sabato 31 gennaio 2009

"Mai chiuso nello spogliatoio"



Si chiude definitivamente, una delle più grandi "balle mediatiche" degli ultimi 3 anni:
Il sequestro di persona di MOGGI ai danni di PAPARESTA.
"Finalmente posso dire l'unica verità su quel 6 novembre 2004:
non sono mai stato chiuso in uno spogliatoio da Moggi".
Naturalmente la Gazzetta dello Sport evita l'argomento. Come sempre è in buona fede, no?
Fa specie però che, nelle prime pagine di oggi tratti l'argomento solo il Corriere dello Sport.
Mi sarei aspettato da Tuttosport almeno un riferimento in copertina.
Ed invece il giornale di Torino punta il dito sopratutto sulle dichiarazioni di Ranieri e sulla voglia bianconera di ripartire in campionato sin dalla difficile sfida di questa sera contro la squadra più in forma del campionato: il Cagliari di Allegri. Non sarà facile.
Si continua ad accostare intanto il nome di Floccari alla Juventus.
Non capisco perchè si dovrebbe rinunciare però a Iaquinta che quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto bene.
Se c'è un responsabile dello scarso utilizzo di Iaquinta in questi 2 anni alla Juventus,
quello è solo Ranieri, che ha più volte dimostrato la sua incapacità a svolgere al meglio il compito turn-over e sopratutto a leggere le partite in corso attraverso giusti cambi.
In chiusura, dedicando un pensiero allo sfortunato Mike Francis che tanto mi ha fatto sognare in infanzia sulle note di "Survivor", segnalo l'epica semifinale giocata ieri tra Nadal e Verdasco.
Davvero un incontro fantastico.
Speriamo sia solo il degno antipasto dell'ennesima finale Nadal-Federer.
E che ancora una volta "vinca il migliore". Che normalmente è Roger Federer...

venerdì 30 gennaio 2009

Ombre sugli "Onesti"


fonte ilgiornale.it
L’ombra delle scommesse sull’ultimo scudetto dell’Inter. In un rapporto inviato dalla polizia giudiziaria alla Procura della Repubblica di Milano, e da questa depositato agli atti, viene ricostruito per filo e per segno l’andamento delle ultime giornate del campionato di serie A 2007-2008. Si avanzano esplicite riserve sulla trasparenza delle scelte tecniche dell’Inter in quelle fatidiche giornate, quando uno scudetto ormai praticamente vinto rischiò di sfuggire dalle mani dei nerazzurri. Si critica la scelta di non schierare Mario Balotelli e Zlatan Ibrahimovic nelle partite cruciali. E si dice, nero su bianco, che il giro delle scommesse venne avvantaggiato dalle scelte della società milanese.
Il rapporto è stato ordinato alla polizia giudiziaria dal sostituto procuratore Stefano Civardi, che indaga sulla fuga di notizie che nel maggio scorso portò sulle pagine di Giornale e Corriere della sera le telefonate tra il pregiudicato Domenico Brescia - che di lì a pochi giorni sarebbe stato arrestato per traffico di droga - e alcuni uomini di punta della squadra Campione d’Italia: tra questi, l’allenatore Roberto Mancini, il capitano Javier Zanetti, il nazionale Marco Materazzi. Ma l’indagine non si è fermata alla caccia dei presunti responsabili della fuga di notizie. Con delega alla polizia, il pubblico ministero ha dato ordine di ricostruire cosa accadde nelle ultime giornate del campionato scorso. Con quali obiettivi? Con quali risultati? L’unica certezza è che gli accertamenti compiuti dalla polizia giudiziaria non sono stati ritenuti del tutto irrilevanti, tanto che il rapporto è stato accluso agli atti conclusivi dell’inchiesta depositati nelle scorse settimane.
Il rapporto di tre pagine è basato prevalentemente su «fonti aperte», cioè pubbliche. È centrato sulla corsa a due tra Inter e Roma per la conquista dello scudetto, sulle oscillazioni del distacco tra le due formazioni e sull’impatto che queste ebbero sul business delle scommesse. Il rapporto analizza come gli allibratori - che a partire dalla metà del girone di ritorno sembravano dare per cosa fatta lo scudetto all’Inter, tanto da non accettare più puntate sulla formazione di Mancini - riaprano le quotazioni quando il distacco si riduce, arrivando persino a fare per favorita la Roma.
Dalla lettura del rapporto si intuisce che l’ipotesi investigativa - mai esplicitata a chiare lettere, ma inequivocabile nella sostanza - è che l’Inter abbia rallentato deliberatamente la sua corsa al titolo, e che tra i motivi di questo comportamento autolesionista possano esserci rapporti di singoli tesserati nerazzurri con il mondo delle scommesse. E non è un caso che a essere chiamati in causa con nome e cognome siano due tesserati dell’Inter che risultano in contatto telefonico con il pregiudicato Brescia. Il tecnico Roberto Mancini («la strana scelta di Mancini») e il difensore centrale Materazzi, che nell’incontro col Siena impedisce al rigorista titolare Julio Cruz di calciare un penalty, incaricandosi dell’esecuzione. E sbagliando.
È chiaro che non basta così poco per accusare Mancini, Materazzi o nessun altro di essersi messi al soldo degli allibratori. E infatti - almeno per quanto risulta ufficialmente - non vi sono procedimenti aperti a carico di nessuno. Ma del rapporto impressiona la minuzia con cui si addentra nelle scelte tecniche della panchina nerazzurra. E come le inserisce in una vicenda apparentemente inspiegabile, in cui in una situazione di classifica «con un distacco totale di 10 punti, tale da far accreditare la vittoria del campionato sicura all’Inter da parte di tutti gli organi di stampa e media radiotelevisivi» fa irruzione un brusco cambiamento di scenario in cui «vi è la sensazione che la squadra dell’Inter una volta raggiunto un certo vantaggio abbia tenuto un comportamento atto a programmare un lento riavvicinamento degli avversari». Grazie a questa evoluzione, si legge nel rapporto, il mondo delle scommesse tornò in quelle settimane a fare affari. «Sicuramente l’andamento così altalenante tenuto dalla squadra nerazzurra ha generato anche molte e diverse situazioni riconducibili al mondo delle scommesse legali». Gli incassi dei bookmaker tornano a salire. Poi, il 18 maggio, al Tardini di Parma, al sesto minuto del secondo tempo Mancini fa finalmente entrare Ibrahimovic. E tutto si sistema.

L'ingiusta giustizia


«Per un ritardo di 25 minuti ad un controllo risultato cristallino, due calciatori sono stati puniti come criminali».
Per commentare l'assurda squalifica di 1 anno inflitta a Mannini e Possanzini, cito la frase pronunciata da uno dei loro legali.
Siamo davvero al paradosso. Così non si fà il bene della lotta contro il Doping.
Ritengo che per un ritardo ai controlli la squalifica massima debba esser simbolica, massimo 1 mese. Rovinare la carriera di un giocatore per un semplice ritardo è davvero assurdo, a meno che non si intraveda nel comportamento dell'atleta malafede...
Detto ciò, a questo punto il Coni ci dovrebbe spiegare perchè Francesco Totti fu graziato, mentre Possanzini e Mannini avranno praticamente le carriere rovinate.
E' sempre lo stesso Coni che ha gestito Calciopoli a modo proprio.....
E noi dovremmo ancora credere in questa giustizia sportiva, dei 2 pesi e delle 2 misure?
Non ce l'ho con Totti. Ma con la difformità di giudizio che da sempre contraddistingue i processi sportivi.
Cambiando completamente discorso, davvero suggestiva l'idea di correre un gran Premio di Formula 1 nel centro di Roma. Mi immagino il traffico di quei giorni nella Capitale però almeno l'occasione magari servirà per ripianare le strade della Città..
Calcio giocato:
Buffon invita la Juve a non aver paura, anche se per colmare la lacuna qualitativa nei confronti dell'Inter vengono riproposti 3 nomi:
Silva, Aquilani, Diego.
Sia benvenuta la qualità in casa Juve, merce sempre più rara....

giovedì 29 gennaio 2009

Inter in fuga?




