fonte ilgiornale.it
L’ombra delle scommesse sull’ultimo scudetto dell’Inter. In un rapporto inviato dalla polizia giudiziaria alla Procura della Repubblica di Milano, e da questa depositato agli atti, viene ricostruito per filo e per segno l’andamento delle ultime giornate del campionato di serie A 2007-2008. Si avanzano esplicite riserve sulla trasparenza delle scelte tecniche dell’Inter in quelle fatidiche giornate, quando uno scudetto ormai praticamente vinto rischiò di sfuggire dalle mani dei nerazzurri. Si critica la scelta di non schierare Mario Balotelli e Zlatan Ibrahimovic nelle partite cruciali. E si dice, nero su bianco, che il giro delle scommesse venne avvantaggiato dalle scelte della società milanese.
Il rapporto è stato ordinato alla polizia giudiziaria dal sostituto procuratore Stefano Civardi, che indaga sulla fuga di notizie che nel maggio scorso portò sulle pagine di Giornale e Corriere della sera le telefonate tra il pregiudicato Domenico Brescia - che di lì a pochi giorni sarebbe stato arrestato per traffico di droga - e alcuni uomini di punta della squadra Campione d’Italia: tra questi, l’allenatore Roberto Mancini, il capitano Javier Zanetti, il nazionale Marco Materazzi. Ma l’indagine non si è fermata alla caccia dei presunti responsabili della fuga di notizie. Con delega alla polizia, il pubblico ministero ha dato ordine di ricostruire cosa accadde nelle ultime giornate del campionato scorso. Con quali obiettivi? Con quali risultati? L’unica certezza è che gli accertamenti compiuti dalla polizia giudiziaria non sono stati ritenuti del tutto irrilevanti, tanto che il rapporto è stato accluso agli atti conclusivi dell’inchiesta depositati nelle scorse settimane.
Il rapporto di tre pagine è basato prevalentemente su «fonti aperte», cioè pubbliche. È centrato sulla corsa a due tra Inter e Roma per la conquista dello scudetto, sulle oscillazioni del distacco tra le due formazioni e sull’impatto che queste ebbero sul business delle scommesse. Il rapporto analizza come gli allibratori - che a partire dalla metà del girone di ritorno sembravano dare per cosa fatta lo scudetto all’Inter, tanto da non accettare più puntate sulla formazione di Mancini - riaprano le quotazioni quando il distacco si riduce, arrivando persino a fare per favorita la Roma.
Dalla lettura del rapporto si intuisce che l’ipotesi investigativa - mai esplicitata a chiare lettere, ma inequivocabile nella sostanza - è che l’Inter abbia rallentato deliberatamente la sua corsa al titolo, e che tra i motivi di questo comportamento autolesionista possano esserci rapporti di singoli tesserati nerazzurri con il mondo delle scommesse. E non è un caso che a essere chiamati in causa con nome e cognome siano due tesserati dell’Inter che risultano in contatto telefonico con il pregiudicato Brescia. Il tecnico Roberto Mancini («la strana scelta di Mancini») e il difensore centrale Materazzi, che nell’incontro col Siena impedisce al rigorista titolare Julio Cruz di calciare un penalty, incaricandosi dell’esecuzione. E sbagliando.
È chiaro che non basta così poco per accusare Mancini, Materazzi o nessun altro di essersi messi al soldo degli allibratori. E infatti - almeno per quanto risulta ufficialmente - non vi sono procedimenti aperti a carico di nessuno. Ma del rapporto impressiona la minuzia con cui si addentra nelle scelte tecniche della panchina nerazzurra. E come le inserisce in una vicenda apparentemente inspiegabile, in cui in una situazione di classifica «con un distacco totale di 10 punti, tale da far accreditare la vittoria del campionato sicura all’Inter da parte di tutti gli organi di stampa e media radiotelevisivi» fa irruzione un brusco cambiamento di scenario in cui «vi è la sensazione che la squadra dell’Inter una volta raggiunto un certo vantaggio abbia tenuto un comportamento atto a programmare un lento riavvicinamento degli avversari». Grazie a questa evoluzione, si legge nel rapporto, il mondo delle scommesse tornò in quelle settimane a fare affari. «Sicuramente l’andamento così altalenante tenuto dalla squadra nerazzurra ha generato anche molte e diverse situazioni riconducibili al mondo delle scommesse legali». Gli incassi dei bookmaker tornano a salire. Poi, il 18 maggio, al Tardini di Parma, al sesto minuto del secondo tempo Mancini fa finalmente entrare Ibrahimovic. E tutto si sistema.
