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martedì 5 luglio 2011

Sig.Palombo e adesso?


"Lei stia tranquillo che il giorno che la Gazzetta dello Sport dovesse coprire (ops) scoprire grazie alla magistratura ordinaria....sarò, saremo i primi ad accusarli pubblicamente!"

lunedì 21 marzo 2011

"Nucini arbitrò 5 volte l'Inter mentre si frequentava con Facchetti!"

Luciano Moggi, nel corso della trasmissione condotta da Pippo Franco “Ieri, Moggi e domani” co-produzione tra Prima Rete Lombardia e Gold in onda tutte le domeniche su GOLD TV e TELECOLOR digitale terrestre e canale satellitare 856 Sky ha commentato l’ultima giornata di campionato ritornando inoltre sull’ultima udienza del Processo di Napoli in corso nell’aula 216 che ancora una volta ha segnato punti decisivi a favore delle difese.

CALCIOPOLI – NUCINI ARBITRO' 5 VOLTE L'INTER NEL PERIODO IN CUI  INTRATTENEVA RAPPORTI CON FACCHETTI!!
“Martedì scorso, all’ex arbitro Nucini chiamato a testimoniare al Processo di Napoli,  è stato chiesto in merito alle sue dichiarazioni rilasciate in passato alla Procura di Milano che seguirono l’esposto presentato dall’Inter. Il teste sotto giuramento ha riferito con poca credibilità che all’epoca però parlarono solo di calcio giocato.
L’Inter, violando la clausola compromissoria, non ha denunciato tutte le testimonianze rese da Nucini a Facchetti all’epoca e la Figc non ha preso provvedimenti in merito.
E la squadra di Moratti nel frattempo che Facchetti intratteneva rapporti con Nucini si è avvalsa delle sue prestazioni arbitrali per ben 5 volte, 1 volta come arbitro e 4 come quarto uomo! Ed era lo stesso periodo in cui Facchetti presentò Paolillo (attuale AD dell’Inter) a Nucini per procurargli un posto in Banca.
In questi ripetuti colloqui Nucini ha riferito tante menzogne a Facchetti, come per quanto riguarda l’incontro mai avvenuto con il sottoscritto a Torino e che avrebbe dovuto veder presenti anche Fabiani, Bergamo, Pairetto e De Santis. Così infatti ha riportato in tribunale il figlio di Facchetti presentando il memoriale del padre che però non è stato accettato come prova per l’accusa. Da come era stato descritto dai media questo memoriale di Facchetti mi aspettavo un libro. Invece era una mezza paginetta nemmeno firmata….  Poi però Nucini, smentendosi di nuovo, ha testimoniato che in quell’incontro a Torino eravamo invece presenti solo io, lui e Fabiani.
Le bugie hanno le gambe corte!
Ruggero Palombo della Gazzetta dello Sport ad un radio romana ha dichiarato che l’udienza di martedì scorso è stato un round a favore delle difese come se si stesse parlando di una partita di calcio o di rigori. Qui si parla invece di vite rovinate per accuse prive di fondamento. Perché Palombo tace le verità inequivocabili emerse dal processo di Napoli, che interesse ha? Chiarisco subito anche il caso che si è venuto a creare dopo la deposizione in aula di Zamparini secondo il quale io avrei influito sui designatori in merito ad una designazione  arbitrale a lui gradita per il Palermo. Ho qui con me il verbale del sorteggio di Rizzoli firmato da un notaio e fatto da uno dei principali testimoni dell’accusa, Manfredi Martino. Quindi invito pubblicamente Palombo a venire una volta in trasmissione per discutere insieme di CALCIOPOLI perché qui c’è gente che ha avuto la vita rovinata per illeciti mai commessi!”
MILAN, SENZA IBRA NON SEI DA SCUDETTO
“Contro un Palermo che veniva da 4 sconfitte consecutive si è visto un Milan che non sembrava assolutamente una squadra da primo posto in classifica. Pato e Cassano inguardabili, meglio Robinho nella ripresa. Se qualcuno avesse ancora bisogno di capire il reale valore di Ibrahimovic basta vedere il Milan di Palermo, una squadra inoffensiva e senza personalità, una squadra non da scudetto assolutamente.”
INTER – SE ETO’O NON E’ IN GIORNATA….
“L’Inter ha dimostrato che senza gli spunti risolutivi di un campione come Eto’o questa squadra può soffrire contro chiunque, anche contro la penultima in classifica come il Lecce. Vittoria doveva esser e vittoria è stata ed ora il derby potrebbe esser decisivo.”
JUVE, DEL PIERO CAMPIONE VERO. BUFFON, CHE SUCCEDE?
“Anche contro il Brescia la Juventus ha evidenziato le solite lacune ma è arrivata una vittoria scaccia-crisi grazie al goal “alla Del Piero” di quel “vecchietto”terribile, Del Piero,  che ancora una volta ha dimostrato che nonostante  i 36 anni di esser ancora un campione vero, forse l’ultimo rimasto in bianconero e davvero attaccato alla maglia. Mi sta stupendo invece in negativo il rendimento di Buffon, l’altro unico campione bianconero della rosa.”
DI VAIO, NON COSI’
“Il goal del Bologna contro il Genoa sarebbe da prova televisiva perché è stato evidente che Di Vaio si è portato in avanti il pallone con la mano pur di realizzare il goal.”
FIORENTINA, CON MUTU E’ TUTTA UN’ALTRA STORIA
“Fiorentina - Roma è stata una bella lotta per un posto in Europa League che ha evidenziato come un giocatore come Mutu possa cambiare il volto di una squadra. E pensare che nella mia Juve il romeno faceva panchina a Del Piero, Trezeguet e Ibrahimovic…. ”
LAZIO – NON CAPISCO I FISCHI DEI TIFOSI A REJA
“La Lazio sta facendo un campionato oltre ogni aspettativa eppure i tifosi continuano a contestare l’allenatore Reja e non capisco proprio il perché.”
NAPOLI – ADESSO CREDICI DAVVERO
“A 8 giornate dalla fine e con soli 3 punti di ritardo dalla vetta il Napoli, dopo la vittoria contro il Cagliari, ha l’obbligo di credere allo scudetto.”

