si rivede attualmente?
Assolutamente no e poi non amo i paragoni. Ogni giocatore fa storia a se.
Ti sei mai fatto un’idea sulle tante finali di Champions perse con la maglia della Juve?
E che ti devo dire? Sarà stato il destino. Anche perché soprattutto in quella contro il Borussia Dortmund dominammo quasi per tutta la gara.
Guarda però anche la sconfitta con il Real avvenne solo per una serie di eventi sfortunati. Di certo nessuno ci ha mai messo sotto davvero.
La finale contro il Milan invece merita un capitolo a parte. Come diciamo noi in Uruguay, la lotteria dei calci di rigori è una Roulette Russa.
A proposito della finale di Manchester, ti faccio una bella “gamba tesa”. Hai sempre detto che odiavi giocare terzino sinistro e quando eri all’Atalanta litigasti proprio per questo con Lippi: perché quella sera invece non hai rifiutato di giocare in quel ruolo?
Mi chiedi pure il perché? Non mi sarei mai potuto tirare indietro in una gara di simile importanza. Giocare terzino sinistro non mi è mai piaciuto e quella sera finchè non si fece male Tudor giocai un vero schifo sulla sinistra ma dovevo dare tutto per provare a vincere quella coppa. Non me lo sarei mai perdonato altrimenti.
Pensa, per farti capire meglio, da bambino preferivo giocare in porta piuttosto che terzino sinistro.
E il rigore di Manchester? A quel rigore calciato così malamente contro Dida ci pensi mai?
Certo che ci penso. In gare ufficiali non ne avevo mai tirati prima in vita mia.
Ma a fine gara Mister Lippi viene da me e mi dice ”Paolo te la senti?”
Cosa avrei potuto rispondergli? Avrei fatto di tutto pur di vincere quella sera. Di tutto….
Che ricordo hai del 5 Maggio 2002? Sai che Moratti spesso ritorna su quel successo bianconero (è evidente che ancora gli fa male) attribuendolo solo ad una “banda di ladroni”?
Per fortuna di queste cattiverie in Uruguay arriva ben poco. Quel pomeriggio fu fantastico. Da impazzire. Una gioia immensa. Non ci credevamo quasi più.
Ma l’Inter di cosa si lamenta poi? Se era davvero la più forte andava a Roma e rifilava 4 pigne alla Lazio. Altro che scuse.
E allora noi di Perugia cosa avremmo dovuto dire?
74 minuti dentro lo spogliatoio ad aspettare di rientrare in campo.
74….Li ho cronometrati…Una roba pazzesca.
Però io ho il mio codice d’onore personale e per me conta solo e sempre il verdetto del campo.
Per questo ho sempre rispettato le decisioni arbitrali. Durante la partita tutto è lecito pur di vincere.
Durante la tua carriera c’è un giocatore contro cui ti sei accanito di più? Qui a Roma ad esempio ne hai collezionate di espulsioni. E a Totti poi ne hai date di “botte”....
No, ma scherzi? Io ho sempre rispettato gli avversari. Quando magari sentivo di più la gara ero più arrabbiato in campo. Ma mai sono entrato in campo con la volontà di fare male a chicchessia.
Sarà che quando non si vince i tempi migliori si rimpiangono di più. Ma ai tifosi juventini che rimpiangono Paolo Montero e quella Juve che hanno amato alla follia cosa dici?
Beh è normale per i tifosi rimpiangere tempi così belli. Li rimpiango pure io.
Per dirti: ieri mattina ero al telefono con Moggi e ieri sera a cena con Padovano.
Come si può dimenticare un periodo così bello della propria vita?
Ai tifosi juventini dico solo una cosa: sono uno di voi.
Sono diventato Juventino il primo giorno che sono arrivato a Torino, quando mi sono reso conto di quanto la Juventus fosse odiata dal resto delle tifoserie d’Italia.
Il loro odio io l’ho trasformato in amore per la Juventus. Contro tutto e tutti.
Ecco perché in campo non mi risparmiavo mai….
Sai che ti dico? Non so se la Juve sarebbe così forte se non fosse tanto odiata.
Altro che simpatia.
Ma Moggi l’ha chiuso o no a chiave Paparesta?
Quando l’altro giorno ho letto certi commenti alle dichiarazioni di Paparesta non ci voleve credere.
Ma qualcuno davvero in questi 3 anni ha creduto che Moggi avesse sequestrato l’arbitro?Scusami ma mi viene da ridere.
Nel campo giornalistico pensi che aiuta a far carriera esser anti-juventino?
Questo non lo so, ma di una cosa ne sono certo: gli episodi arbitrali pro-Juve vengono amplificati tantissimo rispetto a quelli degli altri. Alla moviola si grida allo scandalo solo se l’episodio favorisce la Juve. Hanno capito che così si fa share…..
Paolo concludo questa bella chiacchierata con una rivelazione: il mio blog personale porta il tuo cognome (insieme al mio anno di nascita) perché come te sono stato un bambino innamorato del calcio, come te per vincere ho sempre usato un mio personale codice d’onore, come te sono un casinaro, duro e leale capace di grande capacità di aggregazione.
Stefano, grazie davvero ma non vorrai mica far emozionare il “duro” Montero? Non ci provare, eh. Io ho interpretato il calcio sempre così, sin da piccolo e sapere che ci sono persone che si rivedono in Paolo Montero mi rende davvero orgoglioso. Mi dispiace solo che il computer non mi piace per niente altrimenti seguirei con piacere il tuo blog.
A presto Paolo.
Ciao Stefano. E’ stato un piacere.