L’ombra delle scommesse sull’ultimo scudetto dell’Inter. In un rapporto inviato dalla polizia giudiziaria alla Procura della Repubblica di Milano, e da questa depositato agli atti, viene ricostruito per filo e per segno l’andamento delle ultime giornate del campionato di serie A 2007-2008. Si avanzano esplicite riserve sulla trasparenza delle scelte tecniche dell’Inter in quelle fatidiche giornate, quando uno scudetto ormai praticamente vinto rischiò di sfuggire dalle mani dei nerazzurri. Si critica la scelta di non schierare Mario Balotelli e Zlatan Ibrahimovic nelle partite cruciali. E si dice, nero su bianco, che il giro delle scommesse venne avvantaggiato dalle scelte della società milanese.
Il rapporto è stato ordinato alla polizia giudiziaria dal sostituto procuratore Stefano Civardi, che indaga sulla fuga di notizie che nel maggio scorso portò sulle pagine di Giornale e Corriere della sera le telefonate tra il pregiudicato Domenico Brescia - che di lì a pochi giorni sarebbe stato arrestato per traffico di droga - e alcuni uomini di punta della squadra Campione d’Italia: tra questi, l’allenatore Roberto Mancini, il capitano Javier Zanetti, il nazionale Marco Materazzi. Ma l’indagine non si è fermata alla caccia dei presunti responsabili della fuga di notizie. Con delega alla polizia, il pubblico ministero ha dato ordine di ricostruire cosa accadde nelle ultime giornate del campionato scorso. Con quali obiettivi? Con quali risultati? L’unica certezza è che gli accertamenti compiuti dalla polizia giudiziaria non sono stati ritenuti del tutto irrilevanti, tanto che il rapporto è stato accluso agli atti conclusivi dell’inchiesta depositati nelle scorse settimane.
Il rapporto di tre pagine è basato prevalentemente su «fonti aperte», cioè pubbliche. È centrato sulla corsa a due tra Inter e Roma per la conquista dello scudetto, sulle oscillazioni del distacco tra le due formazioni e sull’impatto che queste ebbero sul business delle scommesse. Il rapporto analizza come gli allibratori - che a partire dalla metà del girone di ritorno sembravano dare per cosa fatta lo scudetto all’Inter, tanto da non accettare più puntate sulla formazione di Mancini - riaprano le quotazioni quando il distacco si riduce, arrivando persino a fare per favorita la Roma.
Dalla lettura del rapporto si intuisce che l’ipotesi investigativa - mai esplicitata a chiare lettere, ma inequivocabile nella sostanza - è che l’Inter abbia rallentato deliberatamente la sua corsa al titolo, e che tra i motivi di questo comportamento autolesionista possano esserci rapporti di singoli tesserati nerazzurri con il mondo delle scommesse. E non è un caso che a essere chiamati in causa con nome e cognome siano due tesserati dell’Inter che risultano in contatto telefonico con il pregiudicato Brescia. Il tecnico Roberto Mancini («la strana scelta di Mancini») e il difensore centrale Materazzi, che nell’incontro col Siena impedisce al rigorista titolare Julio Cruz di calciare un penalty, incaricandosi dell’esecuzione. E sbagliando.