giovedì 18 novembre 2010

"Hanno nascosto le telefonate!"

La combriccola romana di
“Tutti Pazzi Per La Juve”, programma radiofonico bianconero della Capitale in onda tutti i venerdì dalle ore 22  sulle frequenze di Radio Power Station, ha intervistato il Dr. Paolo Bergamo, designatore degli arbitri di calcio di “serie A” fino al 2006 ed arbitro della partita Juventus-Roma del 1981.


Sig. Bergamo, lei è stato l’arbitro della famosa partita Juventus- Roma del 1981 della quale si ricorda tutt’oggi il gol di Turone. A distanza di anni, è sicuro di aver fatto bene ad annullarlo?
“Non posso dirlo perché anche i mezzi tecnici all’epoca non erano così precisi come oggi, alcuni hanno detto che ho fatto bene, altri hanno detto il contrario: la cosa importante è che il mio assistente Giuliano Sancini segnalò il fuorigioco ed io per questo motivo annullai il gol. Questa è la verità”.

Una partita difficile, nervosa, con molte polemiche…
“Il campo era pesante e poi l’antagonismo tra Roma e Torino è sempre stato forte. La partita è stata particolarmente difficile: se si guardano i tabellini ci furono molti ammoniti ed all’inizio del secondo tempo espulsi Furino con un rosso diretto quindi la Juventus giocò il secondo tempo in dieci. Una delle partite più difficili che abbia maio arbitrato”.

Chiariamo qualche punto su “Calciopoli”: i contratti dei cellulari ovvero le linee telefoniche intercettate, erano di proprietà della Federazione che li aveva assegnati a lei ed al suo collega Pairetto? Per quale motivo?
“Era un momento in cui ci veniva chiesto di creare una situazione più serena per gli arbitri. La Federazione ci fornì il telefono per il quale pagava le bollette e del quale conosceva anche i tabulati. I nostri numeri di telefono erano stati dati a tutte le società e tutte le società ci chiamavano. All’epoca siamo stati accusati di aver parlato troppo, oggi però le società si lamentano perché questa chiusura che l’Associazione Italiana Arbitri ha di nuovo proposto non è gradita a nessuno: preparare una partita e mettere l’arbitro in condizioni di trovare un’ambiente sereno credo che sia un beneficio per l’arbitro. In quel momento (nel processo sportivo ndr) l’hanno giudicata una cosa da non fare, ma non è nemmeno questa la verità: nel momento in cui è scoppiata “farsopoli” hanno messo in evidenza soltanto una telefonata che io ho fatto con Luciano Moggi, tutte le altre le hanno nascoste, ma io in effetti parlavo con tutti ed in particolare con l’Inter che in quegli anni non vinceva ed era la società che si lamentava di più”.

Era consentito ai dirigenti delle squadre di telefonare ai designatori arbitrali e che quest’ultimi a loro volta potessero fare il contrario?
“Non era vietato dal regolamento”.

Il “telefonarsi” era caldeggiato dalla Lega per evitare quelle situazioni imbarazzanti nelle quali i dirigenti delle squadre a fine partita si presentavano davanti ai microfoni delle televisioni ad imprecare ed a lamentarsi in diretta sui presunti torti subiti?
“Esattamente. E’ assolutamente così”.

