martedì 30 settembre 2008

"Ranieri, osa!"

Questo è il titolo che Tuttosport avrebbe dovuto fare oggi.....
Per quanto riguarda il Corriere avrei consigliato invece un:
"Ranieri, fuori i c....i!"

lunedì 29 settembre 2008

50 euro per una Curva


50 euro per una curva.

E' questo il prezzo minimo che un tifoso juventino dovrà pagare se vorrà vedere la sfida contro il Real Madrid allo stadio Olimpico di Torino.
I calciatori guadagnano oltre 50 euro l'ora. Lo staff dirigenziale anche, chi più chi meno.
Ma la gente normale, quella che manda avanti il Carrozzone, per metter da parte 50 euro deve lavorare uno o due giorni interi, se ha la fortuna di avere un posto fisso.
Tutto questo è pazzesco.
Un prezzo del genere meriterebbe uno stadio vuoto.

La zampata


Il punto sul week end calcistico di Massimo Zampini.
La partita della Juve è alle 18, di sabato pomeriggio. Tra le (poche) partite che ho visto il sabato a quell'ora, non solo della Juve, non ne ricordo una divertente. E' un orario soporifero, di semplice attesa rispetto all'uscita del sabato sera e alle partite della domenica.

Sampdoria-Juve. La Juve sta segnando poco, la Samp mai, e se dovessi scommettere, lo farei sull'"under". Che poi, nei termini delle scommesse, vuol dire che nella partita, le due squadre sommate, faranno al massimo due gol.
La formazione non mi esalta. A tre giorni dalla Champions, avrei dato spazio a Giovinco e Iaquinta, per esempio. Senza affaticare Nedved (o Del Piero), che va centellinato, e Amauri, che gioca praticamente sempre da quest'estate.

La partita è di una noia mortale, non saprei da dove cominciare. Avessi davvero scommesso sull'under avrei vinto senza neanche soffrire.
Il peggiore, per una volta, è Camoranesi. Non ha voglia, e quando Camoranesi non ha voglia dev'essere sostituito.
Ora, se in giornate così, peraltro a tre giorni dalla Champions, non entra un ragazzo di vent'anni rapido e talentuoso, l'unico che salta l'uomo, tira, crossa con facilità disarmante, beh, allora inutile portarlo in panchina. Inutile tenerlo in rosa. Nella partita più noiosa dell'anno, non c'è spazio per un Giovinco.
C'è spazio per un solo cambio, nient'altro.
Il mister spiega. In effetti, c'era Pieri che spingeva, e Camoranesi può sempre inventare una magia.
Avessi sentito questi ragionamenti prima della partita, avrei giocato mille euro sull'under.

Sono più arrabbiato che dopo il Catania. Lì eravamo stati molli all'inizio, polli per un secondo, e devastanti e rabbiosi alla fine. Due punti persi, ma con un finale da leoni. Sabato, squadra senza idee.
Però abbiamo fermato Pieri, e allora onore a noi. Giovinco capirà. Non sempre si affrontano avversari di quel valore, terzini così devastanti. Pieri, per fortuna, lo affronti solo due volte a campionato.

Domenica sera c'è il derby di Milano. Spero nel pareggio, anche se vedere l'Inter perdere è sempre divertente.
I supercampioni d'Italia non fanno un tiro in porta per novanta minuti. Vedere Burdisso in campo è sempre una gioia per gli occhi. E detesto gli arbitri che lo buttano fuori prima che possa dare il via alla rissa finale con gli avversari. Mancini non ha voglia. Materazzi picchia come un fabbro, credendo di far paura a qualcuno, anche se ormai terrorizza solo i suoi tifosi.
Soprattutto, Quaresma.
Quando ho visto che era in campo, ho capito che mi sarei divertito. Dribbling inutili, sempre persi. Voglia di sacrificio, zero. Pericoli davanti, mai. Soprattutto, la leggendaria trivela. Quaresma si libera sulla fascia. Caressa urla come un pazzo: TRIVELA!
La palla finisce in fallo laterale, dall'altra parte. Bergomi perde un pò di entusiasmo. Peccato. Provaci ancora, Quare.

Bergomi, appunto. Che segna il Milan, e lui non dice bravo Kakà, non dice grande Ronaldinho, non dice errore difensivo dell'Inter.
No, lui la vuole rivedere. "Sì, Fabio, la voglio rivedere, mi sembrava in fuorigioco".
Un ultrà in telecronaca, ma ormai ci siamo abituati. Come dice un mio amico romanista, è ora che vada su Inter channel, e non faccia la seconda voce che dobbiamo sorbirci tutti.

Altre risate con i cambi. Fuori un difensore, dentro un attaccante. Fuori Mancini, dentro un altro attaccante. Ma sì.
A Roma, alla Roma, queste cose le faceva Carlos Bianchi, un altro che è arrivato sostenendo di essere il miglior tecnico del mondo, perchè aveva vinto un pò di Coppe Intercontinentali. Ora, qui lo ricordano tutti con grande affetto. Soprattutto i laziali.

Finisce la partita, Mourinho fa delle interviste incomprensibili, parla di pragmatismo, ha visto un Inter fantastica, dice che potendo avrebbe cambiato anche Burdisso per mettere Balotelli, e poi l'arbitro...
Da ieri sera sono un pò più ottimista. Non vorrei illudermi, e non lo farò, ma forse abbiamo trovato un altro Mancini.

