venerdì 31 luglio 2009
I software del poker online
giovedì 30 luglio 2009
Partenza col botto
All’inizio e alla fine. Il calendario della nuova Serie A regala alla Juventus le emozioni più grandi nelle prime giornate e nelle ultime. Almeno guardando le sfide più affascinanti, quelle con le grandi del campionato. Si parte in casa con il Chievo Verona (il 22 o 23 agosto, nei prossimi giorni gli anticipi della Lega), poi subito la Capitale. Alle 2ª e alla 3ª le due trasferte in casa di Roma e Lazio, intervallate però dalla prima sosta per dare spazio alle Nazionali. Con le milanesi, tutto rimandato alla fine. Con l’Inter gara in programma alla 15ª, con il Milan addirittura all’ultima. All’Olimpico i due match dell’andata. Quindi il campionato juventino 2009/10 si chiuderà nella suggestiva cornice dello stadio Meazza.
Clamoroso in Formula 1 il ritorno di Michael Schumacher mentre il pensiero finale non può che esser per le splendide imprese capitoline che le ragazze del nuoto ci stanno regalando. Pur non essendo un tifoso sfegatato di questo sport fa sempre piacere vedere connazionali onorare i colori della nostra bandiera tricolore.1ª giornata Juventus-Chievo
2ª giornata Roma-Juventus
3ª giornata Lazio-Juventus
4ª giornata Juventus-Livorno
5ª giornata Genoa-Juventus
6ª giornata Juventus-Bologna
7ª giornata Palermo-Juventus
8ª giornata Juventus-Fiorentina
9ª giornata Siena-Juventus
10ª giornata Juventus-Sampdoria
11ª giornata Juventus-Napoli
12ª giornata Atalanta-Juventus
13ª giornata Juventus-Udinese
14ª giornata Cagliari-Juventus
15ª giornata Juventus-Inter
16ª giornata Bari-Juventus
17ª giornata Juventus-Catania
18ª giornata Parma-Juventus
19ª giornata Juventus-MilanChe dire? Davvero una partenza con il botto per la nuova Juventus targata Ciro Ferrara. Le prime 4 trasferte (Roma, Lazio, Genoa e Palermo) saranno davvero decisive per temprare la forza sopratutto mentale di questa squadra. Si dice che alla fine il calendario non conta e che bisogna affrontarle tutte, ma si sa anche che partire bene è alla base di tutto.
Inutile comunque farsi prendere dall'ansia così come è deleterio lasciarsi andare a facili entusiasmi, come il virgolettato di oggi di Tuttosport.
La nuova Juve è un'incognita totale. Si è rafforzata rispetto alla scorsa stagione, vero, verissimo. Ma ha cambiato allenatore, modulo di gioco, interpreti. Quindi per forza ci sarà bisogno di un periodo di assestamento per assimilare nuovi schemi e far inserire al meglio i nuovi acquisti. Sarebbe stato meglio quindi partire con un basso profilo con partite meno dure.
Nuovi acquisti ai quale da oggi si unirà anche Caceres, che salvo problemi alle visite mediche sarà un nuovo giocatore della Juventus. Prestito con diritto di riscatto fissato a 10 milioni di euro.
mercoledì 29 luglio 2009
Diego-Mania
da tuttojuve.com
martedì 28 luglio 2009
Addio Ibra
lunedì 27 luglio 2009
Niente più fischi per Fabio...
venerdì 24 luglio 2009
Poulsen, un "bidone" scomodo
Riflettendo in questi giorni sulle questioni bianconere, mi accorgo sempre di più che nel mondo del calcio non si ragiona solo per il valore di un calciatore o di un allenatore.
Non si va a guardare attentamente il curriculum o l'esperienza che un giocatore o altra persona del settore può portare alla propria causa.
Spero di non offendere nessuno ricordando ad esempio che si è aspettato Del Piero per anni.
Eppure ci sono stati casi in passato che dovrebbero far riflettere:
La decisione di mandarlo via a tutti i costi mi sembra davvero molto azzardata.
