martedì 31 marzo 2009

"La Juve la difendo solo io"


La Juve esce da Calciopoli. Resto solo io a difenderla
Luciano Moggi su Libero.

Ora basta!
Un celebre pensatore di qualche tempo fa sosteneva che niente più della pochezza dell’uomo può rendere l’idea dell’infinito. Concordo pienamente, dopo aver letto dell’estromissione della Juventus dal processo di Napoli, nel quale sono imputato per illeciti mai commessi, mentre sicuramente (non sono il solo a sostenerlo) ho garantito dodici anni di gloria e successi ad una società che ci fu affidata dagli Agnelli, nel nome di milioni di tifosi in Italia e nel mondo, garantendo ricavi e guadagni , senza mai spendere in incauti acquisti.
Se la Juve continua ancora a vincere lo si deve ai giocatori lasciati dalla nostra gestione, anche nel settore giovanile (vedi Torneo di Viareggio).
Dopo l’ennesima apparizione processuale della società bianconera, apprendo addirittura che la nuova dirigenza sembrerebbe dichiararsi “vittima” di un mio presunto travalicamento di funzioni, come se fossi stato un dirigente che, invece del bene della squadra e della società, avesse abusato del suo potere per commettere atti, all’oscuro degli altri dirigenti sopra preposti.
L’ora della verità
Oltre che premettere l’assoluta infondatezza di questa ricostruzione, perché mai ho commesso atti contrari alla legge, vorrei far sapere all’attuale nuova dirigenza della Juventus (peraltro non mi sembra che l’avvocato Franzo Grande Stevens sia poi così nuovo dell’ambiente) che ogni mia decisione ed ogni mia iniziativa era operata con il pieno appoggio e in collaborazione con i dirigenti a me superiori in grado , e le mie scelte legittime hanno sempre garantito soltanto vittorie sportive e risparmi economici, mentre in altre realtà “altri” spendevano decine milioni di euro per vedere “noi” continuare a vincere.
Sono forte della mia innocenza e questo mi basta, unitamente all’affetto costante dei numerosi tifosi juventini che incontro quotidianamente e che si rendono perfettamente conto dell’ingiustizia che è stata perpetrata. Man mano che, a piccoli passi, si avvicina il momento della verità (quando cioè anche i più scettici dovranno arrendersi all’evidenza della mia completa innocenza) mi accorgo che registi, esecutori e protagonisti vari di questa vicenda cominciano a mostrare cenni di insofferenza, percepiscono il rischio di doversi confrontare con una realtà che li costringerebbe ad ammettere i loro errori.
È bene infine che si sappia che la tanto citata memoria difensiva della Juventus, che a leggere certa stampa (!) avrebbe visto la propria origine nello studio legale dell’avvocato Grande Stevens , è stata dichiarata inammissibile dal collegio giudicante: un po’ come la loro accusa nei miei confronti.
Il tradimento
La Juventus esce quindi dal processo, bontà degli avvocati costituiti tra cui ovviamente Trofino e Prioreschi, legali del sottoscritto: non c’è stata costituzione di parte civile e quindi, come sempre, sarò io a dover assumere l’onere di difendere non solo l’onestà del mio operato ma anche, indirettamente, la correttezza dei successi sportivi conquistati dalla Juventus.
Da quando è iniziato questo calvario, ho iniziato a raccogliere le prove di quanto fosse infondato ed ingiusto il tentativo, ordito nei miei confronti, di attribuirmi colpe e responsabilità che non ho: la società nella quale avevo creduto e per la quale mi ero impegnato professionalmente come mai prima nella mia vita, aveva deciso di voltarmi le spalle, tradendo il vincolo di fiducia che l’Avvocato prima ed il Dottore poi, mi avevano sempre costantemente rinnovato, con continui pubblici e privati attestati di stima, indelebili nella mia memoria.
In ogni processo infatti, statale o sportivo che fosse, la Juventus ha sempre rinunciato a combattere, senza nemmeno provare a rimuovere le tanto ingiuste e pretestuose accuse mosse, decidendo di accettare e patteggiare supinamente.
Morale: retrocessione e revoca degli scudetti vinti con giocatori che, qualche mese dopo erano su sponde opposte a disputare, quali migliori del mondo, la finale di Berlino per il titolo mondiale!

Giù le mani da David



8 milioni di euro per Trezeguet sarebbero una clamorosa offerta?
Per rimpiazzarlo poi con chi? Quagliarella? Suvvia....
L'attaccante dell'Udinese è un'ottima alternativa, ma in quel ruolo c'è già Iaquinta che gli è anche superiore.
Se proprio si decidesse di fare a meno di David (mi domando io per quale motivo poi) il campione francese andrebbe rimpiazzato con un Benzema, con un Torres. Altro che Quagliarella.
Nei prossimi 15/30 giorni si deciderà totalmente la stagione bianconera:
l'avvicinamento al big match contro l'Inter, la sfida contro i "neroassurri" e poi il ritorno di semifinale di Coppa Italia.
Ad oggi la stagione della Juve la si può valutare discretamente. Niente di strepitoso comunque.
La certezza per quanto riguarda il futuro è che un campione solo non basterà.
Sperando in primis che di campione vero si parli.
Marchisio, per non sbagliare, giustamente suggerisce il degno erede di Nedved:
Ribery.
Ed intanto Antonio Conte trascina il Bari verso la A e si candida per una panchina di una grande.....

