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mercoledì 13 ottobre 2010

Avv. Prioreschi: “Metti Collina è irrilevante”


Roma – Puntata di “Signora Mia” incentrata su calciopoli quella che è andata in onda ieri sera sulle frequenze di Rete Oro nella quale è stato intervistato a caldo, dopo la giornata di udienza a Napoli, l’Avv.Maurilio Prioreschi.


Il difensore di Luciano Moggi, intervistato dai componenti della redazione di Tutti Pazzi Per La Juve , celebre trasmissione radiofonica della Capitale, dopo un breve resoconto sulla giornata d’udienza ulteriormente negativa per il teorema accusatorio, ha precisato nuovamente il peso processuale del contenuto della conversazione telefonica intercettata tra l’ex presidente dell’Inter Giacinto Facchetti e l’allora designatore degli arbitri Paolo Bergamo avvenuta il 26/11/2004 pochi giorni prima della partita Inter – Juventus: “Chi dice 'Metti Collina' non è assolutamente rilevante”. - Puntualizza l’Avv.Prioreschi che prosegue: “Quell’intercettazione deve essere letta in parallelo con la precedente Facchetti-Mazzei, (25.11.2004 ndr), dove Mazzei comunica gli assistenti, 'numero 1 e numero 2' (Ivaldi e Pisacreta), dove Facchetti dice chiaramente 'Mettiamo il numero 1 degli arbitri: metti Collina', Mazzei dice: 'Ma come facciamo? C’è il sorteggio!' e Facchetti dice: ' Ma no, quale sorteggio! Parla con Bergamo', quindi poi Facchetti chiama Bergamo ed è il prosieguo naturale di quella telefonata. Ora che lo dica Bergamo o lo dica Facchetti francamente non ha nessuna importanza: il significato della telefonata è chiarissimo. Soltanto chi è in malafede non riesce a capire e poi cerca di arrampicarsi sugli specchi su chi l’ha detto. Non ha nessuna importanza chi ha detto 'Metti Collina' ”.
Le intercettazioni indicate dall’Avv. Prioreschi supportano pienamente la tesi difensiva e fanno emergere il grave comportamento tenuto dall’ex presidente dell’Inter che riesce a sapere in anticipo i nomi dei due guardalinee, Ivaldi e Pisacreta, poi effettivamente designati per la partita Inter – Juventus, e suggerisce al Mazzei il modo per aggirare il sorteggio al fine di ottenere l’arbitro gradito ai nerazzurri ovvero Pierluigi Collina.
Impianto accusatorio inconsistente anche per la questione “Sim straniere”.
La situazione più imbarazzante, riguarda la presunta Sim ritenuta dall’accusa in possesso dell’allora arbitro Massimo De Santis agganciata dagli investigatori ad una cella di Coverciano mentre il fischietto di Tivoli si trovava ad un corso riservato alle guardie penitenziarie tenuto a Roma dallo stesso Maggiore Auricchio che conduceva le indagini nell’operazione Off-Side.
“Il criterio utilizzato dagli investigatori non ha nulla di scientifico”. – afferma l’Avv. Prioreschi che continua: “Inoltre c’è un dato agghiacciante: i carabinieri hanno elaborato centinaia di migliaia di contatti telefonici a mano per ricavare questi presunti contatti tra le sim svizzere e poi quello che è più tragico da un lato e comico dall’altro è che le chiamate tra le sim in entrata ed in uscita non corrispondono. Se A chiama B 10 volte, A avrà 10 chiamate in uscita e B 10 in entrata, invece su tutte le sim svizzere abbiamo dati di 10 in uscita e dall’altra parte 100 in entrata oppure 10 in uscita e nessuna in entrata, insomma non corrisponde nulla. E’ una cosa che definire comica e dire poco. Il dato delle sim svizzere, se esiste, è il seguente: una scheda chiama un’altra scheda, ma chi fosse al telefono dell’una e dell’altra nessuno lo può dire”.

lunedì 4 ottobre 2010

Avv. Prioreschi: "Demolita Calciopoli!"

Terminata la pausa estiva, l’aula 216 del tribunale penale di Napoli ha accolto nuovamente le udienze del processo di “Calciopoli”. Venerdì 1 Ottobre è stata una giornata densa di colpi di scena nella quale si è sciolto come neve al sole il castello accusatorio dei PM di fronte alle testimonianze estremamente chiare ed esaustive dei testi chiamati dalla difesa di Luciano Moggi nella persona dell’Avv. Maurilio Prioreschi. Il legale di Luciano Moggi è intervenuto poi telefonicamente, nel corso della popolarissima trasmissione radiofonica “Tutti pazzi per la Juve” in onda su RADIO POWER STATION e vero punto di riferimento per i tifosi juventini.

Avvocato bentornato ai microfoni di Radio Power Station. Dopo la sosta del processo, si aspettava una un’udienza così intensa e particolarmente ricca di punti a favore della difesa?

“Con estrema franchezza non mi meraviglio dell’esito dell’udienza: se vogliamo usare un titolo calcistico la difesa batte l’accusa 5-0.
Non mi meraviglio perché chi conosce le carte di questo processo, e mi riferisco anche all’Avv. Trofino, sa che è un processo basato sul nulla e per cui gli esiti del dibattimento sono questi”.

Era molto atteso l’interrogatorio di Franco Baldini, come valuta il suo comportamento in aula e le sue dichiarazioni? Sarà riascoltato anche il 12 ottobre?

“Baldini ha concluso, ma dovrà essere sentito Stefano Antonelli.
Baldini al processo GEA aveva negato tutto: aveva negato di conoscere Auricchio; aveva negato di averlo mai visto al di fuori del verbale. Oggi ha corretto, ma ancora non è stato del tutto sincero. Nell’intercettazione con Mazzini ha detto che scherzava, ma se scherzava lui allora scherzavano tutti! Se il principio è questo…
Oggi l’ho visto molto dimesso e molto preoccupato e meno spavaldo rispetto a quando l’ho interrogato nel processo GEA”.

Alla luce di quanto è emerso in aula fino ad oggi, è corretto affermare che siamo davanti ad un processo basato sul nulla, su voci di corridoio, sul sentito dire?