venerdì 30 gennaio 2009

L'ingiusta giustizia


«Per un ritardo di 25 minuti ad un controllo risultato cristallino, due calciatori sono stati puniti come criminali».
Per commentare l'assurda squalifica di 1 anno inflitta a Mannini e Possanzini, cito la frase pronunciata da uno dei loro legali.
Siamo davvero al paradosso. Così non si fà il bene della lotta contro il Doping.
Ritengo che per un ritardo ai controlli la squalifica massima debba esser simbolica, massimo 1 mese. Rovinare la carriera di un giocatore per un semplice ritardo è davvero assurdo, a meno che non si intraveda nel comportamento dell'atleta malafede...
Detto ciò, a questo punto il Coni ci dovrebbe spiegare perchè Francesco Totti fu graziato, mentre Possanzini e Mannini avranno praticamente le carriere rovinate.
E' sempre lo stesso Coni che ha gestito Calciopoli a modo proprio.....
E noi dovremmo ancora credere in questa giustizia sportiva, dei 2 pesi e delle 2 misure?
Non ce l'ho con Totti. Ma con la difformità di giudizio che da sempre contraddistingue i processi sportivi.
Cambiando completamente discorso, davvero suggestiva l'idea di correre un gran Premio di Formula 1 nel centro di Roma. Mi immagino il traffico di quei giorni nella Capitale però almeno l'occasione magari servirà per ripianare le strade della Città..
Calcio giocato:
Buffon invita la Juve a non aver paura, anche se per colmare la lacuna qualitativa nei confronti dell'Inter vengono riproposti 3 nomi:
Silva, Aquilani, Diego.
Sia benvenuta la qualità in casa Juve, merce sempre più rara....

lunedì 26 gennaio 2009

"A gamba tesa"su Moggi

Dedico l' Edizione Straordinaria della Rubrica a tutti coloro che adesso parlano di errori in buonafede.
Dedico l'intervista a tutti quelli che pensavano che la Juventus dell'era della Triade vincesse perchè comprava le partite e gli arbitri.
Dedico questa bella chiacchierata con il Direttore a tutti i tifosi Juventini.
Ma la mia dedica va sopratutto a tutti coloro che pensavano che il calcio senza Luciano Moggi sarebbe stato migliore.


Buongiorno Direttore. Nei 12 anni dell'era Triade si è mai pentito di qualcosa che ha fatto? Rapporti sin troppo amichevoli con le istituzioni del calcio (designatori arbitrali, organi federali), amicizie troppo strette con la società di procuratori Gea, provocazioni antipatiche ad altri dirigenti, membri del mondo calcio, giornalisti o altro.
In tutto questo elenco di rapporti che ha enumerato non devo pentirmi di niente. Avere rapporti amichevoli con le istituzioni è il compito di ogni buon dirigente di società. Essere collusi, tutto un altro discorso. I nostri erano solo buoni rapporti improntati sempre alla massima correttezza. Con i designatori arbitrali siamo stati sempre corretti. Idem con gli arbitri. Comportamenti che NON ERANO ASSOLUMANTE VIETATI (lo scriva grande e sottolineato) esattamente uguali a quelli che avevano tutti, anche se poi c’è stata una corsa a dimenticare telefonate ed inviti a cena che riemergeranno nel processo di Napoli in tantissime intercettazioni trascurate, chissà perché… Per quanto riguarda i procuratori abbiamo sempre dato il massimo rispetto a coloro che rispetto lo meritavano, Gea compresa. Il nostro obiettivo non era quello di favorire i procuratori, ma di prendere buoni giocatori per vincere e credo che, per questo, i migliori testimoni siano i risultati ottenuti. Quindi nessuna preferenza a nessuno, GEA compresa, dalla quale sono arrivati giocatori come Mutu a parametro zero e Legrottaglie e non gli Andrade. Il resto sono solo chiacchiere e falsità. Di provocazioni antipatiche a dirigenti ed esponenti in genere del mondo del calcio non ne ricordo, ma anche ve ne fossero state apparterebbero alla normale dialettica dei rapporti.

