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sabato 15 maggio 2010

Pulizia Juve



Uno alla volta, se ne stanno andando tutti. Cobolli Gigli, Secco, Castagnini. Presto toccherà anche a Blanc, già fortemente ridimensionato. La nuova Juve parte dall'allontanamento di coloro che in 4 anni hanno gestito la Juventus nel peggior modo immaginabile.
Pagherà per loro anche Bettega, colpevole di essersi seduto al tavolo con chi ha cercato di pugnalarlo alle spalle.

domenica 31 gennaio 2010

Corrida Juve

Ricordate "La Corrida", lo storico programma prima radiofonico e poi televisivo condotto dal mitico Corrado? Scopo della trasmissione era quello di far ridere la gente, facendo esibire dei dilettanti allo sbaraglio. Forse la tanto reclamata operazione simpatia lanciata dalla nuova Juventus post-Calciopoli consiste proprio in questo: far ridere i tifosi avversari, facendo esibire dei dilettanti. Cobolli Gigli, Montali, Blanc, Secco, Ferrara, Maddaloni hanno tutti in comune un punto fondamentale. Nessuno di loro aveva precedente esperienza nel mondo del calcio nel preciso ruolo che gli è stato affidato da John Elkann & consiglieri. Dei "dilettanti allo sbaraglio", nel vero senso del termine. Nella lingua italiana infatti con il termine dilettante ci si riferisce proprio ad una persona che svolge un'attività senza specifica competenza. E' il caso della nuova dirigenza bianconera.Conseguenza di questo è che, uno alla volta, ovviamente stanno tutti fallendo, venendo di volta in volta liquidati. Davvero surreale, ai limiti dell'indecenza comunque, come si è gestita l'ultima settimana da allenatore di Ferrara. Ciro "Fantozzi altro che Rocky" non meritava assolutamente un'umiliazione del genere, degna di una crocifissione in Sala Mensa. Il toto-allenatore per la sua successione è stato quanto di più basso io ricordi nella storia della Juventus: Zoff, Gentile, Brio, Vialli, Trapattoni, Hiddink, Benitez e chi più ne ha più ne metta. Alla fine, dalla lotteria-traghettatore è uscito fuori vincente il nome di Zaccheroni. Il mister romagnolo non allena più dal 2007, quando fu esonerato dal Torino per una striscia di sconfitte consecutive che molto ricorda quella ottenuta dall'attuale Juventus. Ma chi altro, d'altronde, avrebbe accettato di guidare la squadra a scadenza, senza garanzia alcuna e con pochissime possibilità future di rinnovo? Auguri a Mister Zaccheroni, non sarà facile risollevare un ambiente sull'orlo di una crisi di nervi ma soprattutto non sarà facile recuperare i tantissimi giocatori vittime di infortuni, la causa numero 1 del fallimento juventino di quest'anno. Chissà se avrà la fortuna e la forza di tirar fuori la squadra bianconera da questa drammatica situazione. Certo che un altro esonero in casa Juve sarebbe davvero duro da digerire per i tifosi. Dopo quelli di Ranieri e Ferrara in meno di un anno, manca solo un colpo di Blanc alla Zamparini o alla Cairo, con la richiamata in corso di stagione di un tecnico già esonerato per mettere definitivamente KO quel che resta dell'immagine della Juventus. Domenica scorsa, Luciano Moggi in diretta televisiva mi ha detto -Stefano, e pensare che Blanc un giorno ebbe a dire: "il calcio è una cosa più facile di quello che pensassi." Evidentemente parlava della squadra che gli avevamo lasciato noi.-Ricollegandomi poi ancora a dichiarazioni fatte in mia presenza dall'ex Direttore Generale della Juventus, è importante ricordare che Moggi due settimane fa ha tirato in ballo come scottante argomento un'intercettazione che presenterà al Processo di Napoli e che riguarda una telefonata tra l'ex Direttore Sportivo della Roma Franco Baldini e Innocenzo Mazzini, ex vice presidente della Figc. In questa intercettazione, che da questa settimana si può ascoltare sul sito ju29ro.com, Baldini anticipa Calciopoli di un anno, dicendo a Mazzini che sta lavorando ad un ribaltone che estrometterà dal calcio Moggi, Carraro, Giraudo e Galliani ma a lui farà in modo di salvarlo. In cambio di cosa? Di una raccomandazione per il suo amico Renzo Castagnini. Sapete dove lavora dal 2008 quel Renzo Castagnini, raccomandato da Baldini, che all'epoca aveva difficoltà a trovare una squadra? Ma nella nuova Juve, ovvio. Da quest'anno addirittura promosso a Responsabile del Settore Giovanile. E Vincenzo Chiarenza invece, il tecnico più vincente nella recente storia della Juventus Giovanile, è stato costretto ad andare via da Trinità Blanc, che ne ha bocciato il brillante progetto come dichiarato con grande amarezza dallo stesso Mister ai microfoni di "Tutti pazzi per la Juve". Come amava ripetere sempre l'indimenticato Corrado: "e non finisce qui"Purtroppo, per i tifosi juventini...

domenica 22 novembre 2009

Juve mia, quanta nostalgia....