Balotelli e Giovinco, in due partite orrende delle loro squadre, senza un gol, con un paio di tiri in porta in tutto, non hanno giocato neanche un minuto. Cruz, Adriano, Mancini, Quaresma, Ibra, Camoranesi, Nedved, Del Piero, loro hanno giocato tutti, ma i due più giovani, freschi e talentuosi del nostro calcio no, magari la prossima volta.
Finchè i nostri allenatori, davvero troppo normali, un giorno non diventeranno special davvero.
Fino ad allora, promesso, mi gioco sempre l'under.

Nesti contro tutti


(Il servizio di 90° incriminato)
dal sito di Carlo Nesti.
http://www.carlonesti.it/diretta.php
QUESTO SITO E' CHIUSO PER SEMPRE: RINGRAZIO I TIFOSI DEL TORO PER LA "GRATITUDINE" CHE MI HANNO DIMOSTRATO ALLA FINE DI TORO-LAZIO. COSI' AVRANNO FINALMENTE LA CERTEZZA CHE IO, DAL SITO, NON CI HO MAI GUADAGNATO NULLA PER 6 ANNI (3-10-2002), PER CUI NON MI COSTA NIENTE CHIUDERLO. RICAVI? ZERO. SOLO IMMAGINE. PERDITE? CINQUECENTO EURO FISSI + MILLE EURO DI TELEFONATE AL MESE, CHE ESCONO DALLE MIE TASCHE (SOLDI DI FAMIGLIA, E NON CERTO DELLA DERELITTA RAI). ERA IL PIACERE, DISINTERESSATO, DI PARLARE INSIEME DI TORO, DEL CALCIO TORINESE IN GENERE, E DI UN ARGOMENTO LEGGERMENTE PIU' IMPORTANTE DEL CALCIO STESSO: LA FEDE. ERA IL PIACERE DI OFFRIRE UN TRAMPOLINO DI LANCIO A TANTI GIOVANI VALOROSI. IL BELLO E' CHE MI AVETE CONTESTATO NELL'UNICO MOMENTO DELLA MIA CARRIERA IN CUI MI SONO PERMESSO DI "ESSERE TIFOSO FRA I TIFOSI", GRANATA COME VOI, PER INVEIRE CONTRO UN ARBITRAGGIO ANTI-TORO. MA GIA', E' VERO, CARLO NESTI E' UN ROBOT, E NON PUO' AVERE EMOZIONI ALLO STADIO... IO DEVO DARE L'ESEMPIO... CERTO: IO SI', E NON I TIFOSI CHE OGGI HO SENTITO DARE DELLA PUTTANA ALLA MOGLIE DI SERENI, DEL TIRCHIO A CAIRO, E DELL'INCAPACE ALL'UNICO TECNICO CAPACE DI QUESTO CLUB, DE BIASI, PROPRIO NEL MOMENTO IN CUI LA SQUADRA PRODUCEVA IL MASSIMO SFORZO. D'ALTRO CANTO, COSA POSSO PRETENDERE DAI FIGLI O NIPOTI DI CHI FECE SCAPPARE PIANELLI, RADICE E SERGIO ROSSI? E POI DIMENTICAVO: VOI NON SIETE MAI STATI TANTO CAPACI NEL DISTINGUERE GLI AMICI DAI NEMICI: AVETE CONTESTATO PERSINO I GRAMELLINI, I TESTA E GLI ORMEZZANO. IO HO LA COSCIENZA A POSTO, E HO RISCHIATO DI FARMI LICENZIARE DALLA RAI PER DIFENDERE IL TORO, CONTRO L'ARBITRO GAVA, A "NOVANTESIMO MINUTO".
E VOI? NON LO SAPETE CHE UN GIORNALISTA IMPARZIALE, COME ME, MA IN BUONA FEDE, PUO' VOLER BENE AL TORO MOLTO PIU' DI UN GIORNALISTA-TIFOSO, MA CODARDO? SAPESTE QUANTI NE CONOSCO, IN GIRO, SOPRATTUTTO QUANDO C'E' DA SCAPPARE DAVANTI ALLE RESPONSABILITA'! GRAZIE DI AVERE RICONOSCIUTO IN MASSA (QUANDO MAI?) LA BONTA' DEL LAVORO STRAORDINARIO COMPIUTO DURANTE L'ULTIMO MERCATO, CON TUTTI GLI ACQUISTI ANTICIPATI DI UN GIORNO. GRAZIE ANCORA DELLO "SPORCO GOBBO" CHE, IN DECINE, MI AVETE DESTINATO, E CHE GIRO, VOLENTIERI, AI VOSTRI FAMILIARI, E ALLE VOSTRE SORELLE!

Dico la mia.
Ho visto la gara incriminata ieri. E certi atteggiamenti del sig. Gava sono stati anche fastidiosi.
Ma io questo scandalo di arbitraggio davvero non l'ho visto.
E alla fine la Lazio ha vinto meritatamente.
Sono solidale con Carlo Nesti per gli insulti ricevuti e perchè stà attraversando un periodo personale difficile.
Ma saperlo tifoso sfegatato del Toro mi fà tornare in mente tante cose passate....