Si è mai pentito di aver sottovalutato i nemici mediatici (Mediaset, radio - tv e stampa romana, Gazzetta dello sport, giornalisti anti-juventini) lasciando passare indisturbate troppe accuse e diffamazioni nel corso degli anni, che sono state poi alla base del massacro mass-mediatico di quello che tutti ricorderanno come “Moggiopoli”?
MOGGIOPOLI è parola usata solo dal quotidiano rosa.. Tutti gli altri, correttamente, l’hanno definita “Calciopoli” proprio perché coinvolgeva più squadre e praticamente quasi tutti i dirigenti. C’era però bisogno di un capro espiatorio per dare un cenno..del cessato pericolo..affinché quelli che non sapevano vincere perché NON SAPEVANO FARE LE SQUADRE (scriva grosso e sottolineato anche questo) potessero fare il comodo loro, come in effetti sta avvenendo. Soltanto quando i miei avvocati leggeranno nelle aule del tribunale le intercettazioni dei miei ex colleghi (completamente trascurate..) facendo un confronto con quelle del sottoscritto, allora ci sarà da ridere. Ho sempre cercato di andare d’accordo con tutti, perché a questa abitudine ho conformato tutta la mia vita e non solo nel mondo del calcio. Mi è capitato negli ultimi tempi di non andare d’accordo con Enrico Varriale della Rai, ma non sono il solo, visto quello che è successo quest’anno con Zenga, allenatore del Catania. Quanto alle accuse, chi ha buona memoria dovrebbe riconoscere che le stesse sono indirizzate ora all’Inter. A giusta ragione, dico io, perché se si va ad osservare il campionato 2007-08, vinto dai nerazzurri, le distrazioni arbitrali che hanno favorito la squadra nerazzurra sono state in quantità industriale (e non richieste aggiungo io) basta citare alcune partite tra le più clamorose come Inter-Parma, Inter-Empoli o Inter-Palermo. Credo che quando la vedova Sensi ha affermato che lo scorso campionato lo doveva vincere la Roma aveva tutte le ragioni di questo mondo. Per non citare poi le sviste pro-Inter più clamorose di quest’anno come il gol convalidato contro il Siena con cinque nerazzurri in fuorigioco o come in coppa Italia contro il Genoa e la Roma. Solo che Moratti finge di non vederle e tace. Adesso stanno cercando di prendersela con la Juve, ma tanto ormai si sbaglia in buona fede no?

“Il calcio deve uscire dalle farmacie”. Forse è la frase migliore pronunciata da Zeman in tutta la sua carriera. Perché però quel giusto grido di allarme non fu utilizzato per cogliere l’occasione di controllare le farmacie di tutte le squadre di calcio e si cercò solo di criminalizzare invece la formazione che vinceva di più in quegli anni? Quanto si sarebbe potuto fare del bene al calcio se si fosse fatta un’indagine a 360°?
La Juve da questa vicenda ne è uscita pulita. Avessero fatto la stessa indagine a tutti invece…….
Vero, la Juventus ne è uscita completamente pulita sia a livello sportivo che penale. Quello che però le chiedo io è: adesso, a distanza di anni, a livello morale si sente di condannare l’operato del dottor Agricola di quegli anni? Tutti quei farmaci (leciti ma pur sempre farmaci) somministrati a ragazzi completamente sani…
Il Dottor Agricola è un professionista esemplare, scrupoloso e capace. Si può elogiare, non condannare.

Ritorniamo a Zeman. Tempo fa, commentando la crisi Juve di inizio stagione ha dichiarato: “alla Juve manca un regista…alla Moggi”. Secondo lei l’allenatore boemo ce l’ha davvero con lei o è sfruttato da quei giornalisti pavidi e codardi che non hanno il coraggio di accusarla in prima persona?
Credo che sia molto sfruttato dai giornalisti, che lo portano a rispondere come loro desiderano. Comunque Zeman è grande e vaccinato. Nessuno gli punta la pistola per dire le solite quattro bischerate quotidiane. Ho sentito tra l’altro, che gli hanno proposto di fare un film. Finalmente potrebbe aver trovato la sua vera collocazione!

Senza Calciopoli: Buffon sarebbe stato venduto al Milan (vuole smentire?) e Del Piero non avrebbe sopportato ancora Capello (dico bene?) e sarebbe emigrato via (magari rimpiazzato da Cassano..). Si può affermare quindi che le bandiere nel calcio moderno, dominato dai soldi, non esistono più salvo combinazione di una serie di fattori positivi? Quale sarebbe stata la squadra della Juventus 2006-2007?
Si sbaglia. Buffon non sarebbe mai stato ceduto e Del Piero, invece, avrebbe sopportato Capello. Diciamo che le bandiere sono diminuite ma ci sono ancora esempi illustri come Maldini, Del Piero e Totti. La squadra del 2006-2007, soltanto con qualche ritocco, avrebbe proseguito il suo ciclo di vittorie. Ecco perché nasce Calciopoli…..!

Molti sostengono che nella seconda parte del suo secondo anno in maglia bianconera Zlatan Ibrahimovic giocò appositamente male perché voleva il suo contratto adeguato al pari degli altri campioni. C’è qualcosa di vero in questa diceria? Senza Calciopoli ci sarebbero stati problemi per trattenerlo?
Queste sono solo fantasie. Problemi a trattenerlo non ci sarebbero mai stati. Mi sembra, poi, che Ibra anche da nerazzurro abbia elogiato la vecchia Juve e i suoi dirigenti. Ci sarà un motivo?

Ha mai creduto alla versione della nuova dirigenza bianconera, secondo la quale Ibrahimovic lo voleva solamente l’Inter? Ma come può uno dei giocatori più forti al mondo avere solo un acquirente e ad un prezzo così basso? Avessero aspettato qualche giorno a venderlo, non si sarebbe scatenata un’asta al rialzo?
Da chi ha sbagliato una cessione del genere per averlo trasferito ad una diretta concorrente e ad un prezzo cosi basso, non ci si può attendere una versione di comodo diversa. Chi sia Ibrahimovic lo ha dimostrato prima alla Juve e poi all’Inter: la storiella che non ci fossero altri pretendenti fa solo ridere. Dispiace dirlo ma, sopratutto con IBRA la nuova dirigenza ha sbagliato tutto, cedendolo ad un’avversaria ed a prezzo di liquidazione..quando tutto il mondo calcistico lo avrebbe acquistato e non certo a quelle quotazioni.