mercoledì 22 luglio 2009
Ciao Pinzolo
Non è più un mistero: la Juventus vuole perfezionare l'acquisto di Caceres e chiudere il calciomercato. Almeno fino a gennaio. Il difensore uruguaiano che molto poca fortuna ha avuto a Barcellona è lì che attende una telefonata dal suo procuratore: vuole fortemente la Juve, ma soprattutto vuole andare via da Barcellona, poiché non è di sicuro uno dei pupilli di Guardiola, e visto che il mister ha vinto praticamente tutto è facile comprendere da quale parte stia l'ambiente. Anche la Juve, da parte sua, è lì che attende che qualcuno si prenda Poulsen (nelle ultime ore si è fatto vivo il Villareal con un'offerta di poco più di 5 milioni) e che si interessi realmente a David Trezeguet. Il francese ormai ha capito di voler essere scaricato e anche ieri nell'amichevole con il Vicenza non è sembrato l'uomo più felice del mondo. A dire il vero, da qualche ora c'è chi un interesse reale ce l'ha: il Milan di Berlusconi, che da qualche settimana non fa altro che andare ad elemosinare calciatori a destra e a manca per l'Europa, sempre con gli stessi e negativi risultati. Qualche giorno fa abbiamo avuto modo di verificare - con le nostre fonti - quali siano gli esiti del contatto che ci sarebbe stato tra le due società nella serata di ieri. I rossoneri hanno ufficilamente chiesto David alla Juventus, vista l'impossibilità ad arrivare a Luis Fabiano. quello che mettono sul piatto (che già piange di suo) è uno scambio alla pari con Borriello o 4-5 mln di euro in contanti. Per quanto potrei avallare una cessione di Trezeguet (il risparmio sull'ingaggio sarebbe notevole poichè il franco-argentino ha uno stipendio di 4,7 mln di euro all'anno), mi chiedo se sia il caso di svendere, cedendo alle logiche sensazionalistiche del Milan. La società bianconere del resto ha bisogno di monetizzare, dopo aver utilizzato (colpevolmente?) già quasi metà del budget che era stato assegnato al mercato 2010/11 ma, passi per Poulsen, Trezeguet è un patrimonio societario e calcistico che non può e non deve far parte dei saldi di fine mercato. Siamo la Juve e "dobbiamo primeggiare sempre" - Alex Del Piero dixit - sul campo, nei bilanci, negli acquisti di calciomercato… Il primato delle svendite non ci interessa, lo abbiamo già avuto quando ci hanno derubato di due scudetti e sbattuto in serie B. Basta e avanza.
lunedì 20 luglio 2009
Archivio Radio
- 1a puntata 2 Ottobre 2009
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- 12a puntata 18 Dicembre 2009
C'era una volta la serie A
venerdì 17 luglio 2009
Me lo sentivo...
mercoledì 15 luglio 2009
"Sarà duello Juve-Inter"
martedì 14 luglio 2009
"Io Melo sento"
lunedì 13 luglio 2009
giovedì 9 luglio 2009
Juve alla pari con l'Inter?
martedì 7 luglio 2009
Non Melo aspettavo
lunedì 6 luglio 2009
Melo spero....
«Un bravissimo ragazzo, un amico, una leggenda e ora un'icona», per usare le parole esatte di Pistol Pete e non lesinare sulla retorica. Non si sono risparmiati neppure Rod Laver e Bjorn Borg, gli altri Grandi Antenati schierati insieme a Sampras in un Royal box grondante di gloria tennistica, e che hanno accolto Roger come l'ultimo Budda, dentro la cuna del tennis, la sala dei trofei dell'All England Club.
Non è stata, del resto, una giornata da economie, da emozioni ristrette. La più lunga finale in termini di game nella storia del Grande Slam, ben 77, con un set record per Wimbledon, il quinto, che da solo è durato 95 minuti e 30 giochi (5-7, 7-6, 7-6, 3-6, 16-14, il risultato finale). Un serial-set in cui Roddick ha servito 10 volte per restare in partita, prima di cedere all'undicesima l'unico servizio del match, una garrota mentale «che avrebbe potuto durare ancora ore», come ha detto Federer.
Diciamolo, allora: è stata una finale epica. Un anno dopo quello che era sembrato il match del secolo, una nuova macchina scenica perfetta, cinque atti durati appena mezz'ora in meno ma senza le interruzioni per pioggia. Il primo set abbrancato a sorpresa da Roddick, il terzo e il quarto vinti al tie-break da Roger, che in quello del secondo set si è salvato da uno svantaggio di 1-5, e 2-6 servizio Roddick, con l'americano che sul 6-5 ha fallito un incredibile set-point violentando una volèe alta di rovescio. Il colpo di scena del quarto set, vinto dall'americano, poi il quinto interminabile atto.
Federer, come un paio di anni fa, è tornato a giocare colpi che a toccarli sembrerebbero pietre levigate da mille fiumi, lisce, perfette, trasparenti di bellezza. Ha servito come forse non aveva mai fatto prima in carriera, picchiando 50 ace, record personale. Ma ha anche tremato a volte, chiedendosi come facesse quel tipo con il cappellino a reggere il ritmo, a non affondare sotto le sue stilettate slice, cortissime e carognissime, letali nell'aprire il campo alle botte di dritto.
