domenica 30 agosto 2009

Mamma che Diego





La Juventus risponde all'Inter.
Espugnato l'Olimpico giallorosso grazie ad una prestazione mostruosa di Diego.
Poco da aggiungere, il ragazzo ha tutti i mezzi per diventare un grandissimo.
Il 75% delle azioni offensive juventine passano dai suoi piedi.
Davvero stupefacente poi la sua rapidità di inserimento nel calcio italiano.
Vero che davanti c'era una Roma allo sbando, ostaggio di uno statuario Totti e di una presidenza che non ha più un euro da investire sul mercato.
Ma le sue giocate sono comunque di valore assoluto.
Ottima anche la prestazione di Felipe Melo, un gladiatore nella città del Colosseo.
Da rivedere la gestione della partita sopratutto nella fase centrale del match oltre che la cronica assenza di cross giocabili dalle fasce.
In vetta alla classifica accompagnano la Juventus a punteggio pieno la Lazio guidata da uno strepitoso Zarate (che alla ripresa del campionato sfiderà proprio Diego & C) ed entrambe le squadre di Genova, trascinate rispettivamente da Gasperini e Cassano.
Il campionato va ora in letargo per 15 giorni per lasciare spazio alla Nazionale.
Quando arriverà il terzo turno di campionato il calcio d'Agosto sarà stato definitivamente abbandonato e gli ombrelloni saranno ormai riposti....
IL PUNTO DI ROBERTO BECCANTINI
La differenza è Diego. Per ora, dentro la Juventus. In futuro, chissà.
Al 4-0 dell’Inter nel derby, la squadra di Ferrara ha risposto alzando la voce a Roma. Un lavoro ben fatto, non un’impresa. Doppietta di Diego, volatona di Felipe Melo: i gol, tutti brasiliani, sono il simbolo del mercato e lo specchio di una partita che, complice il pisolo di mezza caserma sul pareggio di De Rossi, i bianconeri hanno dominato quando aggredivano il risultato e sofferto quando avrebbero dovuto gestirlo. Olimpico, terra di conquista: la scorsa stagione, finì addirittura 4-1. Fu l’ultimo squillo di Ranieri. Poi venne la sosta (Ciro si tocchi) e la Signorina si sciolse. L’Inter rimane più forte, nessun dubbio su questo, ma anche la Juve sembra più forte. Diego mattatore, Del Piero spettatore: un segno dei tempi. Il capitano tornerà utile, come no, ma oggi Amauri e Iaquinta sono insostituibili. Felipe Melo non vale 25 milioni di euro e si lascia spesso borseggiare al limite dell’area; detto ciò, la percussione dalla quale ha ricavato la rete del 3-1 giustifica applausi fitti e sinceri.Diego, dunque. Si nasconde fra le linee e morde non appena il turista di turno vuole fare il fenomeno. L’esterno destro con cui ha aperto le danze è violino puro. Un brasiliano che ha studiato in Europa, la palestra ideale per allenare il talento e sottrarlo ai bikini delle spiagge di Rio. In quel ruolo, Mourinho voleva Deco e ha adottato Sneijder. Il Milan aveva Kakà e avrebbe potuto avere Gourcuff: Ronaldinho, che è stato molto, sembra avviato verso un compromesso assai poco storico, grande con i piccoli, piccolo con i grandi. In generale, i numeri dieci, o trequartisti per dirla con il lessico della Nasa pallonara, sono tornati di moda. Meglio così.Rocchi ha accompagnato l’ordalia senza sabotarne la polpa. Si sapeva che non era tranquilla, la Roma; inoltre, non aver risparmiato a Totti e ad altri titolari nemmeno una virgola della vendemmia con il Kosice puzzava di crassa demagogia. Se Leonardo, a San Siro, ha pagato i cambi, Spalletti ha sbagliato approccio. Zero punti: la fissa dei tre gol comincia a diventare un incubo e non più un banale capriccio. C’era, fra i pali, il terzo portiere, Julio Sergio: è stato uno dei migliori. Totti? Un paio di lampi e fine della trasmissione. Il mercato chiude oggi: ignoro i margini di manovra, ma nella struttura difensiva manca qualcuno, manca qualcosa.Sei punti su sei, la Juventus: come Genoa, Lazio e Sampdoria. Più due sull’Inter, più tre sul Milan. A sbirciare le classifiche d’agosto, si rischia di cadere nel ridicolo. Per fare un prova, non bastano due indizi, ne servono almeno tre. Ranieri non aveva lasciato macerie, Ferrara ci sta mettendo la malizia e il buon senso del reduce che ne ha viste troppe per darsi delle arie. Palla a Diego e un cero alla Madonna dei terzini: che li illumini.

