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venerdì 13 luglio 2012

Ciao Alfredo




venerdì 8 giugno 2012

Ciao Manolo

Che bella la prima pagina di Marca. Omaggio dovuto ad una persona a cui la vita gli ha davvero giocato contro. Ciao Manolo


lunedì 2 aprile 2012

MOGGI:"Grande JUVE, ora ci devi credere. CHINAGLIA era una brava persona."

L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, nel corso della trasmissione condotta da Pippo Franco “Ieri, Moggi e domani” co-produzione  di Gold Tv, Telecolor, Rete 7, Telespaziotv e Italia mia in onda tutte le domeniche ha rilasciato interessanti dichiarazioni in merito all’ultima giornata di campionato disputata.
JUVE, grande vittoria. A – 2 c’è l’obbligo di credere allo scudetto!
“Ancora una grande prestazione stagionale della Juventus che ha sfruttato al massimo il mezzo passo falso del Milan a Catania. Per caratteristiche della partita il Napoli sembrava avvantaggiato alla vigilia, vista la capacità dei partenopei a giocare di rimessa. Invece la Juve non ha concesso spazi e ha vinto con ampio merito.
A questo punto, a poche partite dalla fine del campionato e a soli 2 punti di distacco dal Milan la squadra di Conte ha l’obbligo di credere allo scudetto fino alla fine. ”
MILAN, 10 minuti di ritardo. Lamentele esagerate. Il goal di Robinho non è quello di Muntari…
“Il Milan ha pagato a caro prezzo i 10 minuti della ripresa in cui ha tardato a rientrare mentalmente in campo. Evidentemente la testa era già a Barcellona, soprattutto dopo il primo tempo dominato. Ma contro questo Catania che gioca così bene non ci si può fermare. Subito dopo il loro pari sono ripartiti all’attacco alla ricerca del goal vittoria che forse con Robinho avevano anche segnato.  Le lamentele di Galliani e Allegri stavolta mi sono sembrate esagerate. Non si può minimamente accostare questo episodio a quello di Muntari.
E adesso c'è l'importantissima sfida contro il Barcellona. Sarà dura giocare contro la squadra più forte al mondo, ma il Milan non parte già battuto”
SI ALLARGA LA LOTTA PER IL TERZO POSTO. CIAO GIORGIO.
“La lotta per il terzo posto si fa sempre più complessa. La Lazio a Parma praticamente non ha giocato e non può bastare come scusante la mancanza di Klose e l’infortunio a Diaz. Se giocheranno altre partite così il terzo posto se lo possono scordare. Mi preme ricordare un grandissimo ex laziale scomparso proprio in queste ore: Chinaglia. Giorgio era una brava persona. Mi dispiace che le persone si mettono sul piedistallo solo dopo che muoiono. E' morto da solo, abbandonato da tutti. Lui è stato un grandissimo uomo, altruista. Mi piace ricordarlo sempre pronto a correre in soccorso di tutti.
Tornando alla lotta per l’ultimo posto valido per la Champions League con la sconfitta laziale e quella di un sempre più stanco Udinese e del Napoli stanno provando a rientrare anche Roma e Inter.
La Roma però deve dimostrare che non è grande solo con le piccole e piccola con le grandi.
Mentre l’Inter sotto la guida di Ramaccioni, che sembra l’allenatore in seconda dei veterani in campo, non credo possa avere ambizioni di terzo posto. La vittoria contro il Genoa, peggior difesa del campionato, non deve illudere. Continuo a ritenere il Napoli la squadra più forte tra queste contendenti.”



domenica 1 aprile 2012

bicchieremezzopieno Juve, stavolta è tutto pieno

La vittoria 3 a 0 contro il Napoli è un bicchiere completamente pieno.
Una risposta importantissima sul campo al pareggio del Milan a Catania.
Allegri e Galliani devono farsene una ragione, questa Juve lotterà fino alla fine per lo scudetto.
Un pensiero finale per Chinaglia, passato a miglior vita.
Nella commozione vissuta in diretta di Pino Wilson, suo amico fraterno, il ricordo di un pezzo di storia del calcio italiano che se ne va.
Ciao Long John


lunedì 1 agosto 2011

Ciao Paz

Mi è dispiaciuto molto apprendere della notizia della morte di Pazzagli, uomo sempre corretto ed educato, figlio di un calcio che ormai non esiste più.
Un'immagine sopratutto mi torna alla mente, la sua parata su tiro di Marronaro effettuata con il pallone che aveva marcato nettamente la linea di porta.
Uno dei goal-fantasma più storici del nostro campionato.
Quanta nostalgia.
Ciao Paz.

