martedì 4 agosto 2009

"Trezeguet è il goal"


TREZEGUET FA L'UOMO: CON LA JUVENTUS E' AMORE VERO.
di Giampiero Mughini

Bene, benissimo. Che David Trezeguet abbia giurato di non volere smettere la maglia bianconera, che dopo nove anni di gol a mitraglia voglia continuare a farli in nome e per conto della Vecchia Signora dei Campionati. Lo so, lo so che non è tutto romanticismo quel che luccica. Che se una qualche società europea di rango avesse accettato di pagare a David quel sontuoso stipendio da 4 milioni e mezzo di euro netti l’anno, assicurandogli per giunta di partire titolare, lui ci sarebbe andato di corsa. Bene, benissimo che questo non sia avvenuto e che lui non mandi sms alla maniera di Ibra al mio amico Giovanni Cobolli Gigli esigendo di essere ceduto il più presto possibile. Era stato Giovanni a raccontarmi il comportamento dell’Ibra vincolato contrattualmente alla società bianconera nel frattempo scaraventata in B, e che batteva i pugni sul tavolo e urlava a chiedere che lo cedessero a tutti i costi. E a quel punto l’Inter lo poté pagare l’inezia di 22 milioni di euro, meno di un terzo di quanto lo abbia valutato adesso il Barcellona. Tanto David che Ibra erano due giocatori usciti dal cilindro prodigioso del più grande direttore sportivo italiano dell’era moderna, Luciano Moggi. David venne acquistato dalla Juve quando di gol ne faceva già tanti nel massimo campionato francese ma prima di quel gol (purtroppo per noi italiani strepitoso) con cui la Francia si mise in tasca la coppa di miglior squadra europea, una coppa che all’89° era stata già impacchettata con i colori della bandiera italiani. Con la casacca juventina David fece inizialmente un po’ di panchina, perché in quel ruolo giocava da titolare un certo SuperPippo Inzaghi. Finché la Juve della Triade cedette Inzaghi per una gran cifra e puntò su David. Il quale ricambiò la cortesia riuscendo nell’impresa di totalizzare la miglior media gol mai riuscita a un goleador bianconero. Dire che David e il gol siano tutt’uno è dire una banalità sconcertante, ma anche una verità assoluta. Lui non gioca a pallone, lui la mette dentro. Di rapina (che termine stupido!), al volo, in acrobazia, di destro, di sinistro. In tutti i modi possibili e immaginabili. Ve lo ricordate il gol che decise quel campionato che alcuni giudici pagliacci hanno poi rapinato alla Juve e regalato all’Inter (a proposito, spero non vi sia sfuggita l’intervista di Fedele Confalonieri in cui dice che i tornei “regalati” all’Inter sono due)?Le cose erano andate così. La Juve e il Milan erano a pari punti a quattro turni dalla fine, e alla Juve toccava andare a giocare a San Siro.La Juve era priva di Ibra, che era stato pesantemente squalificato. La partita del Milan che precedeva il big match era stata arbitrata da Massimo De Santis, l’arbitro accusato di essere al vertice dell’“organizzazione a delinquere” capeggiata da Moggi. In quella partita ce n’erano due o tre di grandi giocatori milanisti che, ove fossero stati ammoniti da De Santis, avrebbero saltato lo scontro con la Juve. De Santis dimenticò i suoi doveri di gran delinquente professionale e non ne ammonì nessuno. E dunque ecco la Juve senza Ibra e il Milan al suo completo. Stiamo ancora 0-0, e dunque la Juve ancora in testa alla classifica, ma solo e soltanto per la differenza reti. Succede che dal limitare dell’area rossonera Alex Del Piero si trovi a giocare una palla a mezza altezza, spalle alla porta milanista e con un difensore rossonero alle costole. Che fa? Inventa una rovesciata che trasforma quella palla in un cross invitantissimo per il genio di David. Il quale va incontro alla palla, spalle anche lui alla porta, e per giunta pressato da un difensore rossonero e a non dire che da quelle sue parti sta arrivando anche il portiere rossonero (mi pare fosse il gigantesco Dida). A quel punto lui si inventa una “palombella” con un colpo di cranio tanto da far percorrere alla palla una deliziosa curva che conclude la sua traiettoria in fondo alla rete. 1-0 per la Juve il punteggio finale. Juve che sarà campione d’Italia per la 28ª e meritatissima volta. Se c’è qualcuno che riesce a smentire in punta di fatto quello che ho raccontato - ho detto in punta di fatto - accetto che mi dia del cialtrone. Ho raccontato un gol fra i tantissimi di David. Ne potrei raccontare decine e decine. Quel primo e splendente gol juventino di un 3-1 inflitto ai “galacticos” del Real Madrid a Torino. Oppure, ed è tra i miei preferiti, il gol fatto al Torino a conclusione di una partita in cui lui non aveva toccato palla. Il gol per antonomasia di David, è difatti quello che lui realizza l’unica volta che tocca la palla. E del resto, amici cari che mi state leggendo, a che altro serve battere la palla se non a metterla dentro? Dimenticavo l’ultimo gol fatto con la maglia juventina. Domenica sera contro l’Aston Villa, e seppure la partita sia finita come sapete. A David toccava il secondo turno come rigorista bianconero. Uno stremato Iaquinta aveva fallito il primo rigore juventino. Un David svogliato o poco concentrato o che non ne poteva più della Juve ci avrebbe messo un niente a fallire il suo rigore. E invece lo ha messo dentro. Aspettatelo, aspettiamolo David. Sono sicuro che di gol nel suo carniere ne ha ancora tanti.