Atto di forza




E' ancora calcio d'Agosto, vero.
Facile in questo periodo passare dall'euforia alla depressione e viceversa.
Ma l'immagine di squadra lasciata dall'Inter nel derby lascia un senso di inquietudine negli avversari.
Negli anni passati l'Inter ha praticamente vinto giocando con palla ad Ibra e pedalare.
Tutto quindi dipendeva o quasi dallo svedese.
Quest'anno, sopratutto grazie ad una sontuosa campagna acquisti, l'Inter ha deciso di giocare palla a terra.
L'impressione è che se i nuovi arrivi si amalgheranno al più presto, la squadra di Moratti avrà ripetuto l'operazione che fu fatta dalla Juve di Moggi & C. con Zidane:
vendere a peso d'oro il giocatore più forte e nonostante tutto rinforzarsi. E non poco.....
Il Milan che per un buona mezz'ora non aveva demeritato è sparita dal campo nel momento dell'infortunio di Gattuso.
Poco da aggiungere, la stagione rossonera passa da 3 giocatori: Nesta, Gattuso, Ronaldinho.
Lottare per lo scudetto o rischiare il fallimento dipenderà esclusivamente dal loro rendimento.
Oggi intanto la Juventus sarà impegnata contro la Roma.
Se non è una prova di maturità, poco ci manca.
Espugnare l'Olimpico sarebbe un grande segnale da inviare a tutti gli avversari.
Nei prossimi giorni, a mercato concluso, dirò la mia sul mercato bianconero(incomprensibile cessione di Zanetti inclusa), sui pronostici stagionali e dirò se davvero ritengo ridotto, perlomeno in parte, il Gap nei confronti dell'Inter in Italia e dallo strapotere Anglo-Spagnolo in Europa.

venerdì 7 agosto 2009

Chiuso per ferie


Montero77 chiude per ferie.
Non sò se riuscirò a collegarmi in questo periodo di vacanza attraverso qualche centro Internet.
Tornerò a pieni giri dal 28 Agosto 2009, pronto per il mio derby personale contro la Roma.
Auguro a voi tutti buone vacanze.
ps: lascio accesa la chat per permettere a voi tutti di colloquiare in qualsiasi momento vorrete e per potervi permettere di seguire insieme la prima giornata di campionato contro il Chievo.
Mi raccomando, sempre Stile Juventus in tutto. Nel calcio come nella vita.

Cancellata cosa?




Continua l'esaltazione mediatica della Juventus.
Ovunque: Sky, Corriere dello Sport, Gazzetta, Tuttosport, persino Mediaset.
Continuo a ritenere dannosissima questa operazione mediatica.
Oggi il titolo di Tuttosport in particolare fa paura: Cancellata Calciopoli!
Ma dove?
Non scherziamo nemmeno.
E' un titolo che offende il dolore di milioni di tifosi juventini che nell'estate 2006 sono stati mediaticamente stuprati nell'animo.
Finchè non verranno restituiti i 2 scudetti, finchè non verrà ristabilita la verità, finchè non verrà restituito l'onore altro che Calciopoli cancellata.....
A Roma si commenterebbe così : "Cancellata n'par de palle!"
Il Corriere dello Sport si limita in un "Pazzi per la Juve" mentre alla Gazzetta dello Sport stranamente sono un pò di giorni che non aggiornano la prima pagina; forse con il calo delle vendite hanno dovuto fare dei tagli di personale......
Intanto scoppia la grana Legrottaglie: "con l'acquisto di Cannavaro ho pensato di andarmene...."
Ieri primo allenamento in bianconero per Caceres.
Il Milan ufficializza l'arrivo di Huntelaar.
Vuoi vedere che alla fine Galliani consegnerà a Leonardo una squadra per poter competere per lo scudetto?
Attenti a sottovalutare la squadra rossonera......

