di Giampiero Mughini
Dieci milioni di italiani hanno il braccio listato a lutto. Il più gran partito di massa di questo nostro Paese, ossia il popolo juventino, non si dà pace. Quello che è successo di recente sui campi di calcio smentisce e avvilisce le ambizioni che erano di tanti, dopo la campagna acquisti estiva. Campagna in cui la dirigenza juventina sembrava aver centrato due colpi maestri. Lì avanti, poco dietro la linea dei punteros, un giocatore brasiliano capace di ogni meraviglia, Diego. Lì dietro, davanti alla linea dei difensori, un pezzo d’uomo che in qualcosa ricordava il fenomenale Emerson dei tempi migliori, Felipe Melo. I dieci milioni di confratelli avevano esultato. Ecco che è scemata la distanza tecnica da un’Inter che s’era meritata i tre scudetti vinti di seguito (tre e non quattro come ha scritto il mio amico Aldo Cazzullo nel suo bel “L’Italia de’ noantri” appena arrivato in libreria. Ti raccomando, Aldo, correggi nella seconda e di certo imminente edizione). Ecco che la Juve si presentava all’avvio del campionato come atta a competere per l’agognato scudetto, uno scudetto che noi aspettiamo dal 2006, quello strepitoso scudetto conquistato a 91 punti, uno dei più belli della storia juventina. Niente di tutto questo, stando ai risultati che sono sotto gli occhi. Altro che primato, altro che scudetto. La Juve attuale sembrerebbe da terzo se non addirittura quarto posto. Di certo un’Inter che appare persino più solida e quadrata di quella dell’anno scorso, è già avanti di quattro punti. Noi juventini avvilitissimi. Ed ecco che in molti si pongono le domande assolute , quelle su cui i filosofi si tormentano da secoli. Di chi la colpa? E naturalmente i babbei hanno la risposta pronta. Il colpevole è Ciro Ferrara, quello che non più di un mese fa veniva sacrificato come un giovane allenatore imbattibile. Non diciamo sciocchezze. Ciro non va in campo. Lui ha avuto una squadra ricca di talenti e di speranze e l’ha disposta in campo come doveva e poteva. E dunque non più il 4-4-2 che costituiva un dogma assoluto tanto di Fabio Capello quanto di Claudio Ranieri e bensì il famoso (e stramaledetto) rombo. Ossia quattro giocatori di cui uno viene posto alle spalle delle punte, Diego; due che presidiano la zona mediana del campo a interdire e, quando possibile, a proporre il gioco offensivo; uno dietro a protezione della difesa, l’apparentemente erculeo Felipe Melo. Che cosa succede nella realtà del campo? Che questa disposizione viene travolta se non umiliata da una buona parte delle squadre avversarie. Un giocatore del Bologna m’ha detto che nel secondo tempo loro erano convinti di potere stracciare gli juventini, da quanto erano cotti fisicamente e malmessi in campo. Nelle due partite di Champions, francesi e tedeschi ci hanno fatto vedere i sorci verdi. Contro il Palermo, un massacro degli innocenti. E domenica scorsa contro la Fiorentina di Prandelli è stata una grandissima difficoltà, ci poteva stare anche la sconfitta.Ma come, «e i cinquanta milioni di euro spesi per Diego e Felipe Melo?», m’ha ribattuto Alberto Brandi durante l’ultima puntata di Controcampo. I soldi spesi non vanno in campo, chè altrimenti l’Inter di Moratti junior di scudetti negli ultimi vent’anni ne avrebbe vinti una quindicina. In campo vanno i giocatori, e il Diego che abbiamo visto in campo per adesso non mantiene le promesse di eccellenza che erano le sue. Contro la Fiorentina ha giocato troppo dietro, ma questo perché la Juve era andata male quando lui non retrocedeva a proteggere la difesa su cui si avventavano gli avversari inferociti. E poi c’è Diego, lì nella zona mediana del campo, non ha accanto chi parli il suo stesso linguaggio calcistico. Ve li ricordate quelli del Barcellona? Quando vanno in avanti palla ben attaccata al terreno, a fraseggiare alla grande sono in cinque o sei alla volta. Di personaggi alla maniera di Diego, loro ne hanno cinque o sei. Noi abbiamo Sissoko (reduce da un lungo infortunio) e Poulsen. Non è la stessa cosa. Quanto a Felipe Melo, rasenta il disastro. È lento e presuntuoso, se lo attacchi in velocità, lo uccidi e se lui perde la palla la nostra difesa va al massacro. Il resto, a cominciare dalla marea di infortuni, è secondario. E a meno che il bilancio che ho fatto non sia del tutto provvisorio e che il rendimento dei nostri due eroi cambi a cominciare da domani. Ho qualche dubbio in proposito, se non altro per scaramanzia. Di certo crocefiggere Ciro Ferrara è da babbei.