Da Boniperti e Chiusano a Cobolli Gigli e Blanc.
Juve mia, del passato quanta nostalgia.....
"L'inizio? Non me l'aspettavo proprio, mi chiamò un amico che per me è un secondo padre, il dottor Gabetti dicendomi: cosa ne diresti di fare il presidente della Juve? Risposi io, se lo dici tu sono pronto" Giovanni Cobolli Gigli - intervista al Corriere della Sera del 6 Novembre 2009
"Ricordo che quando papà venne eletto presidente tornò a casa, mi chiamò insieme agli altri due fratelli, ci strinse in un abbraccio forte e poi disse: oggi ho coronato il sogno di una vita! Fu una delle poche volte che vidi le lacrime scorrere sulle sue guance…"Lettera di Francesco Chiusano (figlio di Vittorio) a giulemanidallajuve del 1 Novembre 2009.
Credo che basti confrontare queste due dichiarazioni, per capire il senso di nostalgia che assale il tifoso juventino in questo momento.
La Juventus è stata per lunghissimi anni vissuta come una passione, un amore immenso da proteggere da tutto e tutti. Non come un'azienda qualunque da gestire e portare all'utile.Oggi purtroppo non è più così.
Nei giorni passati ho avuto modo di contattare personalmente quello che forse di più nella storia della Juventus ha incarnato la figura del Presidente, Giampiero Boniperti.
Gli ho cordialmente chiesto di intervenire prossimamente nella trasmissione radiofonica "Tutti pazzi per la Juve" e lui pur declinando l'invito è stato di una gentilezza disarmante. Ebbene si, mi sono sentito proprio disarmato dal suo amore immenso per la Juventus. Avrei voluto dirgli che la sua difesa mediatica dell'avvocato Zaccone è stata sbagliatissima ed è servita solo agli anti-juventini per poter dire "l'ha detto pure Boniperti che meritavate la C…". Avrei voluto dirgli che la Juventus ha 112 anni di gloriosa storia, non 100 e che pur non amando la Triade avrebbe dovuto comunque gioire per quella meravigliosa dozzina di anni di successi.Ed invece appena ha scoperto che ero di Roma, ha cominciato a raccontarmi i meravigliosi duelli anni '80 con Dino Viola. Mi ha completamente rapito, sprizzando juventinità da ogni poro, riportandomi ad un calcio meraviglioso che ormai esiste solo nei ricordi di chi quegli anni ha avuto la fortuna di viverli.
La telefonata è durata circa 15', ma fosse dipeso da me mai avrei avuto il coraggio di metter giù quella cornetta.
"La più grande delusione della mia presidenza? La mancata finale di Coppa Italia nell'ultima stagione!!" Non ci crederete, ma questa non è una dichiarazione di Cellino o Spinelli e nemmeno di Zamparini o Campedelli, ma fa parte sempre dell'intervista rilasciata da Cobolli Gigli al Corriere della Sera.Vi rendete conto? Il presidente che ha guidato la Juventus al dramma della Serie B. Il presidente dei processi ingiusti e dei scudetti sottratti. Il presidente dei giocatori svenduti e di una squadra distrutta rimpiange una finale di Coppa Italia mancata.
Pazzesco.
Ritorno alla lettera del figlio del compianto Avvocato Chiusano:"Papà ha fatto tantissimo per la Juve. La difese all'inizio degli anni '80 quando scoppiò il calcio scommesse. La difese contro gli insulti di Zeffirelli. La difese in ogni sede, ovunque fosse possibile. Per lui esser juventino voleva dire indossare una maglia, una casacca che si doveva onorare e difendere sempre, mai infangare e insudiciare. Prima di ogni partita importante scendeva negli spogliatoi e in un tono tra l'affettuoso ed il burbero diceva ai giocatori: ricordatevi che dovete onorare la maglia che indossate. Ricordatevi che vi vedono milioni di tifosi. Loro confidano in voi, sperano in voi, hanno pagato e fatto sacrifici per esser qui oggi. Non deludeteli!"Non difendere la maglia e l'onore della Juve, questo si che è una vera delusione. Altro che mancare una finale di Coppa Italia.
Ed arriviamo in merito quindi al neo-presidente juventino. Nell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport del 17 Novembre 2009, Jean Claude Blanc a precisa domanda ha così risposto: Il giorno del suo insediamento lei ha parlato di 29 scudetti dicendo che al trentesimo metterà la terza stella. Non le sembra un discorso un po' populista?"No, assolutamente. Ho detto la verità, ciò che sento nel mio cuore. Il fatto che rispettiamo la sentenza sportiva non vuol dire che la condividiamo. Quindi il prossimo sarà il trentesimo. E nel caso di vittoria in questo campionato metteremo la terza stella sulla maglia"A questo intervento del neo-presidente bianconero ha pensato bene di rispondere dalle pagine di Libero, Luciano Moggi:"Blanc insiste sui 29 scudetti. Avrebbe dovuto ricordarsene quando nulla si è fatto per difendere l'onore e la storia della Juve. Non capisco questa voglia di ricrearsi una verginità, quando ormai l'onore e la storia della Juve è stato sacrificato e dato in pasto a tutti. Blanc dovrebbe capire che il popolo juventino ha memoria lunga, sa quanto quella storia, carica di gloria sia stata vilipesa dall'attuale società, non potendo avere altro significato quel volersi astenere da ogni difesa nei modi e nei tempi giusti in cui doveva esser portata avanti, ma al contrario, suggerendo anche la condanna, salvo poi fingere di scoprire (così il defenestrato Cobolli Gigli) che nessun illecito era stato accertato (e Zaccone, invece fingendosi oppresso da troppe carte, nessuna delle quali forse era stata letta, parlò di un timore di serie C)"Su questa diatriba, come non esser assolutamente d'accordo con il punto di vista di Luciano Moggi?Caro Blanc, se veramente il prossimo scudetto sarà quello della terza stella allora deve andare a riprendersi gli scudetti sottratti dal processo di Calciopoli.E come detto in questa settimana dall'avvocato Paco D'Onofrio al sito www.ju29ro.com, in caso di assoluzione di Giraudo al processo di Napoli (la sentenza è attesa a breve, entro il 2009) la Juventus potrà farlo attraverso l'art.39 del Codice di Giustizia Sportiva chiedendo la revisione del processo e la restituzione dei 2 scudetti. Allora si Presidente che i tifosi crederanno davvero alle sue parole. Fino ad allora, le sue saranno solo ruffianerie e chiacchiere.
Chiudo con quanto da lei dichiarato ancora alla Gazzetta.E' possibile gestire una società di calcio come una normale azienda? "Certo. Lo stiamo facendo. Se qualcuno in Italia aveva bisogno di una dimostrazione, siamo noi. Il futuro, anzi il presente è questo. Calcio sostenibile ma competitivo"
Ma la Juventus non è un'azienda qualunque. È amore, è passione, è la compagna di una vita.
La Juve non si gestisce. Si ama!
Quando e se il nuovo corso lo capirà, sarà sempre troppo tardi....
L'intervento di Capitan Furino a "Tutti pazzi per la Juve"
29 SCUDETTI E TERZA STELLA
"Sono assolutamente d'accordo con il presidente Blanc.
Gli scudetti sono 29, perchè la Juve li ha vinti sul campo con sacrificio e sudore senza mai alterare nessun campionato.
Giusto quindi mettere la terza stella al prossimo scudetto ed aggiungo che i due scudetti sottratti durante Calciopoli andrebbero restituiti subito alla squadra bianconera.
Se penso poi che uno dei due è stato assegnato ad una squadra arrivata a 15 punti dalla prima posizione....."
JUVENTUS 2009-2010
"E' innegabile che la squadra si sia rafforzata rispetto alla scorsa stagione, sopratutto per gli acquisti di Diego e Felipe Melo. Certo alcune lacune come quelle dei terzini difensivi sono rimaste ma sopratutto la nuova Juve pecca di discontinuità ed in alcuni casi dovrebbe esser più esperta. Come ad esempio nella partita interna contro il Napoli dove sono stati sbagliati tutti i cambi per la troppa voglia di vincere ad ogni costo.
Comunque sarà importante il prossimo scontro diretto contro l'Inter ma sono certo che la squadra bianconera quest'anno venderà cara la pelle fino alla fine"
INFORTUNI
"Io ho la mia teoria. Credo che alla base di questa impressionante sequenza di infortuni ci sia l'elevata età media della squadra. La maggior parte dei giocatori sono fisicamente logori per i tanti anni di carriera affrontati a grandi livelli"
IL MERCATO CHE VORREI
"Mi piacerebbe che la Juventus non comprasse più solo giocatori affermati ma tornasse a comprare i giovani, come faceva ad esempio Boniperti tanti anni fa che ogni anno inseriva 2-3 giocatori promettenti di 20 anni ed almeno 1 l'azzeccava sempre.
Ecco il mio sogno è vedere comprare i FELIPE MELO a 5 milioni, quando ancora sono sconosciuti ai più e non a 25 milioni di euro...."
RITORNO DI LIPPI ALLA JUVE?
"Lippi è sicuramente una garanzia ma ripeto il mio punto di vista: largo ai giovani"
FUTURO NEL CALCIO
"Ormai sono solo un tifoso, che per passione si diletta a seguire la Juventus anche per il canale tematico. Con il calcio ho chiuso. Mi rimarrà per sempre però il rimpianto di non aver provato la carriera da allenatore...."