Vi riporto la lettera scritta in data odierna a Tuttosport dall'amico bianconero Emilio Cambiaghi.

Salve,
Vi scrivo per comunicarVi il mio stupore e il mio sconcerto per il titolo che campeggia nell'edizione odierna del Vs giornale.
Quando scrivo una mail sono solito firmarmi e presentarmi: mi chiamo Emilio Cambiaghi e un paio di anni fa ho scritto un libro ("Manuale di autodifesa del tifoso juventino") di cui spero abbiate avuto l'opportunità di prendere visione. Senza falsa modestia, credo sia uno strumento utilissimo per capire cosa veramente accadde nell'estate 2006.
Penso, in tutta sincerità, che una qualsiasi persona ragionevole e non accecata dalle ragioni del tifo - persino i sostenitori non juventini (e ne conosco molti) - consideri Calciopoli un vero scandalo. Ma non per quanto riguarda la (ipotizzata) corruzione, bensì per l'abilità e l'impunità con il quale una farsa di quel genere è stata ideata e portata a compimento.
Mi rendo conto che certe logiche di potere e certi legami indissolubili con la "società" che sta dietro il mondo del pallone non vi permettano svolazzi o interpretazioni che si discostino troppo dalla visione dei fatti che si è voluto imporre. Senza bisogno che mi rispondiate che siete giornalisti e che fate il vostro dovere di "informare" (baggianate a mio modo di vedere, ma allargo il concetto al giornalismo in toto), sono perfettamente cosciente della necessità da parte di chi lavora nel Vostro settore di attirare sempre l'attenzione dei lettori e di incuriosirli. Tuttavia, credo che proporre un titolo del genere sia non solo altamente "disinformativo", dal momento che trattate solo del lato prettamente economico della questione, ma anche offensivo per il tifoso bianconero, che in questi anni ha sofferto ingiustamente e che ancora adesso non sa spiegarsi il perché di quello che è successo.
Un perché potrei proporvelo io ma credo che, in quanto Vi ritengo persone "ragionevoli e non accecate dal tifo", sappiate benissimo anche Voi come sono andate realmente le cose.
Detto questo, e parlo a nome di molti tifosi, non pretendiamo articoli a sensazione per cercare di smontare quella "verità" costruita ad arte (cosa che a Voi, ahimé, comporterebbe non pochi problemi), ma perlomeno vorremmo essere rispettati e non presi in giro. Perdonatemi quest'ultimo concetto, che non vuole essere un'offesa ma l'amara constatazione di una realtà, ma è così che io, e molti altri supporter juventini, ci sentiamo oggi: presi in giro.
Cordialmente e grazie per la Vs attenzione
Emilio Cambiaghi

giovedì 6 agosto 2009

Per non dimenticare....