Dispiace scrivere : "l'avevo detto", ma temevo moltissimo la partita di Udine e non solo per l'assenza di Del Piero.
E' un periodo che la Juventus non stà giocando bene per niente e che la forma fisica non è delle migliori.
Amauri è in assoluto debito d'ossigeno mentre a centrocampo si sente la cronica mancanza di qualità che ti permette di rifiatare, quando non hai la forza nelle gambe.
Non mi stancherò mai di ripetere che il vero guaio della competitività della Juventus di quest'anno è stata la folle idea di non comprare un regista vero e puntare invece su un mediano di mezza qualità come Poulsen, pagandolo tra l'altro a peso d'oro.
Non ce l'ho con il danese, ma con chi l'ha voluto spacciandolo per un campione fondamentale....
Ieri sera l'Udinese ha dominato, sfruttando la grande serata di Di Natale e Quagliarella e la vena verticalizzativa di D'Agostino (non un fenomeno, ma regista vero....).
Un grande plauso lo merita anche il giovane Asamoah, davvero un uomo-ovunque a centrocampo.
Giovinco ha ahimè fallito la prova di maturità, Nedved continua sempre più a girare a vuoto.
Note positive (poche): il rientro di Trezeguet e l'ingresso di Iaquinta che ha portato molto movimento alla manovra offensiva bianconera nel secondo tempo:
non sarebbe stato il caso allora di farlo giocare dall'inizio al posto di Amauri?
L'Inter espugna il difficilissimo campo di Catania grazie al centrocampista Serbo rifiutato dai tifosi della Juventus, Stankovic, ma sopratutto grazie all'autentico uomo squadra che come sempre fa reparto da solo:
Zlatan Ibrahimovic.
Il Milan continua a farsi raggiungere sempre, non riuscendo quasi mai a mantenere un risultato fino alla fine. Le assenze croniche di Nesta e Gattuso sono decisive per gli equilibri e le ambizioni della squadra. Non puoi pensare di giocare un campionato di serie A a grandi livelli con Favalli e Maldini coppia centrale. Puoi avere tutta la qualità che vuoi, ma se non difendi il vantaggio....
La Roma intanto continua la risalita e rende ancora di più appassionante la lotta per il 4° posto e non solo. In fondo tra la Roma e la Juventus ci sono solo 7 punti (quasi quanti quelli che distanziano l'Inter dalla formazione bianconera) e nel giro di 8 punti, 5 squadre possono competere per tutte le posizioni di testa. Primo posto escluso.
Ora, non è il caso di fare drammi. Sbagliare completamente una partita dopo tanto tempo ci stà, anche se alla fine sono quasi sempre questi i punti che decidono un campionato....
Se ci pensate sabato sera la Juventus aveva agganciato l'Inter in vetta ed ora a soli 4 giorni di distanza è distaccata di ben 6 punti.
Quindi può ancora succedere di tutto.
Però è impossibile non considerare l'Inter la stra-grande favorita per la vittoria finale, perchè alla lunga la differenza di qualità viene quasi sempre fuori.
Quasi però.....

mercoledì 28 gennaio 2009

Insidia infra-settimanale



Questa sera, nel turno infrasettimanale di campionato, la Juventus farà visita all'Udinese.
Non sò perchè, ma delle squadre in crisi mi fido sempre poco.
Possono sempre tirar fuori dal cilindro, il coniglio della grande prestazione salva-stagione.
Tuttosport, che ieri ha riportato uno stralcio della mia intervista a Luciano Moggi (che vi ringrazia tutti per l'affetto manifestato nei suoi confronti), continua a cavalcare il nome di Diego.
Ci racconta poi di un Ranieri furioso per i presunti favori arbitrali pro-Juve.
Mancherà Del Piero, ma ci sarà il fondamentale rientro di Trezeguet che deciderà sicuramente le sorti del resto della stagione bianconera, visto che Amauri e lo stesso Alex sembrano in un periodo di scarsa prestanza fisica, avendo trascinato la carretta per l'intera prima parte di campionato.
Esplode il caso Balotelli e complica ancora di più la trasferta interista in quel di Catania.
Non bastasse già il clima infuocato che si troveranno di fronte.
Il Milan, invece, si troverà a duellare con la rivelazione del campionato, il brillante Genoa di Gasperini.
Insomma, le tre squadre di vertice avranno ciascuna di loro un match difficile da affrontare.
Sono questi i punti che alla fine fanno la differenza, non gli scontri diretti....
In chiusura mi fà piacere il ricordo in prima pagina che la Gazzetta dello Sport dedica a Mino Reitano. Questo riferimento non sarà collegato al mondo del calcio, ma per coloro che hanno fatto di tutto per esportare il Made in Italy ci sarà sempre un ringraziamento.
Ciao Mino.

lunedì 26 gennaio 2009

"A gamba tesa"su Moggi

Dedico l' Edizione Straordinaria della Rubrica a tutti coloro che adesso parlano di errori in buonafede.
Dedico l'intervista a tutti quelli che pensavano che la Juventus dell'era della Triade vincesse perchè comprava le partite e gli arbitri.
Dedico questa bella chiacchierata con il Direttore a tutti i tifosi Juventini.
Ma la mia dedica va sopratutto a tutti coloro che pensavano che il calcio senza Luciano Moggi sarebbe stato migliore.


Buongiorno Direttore. Nei 12 anni dell'era Triade si è mai pentito di qualcosa che ha fatto? Rapporti sin troppo amichevoli con le istituzioni del calcio (designatori arbitrali, organi federali), amicizie troppo strette con la società di procuratori Gea, provocazioni antipatiche ad altri dirigenti, membri del mondo calcio, giornalisti o altro.
In tutto questo elenco di rapporti che ha enumerato non devo pentirmi di niente. Avere rapporti amichevoli con le istituzioni è il compito di ogni buon dirigente di società. Essere collusi, tutto un altro discorso. I nostri erano solo buoni rapporti improntati sempre alla massima correttezza. Con i designatori arbitrali siamo stati sempre corretti. Idem con gli arbitri. Comportamenti che NON ERANO ASSOLUMANTE VIETATI (lo scriva grande e sottolineato) esattamente uguali a quelli che avevano tutti, anche se poi c’è stata una corsa a dimenticare telefonate ed inviti a cena che riemergeranno nel processo di Napoli in tantissime intercettazioni trascurate, chissà perché… Per quanto riguarda i procuratori abbiamo sempre dato il massimo rispetto a coloro che rispetto lo meritavano, Gea compresa. Il nostro obiettivo non era quello di favorire i procuratori, ma di prendere buoni giocatori per vincere e credo che, per questo, i migliori testimoni siano i risultati ottenuti. Quindi nessuna preferenza a nessuno, GEA compresa, dalla quale sono arrivati giocatori come Mutu a parametro zero e Legrottaglie e non gli Andrade. Il resto sono solo chiacchiere e falsità. Di provocazioni antipatiche a dirigenti ed esponenti in genere del mondo del calcio non ne ricordo, ma anche ve ne fossero state apparterebbero alla normale dialettica dei rapporti.

Si è mai pentito di aver sottovalutato i nemici mediatici (Mediaset, radio - tv e stampa romana, Gazzetta dello sport, giornalisti anti-juventini) lasciando passare indisturbate troppe accuse e diffamazioni nel corso degli anni, che sono state poi alla base del massacro mass-mediatico di quello che tutti ricorderanno come “Moggiopoli”?
MOGGIOPOLI è parola usata solo dal quotidiano rosa.. Tutti gli altri, correttamente, l’hanno definita “Calciopoli” proprio perché coinvolgeva più squadre e praticamente quasi tutti i dirigenti. C’era però bisogno di un capro espiatorio per dare un cenno..del cessato pericolo..affinché quelli che non sapevano vincere perché NON SAPEVANO FARE LE SQUADRE (scriva grosso e sottolineato anche questo) potessero fare il comodo loro, come in effetti sta avvenendo. Soltanto quando i miei avvocati leggeranno nelle aule del tribunale le intercettazioni dei miei ex colleghi (completamente trascurate..) facendo un confronto con quelle del sottoscritto, allora ci sarà da ridere. Ho sempre cercato di andare d’accordo con tutti, perché a questa abitudine ho conformato tutta la mia vita e non solo nel mondo del calcio. Mi è capitato negli ultimi tempi di non andare d’accordo con Enrico Varriale della Rai, ma non sono il solo, visto quello che è successo quest’anno con Zenga, allenatore del Catania. Quanto alle accuse, chi ha buona memoria dovrebbe riconoscere che le stesse sono indirizzate ora all’Inter. A giusta ragione, dico io, perché se si va ad osservare il campionato 2007-08, vinto dai nerazzurri, le distrazioni arbitrali che hanno favorito la squadra nerazzurra sono state in quantità industriale (e non richieste aggiungo io) basta citare alcune partite tra le più clamorose come Inter-Parma, Inter-Empoli o Inter-Palermo. Credo che quando la vedova Sensi ha affermato che lo scorso campionato lo doveva vincere la Roma aveva tutte le ragioni di questo mondo. Per non citare poi le sviste pro-Inter più clamorose di quest’anno come il gol convalidato contro il Siena con cinque nerazzurri in fuorigioco o come in coppa Italia contro il Genoa e la Roma. Solo che Moratti finge di non vederle e tace. Adesso stanno cercando di prendersela con la Juve, ma tanto ormai si sbaglia in buona fede no?

“Il calcio deve uscire dalle farmacie”. Forse è la frase migliore pronunciata da Zeman in tutta la sua carriera. Perché però quel giusto grido di allarme non fu utilizzato per cogliere l’occasione di controllare le farmacie di tutte le squadre di calcio e si cercò solo di criminalizzare invece la formazione che vinceva di più in quegli anni? Quanto si sarebbe potuto fare del bene al calcio se si fosse fatta un’indagine a 360°?
La Juve da questa vicenda ne è uscita pulita. Avessero fatto la stessa indagine a tutti invece…….
Vero, la Juventus ne è uscita completamente pulita sia a livello sportivo che penale. Quello che però le chiedo io è: adesso, a distanza di anni, a livello morale si sente di condannare l’operato del dottor Agricola di quegli anni? Tutti quei farmaci (leciti ma pur sempre farmaci) somministrati a ragazzi completamente sani…
Il Dottor Agricola è un professionista esemplare, scrupoloso e capace. Si può elogiare, non condannare.