martedì 13 ottobre 2009

Blanc & Noir (Doping)



Mentre a Cannavaro girano per le strumentalizzazioni mediatiche del presunto caso Doping, un altro campione della Fiorentina anni 70' ci lascia per l'abuso di farmaci e terapie mediche criminali: stavolta è toccato al portiere Mattolini.
La lista di morte e malattia per quella squadra è davvero impressionante. Ma non è l'unica.
C'è ancora qualcuno che pensa che il calcio anni '60-'70-'80 fosse più pulito di quell'attuale?
Doping, calcioscommesse, corruzione, bustarelle, mazzette, evasione. Quel trentennio non si è fatto mancare davvero nulla.
E chi denuncia o ha denunciato quel sistema viene o è stato automaticamente estromesso dallo stesso...
Torniamo a parlare solo di calcio, se ci si riesce.
Prima uscita da presidente designato per Blanc.
In merito riporto un bella osservazione di Mirko Nicolino per Juvemania.it
Bravo Blanc, ma preferivo un altro presidente
Jean Claude Blanc nuovo presidente della Juventus, mentre Giovanni Cobolli Gigli non farà più parte dell'establishment societario.
Blanc è un grande manager, come ce ne sono davvero pochi in giro.
In un triennio è riuscito a ricostruire un patrimonio societario di primissimo livello.
Se il marchio Juve è tornato a "tirare" come un tempo è principalmente merito suo, che in questi anni ha stretto accordi commerciali molto remunerativi.
Probabilmente, e me lo auguro con tutto il cuore, tra qualche anno staremo qui a parlare di Blanc come uno dei più grandi dirigenti della storia bianconera.
Mi sarei aspettato, però, che mantenesse la propria carica di AD ed alla carica di presidente avrei voluto uno juventino "di vecchia data"....
Alla fine, in fondo, si torna sempre allo stesso punto di partenza:
alla nuova Juve in primis c'è bisogno di gente di campo.
Quindi almeno a mio gusto, conta davvero poco se il presidente lo fa Blanc o Cobolli Gigli.
Quello che mi auspico è che al più presto torni in società gente che capisca di calcio davvero.
Intanto Ibrahimovic lancia l'ennesima stoccata all'Inter.
Chissà per quanto tempo ancora i tifosi "neroassurri" riusciranno a sopportarlo.....
In chiusura mi sembra giusto mandare un ultimo saluto ad un grande Juventino come Alberto Castagnetti.
Ciao Alberto.

giovedì 8 ottobre 2009

Ibra, Moratti e Cobolli


Il punto di Roberto Beccantini
Far credere, o fingere di credere, che la sostituzione del presidente Giovanni Cobolli Gigli rappresenti una svolta epocale nella storia della Juventus, rimanda a Jorge Luis Borges e alla baruffa dei due calvi per un pettine. Dai tempi di Boniperti (escluso, naturalmente), la carica di presidente della Juventus è sempre stata formale, prova ne siano l’avvocato Chiusano e Franzo Grande Stevens. Nessun dubbio che Cobolli Gigli sia un galantuomo: quando lo feci partecipe del derby contro la Sla, aderì in due secondi. Nessun dubbio che abbia raccolto il testimone in giorni, settimane e mesi molto cupi: i giorni, le settimane e i mesi di Calciopoli. È stato il megafono dell’operazione smile. Ma sia chiaro: l’onore di essere presidente della Juventus, una delle prime società al mondo, supera qualsiasi onere, sconfigge qualunque tempesta.

Il problema di Cobolli Gigli è un non problema. Sarebbe potuto restare lì a vita. Non piaceva ai tifosi, e i nuovi reggenti - quando vogliono - sanno captare, e lisciare, le fregole della piazza. Dejan Stankovic venne sacrificato sul pulpito del risentimento popolare. Claudio Ranieri, idem. La gente aveva un debole per Ciro Ferrara? Eccolo. Ultimo «frazionista», Cobolli Gigli. Ho letto valutazioni legate alla buona tavola e al buon vino (!). Carlo Verdelli, direttore della Gazzetta dello Sport, ha riesumato il titolo della vecchia rubrìca di Candido Cannavò: «Fateci capire». Semplicissimo: il problema non è il presidente (che non conta anche quando sembra un conte), il problema è la competenza tecnica della società. Sogno un «presidente» che sbagli i congiuntivi e detesti la buona tavola ma magari, all’ultimo momento, prima di buttarsi su un laido hot dog, urli dal tavolo imbrattato di senape: ehi, ragazzi, prendete pure Andrade ma visto il ginocchio che si ritrova, perché non ci cauteliamo con una bella clausoletta? Obiezione: questo non era compito del presidente. Avrebbero dovuto pensarci il direttore generale o il direttore sportivo. Verissimo. Purtroppo.

John Elkann si è innamorato di Jean-Claude Blanc così come l’avvocato Agnelli si era invaghito di Michel Platini. Presidente, amministratore delegato, direttore generale: non male, come regalo di nozze. L’area tecnica rimane affidata ad Alessio Secco. Manca un dirigente che sappia di calcio e, per questo, possa dare una mano al giovane Alessio e all’apprendista Ciro, dal momento che nessuno nasce imparato. Il referente che avrebbe aiutato Ranieri a gestire meglio la crisi primaverile della stagione scorsa: manca un tipo così, e la proprietà agita lo scalpo di Cobolli Gigli. Complimenti. Si continua a parlare di Giuseppe Marotta, e di Marcello Lippi: oggi in maschera, dopo i Mondiali senza.

La composizione del Consiglio d’Amministrazione è un altro non problema. Serve, urgentemente, competenza tecnica fra il vertice e la squadra. Lì è il vuoto, lì è il ritardo dall’Inter. Non si pretende la luna, ma un manager che, non appena Corvino fissa il prezzo rescissorio di Felipe Melo, attenda almeno un minuto, dicasi uno, e ci pensi su, prima di precipitarsi a Firenze con 23 milioni di euro e Marchionni al guinzaglio. L’onnipotenza riconosciuta a Blanc lascia perplessi. Blanc viene dallo sci e dal tennis, Montali, fresco di uscita, dal volley: d’accordo, siamo in Italia, il più anomalo dei Paesi anomali, ma è chiedere troppo uno specialista di calcio all’interno di una società di calcio?