giovedì 26 marzo 2009

Ciao Giovanni


Volevo come sempre titolare il punto di giornata con la classica rubrica "Indovina chi", ma dopo la tragedia di ieri sera mi sembra doveroso mandare l'ultimo saluto ad un gigante della Boxe:
Ciao Giovanni, ero poco più che dodicenne quando mi emozionai quasi fino a piangere per la tua vittoria a Seoul. Ciao campione.
Torniamo al calcio ed alla Juve in particolare.
Purchè se ne parli, questo il tema di oggi.
Come già annunciato al sottoscritto anche da Rampulla nell'intervista dell'altro giorno, Blanc ribadisce che per la Juve è pronto un Campione. Uno solo a quanto pare. Basterà?
Intanto scatta l'operazione "INDOVINA CHI E'?"
Per Tuttosport "Buffon vuole Cassano".
Risponde il Corriere"Clamorosa Juve" eccoti pure Quagliarella e Silva oltre il barese.
La Gazzetta rilancia allora"La Juve alza la cresta". Perchè oltre a Quagliarella e Cassano eccoti pure Hamsik.
Morale della favola:
nessuno sà ancora chi è questo campione e più nomi si fanno e più si ha la possibilità di azzeccarci. Un pò come il Sistemone.....
Detto ciò, continuo a non vedere associati nomi di mercato alla Juventus nei ruoli che più le servono:
difesa e cabina di regia di centrocampo.
Sbagliando si impara o no?

mercoledì 25 marzo 2009

"Non sussistono danni diretti"



"LA JUVE NON RISCHIA PIU' NIENTE"
I giudici hanno deciso l' estromissione di tutte le parti civili, ritenendo che non sussistano "danni diretti e immediati". Escono quindi dal processo la Juve, tutte le società calcistiche che avevano proposto la costituzione di parte civile, l' Avvocatura dello Stato e la Figc.
Il commento di oggi non poteva partire da un aggiornamento sul processo Calciopoli di Napoli...
E la farsa continua.....
Ma non poteva mancare anche lo scandalo:
Torniamo a parlare di calcio ove possibile.
Cassano è ormai ad un passo dalla Juve, dico la mia:
se non si sacrifica l'incedibile Giovinco e se magari si riesce a dare alla Samp Almiron e qualche altro giocatore in esubero è un'operazione da giudicare positivamente.
Poi sarà un problema dell'allenatore far quadrare il cerchio con Cassano, Del Piero e Giovinco.
Ma ben venga la qualità dove scarseggia....
Certo, non è con l'arrivo di Cassano che si colma il Gap nei confronti delle migliori squadre europee.
A questa squadra servono necessariamente in più perlomeno 2 difensori di spessore internazionale, un grande regista e l'erede di Nedved.
Quando leggo poi dell'ipotesi di rimpiazzare Trezeguet con Quagliarella, un brivido mi corre lungo la schiena.....

lunedì 23 marzo 2009

"A gamba tesa" su Rampulla


Per commentare il momento della Juventus, concentrata in questo periodo solo sulla rimonta Scudetto dopo l'eliminazione in Champions, ho scelto uno che la Juve ce l'ha nel sangue:
prima da tifoso, poi da giocatore ed ora da dirigente.
Ecco a voi l'intervista "A gamba tesa" su Michelangelo Rampulla