Ritorniamo a Zeman. Tempo fa, commentando la crisi Juve di inizio stagione ha dichiarato: “alla Juve manca un regista…alla Moggi”. Secondo lei l’allenatore boemo ce l’ha davvero con lei o è sfruttato da quei giornalisti pavidi e codardi che non hanno il coraggio di accusarla in prima persona?
Credo che sia molto sfruttato dai giornalisti, che lo portano a rispondere come loro desiderano. Comunque Zeman è grande e vaccinato. Nessuno gli punta la pistola per dire le solite quattro bischerate quotidiane. Ho sentito tra l’altro, che gli hanno proposto di fare un film. Finalmente potrebbe aver trovato la sua vera collocazione!

Senza Calciopoli: Buffon sarebbe stato venduto al Milan (vuole smentire?) e Del Piero non avrebbe sopportato ancora Capello (dico bene?) e sarebbe emigrato via (magari rimpiazzato da Cassano..). Si può affermare quindi che le bandiere nel calcio moderno, dominato dai soldi, non esistono più salvo combinazione di una serie di fattori positivi? Quale sarebbe stata la squadra della Juventus 2006-2007?
Si sbaglia. Buffon non sarebbe mai stato ceduto e Del Piero, invece, avrebbe sopportato Capello. Diciamo che le bandiere sono diminuite ma ci sono ancora esempi illustri come Maldini, Del Piero e Totti. La squadra del 2006-2007, soltanto con qualche ritocco, avrebbe proseguito il suo ciclo di vittorie. Ecco perché nasce Calciopoli…..!

Molti sostengono che nella seconda parte del suo secondo anno in maglia bianconera Zlatan Ibrahimovic giocò appositamente male perché voleva il suo contratto adeguato al pari degli altri campioni. C’è qualcosa di vero in questa diceria? Senza Calciopoli ci sarebbero stati problemi per trattenerlo?
Queste sono solo fantasie. Problemi a trattenerlo non ci sarebbero mai stati. Mi sembra, poi, che Ibra anche da nerazzurro abbia elogiato la vecchia Juve e i suoi dirigenti. Ci sarà un motivo?

Ha mai creduto alla versione della nuova dirigenza bianconera, secondo la quale Ibrahimovic lo voleva solamente l’Inter? Ma come può uno dei giocatori più forti al mondo avere solo un acquirente e ad un prezzo così basso? Avessero aspettato qualche giorno a venderlo, non si sarebbe scatenata un’asta al rialzo?
Da chi ha sbagliato una cessione del genere per averlo trasferito ad una diretta concorrente e ad un prezzo cosi basso, non ci si può attendere una versione di comodo diversa. Chi sia Ibrahimovic lo ha dimostrato prima alla Juve e poi all’Inter: la storiella che non ci fossero altri pretendenti fa solo ridere. Dispiace dirlo ma, sopratutto con IBRA la nuova dirigenza ha sbagliato tutto, cedendolo ad un’avversaria ed a prezzo di liquidazione..quando tutto il mondo calcistico lo avrebbe acquistato e non certo a quelle quotazioni.

Vieri, Roberto Baggio, Zidane, Peruzzi, Henry. All’epoca era davvero impossibile trattenerli? Ne ha mai rimpianto la cessione?
Vieri voleva andar via. Se ci pensate in tutta la sua carriera ha voluto sempre cambiare. Roberto Baggio era un grandissimo campione ma non ci sembrava più compatibile con il gioco della Juve, anche perché avevamo in casa un certo Del Piero…Al suo posto poi sono arrivati fior di campioni. Stessa cosa per Peruzzi o qualcuno ha dimenticato forse che abbiamo preso Buffon? Zidane, invece, voleva andar via e quando un giocatore è così determinato, puoi solo cercare di far fruttare al massimo la cessione (aveva anche 30 anni), cosi come è stato fatto con un trasferimento di importo record che ancora resiste nel tempo. Come disse l’Avvocato”Fu acquistato per un tozzo di pane e rivenduto a 150 miliardi di vecchie lire”. Se proprio mi sono pentito di una cessione, è stata quella di Henry, ma forse era capitato alla Juve nel suo anno sbagliato. Era giovane e non voleva fare la riserva perchè voleva andare a tutti i costi in Inghilterra a riabbracciare il suo vecchio allenatore. Anche in questo caso però abbiamo preso campioni che non lo hanno fatto certo rimpiangere.

La triade è stata completamente distrutta. Eppure di quel tridente storico solamente lei ha scelto di difendersi in pubblico ed esporre la sua difesa. Perché Antonio Giraudo e Roberto Bettega si sono isolati in un silenzio “assordante”?
Io ho scelto la mia linea perché ho ritenuto giusto continuare a battermi anche in pubblico a difesa del “nostro” (non solo mio) operato e perché non mi ritenevo (ci riteniamo) responsabile (responsabili) di niente. L’ho fatto, perché convinto che difendendo me (noi) e il mio (nostro) lavoro difendevo anche la causa juventina. Sapevo fin d’allora che la difesa sarebbe stata difficile e persino osteggiata in un calcio che ti condanna a priori senza prove e con la forza mediatica e di una carta stampata che ti viene scaraventata addosso ogni giorno ed in ogni momento con la tecnica di mandare in mille pezzi la tua immagine cercando di distruggerti anche fisicamente. Giraudo e Bettega hanno deciso diversamente e non voglio chiedermi il perché. E’ una decisione che appartiene a loro.

Cosa pensa dell’incontro di poco tempo fa tra Berlusconi e Giraudo insieme a Capello? Poco dopo che il premier si incontrò con lei…
Giraudo è in Inghilterra, Capello anche. Penso che l’attuale situazione comune logistica li abbia portati ad un incontro amichevole con Berlusconi

L’avvocato difensore della Juventus Cesare Zaccone il 12 Luglio 2006 rispondendo ad una mia e-mail mi assicurò (e-mail che custodisco ancora gelosamente) che la Juventus non avrebbe accettato pena diversa da quella inflitta a Milan, Lazio e Fiorentina e che per questo si sarebbero battuti in ogni grado di giudizio. Quattro mesi dopo invece durante l’assemblea degli azionisti dichiarò che “con quelle carte si rischiava la serie C”. Ancora non riesco a darmi una risposta (o forse non voglio darmela) per quella netta virata. E lei?
Io la penso come lei. E in quanto al presunto rischio della serie C, i lettori possono riandare alla conclusione della sentenza sportiva che non accertò alcun illecito e sulla quale un giudice, Dr. Serio, accertò che la Corte aveva seguito il “diffuso sentimento popolare”. Non c’è nessuno che non senta riecheggiare i metodi della caccia alle streghe ? Erano le streghe quelle che finivano al rogo, no? Basterebbe infine riascoltare le parole del Commissario Rossi quando fu giubilato (aveva fatto tutto quello che doveva fare e non serviva più) ”mi avevano detto che bastava far fuori i dirigenti della Juve….Ed invece mi sono accorto che chi comandava, comanda ancora e vuol continuare a comandare”. Ergo.

Se le togliessero la squalifica e Moratti le offrisse nuovamente una proposta di lavoro la valuterebbe?
Assolutamente no.

Visto che all’epoca fu un fenomeno molto diffuso, avete mai pensato di falsificare passaporti come fece ad esempio Oriali per l’Inter?
Assolutamente no. Queste sono cose da ”banda degli onesti”. E poi d’altra parte come avrei potuto pensare ad una cosa del genere non essendo in buoni rapporti con l’esperto del settore, Franco Baldini, allora dirigente della Roma e attualmente della nazionale inglese ?

Perché nessuno in questi 3 anni ha mai avuto il coraggio di scrivere sui giornali più importanti o dire in tv che Collina si organizzava per andare di nascosto a cena con Galliani, nel ristorante (chiuso al pubblico) di Meani? E’ stato deluso dai commenti di qualche giornalista, opinionista tv o tifoso in questi 3 anni?
Perché la legge, anche quella sportiva, è si uguale per tutti, ma per qualcuno e più uguale che per altri… Su quella vicenda non è stato posto un velo, ma un macigno. E il perché si capisce: anche solo un sospetto avrebbe impedito l’investitura solenne di Collina designatore. Deluso? Un’infinità di volte nel periodo più crudo di Calciopoli. Adesso in tanti, soprattutto tra giornalisti ed opinionisti, si sono riposizionati o lo stanno facendo ora. Debbo meravigliarmene?