domenica 13 marzo 2011

Ciao Daniela

A volte il destino è proprio infame.
http://www.civonline.it/index.php?cmd=dettaglio&id_rec=97233&post_inter
Non so quanti di voi conoscevano Daniela, una delle tifose juventine più agguerrite su Calciopoli in difesa della Juventus.
Voglio ricordarla così, con una sua e-mail che mi inviò il 19 Dicembre 2010.
La commedia ha raggiunto il suo epilogo

La fila si ingrossa a ogni giro di lancetta,i postulanti attendono il triplice fischio per presentarsi al massimo dell'idiozia e formulare i loro complimenti.Tra loro i cantori del regno,quelli che hanno un nome buffo,giornalisti..Che bella partita presidente,abbiamo battuto una grandissima squadra..Ha visto presidente,ora vince il più forte non come prima. Il massimo dell'idiozia si sente fiero e tronfio ma c'è qualcosa che non abbandona l'anima,che non permette la solita gioia sfrenata,condita da quella frase deamicisiana cantata dai clienti di donato brescia,affezionati alle sue stampelle impolverate... noi vinciamo senza rubare...
Il massimo dell'idiozia sente in cuor suo che questo di Abu Dhabi è l'ultimo regalo,l'ultima pietanza,poi verrà qualcuno con il conto... e sono anni che la truppa sbafa e mai paga.. Già in lontananza il massimo dell'idiozia sente i rumori,frasi indistinte...appena accennate...ladri...pagate...restituite...penalizzare... una moltitudine scende dalle colline,è bianca e nera,è la Juventus,il massimo dell'eleganza e dietro scende una signora fiera e stanca,la Giustizia.
Daniela Civico Roma il ritorno di Ulisse

CIAO DANIELA

venerdì 16 aprile 2010

Ciao Raimondo

Ci ha lasciati il mitico Raimondo Vianello, campione di simpatia.
Porterò sempre nel cuore la sua conduzione di "Pressing" che si accosta totalmente alla mia visione di calcio spensierata e sdrammatizzante di cui purtroppo se ne sono perse le tracce.
Ciao Raimondo, ti ricordiamo con allegria come tu avresti voluto.
Questa sera, in termini di tensione, si gioca la madre di tutte le partite Post-Calciopoli:
l'Inter, la squadra che più ha avuto benefici dal 2006 contro la più penalizzata, la Juventus.
Con la consapevolezza che finchè non verrà fatta chiarezza totale sullo scandalo di 4 anni fa, niente potrà mai tornare come prima....

domenica 4 aprile 2010

E se parla pure Zaccone...


Clamoroso, anche l'avvocato della Juventus Cesare Zaccone parla di riaprire il processo sportivo. Non è mai troppo tardi.
"Queste nuove telefonate sorprendono anche noi. Non le conoscevamo all'epoca dei fatti. Non erano nel materiale a nostra disposizione. E allora staremo a vedere cosa emergerà. Se pensiamo anche noi alla possibilità di riaprire il processo sportivo? Certamente sì. Ci riserviamo di vedere cosa salta fuori, se ci sono altri aspetti non esplorati, se ci saranno ulteriori rivelazioni".
Parola di Zaccone.
Bene, ma se davvero si riaprirà il processo sportivo stavolta che la Juve sia difesa da Trofino & C. i legali di Moggi che a Napoli stanno distruggendo Calciopoli.
Oggi Prioreschi a Radio Radio ha confessato: " "Vi do un'anticipazione, abbiamo trovato un altro cellulare di Facchetti con cui telefonava. Aspettatevi altre intercettazioni ancor più rilevanti di quelle ascoltate fin'ora" Il legale ha aggiunto che sino a questo momento sono state ascoltate solo 30.000 delle oltre 170.000 a disposizione....
Non resta che aspettare ormai, il momento della resa dei conti sembra davvero vicina....