(Official partner!!)
La nostra Associazione, come dice il suo nome, è quella degli AMICI della Juventus. Gli amici non sono quelli che, magari per convenienza, ti danno sempre ragione, anche quando sbagli; ma sono quelli che ti dicono dove hai sbagliato, perché l’errore non si ripeta più.
Noi abbiamo giustamente criticato la campagna acquisti 2007 e 2008. Perché, diciamo per inesperienza, i fondi a disposizione (comunque non tantissimi) spesso venivano investiti male: acquisti infelici, acquisti mancati per ingenuità (Xabi Alonso), modalità contrattuali “generose” (Criscito, Poulsen), dichiarazioni di interessamento che fanno lievitare i prezzi. Tuttavia è anche vero che altri, ben più esperti, hanno fatto simili sbagli. E Moratti ancora di più.
Comunque, nel calcio contano i risultati. Secondi, grazie all’inevitabile allontanamento di Ranieri e alla sbandatona finale del Milan di Ancellotti in partenza. In ogni caso l’importante era evitare i preliminari di Champions, che, anche a causa dei preparatori atletici, spiegano la crisi di primavera. (Ma non dimentichiamo che i giocatori di questa Juve in Champions ci hanno dato soddisfazioni enormi e che sono usciti contro un Chelsea che solo per via dell’arbitraggio non è andato in finale).
La nostra Associazione è nata per ristabilire la verità.
Per confermare che gli scudetti sono 29; che due sono stati sottratti con la farsa di calciopoli resa possibile dal linciaggio mediatico; che uno dei due, contro ogni principio e precedente sportivo, è stato regalato all’Inter.
La posizione della Juventus, tre anni fa, era piuttosto lontana dalla nostra. Il modo sbagliato con cui aveva impostato la comunicazione in quella perfida estate 2006 rendeva più facile il lavoro di denigrazione dei nemici della Juventus. Negli ultimi tempi, però, la distanza è diminuita. Credo che il nostro impegno (come quello di “giulemani” e dei siti battaglieri) sia stato decisivo. Abbiamo sempre continuato a ricordare ai tifosi juventini l’enormità dell’ingiustizia subita e abbiamo così reso più facile alla società assumere, in nome della convinzione diffusa dei tifosi, una posizione più critica nei confronti di farsopoli: “sono 29, di cui due revocati” è comunque un bel passo avanti.
E’ di questo che dobbiamo continuare ad occuparci. Il Tribunale di Roma ha assolto Moggi da tutte le accuse di “cupola” riferibili alla Juve (l’unica accusa rimasta, che quasi certamente cadrà in appello, riguarda un solo episodio “personale”). Al punto che un antico accusatore come Oliviero Beha ha dichiarato pubblicamente i suoi dubbi su Farsopoli. Tuttavia quasi tutta la stampa e le TV hanno parlato solo dell’unica accusa non caduta, per poter dire che Moggi (e quindi la Juve) era colpevole. Gli artefici del linciaggio mediatico devono assolutamente evitare che venga ristabilita la verità e non perdono occasione per ribadire che la Juve era colpevole: si veda come hanno presentato e gestito la faccenda Moggi – Bologna.
Non sappiamo come proseguirà il processo di Napoli, ma sappiamo che ogni suo atto verrà presentato in modo calunnioso dai giornalisti tifosi di Inter e Milan, di Roma e Lazio, di Toro e Napoli (la quasi totalità). Le nostre forze sono molto modeste. E tuttavia, insieme alle altre associazioni, dovremo dar fondo a tutte le nostre energie (e alla nostra fantasia) per fare in modo che ai tifosi juventini, e non solo ai nosri soci, giunga la voce della verità. Perché, lo ribadisco, solo se la gran massa dei tifosi continuerà a richiederlo, anche la Juventus potrà pretendere che venga fatta giustizia: via lo scudetto vergognosamente appiccicato da Guido Rossi sulle maglie dell’Inter e restituzione alla Juventus degli scudetti vinti sul campo.
Prof. Paolo Bertinetti
P.S. Come ricorderete, alcuni di noi chiesero che Cannavaro festeggiasse il Pallone d’Oro a Torino, perché l’aveva vinto come giocatore della Juve e della Nazionale. La Juventus non lo fece.
Alcuni tifosi lo chiamavano(e chiamano tutt'ora) traditore.
Noi dicevamo che semplicemente era stato venduto al Real per un sacco di soldi; e che con più forza di ogni altro aveva difeso gli scudetti 28 e 29.
Adesso è di nuovo alla Juve.
E la società ha spiegato che non è un traditore, ma un professionista che era stato venduto per un sacco di soldi.....