Per descrivere la sua vita nel calcio ha scritto una bellissima autobiografia dal titolo “un calcio nel cuore”. A chi dedicherebbe/darebbe invece “un calcio nel culo”?
Non ho esperienze in merito. Si potrebbe però chiedere a Cannavò che sul ”calcio in culo” ha fatto una sorta di elegia e di ricerca storiografica al tempo di quello scagliato da Silvio Baldini a Mimmo Di Carlo (articolo del 29 agosto 2007 ”restituiamo dignità al calcio in culo”)

Che idea ha della proprietà della Juventus e della nuova dirigenza? Cosa le ha più dato fastidio in questi 3 anni? Le mancate condoglianze alla perdita di suo padre, il mancato ringraziamento alla presentazione del nuovo stadio, la mancata difesa mediatica alle accuse di scorrettezza riguardo vittorie epiche come quella del 5 Maggio 2002 o altro?
Non voglio essere io ad affrontare questi temi, preferisco che siano i lettori ad esprimere il loro giudizio. Ma in questo elenco di domande manca sicuramente qualcosa: l’esplosione dei giovani che adesso fa impettire i nuovi arrivati, senza che nessuno di essi rivolga un grazie a chi quei giovani ha scovato, allevato e vi ha creduto. Quando persi mio padre, le persone che mi volevano bene mi sono state vicine e questa per me è la cosa più importante. La vita e gli affetti sono una cosa, il calcio un’altra.

Si faccia una domanda e si dia una risposta.
Ormai le domande a me stesso le ho da tempo esaurite. Stò mettendo insieme invece tutte le risposte che devo dare e che darò.

Mi faccia fare uno sguub (come direbbe Biscardi). Mi dica una cosa che non ha mai confessato a nessuno.
Non ho sguub particolari per dirla alla Biscardi, ma ancora non ho detto tutto ciò che conosco dell’ambiente calcistico...
C’è almeno una vittoria di quelle ottenute nei 12 anni di Juventus che sente di aver “rubato”, o alla quale comunque è meno legato per il modo in cui è arrivata?
Assolutamente no. Sono state, tutte sudate e limpide.

Qui a Roma l’hanno prima amata e poi maledetta (al punto di arrivare addirittura a slogan come quello per magliette e cori : Moggi magari mori oggi….). Eppure non sono pochi quelli che l’avrebbero voluta per “comandare” il calcio proprio dalla Capitale. (Altro che vento del nord…)
E’ difficile accontentare tutti. E non voglio sapere quanti mi avrebbero voluto alla guida della Roma. Sò soltanto che mi sarebbe piaciuto tornarci e che vi avrei messo lo stesso impegno che ho profuso nella Juve.

Per chiudere, dopo tutto quello che è successo nell’estate 2006 sente di dover chiedere scusa in qualche modo ai tifosi juventini per quello che hanno sofferto?
Debbono chiedere scusa quelli che, potendo, non hanno difeso la Juve, portandola ad una retrocessione che assolutamente non meritava. L’ha ricordato Lei prima: l’Avvocato Zaccone disse che la Juve non avrebbe accettato una pena diversa da quella di Milan, Lazio e Fiorentina. Poi se ne è dimenticato. Quella B non appartiene a Noi, ma a coloro che l’hanno subita senza combattere, forse perché a quel tempo c’era il problema di distruggere in qualunque maniera l’immagine della Triade, senza capire che in tal modo è stato fatto solo autolesionismo, con una macchia della B che purtroppo resterà indelebile nella storia della Juventus.

Bentornata antipatia




Non se ne poteva più.
Lo scrivevo già 3 anni fà:
la Juve non potrà mai esser simpatica.
Ed appena è tornata a gareggiare per i posti che contano davvero ecco come previsto il ritorno della santa antipatia.
Non mi piace vincere come Sabato sera, ma quando poi :
- vedo un Della Valle furioso, lui che ha preso una squadra fallita e in 3 anni l'ha riportata in A con giri "incredibili";
- vedo l'ennesimo rigore inesistente concesso al Milan;
- sento Mourinho lamentarsi dell'arbitro in una serata come quella di ieri...
Beh allora non mi resta che brindare al ritorno della Juve antipatica ed odiata.
Perchè nel calcio, come nella vita, i potenti e coloro che vincono saranno sempre invidiati da tutti.
Il calcio poi adesso è pulito o no?
Hanno trovato il Mostro da dare in pasto al popolo di affamati di giustizia ed al primo campionato davvero equilibrato ecco che riparte la caccia alle streghe.
Già, ma quali sono le streghe adesso?
Non resta che chiedere un parere a Collina.
Chiaramente al Ristorante da Meani.

domenica 25 gennaio 2009

Juve, non così


Da dove cominciamo stavolta?
Per commentare la bella vittoria bianconera di ieri sera parto dal titolo scelto "Juve, non così".
Questo sarebbe stato il titolo odierno della Gazzetta dello Sport se ai vertici della Juventus ci fosse ancora la Triade. Ma adesso la Pravda Rosa è sponsor ufficiale Juventus...(Ahi Serva Italia).
La partita di ieri è stata molto bella, vivace. Con continui capovolgimenti di fronte.
Bisogna esser onesti ed obiettivi: la Fiorentina non meritava assolutamente di perdere e non solo perchè c'era il rigore su Jovetic ed il goal di Gilardino era regolare. No, anche e sopratutto per il modo in cui la Viola a viso a aperto se l'è venuta a giocare alla pari a Torino.
Decisivo il rientro di Buffon tra i pali. Sontuoso Del Piero in versione assist-man.
Straordinaria la crescita di Marchisio a centrocampo.
Ogni volta che lo vedo giocare penso agli oltre 35 milioni di euro investiti per Tiago, Almiron e Poulsen quando il vero "campione" ce l'avevi in casa.
Buona la prova di De Ceglie al posto di Molinaro. A centrocampo invece si è sentita molto l'assenza di Sissoko.
A fine gara Della Valle furioso e Fiorentina in silenzio stampa.
A legger quello che scrive oggi l'ex direttore di Tuttosport, Xavier Jacobelli, sul suo blog si teme una nuova rivalsa pari a quella orchestrata, secondo loro, nel periodo di Calciopoli.
Ma adesso si sbaglia in buona fede, no?
La strega Moggi è stata bruciata al rogo.
Quindi di cosa si lamentano adesso i finti perbenisti?
.
In settimana ci sarà un'edizione straordinaria della Rubrica
"A gamba tesa"

venerdì 23 gennaio 2009

"Mourinho uno di noi"

FONTE LASTAMPA.IT
Almeno in una cosa, per ora, Josè Mourinho è stato più Special di Roberto Mancini: nemmeno cinque mesi, e già s’è fatto amare dai tifosi juventini. Mica è da tutti diventare l’idolo della tribù nemica.
C’è riuscito da quando ha spianato l’infantile sua truppa, ipse dixit, sculacciata a Bergamo dall’Atalanta: «Il primo scudetto ve lo hanno dato in segreteria - ha tuonato il tecnico -, il secondo lo avete vinto perché non c’era nessuno. Il terzo all’ultimo minuto. Siete una squadra di...».
Al popolo bianconero, che da due giorni impalla i blog, non pareva vero:
«Mou uno di noi».
Tanto per far capire l’euforia, a un certo punto sulle pagine di internet, tra i complimenti e gli inni all’avversario, qualcuno arriva ad appiccicare la foto di Mourinho esultante, con la maglia della Juve sotto l’immancabile giacca scura. Per diventare un’icona, seppure della fede sbagliata, è bastata quella sfuriata. Tutto quello che, da oltre due anni, grida gran parte dei credenti juventini è stato sottoscritto dal capo dell’accampamento nemico: il massimo. L’anatema dello Special One contro gli ultimi scudetti interisti: qualcuno già medita di confezionarci striscioni da appendere allo stadio. Che poi lo stesso riceva da Massimo Moratti sette milioni di euro l’anno, cosa ovviamente ricordata sui blog ogni due messaggi, rende il tutto irresistibile.
Per palati bianconeri, s’intende.
Nell’attesa, da due giorni, le parole di Mourinho stanno riempiendo i muri telematici della casata altrui, quella juventina. Contatti e commenti si sono impennati a livelli da record, mai toccati, neppure quando si discute del prossimo acquisto bianconero o su chi fare giocare la domenica successiva. Oltre 130.000 interventi sul forum “j1897.it”, quasi 5.000 su “Vecchiasignora.com”. Tanto da far pensare ad artifici elettronici: «Il forum sarebbe imballato», commenta qualcuno. Invece, basta navigare, e ti ritrovi in mezzo a decine di pagine che parlano di Mourinho, ormai per tutti Mou.
Per fargli i complimenti. «Mou uno di noi», è il commento più incollato, anche se c’è chi si sbilancia ancora di più: «Mou vieni alla Juve». E ancora: «Mou allenatore della Juve!!!». Fortuna che era l’Antipatico. Non in questi giorni: «A me Mourinho non sta poi così tanto antipatico. Mi chiedo cosa ci faccia nell’Inter», si legge ancora. Altri sperano che il portoghese continui: «Potevi anche dirgli che in Champions League il miglior risultato negli ultimi 40 anni è stata una semifinale con Cuper». E poi, come un jingle, ovunque trovi la frasetta magica, ormai issata a filastrocca del buon tifoso juventino: «Il primo scudetto ve lo hanno dato in segreteria, il secondo lo avete vinto perché non c’era nessuno. Il terzo all’ultimo minuto. Siete una squadra di ...». Che qualcuno dovesse mettere in riga i giocatori, non lo negano neppure i tifosi nerazzurri, ma a pochi è piaciuto lo sfogo di Mourinho. Figurarsi a Moratti.
Qualcuno ci ha intravisto anche una frecciata indiretta, ma neppure troppo, a Mancini, cui il tecnico ogni giorno viene affiancato e paragonato. L’Inter del Mancio, al giro di boa, aveva più robusti vantaggi sulla concorrenza, allora Josè, una volta per tutte, avrebbe chiarito il suo pensiero sul valore di quei risultati: con la Juve prima in serie B, e poi in ricostruzione, non si era in regime di libero mercato. Se non altro, ora il portoghese ha conquistato l’uditorio avversario, dopo che già molti giocatori bianconeri lo stimavano: «Durante i fatti di Calciopoli - ironizza Alberto Rossetto, dell’Associazione Nazionale Amici della Juve - Mourinho era all’estero e si vede che lì hanno capito meglio come sono andate le cose in Italia. Del resto, quelle considerazioni, lui le aveva fatte anche quando stava al Chelsea. E a me, Mourinho non è stato mai antipatico. Finalmente, qualcuno dice la verità anche dentro l’Inter». Il verdetto, è già scritto: «Mourinho uno di noi», e «Quest’uomo è un mito». Da ingaggiare: «Non costasse così tanto, potrebbe venire alla Juve. In fondo, non è mica un pirla».