“Il dato oggettivo è che è finita la fase delle indagini preliminari dove il PM la faceva da padrone non avendo confronto con la difesa e quindi i vari Auricchio e quant’altro facevano le verbalizzazioni di opinioni, ipotesi, idee assolutamente vietati dal codice. Quando si viene al dibattimento e ci sono gli avvocati bisogna riferire su fatti concreti, precisi e qui di fatti c’è il nulla, il deserto.”

Secondo lei,  Franco Baldini è stato sincero o ha tentato di limitare i danni perché consapevole di quanto aveva dichiarato nel processo GEA?

“Baldini è furbo: sapendo che al processo GEA aveva detto cose non vere, diciamo che si è informato su quello che era stato l’esito delle dichiarazioni di Auricchio nel nostro processo.
Come prima domanda gli ho chiesto come erano i suoi rapporti con Luciano Moggi e mi ha risposto “formali” quando nei verbali al PM aveva sempre detto “pessimi” e poi oggi ha subito ammesso di aver conosciuto Auricchio”.

In aula sono stati interrogati anche Abete, Collina, Tombolini, Fulvio Bianchi, Valentini, Nozzoli e tutti hanno chiarito in modo esauriente diverse situazioni cavalcate dai PM.
E’ caduto definitivamente qualsiasi teorema accusatorio?

“Si sta facendo un processo sul niente. E’ sul niente che è stata rovinata la vita di alcune persone.
Questo lo dobbiamo dire con estrema franchezza.
Oggi sono morti definitivamente i sorteggi truccati; è morto definitivamente il fatto che Luciano Moggi sapesse prima le designazioni perché Valentini, al tempo capo ufficio stampa della Federazione, ci ha detto che l’esito dei sorteggi era in tempo reale sul sito della federazione; poi c’erano i giornalisti, come affermato da Bianchi e Nozzoli, che comunicavano con le loro redazioni in diretta!
L’accusa ha condotto una battaglia su due telefonate di Luciano Moggi con la segretaria che erano una delle 12.53 e l’altra di mezzogiorno meno qualche minuto dicendo: “ecco la prova!” quando la segretaria chiama Luciano e dice: “ Le devo comunicare…” e Luciano diceva: “Eh, lo so, questo qui, questo lì…”, erano le 13.00! E quindi a quell’ora c’erano state le agenzie, i giornali e tutto il resto. C’era Manfredi Martino che mandava gli sms a Meani…”.

Altra testimonianza chiave è stata quella del Presidente Abete che ha spiegato con estrema chiarezza, regolamento alla mano, come è avvenuta la propria elezione ed in precedenza quella di Franco Carraro: una staffetta preventivata in accordo con tutte le componenti della FIGC per evitare il commissariamento.

“Esatto. Abete ha detto chiaramente che c’è stato un accordo.
Queste cose si sapevano anche in fase di indagine perché lo aveva detto Carraro, risultava anche da tante altre cose”.

Ha avuto la sensazione che l’ufficio del Pubblico Ministero abbia continuato le proprie indagini anche a processo in corso nella speranza di trovare finalmente la “prova regina”, qualche “gola profonda” o qualche “pentito” che rendesse fondato il teorema accusatorio?

“Si. Credo che l’obiettivo forse era di avere qualche pentito.
Siamo a Napoli, si fanno le indagini di camorra, ci sono molti pentiti, forse pensavano che ci potesse essere qualche pentito anche qua: siamo seri, non è che uno si può pentire di fatti che non esistono!”.

Il Presidente Agnelli ha detto che la condotta processuale della Juventus a Napoli cambierà e sono circolate voci che l’Avv. Chiappero potrebbe collaborare con lei e con l’Avv. Trofino. Cosa ne pensa?

“Posso rispondere con un proverbio: chi fa da sè fa per tre. Io conto sulle mie spalle, che poi la Juve ci affianchi non  può che farci piacere però io vado avanti per la mia strada.
Ad oggi non ho incontrato nessuno e non collaboro con alcun avvocato della Juventus”.

Per quanto riguarda l’interrogatorio di Collina, perché non ha formulato domande riguardo i suoi rapporti con Meani?

“Su Meani sono circostanze che risultano dalle intercettazioni telefoniche. Quando si discuterà questo processo si leggeranno alcuni brani. Non c’è bisogno di chiederlo a Collina”.

Il popolo juventino attende l’interrogatorio del presidente dell’Inter Massimo Moratti, come mai non si è presentato in aula? La considera una testimonianza fondamentale?

“Si sposava la figlia e bisogna avere rispetto. Comunque, la sua testimonianza non è fondamentale”.

Il perito di Pairetto ha chiesto una dilazione di due mesi per trascrivere altre telefonate intercettate perché ha riscontrato dei problemi nell’aprire i files dei bogliacci: questo inciderà sulla durata del processo?

“No perché noi andiamo avanti con i testi mentre trascrivono e quindi non c’è alcun problema.
Per accedere ai files dei brogliacci esiste una chiave informatica ed un sistema particolare per aprirli di cui siamo venuti a conoscenza solo qualche giorno fa e adesso cercheremo di risolvere.
Posso anticipare che in tutte le telefonate di Pairetto con Facchetti i carabinieri hanno scritto “non rilevante”, “non rilevante”, “non rilevante” sui brogliacci.
Il processo è finito. Il testimoniale dell’accusa è stato meno di zero ed io potrei discuterlo anche domani mattina senza problemi”.

Per quanto riguarda le famigerate schede svizzere, cosa può dire?

“Le schede svizzere: parliamo sempre di ipotesi, infatti pure su questo argomento non c’è nulla”.

Tantissimi tifosi bianconeri le esprimono gratitudine ed ammirazione per la tenacia e la grinta con le quali conduce l’eccellente lavoro in difesa di Luciano Moggi e di conseguenza anche del loro onore. Cosa si sente di dire?

“Come difensori sentiamo tutta la responsabilità di difendere una persona che sappiamo essere assolutamente innocente e quindi ci fa piacere sapere che tanta gente ci sta vicino”.