È chiaro che non basta così poco per accusare Mancini, Materazzi o nessun altro di essersi messi al soldo degli allibratori. E infatti - almeno per quanto risulta ufficialmente - non vi sono procedimenti aperti a carico di nessuno. Ma del rapporto impressiona la minuzia con cui si addentra nelle scelte tecniche della panchina nerazzurra. E come le inserisce in una vicenda apparentemente inspiegabile, in cui in una situazione di classifica «con un distacco totale di 10 punti, tale da far accreditare la vittoria del campionato sicura all’Inter da parte di tutti gli organi di stampa e media radiotelevisivi» fa irruzione un brusco cambiamento di scenario in cui «vi è la sensazione che la squadra dell’Inter una volta raggiunto un certo vantaggio abbia tenuto un comportamento atto a programmare un lento riavvicinamento degli avversari». Grazie a questa evoluzione, si legge nel rapporto, il mondo delle scommesse tornò in quelle settimane a fare affari. «Sicuramente l’andamento così altalenante tenuto dalla squadra nerazzurra ha generato anche molte e diverse situazioni riconducibili al mondo delle scommesse legali». Gli incassi dei bookmaker tornano a salire. Poi, il 18 maggio, al Tardini di Parma, al sesto minuto del secondo tempo Mancini fa finalmente entrare Ibrahimovic. E tutto si sistema.
35 commenti:
la gazzetta non ne parla nemmeno, quindi sicuramente sta cosa è vera.
E' proprio vero....l'Inter è la VERA MAFIA IMPUNITA DEL CALCIO ITALIANO.
Ne fanno di cotte e di crude. Solo in un paese come l'Italia poteva esistere una società come quella nerassurda.
Verrà tutto insabbiato.
Ormai sianmo talmente assuefatti all'insabbiamento sugli illeciti dell'Inter da non meravigliarci più nemmeno di fronte a una notizia grave come questa.
Yannick75
e poi la mafia era moggi.
per anni tutti hanno vissuto sui presunti illeciti della juve, ora però è tutto normale. pregiudicati, allibratori, condannati per passaporti,ma sempre onesti.
Io sto ridendo come un pazzo
Non vorrei deludervi, ma la fonte è il giornale che di notizie inventate, taroccate, propagandate, ingigantite è il massimo esperto europeo.
In ogni caso, come scrive Yannick75, gli insabbiatori sono in una botte di ferro d'impunità.
-Michele-
Vabbè ke tutta sta storia verrà insabbiata come al solito cmq sta storia nn mi convince, dovevano riskiare di perdere lo scudetto x poi vincerlo a 30 minuti dalla fine? E poi Materazzi nn credo ke voleva sbagliare quel rigore contro il Siena. Boh non so voi ma sta kosa ripeto ke nn mi convince, i perdazzurri hanno fatto di peggio.
x treze1988:
anch'io ho pensato la stessa cosa che hai scritto tu; poi però mi sono detto "Vuoi vedere che sti sfigati, convinti di aver vinto già lo scudetto, si sono venduti qualche partita, credendo di non compromettere nulla...però alla fine si sono fatti scappare la situazione di mano (panico totale nella penultima giornata)"...d'altronde non dimentichiamoci che stiamo parlando dell'Inter, sfigati come loro nessuno mai!
Yannick75
Anche io la penso come Treze88 difficile rischiare uno scudetto all ultima gionata per fatti simili.
Poteva essere vero per esempio se si accordavano con la squadra avversaria all ultima partita .Cosa che non deve essere successa ; come l inter non voleva perdere lo scudetto , il parma non voleva andare in seri b !
E comunque se fosse vero,come al solito ......sabbie mobili ..e voilá !
Marco
Il frustrato ha esauirto la scorta di nick alternativi (occhio, manca ancora il tifoso partenopeo) ed è tornato all'origine: becca il nerazzurro :D
Dico solo una cosa:
quello che hai scritto leggilo a voce alta di fronte a uno specchio: si addice perfettamente a voi interisti, rosiconi per eccellenza e automasturbatori del proprio cervellino al solo scopo di autoconvincersi di rosee realtà, alternative meno dolorose di quella VERA, MAI accettata.