La Federazione ha dato il compito ai designatori di mantenere un clima sereno e poi vi siete trovati da soli nel caos?
“Questo caos è stato voluto: nessuno mi spiegherà mai perché, dopo che Carraro diede immediatamente le dimissioni, fu nominato Commissario Straordinario Guido Rossi che certamente non poteva garantire imparzialità vista la sua provenienza (CDA Internazionale FC ndr); non capisco perché tutto l’ufficio indagini fu mandato a casa e furono presi personaggi nuovi che non hanno fatto le indagini. Hanno inflitto squalifiche a tutti, non a me perché mi dimisi, ma  tutti gli altri sono stati squalificati senza che  ci sia stata una logica di giustizia e di ricerca della verità: non è stato fatto niente. In quel momento si doveva giustiziare un certo ambiente e così è stato fatto”.

Può spiegare ulteriormente il contenuto della telefonata intercettata nella quale ha avuto un diverbio con il Dr.Ruggero Palombo della Gazzetta dello Sport che insisteva nella possibilità di inserire l’arbitro Collina nella composizione della griglia di Roma-Juventus del 5 marzo 2005?
“In vita mia ho sempre creduto nella linearità dei rapporti, nella correttezza tra le persone e sinceramente mi ha sorpreso il comportamento di Palombo. Ricordo, in pieno clima farsopoli, di aver partecipato a Matrix, invitato da Mentana, ed era presente anche Palombo. In quella occasione, Palombo si è vantato di essere stato l’artefice, lo scopritore, degli illeciti che riguardavano farsopoli: non solo la cosa non è stata assolutamente dimostrata, anzi, è emerso (nel dibattimento del processo in corso a Napoli ndr) che il suo giornale ed i suoi giornalisti partecipavano alle indagini con il Col. Auricchio!”.

A distanza di 5 anni, pensa che il Dr. Palombo abbia capito che Lei non poteva inserire in griglia per quella partita Collina perché doveva arbitrare una partita di Champion’s League il martedì come da comunicato UEFA? 
“Spero che l’abbia capito. Allora non so cosa avesse in mente sulla possibilità che Collina arbitrasse o meno quella partita (Roma-Juventus del 5 marzo 2005 ndr) o sulla possibilità che noi non avevamo di metterlo in griglia: ribadisco che era impossibile inserire Collina in griglia. Oggi mi farebbe piacere che Palombo mi invitasse a discuterne di persona per chiarire tranquillamente la situazione”.

In riferimento alle polemiche delle scorse settimane sull’intercettazione telefonica tra Lei e l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti, si ricorda chi dice: “Metti Collina”?
“Che senso avrebbe avuto che io dicessi a Facchetti “Metti Collina”? Facchetti, dove l’avrebbe dovuto mettere Collina?!? E’ una discussione assurda: io direi a Facchetti “Metti Collina…?!?”.
Facchetti dice anche qualcosa di più perché a Mazzei, (riferimento alla telefonata del 25 novembre 2004 delle ore 17:51 intercettata tra l’allora Presidente dell’Inter Giacinto Fachetti ed il Designatore degli assistenti Gennaro Mazzei ndr) dice : “Metti un arbitro di Milano così non può arbitrare; metti l’arbitro che l’ultima domenica ha arbitrato la Juventus così non può arbitrare e così viene fuori Collina…” e Mazzei dice: “ Eh, ma così facciamo un imbroglio…”. Questa è la verità e non si può girare la testa dall’altra parte”. 

martedì 6 luglio 2010

"Juve, prendi Benzema"




BENZEMA, KRASIC, DZEKO, LUX.
Aggiornamento sul mercato Juve.