L'amico David Pratelli mi ha inviato un messaggio per ricordare Maurizio Mosca. Ciao Maurizio,ci mancherai a tutti.

CIAO MAURIZIO...
Ogni domenica ti chiedevo notizie sulla Juve.
Ogni domenica scambiavamo due battute sulle magie di Del Piero.
A Guida al campionato ogni tanto ti dicevo: "Maurizio stasera difendi la Juve a Controcampo" e tu, per la tua spiccata professionalità e onestà, mi rispondevi sempre di sì.
Caro Maurizio, io ti ringrazio perchè la sera quando incontravi Franco Ordine nel salotto di Controcampo, durante la diretta riportavi simpaticamente i miei tormentoni come: "Buttate la chiaaaave" o "Non c'è trippa per gatti".

Tu forse non lo hai mai saputo, ma in quel momento mi rendevi felice.
E' stato bello e costruttivo lavorare con te.
Grazie Maurizio, non ti dimenticherò mai.

David Pratelli

martedì 9 marzo 2010

"Mai niente di illecito"

Prima di riportare l'intervista rilasciataci in radio da Torricelli, voglio mandare l'ultimo saluto a Tonino Carino da Ascoli, un attore di un calcio passionale e nostalgico che non c'è più. Ciao Tonino e grazie per averci fatto sognare insieme a quel meraviglioso teatrino che era 90°



Moreno Torricelli, terzino destro della Juventus dal 1992 al 1998, idolo della tifoseria bianconera per la grande grinta messa in campo nel disputare ogni partita, è intervenuto nel famoso programma radiofonico “Tutti Pazzi Per La Juve” in onda su Radioerre2.

Moreno, nella memoria di tutti i tifosi juventini, che hanno assistito alla finale di Coppa dei Campioni di Roma nel 1996 vinta contro l'Ajax, sono rimasti impressi il tuo sguardo indiavolato, la voglia e la grinta di tutta la squadra. Come hai vissuto quell'esperienza e la notte prima della partita?
Sono quelle partite che se vuoi entrare nella storia le devi vincere per cui ho cercato di date tutto. Eravamo un gruppo unito e lottavamo tutti insieme: si, eravamo una grandissima squadra.
La notte l'ho fatta in bianco e mi sono addormentato alle 5 della mattina.
Nella notte si cerca di pensare al tipo di partita che dovrai affrontare e all'avversario.
E' tutta adrenalina che ti porti in partita e che ti aiuta a dare il 100%.

Con tutti i sacrifici che hai fatto per vincere praticamente tutto, quanto ti hanno dato fastidio la vicenda doping e le parole di chi ha messo in dubbio i tuoi successi e la tua lealtà?
E' chiaro che ti fa male. Insomma, anche perché uno sa, non tanto i sacrifici perché giocare a calcio non è un sacrificio ma è una gioia, che per rendere al 100% ti porta a lavorare fisicamente tanto e ad aiutarti con vitamine ed integratori perché il dispendio di energie è davvero elevato a quei livelli. Ne facevano uso tutti, non erano sostanze illecite per cui sotto questo profilo sono tranquillo.So quello che abbiamo dato in quel periodo per essere i numeri uno non solo in Italia, ma anche in Europa.
Sono molto contento di quello che ho fatto e quello che dice la gente non mi tocca neanche perché di illecito non c'era niente.

E per quanto riguarda “Calciopoli”, che idea ti sei fatto?
Inizialmente mi ha deluso molto sentire tutte queste intercettazioni e tutto il resto, ma è chiaro che c'è in corso un processo per cui è ancora tutto da valutare.
Io penso, è una mia opinione, che non sia Moggi il problema calcio, non penso che un Moratti, un Berlusconi, un Galliani spendano centinaia di milioni di euro in un giochino dove è già tutto stabilito a tavolino.