Domenica bestiale




Mentre Corriere dello Sport e Gazzetta celebrano giustamente le imprese di Ronaldinho, Zarate, Valentino Rossi (8°titolo mondiale!!) e Ballan, Tuttosport continua la sua opera anti-depressione per il tifo juventino:
"Ora si vince" il titolo di oggi.
Bravi, ora si vince. Ma contro chi e cosa?
Mi dispiace scriverlo, ma con Ranieri non si vince.
Ieri sera un bel derby a San Siro, anche se ne ho visti di meglio.
Devo dire che se il Milan trova la quadratura tattica e Dinho si riprende sono dolori per tutti. Inter compresa.
Continua a stupire Zarate Kid. Continua a stupire la Lazio, tutta.
Tranne Pandev. Lui ormai è una certezza.
Zenga si conferma allenatore di valore. Il Napoli continua a sognare.
Intanto dopo 5 giornate grande ammucchiata in testa e persino Roma e Fiorentina rientrano già nel gruppo.
Da ricordare nella domenica di ieri inoltre la giornata nera delle Rosse Ferrari.

domenica 28 settembre 2008

Zero Juve




Dopo la prestazione non pervenuta di ieri, solo Tuttosport come sempre continua a vendere fumo negli occhi per i tifosi juventini.
Questa squadra incarna alla perfezione la mentalità del proprio allenatore:
gioco zero, volontà di rischiare zero, abilità nei cambi zero.
Due le perle di ieri del "Camaleonte solido":
- "Non ho inserito Giovinco perchè temevo le incursioni di Pieri (avesse detto Roberto Carlos)..."
- "Chi troppo vuole, nulla stringe. Alla fine per non rischiare di perdere (avessimo giocato contro il Real Madrid) meglio accontentarsi di un punto"
Sono sempre più convinto che Mourinho quest'estate avesse ragione:
a questa età la tua mentalità non la puoi più cambiare. E Ranieri non è nato per vincere.
E' nato per partecipare. Quindi ha sbagliato panchina.
Prego mister, si faccia da parte. Prima che sia troppo tardi.

sabato 27 settembre 2008

A spasso con Moratti e Galliani


Allo stadio Olimpico a fare da sfondo c'è la Pravda Rosa, maggiore Killer juventino durante Calciopoli, premiata nel frattempo a sponsor ufficiale.
La società poi sponsorizza iniziative (dvd e varie) di Verdelli & C.
Vedi copertine come quella di oggi con Cobolli Gigli a braccetto con Moratti mentre scherzano con Galliani.
Ma chi sono veramente i nemici della Juventus?
.
Per tutti coloro che possono pensare che la foto in copertina è un fotomontaggio,
pubblico la risposta ricevuta dal Direttore della Gazzetta dello Sport, Carlo Verdelli.

Gentile Discreti,
no, non è un fotomontaggio.
I tre presidenti erano ieri pomeriggio in Gazzetta per il lancio della nostra iniziativa “Gol”, con tutte le reti di Juve, Milan e Inter.
Cordialmente,
CV

giovedì 25 settembre 2008

Senza Moggi....


...Adesso gli errori sono in buona fede no?
Perchè arrabbiarsi quindi??

Portoghesi...a caro prezzo


La Juventus ha chiesto la rescissione di contratto di Jorge Andrade
Lo ha reso noto il Consiglio di Amministrazione della società bianconera. Il portoghese non potrà essere a disposizione per tutta la stagione dopo l'ultimo intervento chirurgico. La società quindi ha provveduto a svalutare integralmente il valore residuo del diritto alla prestazione.

Lancio una provocazione: perchè non fare la stessa richiesta anche per Tiago?

Tra ingaggi lordi, costo del cartellino e varie i 2 portoghesi sono costati alla Juventus in questi 2 anni oltre 40 milioni di euro.

Quanto incassato dalla Juventus nella stagione 2006 per le cessioni di Mutu, Ibrahimovic e Cannavaro.....

Stavolta Amauri non basta




La Juventus prova a campare di rendita ancora una volta sulle prodezze di Amauri, ma stavolta il golletto non basta.
Dopo il pareggio del Catania si è vista forse la miglior Juventus della stagione.
La domanda però a questo punto è lecita:
perchè questa squadra non gioca per chiudere le partite? Perchè si accontenta sempre della vittoria per 1 a 0. Dipende dalla mentalità dell'allenatore?
Nelle ultime 6 gare ufficiali la Juventus ha realizzato 6 goal. 1 goal a gara.
3 pareggi per 1 a 1
3 vittorie per 1 a 0
A volte il margine tra 1 a 0 e 1 a 1 è talmente sottile che è folle non cercare di chiudere prima le partite.
Buona la prova all'esordio di Giovinco. Strepitosa la forma di Amauri.
Per il resto De Ceglie conferma di esser migliore di Molinaro in fase di spinta, ma tarda a comprendere i movimenti difensivi. Forse mi sbaglierò, ma a me questo ragazzo sembra più un laterale di centrocampo sinistro piuttosto che un terzino.
Incomprensibile poi ancora una volta la scelta di aver puntato anche se per pochi decisivi minuti su Tiago, giocatore che ormai non è più capace nemmeno di battere una punizione da fermo.
D'accordo il Catania è davvero una buona squadra ben messa in campo dall'allenatore, ma se la Juventus vuole davvero lottare per vincere e non per partecipare, le gare vanno chiuse prima sennò poi la sfortuna o un errore lo paghi doppio.

mercoledì 24 settembre 2008

Trappole infra-settimanali




Una mia sensazione è che stasera è proprio la Juve la squadra a rischiare di più nel turno infrasettimanale.
Il Catania di Zenga è davvero una buona squadra. Molto di più di Lecce e Catania.
Intanto scopriamo che il Ramadan stà incidendo in negativo sulle prestazioni sportive di Sissoko.
Alla fede però non si comanda.