Vieri, Roberto Baggio, Zidane, Peruzzi, Henry. All’epoca era davvero impossibile trattenerli? Ne ha mai rimpianto la cessione?
Vieri voleva andar via. Se ci pensate in tutta la sua carriera ha voluto sempre cambiare. Roberto Baggio era un grandissimo campione ma non ci sembrava più compatibile con il gioco della Juve, anche perché avevamo in casa un certo Del Piero…Al suo posto poi sono arrivati fior di campioni. Stessa cosa per Peruzzi o qualcuno ha dimenticato forse che abbiamo preso Buffon? Zidane, invece, voleva andar via e quando un giocatore è così determinato, puoi solo cercare di far fruttare al massimo la cessione (aveva anche 30 anni), cosi come è stato fatto con un trasferimento di importo record che ancora resiste nel tempo. Come disse l’Avvocato”Fu acquistato per un tozzo di pane e rivenduto a 150 miliardi di vecchie lire”. Se proprio mi sono pentito di una cessione, è stata quella di Henry, ma forse era capitato alla Juve nel suo anno sbagliato. Era giovane e non voleva fare la riserva perchè voleva andare a tutti i costi in Inghilterra a riabbracciare il suo vecchio allenatore. Anche in questo caso però abbiamo preso campioni che non lo hanno fatto certo rimpiangere.

La triade è stata completamente distrutta. Eppure di quel tridente storico solamente lei ha scelto di difendersi in pubblico ed esporre la sua difesa. Perché Antonio Giraudo e Roberto Bettega si sono isolati in un silenzio “assordante”?
Io ho scelto la mia linea perché ho ritenuto giusto continuare a battermi anche in pubblico a difesa del “nostro” (non solo mio) operato e perché non mi ritenevo (ci riteniamo) responsabile (responsabili) di niente. L’ho fatto, perché convinto che difendendo me (noi) e il mio (nostro) lavoro difendevo anche la causa juventina. Sapevo fin d’allora che la difesa sarebbe stata difficile e persino osteggiata in un calcio che ti condanna a priori senza prove e con la forza mediatica e di una carta stampata che ti viene scaraventata addosso ogni giorno ed in ogni momento con la tecnica di mandare in mille pezzi la tua immagine cercando di distruggerti anche fisicamente. Giraudo e Bettega hanno deciso diversamente e non voglio chiedermi il perché. E’ una decisione che appartiene a loro.

Cosa pensa dell’incontro di poco tempo fa tra Berlusconi e Giraudo insieme a Capello? Poco dopo che il premier si incontrò con lei…
Giraudo è in Inghilterra, Capello anche. Penso che l’attuale situazione comune logistica li abbia portati ad un incontro amichevole con Berlusconi

L’avvocato difensore della Juventus Cesare Zaccone il 12 Luglio 2006 rispondendo ad una mia e-mail mi assicurò (e-mail che custodisco ancora gelosamente) che la Juventus non avrebbe accettato pena diversa da quella inflitta a Milan, Lazio e Fiorentina e che per questo si sarebbero battuti in ogni grado di giudizio. Quattro mesi dopo invece durante l’assemblea degli azionisti dichiarò che “con quelle carte si rischiava la serie C”. Ancora non riesco a darmi una risposta (o forse non voglio darmela) per quella netta virata. E lei?
Io la penso come lei. E in quanto al presunto rischio della serie C, i lettori possono riandare alla conclusione della sentenza sportiva che non accertò alcun illecito e sulla quale un giudice, Dr. Serio, accertò che la Corte aveva seguito il “diffuso sentimento popolare”. Non c’è nessuno che non senta riecheggiare i metodi della caccia alle streghe ? Erano le streghe quelle che finivano al rogo, no? Basterebbe infine riascoltare le parole del Commissario Rossi quando fu giubilato (aveva fatto tutto quello che doveva fare e non serviva più) ”mi avevano detto che bastava far fuori i dirigenti della Juve….Ed invece mi sono accorto che chi comandava, comanda ancora e vuol continuare a comandare”. Ergo.

Se le togliessero la squalifica e Moratti le offrisse nuovamente una proposta di lavoro la valuterebbe?
Assolutamente no.

Visto che all’epoca fu un fenomeno molto diffuso, avete mai pensato di falsificare passaporti come fece ad esempio Oriali per l’Inter?
Assolutamente no. Queste sono cose da ”banda degli onesti”. E poi d’altra parte come avrei potuto pensare ad una cosa del genere non essendo in buoni rapporti con l’esperto del settore, Franco Baldini, allora dirigente della Roma e attualmente della nazionale inglese ?