Avvocato grazie per la disponibilità, contiamo di riaverla nuovamente ospite nella speranza che nel frattempo anche gli organi di stampa ed i media che stanno mistificando la verità in malafede possano riaddrizzare il tiro dopo la vergognosa campagna diffamatoria del 2006.

“Benissimo. Sarà per me un piacere intervenire nella vostra prestigiosa trasmissione per dimostrare che il processo è basato sul niente”

sabato 2 ottobre 2010

Calciopoli non esiste più


.



















Disponibili i link per scaricare l'intera 5° puntata stagionale in Mp3 http://www.tuttipazziperlajuve.com/2010/10/scarica-la-5-puntata-di-tutti-pazzi-per.html

Nel corso della puntata di ieri sera di Tutti pazzi per la Juve http://www.facebook.com/pages/TUTTI-PAZZI-PER-LA-JUVE/166255058081 strepitoso intervento dell'avvocato di Luciano Moggi, Maurilio Prioreschi, che in meno di mezz'ora ha spiegato la farsa di Calciopoli e come ieri ha demolito a Napoli i teste Baldini, Abete, Collina azzerando per sempre "i sorteggi truccati" e le "designazioni conosciute in anticipo".
L'avvocato ci ha anche anticipato in diretta quello che oggi riporta anche La Stampa, ovvero che forse Moratti riuscirà ad evitare di salire sul banco dei testimoni.
Ieri infine è stato confermato che a dire "Metti Collina" è stato Facchetti.
L'udienza di ieri se abitassimo in un paese civile avrebbe oggi la prima pagina su tutti i giornali....
Potete guardare da soli invece il tentativo di mistificare ancora le cose dei soliti noti....

domenica 21 febbraio 2010

Il nuovo calcio pulito...

Sostituito Ciro Ferrara, accantonati Grosso e Cannavaro, la Juventus è tornata a vincere.
Addirittura due successi consecutivi. Solo un caso?
Di certo le "raccomandazioni" di Lippi hanno fatto solo del male alla squadra bianconera.
Tutto è partito da quel famoso pranzo a Recco con Blanc, che molti in casa Juventus stanno adesso maledendo.
Quell'incontro destabilizzò Ranieri, costretto poi dalla Società ad una vergognosa lapidazione pubblica.
Da lì sono nati tutti i guai della squadra bianconera, ma non perchè Ranieri tutto d'un colpo fosse diventato per magia Fabio Capello. Certo che no.
Ma sostituirlo con l'inesperto Ciro Ferrara in un momento in cui la società continua a navigare a vista è stata una follia assoluta. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Caro Mister Lippi mi permetto di darle un consiglio: torni a fare solo l'allenatore, che Blanc e Secco sanno sbagliare e tanto anche da soli.
Arriviamo a Zaccheroni. Che benefici ha portato il suo ingaggio alla Juventus?
Per adesso dei buoni risultati, ottenuti però anche grazie ad alcune decisive sviste arbitrali a favore.
Lo Stile Juve non è anche questo? Ammettere i favori quando ci sono senza ipocrisie.
Soprattutto senza i due rigori che non c'erano di Del Piero (Alex ricordati che sei un esempio per tutti i bambini!) probabilmente adesso staremmo parlando di un altro ciclo per Zaccheroni.
Ma nel calcio come nella vita conta anche la fortuna.
E Zaccheroni l'ha già dimostrato nel 1999 quando, anche grazie al famoso "CUL DE ZAC", vinse lo scudetto più ingiusto della storia del campionato italiano ai danni di una Lazio fortemente penalizzata dagli arbitri, altro che Ergò de Turone ed il rigore di Ronaldo! Come dimenticare la gomitata di Mirri a Salas nella giornata del sorpasso, il goal regolare annullato a Vieri nello scontro diretto Lazio-Milan o i clamorosi 6 minuti di recupero concessi da Collina che consentirono alla squadra rossonera di battere la Sampdoria per 3 a 2?
Proprio quel Collina che adesso dovrebbe esser la garanzia del nuovo calcio.
Dicevano tutti nel 2006 "Senza Moggi il calcio sarà più pulito!!"
Moggi non c'è più, ma il calcio non è cambiato di una virgola anzi se possibile è anche peggiorato.
Questi dubbi se l'è posti in settimana il prestigiosissimo quotidiano americano New York Times, ma in Italia non sia mai, sennò chi ha il coraggio poi di andare a spiegare a Moratti che se giochi con Gresko, Dalmat, Hakan Sukur e Martins e gli altri schierano invece Zidane, Davids, Ibrahimovic e Thuram è nella natura delle cose perdere sempre, senza dover gridare a complotti? Mourinho ha sbagliato periodo per approdare all'Inter. I suoi "pianti", le sue sceneggiate sarebbero state perfette per giustificare le sconfitte sul campo di quegli anni.
Da Collina invece ci aspettiamo sempre che spieghi quel misterioso incontro di nascosto organizzato dal suo amico Meani con l'allora presidente di Lega Galliani.
Non sarà mai troppo tardi per farlo.
Gli arbitri sbagliavano e sbaglieranno sempre a favore delle grandi, perché dalle simpatie dei "potenti" ne dipende la carriera. E diventare o meno internazionali comporta una bella differenza d'ingaggio….Pecunia non olet!
Seguendo il turno infrasettimanale di coppa di certo però a qualcuno sarà venuto anche di rimpiangere le terne arbitrali italiane, soprattutto vedendo l'impresentabile Ovrebo.
Il goal di Klose fa gridare allo scandalo, come anche giusto che sia.
Non ricordo però tale indignazione quando ad esempio Mijatovic decise una Champions League nel 1998 con una rete in fuorigioco di oltre 2 metri.
Anzi, Mijatovic quando poi arrivò a Firenze fu eletto ad idolo proprio per questo…..
Sono cose che possono capitare, la differenza come sempre è nella risonanza mediatica.
La Juventus è retrocessa giustamente sul campo nel girone di Champions, però nella partita di andata contro il Bordeaux fu vittima di una clamorosa svista arbitrale, che si è poi rivelata decisiva per l'eliminazione.
Indovinate un po' chi convalidò il goal nettamente in fuorigioco di Plasil?
Si, proprio lui: OVREBO!!!
Concludo tornando a parlare di calcio, perchè fare la morale, gridare allo scandalo e gettare fango sugli altri è facile. Troppo facile. Vero Mourinho?
Ed allora l'ultimo pensiero di questa settimana lo dedico all'assoluto protagonista di San Siro Wayne Rooney, "per me numero 1" come amava ripetere Dan Peterson nel famosissimo spot del The' Lipton, di molti anni fa.
Classe, potenza, scatto, velocità, grinta, colpo di testa, destro, sinistro.
Non esiste giocatore al mondo completo come il "fenomeno" inglese.