Yannick75
moggi barava per vincere....noi per perdere....ahahahahha
Becca
no, questo e´ troppo!
ce la menate con adriano che beve e non si allena.
ce la menate con balotelli che si crede un campione gia´ arrivato e litiga con mpurinho (ma se litiga delpiero con ranieri non succede niente... o almeno, succede che la juve perde).
ce la menate con ibra che l'inter vince solo se gioca (non e´ vero e ve l'abbiamo provato).
ce la menate con la trivela (mentre il grande sheva ha trivellato cosi´ tanto fin adesso che e´ gia´ arrivato in cina).
ce la menate con le plusvalenze quando anche galliani e giraudo sono indagati.
ce la menate con le pasticche di herrera mentre l'unica finita sotto processo (e che processo!) per doping e´ la juve.
ce la menato per i falli di muntari mentre montero (deve essere il nome a portare sfortuna) ha menato per anni senza pagare e il suo buon esempio ha dato frutti (ambrosini, gattuso, nedved...).
ce la menate con gli arbitri quando tutti vedono ogni domenica gli errori che fanno anche (ANCHE) a favore delle altre squadre.
ma questo e´ troppo.
certi giornalisti discreditano l'intelligenza dei lettori con i loro castelli in aria.
questo non e´ solo un processo alle intenzioni assolutamente assurdo.
questa e´ diffamazione e calunnia.
questo e´ "liquame di gironalismo".
questi scribacchini leccapiedi (chiamarli giornalisti e´ un offesa a chi sa scrivere) dovrebbero anche fare un'indagine aggiuntiva: "addentrarsi con minuzia" anche nelle scelte tecniche delle altre squadre che hanno permesso all'inter di guadagnare quei 10 punti di vantaggio.
scopriranno magari che anche gli altri hanno giocato male e perso per vivacizzare il campionato, per lasciare andare in fuga l'inter e per poi scommettere contro un inter favorita ma perdente?
certe allusioni ("l’ipotesi investigativa - mai esplicitata a chiare lettere, ma inequivocabile nella sostanza") sono a livello della politica sovversiva di regimi dittatoriali o di malattie mentali.
una querela di moratti (come quella di mourinho...) porta a poco.
accusare e infangare e´ facile. il processo arriva tra 5 anni. la condanna ancora dopo.
il fango si e´ seccato e nessuno paga.
materazzi ha avuto ragione (dopo 3 anni) delle ingiuste accuse dei giornali inglesi.
quando renderanno conto questi scribaioli delle loro volgarita´?.
e poi dicono che non c'e´ una campagna di stampa contro l'inter...
ma andate a cag***!
Becca
Juve processo doping?
quale?
il processo è abuso farmaci
e tutti sappiamo com'è finita?
riguardo all'inter, nessun ve la mena...solo che:
Aristide Guarneri: 335 gare (vivo, positivo all'antidoping nel 1961)
Armando Picchi: 257 gare (morto di tumore a 36 anni)
Lennart Skoglund: 246 gare (morto per infarto nel 1975 a 46 anni)
Giorgio Ghezzi: 191 gare (morto a 60 anni. Da allenatore provava su di sé gli effetti del doping)
Mauro Bicicli: 183 gare (morto nel 2001 per tumore al fegato)
Livio Fongaro: 184 gare (da allenatore favoriva l'uso di doping)
Giacinto Facchetti: 634 gare con l'Inter (Morto di tumore al pancreas)
Enea Masiero: 168 gare (morto di tumore)
Guido Vincenzi: 109 gare (morto nel 1997 di SLA)
Enzo Matteucci: 96 gare (morto di SLA)
Narciso Soldan: 290 gare (morto di SLA)
Enrico Cucchi: 91 gare (morto a 31 anni per una rara malattia)
Domenico Caso: 76 gare (vivo. Tumore al fegato nel 1995)
Carlo Tagnin: 56 gare (morto per osteosarcoma nel 2000)
Franco Zaglio: 54 gare (vivo, positivo all'antidoping nel 1961)
Egidio Morbello: 51 gare (morto pochi anni fa)
Gerry Hitchens: 43 gare (infarto a 49 anni)
Ferdinando Miniussi: 23 gare (morto nel 2002 per epatite)
Giuseppe Longoni (1961-62) - Morto di vasculopatia cronica nel 2006 (malato dal 1995)
addirittura campgan mediatica contro l'Inter!?!?!?!
