giovedì 28 marzo 2013

#JUVEBAYERN In tilt il sito della LISTICKET.


articolo tratto da calcioblog.it
http://www.calcioblog.it/post/154599/juventus-bayern-monaco-biglietti-finiti-ce-il-sold-out-lacquisto-su-listicket-e-un-incubo-tifosi-inviperiti



I tifosi della Juventus che hanno provato ad acquistare un biglietto per assistere ad una partita dei bianconeri allo Juventus Stadium sono consapevoli delle difficoltà a cui vanno incontro, la richiesta è sempre molto alta e spesso avere la famosa tessera Premium Member è l’unico modo per riuscire ad accaparrarsi qualche tagliando, a volte non basta nemmeno. Questa mattina la società ha aperto la prelazione per la partita di Champions League contro il Bayern Monaco, l’attesissimo ritorno dei quarti di finale in programma il 10 aprile prossimo, anche ai sottoscrittori del pacchetto di fidelizzazione. Questo è avvenuto solo dopo una prima fase riservata (in teoria) ai soli abbonati e come prevedibile sono stati migliaia quelli che dalle 10 hanno provato a mettere le mani sui tagliandi.
La forte richiesta ha mandato in tilt il sito di Listicket che per lunghi tratti non era nemmeno raggiungibile e, anche quando apparentemente funzionante, non consentiva di portare a termine la transazione. Chi prova ad accedere con le proprie credenziali spesso viene informato che è stato raggiunto il numero massimo di connessioni cui segue l’invito a riprovare qualche minuto dopo. Superato questo primo scoglio si arriva alla pagina di scelta dei settori e del numero dei biglietti desiderati, sembra quasi fatta, è invece il sistema informa il già esausto navigante che non è possibile soddisfare la richiesta, il suggerimento è quello di provare con un numero minore di biglietti o di cambiare settore. Da precisare che la pagina informava preventivamente del sold out che riguarda il solo primo anello della Curva Sud.
Ci sono poi i più fortunati, quelli che alla fine sono riusciti a selezionare qualche biglietto, ma anche qui Listicket e il suo sistema di vendita mette a nudo tutti i suoi lati deboli.
Non è possibile scegliere con accuratezza i posti che vengono assegnati random dal sito, questo rende praticamente impossibile per un gruppo di persone l’acquisto in posti contigui, costringendo quindi a sparpagliarsi in maniera abbastanza casuale nel settore prescelto. Alla fine di questo calvario informatico si può finalmente procedere all’acquisto, ricordandosi di lasciare un obolo al sito di Lottomatica per il “servizio offerto”.
Il club bianconero fa pagare profumatamente la sottoscrizione di un piano Premium Member, con 50 euro all’anno, in cambio il servizio offerto è a dir poco inadeguato così come finisce per esserlo per chiunque voglia provare a comprare un biglietto per lo Juventus Stadium.

Si può fare meglio, l’esempio del Barcellona e del Milan

Eppure non mancherebbero in giro per l’Europa gli esempi virtuosi, uno su tutti? Quello delBarcellona, una squadra che di sicuro in quanto a richieste di biglietti non è seconda a nessuna. Il club blaugrana vende i ticket per il Camp Nou autonomamente attraverso il suo sito ufficiale, il sistema di vendita è assolutamente funzionale.
In primo luogo è trasparente, nella pagina relativa alla scelta dei posti l’utente viene informato con precisione dei posti liberi e può quindi scegliere quelli che più preferisce, inoltre può sapere fin da subito quale sarà la visuale di cui godrà da quel preciso posto con un solo click. Non manca ovviamente l’informazione relativa alla durata della sessione, il sistema riserva i posti scelti per 9 minuti, scaduti i quali vengono rimessi a disposizione degli altri utenti se nel frattempo non è stato completato il pagamento e l’identificazione. Questo succede in Spagna, ma anche in Italia società come il Milan, hanno strutture snelle e più efficienti.
I titolari della tessera “Cuore Rossonero” possono acquistare online in spazi a loro riservati(il filtraggio degli acquirenti all’origine elimina quegli utenti che non hanno i titoli per la prelazione e finiscono solo per ingolfare il sito web), ma c’è un’intera rete di banche convenzionate capillare sul territorio e servizi innovativi come la possibilità di comprare biglietti con “caricamento elettronico” direttamente agli sportelli Bancomat del gruppo Intesa San Paolo. Un altro pianeta.
Semplice e funzionale, tutto il contrario del servizio offerto dalla Juventus e da Listicket dove non si ha nessuna idea sul numero di posti liberi, né tanto meno su dettagli più tecnici ma altrettanto importanti come il loro posizionamento o la durata appunto di una sessione.
Le immagini mostrano in maniera impietosa le differenze tra i due sistemi. L’utente non “vede” cosa gli viene rifilato sino alla pagina di conferma, non ha nemmeno la possibilità di scegliere quali biglietti effettivamente comprare e quali far tornare in vendita.
Ovviamente i disservizi verificatisi anche oggi in occasione della vendita dei tagliandi di Champions League hanno scatenato l’ira degli utenti che hanno inondato di proteste lapagina di Facebook di Listicket che, solo ad alcuni, a fornito risposte di circostanza chiedendo di “avere pazienza vista la grande mole di richieste”. La frustrazione deriva soprattutto dall’assoluta mancanza di informazioni, chi ha provato a contattare il call center (con costi telefonici decisamente elevati) è riuscito a parlare con un operatore solo dopo molti tentativi e molte volte soltanto per sentirsi dire che i biglietti sono “non disponibili” o che “il sistema sta avendo dei problemi” e che occorre avere pazienza. Sono tanti i messaggi di rabbia e incredulità anche su Twitter.
La Juventus parla spesso di quello che manca per essere al livello dei grandi competitor stranieri, ma il raggiungimento di questo obbiettivo passa anche per questi dettagli. Una società ambiziosa come quella bianconera, che fa dello stadio di proprietà un vanto, non può tollerare che la vendita dei biglietti nel suo stadio gioiello venga gestita in modo così dilettantistico, il problema è emerso fin dall’inaugurazione dello Stadium ma, nonostante le lamentele dei tifosi, non si è fatto niente per risolverlo.
Chiaro che di fronte alla mole di richieste impressionante pervenute per Juventus - Bayernmolti servizi di vendita avrebbero sofferto di sovraccarichi, ma quello che fa arrabbiare i tifosi sono gli evidenti limiti organizzativi di Listicket e l’ambiguità sulla disponibilità dei biglietti.