Considerando gli errori arbitrali del passato e quelli di oggi, cosa ne pensi della cosiddetta sudditanza psicologica?
Sarò un illuso, però credo ancora nella buona fede di tutti ed anche nella buona fede degli arbitri per cui l'errore lo valuto come una disattenzione o un errore che può capitare ed è per questi motivi che amo ancora questo sport.

Cosa ci puoi dire del tuo rapporto con Luciano Moggi? Il Direttore passava del tempo con la squadra o era sempre al telefono come abbiamo letto sui giornali?
Mi hanno fatto milioni di domande su Moggi. Posso dire che il mio rapporto con Moggi è stato correttissimo: tutto quello che mi ha promesso con una stretta di mano l'ha sempre mantenuto e non posso che parlare bene di lui.
Chiaramente un personaggio di quella grandezza in una società di quella grandezza doveva gestire tante cose che ovviamente lo impegnavano anche al telefono.
Come dicevo prima, sarò un illuso, ma credo nella purezza del calcio: a me il calcio piace per quello che riguarda il campo, all'infuori sono solo chiacchiere.

Esiste in questo momento nella Juventus un giocatore che ti assomiglia per caratteristiche? Può essere Caceres?
Non mi sono mai piaciuti i paragoni perché ognuno ha le proprie caratteristiche. Caceres è un buon giocatore che sta facendo bene e può crescere ancora tanto.
Magari nei capelli nelle fascette può assomigliare a me, ma ripeto che non mi è mai piaciuto paragonare un giocatore ad altri perché ognuno ha le proprie caratteristiche: io sono stato io.
Spero che Caceres possa rimanere tanto alla Juve e fare meglio di me.

Cosa ricordi di quella bellissima Juventus della gloriosa era Lippi?
Era veramente una grande squadra che, nel bene e nel male, dava sempre tutto: magari non c'era il fuoriclasse a parte Zidane, che aveva un tocco veramente fuori dal comune, ma erano tutti dei fuoriclasse come esempi di comportamento.
Eravamo un gruppo molto unito e si faceva la guerra per aiutare il compagno.
Magari il Milan o la stessa Inter, come singoli giocatori, avevano più numeri di noi, ma la differenza l'abbiamo fatta per affiatamento, voglia di lottare e di soffrire tutti assieme.

Come commenti l'esonero di Ciro Ferrara?
Per quanto riguarda Ciro, mi dispiace per come è andata perché conosco il ragazzo e l'impegno e l'abnegazione che ha messo. Ci sentivamo spesso e mi è dispiaciuto tanto perché, insomma, non è facile alla prima esperienza gestire un gruppo destinato a vincere.
Gli investimenti di inizio stagione sono stati importanti però insomma non è mai facile competere contro questa Inter: è davvero difficile raggiungere il suo livello in questo momento.
Penso che Ciro abbia pagato tantissimo i molti infortuni che non gli hanno permesso, in determinati momenti, di far rifiatare quelli che giocavano di più. Non dimentichiamoci che sono mancati per tanto tempo: Iaquinta, Sissoko, Camoranesi, Del Piero, ovvero quei giocatori che per la Juve in questo momento fanno la differenza e non averli a disposizione per Ciro è stato un grave handicap. Comunque penso che Ciro sia un vincente e che avrà le sue opportunità per dimostrare a tutti il proprio valore.

Come pensi che possa finire il campionato della Juventus?
La Juventus ha sempre lottato per i primi posti in classifica: sono convinto che anche quest'anno possa raggiungere la qualificazione in Champions.

Ti ringraziamo tantissimo per la tua disponibilità e per l'esempio di grinta e determinazione che sei stato per tutti noi.
Se non avessi avuto quella grinta avrei continuato a giocare in Interregionale ed a fare il falegname. Grazie e buon calcio a tutti.

sabato 13 febbraio 2010

Dramma ai giochi...