Le bombe di Tuttosport

lunedì 22 settembre 2008

Una poltrona per 2





Non è un caso che dopo 3 giornate di campionato italiano, in testa ci siano proprio Juventus e Inter.
Non sò se sono in assoluto le squadre più forti del campionato, di sicuro sono quelle che hanno cambiato di meno e sopratutto che hanno comprato, in sede di calciomercato, su espressa richiesta dell'allenatore.
Per tutte le altre squadre che hanno acquistato tanto invece (Milan in primis, poi Roma e Fiorentina) ci vorrà certamente tempo per trovare la giusta amalgama, sperando di non aver accumulato nel frattempo troppa distanza dalla vetta.
L'Inter fa impressione per lo strapotere fisico e tecnico che mette in campo ad ogni gara ma la Juventus nonostante molte assenze (alcune delle quali fondamentali) e le ritornate fatiche di coppa dimostra di saper tener botta.
Certo giocando sempre sul filo dell'1-0 si rischia spesso di pareggiare le partite, ma in questa fase di campionato l'importante è vincere. Non importa come: 2 goal di Amauri, 6 punti.
Il Milan con il recupero di Gattuso e l'infortunio di Pirlo ha dimostrato di esser più equilibrata.
E' davvero strano come a volte dall'assenza di un giocatore fondamentale si possano trarre benefici di squadra.
Basti pensare ad esempio alla Roma che negli anni scorsi senza Totti, ha prima stabilito il suo personale record di vittorie consecutive e poi rischiato di vincere uno scudetto recuperando oltre 10 punti all'Inter.
Gli equilibri in una squadra sono fondamentali, sopratutto quando determinati schemi vanno assimilati e si deve trovare la giusta simbiosi tra i vari reparti.
Per adesso Juventus e Inter sono in testa proprio perchè sono le squadre più rodate ed equilibrate. Vediamo se le prossime giornate confermeranno questi valori.

venerdì 19 settembre 2008

Treze-stop


Una brutta notizia per Claudio Ranieri e per tutta la Juventus. David Trezeguet dovrà essere sottoposto ad intervento chirurgico per risolvere il problema al tendine rotuleo destro. Un fastidio che ha tormentato l’attaccante francese per tutto l’inizio di questa stagione e che si è riacutizzato al termine della gara di Champions League di mercoledì contro lo Zenit.
La decisione è stata presa dopo gli ultimi accertamenti strumentali e al consulto specialistico a cui il giocatore è stato sottoposto. I tempi e le modalità di intervento saranno comunicati all’inizio della prossima settimana.

.
Forse solo adesso si spiega veramente la priorità di acquistare in primis un attaccante (Amauri) durante questo calciomercato 2008

giovedì 18 settembre 2008

Non vedevamo l'ora....


Champions...non vedevamo l'ora infatti, ecco lo Zenit
di Max Pisu

Zenit-H (se si fa prestare la "H" dal nostro Girone, ci siamo), per me, fino a poco tempo fa era solamente una marca di orologi svizzeri, prestigiosa ma anche alla portata delle tasche dei comuni mortali.
Se non fosse che nella scorsa edizione della coppa UEFA, lo Zenit senza "H", squadra russa fino a quel momento, almeno a me, sconosciuta o quasi, rifila quattro pappine al Bayern di Luca Toni e va a vincere la coppa battendo in finale i Glasgow Rangers. Semplice exploit? Not! Si gioca la sfida tra le vincitrici delle due coppe Continentali. Pensai, ora il Manchester, a questi, gli spezza le "lancette"... puntuale come un orologio svizzero (naturalmente…), vengo smentito, 2 a 1 per loro.
Mamma mia! Questi sono forti, mi ricordano la vecchia Dinamo di Kiev del grande Valeri Lobanoski! Corrono dall'inizio alla fine e sanno giocare al pallone! Speriamo di non incontrarli in Champions...
Durante il sorteggio, trasmesso in diretta TV, in quel caldo giorno d'estate, mentre bevevo una birra seduto al tavolino di un bar (ma seduto sulla sedia, non sul tavolino) quando ho visto quel bigliettino nelle mani di non so chi, forse Bruno Conti, che quel giorno mi sembrava ancora più brutto del solito (Brutto Conti), un leggero brivido freddo mi è corso lungo la schiena (che col caldo che faceva, non è stato neanche tanto male a dire il vero) ed era già il terzo brivido, gli altri due erano stati causati, uno dal Real Madrid e l’altro, la prima volta che hanno inquadrato Brutto Conti.
In tribuna, allo stadio, ero dietro a Mike Buongiorno e davanti al Grande Boniperti. Mike lo saluto e mi presento per la 25 volta! Tutte le volte che mi vede non mi riconosce. Al Grande Presidente stringo la mano, avrei voluto dire chissà che cosa, ringraziarlo di tutto, della Juve, delle vittorie, di Ale... ma mi esce solo un timido e banale "complimenti"...occasione persa.
Esce Camo, si fa male, preoccupato guardo Mike, mi presento e lui mi spara un "Allegria!" fuori luogo... mi giro verso il Presidente che mi guarda come dire "Ora sono c..." ma è troppo un gentleman per lasciarselo scappare.
Soffriamo, lo sapevo, ora manca chi costruisce il gioco, ci fosse stato il ragazzino che è seduto due posti sotto di me che di nome fa Sebastian, forse...(e prima o poi bisognerà farlo giocare !!!) oppure questo signore dietro, che di nome fa Giampiero...
La partita va avanti, si soffre ma li facciamo anche soffrire, siamo sempre una squadra tosta, siamo la Juve!
Fallo su Pavel fuori (ma fuori!) dall’area…d'istinto dico, ALE! Poi guardo bene…ma è troppo lontano…l’arbitro controlla che Ale non si avvicini…che palle…
Rincorsa…parte il tiro verso la porta, non è troppo angolato, il portiere sembra non capire la traiettoria della palla e si butta all’indietro! GOOOOoooooolllll!
Non ci credo!!! Ale fa una capriola che a lui non ho mai visto fare! No! Cade in piedi, tutto a posto per fortuna!!! Forse la prossima volta una bella linguaccia eh! Abbraccio Mike, lui mi chiede chi sono, mi presento e lo riabbraccio…mi giro verso il Presidente…stavolta glielo dico! Devo!
….ma la sedia è vuota…mi guardo intorno, tutti esultano, saltano, si abbracciano…e lui non c’è più…è vero, non mi ricordavo, lui è sempre rimasto solo il primo tempo…l'ha sempre fatto, forse sarà già a casa…o in macchina e l’avrà saputo dalla radio e starà esultando da solo, compostamente…o forse no.
Non ho fatto in tempo… lo faccio ora…Presidente…grazie per Ale.
Signor Mike, bella partita vero…? Sono Max Pisu, quello… Buonasera signor Buongiorno o Buongiorno signor…va bene così.