AHAHAHAHAH
ma che droghe usi?
sei totalmente fritto!
contraddiscord
Poi arriva l'interista nel forum di stefano..e viene qui per cosa??Anyway sei il benvenuto..ma solo se hai un minimo di onesta intellettuale e riconosci che la Juve era uno squadrone e vinceva sul campo, come ogni giocatore dell'Inter e come ogni degno tifoso nel suo intimo sa. Se poi parli di comportamenti non limpidi siamo d'accordo. Poi devi ammettere che la Juve di Lippi era una grande squadra e non vinceva per i farmaci ma perche' aveva 2 palle grandi cosi!! Poi parliamo dell'amore del tuo presidente e della deficenza dei nostri, della probabile bufala del Giornale e dell'Inter capolista meritatamente anche se si deve riconoscere che qualche aiuto lo ha eccome, ma come ogni juventino con un minimo di onesta intellettuale sa non si vince di soli errori arbitrali. Poi lascia perdere quell'Inter anni 60 e le pillole..facciam finta sian passati troppi anni..
Le flebo ci sono utili: se no come farei a giocare 70 partite all'anno?"
Zinedine Zidane
Birindelli: "Prendevo la creatina, ma mi dava fastidio allo stomaco."
Lo si sapeva e si taceva; lo si dava come scontata necessità di un mondo che "quello" richiedeva per andare avanti, per far sì che il "giocattolo non si rompesse". Un giocattolo che faceva felici tanti, ma che avrebbe avuto nel tempo un costo enorme in termini crudi di vite umane. Il prezzo più alto mai immaginabile.
Lo si sapeva, ma si preferiva insistere sul 4-2-4 o sul mercato dei sogni (e dei debiti, oggi giganteschi e... insoluti), alimentando un’illusione collettiva che tanta parte ha avuto nella non comprensione tempestiva del fenomeno. E nell’ignoranza. Lo si sapeva, ma chi osava segnalare era visto come un nemico e messo ai margini. Lo spettacolo deve comunque continuare. Costi quel che costi.
Fa un certo effetto, adesso, scoprire che anche loro, gli assi della pedata, decantati e coccolati come semidei, nel back stage del rutilante teatrino degli stadi, fossero in fondo nient’altro che semplici oggetti in mano a medici senza scrupoli, a tecnici assetati di prestazioni e di vittorie, di dirigenti tesi esclusivamente ai risultati. Ad ogni costo.
Entravano nello spogliatoio - questo emerge da molte testimonianze - e trovavano strane borracce, insolite pasticche, iniezioni e flebo propagandate come benefiche e salutari, ma di cui in realtà nessuno conosceva a fondo composizione ed effetti, specie a lunga gittata. Bere o affogare. Ingurgitare o essere messi al bando. Nessuna scelta era data. E i tragici effetti di quella sciagurata condotta solo adesso sembrano emergere, pur nel silenzio e nell’indifferenza ancora palpabile. Calciatori come cose; macchine da pedate e da gol da far funzionare sempre e comunque. Perché una settimana di stop in più voleva dire il tale match compromesso; la tale classifica penalizzata; il tale incasso mancato. E solo ora si comincia a comprendere quanto di tragico ci fosse in quei recuperi accelerati, in quelle cure a tambur battente con tecniche e tecnologie la cui affidabilità e sicurezza sul piano della tutela della salute era tutta da dimostrare. Uomini come cose, appunto. Eccolo qui il dramma del dio denaro che incontra il dio pallone.