Ps. Che gran divertimento se Luciano Moggi si presenterà all’assemblea degli azionisti della Juve a chiedere conto e ragione del comportamento della proprietà in quella infame estate del 2006. Com’è che la proprietà non spese nè una parola, nè un soldo a difesa dell’onore della Juve e di una Triade che in 14 anni aveva vinto montagne di trofei? Com’è che il ramo familiare che discende da Umberto Agnelli, il ramo che si avvale a tutt’oggi della competenza professionale di Antonio Giraudo, non ha mai detto una parola sul come e sul perchè della catastrofe del 2006? Sì o no la famiglia proprietaria della Fiat ha ritenuto che prima venisse la Fiat? Tutte domande semplici semplici.
18 commenti:
Blogger Alecs.. ha detto...
Che il problema sia tattico e non tecnico è scontato, visto che è vero che abbiamo qualche brocco in squadra, ma è anche vero che la rosa (almeno sulla carta) è di molto superiore alle squadre affrontate fin ora..
Detto questo però sono straconvinto che sarebbe INUTILE come suggerisce giulio sfruttare il gioco sulle fasce, ossia fare di tutto x fare arrivare i terzini sul fondo quando poi NON SANNO CROSSARE..
Credo che un allenatore debba usare un modulo secondo le caratteristiche della propria squadra, e non viceversa, ad un allenatore attento sarebbe bastato vedere che giovico e camoranesi non stanno al rombo per studiare qualcosa di diverso, approposito credo che giovinco a gennaio valga la metà di agosto, va bè ma ci può stare, è stato sopravvalutato nn si impegna ecc ecc, ma qui è tutta la rosa che gioca sotto i propri standard, ergo il problema nn può essere solo di alcuni brocchi in rosa..
Se hai 3/4 talenti sopra la media bravi a fare l ultimo passaggio ( diego, camo, giovinco, del piero) perchè ne devi far giocare solo 1 x volta e insistere con 2 attaccanti che si scannano tra loro quando vedono arrivare uno dei pochi palloni dei 90 minuti? se nn siamo capaci a crossare, perchè non sfrutti quello che siamo capaci a fare x natura?? Il mio dubbio su Ferrara è questo, perchè dopo 5 mesi continua ad insistere su questa strada? e quello che mi viene da pensare è che non sà schierare altro modulo oltre al rombo o al 442 classico.. naturalmente x il bene della juve spero di sbagliarmi ( possibilmente prima che sia troppo tardi)
Che la smetta di andare in sala stampa a ripetere frasi fatte e che dimostri sull erba i buoni propositi che ha, posso far finta 1..2.. 4.. 6 settimane di essere scemo e credere ogni volta che la prox sarà quella buona, ma nn esagerare perchè non mi sento un cojone..
Per chi mi dirà che devo aspettare e avere pazienza rispondo per l ennesima volta che nn sono io che a luglio e agosto ha parlato di scudetto e addirittura di champion già da quest anno..
come direbbe Vasco, qui c'è qualcosa che nn và.. c'è qualcuno ha sbagliato mestiere
Cmq Forzajuve.. sempre
Mughini è un grande e la mia stima illimitata, ma nessuno fà un paragone con l inter attuale, anche perchè i campionati nn si vincono con gli scontri diretti ( forse la champion), qui si parla di NON GIOCO, di continui lanci lunghi dalla difesa ecc..