Perché nessuno in questi 3 anni ha mai avuto il coraggio di scrivere sui giornali più importanti o dire in tv che Collina si organizzava per andare di nascosto a cena con Galliani, nel ristorante (chiuso al pubblico) di Meani? E’ stato deluso dai commenti di qualche giornalista, opinionista tv o tifoso in questi 3 anni?
Perché la legge, anche quella sportiva, è si uguale per tutti, ma per qualcuno e più uguale che per altri… Su quella vicenda non è stato posto un velo, ma un macigno. E il perché si capisce: anche solo un sospetto avrebbe impedito l’investitura solenne di Collina designatore. Deluso? Un’infinità di volte nel periodo più crudo di Calciopoli. Adesso in tanti, soprattutto tra giornalisti ed opinionisti, si sono riposizionati o lo stanno facendo ora. Debbo meravigliarmene?

Per descrivere la sua vita nel calcio ha scritto una bellissima autobiografia dal titolo “un calcio nel cuore”. A chi dedicherebbe/darebbe invece “un calcio nel culo”?
Non ho esperienze in merito. Si potrebbe però chiedere a Cannavò che sul ”calcio in culo” ha fatto una sorta di elegia e di ricerca storiografica al tempo di quello scagliato da Silvio Baldini a Mimmo Di Carlo (articolo del 29 agosto 2007 ”restituiamo dignità al calcio in culo”)

Che idea ha della proprietà della Juventus e della nuova dirigenza? Cosa le ha più dato fastidio in questi 3 anni? Le mancate condoglianze alla perdita di suo padre, il mancato ringraziamento alla presentazione del nuovo stadio, la mancata difesa mediatica alle accuse di scorrettezza riguardo vittorie epiche come quella del 5 Maggio 2002 o altro?
Non voglio essere io ad affrontare questi temi, preferisco che siano i lettori ad esprimere il loro giudizio. Ma in questo elenco di domande manca sicuramente qualcosa: l’esplosione dei giovani che adesso fa impettire i nuovi arrivati, senza che nessuno di essi rivolga un grazie a chi quei giovani ha scovato, allevato e vi ha creduto. Quando persi mio padre, le persone che mi volevano bene mi sono state vicine e questa per me è la cosa più importante. La vita e gli affetti sono una cosa, il calcio un’altra.

Si faccia una domanda e si dia una risposta.
Ormai le domande a me stesso le ho da tempo esaurite. Stò mettendo insieme invece tutte le risposte che devo dare e che darò.

Mi faccia fare uno sguub (come direbbe Biscardi). Mi dica una cosa che non ha mai confessato a nessuno.
Non ho sguub particolari per dirla alla Biscardi, ma ancora non ho detto tutto ciò che conosco dell’ambiente calcistico...
C’è almeno una vittoria di quelle ottenute nei 12 anni di Juventus che sente di aver “rubato”, o alla quale comunque è meno legato per il modo in cui è arrivata?
Assolutamente no. Sono state, tutte sudate e limpide.

Qui a Roma l’hanno prima amata e poi maledetta (al punto di arrivare addirittura a slogan come quello per magliette e cori : Moggi magari mori oggi….). Eppure non sono pochi quelli che l’avrebbero voluta per “comandare” il calcio proprio dalla Capitale. (Altro che vento del nord…)
E’ difficile accontentare tutti. E non voglio sapere quanti mi avrebbero voluto alla guida della Roma. Sò soltanto che mi sarebbe piaciuto tornarci e che vi avrei messo lo stesso impegno che ho profuso nella Juve.

Per chiudere, dopo tutto quello che è successo nell’estate 2006 sente di dover chiedere scusa in qualche modo ai tifosi juventini per quello che hanno sofferto?
Debbono chiedere scusa quelli che, potendo, non hanno difeso la Juve, portandola ad una retrocessione che assolutamente non meritava. L’ha ricordato Lei prima: l’Avvocato Zaccone disse che la Juve non avrebbe accettato una pena diversa da quella di Milan, Lazio e Fiorentina. Poi se ne è dimenticato. Quella B non appartiene a Noi, ma a coloro che l’hanno subita senza combattere, forse perché a quel tempo c’era il problema di distruggere in qualunque maniera l’immagine della Triade, senza capire che in tal modo è stato fatto solo autolesionismo, con una macchia della B che purtroppo resterà indelebile nella storia della Juventus.

giovedì 22 gennaio 2009

"A gamba tesa" su Padovano

Per il ritorno della Rubrica "A gamba tesa" ho deciso di commentare il dopo Lazio-Juventus insieme a colui che per 2 anni è stato un assoluto beniamino del tifo bianconero:
Michele Padovano.
19 Gennaio 1997. La Juventus espugna l’Olimpico con 2 goal di Michele Padovano, che ripete l’impresa europea di Parigi di soli 4 giorni prima.
18 Gennaio 2009. Ancora Lazio – Juventus, ma questa volta la squadra bianconera non va oltre un pareggio per 1 a 1.
Sono passati 12 anni. Com’è cambiata nel frattempo la vita di Michele Padovano e che prospettive hai per il tuo futuro?