E non c’è solo il doping. Al di là e dal di sopra del discorso sulla farmacia del diavolo (mai abbastanza indagata nel calcio, chissà mai perché, eppure presente...) una cosa colpisce su tutte: il ricorso progressivamente crescente al farmaco. Anche se non necessariamente dopante. La farmacodipendenza che impazza; anticamera ovvia dell’illecito, che è il passo successivo. L’elenco dei farmaci sequestrati negli spogliatoi della Juve - qui riportato - è emblematico: dalla creatina agli psicofarmaci, agli antidepressivi, dall’aspirina agli antidolorifici, ai corticosteroidi. Una farmacia dentro casa.
contraddiscord ?????
ehehehehhe
che strano adesso gli intertristi si dicono schifati dall'atteggiamento dei giornalai, che osano definire senza dignità...ecc ecc
ma non è grazie alla campagna denigratoria e costruita su una "verità" che poco a poco sta crollando, che vi siete cuciti uno scudetto di cartone?
tutto d'un tratto adesso i giornali sono divenuti inettendibili?
stai tranquillo becca, ci penserà il guido rossi di turno a tacitare il tutto...(ammesso che ci sia un fondo di verità in questa storia)
Cancellato dal muro di dossierinter.com adesso il frustrato è tornato ad infestare il blog di Stefano Discreti.
E' un malato cronico, non riesce a fare a meno di scrivere sempre le solite e pedulanti falsità.
Addirittura mette in bocca ai calciatori frasi false mai pronunciate; vergognoso tentativo di coprire la loro merda (morti herreriani) gettando falsa merda sugli altri.
Stefano, il tuo blog è uno dei migliori...ma ne vale la pena però lasciarlo infestato di stronzate come quelle che da un pò di giorni a questa parte quest'idiota è tornato a riscrivere?
Si sa che gli interisti di fronte alla VERITA' prendono la tangenziale nel tentativo di di spostare la discussione su altre (infondate) argomentazioni.
Yannick75
L'interista sta solo copiando commenti di altri interisti pubblicati su calciomercato.com. Che sfigato!
Gigi
X Gigi
hai perfettamente ragione.....
ma dato che sono idee che condivido....e il tempo per scrivere é molto scarso ..perché non approfittarne ?
x Yannick
leggiti il libro Palla avvelenata
e chiedi a Stefano se quelle AFFERAMZIONI SONO FALSE O VERE.....per tua conoscenza fanno parte dei verbali del processo !
Bye Bye
Beca
grazie Yannick......
sinceramente non conoscevo neanche
dossierinter.com ...ma se dici che mi hanno sbattuto fuori
becca o beca ?
Sapete come la penso ragazzi.
Se un tifoso anche avversario viene qui, basta che usa rispetto, non è volgare e non fa minacce o uso di violenza verbale può scrivere quello che vuole.
Poi a me tifosi interisti così che sfogano la rabbia di 20 anni, fanno anche ridere.
Buon 5 Maggio 2002 a tutti
Buon 14 maggio 2000 anche a te Stefano.......
Becca
Il 14 maggio 2000 la JUVENTUS ha perso semplicemente perche' non e' stato rispettato il regolamento...
Se l'intervallo tra il primo tempo e il secondo supera i 45 minuti la partita va ripetuta....
quella volta furono 80 i minuti....
il 5 maggio 2002 la partita l'avete persa voi sul campo senza scuse....anzi la Lazio era gia' in tenuta balneare...
il paragone non regge.
hai ragione capitan red...il 5 maggio non avevamo scuse......ma nelle partite precedenti ...scuse non mancavano ( leggi moggi !! eheheh !!!! ) ma spostando i fattori ...il risultato non cambia !
14 maggio 2000
GRANDE COLLINA !
Becca
Resta il fatto che quella stagione secondi arrivarono quelli della Roma.....inter terza......e Moggi fa tutto questo con il rischio di far vincere lo scudetto alla Roma??...quelli che piu' lo odiano??
E poi non basta, caro Becca, nominare il solo nome di Moggi per giustificare anni di sconfitte.
Questo significa cacciare la testa sotto terra come gli struzzi per non sentire le regioni, o la verità degli altri.
Quando invece gli sfavoriti siamo stati noi, anche a fronte di irregolarità (leggasi scudetti di Lazio e Roma), allora il vostro commentro è solo "grande Collina", per giustificare anche le ingiustizie?
Proprio una bella giustizia!
Compimenti per l'obiettività, che non è mai mancata al vero interista!
Mi fate sempre più pena!
E non solo me, ma a tutta l'Italia.