5 commenti:

Giulio Gori ha detto...

Per una volta sono davvero d'accordo con Mughini.
Una sola precisazione, riguardo al gol contro il Milan del 2005, che Mughini cita: per la verità Trezeguet non era affatto pressato da un difensore avversario, perché la marcatura di Maldini fu piuttosto blanda.
L'aspetto eroico di quel gol e di quella partita fu piuttosto il fatto che il francese fu rimesso in piedi dall'infermieria a tempi di record, proprio per l'assenza di Ibrahimovic, messo fuori uso dalla prova TV.
Trezeguet andò in campo acciaccatissimo e segnò, perché quello sa fare meglio di chiunque altro.

PS: In calciopoli si è spesso parlato delle presunte manomissioni del sorteggio arbitrale. Fatto smentito dalle stesse sentenze che hanno condannato la Juve. Bergamo, il designatore arbitrale, ammise di aver truccato un solo sorteggio in vita sua, quello di quel Milan-Juve. Voleva, dopo settimane di polemiche, che fosse Collina (il più antijuventino delle magliette nere) ad arbitrarla.
Per la cronaca quella partita finì nelle polemiche per un rigore non fischiato a Inzaghi nel secondo tempo (su un fallo assai dubbio, uno di quelli che ci possono stare ma anche no). Tanto per far capire come si muove la stampa, nessuno ricordò che sull'1-0 Nesta (già ammonito per un fallo da arresto su Nedved) trattenne vistosamente per la maglia Camoranesi. All'epoca vigeva già la regola trattenuta=ammonizione.
Collina vide, fischiò il fallo, diede un'occhiataccia a Nesta e sorvolò.
Se non avesse fischiato si sarebbe potuto parlare di una svista, ma la platealità del gesto fu tale che il rosso avrebbe dovuto essere inevitabile.
Ovviamente dell'episodio nessuno parlò. Poi, sappiamo come sono andate a finire le cose. E sappiamo anche quanto la stampa abbia influenzato l'esito degli eventi.

Anonimo ha detto...

Anche Confalonieri é diventato un vs eroe......basta parlar male dell'inter ..e voilá....
Grande stile juventus !

Anonimo ha detto...

Ovviamente dell'episodio nessuno parlò. Poi, sappiamo come sono andate a finire le cose. E sappiamo anche quanto la stampa abbia influenzato l'esito degli eventi.
...e Moggi !

Anonimo ha detto...

Al moscone che presidia questo blog
vorrei modestamente far presente che le persone corrette entrano nella discussione prendendo atto o contestando i fatti enunciati e passando poi alle controdeduzioni non si dimostra molta maturità rifugiandosi nelle frasette idiote e scontate ma tant'è ognuno dà quello che il cervellino e l'educazione gli consente.

Anonimo ha detto...

concordo pienamente con Mughini anche io sono contentissimo chetrezeguet sia rimasto e soprattutto non sia andato la milan, l'unico neo di trezegol sono proprio i rigori..ce ne ricordiamo almeno un paioc he fanno ancora male
Tomaso