giovedì 22 gennaio 2009

"A gamba tesa" su Padovano

Per il ritorno della Rubrica "A gamba tesa" ho deciso di commentare il dopo Lazio-Juventus insieme a colui che per 2 anni è stato un assoluto beniamino del tifo bianconero:
Michele Padovano.
19 Gennaio 1997. La Juventus espugna l’Olimpico con 2 goal di Michele Padovano, che ripete l’impresa europea di Parigi di soli 4 giorni prima.
18 Gennaio 2009. Ancora Lazio – Juventus, ma questa volta la squadra bianconera non va oltre un pareggio per 1 a 1.
Sono passati 12 anni. Com’è cambiata nel frattempo la vita di Michele Padovano e che prospettive hai per il tuo futuro?

Mamma mia che settimana mi hai ricordato. Come posso dimenticare Parigi e Roma?
Credo sia stato il periodo dove mi sono conquistato la nazionale a suon di goal e di buone prestazioni.
A 12 anni di distanza (quanto tempo che è già passato…) la mia vita è cambiata, come per tutti quelli che prima hanno la fortuna di fare la cosa che più gli piace e che poi però per ovvi motivi di carta d'identità ad un certo punto non possono più fare.
Per adesso mi occupo di trasferimenti di calciatori, aspettando qualcuno che mi dia la possibilità di fare quello che secondo me mi si addice di più, ovvero il direttore sportivo.

Aneddoti e ricorsi. Quest’anno, proprio come nel 1996, la finale di Champions si disputerà a Roma. Pensi che l’attuale Juventus possa farcela nel ripetere l’impresa che vi vide protagonisti? Trovi analogie tra le 2 squadre?

E’ vero. Anche quest'anno, come allora, la finale di Champions si disputerà a Roma.
Certo, per i giocatori e per i tifosi spero che la Juventus possa arrivare nuovamente in finale ma in tutta sincerità la vedo davvero dura.
Poi nel calcio, come nella vita, non si sà mai però obbiettivamente ci sono squadre molto più attrezzate rispetto alla formazione di Torino.
Analogie con la mia Juventus? Mi dispiace ma non ne vedo anche perchè la nostra era una squadra veramente fortissima in Italia ed in tutto il mondo.
Erano gli altri ad avere paura di noi.
Questa si è una buona Juve, ma niente di lontanamente paragonabile a quella di Mister Lippi.

Ma cosa aveva di speciale quella Juventus? Perché dominò in Italia e nel mondo per così tanti anni?

Cosa aveva di speciale quella Juve? E me lo chiedi pure?
Il gruppo!
Come tu ben sai io ho girato tantissimo ma il gruppo che ho trovato in quella Juventus non l'ho trovato mai da nessun’altra parte.
L'allenamento era alle 15? Beh alle 13,30 eravamo già tutti nello spogliatoio, con una voglia incredibile di migliorarci.
Quando affrontavamo le partite gli avversari perdevano già nel tunnel che portava al campo;
leggevano nei nostri occhi la voglia di vincere e non ce n'era per nessuno.

Eri un rigorista quasi infallibile. Eppure quella sera a Roma, Van der Saar quasi ti parò il calcio di rigore. Cosa ti è rimasto dentro di quella notte?

Effettivamente non ero male a tirare i rigori. In serie A ne ho sbagliato solamente uno.
Quella sera a Roma, è vero che Van der Saar intuì il mio calcio di rigore ma io ero talmente sicuro di fare goal che non mi sono preoccupato per niente, perchè in quei momenti ciò che più conta è la sicurezza che hai sul viso e a me non mancava.
Che vuoi che ti racconti di quella serata?
A livello professionale è stata sicuramente la più importante della mia carriera ma ti assicuro che quando mi chiedono di descrivere cosa ho provato mi rendo conto che non riesco ad esprimere le mie emozioni perchè sono sensazioni troppo personali per poterle raccontare.

Molti per sminuire le imprese di quella Juventus, hanno cercato di infangarla attraverso l’accusa infamante di Doping. A Roma per sostenere questa tesi si inventarono addirittura la storia di un Antonio Conte in fin di vita per l’abuso di farmaci….
Hai mai pensato che Zeman è solo stato usato da alcuni pavidi giornalisti senza coraggio per attaccare l’odiata Juventus? Credi che a qualcuno importasse davvero scoprire se girava il doping nel calcio o l’unico obiettivo era distruggere la Juve?

Vicenda doping: le mie vittorie non me le faccio toccare da nessuno, tantomeno da Zeman.
Del boemo ho sempre pensato che dall'alto della sua convinzione di “bravura”, credeva che se non vinceva era perchè gli altri baravano.
Fossi stato in lui invece mi sarei chiesto di più se magari non era il caso di modificare i metodi di allenamento visto che tutti i giocatori che sono stati con lui e che ho conosciuto se ne sono lamentati.
Comunque, credo che alla fine sia stato solo un brutto modo di screditare le vittorie bianconere che senza ombra di dubbio sul campo era la squadra più forte.
E ti assicuro che nel periodo che ho frequentato la Juve non c'è mai stato abuso di farmaci.

Il compianto Gianluca Signorini l’hai avuto come compagno al Genoa.
Lo sfortunatissimo Stefano Borgonovo invece allenava i Pulcini durante il tuo ultimo anno di calciatore a Como.
Cosa pensi della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA)? Da ex calciatore ne sei spaventato?
O pensi come sostiene Borgonovo che il calcio non ne sia colpevole?
Eppure i dati in merito sembrano esser inequivocabili.

E’ un argomento terribile per me.
Per la SLA purtroppo ho perso pure un cugino, anche lui calciatore.
Non me la sento di colpevolizzare il calcio anche se i dati fanno riflettere….

Hai cambiato tantissime squadre nella tua carriera.
Non solo in Italia, ma anche all’estero.
I farmaci che girano all’interno degli spogliatoi sono differenti squadra per squadra, medico per medico, o hai trovato sempre la stessa diffusione ovunque sei stato? Ti sei sempre informato di quello che ti veniva dato o ti sei sempre fidato dei medici sociali?

Personalmente, per fortuna non ho mai avuto bisogno di grandi farmaci però devo dire che mi piaceva informarmi sempre al riguardo di quello che assumevo.
Capisco però anche tutti i miei compagni (tutti dico tutti) che si fidavano dei medici per l'assoluta buona fede, anche perchè giocando a calcio vivi più a stretto contatto con lo spogliatoio che con la tua famiglia.

Dove non ci sono riusciti con il Doping, ce l’hanno fatta con Calciopoli, un processo farsa basato sul nulla (come disse a suo tempo Enzo Biagi):
Juventus privata di 2 scudetti, violentata, umiliata in serie B e spogliata di quasi tutti i suoi campioni e tutto questo solo perché i giudici hanno deciso di ascoltare il “sentimento popolare” che da sempre ha nella Juventus la squadra più odiata dagli italiani.
Che idea hai della Calciopoli dei processi sommari, senza prove e testimoni a discolpa?


L'idea che ho di Calciopoli è la stessa della vicenda doping.
Quando una squadra è così nettamente superiore dà fastidio.
Ecco che allora bisogna fermarla in qualunque modo.
Poi nel merito non entro, perchè magari un domani potrei pentirmene.
Questa è l’Italia.