mercoledì 5 agosto 2009

Juve, attenta alle insolazioni



Calcio d'estate, facile sognare sotto l'ombrellone.
Sono passati poco più di 3 mesi dalla feroce contestazione subita dall'intera dirigenza juventina ad opera del popolo bianconero.
Si chiedeva a grande voce l'intera epurazione dei quadri dirigenziali. Ha pagato per tutti invece il solo Claudio Ranieri, che presto potrebbe esser incolpato anche della caduta dei capelli di Almiron e del colore delle mèches di Poulsen, non solo quindi della mancanza di carattere di Tiago, dell'incostanza di Zebina e dei dolori di pancia di Trezeguet.
Poteri della critica.
Nel frattempo, alla conferma della fiducia per il neo-Mister Ciro Ferrara è seguita la prima campagna acquisti degna del nome Juventus da 3 anni a questa parte.
Sono arrivati in sequenza Cannavaro, Diego, Felipe Melo e Caceres.
Tanto quanto basta per mettere la formazione bianconera alla pari delle squadre più forti in Italia e in Europa?
Questo il giudizio estivo univoco di stampa e media sulla Juventus.
Mhm, non mi fido.
Seguo il calcio da troppi anni per dimenticare che quasi mai poi la regina d'estate alza i trofei nei momenti che davvero contano.
La nuova Juventus è un'incognita. Una bella incognita, ma pur sempre un enigma tutto da decifrare.
Un nuovo allenatore da valutare seriamente. Un nuovo schema di gioco da sviluppare. Nuovi giocatori da far ambientare il prima possibile. E tanti, tantissimi giocatori da rigenerare.
Penso a Zebina, Molinaro, Cannavaro, Zanetti, Tiago, Camoranesi, Trezeguet.
Un motore, quindi, che per funzionare a pieno avrà bisogno che tutti gli ingranaggi facciano la loro parte al meglio.
Senza soste ai box.
L'ideale sarebbe quindi partire a fari spenti e volare basso, lavorando con umiltà, senza proclami e senza generare false illusioni. Come d'altronde quasi sempre fatto dalla Juventus in passato.
Basti ricordare che il titolo di Scudetto d'estate negli anni precedenti raramente sfuggiva all'Inter di Moratti pre-Calciopoli.
Poi però è arrivata l'estate 2006 a cambiare le gerarchie del calcio... ed i quadri dirigenziali juventini....
Mi piace la nuova Juve che sta nascendo sul campo (tranne che nei terzini, ovvio) ma sono altresì certo che ancora c'è tanto da fare per pareggiare il Gap sia con l'Inter in Italia che con lo strapotere Anglo-Spagnolo in Europa.
E solo con grandissimo spirito di sacrificio e fame di vittorie si potrà colmare il tutto.
Anche perchè questa Juventus, dopo gli ingenti investimenti dell'estate, ha l'obbligo di fare meglio della scorsa stagione nei risultati. E non sarà facile.
Il fantasma di Ranieri, in tal senso, incombe.
Perchè se poi per un'altra stagione non si dovesse vincere, chi sarà il nuovo capro espiatorio da dare in pasto al popolino?


.
Del mio stesso parere anche l'amico David Pratelli che mi ha inviato il suo pensiero.
Juve bella d'estate? No, grazie

Tutti parlano della Juventus, regina dell'estate.
Ok, senza dubbio Secco & C. hanno fatto una bella campagna acquisti e Ferrara sta lavorando bene con il materiale messo a sua disposizione.
Però, amici juventini, è dal profondo del cuore bianconero che vi dico:
evitiamo di cadere nei facili entusiasmi e di illuderci troppo.
Non dimentichiamoci che per tanti anni chi vinceva gli scudetti sotto l'ombrellone, sistematicamente poi a maggio si piazzava sempre terza, aggrappandosi alle polemiche arbitrali per screditare le vittorie altrui.
Sicuramente la vittoria sul Real Madrid fa ben sperare, almeno di lottare su più fronti fino alla fine, però rimaniamo con i piedi per terra e godiamoci il bel gioco che FINALMENTE dopo tanti anni sta arrivando.
Con Diego e le nuove variabili di gioco stiamo ritrovando una Juve che ricorda un pò quella di Zidane e Ancelotti.
Allora restiamo uniti e qualsiasi sarà la nostra sorte:
o bianca o nera, sarà sempre la nostra bandiera!

Un saluto a tutti i lettori di questo meraviglioso blog dell'amico Stefano.

martedì 4 agosto 2009

"Trezeguet è il goal"