La questione del “cambio nominativo”, il bagarinaggio c’è (eccome)

Alle 10.00, ora di apertura delle vendite, nessuno era in grado di sapere quanti tagliandi fossero effettivamente disponibili. Un limite tecnico che diventa frutto di sospetti mentre su internet proliferano siti internet di “rivendita” dei biglietti, un vero e proprio bagarinaggio legalizzato, di fronte al quale la Juventus si è schierata con un comunicato che desta più di qualche perplessità per contenuti e tempistica.
Si legge:
I tagliandi devono essere tassativamente acquistati attraverso i canali ufficiali comunicati dalla società: sito web di Listicket, ricevitorie autorizzate e Call Center, al numero 892.982.
Solo attraverso questi canali i dati personali forniti dall’acquirente vengono inseriti a “sistema” e dunque permettono di identificare il titolare del biglietto.
Altri siti internet o canali di acquisto non sono autorizzati: i dati personali forniti a questi siti non corrisponderanno quindi a quelli dell’acquirente e di conseguenza tali biglietti non consentiranno l’accesso allo Juventus Stadium.
In realtà, e i tifosi bianconeri che frequentano lo Stadium lo sanno bene, il controllo per evitare i cambi nominativo in occasione delle gare di Champions League è tutt’altro che puntuale. In sostanza un titolare di una qualsiasi tessera del tifoso della Juventus si presenta al pre-filtraggio con quest’ultima salvo poi far leggere ai tornelli d’ingresso effettivo all’impianto un’altra tessera del tifoso, intestata ad una terza persona, che aveva titolo alla prelazione abbonati. Sul web si leggono testimonianze di persone a cui questa soluzione è stata proposta “apertamente” anche dai responsabili di alcuni Juventus Club Doc o di gruppi del tifo organizzato, il tutto accompagnato da una richiesta di pagamento del prezzo del biglietto superiore a quello di listino già molto elevato.
Biglietto in settori da 45 euro proposti a 150 o 200 euro? Non sono un’eccezione. Certo non tutti i Club DOC mettono in pratica comportamenti del genere, ma sarebbe ipocrita negare che il problema esista e che si abbia la netta sensazione che in assenza di controlli rigidissimi agli ingressi (utopistici?) finisca per diventare un fenomeno sufficientemente diffuso da ridurre sensibilmente il numero di tagliandi disponibili alla vendita senza “sovrapprezzi”.
Tutto questo si innesta, come detto, su un servizio di vendita assolutamente inadeguato e la frittata è fatta. Pochi tifosi accontentati, distribuzione casuale e arbitraria dei posti (in passato molti hanno lamentato di essersi visti assegnare “file basse” nelle prime ore di prelazione salvo veder comparire successivamente i “posti migliori” una volta venduti i tagliandi con minore appeal), code virtuali interminabili e senza indicazione di un termine, infrastruttura tecnologica che mostra tutti i suoi limiti.
Questa stagione è quasi finita, ma a giugno occorrerà una riflessione molto seria e puntuale: chi paga per qualcosa, è il caso dei membri Premium ma anche degli abbonati o dei semplici “clienti” che devono versare le commissioni, non può tollerare di trovarsi puntualmente di fronte a disservizi così gravi.

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