Ok diego e melo non sono maradona ed emerson, ma nn ci crederò ne ora ne mai che siamo inferiori a palermo livorno bologna ecc..
ERRATA CORIGE :
della Juve e di una Triade che in 14 anni aveva rubato montagne di trofei?
Faccio i migliori auguri a Mister Ranieri per il suo compleanno.
Per il resto, discussioni sul nuovo modulo della Juve come se piovesse. Discussioni che se le segui, ti rendi conto da solo, tra il divertito e il disincantato, di quanto siano futili esercizi di vanità appassionata. Ho detto, lo dicevo, ma l'avevo sempre detto. Prendete Discreti: passato in una settimana dall'aver sponsorizzato il 4-4-2 pro tempore al 4-2-3-1.
Io ? Manco me lo ricordo più cosa volessi. Probabilmente nulla, ricordo di aver detto di Diego alla Nedved in un 4-4-2 in linea ma in generale penso di aver fatto analisi senza suggerire le soluzioni, limitandomi a commentare verbosamente e di sicuro inutilmente quelle adottate da Ferrara.
Comunque, banalità del bene Calcio a parte. Il cambio sarebbe passare dal rombo al modulo spallettiano. Magari con Trezegol unica punta per le sponde, a 'sto punto. Così evitiamo di dire, abbiamo messo le due punte in area brave di testa e non abbiamo comprato gli esterni per i cross, non è vero, abbiamo messo le due punte simili e forti fisicamente che non abbiamo comprato ma trovato, non in area ad aspettare i traversoni ma a svariare sullesterno in possesso palla e rinculare in fase di non possesso. All'inizio è andata e bene, come a Roma con la Roma. Poi no, perché son venuti meno e nel fisico e nello spirito.
Modulo spallettiano.
Senza Spalletti. Quello che volevano i cattivoni Ellkann.
Auguri, mister.
Mughini è un grande, ma sbaglia su alcune cose in questo articolo.
1: Diego è reduce da in infotunio non possiamo dimenticarlo, il Diego integro lo abbiamo visto disintegrare la rometta der pupone.
2: Melo è un campione, due sue palle perse non giustificano di per se i 5 punti persi, visto che dietro di lui ci dovrebbero essere non uno, non due, non tre ma ben quattro difensori.
Certo se i vari blanc e cobolli a suo tempo avessero comprato difensori di qualità ora non saremo qui a piangere sangue e invece lor signori, con la complicità di ranieri, ci hanno infarcito di scarponacci idegni di scendere in campo.
Ho letto velocemente questo post. Condivido in pieno il fatto che sia stupido dare addosso a Ciro, a meno che a farlo non sia un ranieriano convinto.
A proposito, ma nessuno ne ha parlato: ma come era tosto il cantante sorridente che parla di scandalo per i 2 rigori (?) non dati alla Roma a San Siro. Mamma mia che casino che ha fatto! Peccato che in 2 anni di Juve con tutte le inculate che ha preso abbia sempre scelto la politica cobolliane di stare a 90 gradi e di tirare fuori le palline (così le chiama lui) nel ridicolo tentativo di denigrare il più grande attaccante della nostra storia.
Il problema per Ferrara è la gestione delle persone. Sapevo sin dall'inizio che questa sarebbe stata la più grande delle difficoltà per uno nuovo, seppur di carattere. Quando lui dice che ci vuole umiltà sia per i vecchi che per i nuovi, fa inequivocabilmente capire qual è il problema.
Non ha fatto nomi, ma è chiaro che i fenomeni alla Melo devono stare con i piedi per terra ed evitare le brasilianate da circo. Senza fare ulteriori nomi tra i giocatori, è chiaro che le dichiarazioni di Ferrara degli ultimi tempi lasciano capire che la squadra deve mettere in campo spirito di sacrificio, spirito da corazza come si era visto nei primi tempi.
E' come se fosse calata la concentrazione e il gruppo si sia un pò adagiato su quei pochi allori di inizio stagione.
Se manca lo spirito da corazza diventa inutile qualsiasi tipo di schema.
" A Ciro...e falla na telefonata a Lippi!"