Mamma mia che settimana mi hai ricordato. Come posso dimenticare Parigi e Roma?
Credo sia stato il periodo dove mi sono conquistato la nazionale a suon di goal e di buone prestazioni.
A 12 anni di distanza (quanto tempo che è già passato…) la mia vita è cambiata, come per tutti quelli che prima hanno la fortuna di fare la cosa che più gli piace e che poi però per ovvi motivi di carta d'identità ad un certo punto non possono più fare.
Per adesso mi occupo di trasferimenti di calciatori, aspettando qualcuno che mi dia la possibilità di fare quello che secondo me mi si addice di più, ovvero il direttore sportivo.

Aneddoti e ricorsi. Quest’anno, proprio come nel 1996, la finale di Champions si disputerà a Roma. Pensi che l’attuale Juventus possa farcela nel ripetere l’impresa che vi vide protagonisti? Trovi analogie tra le 2 squadre?

E’ vero. Anche quest'anno, come allora, la finale di Champions si disputerà a Roma.
Certo, per i giocatori e per i tifosi spero che la Juventus possa arrivare nuovamente in finale ma in tutta sincerità la vedo davvero dura.
Poi nel calcio, come nella vita, non si sà mai però obbiettivamente ci sono squadre molto più attrezzate rispetto alla formazione di Torino.
Analogie con la mia Juventus? Mi dispiace ma non ne vedo anche perchè la nostra era una squadra veramente fortissima in Italia ed in tutto il mondo.
Erano gli altri ad avere paura di noi.
Questa si è una buona Juve, ma niente di lontanamente paragonabile a quella di Mister Lippi.

Ma cosa aveva di speciale quella Juventus? Perché dominò in Italia e nel mondo per così tanti anni?

Cosa aveva di speciale quella Juve? E me lo chiedi pure?
Il gruppo!
Come tu ben sai io ho girato tantissimo ma il gruppo che ho trovato in quella Juventus non l'ho trovato mai da nessun’altra parte.
L'allenamento era alle 15? Beh alle 13,30 eravamo già tutti nello spogliatoio, con una voglia incredibile di migliorarci.
Quando affrontavamo le partite gli avversari perdevano già nel tunnel che portava al campo;
leggevano nei nostri occhi la voglia di vincere e non ce n'era per nessuno.

Eri un rigorista quasi infallibile. Eppure quella sera a Roma, Van der Saar quasi ti parò il calcio di rigore. Cosa ti è rimasto dentro di quella notte?

Effettivamente non ero male a tirare i rigori. In serie A ne ho sbagliato solamente uno.
Quella sera a Roma, è vero che Van der Saar intuì il mio calcio di rigore ma io ero talmente sicuro di fare goal che non mi sono preoccupato per niente, perchè in quei momenti ciò che più conta è la sicurezza che hai sul viso e a me non mancava.
Che vuoi che ti racconti di quella serata?
A livello professionale è stata sicuramente la più importante della mia carriera ma ti assicuro che quando mi chiedono di descrivere cosa ho provato mi rendo conto che non riesco ad esprimere le mie emozioni perchè sono sensazioni troppo personali per poterle raccontare.

Molti per sminuire le imprese di quella Juventus, hanno cercato di infangarla attraverso l’accusa infamante di Doping. A Roma per sostenere questa tesi si inventarono addirittura la storia di un Antonio Conte in fin di vita per l’abuso di farmaci….
Hai mai pensato che Zeman è solo stato usato da alcuni pavidi giornalisti senza coraggio per attaccare l’odiata Juventus? Credi che a qualcuno importasse davvero scoprire se girava il doping nel calcio o l’unico obiettivo era distruggere la Juve?

Vicenda doping: le mie vittorie non me le faccio toccare da nessuno, tantomeno da Zeman.
Del boemo ho sempre pensato che dall'alto della sua convinzione di “bravura”, credeva che se non vinceva era perchè gli altri baravano.
Fossi stato in lui invece mi sarei chiesto di più se magari non era il caso di modificare i metodi di allenamento visto che tutti i giocatori che sono stati con lui e che ho conosciuto se ne sono lamentati.
Comunque, credo che alla fine sia stato solo un brutto modo di screditare le vittorie bianconere che senza ombra di dubbio sul campo era la squadra più forte.
E ti assicuro che nel periodo che ho frequentato la Juve non c'è mai stato abuso di farmaci.

Il compianto Gianluca Signorini l’hai avuto come compagno al Genoa.
Lo sfortunatissimo Stefano Borgonovo invece allenava i Pulcini durante il tuo ultimo anno di calciatore a Como.
Cosa pensi della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA)? Da ex calciatore ne sei spaventato?
O pensi come sostiene Borgonovo che il calcio non ne sia colpevole?
Eppure i dati in merito sembrano esser inequivocabili.

E’ un argomento terribile per me.
Per la SLA purtroppo ho perso pure un cugino, anche lui calciatore.
Non me la sento di colpevolizzare il calcio anche se i dati fanno riflettere….

Hai cambiato tantissime squadre nella tua carriera.
Non solo in Italia, ma anche all’estero.
I farmaci che girano all’interno degli spogliatoi sono differenti squadra per squadra, medico per medico, o hai trovato sempre la stessa diffusione ovunque sei stato? Ti sei sempre informato di quello che ti veniva dato o ti sei sempre fidato dei medici sociali?