Lampo di Alex





«L’abbraccio finale vale più di una semplice vittoria - confessa Nedved - non pensavo di emozionarmi così tanto a quasi quarant’anni. E per la Champions, rinuncerei a tante cose». S’emoziona di brutto anche Gigi Buffon: «Questa è una vittoria speciale - attacca il portiere - una vittoria da mille e uno significati. Valeva la pena restare qui? Adesso vi dico di sì, ma non bisogna dimenticare che è stata dura. Abbiamo vissuto momenti difficili, superati mettendo amore per il lavoro».
Che emozione esser tornati a giocare nell'Europa che conta.
Vittoria sofferta, dura. Uscito Camoranesi si è spenta la luce.
Solo un lampo di Alex, l'indomabile eterno capitano, poteva a quel punto accendere la partita.

mercoledì 17 settembre 2008

lunedì 15 settembre 2008

La Juve c'è





Come al solito Tuttosport esagera in complimenti, ma ieri sera si è vista davvero una bella Juventus.
Quadrata e tosta sopratutto a centrocampo.
Tante occasioni da goal create.
Se vogliamo andare a trovar un difetto nella gara di ieri è proprio quello di averne concretizzata solo una.
Goal decisivo di Amauri che dimostra di aver già trovato il giusto affiatamento con Vincenzo Iaquinta.
Ancora una volta strepitosa prestazione di Mauro German Camoranesi mentre Pavel Nedved sembra ringiovanire con il passare del tempo.
Non mi stupisce la "crisi" del Milan ne quella della Roma.
Quando il mercato lo fanno i presidenti o la dirigenza e non gli allenatori non è detto che poi si riesca a trovare la giusta amalgama tattica.
Juventus ed Inter che hanno invece svolto un mercato su misura hanno già un'impronta ben definita. Poi sarà la qualità a fare la differenza alla lunga.
Giudicare però la forza delle squadre dopo sole 2 gare a cavallo di Nazionali, preparazioni diverse, caldo estivo e varie, sarebbe ingiusto.
La Juventus c'è.
Ma deve imparare a chiudere le partite perchè anche ieri sera ha rischiato di buttare la vittoria al vento.

Vittoria con dedica



INDIANAPOLIS (Stati Uniti), 14 settembre 2008 -
Aveva detto chiaro e tondo che con la pioggia non si sarebbe corso. Ma alla fine, con il maltempo (che ha portato all'annullamento della prova delle 250), anche Valentino ha dovuto fare i conti. "Continuare era troppo pericoloso, c'era un vento a raffiche molto forti, e la moto si spostava e non era più controllabile. Speravo ad ogni giro di vedere uscire la bandiera rossa e per fortuna alla fine è uscita".
Di buono c'è che la fine anticipata del Gran premio di Indianapolis gli ha assegnato una vittoria che lo porta a un solo passo dall'ottavo titolo.
PER IL NONNO - Un successo, il quarto di fila, dedicato al nonno paterno, scomparso poche ore prima del via. "Ho ricevuto una brutta notizia - ha detto ancora Valentino Rossi -: mi hanno appena detto che mio nonno è morto, ed ora sono triste perché avrei voluto fargli vedere che avevo vinto un altro titolo mondiale. Ma stava molto male e sono cose che succedono. Però sono contento di aver ottenuto una vittoria da dedicargli".

La prima volta...

MONZA, 14 settembre 2008 -
Sorpasso Ferrari? Reazione McLaren? Niente di tutto questo.
A Monza è andato in onda lo show di Sebastien Vettel.
La pioggia ha sconvolto le qualifiche esaltando il tedesco della Toro Rosso.
Gara senza storia.
Anzi, nella storia visto che
il tedesco, a 21 anni 2 mesi e 12 giorni, è diventato il più giovane vincitore di sempre.
INCREDIBILE
- "È incredibile, è stata una gara fantastica, l'auto è andata benissimo e la strategia è stata eccezionale" le prime parole del vincitore.
"Non potevo immaginare una situazione del genere, è il giorno più bello della mia vita, non dimenticherò mai questa giornata. Devo ringraziare tutti quelli che hanno lavorato con me, hanno lavorato benissimo". Dietro a questo successo c'è tanto lavoro: "Non siamo partiti bene - riconosce Vettel -, ma siamo migliorati giorno dopo giorno e abbiamo colmato il divario con gli altri, è stato eccezionale. Abbiamo lavorato moltissimo sulla configurazione giusta e siamo rimasti su quella per l'asciutto. È stata una grande sorpresa la pioggia di oggi, ma per fortuna non c'è stato nessun problema di visibilità e questo mi ha dato molta forza. Ho spinto al massimo, qualche volta ho perso il controllo dell'auto, all'inizio è stato difficilissimo, ma quando a metà gara non c'era più acqua nella parte centrale del percorso ho pensato di accelerare ancora di più, è stato tutto perfetto".

domenica 14 settembre 2008

L'Inter ringrazia...