N.B.: Divertente la puntualità con cui il sofferente trolletto vien qui a porre il verbo "rubare" dove c'è la VITTORIA SUL CAMPO della prima squadra d'Italia (a dimostrazione della non accettazione dei fatti che tanto lo turbano).
Chissà come deve essere umiliante fare anche il contrario, ovvero dover porre il verbo "vincere" la dove la seconda squadra di Milano RUBA SUL CAMPO.
Io sono d'accordo nel dire che il problema principale sta nel modulo, ma non solo... anche un pò nella sfortuna.. Diciamocelo, non è che la squadra sia stata molto fortunata (come al solito) visto che ha dovuto fare finora sempre a meno di Del piero (il quale un'anno fa in questo periodo era in grado di mandare avanti il carro da solo)ed ha avuto dei giocatori a mezzo servizio (vedi Diego o Cannavaro subito infortunati, Marchisio e Buffon da operare, Sissoko appena tornato, per non parlare degli infortunati cronici...). Non so se è vera la storia del campo da allenamento "assassino", ma se gli infortuni non si limitano è difficile mandare avanti un gruppo.
Alecs, ci sono due cose su cui non concordo.
Grosso, per quel che mi riguarda, è uno dei migliori 'crossatori' in circolazione. E non credo di essere il solo a pensarlo.
In merito a Camoranesi, ha già giocato come interno destro nella seconda Juve di Lippi (davanti alla difesa c'era Tacchinardi, interno sinistro Davids e, davanti a lui, sulla trequarti Nedved) e nella prima nazionale di Lippi (per tutte le qualificazioni e anche ai mondiali fino alla quarta partita del mondiale, con l'Australia... di solito giocavano Pirlo centrale, Camo e Gattuso interni, e Totti sulla trequarti... Solo da Italia-Ucraina Lippi passò al 4-2-3-1 mettendo Camo a fare il tornante). Quindi non credo che si tratti di un ruolo innaturale per lui.
In merito a Diego, secondo me c'è un difetto di prospettiva da parte di molti.
Il brasiliano è un giocatore che lentamente dovrà imparare a far girare la squadra con costanza. Ma al momento, dato che sia lui sia la Juve sono in rodaggio, non gli si può chiedere altro che inventare qualche grande giocata.
Ma di grandi giocate non se ne fanno dieci a partita, ma una o due se va bene; e a volte neanche una.
Come ho detto venerdì sera a "Tutti pazzi per la Juve" (ringrazio Stefano per l'invito), non si può pensare di sostituire Diego perché ha fatto una prova incolore. Perché vuol dire togliere di mezzo un giocatore che in una sola azione può cambiare una partita. Se dal suo ruolo si vuole, si da ora, continuità, allora sarebbe persino più logico non metterlo in campo. Ma questa sarebbe una vera follia.
Mi torna pure in mente che nel 96 per Zidane, per non tornare sempre al solito Platini, si dovette aspettare la sesta partita (contro l'Inter) prima di vederlo finalmente giocare a livelli degni del suo talento.
Il problema Diego è il problema trequartista. Mughini di suo non lo vorrebbe come non lo vorrei nemmeno io. Il trequartista in Italia va bene se lo fai di supporto a una punta sola ma devi avere una squadra con almeno un esterno in grado di dominare da padrone la fascia, un centrocampo muscolare che pressi altissimo e nel recupero palla sia fonte e compagnia al trequartista in questione. Se la squadra è lunga, come diceva Gori, il trequartista è un lussicino da squadra da centroclassifica.
Il progetto Ferrara era ambizioso, con le due punte di lotta e movimento. Venuto a mancare il secondo, è rimasta la prima.
In tutto questo togliere Diego per giocare con il 4-4-2 non sarebbe necessario.
Si potrebbe pensare ad un 4-4-1-1 più che al modulo di Spalletti.
Ma la decisione, la responsabilità e lo stipendio per assumersele spettano all'attuale allenatore. Che è bravo ma sta imparando.
Certo, gli avessero dato l'Atalanta con niente da perdere magari la bella figura l'aveva già fatta.
Il problema però non è di Ferrara.