Situazione attuale di Calciopoli

Chi puntare adesso tra Dzeko e Krasic dopo la nuova norma Figc?
Tra i due io scelgo Dzeko senza dubbio alcuno ma se ci fossero possibilità di arrivare a Benzema, preferisco l'accoppiata Benzema - Krasic come dichiarato anche in tv nei video sopra-riportati.
Bene Diego alla "Cassano", cedere Chiellini invece è male male.
Luciano Moggi non va in vacanza e dalle pagine di Libero non perde ancora una volta l'occasione per attaccare la Gazzetta dello Sport.
"Il garantismo rosa è in ritardo di 4 anni"
A quanto pare sono in molti a chiedersi come mai e perché ad Abete, presidente della Figc, sia venuta in testa la brillante idea di modificare la regola sul tesseramento dei giocatori extracomunitari, riducendoli da due ad uno.
Immaginate la felicità di quelle squadre che ne avevano magari già comprato qualcuno. Le proteste sono salite e si tratta di cose serie perché attengono al mercato in fase avanzata: non si può scherzare in questo momento della stagione, per cui l’unica cosa ragionevole che resta ad Abete è fare retromarcia. Il direttore della Gazzetta dello Sport è sceso in campo a difesa di Ruggiero Palombo, uno dei suoi vice, sulla questione della intercettazione del 7 marzo 2005 tra lo stesso Palombo e l’ex designatore Paolo Bergamo.
Comprendo la difesa, non capisco i toni usati. E non condivido per niente il suo giudizio sulla “manipolazione” della telefonata. Ora la questione di base mi sembra del tutto semplice. In presenza di una designazione degli arbitri per sorteggio, attraverso le griglie, non si poteva modificare o aggirare questa normativa. Palombo dice a Bergamo che aveva sbagliato a non inserire il nome di Collina nella griglia di Roma-Juve. Bergamo spiega che le regole per la composizione delle griglie non permettevano la forzatura suggerita da Palombo per indirizzare Collina verso l’arbitraggio di Roma-Juve. E poiché Palombo insiste, Bergamo giunge a dire «ma perché ci volete far fare degli imbrogli? Aggiriamo le regole proprio noi che siamo designatori?». Curioso che di questo parere, più o meno, fosse anche Facchetti quando anche lui voleva Collina e chiedeva ai designatori di usare una griglia con preclusioni di comodo…
Quando Mazzei gli spiegava che bisognava comunque fare il sorteggio (effettuato da
un giornalista), Facchetti mostrava di non capire. Dico al direttore della Gazzetta che è inutile proseguire se ammettiamo che Bergamo non era disponibile ad aggirare la norma. E se la Gazzetta sosteneva che si doveva fare diversamente per il superiore bene (?) del campionato, ciò equivaleva a suggerire griglie fasulle. Tutto il resto sono chiacchiere, e in quanto alla contestualità, invocata ora da Palombo, c’è da rimanere stupefatti. Quattro anni fa non si parlò mai di contestualità degli avvenimenti: i colpevoli erano già indicati come tali dalla Gazzetta ben prima della sentenza. Ma c’è di più, la Gazzetta scopre adesso l’«uso dissennato» e – udite udite – la «diffusione illegale» di un’intercettazione. Strano che non abbia inteso così quelle pubblicate nel 2006, coperte ancora dal segreto istruttorio, e quando titolò
in prima pagina «processateli». Strano che Andrea Monti non risponda sul ruolo avuto dal suo redattore Maurizio Galdi nel processo, nel quale è stato “utilizzato”(lo dicono il colonnello Auricchio, il maresciallo Di Laroni e i documenti) come «fonte utile per le indagini». Una partecipazione attiva e non neutra come si addice a un giornalista. E per la Gazzetta era tutto normale, visto che ha continuato a mandarlo come inviato al processo di Napoli. Intravedo, e mi dispiace, nella postilla di Monti una sorta di “avvertimento ai naviganti” su eventuali nuove intercettazioni che chiamino in causa Palombo. La mia difesa non si preoccupa certo di questo perché cerca solo la verità. Ho l’impressione che Monti sia arrivato da troppo poco tempo alla Gazzetta e ignori come sia stata seguita una certa vicenda. Palombo lo sa, ma di sicurono non ha interesse a farglielo sapere.

giovedì 19 aprile 2007

Juvervista Palombo Melli

In principio avevo programmato una Juvervista doppia tra Franco Melli e Sandro Piccinini.
Troverete infatti il commento personale di Melli anche su il collega suddetto.
Piccinini però alla ricezione delle domande ha preferito scegliere di non rispondere, lasciando comunque con molta cortesia ed educazione, che ho molto apprezzato, questo messaggio che mi ha autorizzato a pubblicare:

Caro Stefano,Faccio questo lavoro da 30 anni ( ahimè ) e conosco benissimo le reazioni dei tifosi.Ogni giorno ricevo lettere di tifosi che "boicottano" le nostre trasmissioni, di tutte le squadre.Il nostro torto, di volta in volta, è quello magari di aver detto una cosa contro una certa squadra e questo si trasforma immediatamente in motivo sufficiente per considerarci dei nemici.
Naturalmente poi tutti continuano a seguire la trasmissioni.....
Ti ringrazio per la stima e per l'amicizia, ma noi non possiamo accontentare tutti i tifosi, perché altrimenti non faremmo più il nostro mestiere. Diverso è il ruolo e il compito di una tv locale o, come nel tuo caso, di una rivista diretta ad un certo tipo di pubblico. E' per questo che non posso aderire al tuo invito. Le domande che mi hai inviato sottointendono già una tesi che naturalmente non posso condividere. Quindi, per non peggiorare la situazione, è meglio soprassedere..... Le responsabilità dei vecchi dirigenti della Juve sono evidenti, ma se i tifosi della Juve ( almeno una parte ) si sentono perseguitati sono liberissimi di farlo. Io però, me lo consentirai, rimango libero di pensarla diversamente. E te lo dico da figlio di una ex gloria juventina degli anni '50. Il fatto, poi, che nella mia trasmissione l'ospite d'onore fisso continui ad essere Mughini la dice lunga sulla nostra attenzione nei confronti del popolo bianconero. Ti abbraccio e ti auguro buon lavoro.