martedì 15 dicembre 2009

Giraudo Condannato


La prima sentenza che arriva dal Processo di Napoli non è positiva per gli ex vertici dirigenziali della Juventus:
Si salva invece l'arbitro Rocchi, il pupillo di Collina.
Titoloni in prima pagina per Gazzetta e Corriere mentre Tuttosport cerca di tirar su il morale dei tifosi juventini riportando un'indiscrezione sempre più forte che vorrebbe Bettega al prossimo rientro in Società.
Ovviamente si sono scatenate le penne giustizialiste.
Riporterò qui di seguito i vari articoli che mi verranno segnalati o che avrò modo di scovare in rete.
Delinquenti e truffatori. Ma c'è chi li rivuole
La sentenza di oggi chiude ogni ipotesi alla revisione di calciopoli dopo tre anni e mezzo. Eppure i nostalgici della Triade sono un partito fortissimo. Nessuna riapertura per gli scudetti tolti alla Juventus
Associazione a delinquere: dovremmo cominciare da qui, dalla considerazione più semplice e banale. Avevano trasformato il calcio in un'associazione a delinquere. Delinquenti, dunque. E anche truffatori, visto che la frode sportiva era la loro specialità. Delinquenti e truffatori, allora: possiamo dirlo tranquillamente dopo una sentenza così. Ricordiamocelo bene adesso, dopo che gli ultimi tre anni e mezzo sono passati a ridimensionare, lentamente ma costantemente, lo scandalo di Calciopoli. Prima le sentenze sportive limate piano piano - per tutti - e poi il progetto di rimettere in discussione ogni verità. Un po' perchè Calciopoli non era esistita, era una congiura, era una creazione paranoica di chi per anni era arrivato alle spalle della Juve. Un po' perchè le sentenze erano state ingiuste, perchè quegli scudetti non potevano essere toccati. E un po' perchè, dicevano e dicono ancora, "così facevano tutti". Se tutti non solo telefonassero ai designatori ma li circuissero e li riempissero di favori, se tutti consegnassero telefonini segreti agli arbitri, se tutti mettessero i piedi nelle stanze dove si dirige il calcio per farci i propri comodi non sappiamo - nessuna inchiesta giudiziaria recente, a parte questa, lo ha mai evidenziato - di sicuro, sappiamo che lo fecero Giraudo & C. Questo aveva detto una sentenza sportiva di tre anni e mezzo fa e questo ribadisce una sentenza penale oggi. Altro che revisione del processo sportivo... Le due giustizie corrono su binari separati - a quella sportiva bastava un centesimo di quello che si sentiva in quelle migliaia di intercettazioni e bastava soprattutto l'aver distribuito sim segrete ad arbitri e designatori: per farci cosa, scusate? - ma per una volta squalifica sportiva e sentenza penale arrivano a condannare entrambe prima di tutto ma anche a definire lo stesso quadro di colpevolezza. In cui dobbiamo ancora collocare perfettamente Moggi: ma solo per la sua responsabilità penale. In ogni caso - senza pretendere di anticipare la sentenza dell'altro processo in corso - se Giraudo non è stato la mente e il direttore dell'associazione a delinquere di Calciopoli, chi lo sarà stato mai? E comunque la responsabilità sportiva di Moggi la conosciamo già perfettamente. E per ora basta e avanza.
Tre anni e mezzo dopo c'è ancora chi non accetta - ingenuamente o subdolamente - questa realtà. Moggi è ancora tra noi, è oggetto di grandi interviste senza che nessuno lo tratti per l'intrallazzatore che è stato, fa l'editorialista ed è invocato come consulente esperto da qualche società. Da anche consigli e a volte bacchetta la Juventus di oggi: solo perché non fa quello che faceva lui. Sugli scudetti revocati è in corso addirittura una battaglia ideologica, e anche molto sostanziale, tra Inter e Juve. Si mette in discussione il diritto sullo scudetto 2006. Si auspica il ritorno alla Juve di un pezzo della Triade, come unico possibile erede di quella grande competenza. Ad ogni sconfitta della Juventus il popolo juventino invoca i dirigenti squalificati come l'unica salvezza possibile. Eppure quei dirigenti - amministratore delegato e direttore generale nonché consigliere di amministrazione e quindi la Juve in prima persona - furono la rovina stessa della Juve, ne infangarono oltre 100 anni di storia. Dovrebbero chiedere loro i danni, esiliarli a vita e non rimpiangerli. Ma nemmeno una sentenza del genere farà cambiare idea a molti, sicuro. Il calcio avrebbe voluto dare un taglio netto col passato, eppure c'è chi lavora duramente per ricucire quel taglio, per renderlo meno drastico. In attesa della sentenza principale, quella del processo ordinario che vede alla sbarra il grosso dei protagonisti, tanti, dello scadalo del 2006 la sentenza penale del rito abbreviato ristabilisce - almeno per adesso - un'altra verità da scolpire nella storia nera del pallone.
LA PROVA DEL NOVE
di RUGGERO PALOMBO - Gazzetta dello Sport
Calciopoli è esistita. L’associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva pure.
Ora lo dice la sentenza di un tribunale.
E’ un giudizio di primo grado, che per diventare
definitivo dovrà passare l’esame di Corte d’Appello e Cassazione: un motivo in più
per non tirare conclusioni definitive e per non abbandonarsi a frettolosi compiacimenti.
Non c’è niente da festeggiare nel constatare che anche la giustizia penale, dopo quella
sportiva, si è convinta che il campionato di calcio, il passatempo più amato dagli
italiani, nel 2004-2005 (ma meglio sarebbe dire «in quegli anni») è stato inquinato.
Di una cosa si può essere però soddisfatti: il «rito abbreviato» richiesto da 11
dei complessivi 35 imputati e la conseguente sentenza di ieri consentono di mettere
un primo (e forse ultimo) punto fermo. Non è cosa da poco, perché il processo con
«rito ordinario» che è in corso per gli altri 23 imputati (per il ventiquattresimo, l’ex
arbitro De Santis, il processo deve ancora cominciare), corre il serio rischio di finire
in un nulla di fatto, complice il percorso legislativo del cosiddetto «processo breve»:
quella riforma della giustizia penale che è oggi al centro di un vivace dibattito
parlamentare e che, se licenziata in un certo modo, potrebbe far calare il sipario
(prescrizione e dintorni) su calciopoli e i suoi processi.
Ecco il perché del «primo e forse ultimo» punto fermo.
Che ci suggerisce un paio di considerazioni. Antonio Giraudo era il principale
imputato di questa tornata processuale: a lui, condannato a tre anni per
associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, va dato atto di essere stato fin qui, dal 2006 ad oggi, un imputato «invisibile». Nessuno lo ha più visto né sentito, non una pressione o una dichiarazione bellicosa: una linea di comportamento esemplare. Che stride con quanti contribuiscono pressoché quotidianamente a far diventare una specie di ring il Tribunale di Napoli, dove continuano le udienze del processo con rito ordinario. Processo che giocoforza dovrà ora fare i conti con questa sentenza. Quanto ad arbitri e guardalinee, sono stati assolti in sette tra cui Rocchi, l’unico ancora in attività. Pagano invece Lanese, Pieri e Dondarini. Quest’ultimo,
condannato a due anni per frode sportiva, è rimasto in campo fino al termine della scorsa stagione. Il nuovo presidente dell’Aia Marcello Nicchi, che si era affrettato a inserirlo nella struttura organizzativa quale vicecommissario dell’Interregionale, ora deve trovare una strada
procedurale per sospenderlo. Atto dovuto ed evitabile, se solo si fosse aspettato un po’.