Dramma alle Olimpiadi di Vancouver: muore un giovane atleta.
Il video è davvero impressionante....
R.I.P.
Preferisco non parlare di calcio. Riporto semplicemente l'ennesima perla giornalistica di Roberto Beccantini.
tratto da lastampa.it
Immagino le ghignate di Luciano Moggi e della combriccola lodigiana dopo la richiesta di patteggiamento avanzata da José Mourinho ed Ernesto Paolillo per gli incendiari sermoni post derby (da «Hanno fatto di tutto per non farci vincere» a «C’è una volontà non leale di riaprire il campionato»). Do you remember Oriali? Ramo passaporti, patteggiò anche lui. Un vizio di famiglia. E immagino pure la ispida reazione alla originale pensata dei presidenti: qui ci vuole il sorteggio integrale. Ma come: il calcio, digerita Calciopoli, non si era dimesso da «cosa nostra» per diventare «cosa seria»? Non avevano garantito, Abete and friends, che gli errori ci sarebbero sempre stati ma, appunto, avremmo dovuto considerarli errori e basta, senza moggiologie inquietanti o meanate inquinanti? «Venghino venghino».
Al ritorno in serie A, la Juventus scrisse addirittura a Collina per censurare i trilli di Dondarini a Reggio Calabria. Nella stagione 2007-2008, la Roma denunciò gli aiutini di stato elargiti alla casta Diva. Da tempo, Aurelio De Laurentiis ha adottato la politica del tergicristallo: quando il Napoli vince, Calciopoli non esiste più; quando perde, Calciopoli esisterà sempre. Da Palermo, Maurizio Zamparini minaccia un Everest di dossier. Come, a turno, quasi tutti i boss del pallone, tranne, curiosamente, i primi in classifica (Paolillo dixit). Corre voce che persino il Milan non sia più contento di Collina, in barba a una forbice - sette rigori a favore, uno contro - non proprio da perseguitati. Fuor di metafora, i presidenti di serie A non si fidano nemmeno della loro ombra, e allora: a tentazioni estreme, estremi tentativi. I voti agli arbitri e il sorteggio integrale. Maurizio Beretta, che della Lega è il capo teorico e il microfono materiale, non ci vede nulla di scandaloso. In effetti, la faccenda è ridicola, non scandalosa.
Fa morire dal ridere il pensiero che questa classe di dirigenti senza classe tema di essere pugnalata alle spalle dai propri simili, salvo poi beatificare Moggi da squalificato dopo averlo squalificato da «libero» (Zamparini) o volare a Napoli per raccontare la lontana eco di frasi annusate (Cellino). Se il designatore rimane il peggiore dei regimi, esclusi tutti gli altri (come diceva Churchill della democrazia), il sorteggio, specialmente se integrale, è la terapia che, lungi dal guarire il male (i sospetti, la sudditanza psicologica, eccetera), uccide la cultura degli arbitri. Fra parentesi, non è manco una novità. Era il metodo in vigore ai tempi di Calciopoli: pilotato, però. Molto pilotato. C’era già stato anche in precedenza. Soprattutto, nella stagione in cui lo scudetto lo vinse il Verona: 1984-‘85. Integrale? Col cavolo: guidato pure quello. Non è la prima volta che la Lega allunga le mani sugli arbitri. I quali devono rispondere, esclusivamente, alla loro Associazione e alla Federazione. Ecco: ci vorrebbe un presidente forte, non Giancarlo Abete.
Gli ultrà sequestrano gli stadi e addirittura i campi d’allenamento, e cosa s’inventa Abete? Il rosso per bestemmia. Non solo: la prova tv contro i labiali blasfemi. «In dubio pro deo»: ci mancherebbe. Mettetevi nei panni del giudice sportivo Gianpaolo Tosel: gli arriveranno chili di filmati dai quali dovrà estrarre, nel perenne e italianissimo conflitto tra peccato e reato, il fatidico moccolo, il blasfemo rimando. Per carità, bestemmiare è un atto così riprovevole e disgustoso che già il regolamento contempla congrue sanzioni: fu proprio da una punizione «per bestemmia» che, nel 1975, la Juventus ricavò a Como il gol di un generoso due a due. C’è, però, un limite a tutto. Si mormora che persino il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di stato del Vaticano e juventino fino al midollo, si sia rivolto in modo brusco al Padreterno durante le «bestemmie» pedatorie della sua Juve a Livorno (o col Catania, o a Verona). Non invidio Tosel e non invidio gli zii. Ero fermo allo zio d’America e allo zio Bergomi. D’ora in poi ne salteranno fuori di così laidi (porco zio e zio maiale) che diventerà un esercizio delirante cogliere la sottile ma epocale differenza.
Per il made in Italy, si tratta dell’ennesimo colpo sotto la cintura: meglio arruolare giocatori stranieri abituati, almeno in campo, a lasciare Dio alle sue incombenze, che a volte coincidono con un autogol all’ultimo minuto, a volte no. Povero Trap, in bilico precario fra damigiane di acqua benedetta e porchi zii mai così sotto tiro. E poveri arbitri: già non riuscivano a cogliere i buuuu razzisti, figuriamoci il filo sottile che separa una d da una zeta, con il (solito) rischio di essere schiacciati dall’esame moviola. Esame al quale, tanto per restare in tema, non venne sottoposto nemmeno Contini quando, in Juventus-Napoli di Coppa Italia, passeggiò sopra la schiena di Del Piero. Proposta: perché non sorteggiare i dirigenti?