Sandro Piccinini

Successivamente quindi ho contattato Ruggiero Palombo che con molta cortesia e coraggio ha accettato l’invito.
Ecco a voi la Juvervista doppia della settimana fra Franco Melli e Ruggiero Palombo.

JUVERVISTA DOPPIA per Magazine Bianconero
(RUGGIERO PALOMBO vice direttore Gazzetta dello sport– FRANCO MELLI opinionista tv ed editorialista del tempo)
di Discreti Stefano

1) Quanti sono gli scudetti della Juventus?
MELLI:Di sicuro 28, visto che l’ultimo campionato non è stato assolutamente frutto di nessuna inchiesta.
Ma anche quello giudicato non ha evidenziato illeciti.
PALOMBO: Ventisette.
2) Che idea si è fatto di Calciopoli?
MELLI: Una grandissima messinscena messa in atto per distruggere la Juventus che vinceva troppo.
Purtroppo la Juventus si è prestata a questa farsa dando la possibilità di rifiatare a formazioni avversarie piene di debiti. La Juventus,composta da Campioni del Mondo, non aveva bisogno di aiuti. E non li ha mai avuti.
PALOMBO: Uno scandalo di grandissimi proporzioni.
3) Cosa pensa dei 3 personaggi che componevano la Triade?
MELLI:Bettega era messo lì soprattutto come garante di juventinità. Giraudo è il miglior dirigente che il calcio italiano abbia mai avuto perché ha saputo abbinare grandi successi a bilanci positvi. Moggi è un grande esperto di calcio ma da uomo vissuto avrebbe dovuto sapere che avrebbero cercato in tutti i modi di farlo fuori.
PALOMBO: Tre ottimi manager, due dei quali ad un certo punto sono state vittime di una sorta di delirio d’onnipotenza.
4) Ha mai pensato veramente che la Juventus vincesse per aiuti esterni al campo?
MELLI:No, assolutamente.
PALOMBO: La Juventus ha vinto moltissimo per meriti propri. In qualche caso ha goduto di aiuti esterni.
5) Perché Moratti pure investendo somme mostruose non è mai riuscito a vincere sul campo?
MELLI:Perché ha sempre sbagliato la campagna acquisti e soprattutto perché si è circondato di cattivi consiglieri.
Quest’anno vincerà questo torneo farsa grazie agli aiuti della nuova dirigenza della Juve.
Senza gli acquisti di Vieira e Ibrahimovic chissà quale altra meteora sarebbe stato capace di comprare.
PALOMBO: Perché fino alle ultime due sessioni di calciomercato ha investito sempre male
6) Cosa pensa di Guido Rossi e del suo operato in Figc?
MELLI:Ne penso male. Ha lasciato il lavoro a metà. Ha assegnato lo scudetto di cartapesta alla sua ex squadra senza che il campionato in questione avesse illeciti. Niente è cambiato rispetto a prima.
PALOMBO: Penso male, anche se posso capire che all’inizio fosse una medicina necessaria.
7) Ruperto e Sandulli hanno garantito la vera giustizia che spetta ad un paese democratico?
MELLI:No, perché alla fine hanno pagato solo la Juve e la vittima predestinata De Santis. Gli altri sono rimasti tutti in pista. Pensi che a breve potrebbe rientrare nel calcio Carraro.
PALOMBO: Rispetto le sentenze. Di Ruberto, Sandulli e dell’Arbitrato del Coni. Come rispetto le sentenze di primo grado, d’appello e quelle in Cassazione.
8) Perché secondo lei il video-fiala di Cannavaro uscì nel momento clou della sfida scudetto tra Milan e Juventus?
MELLI:Fu uno dei tanti tentativi fatti in questi anni per fermare una Juve inarrestabile.
PALOMBO: Non lo so e dunque ogni ipotesi è lecita, anche quella, lo riferisco per sentito dire ma senza nessuna certezza, che a divulgarlo sia stata la stessa Juve, nel bel mezzo del processo di Torino sull’abuso di farmaci. Quel video riguardava Cannavaro del Parma.
9) Ha mai creduto veramente che la Juventus facesse uso di doping?
MELLI: No. Ma credo che questo falso scandalo sia stato il 1°mezzo per cercare di distruggere la Juventus. Se veramente si voleva indagare sul doping bisognava farlo a 360° coinvolgendo anche tutte le altre squadre. Interessava esclusivamente fare fuori la Juventus.
PALOMBO: No. La Juventus ha abusato, al pari di diverse altre squadre, nell’uso di farmaci.
10) Perché la Fiorentina è fallita per pochi milioni di euro mentre la Lazio ha potuto dilazionare oltre 100 milioni di euro di debiti in quasi 25 anni?
MELLI: Perché Cecchi Gori ormai non lo voleva più nessuno.
PALOMBO: Perché la Lazio ha sfruttato una legge dello Stato preesistente che ai tempi del fallimento della Fiorentina non c’era. Legge che oggi non c’è più.
