sabato 24 novembre 2007

The show must go on


Riparte il campionato e arriva un appello, un appello speciale: che la violenza non sia più padrona dentro e fuori gli stadi, perchè lo sparo che ha ucciso Gabriele Sandri"ha colpito tutti".
Si torna a giocare dopo lo stop deciso per la morte del tifoso laziale sull'Autosole, ma domenica sarà una giornata particolare per i familiari del 28enne dj:
Cristiano, il fratello, non andrà allo stadio, nonostante condividesse con Gabriele la fede biancoceleste, e a distanza ha voluto lanciare un appello.
«Mi aspetto una grossa presa di coscienza da parte delle tifoserie, un comportamento irreprensibile proprio per evitare strumentalizzazioni - le sue parole - Faccio un appello a non commettere alcun atto di violenza».
«Che riprenda il campionato un certo effetto lo fa - racconta ancora- perchè penso a Gabriele che era un grande appassionato della Lazio e viveva per il calcio. Giocava da quando aveva sette anni. Sapere che il calcio riprende dopo i tanti attestati di solidarietà che ci sono arrivati dalle società di A, B e C, ma anche da tante tifoserie, fa effetto ma ci rende anche un pò sgomenti, per una cosa che non avremmo mai voluto dovesse essere ricordata».
«Gabriele avrà la giustizia che si merita per le vie ordinarie, e noi confidiamo nella magistratura - conclude Cristiano Sandri - ma intanto chiedo che la morte di mio fratello non sia strumentalizzata. Niente violenza, perchè quello sparo ha colpito tutti, non solo Gabriele».
Per ricordare Gabbo, il suo amico della Lazio Lorenzo De Silvestri indosserà un paio di scarpe speciali con il suo nome.(in foto)

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