....ma chi?
Il guardalinee....la fortuna......o i giocatori del Catania autori di 2 autoreti?

giovedì 11 settembre 2008

Che giocatore De Rossi



Mai mi era capitato in vita mia di voler così tanto nella Juventus un giocatore della Roma.
Non pensavo nemmene sarebbe mai potuto capitare.
E invece come rimarcato anche ieri sera da Marcello Lippi:
"De Rossi è un campione unico. Al livello dei più forti al mondo nel suo ruolo".
Che peccato che lo scambio con Davids qualche anno fà saltò.
Quella vecchia volpe di Lucianone ancora una volta aveva dimostrato di esser il migliore.
Onore a De Rossi grande giocatore e professionista esemplare.
Come dimenticare ad esempio il gesto dopo l'errore dal dischetto di Del Piero lo scorso anno all'Olimpico?

Le bombe di Tuttosport

martedì 9 settembre 2008

Secco spiega il mercato Juve


fonte gazzetta.it
«Sono stati due anni molto formativi. Oggi ho una tranquillità che all'inizio, nella bufera di Calciopoli, non potevo avere».

L'esito dell'ultima campagna acquisti sembra confermarlo.
Che Juve ne è venuta fuori?
«Quella che volevamo. Una squadra equilibrata, rognosa, quadrata, che risponde al credo di Ranieri. Ha fatto richieste precise e visto il suo ottimo lavoro dell'anno scorso abbiamo individuato insieme i giocatori più adatti. E' raro trovare nel calcio una simile unità d'intenti».

Perché avete investito tanto in attacco e a centrocampo, ma non in difesa?
«Perché dietro l'allenatore si sentiva tranquillo. Dopotutto abbiamo la seconda difesa dell'ultimo campionato e non vedo molto di meglio in giro. Chiellini è il più forte nel suo ruolo e anche Legrottaglie è in Nazionale. Abbiamo preso Mellberg gratis ed è rientrato De Ceglie che con Molinaro copre bene la fascia sinistra, come Grygera e Zebina la destra. Davanti c'era Amauri disponibile e con lui siamo certi di avere il miglior attacco della serie A. Mentre a centrocampo, dopo l'arrivo di Sissoko che ha dato stabilità anche per il futuro, Ranieri voleva un uomo di grande intelligenza tattica come Poulsen per avere uno schermo davanti alla difesa e demandare il gioco alla qualità degli esterni».

Sarà bastato per colmare il gap dall'Inter?
«Sicuramente si è ridotto. Poi ci sono variabili come la nostra voglia di vincere, di non mollare mai, che possono fare il resto. Sono difficili da quantificare, ma ci sono»

Il ritorno del Re


Dopo Serena Williams, è tornato anche Roger Federer; il campione svizzero ha trionfato per la quinta volta consecutiva nella finale dell'Open degli Stati Uniti battendo in tre set lo scozzese Andy Murray.
Dopo la mononucleosi che lo aveva stoppato nella semifinale dell'Open d'Australia e dopo le deludenti finali perse contro Nadal al Roland Garros e a Wimbledon, è ripresa oggi la marcia trionfale di Federer che coglie il suo 13° Slam e arriva ad un solo passo dal record di Pete Sampras.

Le bombe di Tuttosport

lunedì 8 settembre 2008

"Ci davano di tutto..."




Carlo Petrini, tu la storia di Borgonovo la conoscevi da tempo.
"La conoscevo e mi era capitato anche di citarla in qualche dibattito. Capisco la volontà della famiglia, ma io sono dell'idea che bisogna parlarne il più possibile di queste cose. Che senso ha tener nascosta questa malattia come fosse un delitto? Bisogna mettere in guardia i ragazzi di oggi".

I numeri con l'incidenza sulla categoria dei calciatori sono spietati, da brividi.
"Il calcio rifiuta questi morti e rifiuta questi malati, me come tutti gli altri. Io non l'ho visto, ma m'hanno detto che tra le poche cose che ha detto attraverso il macchinario che gli serve per parlare, Borgonovo ha affermato che il calcio in tutto questo non c'entra. Ma lui ha giocato a calcio, non ha fatto il minatore. Escludere a priori che il calcio non c'entra è assurdo...".

Chi può avere questo interesse?
"L'interesse ce l'ha il mondo del calcio. Chi gioca oggi, almeno chi gioca oggi, ha il diritto di sapere. Per evitare altre bombe di cortisone e tutte quelle altre schifezze che a noi hanno permesso di giocare e poi ci hanno ridotto così, come degli stracci usati. Invece hanno paura a dirlo, perché poi il giocatore magari si rifiuta di giocare se sta male, e si interrompe lo spettacolo. Questo è lo schifo".