Secondo Tuttosport, Massimo Moratti avrebbe telefonato a Cobolli Gigli per dirgli: «Se lei non avesse lavorato per la Juventus, l'avrei voluta all'Inter per lo stile e la correttezza con la quale si comporta nelle sedi istituzionali e non». Strano: anche Zlatan Ibrahimovic e Patrick Vieira avevano lavorato per la Juventus, eppure...

mercoledì 7 ottobre 2009

"Non drammatizziamo"


Partiamo dalla notizia del giorno.
John Elkann conferma: Jean Claude Blanc sarà il nuovo presidente della Juventus al posto di Giovanni Cobolli Gigli.
Il presidente di Exor, ha spiegato: «Sarà lui il presidente esecutivo, che riassume tutte le cariche. Il nuovo riassetto non è una novità, ma è un nuovo passo verso un assetto più competitivo. Voglio ringraziare Cobolli Gigli per questi tre anni molto difficili, in cui ha dato tanto. Grazie al suo lavoro, Blanc potrà assumere altri incarichi in futuro».
Mio pensiero in merito: Giovanni Cobolli Gigli sarà il presidente bianconero meno rimpianto della storia della Juventus.
Lo ricorderò sopratutto per l'annuncio del ricorso al Tar ritirato e per le continue contraddizioni.
A questo punto mi aspetto l'inserimento in società di un AD competente di calcio, uno alla Marotta tanto per intenderci.
A questa squadra continua a servire come il pane qualcuno che se ne intenda davvero di calcio.

Poi, direttamente da "Quelli che il calcio", l'amico David Pratelli mi ha inviato questa lettera per i tifosi juventini che vi riporto fedelmente.
AMICI JUVENTINI, NON DRAMMATIZZIAMO
Amici juventini, il momento non è bellissimo.
Dopo un avvio di stagione spumeggiante, che forse ci ha un pò illuso, ci siamo imbattuti in alcune battute d'arresto davvero inaspettate. Sopratutto l'ultima.
Io credo però che non sia giusto drammatizzare troppo dopo la brutta sconfitta di Palermo.
Certo, deve far riflettere e soprattutto farci tenere bene i piedi per terra appena ritroveremo un pò di risultati per non cadere poi in facili entusiasmi.
Ho apprezzato molto le parole di mister Ciro, coerente, obiettivo ed intelligente.
Non ci sono alibi e la squadra in questo momento non c'è. Bravo ed onesto.
Io dico inoltre che si sbaglia a proclamare sempre l'obiettivo scudetto, un pò perchè 'porta male' e poi francamente l'Inter ci è ancora superiore!
Basti pensare che abbiamo vinto fortunosamente in casa con il Livorno, pareggiato con un Bologna che solo dopo otto giorni è stato capace di prenderne tre dal Genoa in casa....
Il gioco al momento non si vede e non si può dare la colpa sempre è solo a Poulsen o Tiago(come viene fatto di solito).
La colpa è di tutti (in primis i senatori), senza nessun capro espiatorio.
Bisogna ritrovarsi al più presto e quelli che vengono nominati fuoriclasse e vengono pagati come tali si diano una svegliata e mostrino il loro talento con continuità....
...a meno che in futuro non si continuerà a voler dare la colpa di eventuali insuccessi sempre e solo a Ranieri.....
In conclusione, per sdrammatizzare,voglio riportare il "MELOdramma" in versetti del bravo Giacomo.
MELODRAMMA
“Voglio una squadra che non ci sta mai a perdere”,
mentre sfregava per scaramanzia il proprio sedere.
Non conosceva la sconfitta dalla "prima" di maggio,
da Palermo a Torino affronta il primo triste viaggio.
“Un disastro, niente da salvare”, ammette Chiellini:
Ciro Ferrara annuisce mesto come tutti gli juventini.
Quale motivazione? Magari il sentirsi già la migliore,
però in serate del genere si mette a rischio l’onore.
Cominciano a suonare ridondanti i suoi “mea culpa”,
in campo va Felipe Melo e da lui occorre "disculpa".
Grande giocatore, ma quel vizio quando se lo toglie?
Autolesionista se giocherella davanti a Legrottaglie.
Quando la salute assiste, appare Diego del Werder:
è insufficiente la brutta copia per trattenere l’Inter.
Mai una sosta per la nazionale è stata più benedetta,
contro la Fiorentina sarà tempo della Juve perfetta?
La Juventus è in vita parallela col capitano Del Piero,
recuperata e ricaduta, come il supporter bianconero.
Questa stagione non deve ammettere giustificazioni,
il sorriso si ristamperà sulla bocca solo se campioni.