Michelangelo, anche in questo campionato come lo scorso anno, la Juventus si ritrova ad inseguire l’Inter a distanza di sicurezza. Te lo aspettavi o credevi che il gap nei confronti dell’Inter era stato ridotto dalla campagna acquisti estiva bianconera?
In tutta sincerità pensavo e speravo che saremmo stati un po’ più vicini anche se credo che comunque si stia facendo un buon Campionato e sette punti di distacco sono ancora “accettabili”…..
Diciamocelo: ancora una volta la grande differenza nel campionato italiano la sta facendo Zlatan Ibrahimovic che rischia seriamente di vincere il suo quinto scudetto consecutivo. Ma era proprio impossibile cederlo ad una diretta concorrente come l’Inter? Non era il caso eventualmente di incassare anche un po’ di meno ma venderlo all’estero per non rinforzare un’avversaria che fino a quel giorno era stata sempre nettamente inferiore alla Juventus?
Zlatan è un giocatore fenomenale capace di far fare il salto di qualità a qualsiasi squadra. A maggior ragione ad una squadra già forte come l’Inter…. Ma la squadra nerazzurra, in quel momento, è stata l’unica a fare un’offerta seria e penso che in fondo la società abbia fatto bene a cederglielo. Non bisogna dimenticare mai che la volontà del giocatore era solo quella di andare via. Io ho passato dieci giorni di ritiro a Pinzolo con Zlatan, cercando di convincerlo in tutti i modi a restare ma non c’è stato nulla da fare. Purtroppo è andata così.
A questo punto pensi che per colmare il gap nei confronti dell’Inter l’anno prossimo la proprietà deciderà di investire grandi somme sul mercato?
Sicuramente si cercherà di colmare ancora di più il gap che ci separa dal primo posto. Ma si investirà il giusto, in perfetto Stile Juventus. Niente spese folli.
Sul mercato c’è un campione che l'anno prossimo indosserà la maglia della Juventus ?
C’è ma per ovvi motivi non ti posso fare il nome. I tifosi bianconeri possono stare tranquilli: l’anno prossimo ammireranno un TOP-PLAYER…..da Juventus.
C’è uno o più giocatori del settore giovanile della Juventus sul quale senti di poterti sbilanciare in merito ad un suo futuro radioso in maglia bianconera?
Non è mai bello fare dei nomi. Ci sono tanti giovani del nostro Settore Giovanile che possono fare il salto di qualità e noi faremo di tutto perché questo avvenga.
Pur non stravedendo troppo per il gioco mostrato in campo, il pubblico bianconero si era molto legato a Didier Deschamps, del quale apprezzava in particolar modo la voglia di vincere e lo sprizzare juventinità da ogni poro. Ti aspettavi un divorzio così traumatico all’epoca?
Assolutamente no. E’ stato un fulmine a ciel sereno. Eravamo solo all’inizio del percorso. Il divorzio di Didier con la Juventus mi ha completamente…spiazzato.
Al posto di Deschamps è arrivato Ranieri che la stampa non ama molto e sul quale anche il tifo bianconero è perplesso e molto diviso. Forse perché il Mister romano sembra accontentarsi troppo, considerando strepitosa anche una stagione dove magari alla fine si potrebbe anche non vincere niente. Dà l’impressione che per lui già il solo fatto di allenare la Juventus sia un punto di arrivo, quando invece lo sappiamo bene che alla Juve non è consentito giocare solo per partecipare(Chiedere in merito ad Ancelotti). Non ti chiedo un parere diretto su Ranieri perché sarebbe inelegante, ma secondo te non sarebbe il caso in futuro di puntare sempre su un ex giocatore o comunque su qualcuno che ha vissuto sulla propria pelle la juventinità e sa cosa pretende sempre l’esigente tifoso juventino?
Non credo sia indispensabile che l’allenatore sia stato un giocatore della Juve ma che capisca cosa sia la Juventus, questo si. Ranieri questo lo sa bene e sta guidando la squadra nel migliore dei modi, Non dimentichiamo che siamo secondi in classifica e siamo arrivati agli ottavi di Champions quasi come la squadra di Capello che però aveva tanti, tantissimi campioni in più.
C’è un nome che infiamma i cuori dei tifosi juventini: Antonio Conte. Se potessero, in molti, lo porterebbero immediatamente sulla panchina bianconera. Avendo giocato tanti anni insieme a lui ti aspettavi che avrebbe avuto una promettente carriera anche da allenatore? Secondo te è pronto per allenare una squadra di primo livello?
Lasciamo fare la giusta esperienza ad Antonio. Quello che poi sarà il futuro lo vedremo presto. Certo, si sta dimostrando all’altezza e diventerà sicuramente un grande allenatore. Quindi….. Quando hai smesso di giocare a te è mai venuta la tentazione di provare a fare l’allenatore?
No mai, assolutamente. A me piacerebbe tantissimo fare l’allenatore dei portieri. Spero con tutto il cuore di poterlo fare un giorno nella mia Juve.
Quest’anno come 13 anni fa la finale di Champions verrà disputata a Roma. Hai sognato insieme ai tifosi in un remake della mitica impresa della Juve di Lippi? Dove ha sbagliato la Juve? Era davvero così impossibile eliminare il Chelsea che solo fino ad un mese fa era allo sbando?
Sarebbe stato bellissimo. Ci speravo, ovvio, come tutti i tifosi. Ma ho sempre saputo che sarebbe stato molto difficile. Non credo, poi, che abbiamo sbagliato qualcosa in particolare. Siamo stati sfortunati sopratutto per quanto riguarda gli infortuni. È andata così. Si vede che non era destino. Ci saranno altre occasioni per rifarci.
Recentemente Tuttosport ha minuziosamente riportato tutti gli infortuni bianconeri della stagione. Oltre 50 infortuni in meno di un anno. Non si può parlare solo di sfortuna, quindi. Di chi la colpa allora?
Scusa ma a questa domanda preferisco non rispondere altrimenti farei un torto a qualcuno che collabora con noi…
Hai mai rimpianto la scelta di giocare nella Juventus come secondo piuttosto che esser titolare altrove?
No, assolutamente. Da bambino volevo fortissimamente giocare nella Juve. Era il mio più grande sogno e sono contentissimo che si sia avverato.
Qual è la partita vista dalla panchina che più avresti voluto giocare?