Ibrahimovic è stato l'ultimo: dice che non gioca più con le infiltrazioni.
"Ha ragione, lo facessero tutti. Per evitare un giorno di ritrovarsi come me. Cieco e con un cancro".

Gli occhi come vanno?
"Ormai un disastro. Ho la cosiddetta cecità bianca, non riesco a distinguere niente, vedo solo ombre e non riesco più a capire se davanti ho un cane, una macchina o un uomo. E sai perché? Perché dopo l'operazione al cervello mi hanno dovuto fare un trattamento pesante di cortisone che ha spento l'occhio buono piano piano. E allora, quando ripenso a quante fiale di cortisone ho assunto per giocare, non sono autorizzato a pensare che il glaucoma che mi ha fatto perdere un occhio nel 1991 sia stato causato proprio dall'abuso di cortisonici? Con i miei 4 decimi all'altro occhio potevo essere un re. E invece adesso non so se sul piatto ho una bistecca o dei pomodori".

E quel ricamino in testa come ricordo.
"Per il momento sopravvivo con la chemioterapia. La realtà però è che ormai siamo in troppi, troppi malati, troppi morti. Vengono dubbi a tutti. Quando giocavamo ci facevano in continuazione punture endovenose, prendevamo esafosfina, neoton, micoren, cortex, tutto in maniera scellerata. A loro interessava solo se potevi dare una mano alla squadra".

Anche quando eri alla Roma?
"Meno. Ma anche lì ricordo, per esempio, prima di un Roma-Juventus io, Negrisolo, Spadoni, Prati, Morini eravamo in albergo ad aspettare il medico argentino Rubens Oliva, e quel giorno ci infiltrò tutti per poter giocare. Non sapevamo neanche che cazzo ci sparavano dentro perché aveva bottigliette senza etichetta. Giocavamo ma poi la sera non ci reggevamo neanche in piedi".

Ora si sta diffondendo una comune presa di coscienza.
"E' la mia battaglia. Tutti devono sapere come siamo ridotti. Soprattutto noi che siamo ancora sopravvissuti. E tutto per aver fatto un piacere a un allenatore che se ne sbatte le palle se l'anno dopo non ci sei più".

I medici non hanno abbastanza potere?
"Guarda Volpi che l'anno scorso si era ribellato. E' dovuto andare in rotta di collisione con Mancini. A me i dottori non mi hanno detto che cosa potevamo rischiare. Anzi, ai miei tempi erano addirittura consenzienti. Il dottore bravo per una squadra di calcio non è quello che cura. Ma quello che rimette in piedi in tempo".

Ce ne sono tanti nell'ombra come Borgonovo?

"So che ce ne sono. Ma anche le percentuali conosciute su questa malattia sono già così piuttosto significative. Tutti noi viviamo nel terrore. E invece di metterlo in risalto qui si cerca di nascondere".

venerdì 5 settembre 2008

Per qualche euro in più



Senza lo sperato botto finale di mercato a cui i tifosi erano abituati, forse viziati dal passato, si è chiusa la campagna acquisti 2008 della Juventus.
Innegabile il fatto che la squadra bianconera si sia rinforzata rispetto alla rosa della scorsa stagione.
Quello che però lascia perplessi, gran parte della tifoseria e tanti addetti ai lavori, è l'aver mantenuto praticamente intatte alcune lacune, che sono state una costante fissa dello scorso campionato:
in particolare la mancanza di un terzino fluidificante in grado di saper crossare e spedire al centro dell'attacco assist invitanti per il centravanti d’area (e da quest’anno poi all’infallibile Trezeguet si è aggiunta anche la testa d’oro di Amauri) e la mancanza di un regista vero a centrocampo in grado di saper gestire il possesso palla nonché fare gioco per una squadra che invece vive soprattutto sui lampi di Camoranesi, unico giocatore bianconero veramente insostituibile.
Alla luce anche del sorteggio di Champions, il calendario 2008 juventino risulta durissimo con tutte le maggiori sfide europee a cavallo dei big match in campionato. Saprà quindi la squadra bianconera esser competitiva su più fronti con l’attuale rosa?
Il mio personale parere è che con poco si sarebbe potuto fare veramente molto di più.
Il gap tecnico nei confronti dell’Inter a me non sembra ridotto. Anzi per assurdo mi sembra persino aumentato per almeno 3 motivi:
1 quest’anno l’Inter avrà un allenatore vero.
2 è impensabile pensare che l’Inter subirà la stessa frequenza di infortuni della scorsa stagione.
3 Balotelli è in continua, impressionante, crescita.
Il Milan? Beh che dire della squadra di Berlusconi? Alla Play-station sarebbe sicuramente la favorita. Ma il calcio giocato è un’altra cosa. La sensazione è che molto della stagione rossonera dipenderà dalle scelte di Ancelotti. Se avrà il coraggio di fare fuori gran parte della vecchia guardia (a proposito da amante del calcio faccio un appello: Paolo ritirati per favore) e di metter in panchina almeno metà dei suoi fantasisti e attaccanti a vantaggio dei giocatori di contenimento, allora potrebbe esser la favorita per il campionato anche alla luce della mancanza dell’impegno Champions.
Se invece in nome del calcio spettacolo punterà a far giocare contemporaneamente insieme i 3 palloni d’oro, più Pato, Seedorf, Inzaghi o chi per loro, allora dubito che il Milan si classificherà persino in posizione migliore di quella della scorsa stagione.
La Roma tra le squadre di vertice è invece quella che più mi sembra essersi indebolita.
E più di capire se Menez sarà davvero l’erede di Zidane, la cosa che mi incuriosisce è cercare di intuire chi dopo Chivu e Mancini sarà il prossimo regalo estivo per Moratti.
Il maggior indiziato in tal senso mi sembra esser Aquilani.
In conclusione, considerando che la Fiorentina di Prandelli non mi sembra ancora pronta per la lotta al vertice, in campionato mi sento di poter dire che la festa scudetto anche l’anno prossimo difficilmente si sposterà da quel di San Siro mentre per l’Europa, primo girone permettendo, ho sensazioni davvero positive per la Juventus.
Perché sono certo che i campioni sopravvissuti a Calciopoli metteranno in campo un impegno triplo per recuperare le 2 stagioni europee perse a causa del Tribunale Collodiano allestito da Guido Rossi 2 anni fa. Ma anche perché la struttura tattica della Juventus attuale, soprattutto alla luce dell’acquisto del granitico Poulsen (del quale avevo previsto con grande anticipo la sua nomina a beniamino dei tifosi) , fa sì che la Juventus in gara secca non debba temere il confronto con nessuno. Ne in Italia. Ne in Europa. Sulla lunga competizione, invece, la differenza di qualità viene quasi sempre fuori.
E allora lì un po’ di rammarico c’è davvero perché con qualche euro in più investito in questo mercato la Juventus avrebbe davvero potuto colmare il gap tecnico da chi la precede. Soprattutto nel campionato italiano.