giovedì 10 settembre 2009

MondialJuve




L'Italia formato Juventus (7 titolari su 11) liquida la pratica Bulgaria.
I mondiali ormai sono virtualmente acquisiti. Basta un pareggio contro l'Irlanda di Trapattoni e Tardelli.
A decidere la sfida, manco a dirlo, due juventini:
il neo-acquisto Grosso, che mi è sembrato molto tonico e lo straripante Iaquinta di questo periodo.
Se Iaquinta continua a questi livelli sarà dura per tutti soffiargli il posto da titolare, nella Nazionale e nella Juventus.
Sono invece curioso a questo punto di vedere l'inserimento del neo terzino sinistro juventino all'interno degli schemi di Ciro Ferrara.
Finalmente potrebbero arrivare cross degni di tale nome, nonchè inserimenti che possano metter in difficoltà l'avversario.
Intanto Fabio Capello si conferma ancora una volta un numero 1. La sua Inghilterra è già matematicamente ai mondiali.
Tuttosport riporta in prima pagina l'approvazione di Cobolli Gigli per Giuseppe Rossi:
"Si, è da Juve".
Non sarebbe male, davvero.
Cambiamo totalmente discorso e torniamo su Calciopoli e Luciano Moggi.
In primis, è giusto che si sappia quanto riportato ieri anche da Juvemania.it
.
Cancellata Calciopoli: Paparesta torna ad arbitrare.
Il comitato nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri (Aia) impugnerà davanti al Consiglio di Stato l’ordinanza cautelare con cui il Tar del Lazio, ad agosto, ha giudicato illegittima la sospensione dell’ex arbitro Gianluca Paparesta. Lo ha comunicato l’Aia attraverso il proprio sito internet. L’Aia ha deliberato che Paparesta venga sottoposto a visita medica e a test attitudinali e atletici. «Il Comitato Nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri, in ottemperanza all’ordinanza cautelare del T.A.R. del Lazio, emessa nella procedura promossa dall’associato Gianluca Paparesta, ribadita, da un lato, la piena adesione ai principi dell’autonomia della giustizia sportiva e, dall’altro, il totale rispetto di tutte le pronunce giudiziali, ha deliberato l’impugnazione dell’ordinanza stessa avanti il Consiglio di Stato, quanto alla presente fase cautelare, e a proseguire il giudizio quanto al merito», si legge in una nota. «Impregiudicato l’esito del proponendo appello cautelare al Consiglio di Stato, il Comitato Nazionale ha deliberato, altresì, che l’associato Paparesta venga sottoposto a visita medica, quindi ai test attitudinali e atletici, demandando alla Commissione Arbitri Nazionale A-B affinchè inviti l’interessato ad effettuare quanto richiesto», conclude il comunicato.
PAPARESTA: “Sono felice. Con soddisfazione apprendo che, dopo due anni e tre pronunciamenti tutti nella stessa direzione, che hanno definito illegittima e illogica la mia estromissione, l’Aia ha disposto il mio reintegro. Tornare ad arbitrare? Io sono pronto, sono a disposizione di Collina nei ruoli della Can di A e B. È legittimo ricorrere al massimo grado di giustizia – continua Paparesta -, così verrà messa la parola definitiva a questa vicenda. Del resto il Consiglio di Stato già mi ha dato ragione”.
Ora rimane da giudicare solo Luciano Moggi che avrebbe fatto, secondo le totali assoluzioni di tutti gli altri, la cupola con sé stesso.
.
Già, Luciano Moggi. L'unico colpevole di un sistema marcio dalle fondamenta.
Il colpevole da dare in pasto al popolino.
Questo il suo articolo per Libero su Carraro, le intercettazioni nel cassetto e sul caso Mutu.
Oggi non pensavo di dover mettere mano alla penna, soprattutto per replicare, e invece mi sento in dovere di rispondere alla lettera inviata da Carraro a “Libero”.
Nel mio precedente articolo ho citato quanto scritto da Moncalvo per due motivi.
1) durante un’amichevole della Juve ero stato avvisato da un insigne personaggio dell’essere di queste intercettazioni che però non contenevano nulla di penale (circa 7-8 mesi prima della loro messa in onda), così come recita l’archiviazione della procura di Torino, a firma del capo della Procura, dr. Maddalena. In quale cassetto siano state messe non lo so, ma in “uno” sicuramente.
2) Il secondo riguarda il numero delle intercettazioni stesse (272, come dice Carraro) piovutegli sul tavolo come d’incanto dopo sei mesi dalla prima consegna da parte del dr. Maddalena del provvedimento di archiviazione (21 settembre 2005); in queste – troppo poche o forse selezionate – Carraro afferma esserci una mia intercettazione con Pairetto, allora designatore.In questa telefonata non esiste nulla che possa far pensare ad accordi, basta ascoltarla. D’altra parte non esisteva neppure il divieto, come invece esiste ora, di parlare col designatore. Non mi è dato di sapere, invece, se c’era la sua con Bergamo, nella quale l’ex presidente federale dice espressamente all’allora designatore che bisognava “salvare” la Lazio: basta ascoltarla (mi dicono sia passata come una telefonata istituzionale). Come finì? La Lazio si salvò e Gazzoni Frascara, presidente del Bologna, dette la colpa a me. Siccome non è più tempo di scherzi, ognuno si assuma le proprie responsabilità senza scaricarle sugli altri.
Due parole a proposito dell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport dal procuratore romeno Giovanni Becali. In data 28 ottobre 2004, scrive il Corriere, dopo averlo sottoposto ad esame antidoping a sorpresa, il Chelsea licenzia Mutu per positività alla cocaina. La federazione inglese squalifica il giocatore per 6 mesi. In quel periodo il procuratore del giocatore era proprio Becali. Domanda: se l’agente fosse stato più attento ai comportamenti del proprio giocatore anzichè pensare a guadagnare tanto – come lui stesso afferma – sicuramente Mutu avrebbe evitato guai. Dice che farà pagare a questo e a quello ma non si sogna nemmeno di restituire quanto il club inglese gli ha dato come compenso per il trasferimento: sarebbe l’unica cosa giusta. Dice che il giocatore è stato lasciato solo nel momento più delicato: concordo, ma era lui il procuratore in quel momento. Il giocatore è passato al Livorno e poi alla Juve. Prima di prenderlo ho avuto un colloquio chiaro con lui e il suo comportamento è stato irreprensibile. Il giocatore – scrive il Corriere – era stato licenziato dal Chelsea e quindi veniva da libero in Italia, il pregresso non riguardava Livorno né Juve, ma Mutu. Credo sia da evidenziare come la Juve abbia restituito al calcio prima un uomo e poi un campione in cui non credeva più nessuno. Non si può consentire ad un procuratore di spararle grosse come sta facendo Becali. Mutu mi è stato sempre riconoscente (mi ha persino invitato al battesimo della figlia): mi meraviglio che consenta a Becali di dire certe bugie. A meno che sia vero il detto “la riconoscenza è la parola del giorno prima”.
LUCIANO MOGGI

giovedì 25 giugno 2009

Non Melo credo....




Oggi, nella roulette di giocatori da accostare alla Juventus, è uscito il nome di Felipe Melo.
Il centrale brasiliano è stato acquistato lo scorso anno dalla Fiorentina per 13 milioni di euro.
Un colpo di Corvino alla Moggi.
Comprato, un anno fa, uno dei migliori interpreti di centrocampo con un ingaggio relativamente basso.
Mettete in parallelo gli affari Poulsen-Felipe Melo e calcolate che la Juventus tra ingaggio e cartellino ha speso anche di più. E non di poco.
E' vero quindi dire che servono i soldi in primis per fare le grandi squadre?
Moratti in tal senso dovrebbe esser un esempio, da prender in negativo ovvio.
La verità è che o ne hai "a palate da spendere" come Paperon Perez o serve la competenza.....
Non credo che adesso la Fiorentina si priverà di questo talentuoso giocatore (che a me personalmente ricorda il Dunga giocatore, per il quale stravedevo e che niente ha a che vedere con il Dunga CT) per meno di 20 milioni di euro.
Detto ciò, se dovessi scegliere personalmente su chi investire tale somma tra D'Agostino e Melo, non avrei tentennamenti:
è senza dubbio alcuno il brasiliano il giocatore su cui punterei.
Clamorosa sconfitta della Spagna contro gli Usa alla Confederations Cup, a conferma che nel calcio se sottovaluti l'avversario puoi perdere con chiunque.
Cosa che raramente avviene negli altri sport.
Intanto mentre Giovinco chiede solo un pò di fiducia, oggi è il giorno decisivo per conoscere il futuro di Trezeguet.
Il futuro della Juventus passa anche da queste scelte.
Futuro che sicuramente non vedrà Marco Motta con la maglia bianconera.
La Roma l'ha riscattato in tempo.
In Formula 1 alla fine l'hanno avuta vinta Montezemolo e la Ferrari:
sarà Mosley ad andare a casa.
In chiusura commento due indiscrezioni riportate ieri:
1) Possibile scambio Grosso-Camoranesi con il Lione.
Sarebbe un'operazione che rasenterebbe il ridicolo.
Di certo lo preferirei all'attuale presidente....

mercoledì 20 maggio 2009

"Come un Inter qualsiasi"