Roddick di finali a Wimbledon contro Roger ne aveva già perse 2, nel 2004 e nel 2005, più una agli Us Open nel 2006. Numero 1 nel 2003, da sei anni pareva trasformato in un Wile Coyote tennistico, al perenne, affannato inseguimento di due straordinari Beep Beep come Federer e Nadal. Qui ha giocato un torneo straodinario, una finale che anche persa può illuminare una carriera, piena di coraggio, prime palle e fatica. Dopo il primo set avrebbe potuto sprofondare in quella volée alzata da Federer su uno scaffale instabile di vento, giocata a campo aperto e ciccata in un Paperoga-moment, quelli che capitano agli eterni sfigati. Invece il Wile Coyote del Nebraska si è raccattato, aggrappandosi al servizio-bomba, al rovescio rattoppato. Ha anche avuto due palle-break, sull'8 pari, cancellate da Federer, non sciupate da lui. Alla fine si è arreso a qualcosa di più grande, ma lo ha fatto con la sua grazia, sarcastica, da Holden Caufield del tennis. Ustionato dalla delusione di non essere stato in grado di prendersi il titolo che sognava, che lo avrebbe estratto dalla - nobilissima - fossa comune dei vincitori di un solo Slam. Ma capace di complimentarsi con Roger «un campione che si merita tutto quello che ha vinto», e di buttare lì a Sampras un «sorry Pete, ho provato a salvare il tuo record, ma non ce l'ho fatta».
«So cosa provi», gli ha detto Roger, «l'anno scorso un match così l'ho perso contro Nadal». «Sì, ma tu avevi già vinto cinque volte», gli ha risposto Andy. E i 15 mila del centrale, compresi Russell Crowe e Woody Allen, lo hanno ricoperto, glassato di un applauso enorme. Era l'eroe destinato alla sconfitta, non avrebbe potuto fare di più. Lo sport, come dice Federer, è crudele. Indulgere Genius, scrivevano i latini: occorre abbandonarsi al genio, accondiscendere alla sua felicità, perché è un bene collettivo.
Celebrare Sua Fluidità, 6 volte vincitore di Wimbledon - una meno di Sampras - di 15 Slam, 20 volte finalista nei «major». Quest'anno ha vinto Parigi, il suo torneo maledetto, presto diventerà padre, da domani tornerà n.1 del mondo. Un'estate perfetta: «Da piccolo non avrei mai pensato di vincere tanto, è un'emozione quasi surreale. Non c'era Nadal? Mi spiace, ma non è colpa mia. Aver battuto il record, nel torneo più grande, dove tutto era iniziato, davanti ai miei idoli d'infanzia, è un cerchio che si chiude. La mia vita non è solo tennis, ma non temete, come dice la mia t-shirt (“No finish line”), giocherò ancora a lungo». Il miglior tennista della Storia non esisterà mai, perché come dice Laver, «si può essere i più grandi solo della propria era». Ma da ieri ne possediamo una buona approssimazione. Forse la migliore possibile.
Il centrocampista brasiliano sarebbe l'acquisto perfetto per il centrocampo della Juventus, ma dubito che Corvino lo lascerà partire a meno del prezzo della sua clausola di rescissione:
venerdì 3 luglio 2009
Cordialmente, mi consente?
Juve: Grosso guaio
Sta prendendo corpo quell'operazione che i media faranno passare come un netto rafforzamento mentre per me sarà il simbolo di un mercato fatto all'incontrario.
Via Trezeguet l'unico vero bomber in rosa, il più grande attaccante straniero juventino di tutti in tempi, in cambio di Grosso, giocatore che dopo le prestazioni sontuose del mondiale 2006 praticamente non ne ha più azzeccata una. Come Cannavaro o quasi.
Per rafforzare una difesa traballante praticamente si è scelto di puntare su 2 vecchie glorie.
Queste operazioni tanto mi ricordano quelle recenti del Milan con Oddo, Favalli, Emerson e Zambrotta.
Sappiamo tutti come sono andate a finire......
In attacco a sostituire la prima punta Trezeguet arriverebbe una seconda punta come Pandev, che è più un logico sostituto di Del Piero piuttosto che dell'attaccante francese.
Ma parlare di logicità quando si tratta l'argomento mercato in casa Juventus è un paradosso.
Sta nascendo una Juventus Diego-dipendente, che non si sta rafforzando in difesa e che in attacco dovrà sperare eventualmente che Amauri, Iaquinta e Pandev tutti e 3 insieme garantiscano i goal che il solo Trezeguet timbrava regolarmente.
giovedì 2 luglio 2009
Davvero IrReal
Piccola "gamba tesa" juventina: