giovedì 18 ottobre 2012

BRUNO: "NAPOLI, che furto quella volta ai danni della JUVE..."

L’ex difensore della Juventus Pasquale Bruno, uno che in campo non le ha mai mandate a dire, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radio Audax, 107.65 Fm a Roma, per anticipare il big-match di sabato pomeriggio tra Juventus e Napoli e ovviamente non sono mancati interventi schietti e duri come quelli a cui ci aveva abituato da calciatore.

Bruno, la rivalità tra Juventus e Napoli cosa le ricorda?
 «A distanza di tanti anni mi brucia ancora dentro quella sfida di Coppa Uefa del 1989 in cui la Juventus fu fortemente penalizzata dall’arbitro, di cui ricordo ancora oggi nazionalità e nome.
Quella sera fu un arbitraggio a senso unico con quel gol annullato ingiustamente a Laudrup che ancora grida vendetta, il rigore inventato su Careca che accentuò la caduta oltre a tanti altri episodi dubbi contro la Juve. Per noi fu una partita da incubo sotto tutti i punti di vista.  Poi quando ormai eravamo preparati ai rigori arrivò improvvisa la rete di Renica al 119’che permise al Napoli di passare alle semifinali di Coppa. Ricordo che lo Stadio San Paolo era gremito in ogni ordine di posto. Le cifre ufficiali parlarono di 88'000 persone ma per me erano tanti, molti di più visto che non entrava più uno spillo e quando segnava il Napoli tremavano anche i piloni dello stadio (che era in rifacimento per i Mondiali di Italia ’90 ndr). Quella sera fu una somma di errori. Pazienza, però lo possiamo dire senza nasconderci: quella gara fu un vero furto».

Maradona quella sera si lamentò del suo “trattamento”.
«Maradona era un grande, in campo un vero esempio. Lui in carriera ha preso tante di quelle botte altro che Messi… Mi fanno ridere quelli che mettono a confronto i due giocatori. Messi sarà anche grande giocatore ma Maradona era unico.  Messi oggi gioca con i due-tre metri di vantaggio del calcio moderno. Vorrei vedere Maradona con quei metri di vantaggio quanti goal avrebbe fatto…  In quel Napoli comunque c’era anche un altro fenomeno: Careca. Quella sera era immarcabile, mi fregò sul rigore accentuando la caduta ma poi me lo sono sognato per notti intere. L’altra sera ho rivisto in tv un’altra partita degli anni 90’ tra  Juve e Napoli. Uno come Careca oggi non esiste»

Eppure secondo Cassano, Messi è più forte di Maradona
«Se ne dicono di cazzate e Cassano ci casca spesso.  Come anche l’ultima che ha detto, che “alla Juve vogliono solo soldatini”. Alla Juve vogliono uomini veri che sanno che rappresentano una grande società con milioni di tifosi sparsi per il mondo. Io quando giocavo nella Juve se arrivavo vestito in jeans venivo rimproverato. Era importante anche l’immagine, non solo il talento. Se vai alla Juve vai lì per vincere perché c’è una mentalità diversa, unica. E lo dice uno che in cuor suo è rimasto granata. »


I difensori di oggi?
«Penalizzati dal nuovo regolamento. Io quando giocavo entravo sempre duro e non rinnego niente. Gli arbitri all’epoca si divertivano ad ammonirmi o cacciarmi fuori. La marcatura a uomo rendeva il calcio più sentimentale. Ora che non c’è più non abbiamo più un difensore degno di nota o quasi. Se guardo che in nazionale giocano Ogbonna e Bonucci mi viene da piangere. Della Juventus e Napoli ammiro Cannavaro e Chiellini per il modo in cui interpretano il calcio. »



Pronostico per Juventus-Napoli di sabato?
«Sono squadre in cui si vede nettamente la mano dell’allenatore. Queste due squadre hanno entrambe il carattere del proprio tecnico. Ammiro moltissimo Antonio Conte. E’ un grande allenatore. Non me ne vogliano Marotta o Paratici ma il vero artefice di questa Juve mostruosa è indubbiamente lui. La Juve è uno squadrone che in Italia è sprecato. Solo il Napoli la può impensierire. Dipende da quanta strada farà la Juve in Europa.»


Cosa manca alla Juve per vincere anche in Europa?
«Manca un Careca.  Se giochi con Giovinco è difficile vincere in Europa. Con quel fisico o sei un fenomeno o non giochi a grandi livelli. »





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