Quasi ogni settimana di calcio che Dio manda in terra, io invio un sms lapidario a Giovanni Cobolli Gigli, presidente della Juventus e persona squisitissima. Dopo pochi minuti lui mi risponde.
Lunedì sera, e dopo aver saputo che Claudio Ranieri non era più l'allenatore della Juve, gliene ho mandato uno così:"Non sono d'accordo". Dopo due minuti è arrivata la sua risposta, e cioè che a conclusione della sciagurata partita della Juve contro l'Atalanta le facce dei giocatori juventini, laggiù negli spogliatoi, la prospettiva del quarto posto ce l'avevano stampata addosso.
Stampata in faccia la prospettiva della sconfitta, il panico, la dismissione nervosa. Il quarto posto nel torneo significa mettere a grave rischio la qualificazione in Champions, significare fare vacanze più brevi e dunque crollare dalla stanchezza a due terzi del torneo (com'è avvenuto quest'anno).
Significa mettere a rischio 15-20 milioni di euro di incassi, e questo in una società che sacrosantemente bada ogni volta a come spende mille euro.
E dunque, tra domenica sera e lunedì mattina, ecco che è arrivata la mossa della disperazione. L'umiliazione di un allenatore che aveva meritato e che è stato eletto a capro espiatorio.
Non sono d'accordo.
"Questa è una Juve che si sta comportando come un Inter qualsiasi" m'ha scritto per sms il romano Stefano Discreti, che è il vero tifoso juventino numero 1 d'Italia per quanto ne sa di calcio e ne ragiona elegantemente.
Per quel che mi riguarda, lo ribadisco a Claudio Ranieri mando uno speciale saluto per quello che ha fatto in casa Juve nel tempo della difficilissima ricostruzione dopo lo tsunami dell'estate 2006.
Non era stata una punizione sportiva nel senso di togliere una singola vittoria, nel senso di punire un episodio e basta così. Era stata una distruzione sistematica e totale.
Cassato il miglior gruppo dirigente della storia del calcio moderno. Costretti alla fuga dalla maglia bianconera i giocatori che avevano partecipato alla finale della Coppa del Mondo del 2006.
Una società che s'era trovata con un budget ai limiti dell'abisso e che non poteva dire di no a un giocatore nomade e mercenario come Ibra che se ne voleva andare a raccogliere più gloria e più soldi altrove.
Peggio di tutto, una proprietà che non aveva difeso neppure con una parola la sua storia e le sue vittorie, e dunque una società che manifestava di avere una forza politica zero e che come tale ne sarebbe stata trattata e ne è trattata, fino all'offesa di dover giocare a porte chiuse perchè il suo pubblico s'era prodotto in grida belluine contro Mario Balotelli. Grida belluine certo, come se ne sentono negli stadi in tutta Italia. E allora quella volta che il pubblico udinese gridò un "Devi Morire" ad Alex Del Piero che stava uscendo in barella, che provvedimenti bisognava prendere contro quelle bestie?
La Juve che si comporta come una provinciale da due soldi, quelle società che un milione di volte abbiamo irriso perchè congedavano i loro mister a poche giornate dalla fine. E' successo anche questo, purtroppo. Anche questo.
E adesso c'è Ciro Ferrara che siede sulla panchina.
Uno dei nostri, uno che la razza juventina ce l'ha stampata in faccia, uno di quelli che ha raccimolato tutti i trofei al tempo delle nostre vittorie. Un Ferrara per due giornate o un Ferrara anche per il futuro?
A dirlo così a me va benissimo che Ciro il Grande resti.
A me va benissimo che si scelga un allenatore giovane e debuttante. Quel che avevano fatto Giampiero Boniperti e Luciano Moggi con il Trap e con Marcello Lippi. Se poi dovesse venire Antonio Conte, va benissimo anche per lui e per le stesse ragioni.
Beninteso nessun mister fa i miracoli. Lippi o Arrigo Sacchi o Fabio Capello hanno vinto con squadre zeppe di campioni, non con Grygera e Poulsen. Non c'è Rambo che tenga contro il fatto che Alex viaggia sui 34 anni abbondanti e l'immenso Pavel Nedved oltre i 36.
La Juve di oggi, Diego compreso, non è una squadra da primati. Roma non si è fatta in un giorno.
Alla Juve di oggi manca tutto, la rosa, un gruppo dirigente esperto e implacabile come lo erano quelli della Triade, i denari da spendere in abbondanza.
Manca la forza politica, che si esprime anche nel poter fare una sfuriata contro un arbitro la cui prestazione è stata al di sotto della decenza.
La forza politica dell'Inter attuale sta anche nel fatto che il suo mister può prendere a pesci in faccia chiunque per poi esser invitato da Piero Chiambretti e fare prestazioni massmediatiche degne di un Walter Chiari. Lo dico con grande ammirazione nei suoi confronti.
E del resto io me le ricordo le prestazioni di Luciano Moggi quando entrava in uno studio televisivo, anna fa, e tutti erano ai suoi piedi al modo di uno zerbino.
Dio quanti anni sono passati.....

lunedì 20 aprile 2009

Canna-vero



E' praticamente fatta per il ritorno di Cannavaro alla Juve.
Una scelta che dividerà sicuramente i tifosi bianconeri.
Mercenario o no? Ingrato? Buono per il progetto a lungo termine?
Io mi limito a commentare la scelta tecnico-tattica dell'operazione:
ottimo acquisto a parametro zero.
L'anno prossimo 4 centrali : Legrottaglie-Chiellini-Cannavaro-Ariaudo.
Il reparto è sistemato.
Si può investire tutto il tesoretto quindi (circa 40 milioni di euro a quanto pare) in altri settori:
un terzino fluidificante, un regista "vero", l'erede di Nedved e forse anche quello di Camoranesi, ahimè.
Altro nocciolo della questione: chi sarà a guidare la Juve il prossimo anno?
Ormai il nome di Antonio Conte, da me e voi caldeggiato da quasi un anno, è diventato di beneficio pubblico. Per fortuna, aggiungo.
Si fa sempre più largo l'ipotesi di un suo approdo sulla panchina juventina con Lippi Direttore Tecnico.
Lippi DT, Conte allenatore, Ventrone preparatore...Manca solo Bettega presidente e perlomeno verrebbe restituita juventinità e parte della dignità persa al popolo bianconero.
A Ranieri non resta che giocarsi le sue ultime residue chance: vincere la coppa Italia e salvare il secondo posto dall'attacco del Milan, che ieri sera sfruttando l'occasione del match casalingo contro il derelitto Toro ha agguantato la Juventus in classifica.
Ancora una volta strepitoso Inzaghi: non mi stancherò mai di ripeterlo, il più forte centravanti "scarso" di tutti i tempi.
La Roma si rifà sotto nella corsa al 4° posto grazie anche ad un arbitraggio scandaloso di Mazzoleni.
Mazzoleni, Dondarini, Bergonzi, Gava....
A sbagliare sono sempre gli stessi, scarsi(davvero), arbitri.
Ma non era colpa di Calciopoli?
Io credo che la classe arbitrale italiana stia attraversando il peggior momento tecnico degli ultimi 30 anni. Si salvano davvero in pochi.
E Paparesta sta a guardare.......
Perchè ha fatto crollare la balla mediatica del sequestro di Moggi. Ovvio.
Viva l'Italia.
In chiusura un pensiero dedicato alla vicenda Balotelli-razzismo.
Balotelli è un bullo, arrogante, provocatore e anche tremendamente forte.
Ma niente potrà mai giustificare i cori beceri che gli sono stati rivolti sabato sera.
Per una volta sono d'accordo con Cobolli Gigli: "bisogna diffondere in Italia la cultura della sportività e del rispetto dell'avversario". Almeno una cosa giusta in tre anni l'hai detta, bravo.
Moratti invece come al solito non perde occasione per tacere:
"Fossi stato a Torino avrei ritirato la squadra".
Ma che belle parole... Perchè allora non hai dato l'esempio a Messina quando la curva interista intonò per tutta la partita cori infamanti nei confronti di Zoro, rischiando di far sospendere la partita?
E' proprio vero: siamo un popolo di scarica-barile. La colpa è sempre degli altri.
Nessuno di noi si assume mai le proprie responsabilità.
Basta vedere la nostra classe governante.
Ma questa è un'altra storia......