"Finalmente posso dire l''unica verita'' su quel 6 novembre 2004: non sono mai stato chiuso in uno spogliatoio da Moggi". Parole e musica di Gianluca Paparesta.
L''ex fischietto barese, coinvolto nello scandalo calciopoli, esce allo scoperto a pochissimi giorni dal Processo di Napoli. E le sue dichiarazioni potrebbero costringere i giudici a rivedere alcuni capi di imputazione. In particolare quel "sequestro di persona" vero perno delle accuse rivolte all''ex dg della Juventus Luciano Moggi. Nel programma de La7 Niente di personale, l''ex direttore di gara e'' stato lapisario: "Moggi e Giraudo entrarono agitati e si lamentarono del mio operato - ha spiegato Paparesta riferendosi a quanto accadde al termine della gara Reggina-Juventus, conclusasi con la vittoria per 2-1 dei calabresi - Nessuno pero'' mi ha chiuso dentro lo spogliatoio. Si sono solo lamentati in maniera decisa perche'' non avevo concesso loro un rigore e avevo annullato il gol del pareggio proprio un attimo prima del finale, cosa che per altro dimostra che non soffrivo certo di sudditanza. Poi se ne sono andati via e io ho solo sbagliato a non inserire nel referto di gara l''episodio".
Tutto chiarito dunque. Come potrebbero dimostrare anche altri testimoni: "Questa non e'' la mia versione, ma la realta'' - ha aggiunto l''ex arbitro - non ero solo, con me c''erano assistenti, quarto uomo e un osservatore. Se fosse accaduto qualcosa, qualcuno l''avrebbe segnalato".
becca
solo per dovere di informazione, occorre precisare una dato (lo so che per voi intertristi non conta se una notizia sia vera o falsa, l'importante è che la racconti quel giornale che si trova sui banconi dei gelati al bar di cui siete assidui lettori e che considerate la vostra bibbia)
paparesta è stato prosciolto da qualsiasi accusa, sia sportiva che penale, quindi può parlare in pubblico di tutto ciò che gli pare.
ti dirò di più: potrebbe farlo anche se fosse ancora indagato, perchè nessuna norma del codice di procedura penale (che tu sicuramente conoscerai) glielo vieterebbe.
ah dimenticavo...
"se ti hanno punito" e non "se ti anno punito"..
ma comprendo il tuo conoscere poco la lingua italiana, considerato che siete tutti stranieri in squadra...
dimenticavo altri due particolari...
paparesta è stato dismesso dall'aia per motivazioni tecniche (cioè non lo ritengono più bravo ad arbitrare, perchè quelli che ogni domenica fischiano a senso unico invece sono dei fenomeni e quindi non si toccano) e contro questa decisione ha presentato prima ricorso al tar lazio e poi al consiglio di stato..
le dichiarazioni di ieri non sono una novità, dato che affermò le stesse cose quando fu sentito dall'ufficio indagini della figc nel maggio del 2006...
ma ovviamente nessuna sa di quelle asserzioni perchè la "bibbia rosa" non ne riportò traccia...e dunque gli intertristi non si poterono documentare...
Cauet, Ze Elias, Vampeta, Pancev,Gresko ecc...enesono altri 30.....
regalati al milan seedorf, pirlo...
ecc....isono altri 10 anni di caz...ate
Mi spiegate cosa c'entra Moggi con i vostri 15 anni di fallimenti?
Ciao!
x Becca:
Ma quali verbali di quali processi? Certo che fai proprio ridere :D Gli inserti della gazzetta rosa tieniteli pure per te, leggili e convinciti pure di tutte le stronzate che ritieni opportune per placare la tua decennale frustrazione.
Sappi però, che il comportamento da verginella isterica che stai tenendo su questo muro dimostra l'esatto contrario.
Non sono sufficienti nemmeno le rosee stronzate per autoconvincerti di quello che non riesci a far credere agli altri.
PENOSO.
Yannick75
Ho cancellato alcuni post perchè contenevano offese o provocazioni gratuite.
Chiunque è il benvenuto su questo blog ma solo se viene per discutere educatamente e con rispetto con tutti.
Un abbraccio "zebrato"
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