Sicuramente la finale di Roma. Un’emozione unica. Anche se non credo che avrei potuto far meglio di Angelo Peruzzi.
Ma cosa aveva di speciale la Juventus del primo ciclo di Lippi? Perché dominò in Italia e nel mondo per così tanti anni?
Di speciale aveva tutti gli uomini che facevano parte di quel gruppo. Partendo da Lippi fino al magazziniere, il compianto Romeo. Il dominio è stato solo la logica conseguenza della straordinarietà unica di quegli uomini e di quel fantastico gruppo.
Molti per sminuire le imprese di quell’epoca hanno cercato di infangarla attraverso la bruttissima vicenda del Doping. Hai mai pensato che Zeman sia stato usato per attaccare l’odiata Juventus? Credi che a qualcuno sia mai importato davvero scoprire se girava il doping nel calcio o l’unico esclusivo obiettivo era distruggere la Juve?
Quando una squadra vince e stravince si cerca in tutti modi di sminuirne le vittorie con calunnie e quant’altro. Zeman ha detto delle cose che potevano essere anche giuste soprattutto per quanto riguarda l’abuso dei farmaci da parte di tutte le società, Però queste cose poi sono state attribuite solo alla Juve, sbagliando gravemente. Non so se il tecnico Boemo sia stato manovrato. Non mi interessa. Noi sappiamo quello che abbiamo fatto e preso in quegli anni e non abbiamo da rimproverarci assolutamente nulla.
Dove non ci sono riusciti con il Doping, ce l’hanno fatta con Calciopoli,: un processo basato sul nulla, come disse a suo tempo Enzo Biagi. Juventus privata di 2 scudetti, violentata, umiliata in serie B e spogliata di quasi tutti i suoi campioni e tutto questo solo per aver ascoltato il “sentimento popolare” che da sempre indica nella Juventus la squadra più odiata dagli italiani. Pensavi che con la riacquisizione della “verginità”, la Juventus sarebbe stata più simpatica o ti aspettavi che in fondo sarebbe stata trattata sempre allo stesso modo? Anche Mourinho, appena arrivato, ha capito subito che dire che la Juve viene aiutata dagli arbitri serve a spostare l’attenzione mediatica……. Al primo episodio a favore della squadra bianconera si grida allo scandalo, mentre se Maicon segna con 5 metri di fuorigioco si parla di buona fede. E già perché ormai senza più il diavolo Moggi nel mondo del calcio, la frase che più viene ripetuta è “adesso si sbaglia in buona fede”, quando gli errori arbitrali adesso sono molto più evidenti di quelli precedenti all’era Collina. Pensi che i media, le trasmissioni sportive, i giornali e tutti i vari organi di stampa potranno mai trattare la Juventus al pari delle squadre avversarie o verrà sempre coltivato il sentimento dell’odio nei confronti della Juventus, che è alla base del sentimento popolare che ha generato la sentenza senza prove del 2006?
Gli arbitri continueranno a sbagliare sempre. La maggior parte dei media sono pilotati e purtroppo la gente comune è facilmente influenzabile….Non farmi approfondire oltre ti prego…. Ti dico solo che noi siamo la squadra con più tifosi, con più vittorie e quindi con più “nemici”, sportivi naturalmente. Quello che è successo ormai fa parte del passato anche se non potremo mai dimenticare. Noi però siamo la juve e ritorneremo a primeggiare ancora, nonostante tutto e tutti. (D’altronde siamo ancora ai primi posti, come sempre)
Ti è mai capitato di ascoltare una telecronaca di Beppe Bergomi? Leggendo ed ascoltando la maggioranza dei tifosi juventini ti posso dire che è praticamente diventato il loro nemico mediatico numero uno per la faziosità con cui commenta le partite della Juventus. Pensa, ho visto persino Mariella Scirea in tv confessare che nella partita vinta quest’anno contro il Milan, il commento tecnico dello Zio l’aveva profondamente infastidita.
Conosco bene Bergomi. Anni di militanza comune nelle nazionali giovanili. E’ un ottimo conoscitore di calcio, nonostante tifi Inter…. Ma ti posso assicurare che è anche un ottimo commentatore televisivo e quindi non sarei così drastico con lui.
Qual è stata la tua più grande gioia da calciatore? Il goal segnato di testa? In fondo sei stato il primo portiere italiano a segnare su azione. Penso un’emozione unica….
Sicuramente il gol mi ha dato tanta notorietà ed una visibilità a cui non ero abituato ma le gioie più grandi sono state le vittorie ottenute con la Juve. Tutte.
Un tifoso juventino sin da piccolo che riesce prima a giocare nella sua squadra del cuore e poi a rappresentarla al meglio come dirigente. Raccontaci cosa vuol dire esser juventini.
Sono troppo legato alla Juventus. Non riesco a descrivere con poche parole cosa voglia dire tifare, giocare e poi lavorare per la Juve. La mia grande passione per questi colori è immensa.
Hai giocato con Peruzzi e Buffon. Hai ammirato Dino Zoff e Stefano Tacconi. Ma chi è il più forte portiere che la Juventus abbia mai avuto?
Tutti grandissimi portieri. Zoff è stato il mio mito, quello per cui ho iniziato a fare il portiere. Peruzzi e Buffon sono in primis due grandissimi amici ma soprattutto due fortissimi portieri; anche Stefano Tacconi è stato un grande. Non mi piace fare classifiche ma credo di poter mettere sullo stesso piano Zoff, Buffon e Peruzzi come i migliori portieri italiani di sempre.
Rimaniamo in tema portieri: pensi che cedere Peruzzi e sostituirlo con Van der Saar sia stato un grande errore che è costato alla Juve 2 scudetti?
Non so se la cessione di Peruzzi sia costato 2 scudetti alla Juve ma cedere Angelo è stato un grandissimo errore.
Raccontaci un simpatico aneddoto da spogliatoio della tua carriera di calciatore nella Juventus.
Vorrei raccontarne tanti ma per adesso preferisco tenerli tutti per me. Magari la prossima volta, dai.
Te la senti di lasciare un messaggio per tutti i tifosi juventini?
Certo che me la sento.
Continuate sempre a seguirci e vedrete che tutti uniti insieme ci toglieremo ancora tantissime soddisfazioni e sarà ancora più bello tornare a vincere dopo quello che ci è capitato perché VINCERE è il destino della Juventus. Ciao Stefano e a presto. Un abbraccio a tutti e sempre Forza Juve.