TREZEGUET FA L'UOMO: CON LA JUVENTUS E' AMORE VERO.
di Giampiero Mughini

Bene, benissimo. Che David Trezeguet abbia giurato di non volere smettere la maglia bianconera, che dopo nove anni di gol a mitraglia voglia continuare a farli in nome e per conto della Vecchia Signora dei Campionati. Lo so, lo so che non è tutto romanticismo quel che luccica. Che se una qualche società europea di rango avesse accettato di pagare a David quel sontuoso stipendio da 4 milioni e mezzo di euro netti l’anno, assicurandogli per giunta di partire titolare, lui ci sarebbe andato di corsa. Bene, benissimo che questo non sia avvenuto e che lui non mandi sms alla maniera di Ibra al mio amico Giovanni Cobolli Gigli esigendo di essere ceduto il più presto possibile. Era stato Giovanni a raccontarmi il comportamento dell’Ibra vincolato contrattualmente alla società bianconera nel frattempo scaraventata in B, e che batteva i pugni sul tavolo e urlava a chiedere che lo cedessero a tutti i costi. E a quel punto l’Inter lo poté pagare l’inezia di 22 milioni di euro, meno di un terzo di quanto lo abbia valutato adesso il Barcellona. Tanto David che Ibra erano due giocatori usciti dal cilindro prodigioso del più grande direttore sportivo italiano dell’era moderna, Luciano Moggi. David venne acquistato dalla Juve quando di gol ne faceva già tanti nel massimo campionato francese ma prima di quel gol (purtroppo per noi italiani strepitoso) con cui la Francia si mise in tasca la coppa di miglior squadra europea, una coppa che all’89° era stata già impacchettata con i colori della bandiera italiani. Con la casacca juventina David fece inizialmente un po’ di panchina, perché in quel ruolo giocava da titolare un certo SuperPippo Inzaghi. Finché la Juve della Triade cedette Inzaghi per una gran cifra e puntò su David. Il quale ricambiò la cortesia riuscendo nell’impresa di totalizzare la miglior media gol mai riuscita a un goleador bianconero. Dire che David e il gol siano tutt’uno è dire una banalità sconcertante, ma anche una verità assoluta. Lui non gioca a pallone, lui la mette dentro. Di rapina (che termine stupido!), al volo, in acrobazia, di destro, di sinistro. In tutti i modi possibili e immaginabili. Ve lo ricordate il gol che decise quel campionato che alcuni giudici pagliacci hanno poi rapinato alla Juve e regalato all’Inter (a proposito, spero non vi sia sfuggita l’intervista di Fedele Confalonieri in cui dice che i tornei “regalati” all’Inter sono due)?Le cose erano andate così. La Juve e il Milan erano a pari punti a quattro turni dalla fine, e alla Juve toccava andare a giocare a San Siro.La Juve era priva di Ibra, che era stato pesantemente squalificato. La partita del Milan che precedeva il big match era stata arbitrata da Massimo De Santis, l’arbitro accusato di essere al vertice dell’“organizzazione a delinquere” capeggiata da Moggi. In quella partita ce n’erano due o tre di grandi giocatori milanisti che, ove fossero stati ammoniti da De Santis, avrebbero saltato lo scontro con la Juve. De Santis dimenticò i suoi doveri di gran delinquente professionale e non ne ammonì nessuno. E dunque ecco la Juve senza Ibra e il Milan al suo completo. Stiamo ancora 0-0, e dunque la Juve ancora in testa alla classifica, ma solo e soltanto per la differenza reti. Succede che dal limitare dell’area rossonera Alex Del Piero si trovi a giocare una palla a mezza altezza, spalle alla porta milanista e con un difensore rossonero alle costole. Che fa? Inventa una rovesciata che trasforma quella palla in un cross invitantissimo per il genio di David. Il quale va incontro alla palla, spalle anche lui alla porta, e per giunta pressato da un difensore rossonero e a non dire che da quelle sue parti sta arrivando anche il portiere rossonero (mi pare fosse il gigantesco Dida). A quel punto lui si inventa una “palombella” con un colpo di cranio tanto da far percorrere alla palla una deliziosa curva che conclude la sua traiettoria in fondo alla rete. 1-0 per la Juve il punteggio finale. Juve che sarà campione d’Italia per la 28ª e meritatissima volta. Se c’è qualcuno che riesce a smentire in punta di fatto quello che ho raccontato - ho detto in punta di fatto - accetto che mi dia del cialtrone. Ho raccontato un gol fra i tantissimi di David. Ne potrei raccontare decine e decine. Quel primo e splendente gol juventino di un 3-1 inflitto ai “galacticos” del Real Madrid a Torino. Oppure, ed è tra i miei preferiti, il gol fatto al Torino a conclusione di una partita in cui lui non aveva toccato palla. Il gol per antonomasia di David, è difatti quello che lui realizza l’unica volta che tocca la palla. E del resto, amici cari che mi state leggendo, a che altro serve battere la palla se non a metterla dentro? Dimenticavo l’ultimo gol fatto con la maglia juventina. Domenica sera contro l’Aston Villa, e seppure la partita sia finita come sapete. A David toccava il secondo turno come rigorista bianconero. Uno stremato Iaquinta aveva fallito il primo rigore juventino. Un David svogliato o poco concentrato o che non ne poteva più della Juve ci avrebbe messo un niente a fallire il suo rigore. E invece lo ha messo dentro. Aspettatelo, aspettiamolo David. Sono sicuro che di gol nel suo carniere ne ha ancora tanti.

