mercoledì 3 ottobre 2012

ZEMAN & BALDINI falliscono e a ROMA riprendono "a rosicà"?

fonte IL ROMANISTA
LUCA PELOSI
Ad essere buonisi potrebbe dire che il doping segue la Juventus come un’ombra. Einfatti ecco che qualche ombra torna sulla società bianconera dopo il processo che siconcluse con la sentenza della cassazione che certificava l’abuso di farmacireatocaduto in prescrizione. «Prescritti», ironia degli sfottòè uno dei termini che oggi glijuventini usano contro gli interistiricordando loro la parte di Calciopoli emersa dopo il2006. L’ombra torna oggialla scoperta che nella Juventus, come riporta l’InternationalBusiness Times, lavora come "preparatore atleticoil medico Julio Tous Fajardo.
Si tratta di un ex ricercatore presso il laboratorio di performance sportiva dell’universitàdi Barcellonaconsiderato un luminare dell’allenamento di potenza e velocitàgiàpreparatore del Barcellona ai tempi di Rijkaard. Il nome di Julio Tous Fajardo è legato a Rafael Nadalil tennista che da anni stupisce tutti oltre che per il suo gioco anche per la sua potenza muscolare e di cui lo stesso Fajardo è uno dei preparatori. Ma anche luinon è esente dai sospetti che da anni accompagnano l’improvvisa esplosione di risultatidello sport spagnolo. Il suo nome è stato spesso accostato al dottor Fuentes (lastampa francese lo inserì nei nomi dei frequentatori del medico), lo stregone del dopingematico (che prima di salire agli onori delle cronache per l’Operacion Puerto ebbeun’offerta - rifiutata - anche dal Barcellona e che oggi lavora con una squadra di calciodella Serie C spagnolache dopo la scoperta dei ciclisti che andavano da lui perautoemotrasfusioni dichiarò che da lui andavano anche calciatori e tennisti. Non se n’èsaputo più nulla di calciatori e tennisti e lui se l’è cavata facilmente in un processo-farsaperché all’epoca il doping non era reato in Spagna, dove non c’era neanche unalegge antidopingOggi la legge c’è, ma è molto morbida. Ad esempio, se un atletarifiuta un controllo a sorpresache comunque non si può fare di notte, non passa alcunguaio. In Italia una cosa del genere è equiparata alla positivitàRegole contrarie anche aquelle della Wada, criticate spesso dallo stesso Nadal. «Il codice antidoping perseguitail tennis», disse nel 2009. Due anni prima L’Equipe aveva parlato di un controllo risultatopositivo a Dubai. E proprio nel 2009, quando più di un testimone riferì di aver visto iltennista maiorchino assieme al dottor Fuentes, saltò alcuni controlli a Wimbledon e inoccasioni successive. Pochi mesi dopo, al Masters, stupì tutti perché la sua massamuscolare si era praticamente dimezzata. Poi gli infortuni e una cura a base di fattori dicrescita (autorizzata) per riprendersi. Si chiama PRT, in sintesi prevede di trattare ilsangue del paziente con i fattori di crescita e poi applicarlo al tendine. Ma solo ,altrimenti è doping. Fin qui, solo cronacaResta la domandaperché Fajardo,preparatore di Nadallavora nella JuventusChe cosa se ne fa la Juve di uno spagnoloesperto di potenziamento muscolare? Se è lecito sospettare, ad esempiodi Bolt, chefrequenta ex collaboratori di Victor Conte (l’uomo del caso Balco e di Marion Jones, maitrovata positiva a un controllo finché non s’è scoperto cosa fosse il Gh...), è lecitoanche sospettare di Nadal e dei suoi controlli saltati più volte. E magarialmeno pereleganzasi può evitare di assumere il preparatore di Nadal.


2 commenti:

Bob ha detto...

Secondo me stavolta non c'è nulla da eccepire, l'articolo è scritto bene
e tutti sanno bene che Nadal è dopato e che adesso è fermo non per le ginocchia bensì per la sua salute... a mo' di ciclista.
Speriamo a bene, speriamo che il boemo non ci calchi la mano... etc... perchè io mi ricordo anche il triplete dei prescritti che in quella stagione correvano ogni partita il doppio degli altri...
Diciamo che l'attuale preparatore della Juventus è molto bravo, speriamo non ci sia altro,
e cmq non facciamo gli ipocriti:
anche io, fossi un giocatore a quei livelli che in 3-7 anni può guadagnare così tanto da sistemare se stesso ed anche i nipoti, sicuramente per essere al top almeno nei momenti topici, qualcosa la prenderei... anche perché meglio vivere 40 anni alla grande che 90 da comune inutile ipertassato cittadino-suddito-pecorone....

Pietro29 ha detto...

Articolo scrito bene?

Ma per favore!

La Juventus non è mai stata coinvolta nel doping. L'unico processo subito è per abuso farmaci (legali), conclusosi con assoluzione PIENA dopo 8 anni di nullità.
La storiella della prescrzione è una montatura mediatica legata alla non retroattività di nuove leggi subentrate a processo concluso e riguardante farmaci a suo tempo consentiti (e utilizzati da tutte le società).

L'articolo tra l'altro è scritto non solo in modo fazioso ma anche comico perchè Vucinic non può correre per 300 metri consecutivi come una gazzella visto che il campo misura 110 metri.

Si sta sgonfiando il caso Conte e adesso devono necessariamente creare la nuova farsa destabilizzante.

Inviterei le persone così attente alla corsa di Vucinic di non farsi sfuggire quello che accadde all'Inter del 2010 quando a maggio Zanetti, Cambiasso e Milito correvano ancora come saette (a maggio, non settembre!) ed erano irraggiungibili per chiunque. Come mai non furono convocati da Maradona ai mondiali in Sudafrica quei 3 calciatori così in forma? E come mai l'anno dopo sembravano 3 morti viventi in mezzo al campo, che dopo 15 minuti non avevano più fiato? E come mai Zanetti ebbe un malore a Palermo che lo tenne lontano dai campi per oltre 1 mese e nel silenzio più assoluto dei media?

Che fine hanno fatto le interviste di Georgatos sul doping ai tempi di Cuper? E i morti raccontati da Ferruccio Mazzola?

L'antijuventinità spicciola e fazios è lo specchio nel calcio dell'intelligenza dell'italiano medio. E poi ci chiediamo perchè il Paese non va ed è vista ovunque come una repubblichina di banane.

P.S.: e visto che i media sono interessati a sapere le origini del preparatore atletico della Juve, come mai nesusno nel 2010 si interessò a conoscere le origini di Walter Gagg assunto nello staff dirigenziale dell'Inter proprio l'anno del "triplete"?