domenica 15 novembre 2009

La sosta porta consiglio



Arbitri, l'Inter non ha bisogno di tutti questi aiuti per vincere.
Juve, prendi Kolarov e Zarate.
Collina e Carraro? I nuovi intoccabili.
La tosse di Bergamo, il "pentito" Manfredi Martino e la mistificazione dei media.
Come sempre, la sosta è un buon momento per tracciare i primi parziali bilanci. In testa, si potrebbe commentare con un "tutto come assolutamente previsto".Inter nettamente favorita ed in fuga, Juventus e Milan ad inseguire, Fiorentina subito sotto. Rispetto alla classifica finale dell'anno scorso non è cambiato assolutamente nulla. Questo nonostante il pesante investimento sul mercato effettuato da parte della Juventus in estate. Il Gap bianconero dalla squadra neroazzurra sembra rimasto identico, anzi per assurdo in alcuni momenti è persino aumentato. Di chi potrebbe esser la colpa di questo? Sicuramente degli infortuni che ben più che nell'anno precedente stanno martoriando la squadra bianconera. Non era colpa di Capanna, non è colpa di Vinovo, prima o poi qualcuno in Società dovrà allora avere il coraggio di spiegare questo mistero! Poi c'è sicuramente un modulo, il rombo di inizio stagione, non adatto alle caratteristiche della squadra. Ad esempio, per giocare con questo schema devi disporre di terzini di spinta di livello e Grygera, Caceres, Zebina, Molinaro, Grosso e De Ceglie chi per un motivo, chi per un altro non rientrano assolutamente in questa categoria. Ottimi rincalzi, ma niente più. Poi c'è l'ambientamento di Diego, al quale si è deciso forse troppo presto di affidare le chiavi del gioco Juve. Il ragazzo ha talento da vendere, ma per diventare uno Zidane (se mai lo diventerà…) troppa gavetta dovrà fare ancora. Ed allora in un 4-3-1-2 o il trequartista fa la differenza assoluta oppure si regala praticamente il centrocampo agli avversari. Viene da chiedersi se con un Camoranesi così valeva davvero la pena stravolgere tatticamente la squadra.L'inesperienza di Ferrara, le "Melonate" di Felipe Melo (fortunatamente sempre meno frequenti), le incomprensibili ed interminabili chance concesse a Tiago, i proclami dirigenziali un giorno si e l'altro pure, fanno il resto. Chissà se la sosta rigenererà le forze bianconere e consentirà di recuperare quei giocatori determinanti, Del Piero in primis, che serviranno per il big-match contro l'Inter che si avvicina sempre più. Decisivo comunque nelle prossime settimane sarà il percorso Champions di entrambe le squadre. Se non si qualificheranno direttamente con la quinta partita del girone e rimanderanno le sentenze agli ultimi 90', l'ultimo turno si giocherà proprio a ridosso del derby d'Italia. Fatto questo da non sottovalutare.
Speriamo inoltre che la nuova classe arbitrale, ovvero la "io sbaglio tanto e più di prima ma adesso in buona fede", non condizioni questa rincorsa al vertice. La Juventus, pur essendo praticamente quasi il miglior attacco dell'anno solare in Italia, sono quasi 20 partite che non ha un rigore a favore. Un girone, un'eternità. L'Inter dal canto suo, ha interrotto solo di recente l'immunità che l'ha vista per oltre 50 partite non subire un rigore contro, ma ancora dispone, checchè ne dica Mourinho, di quel trattamento di favore che le consente, come nella partita contro la Roma ad esempio, di commettere ripetuti falli, quasi sempre con gli stessi giocatori, senza mai ricevere i giusti cartellini. Dopo il posticipo di San Siro, in praticamente tutti noi è nata spontanea una domanda: "ma un giocatore dell'Inter per esser espulso che deve fare?"Per la risposta chiedere forse a Rocchi, tra l'altro uno degli imputati al processo di Napoli, argomento però sul quale ritornerò più avanti.
Queste pause di campionato poi, vengono spesso utilizzate dalla stampa per ripartire con "l'indovina chi" ovvero accostare ogni giorno una possibile trattativa a chicchessia, per poterla sbattere in prima pagina e stimolare l'acquisto del giornale da parte del tifoso. Come si sa, d'altronde, il calciomercato è il momento che più fa sognare la tifoseria. Ed allora per una volta la butto anche io lì. Visto il netto ridimensionamento della Lazio, l'insofferenza di Zarate e la predisposizione di Lotito all'amore per il Dio denaro, perché non opzionare sin da subito per il prossimo anno Zarate e Kolarov? Credo che nell'attuale paronama italiano non esistano giovani più forti e di prospettiva nei rispettivi ruoli dei 2 giocatori biancocelesti. Kolarov sarebbe finalmente il terzino di livello che alla Juve manca ormai dalla cessione di Zambrotta. Zarate sarebbe il futuro da cui ripartire, visto la probabile partenza di Trezeguet a fine stagione ed il prossimo, ahimè, pensionamento di Del Piero. Con le dovute contropartite tecniche e con un'offerta seria e congrua, sono certo che le certezze di Lotito vacillerebbero… Last but not least, in settimana molto avrebbero dovuto destare scalpore le dichiarazioni spontanee rese da Luciano Moggi al Processo di Napoli, che hanno fatto seguito alla mistificazione dei media sui colpi di tosse di Bergamo e le presunte palline scolorite viste da Manfredi Martino. Uso il condizionale perché se esistesse davvero buona fede da parte della carta stampata nel trattare l'argomento Calciopoli, si sarebbero fatti come minimo i dovuti titoloni sui giornali e adesso se ne discuterebbe ovunque in tv, come l'argomento meriterebbe. Ma soprattutto se si fossero ascoltate per intero le testimonianze, come possibile fare anche in rete, mai si sarebbero potute scrivere baggianate del tipo "ecco come truccavano i sorteggi". Pazzesco. E poi, come giustamente ricordato da Moggi al Processo, dove sono finite le intercettazioni di Carraro in cui chiedeva di salvare la Fiorentina e la Lazio? Perché sono state nascoste sotto traccia? Perché l'ex presidente Figc è stato assolto dal processo sportivo con così tanta superficialità e salvato anche dal giudizio nel processo di Napoli? Perché Collina non è stato indagato per gli appuntamenti segreti e notturni che Meani gli procurava con l'allora presidente di Lega Galliani? Si, proprio quel Collina che adesso sarebbe garanzia di buona fede arbitrale. Possibile che ancora nessun organo ufficiale o giornalista abbia avuto il coraggio di chiedere a Collina in merito a queste sue intercettazioni compromettenti?
E questo sarebbe il nuovo calcio pulito? Ma aridatece Moggi.