Coraggio Stefano



Lastampa.it
In Italia ci sono 5500 persone affette da Sla (una ogni 50 mila ogni anno), la sclerosi laterale amiotrofica, quella terribile malattia degenerativa e progressiva che colpisce il sistema nervoso e porta alla paralisi. Un male che nel mondo del calcio è tristemente conosciuto per il numero di vittime (già 15) che ha mietuto e le cui cause sono ancora scientificamente ignote.

Ieri sera sul nuovo canale SkySport 24 si è parlato di Sla, conosciuta anche come Morbo di Lou Gehrig, dal nome del giocatore americano di baseball che per primo ne fu colpito. La tv satellitare l’ha fatto con la toccante testimonianza di Stefano Borgonovo, 44 anni, ex centravanti della Fiorentina di Roberto Baggio e del Milan di Arrigo Sacchi. Nel 2005 Borgonovo ha scoperto la malattia, che ora è in uno stadio molto avanzato. Adesso è immobilizzato e comunica, come faceva Pier Giorgio Welby, attraverso un computer che traduce in parole elettroniche un movimento degli occhi o un impalpabile battito di palpebre. Lotta con lo stesso coraggio con cui una volta si buttava su un pallone vagante in area di rigore per cercare il gol.

Stefano è stato a lungo all’ospedale Niguarda dove c’è un centro all’avanguardia per la cura della Sla. Duemila metri quadrati con tutti i macchinari più sofisticati e un’equipe medica di prim’ordine, con 25 posti letto per i degenti e 4 per il day-hospital. A creare questo reparto in cui si cerca di alleviare le terribili sofferenze dei malati, è stato l’oncologo Stefano Melazzini, presidente dell’Aisla (sito internet www.aisla.it), anch’egli affetto dallo stesso male. Melazzini ha segnalato la presenza di Borgonovo al Nemo di Niguarda a Massimo Mauro, che con Luca Vialli ha creato una fondazione per la raccolta di fondi contro la Sla. Mauro ha incontrato l’ex giocatore, l’ha convinto a diventare testimonial della lotta alla malattia, ha soprattutto trovato un uomo coraggioso, lucido, pronto a collaborare e per nulla disposto a firmare la resa.
Stefano non pensa all’eutanasia, anzi, vuole restare in campo per contribuire a incrementare la ricerca e reperire fondi per macchinari che sono molto costosi.

Attraverso il computer che gli permette di comunicare con la moglie e i quattro figli, ha potuto rispondere alle domande che Mauro gli ha posto incontrandolo mercoledì nella sua abitazione milanese. Stefano vi ritorna quando le sofferenze gli concedono tregua e le cure diventano meno martellanti. Parole mai scandite dalla disperazione e che in taluni momenti si sono trasformate perfino in un inno alla vita. Ha scagionato il calcio: «Io tornerei in campo, non è provato in nessun modo che giocare a pallone possa causare la Sla. Continuerò a dare il mio contributo, perché si riesca a trovare una cura». Mai lontano dalla quotidianità, segue con partecipazione le vicende del mondo che sta fuori dalla sua finestra. L’ha colpito il dramma di Pessotto: «La vita non si getta mai via. Sono contento che ora stia bene. Non bisogna distruggere il bene più prezioso che abbiamo». L’8 ottobre Milan e Fiorentina giocheranno una partita il cui incasso sarà interamente devoluto alla neonata fondazione «Stefano Borgonovo». Un gesto che gli è piaciuto: «Ringrazio Galliani e Della Valle, con questa iniziativa mi hanno reso felice». Borgonovo sarebbe ancor più contento se la A e la B devolvessero una percentuale dell’incasso di una giornata di campionato all’Aisla. Una proposta che Massimo Mauro ha fatto anche sua e che spera di poter trasformare presto in realtà.

martedì 2 settembre 2008

Juve da scudetto?




E pensate se la Juventus avesse vinto a Firenze che titoli pompati avremmo avuto dai giornali....

Intanto Iago si presenta:
"Juve, sarò il tuo Fabregas"
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