11) Cosa pensa delle accuse di furti e doping che infangano il nome della Juve?
MELLI: Solo invidia. Si ricordi:”l’erba della calunnia cresce sempre nel giardino dei perdenti!”
PALOMBO: Ho già risposto dettagliatamente.
12) Perché in presenza di fideiussioni false il Cosenza è stato fatto fallire mentre la Roma è stata dichiarata parte lesa?
MELLI: Perché Carraro non controllava. E le piazze più grandi sono state sempre preservate da scandali e illeciti perché si aveva paura di perdere i denari che esse garantivano.
PALOMBO: Perché è la Procura della Repubblica di Roma che ha dichiarato la Roma parte lesa. Mica la giustizia sportiva. Che si è solo adeguata.
13) Cosa pensa dell’attuale dirigenza juventina?
MELLI: Mi sembrano dei liquidatori. Sembra che siano pronti a svendere tutta la squadra, pezzo per pezzo.
PALOMBO: Tutto il bene possibile. Con la necessità solo di verificarne le capacità tecniche in sede di calciomercato.
14) Lo sa che sono già circa 20 i giocatori che hanno saltato quest’anno la gara contro l’Inter per squalifica? Come mai in questo caso non si parla di ammonizioni preventive?
MELLI:Questa è la conferma che il più grande capo di accusa contro la Juventus al processo era fondato sul niente. Che farsa.
PALOMBO: Gazzetta dello Sport di lunedì 22 gennaio, pagina 6, c’è l’elenco completo e si dà voce alla polemica Morati-Moggi.
15) Che fine hanno fatto le intercettazioni Sensi-Bergamo e perché non è stata aperta un’inchiesta in Figc?
MELLI: I garanti hanno detto che i magistrati hanno tenuto esclusivamente le intercettazioni interessanti per la giustizia ordinaria. Tantissime intercettazioni di Bergamo sono state scartate. Non solo queste e non solo con la Roma. Questo criterio sarà sempre indecifrabile. Purtroppo si corre il rischio, e non a torto, di pensare per sempre che siano state scelte con criteri non limpidi. PALOMBO: Non c’è mai stata una intercettazione Sensi-Bergamo. C’è stata una intercettazione di Bergamo che con un amico/conoscente parla di Sensi. La Procura della Repubblica di Roma ha archiviato il caso.
16) Che idea si è fatto in merito al Ricorso al Tar ritirato?
MELLI: Che la nuova dirigenza ha avuto paura di far saltare tutto e di prendersi tutta la colpa. Ci voleva coraggio. Non l’hanno avuto. Io mai avrei ritirato il ricorso.
PALOMBO: Il ricorso al Tar è stato ritirato perché alla Juventus è stata garantita una riduzione della penalizzazione in B tale da rendere più semplice l’immediato ritorno in serie A. Nessuno ovviamente lo confermerà.
17) Presidente del consiglio. Presidente di Lega. Reti televisive. Giornali. Era il Milan l’avversario più potente della Juve in questi anni?
MELLI: Lo dico da anni io. Il Milan è il vero potere. Poi adesso anche con il digitale, Mediaset distribuisce ingenti capitali a squadre che ne sono condizionate.
PALOMBO: Sì.
18) Passaporti falsi. Plusvalenze false.Cene del compianto Facchetti con Bergamo. Come mai nonostante tutto questo, Moratti parla di “scudetto degli onesti”?
MELLI: Separerei il comportamento di Moratti da quello di Facchetti intanto.
Le dichiarazioni di Moratti poi, non mi sorprendono per niente. Con oltre 800 milioni di debiti, fonte Il sole 24 ore, gli viene permesso di fare mercato a piacimento danneggiando tutti coloro che rispettano le leggi.
Chiaro che perdendo sempre si attacca a tutto. Tutto sembra fuorché onesto comunque.
PALOMBO: Bisognerebbe chiederlo a lui.
19) Cosa la lega di più alla Juventus?
MELLI: Pur non essendo tifoso di questa squadra, ho sempre avvertito il fascino di questa maglia.
PALOMBO: La sua storia. Sivori e Charles che quando ero un bambino vincevano sempre. Poi mi piace il nome con la J iniziale.
20) Ibrahimovic fu squalificato con la prova tv prima dello “spareggio” Milan-Juve del 2005. Visto che le immagini incriminate furono portate da telecamere esclusive di Mediaset, si può parlare di conflitto di interessi?
MELLI: Certamente. A parti inverse, mettiamo fosse stato Shevchenko ad esser coinvolto, sicuramente il filmato non sarebbe stato mostrato.
PALOMBO: No. Anche se l’uso che talvolta Mediaset fa della comunicazione calcistica in certi programmi è border-line.