mercoledì 11 novembre 2009

"Indagate Collina e Carraro..."





"Indagate pure giornalisti e notai ed anche sulle intercettazioni di Collina e Carraro"
Questo il titolo che i giornali di oggi avrebbero dovuto fare se ancora esistesse una libertà di stampa a 360° ed una coscienza in buona fede.
Ma come sempre, titoloni per presunti reo-confessi come Manfredi Martino,
trafiletto nelle pagine interne per le deposizioni che smascherano la farsa di Calciopoli.
NAPOLI (10 novembre) - «Se quel colpo di tosse di Pier Luigi Pairetto era diretto al giornalista allora questi era parte della combine. Non lo so. Allora tutti i giornalisti e i notai che hanno partecipato ai sorteggi arbitrali dovrebbero essere interrogati, indagati». Lo ha detto Luciano Moggi in una dichiarazione spontanea all'apertura della nuova udienza del processo Calciopoli che si è aperta davanti alla nona sezione penale - collegio A - del tribunale di Napoli. Il riferimento di Moggi è alle dichiarazioni rese in aula la scorsa udienza del teste Manfredi Martino, ex segretario Can. Martino aveva parlato di un colpo di tosse fatto dal designatore Pairetto mentre il giornalista a cui toccava la scelta dell'urna dove c'erano le palline con le partite in occasione della vigilia di un Milan-Juve alla fine del campionato 2004-2005. Moggi ha anche sottolineato come sia passata inosservata un'intercettazione ai danni di Franco Carraro, all'epoca presidente della Federcalcio: «Sono stato anche accusato di aver fatto retrocedere il Bologna, quando poi si va a leggere un'intercettazione dell'allora presidente federale Franco Carraro nella quale dice al designatore Paolo Bergamo che bisogna aiutare Lazio e Fiorentina ad evitare la retrocessione. Guarda caso retrocedono Bologna e Brescia e si salvano Lazio e Fiorentina».
Moggi ha poi tirato in ballo Pierluigi Collina. «Si vanno poi a leggere le intercettazioni e si trova una telefonata di Collina il quale dice al dirigente del Milan Meani che avrebbe voluto parlare come il presidente della Lega Galliani allora anche vice presidente del Milano. Il tenore della telefonata era più o meno questo: "Vorrei parlare con Galliani però dovremmo arrivare al tuo ristorante in un giorno di chiusura a mezzanotte perchè possa entrare dalla porta di dietro affinchè non mi veda nessuno". Questa intercettazione non è stata inserita nel processo e addirittura Collina oggi è il designatore capo degli arbitri. Mi domando e vi domando: se un arbitro in attività può fare una cosa del genere e se effettivamente come ha detto "incontrare Galliani per un discorso esclusivamente per il futuro della sua carriera" non poteva farlo nelle sedi opportune della lega dove Galliani era presidente evitando il giorno di chiusura del ristorante, la mezzanotte e la porta sul retro per non farsi vedere? Signor presidente a pensare male si fa presto ma spesso si indovina».
Vi riporto in merito a questa notizia la bella rima in versi inviatami dall'amico Giacomo.
In affanno
di Giacomo Scutiero
Arbitri, assistenti, dirigenti,giornalisti:
a Calciopoli giocavano anche i cronisti.
Pairetto tossisce, e che fanno questi?
Non saranno mica reali interventisti…
L’intercettazione di Carraro nascosta:
“salvare Lazio e viola”, ora dove sta?
Moggi: “Che c’entra il sottoscritto?”,
giura di ignorare questo intrigo fitto.
Il presidente è velocemente assolto,
più comodo avere un unico coinvolto.
E la farsa continua...
Intanto la nuova Juve riparte con i proclami.
Non sono bastati 3 anni a Blanc per capire che alla Juve sono abituati in primis a fare i fatti e poi solo in seguito le parole e non viceversa.
Riecco quindi le dichiarazioni ad effetto porta-sfiga.
Poi vista l'assenza di partite di club per oltre 10 giorni, riparte l'Indovina Chi con vari nomi accostati qui e la.
A leggere il Corriere dello Sport il sogno di Ferrara sarebbe Mascherano.
Un altro centrale di centrocampo?
Non bastano Melo, Marchisio, Sissoko, Poulsen, Tiago e Marrone, senza considerare poi pure Almiron solo in prestito al Bari?
Con tutto il rispetto per il mediano argentino, giocatore di assoluto valore, mi sembra una bella bufala buttata lì per vendere qualche copia in più.
Per quanto riguarda Ranocchia, invece l'operazione mi sembra più fattibile.
Ma quello che mi chiedo è questo:
se il giocatore era stato proposto alla Juve come promettente già due anni fa ed a meno di 2 milioni di euro, perchè lo si dovrebbe comprare adesso a 10?
Misteri del nuovo corso...
Considerazioni personali finali: visto i dolori di pancia di Zarate ed il ridimensionamento della Lazio, nella prossima sessione estiva di mercato io presenterei a Lotito un'offerta irrinunciabile e seria (comprendente anche contropartite tecniche) per avere a tutti i costi il talentuoso attaccante argentino più Kolarov, mio assoluto pallino, suggerito oltre 2 anni fa alla nuova dirigenza....

