mercoledì 21 novembre 2007

Altro che Moggiopoli....


"Media-Rai". Le due superpotenze nazionali della tv, che dovrebbero competere aspramente per la conquista dell'audience, fare a gara nella pubblicazione di servizi esclusivi, in realtà si scambiano informazioni sui palinsesti. Concordano le strategie informative nel caso dei grandi eventi della cronaca. Orchestrano i resoconti della politica. Su tutto, la grande mano di Silvio Berlusconi e dei suoi collaboratori, che quotidianamente tessono la tela, fanno decine, centinaia di telefonate, si scambiano notizie, organizzano fino ai più piccoli dettagli. È il quadro che emerge dalle intercettazioni telefoniche - realizzate tra la fine del 2004 e la primavera del 2005 - allegate all'inchiesta sul fallimento della "Hdc", la holding dell'ex sondaggista del Cavaliere, Luigi Crespi.

La "ragnatela" avvolge e intreccia le vicende della tv di Stato con quelle di Mediaset. I direttori di Tg1 e Tg5 (all'epoca Clemente J. Mimun e Carlo Rossella) fanno, testuale, "gioco di squadra". Il notista politico del Tg1 informa la Bergamini e la rassicura sul fatto che le notizie più spinose saranno relegate in coda al servizio di giornata. Fabrizio Del Noce cuce e ricuce, assicurando che Bruno Vespa, nella sua trasmissione, accennerà "al Dottore in ogni occasione opportuna". Querci, insieme al gran capo dell'informazione Mediaset, Mauro Crippa, cuce sul versante opposto. E arriva fino ad occuparsi delle vicende del festival di Sanremo (quell'anno affidato a Paolo Bonolis), cioè della trasmissione di massimo ascolto dell'azienda che dovrebbe essere concorrente. E poi ancora, le fibrillazioni in due fasi delicate: la morte del Papa e le elezioni amministrative dell'aprile 2005.

L'allora presidente Ciampi è pronto per una dichiarazione a reti unificate per onorare Giovanni Paolo II? La Bergamini allerta prima l'assistente personale del Cavaliere e poi Del Noce per preparare una performance parallela dell'inquilino di Palazzo Chigi. E ad essere allertato è anche il "rivale" Crippa. Le elezioni sono andate male? Bisogna "ammorbidire" i resoconti sui risultati elettorali. La Bergamini contatta Querci e con lui concorda la programmazione televisiva. La ragnatela avvolge tutto, pensa a tutto, provvede a tutto.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

la scoperta dell'acqua calda. del noce proveniva da AN, mimun si è sempre saputo di che parrocchia era (se non sbaglio adesso è tornato a mediaset). il problema non è solo rai e mediaset, in italia TUTTA l'informazione è taroccata ed al servizio dei poteri forti, escludendo pochi giornalisti rimasti davvero liberi e indipendenti. guardate rete 4: c'è una condanna europea sull'italia che non provvede a dare le frequenza di rete 4 ad una emittente (europa 7) che ne avrebbe pieno diritto. l'italia ogni anno siccome non si decide a porre rimedio paga delle sanzioni alla UE, e nessuno provvede. perché? fa comodo a tutti, ovvio. e che dire dei quotidiani? rcs ed espresso sono in mano ai più forti gruppi industriali. in ambito sportivo quante volte abbiamo criticato la gazzetta, nel cui Cda c'è per esempio moratti (per cui, come può un giornale parlare male di uno dei suoi proprietari e della sua squadra)? la stampa, le TV devono essere sganciate da gruppi industriali e dalla politica: solo così ci potrà essere libera informazione. non è un caso che ultimamente sia uscito un decreto legge criminale che sta tentando di bloccare l'informazione in rete, vale a dire a blog come questo ad esempio, voci libere che non hanno padroni.

Anonimo ha detto...

Io consiglio a tutti un libricino dal titolo:

"Alcune ragioni per sopprimere la libertà di stampa."
di Vincenzo Zeno-Zencovich
Ed.Laterza

Così come la guerra è troppo inmportante da essere lasciata ai generali, così la libertà di stampa è troppo importante da essere lasciata solo ai professionisti della vendita di notizie.
Norris ='Neill J.


Mario Bani

Anonimo ha detto...

il problema è proprio il fatto che si parli di vendita delle notizie, quando in realtà il primo obbiettivo non dovrebbe essere il profitto, ma il contributo che offri alla società. secondo me fare il giornalista è una missione, come fare il medico, l'insegnante, e non il venditore di prosciutti...

Anonimo ha detto...