Guastafeste Ibra


http://www.youtube.com/watch?v=sGQZaK558VE

Ancora lui, sempre lui: Zlatan Ibrahimovic. Dura poco (qualche minuto) la speranza della Juve di diminuire i 7 punti di distacco dalla capolista. A fine partita però una speranza: che Ibra si sia stancato di giocare anche nell'Inter e voglia andare a guadagnare di più altrove?

In serata il Milan beneficia dell'ennesimo favore della stagione ed esce indenne dal San Paolo (tranne Galliani...).

Ieri sera in tv ho analizzato la stagione Juventina, prendendo spunto dal campionato bianconero "strepitoso" di cui ci narra Ranieri. Buona visione a tutti.

Nel tardo pomeriggio arriverà la promessa "Gamba tesa", che racconterà anche di un inedito episodio in merito alla cessione di Zlatan.

domenica 22 marzo 2009

Gladiatoria Juve




Era il limite di Ranieri e delle sue squadre:
non schivare le trappole segnalate dalle mappe, non vincere le partite orientate.
In altri tempi, una Roma così a tocchi probabilmente se la sarebbe cavata. Non stavolta.
Non contro «questo» Iaquinta, superbo domatore dell’Olimpico.
Iaquinta è un acquisto azzeccato della nuova proprietà (uno dei pochi, con Amauri e Sissoko) e, di conseguenza, non piace ai «discoli» dei blog. Per tremendismo e generosità ricorda Ravanelli, e sono sicuro che avrebbe fatto la sua figura anche nel forbito arsenale della Triade.
Infortuni, squalifiche: ci sono occasioni che vanno colte al volo. Sarà poi la storia a mettere in fila gli aggettivi: e perché una stagione della Juve possa dirsi «strepitosa», con tutto il rispetto, non basta aver scavalcato il Milan, non è sufficiente essersi arresi, con onore, al Chelsea.
Serve altro, e Ranieri lo sa.
I bianconeri portano via uno scarto obeso e il quinto successo consecutivo. La differenza, l’hanno scavata le rose e l’approccio. Non può essere soltanto un caso se Spalletti, in vita sua, non ha mai battuto la Juve. Bravo Ranieri a resistere alla tentazione di sdoganare subito Nedved. È ripartito dalla fasce «bolognesi», Salihamidzic a destra e Giovinco a sinistra. Con Giovinco, il problema non sarà mai il cerino col quale accendere il fuoco, ma la legna con cui alimentare la fiamma. Fuor di metafora: la continuità, non la qualità.
Oggi, Inter-Reggina. L’ordalia del sabato sera sfila dalla racchetta di Mourinho il match-point per liquidare la pratica-scudetto. La Juve torna a meno quattro, in attesa di ripiombare a meno sette: difficile, in Italia, che dal cozzo casalingo fra la prima e l’ultima in classifica possa uscire un risultato diverso dall’uno fisso.
Postilla. «Sono orgoglioso di avere cambiato la storia di un grande club come l’Inter». Così Roberto Mancini, venerdì notte, da Daria Bignardi. Non un cenno alle sentenze di Calciopoli. Era glaciale, appunto.
Sottoscrivo alla virgola il punto odierno di Roberto Beccantini per La Stampa.
Finalmente Ranieri non ha gettato al vento una grandissima occasione:
espugnare l'ostico campo di una Roma totalmente a pezzi.
Immenso Iaquinta: un gladiatore.
Questo acquisto è stato in passato più volte bistrattato ma ogni qualvolta Vincenzo è stato chiamato in campo ha sempre fatto il suo e anche di più.
Grande prova anche di Mellberg: quando quest'estate scrivevo che lo svedese sarebbe diventato presto un beniamino del pubblico bianconero molti ci ironizzavano sopra.
Impalpabile Tiago. Meglio di lui persino Poulsen. E non è la prima volta...
Giovinco conferma di esser il futuro da cui bisognerà ripartire.
Capitolo Nedved: ogni volta che lo vedo giocare non riesco a rassegnarmi a l'idea del suo ritiro.... Che "golasso" ieri sera....
Difficile sperare oggi in un miracolo calabrese a San Siro, ma nel calcio mai dire mai.
Domani ci sarà il ritorno della rubrica "A gamba tesa".
Intervista da non perdere.

sabato 21 marzo 2009

Ultimo treno per lo scudetto




Diciamocelo chiaramente, stasera per la Juventus passa l'ultimo treno per sperare ancora in una rimonta scudetto.
Contro una Roma a pezzi sarebbe un delitto non espugnare l'Olimpico.
Checchè ne possa dire Ranieri, alla Juventus si è abituati a definire "strepitoso" solamente un Campionato che si conclude con la vittoria bianconera.
I piazzamenti a Torino non hanno proprio niente di strepitoso; al massimo, in determinate circostanze, possono esser considerati buoni risultati. Nulla di più.
Quindi se la Juventus vuole ancora provare a mettere un pò di pressione alla Capolista Inter ha solo un risultato a disposizione contro la Roma: la vittoria.
Anche perchè l'ambiente neroazzurro potrebbe esser distratto dalle voci che rivorrebbero Roberto Mancini sulla panchina dell'Inter...

venerdì 20 marzo 2009

Juve, sforzo per Kakà?


Doverosa premessa, ci lamentiamo perchè il calcio italiano è sempre più in disgrazia e ce ne chiediamo il perchè?
Dico io, l'Udinese compie l'impresa più epica della sua storia approdando ai quarti di Coppa Uefa e le copertine dei giornali sono tutte, in primis, per "bombe di mercato".
Ma non è pazzesco questo?
Piccoli trafiletti per la grande qualificazione friulana e grande spazio a, in ordine:
-"KAKA' vieni alla Juve"
Ma dove? Quando? Come?
Al massimo l'attuale Juve potrebbe comprare il fratello di Kakà (Digao) per rimpiazzare proprio Legrottaglie.....

-"La Juve spende"
E quindi? A me non interessa quanto spende la Juve, ma come li spende....
La differenza è tutta qui.
Se devi investire come nell'affare Poulsen è meglio tenersi i soldi in saccoccia.
Non sempre le operazioni più costose sono quelle migliori, anzi.
Basti pensare all'Inter tornata grande grazie a Maicon, Julio Cesar e Cambiasso presi a parametro zero più Ibrahimovic comprato a soli 24 milioni di euro.
Sfruttando l'effetto caos di Calciopoli, la squadra "neroassurra" si è rinforzata con gli stessi soldi che in passato ha speso singolarmente per i Vampeta, i Caio, i Coco, i Rambert e via dicendo....
-"Juve-CASSANO: Sì"
E' Cassano quindi l'asso che Cobolli annuncia di poter prender con il gruzzolo?
12 milioni di euro + la metà di Giovinco?
Siamo alla follia più totale.
Torniamo a pensare al campionato.
Domani sera la Juventus avrà la difficile - per tradizione - trasferta romana.
Non fatevi trarre in inganno dalle assenze in casa romanista:
come sempre la squadra giallorossa cercherà la partita della vita salva-stagione contro la Juventus.
Mi dispiace, non ci crederete, per l'assenza di Totti.
Almeno il duello Pupone - Poulsen avrebbe un pò giustificato i soldi buttati per il danese.
E invece niente. Nemmeno questa soddisfazione marginale.
In conclusione spero almeno che sia tolta la giornata di squalifica a Daniele De Rossi, senza gridare allo scandalo.
Perchè la Juve ha l'obbligo di vincere a prescindere.
Le grandi squadre vincono in qualsiasi situazione.
Se quindi la squadra bianconera crede ancora nello Scudetto ha l'obbligo di dimostrarlo sul campo, con o senza De Rossi come avversario.
E poi è sempre meglio avere gli avversari nel pieno delle forze, perchè la vittoria vale di più.

giovedì 19 marzo 2009

Rabbia Juve, ma per cosa?