Quel periodo Maggio - Estate 2006 è stato un Incubo per tutto il popolo bianconero modificando per sempre la vita di tutti i tifosi.
Tifare Juve in quel periodo era visto come una malattia, quasi come la peste di Manzoniana memoria.
Tu stesso in quei giorni sei finito in mezzo ad una brutta storia personale dalla quale aspetti ancora serenamente giudizio. Pensi però che a livello mediatico la tua vicenda sia stata pompata anche per la tua precedente appartenenza alla Juventus?
D’altronde gli articoli all’epoca parlarono chiaro :
”GIORNATA NERA PER LA JUVENTUS”
PADOVANO IN MANETTE
Indagando su un vasto traffico di hashish importato in Italia dal Marocco, attraverso la Spagna, i carabinieri si sono imbattuti nei nomi di ex calciatori famosi: Michele Padovano, Nicola Caricola e Gianluca Vialli, tutti ex juventini…..
Quel “ex juventini” sembra praticamente un marchio, una specie di lettera scarlatta…

A volte ripartire da zero è durissimo ma se si hanno le “palle”(si, scrivi proprio palle) quando tutto poi si risistema la soddisfazione è immensa.
Credo che i tifosi juventini non si dovranno mai sentire come degli appestati ma bensì come qualcuno che ha subito un torto e che prima o poi avranno la meritata vendetta.
Per quanto riguarda la mia situazione personale invece non entro nel merito perchè credo che certe cose vadano affrontate nei luoghi giusti.
Ci sarà un processo e mi difenderò con tutte le mie forze dalle accuse ingiuste che mi sono state appioppate.

Tu che hai lavorato alle dipendenze della Triade e sopratutto a contatto con Moggi puoi dircelo:
l’ex Direttore della Juve era davvero un Diavolo come lo descrivono adesso la Gazzetta e i vari giornalisti “tifosi” e faziosi o era solo e semplicemente “il migliore in un mondo di squali”?
Alla luce, poi, della sentenza Gea che ha distrutto totalmente l’impianto accusatorio, quanti sono gli scudetti della Juventus? 27 o 29?


Di Luciano Moggi non posso che parlar bene.
Con me si è sempre comportato da uomo vero e anche quando ho smesso di giocare mi ha dato una mano, per reinserirmi nel mondo del lavoro calcistico.
Secondo me Moggi era semplicemente il più bravo di tutti, perchè senza chiedere un solo euro alla proprietà ha vinto e portato utili ai soci.
Quindi la tua definizione (complimenti, davvero perfetta) è azzeccatissima:
“Era il più bravo di tutti in un mondo di squali”.
Per quanto riguarda la questione scudetti invece non so quanti siano ma sicuramente non sarebbero mai dovuti andare all'Inter.

L’Inter si è appuntata sul petto uno scudetto di altri, nominandolo “degli onesti”, nonostante passaporti falsi, bilanci gonfiati e tutti gli strani giri che da sempre popolano il mondo del calcio ed alla quale non si è sottratta. Non contenta di questo però continua pure a rivendicare anche altri successi che non gli appartengono, come ad esempio quello del 5 Maggio 2002.
Da ex calciatore e comunque personaggio ancora legato al mondo del calcio, non ti dà fastidio questo comportamento da “accattone”, per citare una grande opera Pasoliniana?

Come detto in precedenza, secondo me mai avrebbero dovuto prendersi uno scudetto che non gli apparteneva minimamente.
Per quanto riguarda il 5 maggio 2002:
una grande squadra va a Roma e contro una Lazio già in tenuta balneare vince invece di prendere 4 goal da “BAMBOCCIONI”….

La Roma, nella persona della sig.ra Sensi e di Francesco Totti, ha recentemente dichiarato:
“lo scudetto dell’anno scorso l’hanno regalato all’Inter perché c’era un centenario da festeggiare”
Perché Moratti, invece di pensare ad accusare gli altri, non trova il coraggio di rispondere a chi l’accusa di esser il nuovo Moggi? Avevi mai visto prima un goal convalidato con 5 uomini in fuorigioco di 2 metri come quello di Maicon a Siena?


Non c'era malafede prima e non c'è malafede adesso.
Si tratta soltanto di grande incompetenza arbitrale.

Per molti la Nazionale è un sogno. Per te, forse, è stato un incubo.
Una sola presenza nel momento più alto della tua carriera.
Nemmeno il momento per goderti quell’attimo di gloria azzurra che la gamba ti tradisce durante un allenamento alle dipendenze di Cesare Maldini, e addio sogni di gloria e probabilmente anche carriera..
Ti capita mai di pensare a dove saresti potuto arrivare senza quell’infortunio?


L’infortunio al quadricipite?
Era la vigilia dei mondiali del 98 e sicuramente il Mister Maldini mi teneva in grande considerazione.
Dai, diciamo che sono stato la fortuna di Vieri.
Perchè probabilmente se ci fossi stato anche io avrebbe giocato meno.
Comunque nella vita non si può tornare indietro. Guardiamo avanti.

A proposito di Nazionale.
Prima che iniziassero i Mondiali del 2006, tanti “parrucconi” italiani (praticamente sempre gli stessi che odiano la Juve con la stessa facilità con cui si beve un caffè al bar) chiesero con forza l’allontanamento di Lippi, Cannavaro e Buffon salvo poi salire sul carro dei vincitori a torneo vinto.
Hai mai visto un giornalista ammettere le proprie colpe e chiedere scusa della propria faziosità?

Credo che il mondo del calcio rispecchi perfettamente quello della vita.
Non mi stupisco affatto dei “parrucconi” che sono saliti sul carro dei vincitori.
Te lo dice uno che prima che gli succedesse quello che gli è successo aveva il telefono bollente e la casa piena di imbecilli. Adesso fortunatamente almeno quest’ultimi non ci sono più.

Sappiamo bene che il mondo del calcio è basato in gran parte su rapporti falsi e finti sorrisi.
Tu sei riuscito a rimanere in buoni rapporti con qualche tuo ex compagno?
Si può dire che un caso come quello di Paolo Montero che molla tutto per venire in soccorso dell’ex compagno Gianluca Pessotto è un caso isolato, una mosca bianca?
A proposito di rapporti con vecchi compagni, ti sei chiarito poi con Gianluca Vialli?


Montero? Beh proprio ieri sera eravamo insieme quindi…
Comunque se parliamo di amicizia vera sono poche, pochissime e poi sai dopo quello che mi è successo adesso sono un “appestato” come i tifosi della Juve.
Con Vialli non ho ancora avuto il piacere di chiarirmi, ma non ho fretta.

Un torinese dal cuore Granata che in soli 2 anni è riuscito a diventare un beniamino del pubblico Juventino. Mi spieghi come ci sei riuscito? Ti sei mai sentito in colpa verso la tua fede granata?

Non ti nascondo che i primi mesi sono stati davvero difficili perchè qualche “coglione” ( ma si scrivi proprio cojone, se lo merita) c'è sempre.
Poi però quando si sono resi conto che ero un professionista esemplare e che avrei dato l'anima per la Juventus, sono diventato un beniamino con mio grande piacere.
Per quanto riguarda la mia fede granata, ti assicuro che non me ne sono mai vergognato anche perchè ho sempre distinto la professione dalla fede.

Qual è stata la tua più grande gioia calcistica e a quale allenatore devi di più nella tua carriera?

Non vorrei sembrare ripetitivo ma la maggiore soddisfazione calcistica è la vittoria della Champions( lo sò troppo facile).
L'allenatore a cui mi sento più legato è sicuramente Bruno Giorgi .
Lui sì che era davvero una mosca bianca nel calcio dei prepotenti.

C’è un goal che conservi di più nel tuo cuore? Quale?

A livello d'importanza sicuramente quello al Real Madrid: è quello che sento di più in assoluto.
Se però parliamo di bellezza del goal, quello che ho fatto in Reggiana Padova è stato un capolavoro.
Ti dico una cosa: l’avesse fatto Maradona lo vedremmo ancora oggi.

A proposito di Maradona. Sei andato a giocare nel Napoli proprio quando lui se ne andò.
Quanto ti è dispiaciuto non aver potuto giocare con il più forte giocatore di tutti i tempi?
E qual è stato il tuo compagno più carismatico?

Mi è dispiaciuto tantissimo anche perchè fù proprio Diego a volermi a Napoli.
Quanto a carisma, non avevo niente da invidiare a nessuno ma forse il compagno più carismatico con cui ho giocato è stato Gianluca Vialli.

Per chiudere, raccontaci un aneddoto simpatico ed inedito.

Quando tornammo dalla trasferta Champions di Dortmund (che tra l'altro fù il mio esordio europeo con goal) alla ripresa degli allenamenti venne a complimentarsi con noi, come spesso accadeva, l'Avvocato.
Si avvicinò a me e disse:
“Caro Padovano, se ci fossi stato io in porta quel goal non l’avresti fatto”
Beh all'avvocato tutto era permesso.
Ecco, a proposito di carisma una figura come quella dell'Avvocato mi manca tantissimo:
Lui si che era carismatico. Il più carismatico che abbia mai conosciuto…..

Michele, in bocca al lupo per il tuo futuro.

Grazie Stefano e a presto.