Il problema è di un ambiente che lo esalta dopo Roma, lo trascina a rovinarsi a Genova rovinando la tenuta contro il Bologna, lo crocifigge per due pari in Cempions di cui uno con un goal in fuorigioco e una traversa all'ultimo minuto, un altro dove si è tenuto all'italiana come una volta ti raddoppiavano l'ingaggio e tua moglie te la dava honoris causa, lo mette sotto tutela dopo Palermo per aver fatto una cosa che per due anni Ranieri s'è rifiutato di fare, intrupparsi là davanti di attaccanti attaccanti attaccanti, crocifiggendo il solo Melo per una mezza caduta su di un terreno di merda anzichè la difesa schierata sul goal di simplicio, si delude e lo costringe all'ennesimo cambio dopo un pari con la Fiorentina con nove palle goal divorate.
Il problema Ferrara è il nostro problema: un ambiente che nel giornale di riferimento mette 5 come primo bilancio checché ne faccia carico ai moralizzatori ed agli antijuventini la fustigazione piace e la pratica di suo.
Nb
x Yannick
Ranieri a Roma si comporta nelle reazioni come prescrive l'ambiente romanista, polemico con il mondo arbitrale.
A Torino magari lo stile Juve prescriveva altro.
Si chiama gioco delle parti.
x ricchiuti:
ma va? :D
Ovvio che è il gioco delle parti.
Ma è il modo in cui il cantante si presta che deve far riflettere sulla personalità dell'uomo.
Fra l'altro, questo gioco conferma l'abusivismo cobolliano del nostro cda, altro che stile Juve.
Lo stile Juve è classe, non silenzio a pecorina.
Il 4-4-1-1 con Diego e Trezeguet è molto interessante. D'altronde il brasiliano cerca spesso la porta anche da lontano e tutti conosciamo le doti da opportunista di Roi David.
Rimane comunque prioritario lo spirito di sacrificio. Poi il 4-2-3-1 o il 4-4-1-1.
Ricchiuti, quel che dici, benché non lo condivida per nulla, non è affatto insensato; ma chi schiereresti come esterno sinistro di centrocampo in un 4-4-1-1?
Do i numeri anche io.
Ma come lo vedete un 4 - 3 - 2 - 1?
Buffon
Zebina Cannavaro Chiellini Grosso
Sissoko Melo Marchisio
Camoranesi Diego
Trezeguet
Francesco condivido: a parte la blasfemia di mettere in campo Zebina, l'albero di Natale mi sembra molto adatto ai giocatori in rosa. Mi sembra l'unica valida alternativa al modulo attuale.
4-4-1-1
Buffon; Grygera a destra, Grosso a sinistra, centrali Cannavaro e Chiellini; Marchisio (De Ceglie) a sx, Melo e Sissokò centrali, Camoranesi a dx; Diego; Trezeguet.
Difesa alta ad accorciarsi sul centrocampo, tattica del fuorigioco.
Imposti sulla destra con Camo che tendendo naturalmente ad accentrarsi incrocerebbe con Diego. Trezeguet boa a salire per lo scarico, Grosso a sinistra che chiude la diagonale.
I due mediani centrali non ad impostare ma a fare pressing ed eventuali a turno percussioni centrali delle quali entrambi sono specialisti.
Camo coperto da Grygera, Grygera coperto dal centrale, centrale coperto da Diego. A sx Marchisio che copre Grosso e fa da jolly.
De Ceglie e Poulsen a mettere il fiato sul collo a Grosso e i mediani.
visto che stiamo dando tutti i numeri mi ci metto pure io..
concordo con francesco, l'abero di Natale mi sembra la scelta migliore visto l'organico a disposizione..
Dalla cintola in su siamo tra le più forti in Europa, il problema è dietro..
L'avete vista la sintesi di Barcellona-Rubin Kazan?
Il bello è che noi ci si diverte a discutere di moduli, di tattica, di caratteristiche tecniche, ma alla fine il fattore Culo ha sempre il suo notevole peso.
Il Barça ha tirato 24 volte in porta, contro le 3 dei russi. Pali, traverse... di tutto. Quando non è serata non serve a nulla neppure l'essere dei marziani.
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