Leggi oggi sulle prime pagine dei giornali che la Juve si è arrabbiata e pensi:
finalmente, si è stancata di esser accusata di esser favorita anche in un campionato dove sono altri ad aver ricevuto "aiutini" ben più importanti e giustamente passa al contrattacco.
Ti aspetti quindi una replica a Mourinho o ai Baptista di turno....
Ed invece, l'arrabbiatura è per la 30° giornata di campionato che sarà in formato spezzatino stile Premier League.
Come si dice a Roma:
"embè, ma a noi che ce frega??"
Intanto il Tas rende giustizia a Mannini e Possanzini.
Brutta notizia per tutti i tifosi juventini che sognavano Benitez sulla panchina bianconera al posto di Ranieri:
il tecnico spagnolo ha rinnovato ieri con il Liverpool fino al 2014.
A questo punto il cerchio dei possibili allenatori per il prossimo anno si restringe.

mercoledì 18 marzo 2009

Indovina chi




Visto che il calcio italiano è già fuori dall'Europa che conta e visto sopratutto che l'assegnazione del campionato è già praticamente deciso (salvo miracoli bianconeri in stile 5 Maggio) è il momento per i giornali, per vendere qualche copia in più, di tornare a farsi la guerra a colpi di "bombe di mercato".
E allora ecco che il Milan tenta Amauri (scambio alla pari con Pato -risponderei io- ed è vostro).
Anzi no niente Amauri, il Milan vuole Adriano e pure insieme a Maxwell.
Come replica la Juve?
E allora io per ripicca mi vado a prendere Mexes dalla Roma....
Si, come no.
Attualmente la Juventus può strappare dalla Roma al massimo Loria o Diamoutene....forse...
Ok.
Allora niente bombe? Come si può riequilibrare il campionato italiano in alternativa?
Ovvio, facendo sparire Ibra dal nostro calcio.
E allora ecco che spuntano sirene internazionali.
Mah, mi domando io, l'Inter è stata 20 anni senza vincere niente e ora che ha trovato il Fenomeno che gli fà la differenza lo vende?
E' lecito attendersi di tutto dalla stoltezza di Moratti ma finchè non vedo lo svedese nella casella cessioni della squadra "neroassurra" non ci credo.
Chiusura finale proprio per Ibrahimovic e il titolo della Gazzetta di ieri:
Ibra non ha mai rinnegato i suoi 2 scudetti alla Juventus anzi ha più volte manifestato nostalgia per Luciano Moggi.
Ibrahimovic + Moggi:
torniamo a divertirci con le bombe va, sennò la nostalgia adesso viene a me.....

lunedì 16 marzo 2009

Ibra a Gamba tesa




"Giocando così male non vinceremo mai la Champions"
Parola di Zlatan Ibrahimovic che ieri sera è entrato più volte a gamba tesa:
prima su Frey in occasione del primo goal interista (episodio da moviola al limite della regolarità - fuorigioco, gamba tesa e mani, si può discutere su tutto-) poi sul gioco espresso dalla formazione "neroassurra".
Non mi stancherò mai di ripeterlo:
il vero danno di Calciopoli per la Juventus è stata la cessione di Zlatan all'Inter.
Un'operazione che rasenta la follia e di cui ne pagheremo le conseguenze ancora per anni.
E' vero, lo svedese non riesce ad esser decisivo in Europa ma in Italia praticamente vince i campionati da solo o quasi.
Quest'anno potrebbe festeggiare il suo 5°scudetto consecutivo:
non ricordo a memoria uno straniero che abbia vinto 5 campionati italiani su 5 disputati.
La domenica calcistica riporta l'Inter in vetta a + 7 sulla Juventus:
l'impressione è che questa vittoria possa mettere un macigno sulle residue speranze di vittoria bianconere anche alla luce delle prossime gare che dovrà fronteggiare la formazione di Torino....
Un'unica nota positiva:
la sfida di sabato prossimo a Roma vedrà la Juve opposta ad una formazione che in termini di infortuni e assenze non se la passa di certo meglio.
Magra consolazione.
La domenica calcistica elegge un altro vincitore:
SuperPippo Inzaghi; per me il più forte centravanti "scarso" di tutti i tempi.
Mai visto in vita mia un attaccante così poco dotato tecnicamente fare la differenza in maniera così netta.
Davvero un Campione assoluto.
Un esempio da prender a modello:
la sua fame di goal non ha eguali.

domenica 15 marzo 2009

Sognando un nuovo 5 Maggio


Non era facile ripartire per la Juventus dopo la grande delusione Champions di martedì scorso ed anche alla luce di quello che è successo poi nel prosieguo della settimana:
prima l’infantile -e non da Juve- polemica tra Ranieri e Trezeguet poi l’infortunio ad Amauri, ennesimo di una stagione stregata.
Il primo tempo contro il Bologna è stato un shock totale.
Una prestazione al limite della decenza che ha permesso alla squadra felsinea di andare al riposo in vantaggio per una rete a zero.
In futuro concedere un tempo ad una squadra di più alta levatura tecnica potrebbe esser letale.
Al ritorno in campo dagli spogliatoi la Juventus ha però buttato in campo tutto quello che aveva.
E’ bastato vedere il modo in cui Del Piero catechizzava i compagni ad inizio ripresa per capire che nel secondo tempo sarebbe stata un’altra Juve.
Trascinata da una sontuosa prestazione al limite della perfezione di Giovinco, la squadra bianconera ha prima ripreso gli avversari e poi li ha distanziati terminando la partita quasi in goleada.
Risultato finale:
4 a 1.