"Siete come la Juve"





L'Inter elimina la Roma in Coppa Italia grazie ad evidenti errori arbitrali a proprio favore.
Rossella Sensi è furiosa: "Ora basta".
E chiaramente, non può mancare il solito paragone in negativo con la Juventus da parte dell'ambiente giallorosso.
L'Inter è la nuova Juve.
Ma in cosa?
Nel rubare le partite? Nell'esser la squadra più potente del sistema, o in cosa?
No, perchè la Juve che "rubava" era composta da 11 e più fenomeni che avrebbero vinto tutto anche giocando bendati o con le mani legate.
Questa Inter è invece grande solo grazie all'immenso Zlatan Ibrahimovic.
(Venitemi ancora a raccontare che a 24 milioni di euro solo l'Inter aveva fatto un'offerta....)
Se ne è accorto subito anche Mourinho:
su blog e forum vari circolano le indiscrezioni, attribuite ad alcune "talpe" dello spogliatoio, su quanto lo Special One avrebbe detto ai giocatori dell’Inter dopo la sconfitta di Bergamo.
«Il primo scudetto lo avete vinto in segreteria, il secondo perché non c’era nessuno, il terzo all’ultimo minuto. Siete una squadra di...», dove al posto dei puntini non dovete mettere le parole fuoriclasse, fenomeni o invincibili.
Dall’Inter ovviamente non arrivano conferme ma se queste frasi sono vere Mourinho si sarà guadagnato un posto nel cuore dei tifosi.
Della Juve.

mercoledì 21 gennaio 2009

Indovina chi




Mentre sulle prime pagine dei Giornali continua a tenere banco in caso Kakà, e mentre Tuttosport affonda giustamente il dito nella piaga bianconera della stagione, ovvero i troppi assenti per malattia o infortunio,
il Corriere dello Sport indica in Kuyt l'erede scelto da Ranieri per sostituire Pavel Nedved.
Giocatore polivalente, di un'utilità unica.
Ho sentito recentemente su Sky un'interessantissima statistica:
il Liverpool con Kuyt vince il 75% di partite in più rispetto a quando lui è assente.
Quanto è praticabile questa pista? E quanto il Liverpool, e sopratutto Benitez, saranno disposti a rinunciare a questa importantissima pedina? Lo scopriremo solo vivendo....
In chiusura Tuttosport, inoltre, lancia un ipotetico piano per arrivare ad Hamsik.
Non mi stancherò mai di ripeterlo:
l'anno di Serie B è stato un Inferno per la Juventus.
Una sola cosa però sarebbe potuta esser positiva:
sfruttare quell'anno per comprare Hamsik, che già si vedeva che era talento di altro spessore.
Avessero investito i 9 milioni di euro su lui e non su Almiron e avessero puntato da subito su Marchisio ora probabilmente staremmo parlando di un'altra Juve...
Non servono solo i soldi per vincere. Conta sopratutto saperli usare.

martedì 20 gennaio 2009

"Ho vinto quattro scudetti.."




Oggi a Napoli comincia il processo vero di Calciopoli per Luciano Moggi e combriccola.
Notate quanto spazio viene dedicato all'evento in prima pagina.
Sono certo che quando l'accusa formulerà le richieste di pena ci saranno titoloni.
Vedremo, poi, se all'arrivo delle sentenze verrà dato il giusto risalto mediatico anche in caso di assoluzione....
Non sò perchè ma mi sento veggente in merito e sò già come andrà la cosa.
Kakà resta al Milan.
Davvero una mossa inaspettata.
Ancora una volta di più il Milan dimostra che ai suoi campioni è sempre legatissimo e che portare via un beniamino da San Siro è sempre impresa ostica, quasi impossibile.
Zlatan Ibrahimovic, premiato agli Oscar del calcio come miglior giocatore della scorsa stagione, non rinnega i suoi successi in maglia bianconera:
"Ho vinto quattro scudetti di fila in Italia. Ora voglio il quinto!"
Ranieri intervistato dal Corriere dello Sport boccia ancora una volta Diego e indica nell'erede di Nedved il colpo che la Juve deve fare a tutti i costi a livello tattico.
Il sogno è Ribery, pagato 25 milioni di euro 2 anni fà dal Bayern Monaco.
Quanto speso dalla Juve per Tiago ed Almiron....
Per chiudere, Della Valle tuona contro gli arbitri proprio alla vigilia della sfida con la Juventus:
ma non è pulito adesso il calcio?

lunedì 19 gennaio 2009

News dal Mondo Juve

(Con Alessio Secco)
(Con Gianluca Pessotto)
(Con Giulio Sala di Juventus Channel)
Ieri mattina sono stato in Albergo a tastare personalmente l'umore dell'ambiente bianconero.
Ho rilasciato una simpatica intervista a Juventus Channel e mi sono fermato a parlare con tutto il nostro staff dirigenziale o quasi, tra il passaggio di un giocatore ed un altro.
L'umore è ottimo e anche la consapevolezza di potersela giocare fino in fondo su tutti i fronti.
Si spera di ricucire lo strappo Ranieri-Tuttosport e sul fronte mercato è stato confermato l'interesse forte per Diego, che però è ambito da tantissime squadre internazionali.
Si seguono con grande interesse anche le vicende extra sportive.
In settimana, invece, una piacevole serata in allegria, tipicamente romana, insieme a tanti amici bianconeri della Capitale e ai mitici Sergio Brio e Soldatino Di Livio.
Aneddotti, e tanti bei ricordi di un ventennio e più di Juve che resterà per sempre indelebile nei nostri cuori.

Tutto come previsto o quasi...


Si chiude il girone di andata di un campionato appassionato ed equilibrato come da anni non se ne vedeva.
L'Inter è campione d'Inverno, ma è innegabile che la squadra di Mourinho stia assolutamente rifiatando e si trovi in un periodo di crisi.
Nelle ultime 3 partite contro Siena, Cagliari ed Atalanta, solo una vittoria e tutti sappiamo ottenuta come.
Segue a ruota la Juventus, che nonostante la partenza ad handicap, è la maggior antagonista in questo torneo, anche perchè è riuscita a mettersi alle spalle l'impressionante sequenza di infortuni limitando i danni del periodo, trascinata sopratutto dalla coppia Amauri-Del Piero ma anche grazie al lavoro di Ranieri.
Però ad esser sinceri bisogna dire che in tutte le partite che la Juventus non ha vinto il Mister Romano ha commesso sempre qualche errore nei cambi e quasi sempre per paura di osare.
Subito dopo la Juve c'è il Milan. Il Milan che con Nesta e Gattuso a parer mio sarebbe stata la favorita del torneo. Il Milan che però adesso rischia di perdere (se già non l'ha fatto) anche Kakà.
E senza queste 3 pedine fondamentali, anche senza l'impegno Champions, vincere sarà impossibile.
La lotta per il quarto posto poi è sempre più appassionante:
il Genoa di Gasperini non finisce di stupire anche in assenza di Milito, il Napoli si conferma imbattibile o quasi tra le mura amiche ma deficitaria in trasferta, la Lazio sfrutta il notevole parco attaccanti ma manca di qualità a centrocampo ed in difesa, la Fiorentina è come sempre guidata al meglio da Claudio Cesare Prandelli ma mantiene il classico rendimento altalenante e la Roma, in ripresa dopo un avvio schock, è lì pronta nuovamente a reinserirsi nelle prime posizioni.
Tutto lascia presagire che anche durante la seconda parte del Torneo non ci si annoierà.
Anche nella lotta per non retrocedere.
Chissà se il mercato di Gennaio potrà alterare un pò questi equilibri, che alla fine rispecchiano a grandi linee i pronostici estivi.

sabato 17 gennaio 2009

"Ma mi faccia il piacere"




Cobolli Gigli:
"Noi Del Piero non lo venderemmo nemmeno per 120 milioni di euro!"
Ma mi faccia il piacere!!!!
Questa frase pronunciata dal Presidente Juventino, che verrà ricordato per sempre per aver svenduto Zlatan Ibrahimovic all'Inter per soli 24 milioni di euro, fà ridere....amaro.
Ma davvero pensa che qualcuno possa credergli?
Premetto che Del Piero è una bandiera e il suo valore morale ed etico oltre che tecnico-tattico è immenso per il mondo Juve.
Ma se davvero arrivassero gli Arabi con una valigetta da 120-150 milioni di euro per Alex, Cobolli ce lo porterebbe a spalle a Manchester.
E farebbe bene.
Perchè nessun giocatore di calcio può valere quella cifra.
E lo stesso Milan di fronte ad una tale offerta, ha capito da subito che sarebbe stato impossibile rifiutarla e con tutti quei soldi ci rifonderà completamente la squadra in futuro.
Per questo Tuttosport scrive: Buffon Ni.
Perchè mentre è quasi impossibile pensare che possa arrivare un'offerta da 100 milioni di euro per un giocatore di 35 anni come Del Piero, è assai meno fantascientifico pensarlo in merito a Gigi Buffon.
E a quel punto voglio vedere come si comporterà Cobolli Gigli....
Cambiamo discorso: La Gazzetta dello Sport ha accusato il colpo in merito alla sentenza Gea.
Dopo le sentenze del processo farsa di Calciopoli non si era mai visto attaccare Moggi con tanta rabbia e veleno.
E' evidente che "i parrucconi" stanno tremando e per farsi forza a vicenda chiedono pareri a personaggi faziosi del mondo del calcio: ieri Sacchi, oggi Abete. E domani chi altro?
Per chiudere, il Corriere dello Sport ci narra di un Mourinho stregato da Gareth Bale.
E chi potrebbe non esserlo?
Terzino sinistro, classe 1989.
Non sò se diventerà il più forte terzino del mondo(io credo di si), ma di certo sarà un grandissimo.
Sicuro.