lunedì 3 agosto 2009

"Non piaccio ai potenti"


Volevo dedicare l'intero mio post di giornata alla sconfitta ai rigori della Juventus nella finale di Peace Cup contro l'Aston Villa, ma è altresì impossibile fare finta di nulla di fronte al titolo odierno del Corriere dello Sport.
Parla Roberto Mancini: "non alleno perchè non piaccio ai potenti!"
Scusate, ma con la messa al rogo di Luciano Moggi, non è stato bandito il calcio dei potenti?
E chi sarebbero ora i sopravvissuti?
E' bello che a parlare sia poi un fondatore della Gea nonchè uno che ha potuto allenare in serie A senza patentino, in barba a tutte le regole....
E intanto si scopre che può rinnovare il contratto con l'Inter fino al 2012....
Come canterebbe Fabri Fibra....In Italia.
Torniamo al calcio giocato.
Ieri sera un'altra buona prestazione della Juventus contro una medio-squadra però nettamente più avanti nella fase di preparazione.
Partita terminata a reti bianche e persa ai rigori, sopratutto per colpa dell'errore decisivo nei 5 di uno stranamente poco freddo Alex Del Piero.
La sensazione però è che difficilmente rivedremo mai un errore dal dischetto del capitano in quel modo.
E' sempre calcio d'agosto, ma dispiace perdere una competizione così.
Ennesimo cartellino giallo per Felipe Melo, che per stazza, andatura e irruenza mi ricorda sempre più il primo Patrick Vieira.
Ultime considerazioni.
Molti parlano di una nuova possibile riesumazione di Tiago, alla quale io sinceramente credo pochissimo. Di una cosa invece sono molto più sicuro:
se Cristiano Zanetti starà bene, difficilmente resterà fuori dai titolari...Scommettiamo?

sabato 1 agosto 2009

Juve, che prova Real


Bella prestazione della Juventus ieri sera nella Peace Cup.
Davanti un Real Madrid incompleto e tatticamente squilibrato ma la prestazione dei bianconeri è stata incoraggiante.
Buona la prova da leader difensivo di Cannavaro, che forse non saranno in pochi a rimpiangere al Bernabeu.
Ottima anche la prova di Felipe Melo, un vero animale da caccia.
Con Sissoko formerà una diga pazzesca con unica controindicazione il problema cartellini se non impareranno entrambi a darsi una regolata.
D'accordo parliamo di calcio d'agosto, che alla fine conta meno che zero.
Però queste partite servono a mettere minuti nelle gambe, a creare entusiasmo, a dare sicurezza nei propri mezzi e...a riempire le casse societarie.
Evanescente la prova di Cristiano Ronaldo, ma bisogna dargli atto che il campo era veramente osceno, al limite della praticabilità.
Una follia giocare su questi campi in fase di preparazione.
Un miracolo che non si sia infortunato nessuno.
In conclusione riporto le parole di Ciro Ferrara a commento della vittoria:
"Vittorie come queste aiutano sicuramente a creare la mentalità vincente e noi stiamo lavorando soprattutto per questo. Sono contento per il risultato e per la prestazione. Ho visto tutti molto carichi fin dall’allenamento della mattina e non potevo chiedere di più ai ragazzi. Ora siamo finale e pensiamo già alla gara contro l'Aston Villa».