domenica 15 marzo 2009

Sognando un nuovo 5 Maggio


Non era facile ripartire per la Juventus dopo la grande delusione Champions di martedì scorso ed anche alla luce di quello che è successo poi nel prosieguo della settimana:
prima l’infantile -e non da Juve- polemica tra Ranieri e Trezeguet poi l’infortunio ad Amauri, ennesimo di una stagione stregata.
Il primo tempo contro il Bologna è stato un shock totale.
Una prestazione al limite della decenza che ha permesso alla squadra felsinea di andare al riposo in vantaggio per una rete a zero.
In futuro concedere un tempo ad una squadra di più alta levatura tecnica potrebbe esser letale.
Al ritorno in campo dagli spogliatoi la Juventus ha però buttato in campo tutto quello che aveva.
E’ bastato vedere il modo in cui Del Piero catechizzava i compagni ad inizio ripresa per capire che nel secondo tempo sarebbe stata un’altra Juve.
Trascinata da una sontuosa prestazione al limite della perfezione di Giovinco, la squadra bianconera ha prima ripreso gli avversari e poi li ha distanziati terminando la partita quasi in goleada.
Risultato finale:
4 a 1.

A cosa servono questi 3 punti?
In primis a mettere pressione sulla capolista Inter, che dovrà dimostrare a tutti di aver dimenticato in fretta l’ennesima delusione europea.
In secundis a distanziare le dirette concorrenti per un posto per la prossima Champions.
Ed anche se in quest’ultimo caso il margine è abbastanza rassicurante, alla luce dell’impressionante sequenza di infortuni stagionale è bene costruirsi un tesoretto di punti che possa evitare qualsiasi futura sorpresa negativa.
Purtroppo quest’anno è ormai andato così ma il futuro dovrà servire assolutamente a trovare i colpevoli di questo scempio, perché oltre 50 infortuni in meno di un anno non possono esser imputati solo alla sfortuna. Anzi.
E vista la “nuova” assenza nella casella infortuni (Amauri per oltre un mese) bisogna recuperare e in fretta David Trezeguet, chiedendogli magari di parlare solo attraverso la cosa che da sempre gli riesce meglio: il goal.
Solo così la squadra bianconera potrà sognare un nuovo 5 Maggio.
Checchè ne dica Cobolli Gigli, nelle menti bianconere quello del 2002 non avrà mai eguali.
Non se la prendano a male Napoleone Bonaparte o Alessandro Manzoni, ma come cantano i tifosi juventini parafrasando De Gregori: “la storia siamo noi, nessuno si senta offeso".

venerdì 13 marzo 2009

C'era una volta la Juve


LETTERA AD ALLEGRA AGNELLI
Gent.ma Signora Agnelli,come avrà visto, martedì sera lo Stadio Comunale indossava il vestito della festa, delle grandi occasioni, con i vecchi gradoni di cemento, coperti attualmente da poltroncine colorate, frementi ed emozionati di ospitare nuovamente un incontro decisivo di Champions League. Una volta si chiamava Coppa dei Campioni, e noi, come Juve, abbiamo faticato a vincerla con le formazioni più forti del mondo, quelle che annoveravano tra le loro file Platini, Rossi, Tardelli, Bettega, Boniek, Zidane, Ibra, Emerson e tanti altri assi bianconeri. Figuriamoci se potevamo vincerla con Brazzo,Tiago e Grygera!
Lo stadio era un urlo continuo, completo in ogni ordine di posto. Così almeno poteva apparire agli occhi di tutti. In realtà il Comunale era vuoto, come sempre lo è da quando nessun Agnelli si va ad accomodare su quelle poltrone. Tutto quel pathos, che sommergeva lo stadio al ritorno in un match fondamentale per la coppa che conta, spingendo la squadra verso una difficile vittoria, era orfano dei veri padri della Juve, dei due grandi condottieri che, ogni volta, guidavano undici leoni vestiti di bianconero verso traguardi meravigliosi. Amavo definire suo marito Umberto e l’Avvocato il dodicesimo e il tredicesimo giocatore in campo, talmente era pesante e carismatica la loro presenza lassù, in piccionaia. Noi tifosi potevamo scorgerli, addirittura, all’interno dell’area avversaria o nel cerchio del centrocampo, impegnati in un contrasto feroce o in un colpo di testa magistrale. Sono certo che l’Avvocato avrebbe lasciato con gioia la fascia di capitano a suo marito Umberto, certamente il meno romantico tra i due ma molto più concreto e pragmatico. Sì, loro due erano sempre sul campo a sudare e combattere con i giocatori: in realtà si potevano avvistare seduti vicino, nel settore che spettava rigorosamente ai big. Ecco che lo sguardo di ogni tifoso volava avidamente verso quel settore, alla ricerca dei due fratelli. Qualcuno, addirittura, si faceva aiutare da un binocolo: “Papà, ho visto l’Avvocato ed Umberto”, gridava l’entusiasta fanciullo al padre accanto a lui. Ecco che quel bambino era certo che la Juve avrebbe vinto, perché in tribuna erano seduti i fratelli Agnelli. Quel bambino si sentiva più forte, sicuro che se non riusciva a segnare lo Zidane o l’Inzaghi di turno, avrebbe riparato Gianni o Capitan Umberto con un tiro da fuori area. Tutti i tifosi si sentivano invincibili, come gli Apache che pregavano di fronte ai loro totem, prima di andare incontro al “viso pallido”, spietato conquistatore delle loro antiche terre. E anche Lei, cara Signora, fedele compagna di Umberto, non si perdeva una gara della nostra “Goeba”, soffrendo insieme a tutti noi, con la sua Juve nel cuore, con l’amore che suo marito le ha trasmesso, senza tanta fatica, molto naturalmente.
Martedì sera la Juve ha pareggiato con il Chelsea, venendo eliminata con dignità, ha scritto qualcuno.
Cara Signora Allegra, cosa ce ne facciamo noi tifosi juventini, abituati ultimamente a conquistare il mondo, della dignità? La dignità, è bene ricordarlo, l’abbiamo persa il giorno che due sprovveduti decisero di ritirare il ricorso al Tar, non volendo difendere quello che suo marito Umberto aveva costruito con tanto amore, accettando una serie B assurda, voluta da tutta il mondo antijuventino. Lei, insieme a suo figlio Andrea, certamente conoscerà la verità di quella retrocessione e spero che un giorno ce la potrà svelare.Il 26 maggio 2007 il professor Bertinetti e Gianni Volpi, rispettivamente critico letterario e cinematografico di fama, si recarono a deporre 29 rose sulla tomba di Gianni ed Umberto. Il professor Bertinetti e Volpi sono due soci fondatori dell’Associazione Amici della Juve, di cui sono orgoglioso di far parte, e quelle 29 rose rappresentavano i nostri 29 scudetti vinti sul campo.
Quel giorno, insieme a Paolo e Gianni, eravamo presenti tutti noi: tredici milioni di tifosi bianconeri innamorati di un sogno, orfani dei loro veri padri, che ci mancano tanto.
Con affetto, Riccardo Gambelli