lunedì 19 ottobre 2009

Ferrara, cambia....




Mi fa piacere leggere che la svolta tattica da me suggerita tempo addietro (http://www.tuttomercatoweb.com/?action=read&id=174907) è finalmente consigliata anche dalla maggior parte degli organi di stampa.
E' impensabile poter pensare che senza Del Piero e Marchisio e con Diego e Sissoko non nel pieno della forma questa squadra possa giocare con il rombo e con 2 punte davanti.
Praticamente si finisce sempre per regalare il centrocampo agli avversari e l'attacco è praticamente inoffensivo vista anche la quasi nullità del gioco sulle fasce.
Speriamo che Ferrara accetti i consigli e non si intestardisca.
Intanto il mio candidato estivo numero 1 per la panchina bianconera, Antonio Conte, in meno di un mese ha risollevato l'Atalanta.
Ho paura che lo rimpiangeremo a lungo.....
Mi preme di sottolineare in chiusura l'ennesimo arbitraggio shock di Rosetti, che salva il Milan e fa gridare la Roma allo scandalo.
Ma dopo Calciopoli non si sbaglia sempre in buona fede?
Certo, il triangolo Collina-Meani-Galliani però mi ricorda qualcosa....
Quello che non leggerete mai sulla Gazzetta dello Sport....

Questa sera, ore 21-23, sarò a Cuore di calcio per parlare del momento Juventus.
Canale 851 Sky - Gold Sport sul digitale terrestre nel Lazio - www.tvgold.it in streaming.
E intanto l'Inter se ne va
Mirko Nicolino per juvemania.it
Ciro Ferrara è in difficoltà. Inutile girarci attorno. Il mister bianconero sembra non sapere che pesci pigliare e lo dimostra anche nel post partita quando ad una domanda di Massimo Mauro ribatte solo dopo 30 secondi di silenzio imbarazzato. La Juventus sembra essere davvero messa male in campo. Non è bastato, come erroneamente pensavo anche io, lasciare fuori Camoranesi per fare posto ad un altro interditore come Sissoko, per ridare equilibrio ad una squadra che ha sin qui sofferto con qualsiasi tipo di avversari. Il centrocampo va sempre in affanno, con Melo che sembra un uomo diverso da quello ammirato con il Brasile e Sissoko che inizia bene, ma si spegne dopo pochi minuti andando per le terre piuttosto che aiutare i compagni. Diego non riesce ad entrare nel fulcro del gioco e il migliore in assoluto è Christian Poulsen che spesso si sobbarca anche compiti non suoi (nell’occasione del gol viola fa una diagonale di circa 60 metri nel tentativo di chiudere Vargas). Ciro prova a mescolare le carte in più occasioni, passando dal 4-4-2 con rombo al 4-2-3-1, per poi tornare al 4-4-2 classico. C’è poco da fare comunque, l’unico modo nel quale la Juventus avrebbe potuto vincere sono state la 3-4 sfuriate di inizio match nelle quali uno Iaquinta in serata no non ha saputo approfittare. Pensare di tenere testa all’Inter oggi è davvero un’utopia. Mi spiace ammetterlo, ma forse qualche giorno fa quando Arrigo Sacchi ha affermato che “Juventus e Roma sono alla pari, l’Inter è di un altro livello” aveva ragione. L’Inter è più squadra, anche quando gli mancano delle pedine fondamentali come Milito ed Eto’o ma soprattutto ha qualcosa che gli è sempre mancata nell’era pre-calciopoli e che noi abbiamo smarrito: la convinzione e l’abitudine a vincere. Quando riacquisiremo queste fondamentali caratteristiche solo il cielo lo sa.