Personalmente, per fortuna non ho mai avuto bisogno di grandi farmaci però devo dire che mi piaceva informarmi sempre al riguardo di quello che assumevo.
Capisco però anche tutti i miei compagni (tutti dico tutti) che si fidavano dei medici per l'assoluta buona fede, anche perchè giocando a calcio vivi più a stretto contatto con lo spogliatoio che con la tua famiglia.

Dove non ci sono riusciti con il Doping, ce l’hanno fatta con Calciopoli, un processo farsa basato sul nulla (come disse a suo tempo Enzo Biagi):
Juventus privata di 2 scudetti, violentata, umiliata in serie B e spogliata di quasi tutti i suoi campioni e tutto questo solo perché i giudici hanno deciso di ascoltare il “sentimento popolare” che da sempre ha nella Juventus la squadra più odiata dagli italiani.
Che idea hai della Calciopoli dei processi sommari, senza prove e testimoni a discolpa?


L'idea che ho di Calciopoli è la stessa della vicenda doping.
Quando una squadra è così nettamente superiore dà fastidio.
Ecco che allora bisogna fermarla in qualunque modo.
Poi nel merito non entro, perchè magari un domani potrei pentirmene.
Questa è l’Italia.

Quel periodo Maggio - Estate 2006 è stato un Incubo per tutto il popolo bianconero modificando per sempre la vita di tutti i tifosi.
Tifare Juve in quel periodo era visto come una malattia, quasi come la peste di Manzoniana memoria.
Tu stesso in quei giorni sei finito in mezzo ad una brutta storia personale dalla quale aspetti ancora serenamente giudizio. Pensi però che a livello mediatico la tua vicenda sia stata pompata anche per la tua precedente appartenenza alla Juventus?
D’altronde gli articoli all’epoca parlarono chiaro :
”GIORNATA NERA PER LA JUVENTUS”
PADOVANO IN MANETTE
Indagando su un vasto traffico di hashish importato in Italia dal Marocco, attraverso la Spagna, i carabinieri si sono imbattuti nei nomi di ex calciatori famosi: Michele Padovano, Nicola Caricola e Gianluca Vialli, tutti ex juventini…..
Quel “ex juventini” sembra praticamente un marchio, una specie di lettera scarlatta…

A volte ripartire da zero è durissimo ma se si hanno le “palle”(si, scrivi proprio palle) quando tutto poi si risistema la soddisfazione è immensa.
Credo che i tifosi juventini non si dovranno mai sentire come degli appestati ma bensì come qualcuno che ha subito un torto e che prima o poi avranno la meritata vendetta.
Per quanto riguarda la mia situazione personale invece non entro nel merito perchè credo che certe cose vadano affrontate nei luoghi giusti.
Ci sarà un processo e mi difenderò con tutte le mie forze dalle accuse ingiuste che mi sono state appioppate.

Tu che hai lavorato alle dipendenze della Triade e sopratutto a contatto con Moggi puoi dircelo:
l’ex Direttore della Juve era davvero un Diavolo come lo descrivono adesso la Gazzetta e i vari giornalisti “tifosi” e faziosi o era solo e semplicemente “il migliore in un mondo di squali”?
Alla luce, poi, della sentenza Gea che ha distrutto totalmente l’impianto accusatorio, quanti sono gli scudetti della Juventus? 27 o 29?


Di Luciano Moggi non posso che parlar bene.
Con me si è sempre comportato da uomo vero e anche quando ho smesso di giocare mi ha dato una mano, per reinserirmi nel mondo del lavoro calcistico.
Secondo me Moggi era semplicemente il più bravo di tutti, perchè senza chiedere un solo euro alla proprietà ha vinto e portato utili ai soci.
Quindi la tua definizione (complimenti, davvero perfetta) è azzeccatissima:
“Era il più bravo di tutti in un mondo di squali”.
Per quanto riguarda la questione scudetti invece non so quanti siano ma sicuramente non sarebbero mai dovuti andare all'Inter.

L’Inter si è appuntata sul petto uno scudetto di altri, nominandolo “degli onesti”, nonostante passaporti falsi, bilanci gonfiati e tutti gli strani giri che da sempre popolano il mondo del calcio ed alla quale non si è sottratta. Non contenta di questo però continua pure a rivendicare anche altri successi che non gli appartengono, come ad esempio quello del 5 Maggio 2002.
Da ex calciatore e comunque personaggio ancora legato al mondo del calcio, non ti dà fastidio questo comportamento da “accattone”, per citare una grande opera Pasoliniana?

Come detto in precedenza, secondo me mai avrebbero dovuto prendersi uno scudetto che non gli apparteneva minimamente.
Per quanto riguarda il 5 maggio 2002:
una grande squadra va a Roma e contro una Lazio già in tenuta balneare vince invece di prendere 4 goal da “BAMBOCCIONI”….

La Roma, nella persona della sig.ra Sensi e di Francesco Totti, ha recentemente dichiarato:
“lo scudetto dell’anno scorso l’hanno regalato all’Inter perché c’era un centenario da festeggiare”
Perché Moratti, invece di pensare ad accusare gli altri, non trova il coraggio di rispondere a chi l’accusa di esser il nuovo Moggi? Avevi mai visto prima un goal convalidato con 5 uomini in fuorigioco di 2 metri come quello di Maicon a Siena?