venerdì 16 gennaio 2009

Kakà se ne và


Anche il Milan cede dinanzi alla potenza economica degli Arabi:
Kakà è ormai ad un passo dal Manchester City.
D'altronde un'offerta del genere è davvero irrinunciabile.
Queste somme pazze investite dai nuovi proprietari della seconda squadra di Manchester sconvolgeranno sicuramente gli equilibri dei team europei.
Cambiando argomento, al titolo di Tuttosport odierno replico ancora una volta così:
Diego, perchè no.
C'è Giovinco, la Juve gioca meglio con il 4-4-2 e il campione Brasiliano mi sembra molto dotato sotto il profilo tecnico ma assai meno su quello fisico e tattico.
Credo che le priorità di mercato della Juventus, in primis, restino sempre le stesse:
un grande difensore, un regista di centrocampo e l'erede di Nedved.
Per chiudere, vi lamentavate ieri che la Gazzetta dello Sport non aveva trattato l'argomento Moggi a "Porta a Porta"?
Ecco servito per voi l'editoriale al veleno dell'ex CT Arrigo Sacchi....
Ma non c'è malafede eh....No no...La Pravda Rosa è onesta. Come l'Inter.....

giovedì 15 gennaio 2009

Che serata.....




Una Juventus formato campionato liquida la pratica Catania con un impressionante tiro al bersaglio:
3a0 ma il risultato sarebbe potuto esser molto più abbondante a favore dei bianconeri.
Grande ancora una volta la prova di Giovinco.
Sarò monotono, ma pensare di spendere oltre 30 milioni per Diego con un Seba così.....
Strepitoso ancora una volta Del Piero.
Ottima poi la prova con grande autorità di Ariaudo al centro della difesa.
Ma come anticipato ieri, la bella serata non si è conclusa allo scadere dei 90' di Torino con la qualificazione per i quarti di Coppa Italia.
No, è continuata su Rai 1 dove a "Porta a Porta" Luciano Moggi e i suoi legali, spalleggiati dal sempre grande Mughini, hanno rivendicato tutti i successi ottenuti meritatamente sul campo dalla Juventus rimandando al mittente le accuse oscene dei vari Gazzoni Frascara, Cucci e Galeazzi di turno.
E' la prima volta che sulla Tv di Stato si discute se restituire i 2 scudetti alla Juventus.....
Questo il resoconto di Tuttosport in merito:
ROMA, 14 gennaio 2009
«Sì, quei due scudetti dovrebbero essere restituiti alla Juventus».
L'ha detto Luciano Moggi a "Porta a porta" su Raiuno. L'ex dg della Juventus ha spiegato così la nascita della vicenda Calciopoli: «Ha cominiciato il capitano dei Carabinieri Auricchio, sì, non è più capitano ma è maggiore, questi vengono sempre...premiati, che si incontrava con Franco Baldini. Sono stati loro che hanno fatto nascere tutto. Come ha detto l'avvocato Prioreschi nell'arringa al processo Gea, quando un ufficiale dei Carabinieri mente sapendo di mentire...».
«NON MI RIDIMETTEREI» - Se potesse far tornare indietro il tempo, spiega Moggi non ridarebbe le dimissioni da dg Juve allo scoppiare dello scandalo Calciopoli: «Di solito la proprietà ti difende, e invece la Juve non ha difeso nè me nè la Juve stessa - ha detto l'ex dirigente bianconero -. Per questo, se tornassi indietro non mi dimetterei». Luciano Moggi annunciò le sue dimissioni da dg bianconero e la restituzione della tessera Figc il 14 maggio 2006 a Bari, nel giorno della conquista da parte della Juve dello scudetto n. 29, poi revocato.
«INTER, VITTORIA IN FUORIGIOCO» - «Se c'era il complotto prima, c'è anche adesso. Ma io non credo ci sia stato nè allora nè oggi. Quanto agli aiuti alla Juventus sono arrivati, ma non erano così evidenti come è accaduto all'Inter che ha segnato a Siena con cinque giocatori in fuorigioco», ha detto ancora Moggi. «La Roma non ha vinto il campionato perchè l'Inter è stata portata a vincere l'ultima partita con il Parma, anche se era in svantaggio fino alla fine - ha aggiunto Moggi - la Roma ha combattuto contro queste cose e lo ha fatto fino all'ultima partita. Non sono solo io a dirlo, lo ha detto alcuni giorni fa anche la vedova Sensi». L'ex dirigente bianconero ha aggiunto che gli arbitri non sono in malafede: «Non ci sono arbitri comprati, ma sentono il fascino delle squadre più importanti. È sufficiente che ci sia un consigliere federale all'interno delle squadre e loro hanno un occhio di riguardo».
GIRAUDO - «Non è assolutamente vero che Giraudo abbia preso le distanze da me. È stata solo una cosa per motivi di lavoro». Luciano Moggi a "Porta a porta" su Raiuno ha spiegato così il motivo per il quale l'ex amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo, ha chiesto il rito abbreviato al processo al tribunale di Napoli per Calciopoli. «È una questione di lavoro- ha detto l'ex dg della Juve- Giraudo lavora in Inghilterra e ha bisogno di una sentenza rapida. Hanno scritto che avrebbe preso le distanze da me perchè ha preso una strada diversa da me. Non è vero. Del resto come sarebbe stato possibile, lui era il capo mio».
SCONTRO CON GAZZONI - In studio l'ex azionista di maggioranza del Bologna, Giuseppe Gazzoni Frascara, ha detto di avere visto cose incredibili nel calcio: «Ho visto pressioni su giocatori che dovevano cambiare procuratore. Ho visto un allenatore che era della Gea, era Guidolin, che se ne è andato dopo pochi giorni e si è fatto pagare per tutta la stagione. Ricordo una partita tra il Bologna e la Juve: la Juventus vinse per un fallo che non c'era, quando invece c'era fallo di Ibrahimovic su Capuano. L'arbitro era Pieri, che non c'è più, mi pare l'abbiano radiato...». «Ricordo che il figlio di Moggi, Alessandro, esercitava pressioni su un calciatore bravissimo, del quale si diceva che era uno Zidane, e che ora è alla Lazio, Meghni, affinchè desse la sua procura alla Gea». Gazzoni Frascara ha avuto un clamoroso disaccordo con Moggi quando quest'ultimo ha detto che il figlio dell'ex dirigente del Bologna aveva fatto uno stage presso la Juve: «Quale figlio? Non è vero». Poi però Gazzoni ha dato l'impressione di aver cambiato idea: «Mio figlio ha fatto quattro Dakar, forse c'è stato un piccolo errore...».
SISTEMA MOGGI INESISTENTE - L'ex dg della Juve, a proposito del cosiddetto 'sistema Moggi', ha dichiarato: «Non esisteva. È come quando si parla, come si chiama, dello stile Juventus...». L'ex dirigente è poi tornato sul tema del potere di Inter e Milan: «Ho visto in serie A professionisti e dilettanti. Nel calcio comandano quelli che sono più importanti: lo vediamo adesso con Inter e Milan. Queste cose che succedono fra Inter e Milan oggi prima non succedevano. Questo è il potere si cercava di bloccare e di fare in modo che le cose fossero eque».
VICENDA PASSAPORTI - «Onesti è una parola complicata», ha poi detto Moggi a proposito dell'Inter. L'ex direttore generale della Juventus ha tirato fuori la vicenda dei falsi passaporti: «Recoba non avrebbe dovuto giocare. Visto che sono la banda degli onesti, ricordo che hanno patteggiato una condanna nel maggio del 2007 (maggio 2006, tribunale di Udine, condannati a sei mesi, sostituiti con un'ammenda, Oriali e Recoba per il passaporto del calciatore, ndr)». A proposito degli arbitri e dell'Inter, Moggi ha detto anche: «Avevano un arbitro, Nucini, che era in attività e andava in società». «Penso di non avere fatto niente di male- ha concluso Moggi- sono stato schiacciato da questa vicenda solo nel primo mese, quando non sapevo bene di cosa si trattasse. Poi, quando ho capito anche cosa era successo a mio figlio, questo mi ha dato la forza di difendermi».
In chiusura segnalouna bella intervista dello ju29ro.com a Christian Rocca:
http://www.ju29ro.com/contro-informazione/35-contro-informazione/804-risponde-christian-rocca.html