A cosa servono questi 3 punti?
In primis a mettere pressione sulla capolista Inter, che dovrà dimostrare a tutti di aver dimenticato in fretta l’ennesima delusione europea.
In secundis a distanziare le dirette concorrenti per un posto per la prossima Champions.
Ed anche se in quest’ultimo caso il margine è abbastanza rassicurante, alla luce dell’impressionante sequenza di infortuni stagionale è bene costruirsi un tesoretto di punti che possa evitare qualsiasi futura sorpresa negativa.
Purtroppo quest’anno è ormai andato così ma il futuro dovrà servire assolutamente a trovare i colpevoli di questo scempio, perché oltre 50 infortuni in meno di un anno non possono esser imputati solo alla sfortuna. Anzi.
E vista la “nuova” assenza nella casella infortuni (Amauri per oltre un mese) bisogna recuperare e in fretta David Trezeguet, chiedendogli magari di parlare solo attraverso la cosa che da sempre gli riesce meglio: il goal.
Solo così la squadra bianconera potrà sognare un nuovo 5 Maggio.
Checchè ne dica Cobolli Gigli, nelle menti bianconere quello del 2002 non avrà mai eguali.
Non se la prendano a male Napoleone Bonaparte o Alessandro Manzoni, ma come cantano i tifosi juventini parafrasando De Gregori: “la storia siamo noi, nessuno si senta offeso".

venerdì 13 marzo 2009

C'era una volta la Juve


LETTERA AD ALLEGRA AGNELLI
Gent.ma Signora Agnelli,come avrà visto, martedì sera lo Stadio Comunale indossava il vestito della festa, delle grandi occasioni, con i vecchi gradoni di cemento, coperti attualmente da poltroncine colorate, frementi ed emozionati di ospitare nuovamente un incontro decisivo di Champions League. Una volta si chiamava Coppa dei Campioni, e noi, come Juve, abbiamo faticato a vincerla con le formazioni più forti del mondo, quelle che annoveravano tra le loro file Platini, Rossi, Tardelli, Bettega, Boniek, Zidane, Ibra, Emerson e tanti altri assi bianconeri. Figuriamoci se potevamo vincerla con Brazzo,Tiago e Grygera!
Lo stadio era un urlo continuo, completo in ogni ordine di posto. Così almeno poteva apparire agli occhi di tutti. In realtà il Comunale era vuoto, come sempre lo è da quando nessun Agnelli si va ad accomodare su quelle poltrone. Tutto quel pathos, che sommergeva lo stadio al ritorno in un match fondamentale per la coppa che conta, spingendo la squadra verso una difficile vittoria, era orfano dei veri padri della Juve, dei due grandi condottieri che, ogni volta, guidavano undici leoni vestiti di bianconero verso traguardi meravigliosi. Amavo definire suo marito Umberto e l’Avvocato il dodicesimo e il tredicesimo giocatore in campo, talmente era pesante e carismatica la loro presenza lassù, in piccionaia. Noi tifosi potevamo scorgerli, addirittura, all’interno dell’area avversaria o nel cerchio del centrocampo, impegnati in un contrasto feroce o in un colpo di testa magistrale. Sono certo che l’Avvocato avrebbe lasciato con gioia la fascia di capitano a suo marito Umberto, certamente il meno romantico tra i due ma molto più concreto e pragmatico. Sì, loro due erano sempre sul campo a sudare e combattere con i giocatori: in realtà si potevano avvistare seduti vicino, nel settore che spettava rigorosamente ai big. Ecco che lo sguardo di ogni tifoso volava avidamente verso quel settore, alla ricerca dei due fratelli. Qualcuno, addirittura, si faceva aiutare da un binocolo: “Papà, ho visto l’Avvocato ed Umberto”, gridava l’entusiasta fanciullo al padre accanto a lui. Ecco che quel bambino era certo che la Juve avrebbe vinto, perché in tribuna erano seduti i fratelli Agnelli. Quel bambino si sentiva più forte, sicuro che se non riusciva a segnare lo Zidane o l’Inzaghi di turno, avrebbe riparato Gianni o Capitan Umberto con un tiro da fuori area. Tutti i tifosi si sentivano invincibili, come gli Apache che pregavano di fronte ai loro totem, prima di andare incontro al “viso pallido”, spietato conquistatore delle loro antiche terre. E anche Lei, cara Signora, fedele compagna di Umberto, non si perdeva una gara della nostra “Goeba”, soffrendo insieme a tutti noi, con la sua Juve nel cuore, con l’amore che suo marito le ha trasmesso, senza tanta fatica, molto naturalmente.
Martedì sera la Juve ha pareggiato con il Chelsea, venendo eliminata con dignità, ha scritto qualcuno.
Cara Signora Allegra, cosa ce ne facciamo noi tifosi juventini, abituati ultimamente a conquistare il mondo, della dignità? La dignità, è bene ricordarlo, l’abbiamo persa il giorno che due sprovveduti decisero di ritirare il ricorso al Tar, non volendo difendere quello che suo marito Umberto aveva costruito con tanto amore, accettando una serie B assurda, voluta da tutta il mondo antijuventino. Lei, insieme a suo figlio Andrea, certamente conoscerà la verità di quella retrocessione e spero che un giorno ce la potrà svelare.Il 26 maggio 2007 il professor Bertinetti e Gianni Volpi, rispettivamente critico letterario e cinematografico di fama, si recarono a deporre 29 rose sulla tomba di Gianni ed Umberto. Il professor Bertinetti e Volpi sono due soci fondatori dell’Associazione Amici della Juve, di cui sono orgoglioso di far parte, e quelle 29 rose rappresentavano i nostri 29 scudetti vinti sul campo.
Quel giorno, insieme a Paolo e Gianni, eravamo presenti tutti noi: tredici milioni di tifosi bianconeri innamorati di un sogno, orfani dei loro veri padri, che ci mancano tanto.
Con affetto, Riccardo Gambelli