lunedì 14 settembre 2009

Genova per noi


Pazzesco.
Certo, siamo solo alla terza giornata ma sfido chiunque a dire che si sarebbe mai aspettato di vedere dopo tre giornate di campionato in testa a punteggio pieno insieme alla Juventus le due 2 squadre di Genova.
Davvero un momento magico per la bella città ligure.
Il Genoa, un orchestra guidata alla grande da Gasperini.
La Sampdoria, una buona squadra guidata da un talento assoluto che sforna assist a volontà: Cassano.
L'Inter intanto si mantiene a distanza di sicurezza dalla Juventus grazie alla nuova coppia del goal e Mourinho, come al solito, non perde occasione per buttarla "in caciara".
Buona la prima sulla panchina giallorossa di Ranieri.
Ma dalla trasferta di Siena della Roma mi preme segnalare un altro evento:
i vergognosi cori beceri di cui è stato vittima Daniele De Rossi.
Di questo passo, non sò davvero dove si andrà a finire.
Utilizzare un dramma familiare per colpire nell'animo una persona è quanto di più vigliacco si possa fare.
Infine, un capitolo a parte lo meritano i nuovi arbitri.
Gava, Gervasoni, Tagliavento, Bergonzi: c'è poco da dire.
La nuova classe arbitrale guidata da Collina è la peggiore della storia della serie A.
Effetto conseguente di Calciopoli, che si permette di fare stare a casa Paparesta solo perchè riabilitando l'arbitro barese si riabiliterebbe l'immagine di Luciano Moggi, il "burattinaio".
Perchè adesso si sbaglia in buona fede, no?
Corriere dello Sport e Repubblica non ne sono certi.
D'altronde quando c'è di mezzo la Juve gridare allo scandalo fa sempre audience.
Questa sera inaugurerò la mia stagione televisiva con la prima a "Cuore di calcio".
Potrete seguirmi in diretta dalle 21 alle 23 su GOLD TV(nel LAZIO) o sulla parabola satellitare al canale gratuito 851 del bouquet di Sky.
Vi aspetto.

martedì 3 marzo 2009

E io sto con....De Rossi




Così Daniele De Rossi, esplose a caldo dopo la vittoria dello scudetto dell'Inter dello scorso 18 Maggio:
"Sì, la Roma lo scudetto morale lo ha vinto. Lo ha vinto tutto l'anno.
Durante l'anno, come è giusto che sia, l'Inter in un paio di mesi ha avuto un calo, ha avuto partite che non riusciva a vincere e gli sono state fatte vincere...
E’ stato un campionato falsato, io sono un rosicone e lo dico.

Queste cose non le abbiamo subite solo noi, basti pensare al Parma che oggi doveva vincere per forza mentre all’andata, fino all’85’, aveva vinto la partita...
Ci fosse stata la Juve al posto dell'Inter sarebbe successo il finimondo..."
Le parole più "juventine" post-Calciopoli sono state pronunciate da un simbolo della A.S. Roma, dal leader della squadra della Capitale.
"Ci fosse stata la Juve....". Basterebbero queste 5 parole per far capire a tutto il mondo del calcio, e non solo, cosa è stato Calciopoli:
una sentenza mass-mediatica basata su un sentimento popolare di odio.
Così ancora, Daniele De Rossi ha commentato domenica sera l'ennesima partita indirizzata dai Collina's Boys a favore dell'Inter:
"E' difficilissimo fare l'arbitro, ma questi sbagliano sempre dalla stessa parte...
Se dicessi che l’Inter non c’entra niente, e che si tratta solo di un problema di danno alla Roma, direi un bugia. Ci sono dei precedenti, tanti, troppi. Non è possibile che quando entriamo a San Siro ci ripetiamo che questa volta non succederà nulla e invece succede sempre la stessa cosa

E' pesante , ma anche a distanza di settimane a me l'amarezza non me la tolgono.
Io dico quello che penso.
Non riesco a pensare alla partita: io non posso vincere uno scudetto con la Roma per queste cose, il nervo sarà scoperto per tutta la vita. Lo stimolo di giocare con il cuore per la Roma non me lo leva nessuno, Rizzoli o Collina o la loro banda.."
In un mondo , come quello del calcio, dove regna l'ipocrisia e la falsità,
una persona leale e spontanea come Daniele De Rossi dà fastidio:
verrà deferito ed al danno si aggiungerà anche la beffa.
Verrà deferito perchè è l'unico attualmente che ha il coraggio di dire schiettamente come stanno le cose.
Luciano Moggi, poi, non perde l'occasione di porre un macigno sul nuovo calcio in "buona fede":
"Credo alle parole di Daniele De Rossi. Quanto sta accadendo adesso, dimostra che la Juve non ha mai fatto niente di particolare negli anni passati: agli arbitri viene spontaneo fare certe cose.
L'Inter non ha rigori contro da un anno? Evidentemente sono stati educati bene'.
De Rossi e Moggi.
Due personaggi così differenti, che tanti anni però fà rischiarono di finire insieme:
il più grande Direttore Sportivo degli ultimi 20 anni, era quasi riuscito a scambiare il bambino Daniele con un Davids sul viale del tramonto....Ah, ci fosse riuscito!!
Ecco alla Juve di oggi manca proprio un Daniele De Rossi.
In campo ma sopratutto fuori.
Uno che abbia il coraggio di dire la verità.
Uno che abbia la forza di rivendicare il proprio senso di appartenenza alla Juve.
Sia quella di adesso che quella pre-Calciopoli.....

lunedì 26 gennaio 2009

Bentornata antipatia




Non se ne poteva più.
Lo scrivevo già 3 anni fà:
la Juve non potrà mai esser simpatica.
Ed appena è tornata a gareggiare per i posti che contano davvero ecco come previsto il ritorno della santa antipatia.
Non mi piace vincere come Sabato sera, ma quando poi :
- vedo un Della Valle furioso, lui che ha preso una squadra fallita e in 3 anni l'ha riportata in A con giri "incredibili";
- vedo l'ennesimo rigore inesistente concesso al Milan;
- sento Mourinho lamentarsi dell'arbitro in una serata come quella di ieri...
Beh allora non mi resta che brindare al ritorno della Juve antipatica ed odiata.
Perchè nel calcio, come nella vita, i potenti e coloro che vincono saranno sempre invidiati da tutti.
Il calcio poi adesso è pulito o no?
Hanno trovato il Mostro da dare in pasto al popolo di affamati di giustizia ed al primo campionato davvero equilibrato ecco che riparte la caccia alle streghe.
Già, ma quali sono le streghe adesso?
Non resta che chiedere un parere a Collina.
Chiaramente al Ristorante da Meani.