mercoledì 9 dicembre 2009

Vergogna Juve





Una prova vergognosa della Juventus ci retrocede in EUROPA LEAGUE.
Per oggi preferisco non commentare questo scempio (ma ci tornerò sopra) anche per il grande lutto che ha colpito il popolo bianconero (quello vero, quello che soffre):
dopo una lunga malattia (tenuta nascosta a tutti noi fino alla fine) è venuto a mancare il direttore di JUVENEWS, Valerio Fregoni.
Alla sua famiglia vanno le mie più sentite condoglianze.
Qui la sua ultima mail al sottoscritto. http://www.juvenews.net/r.php?id=10888
Ci mancherai.
Intanto dite la vostra su chi è più colpevole di questa umiliazione europea:
Proprietà, dirigenza, il mercato di Secco, Melo, Diego, Del Piero, Grosso, Cannavaro, Ferrara...
Sfogatevi liberamente.

Juventus, indietro tutta
di Mirko Nicolino per Juvemania.it
Tre sconfitte nelle ultime quattro partite. Nessuna identità di gioco. Tanta, ma tanta confusione. Questa è l'attuale Juve.
Contro un Bayern che deve assolutamente vincere e la disponibilità di due risultati su tre mi sarei aspettato scelte diverse. Se non un classico 4-4-2, mi sarei aspettato almeno un centrocampo robusto con Marchisio, Poulsen e purtroppo Melo (visto che Sissoko era out), con Camoranesi a servire le punte. Invece... il suicidio, con due punte più Camoranesi più lo spettatore non pagante (da più di un mese a questa parte) Diego. Risultato? Melonate e contropiedi subiti a non finire. Nonostante ciò le cose si erano messe bene, con David Trezeguet che tirava fuori dal cilindro uno dei suoi gol stratosferici, e un 1-1 che alla fine del primo tempo che ci stava di lusso.
Ma da provetto Azzeccagarbugli, Ferrara individua il capro espiatorio: è tutta colpa di Del Piero. Fuori! Entra Poulsen e Ciro dice a Van Gaal: "mi metto dietro per 45 minuti e tu non mi fai gol". Van Gaal ribatte: "Se giochi così te ne faccio altri tre...". Il resto è storia, con tentativi arruffoni del confuso mister bianconero per rimettere in piedi la partita.
Non avevo immaginato che Ferrara non sarebbe stato capace di dare un gioco. Così come non avevo immaginato quanto poco potessero dare alla Juventus l'intoccabile Diego e purtroppo Melo. E soprattutto mi sarei aspettato che Giovinco venisse considerato alla stregua dei compagni e non quale peso insopportabile. Il progetto tecnico/tattico è fallito, c'è poco da fare. Essendo Ferrara una persona intelligente e umile, sono convinto (eufemismo) che tornerà ad un classico 4-4-2 e che Dio ce la mandi buona per il prosieguo della stagione.

martedì 13 ottobre 2009

Blanc & Noir (Doping)