21) Pensa che la moviola è condizionata da chi la fa e da chi sceglie gli episodi di cui discutere?
MELLI: No, questo non lo penso. Anche perché ormai sono talmente tante le moviole e i moviolisti.
Però è anche vero che se non hai televisioni sei costretto a difenderti ovunque come Moggi faceva.
PALOMBO: Può esserlo. Il che non vuol dire che lo è.
22) Cosa pensa del potere mediatico nel calcio? Condiziona la stampa?
MELLI: Certamente. Ogni grande squadra ha una cerchia di giornalisti ad essa collegata in qualche modo.
PALOMBO: Sono e non mi sento condizionato da nessuno.
23) Secondo lei è immaginabile una Juve con un proprietario diverso dalla famiglia Agnelli?
MELLI: Io personalmente non saprei adattarmi ma sono sicuro che ci si arriverà. I nuovi eredi non sembrano legati alla Juve come Gianni e Umberto. La Juve per loro sembra esclusivamente una delle tante aziende possedute.
PALOMBO: No. Ma teoricamente può succedere.
24) Un aggettivo per descrivere il suo collega.
MELLI(commento per Piccinini): Solenne. Piccinini è una specie di sacerdote che amministra il rito del calcio domenicale con sufficiente imparzialità anche se qualche volte esagera.
MELLI(commento per Palombo): Un ottimo giornalista. Molto preparato e competente.
PALOMBO: Franco Melli è un simpatico, inimitabile commediante.
25) Un messaggio per i tifosi juventini.
MELLI: Mi dispiace ma vi consiglio di prepararvi ad anni di grandi delusioni.
PALOMBO: Resistere, resistere, resistere.
26) Chi più l’ha delusa questa estate dei partenti?
MELLI: Nessuno. Con una programmazione del genere è quasi impossibile rimanere. Presto partiranno anche tutti gli altri.
PALOMBO: Capello.
27) A Quale colpa espiata dalla Juve si riferisce il Presidente COBOLLI GIGLI?
MELLI: Io credo che la nuova dirigenza della Juve avesse un’antipatia di lunga data nei confronti di Moggi e Girando. E che non ha fatto niente per difenderli anche a costo di pagarne in prima persona. La Juve non aveva e non ha nessuna colpa da espiare.
PALOMBO: Presumo le colpe di Moggi e Giraudo, ricadute sulla società.
28) Senza i suoi collegamenti con la Gea, Roberto Mancini avrebbe fatto carriera così presto senza nemmeno avere il patentino di allenatore?
MELLI: No, assolutamente. Ha buone doti. Ma ha iniziato senza rispettare le regole favorito dal potere.
PALOMBO: Se non fosse stato il calciatore che è stato, non ci sarebbe stata Gea capace di portarlo subito così in alto.
29) Fece bene Collina a far giocare Perugia-Juve?
MELLI: Collina diede probabilmente rimedio ad un campionato sin troppo macchiato da irregolarità.
PALOMBO: Si.
30) Crede che le curve possano esser condizionate dalla Presidenza o l’opposto?
MELLI: Certamente. Molte società vengono condizionate o allora volta condizionano le curve con abbonamenti gratis e altre forme di favori.
PALOMBO: Vorrei che le curve facessero le curve e le presidenze le presidenze. Purtroppo non sempre questo avviene.
31) Si faccia una domanda e si dia una risposta.
MELLI: Dove andrà a finire il calcio? Siamo in discesa libera. Se non arrivano nuovi dirigenti si arriverà ad un punto di non ritorno. Se il nuovo calcio è Matarrese e Carraro non c’è speranza.
PALOMBO: Oddio Marzullo! Domanda: La Gazzetta e il sottoscritto sono al servizio di qualcuno? Risposta: No.
32) Come faceva Roberto Mancini a sapere con mesi di anticipo della “Pratica Como”, in cui è stato coinvolto Luciano Moggi?
MELLI: Prove certe non ce ne sono, ma vedendo anche lo scandalo Telecom a chi non viene da pensare che l’Inter sapesse tutto di Calciopoli ben prima degli altri?
PALOMBO: Non è proprio così chiaro che sapesse. Se sapeva, è perché qualcuno glielo aveva detto. Magistrati o persone che lavoravano con i magistrati sulle intercettazioni.
33) Il calcio adesso è più pulito?
MELLI: No. E’ rimasto tutto uguale. I soliti debiti di Moratti. Le solite facce. I ritorni di Carraro, Matarrese. Cosa sarebbe cambiato scusi?
PALOMBO: Un po’. Solo un po’.
34) Si può dire che questo è il peggiore campionato italiano di tutta la storia?
MELLI: Senza dubbio. Pensi che la Roma 2° in classifica ha battuto 4 a 0 la terza e 7 a 0 la quarta in classifica.