Ma quale scoperta dell'acqua calda? Questa è la conferma della tragica situazione in cui versa l'informazione italiana. Un vero e proprio cartello in cui quotidianamente si tacciono le notizie scomode, si ammorbidiscono quelle che inevitabilmente si debbono dare (risultati delle elezioni) e ottengono ampio risalto quelle futili o di cronaca nera. Oltre all'evidente tentativo di mettere in buona luce un unico uomo politico, il calcio non ne è rimasto immune. Basti pensare alle schiere di "giornalisti" che hanno minimiazzto la posizione del Milan in calciopoli riversando tutte le colpr su un'unica squadra.
I peggiori sospetti sono diventati realtà.
-Michele-

Anonimo ha detto...

beh sì, la posizione del milan in calciopoli doveva essere ben più grave: ha complottato contro la juve per arrivare secondo, ha contattato arbitri per non farsi dare i rigori a favore negli scontri diretti... forse varrebbe la pena riascoltare le telefonate fra moggi e sposini, moggi e biscardi ecc., per ricordare chi manovrava le notizie e anche la moviola. certo che c'è gente che non ha bisogno di informazione taroccata perché gli si faccia credere quello che si vuole... la situazione è davvero tragica! per non parlare poi del fatto di mettere in luce un unico uomo politico: questo è proprio vero. infatti quando berlusconi era al governo tutti i giornali a parlare sempre di lui, e non certo in bene: oltre a tutti i processi ed indagini in corso, se portava la bandana, se si faceva il lifting, se si sistemava i capelli, se si metteva in grembo gnocche varie ecc. mi chiedo: cosa sarebbe successo se lui e castelli (allora ministro della giustizia) fossero finiti indagati in un'inchiesta di truffa di fondi sociali europei? e se poi avessero deleggittimato il magistrato che indagava bloccando così l'indagine? lo chiedo, perché è successo ora all'attuale premier (vicenda demagistris: mai sentito questo nome?), però se ne è appena accennato. si parla però tanto del delitto di perugia, di quello di garlasco: sì in effetti si tacciono notizie scomode e si parla di quelle futili o di cronaca nera. però stavolta non c'è dietro berlusconi: questa è la vera tragedia.

Anonimo ha detto...

E siamo alla solita solfa del Milan squadra indifesa e mai protetta. Peccato che in quei famosi anni potesse contare nell'ordine: Presidente del Consiglio (tra le varie leggi vergogna ricordiamo il decreto spalma-debiti per le società calcistiche e la depenalizzazione del falso in bilancio e conseguente prescrizione del processo Lentini), presidente di Lega e presidente della Federzione Gioco Calcio.
Certo che anni di informazione servile e unidirezionale hanno proprio fatto tabula rasa dei giudizi critici. Forse non ci si è accorti che parlare di bandane e di ricrescite di capelli si può, ma chi tocca argomenti tipo raccolta pubblicitaria spropositata di Mediaset, sentenze inappliacte che imporrebbero Rete4 sul satellite, sentenze dei giudici comprate (SME, Mondadori), collaboratori condannati per fatti mafiosi, decine di prescrizioni per fondi neri, tangenti e falsi in bilancio viene fulminato.
Infatti lo "statista" di Arcore ha occupato militarmente la Rai epurando giornalisti, attori e soprattutto notizie, sostituendo quelle vere con quelle false.
Quei pochi giornalisti che sono tornati al loro posto sono gli stessi che hanno parlato più volte dello scandaloso caso De Magistris, nel silenzio assordante del resto del panorama televisivo. Chissà perchè.
Che nostalgia di giornalisti incorruttibili e con la schiena dritta come Montanelli e Biagi.
Per questo apprezzo gli interventi sempre lucidi e puntuali di Stefano Discreti, come quelli di Antonio LaRosa.
Un saluto
-Michele-

Anonimo ha detto...

Biagi e Montanelli schiene dritte? E' una tua opinione: io conosco un Montanelli che quando Mussolini era in auge lo venerava come un dio, salvo poi diventare antifascista quando il regime stava ormai crollando (scappando in Svizzera e rimanendo lì senza combattere, salvo tornare poi bello tranquillo quando tutto era finito). Galliani presidente di lega fu voluto in particolare dai tuoi ex-dirigenti e stravotato da tutti gli altri (anche dall'inter). Chissà poi perché Galliani presidente di lega faceva conflitto di interessi, ma se lo fosse diventato Sensi o Tanzi (allora antagonisti) andava tutto bene. Poi la lega è la confindustria del calcio: Montezemolo non fa conflitto di interessi, pur essendo a capo della fiat. Il presidente della figc mi sfugge: magari avevamo anche il Papa a favore del Milan? Il decreto spalma-debiti ha salvato parecchie società di calcio e, ironia, ha consentito al fisco di recuperare più danaro: se una società fallisce, il fisco non becca niente; il processo Lentini era una farsa. Su quelli SME e Mondadori è stata una lotta tra gang: non è che chi stava dall'altra parte (De Benedetti) avesse giocato pulito (ad esempio, la SME sarebbe stata ceduta dall'IRI a De Benedetti per 4 soldi). Per cui, vogliamo giustizia? Per me va bene, ma che sia per tutti. Per Rete4 mi chiedo come mai Gentiloni non faccia niente, nonostante la UE ogni anno ci faccia pagare sanzioni proprio perché non si procede a questo (c'è una sentenza UE): forse fa comodo a tutti... A tutti, però fa comodo anche Berlusconi, così diventa il paravento da mettere davanti agli occhi della gente. Soprattutto di chi già crede di per sé alle favole e non vede (o non vuol vedere) la realtà. Cmq, abbiamo più vinto all'estero che in Italia: eppure Berlusconi non era presidente UE e Galliani presidente Uefa...