Mentre a Cannavaro girano per le strumentalizzazioni mediatiche del presunto caso Doping, un altro campione della Fiorentina anni 70' ci lascia per l'abuso di farmaci e terapie mediche criminali: stavolta è toccato al portiere Mattolini.
La lista di morte e malattia per quella squadra è davvero impressionante. Ma non è l'unica.
C'è ancora qualcuno che pensa che il calcio anni '60-'70-'80 fosse più pulito di quell'attuale?
Doping, calcioscommesse, corruzione, bustarelle, mazzette, evasione. Quel trentennio non si è fatto mancare davvero nulla.
E chi denuncia o ha denunciato quel sistema viene o è stato automaticamente estromesso dallo stesso...
Torniamo a parlare solo di calcio, se ci si riesce.
Prima uscita da presidente designato per Blanc.
In merito riporto un bella osservazione di Mirko Nicolino per Juvemania.it
Bravo Blanc, ma preferivo un altro presidente
Jean Claude Blanc nuovo presidente della Juventus, mentre Giovanni Cobolli Gigli non farà più parte dell'establishment societario.
Blanc è un grande manager, come ce ne sono davvero pochi in giro.
In un triennio è riuscito a ricostruire un patrimonio societario di primissimo livello.
Se il marchio Juve è tornato a "tirare" come un tempo è principalmente merito suo, che in questi anni ha stretto accordi commerciali molto remunerativi.
Probabilmente, e me lo auguro con tutto il cuore, tra qualche anno staremo qui a parlare di Blanc come uno dei più grandi dirigenti della storia bianconera.
Mi sarei aspettato, però, che mantenesse la propria carica di AD ed alla carica di presidente avrei voluto uno juventino "di vecchia data"....
Alla fine, in fondo, si torna sempre allo stesso punto di partenza:
alla nuova Juve in primis c'è bisogno di gente di campo.
Quindi almeno a mio gusto, conta davvero poco se il presidente lo fa Blanc o Cobolli Gigli.
Quello che mi auspico è che al più presto torni in società gente che capisca di calcio davvero.
Intanto Ibrahimovic lancia l'ennesima stoccata all'Inter.
Chissà per quanto tempo ancora i tifosi "neroassurri" riusciranno a sopportarlo.....
In chiusura mi sembra giusto mandare un ultimo saluto ad un grande Juventino come Alberto Castagnetti.
Ciao Alberto.

mercoledì 9 settembre 2009

Ciao Mike





"Allegria", ma che tristezza.
Se ne è andato Mike Bongiorno.
Con la sua perdita passa all'emisfero dei ricordi una parte importante della storia della televisione italiana.
Se ne va inoltre un grandissimo tifoso juventino.
Ciao Mike.
Questa sera intanto la Nazionale italiana di Lippi battendo la Bulgaria potrebbe esser virtualmente promossa per i prossimi mondiali in Sudafrica.
Ibrahimovic, in procinto di rientrare in Italia per la sfida di Champions, ricorda a tutti i tifosi interisti che "siete stati 17 anni senza vittorie e per vincere sono dovuto arrivare io...."
Schietto e diretto come sempre.
Intanto il big-match di sabato sera rischia di perdere due protagonisti: Del Piero e Zarate.
E' bene specificare però che per il peso specifico dell'assenza, sopratutto in questo momento, quella dell'argentino sarebbe notevolmente più pesante.
L'attaccante laziale è un talento cristallino puro, un vero uomo squadra che fa reparto a se.
Sono in tanti a scrivermi in questi giorni per chiedermi chi vorrei l'anno prossimo al posto di Trezeguet.
Beh, Zarate sarebbe davvero il miglior colpo possibile.
Mica poco lo so.....