Stralcio dell'INTERVISTA ESCLUSIVA A GIAN PAOLO MONTALI effettuata dal sito ju29ro.com

Si è mai chiesto come mai nell'estate 2006, in un momento così drammatico, l'azionista di riferimento abbia deciso di affidare la Juventus a persone senza alcuna esperienza specifica nel mondo del calcio (ivi compreso un amministratore delegato francese, con scarsa padronanza dell'italiano)?
Non sarebbe stato più opportuno scegliere persone in grado di essere immediatamente operative ai massimi livelli?
Se avrete la bontà di andare a leggere il mio libro “Scoiattoli e Tacchini“ non solo ve ne sarò grato per quell’euro e 30 che mi farete guadagnare ma c’è un capitolo che parla proprio dell’argomento.
Per competere in Italia e in Europa servono risorse finanziarie e soprattutto capacità manageriali. Da Moggi a Secco. Da Gai a Fassone. Da Ceravolo a Castagnini (passando per Sensibile). Da Giraudo a Blanc. I nuovi dirigenti non sembrano possedere le medesime capacità ed esperienze dei loro predecessori. Non ritiene che questo sia un lusso che la Juventus non si possa permettere?
Abbiate fede! Nessuno nasce "imparato". E il fatto che siano rimasti i secondi livelli dell’organizzazione (Blanc era già nel CDA) è la dimostrazione del valore di queste persone.

Cobolli Gigli:
"Il 5 Maggio? Io di 5 Maggio conosco solo quello di Manzoni".

Ranieri:
"Mi sento tradito da Trezeguet. Uno sfogo inspiegabile il suo, da bambino viziato, le sue frasi mi hanno dato molto fastidio."

domenica 1 marzo 2009

3 punti d'oro





Dalla Champions al campionato è come passare dal rock al liscio.
La Juventus si aggiudica il primo tempo; il Napoli, il secondo.
Risolve una carambola di Blasi, che trasforma una telefonata di Marchisio in una freccia al curaro.
Partita povera, serata di ordinaria tensione, con i fischi a Del Piero e Cobolli Gigli - piccola, grande, linea di confine fra storia e cronaca - e le scintille dell’epilogo, Ayroldi in barca, le squadre a darsele di santa ragione. Il pareggio di Lavezzi, in mischia, arriva dopo che Maggiani aveva pescato un fuorigoco preventivo, e una manata «postventiva», di Cannavaro. Chelsea, Napoli, Lazio (Coppa Italia), derby, Chelsea: la stagione in due settimane, Ranieri non può sottrarsi al turnover.
Mi aspettavo di più da Giovinco, e non è la prima volta che lo scrivo.
La Juve è questa, una fabbrica aperta giorno e notte al sacrificio e al cilicio. Con i denti e con il cuore, nasconde - per ora - il secondo posto agli artigli della concorrenza e, sempre per ora, si colloca a meno sei dalla vetta, in attesa di Inter-Roma, tradizionale luna park dalle montagne russe e il tiro a segno perennemente affollati. Due punti in otto gare: al di là della iella, che c’è stata, Reja e il Napoli confermano di aver smarrito la bussola.
Roberto Beccantini
.
Che altro aggiungere?
3 punti d'oro per la Juventus.
Partita per lunghi tratti inguardabile, di una noia mortale.
L'unica cosa che conta davvero però in questi casi è vincere, a tutti i costi:
fattore "C" ben accetto.
La Juve, dopo aver battuto il Napoli, ha 4 punti in più rispetto al girone d’andata (alla stessa giornata), ha 5 punti in più rispetto alla scorsa stagione e un distacco di 6 punti (potenziali 9), rispetto ai 13 dello scorso campionato, nei confronti della prima in classifica.
Statisticamente la Juve ha migliorato, anche se non quanto speravano i propri tifosi.
Il discorso campionato forse è ancora aperto e la qualificazione ai quarti di Champions non è una MISSION IMPOSSIBLE, anche se sarà durissima.
E c’è sempre una semifinale di coppa Italia alle porte.
Insomma la Juve ha ancora molte possibilità di salvare questa stagione.
I conti si fanno alla fine. Non bisogna mai mollare prima.
E la Juve ha da sempre nel DNA la qualità di non arrendersi mai....

martedì 3 febbraio 2009

Juve riparti




Questa sera importante sfida di Coppa Italia tra Juventus e Napoli.
Si, la ritengo davvero importante perchè vincere la decima Coppa Italia ed esser i primi a farlo (come sempre) in Italia sarebbe una buona consolazione.
Abituarsi a tornare a vincere qualcosa non sarebbe male, vero Ranieri?
Anche perchè a me queste dichiarazioni alla Cobolli Gigli proprio non piacciono (mi direte dove stà la novità?).
Ranieri l'anno prossimo rimarrà alla Juventus se quest'anno vincerà qualcosa. Stop.
Altrimenti che se ne torni pure a coltivare le margherite.
A Torino non si può per 2 anni di fila solo partecipare.
Nella lunga storia della Juventus non è praticamente mai successo questo.
Quindi ben venga la conferma di Ranieri ma solo a patto di aver festeggiato qualcosa di importante entro la stagione.
E premetto da subito che la Juve i secondi o terzi posti non li ha mai festeggiati e mai dovrà farlo.....
Quindi stasera è davvero una importante prova di esame per capire se questa crisi si può mettere alle spalle.
Intanto la Gazzetta dedica una copertina a Moratti e Mourinho.
Era tanto che non lo faceva e c'era già chi nella sede interista ne sentiva la nostalgia....
Il Corriere dello Sport abbina invece sempre all'Inter acquisti di spessore:
è sempre un bell'azzardo abbinare competenza a chi compra i Quaresma.
Mica le altre squadre sono tutte come la nuova Juventus che ti regala i campioni....