Il più brutto campionato che io abbia mai visto. Preferisco guardare di gran lunga la serie B.
PALOMBO: No. E’ solo il primo campionato senza la Juventus. Che non è poco, ma tantissimo.
35) Lo sa che il tifoso juventino ha compilato una sorta di manuale del boicottaggio, in cui sono elencate personaggi, trasmissioni e giornali da boicottare?
MELLI: Questo non lo sapevo. Vi chiedo di essere tolleranti però. Il circo è questo. O sei dentro e lo accetti o non ci sono altre soluzioni.
PALOMBO: Sì lo so. E’ per questo che mi sono fatto quella domanda. E mi sono risposto.
36) Forse è un giudizio di noi tifosi juventini, ma secondo lei perché ad esempio Pistocchi prende sempre di mira esclusivamente la Juve?
MELLI: Non mi va di andare su giudizi personali. Però dico che Pistocchi a me non piace perché non ha la giusta ironia per gestire il ruolo affidatogli.
PALOMBO: Scusatemi, ma di Pistocchi francamente me ne infischio.
37) Se fosse stato lei il giudice di Calciopoli che pene avrebbe inflitto a Juve, Milan, Lazio e Fiorentina?
MELLI: O tutte in serie A. O tutte in serie B. Meglio, e più giusto se tutte in A comunque.
PALOMBO: Juve in B senza penalizzazione, Milan in A con meno 9 e senza Champions, Reggina meno 9, Fiorentina meno 6 senza Champions, Lazio meno 3 senza Uefa.
38) Cosa pensa di un giornale settimanale interamente dedicato ad una squadra?
MELLI: Dipende. Se imparziale e ben distribuito di argomenti ben venga. Se deve esser un giornale in stile “Il Romanista” allora è meglio farne a meno.
PALOMBO: Vivo in una città, Roma, dove c’è addirittura un quotidiano, . Se è fatto bene, funziona.
39) Se gli dico “Combriccola Romana” cosa le viene in mente?
MELLI: Gli arbitri che secondo l’accusa erano sotto il potere di Moggi e De Santis.
Senza prove naturalmente. In perfetto stile farsa di Calciopoli.
PALOMBO: Un certo gruppetto di arbitri.
40) Cosa pensa di quanto dichiarato dal Giudice De Biase(giudice dello scandalo CALCIOSCOMMESSE) secondo il quale la Juve meritava al massimo qualche punto di penalità?
MELLI: Il giudice De Biase è uno dei più grandi luminari in tema di diritto sportivo. Se lo dice lui c’è solo che da credergli. Ma sono tanti ormai che hanno capito cosa è veramente stato Calciopoli. PALOMBO: Che quando gestì il primo calcio-scommesse del 1980, che io fui il primo a denunciare (Milan-Lazio 2-1, match venduto) su Il Messaggero, De Biase era più giovane e più intransigente. Oggi ha 80 anni ed è diventato più buono.
41) Cosa pensa delle intercettazioni telefoniche? Possono esser modificate e selezionate a piacimento da chi le gestisce?
MELLI: E’ una procedura selvaggia che porta a giudicare e condannare le persone senza prove. Spero che mai più si ripeta una cosa come quella successa questa estate.
PALOMBO: Non credo ma non me ne intendo abbastanza per esserne certo. Penso solo che chi le sicuramente poi le conosce.
42) Crede che le grandi società come FIAT, TELECOM, MEDIASET, CAPITALIA influiscano sul calcio giocato?
MELLI: Certamente. I loro capitali sono fondamentali.
PALOMBO: Sì e no. Dipende da cosa si intende per influire.
43) Perché Collina andava a cena con Galliani e Meani?
MELLI: Non lo so. Di certo è una macchia indelebile sulla coscienza e sulla carriera di questo arbitro.
PALOMBO: Bisognerebbe chiederlo a lui. Agli atti mi sembra ci sia con Galliani solo l’ipotesi di un incontro a fine stagione. E Galliani era anche presidente di Lega, votato e voluto anche da Moggi e Giraudo.
44) Cosa serve alla Juventus per tornare grande?
MELLI: Servono almeno 5 grandi giocatori. Ma la nuova dirigenza non sembra avere voglia assolutamente di investire.
A tal proposito sono certo che alla fine anche Buffon, Trezeguet e Camoranesi verranno ceduti.
PALOMBO: Pazienza. Soltanto pazienza.
45) Un messaggio per il nuovo giornale MAGAZINE BIANCONERO.
MELLI: Auguri di lunga vita. Spero che il nuovo giornale dia la possibilità a tanti validi ragazzi come lei di crearsi spazio in un settore che regala sempre più illusioni e sempre meno certezze.
PALOMBO: Un consiglio affettuoso a quelli che lo fanno e a quelli che lo leggono: ragionate sempre con la vostra testa. Avere una squadra del cuore è bellissimo. Ma più importante ancora è avere un cuore.