martedì 21 aprile 2009

Ciao Franco


Un'altro giovanissimo ex calciatore morto.
Franco Rotella, ex ala destra dell'Atalanta dal 1994 al 1997, si è spento lunedì 20 aprile all'età di 43 anni. Giocò con Gallo e Sgrò, in panchina c'era Mondonico.
Rotella era malato da tempo di cancro, lascia la moglie Nadia e il figlio Simone, che gioca nella Berretti del Genoa.
Nato il 16 novembre 1966 a Genova Quezzi, e cresciuto calcisticamente nel Baiardo. Ala destra, dotato di buon cross e di senso tattico, era diventato professionista nel Genoa, con cui debuttò in serie A a soli 16 anni (75 presenze, 4 reti). Nella squadra rossoblù giocò insieme a Gian Luca Signorini, ucciso dal morbo di Lou Gehrig.
Ma c'è un altro giocatore esploso nel Genoa di quegli anni scomparso prematuramente: Andrea Fortunato, morto a 24 anni quando era il terzino sinistro della Juventus.
Tre morti che lasciano molte domande in sospeso. Terminata la carriera da calciatore, ritornò nella sua città natale Genova dove aveva trovato lavoro come opinionista sportivo in note trasmissioni di emittenti televisive liguri. Era anche responsabile tecnico della scuola calcio e del settore giovanile degli Emiliani, società di calcio genovese.
RIP Franco.

giovedì 26 marzo 2009

Ciao Giovanni


Volevo come sempre titolare il punto di giornata con la classica rubrica "Indovina chi", ma dopo la tragedia di ieri sera mi sembra doveroso mandare l'ultimo saluto ad un gigante della Boxe:
Ciao Giovanni, ero poco più che dodicenne quando mi emozionai quasi fino a piangere per la tua vittoria a Seoul. Ciao campione.
Torniamo al calcio ed alla Juve in particolare.
Purchè se ne parli, questo il tema di oggi.
Come già annunciato al sottoscritto anche da Rampulla nell'intervista dell'altro giorno, Blanc ribadisce che per la Juve è pronto un Campione. Uno solo a quanto pare. Basterà?
Intanto scatta l'operazione "INDOVINA CHI E'?"
Per Tuttosport "Buffon vuole Cassano".
Risponde il Corriere"Clamorosa Juve" eccoti pure Quagliarella e Silva oltre il barese.
La Gazzetta rilancia allora"La Juve alza la cresta". Perchè oltre a Quagliarella e Cassano eccoti pure Hamsik.
Morale della favola:
nessuno sà ancora chi è questo campione e più nomi si fanno e più si ha la possibilità di azzeccarci. Un pò come il Sistemone.....
Detto ciò, continuo a non vedere associati nomi di mercato alla Juventus nei ruoli che più le servono:
difesa e cabina di regia di centrocampo.
Sbagliando si impara o no?

sabato 14 febbraio 2009

E' l'ora di un Campione



Il primo pensiero di oggi lo voglio dedicare a Bulgarelli.
Ciao Giacomo, ti ho sempre apprezzato per la tua grande classe.
Il secondo pensiero và a Sandro Nesta:
credo che la sua ultima ricaduta metta definitivamente a rischio la sua carriera di calciatore.
Mi dispiace tantissimo, perchè ho sempre apprezzato la sua grandissima classe, eleganza e sportività.
Ecco, per dire cos'è lo Stile Juve, Nesta sarebbe stato un giocatore perfetto per indossare la Maglia Corazza.
Peccato che l'interesse bianconero non si sia mai concretizzato negli anni più gloriosi dello sfortunatissimo campione romano.
Con l'infortunio di Nesta, le speranze di rincorsa scudetto del Milan si riducono al lumicino.
Non gli resta che aggrapparsi all'assenza importantissima di Maicon in casa interista, che dopo Ibrahimovic è il giocatore più decisivo dei "neroassurri".
Guarda caso, entrambi arrivati dopo Calciopoli....
Per vincere ci vogliono i Campioni, appunto.
E l'Inter non vinceva prima perchè non li aveva, vince adesso perchè ce l'ha.
L'ha capito anche Alessio Secco, fresco di rinnovo, che annuncia:
"La Juve comprerà un grande campione di qualità".
Sarebbe anche ora...O no?
Intanto rispunta il nome di Dossena che sarebbe un'ottimo antagonista per Molinaro.
Ripeto la mia teoria:
niente di personale contro Molinaro.
Ma se un giocatore come lui è titolare inamovibile nella Juventus, qualcosa non và.
Il posto se lo deve guadagnare attraverso la sana concorrenza con un giocatore di spessore.
De Ceglie non è un terzino sinistro ma un'ala.
Io personalmente stravedo per Kolarov. Se sul serbo ci si lavora bene a livello tattico....
Ma questa è un'altra storia.