Non c'era malafede prima e non c'è malafede adesso.
Si tratta soltanto di grande incompetenza arbitrale.

Per molti la Nazionale è un sogno. Per te, forse, è stato un incubo.
Una sola presenza nel momento più alto della tua carriera.
Nemmeno il momento per goderti quell’attimo di gloria azzurra che la gamba ti tradisce durante un allenamento alle dipendenze di Cesare Maldini, e addio sogni di gloria e probabilmente anche carriera..
Ti capita mai di pensare a dove saresti potuto arrivare senza quell’infortunio?


L’infortunio al quadricipite?
Era la vigilia dei mondiali del 98 e sicuramente il Mister Maldini mi teneva in grande considerazione.
Dai, diciamo che sono stato la fortuna di Vieri.
Perchè probabilmente se ci fossi stato anche io avrebbe giocato meno.
Comunque nella vita non si può tornare indietro. Guardiamo avanti.

A proposito di Nazionale.
Prima che iniziassero i Mondiali del 2006, tanti “parrucconi” italiani (praticamente sempre gli stessi che odiano la Juve con la stessa facilità con cui si beve un caffè al bar) chiesero con forza l’allontanamento di Lippi, Cannavaro e Buffon salvo poi salire sul carro dei vincitori a torneo vinto.
Hai mai visto un giornalista ammettere le proprie colpe e chiedere scusa della propria faziosità?

Credo che il mondo del calcio rispecchi perfettamente quello della vita.
Non mi stupisco affatto dei “parrucconi” che sono saliti sul carro dei vincitori.
Te lo dice uno che prima che gli succedesse quello che gli è successo aveva il telefono bollente e la casa piena di imbecilli. Adesso fortunatamente almeno quest’ultimi non ci sono più.

Sappiamo bene che il mondo del calcio è basato in gran parte su rapporti falsi e finti sorrisi.
Tu sei riuscito a rimanere in buoni rapporti con qualche tuo ex compagno?
Si può dire che un caso come quello di Paolo Montero che molla tutto per venire in soccorso dell’ex compagno Gianluca Pessotto è un caso isolato, una mosca bianca?
A proposito di rapporti con vecchi compagni, ti sei chiarito poi con Gianluca Vialli?


Montero? Beh proprio ieri sera eravamo insieme quindi…
Comunque se parliamo di amicizia vera sono poche, pochissime e poi sai dopo quello che mi è successo adesso sono un “appestato” come i tifosi della Juve.
Con Vialli non ho ancora avuto il piacere di chiarirmi, ma non ho fretta.

Un torinese dal cuore Granata che in soli 2 anni è riuscito a diventare un beniamino del pubblico Juventino. Mi spieghi come ci sei riuscito? Ti sei mai sentito in colpa verso la tua fede granata?

Non ti nascondo che i primi mesi sono stati davvero difficili perchè qualche “coglione” ( ma si scrivi proprio cojone, se lo merita) c'è sempre.
Poi però quando si sono resi conto che ero un professionista esemplare e che avrei dato l'anima per la Juventus, sono diventato un beniamino con mio grande piacere.
Per quanto riguarda la mia fede granata, ti assicuro che non me ne sono mai vergognato anche perchè ho sempre distinto la professione dalla fede.

Qual è stata la tua più grande gioia calcistica e a quale allenatore devi di più nella tua carriera?

Non vorrei sembrare ripetitivo ma la maggiore soddisfazione calcistica è la vittoria della Champions( lo sò troppo facile).
L'allenatore a cui mi sento più legato è sicuramente Bruno Giorgi .
Lui sì che era davvero una mosca bianca nel calcio dei prepotenti.

C’è un goal che conservi di più nel tuo cuore? Quale?

A livello d'importanza sicuramente quello al Real Madrid: è quello che sento di più in assoluto.
Se però parliamo di bellezza del goal, quello che ho fatto in Reggiana Padova è stato un capolavoro.
Ti dico una cosa: l’avesse fatto Maradona lo vedremmo ancora oggi.

A proposito di Maradona. Sei andato a giocare nel Napoli proprio quando lui se ne andò.
Quanto ti è dispiaciuto non aver potuto giocare con il più forte giocatore di tutti i tempi?
E qual è stato il tuo compagno più carismatico?

Mi è dispiaciuto tantissimo anche perchè fù proprio Diego a volermi a Napoli.
Quanto a carisma, non avevo niente da invidiare a nessuno ma forse il compagno più carismatico con cui ho giocato è stato Gianluca Vialli.

Per chiudere, raccontaci un aneddoto simpatico ed inedito.

Quando tornammo dalla trasferta Champions di Dortmund (che tra l'altro fù il mio esordio europeo con goal) alla ripresa degli allenamenti venne a complimentarsi con noi, come spesso accadeva, l'Avvocato.
Si avvicinò a me e disse:
“Caro Padovano, se ci fossi stato io in porta quel goal non l’avresti fatto”
Beh all'avvocato tutto era permesso.
Ecco, a proposito di carisma una figura come quella dell'Avvocato mi manca tantissimo:
Lui si che era carismatico. Il più carismatico che abbia mai conosciuto…..

Michele, in bocca al lupo per il tuo futuro.

Grazie Stefano e a presto.