Stralcio dell'INTERVISTA ESCLUSIVA A GIAN PAOLO MONTALI effettuata dal sito ju29ro.com

Si è mai chiesto come mai nell'estate 2006, in un momento così drammatico, l'azionista di riferimento abbia deciso di affidare la Juventus a persone senza alcuna esperienza specifica nel mondo del calcio (ivi compreso un amministratore delegato francese, con scarsa padronanza dell'italiano)?
Non sarebbe stato più opportuno scegliere persone in grado di essere immediatamente operative ai massimi livelli?
Se avrete la bontà di andare a leggere il mio libro “Scoiattoli e Tacchini“ non solo ve ne sarò grato per quell’euro e 30 che mi farete guadagnare ma c’è un capitolo che parla proprio dell’argomento.
Per competere in Italia e in Europa servono risorse finanziarie e soprattutto capacità manageriali. Da Moggi a Secco. Da Gai a Fassone. Da Ceravolo a Castagnini (passando per Sensibile). Da Giraudo a Blanc. I nuovi dirigenti non sembrano possedere le medesime capacità ed esperienze dei loro predecessori. Non ritiene che questo sia un lusso che la Juventus non si possa permettere?
Abbiate fede! Nessuno nasce "imparato". E il fatto che siano rimasti i secondi livelli dell’organizzazione (Blanc era già nel CDA) è la dimostrazione del valore di queste persone.

Cobolli Gigli:
"Il 5 Maggio? Io di 5 Maggio conosco solo quello di Manzoni".

Ranieri:
"Mi sento tradito da Trezeguet. Uno sfogo inspiegabile il suo, da bambino viziato, le sue frasi mi hanno dato molto fastidio."

giovedì 12 marzo 2009

Tutti a casa




Il calcio inglese ancora una volta dimostra di esser nettamente superiore al nostro:
4 squadre su 4 ai quarti. Strapotere continentale.
Per descrivere l'ennesimo flop internazionale dell'Inter basta un'osservazione:
C'era una volta Mancini. Arrivò Mourinho.
Pissi-pissi dei cortigiani: vedrete che roba, soprattutto in Europa.
Abbiamo visto.
Fa più bella figura la Roma, ma il risultato è sempre lo stesso:
a casa.
Tutti a casa.
Di Italiano nel prosieguo della competizione non rimarrà che la sede della finale.....
Calciopoli ha devastato il potere del nostro calcio a livello internazionale....

mercoledì 11 marzo 2009

Arrivederci Roma



Il sogno juventino di tornare ad alzare la Coppa dei Campioni sotto il cielo stellato di Roma, svanisce in una triste serata Torinese.
La sfortuna ha voluto che, praticamente, la squadra bianconera si è trovata a disputare la gara più importante della sua stagione senza l'intero centrocampo titolare:
Camoranesi - Zanetti - Sissoko - Nedved.
Ieri sera, davvero, la Juventus non avrebbe potuto fare di più.
Già la qualità non abbonda di suo in casa Juve, se togli pure 5 titolari (l'intero centrocampo più Legrottaglie) l'impresa diventa da subito una MISSION IMPOSSIBLE.
Forse è però la fine di un ciclo.
La maggior parte dei Campioni sono tutti abbondantemente oltre la trentina.
Dispiace tantissimo in particolare per Pavel Nedved. Se davvero a fine stagione confermerà di appendere gli scarpini al chiodo, non meritava di terminare la carriera internazionale in questo modo.
Onore a Guus Hiddink, capace di far tornare il Chelsea a grandi livelli in così poco tempo.
Fondamentale il recupero di Essien ma sopratutto la resurrezione di Didier Drogba.
A Ranieri cosa possiamo imputare?Ha avuto il coraggio di rischiare -e non succede così frequentemente- però dopo l'1 a 0 di Iaquinta è sembrato quasi che la Juventus abbia tirato i remi in barca accontendandosi di aver pareggiato il risultato dell'andata.
Ecco, il più grande difetto di Ranieri è proprio questo:
quello di accontentarsi e di farlo sin troppo spesso.
E se alleni la Juventus questo proprio non ti è consentito.
Forse, la rifondazione dovrà ripartire proprio in primis dalla panchina.
Niente di personale, ma c'è bisogno di nuovo entusiasmo.
L'effetto "Vendetta" cuore e grinta post-Calciopoli si stà esaurendo.
Speriamo che in Corso Galileo Ferraris se ne accorgano in tempo, prima che sia troppo tardi.
Onore alla Juve che esce a testa alta dal campo nonostante l'eliminazione, ma se in futuro si vorrà davvero puntare a vincere qualcosa di importante bisognerà tornare assolutamente ad investire sul mercato comprando però solo Top-Player.
Non gente alla Poulsen, con tutto il rispetto per il danese.
Non escludo un remake dell'operazione Zidane.
Venne cacciato l'allenatore del periodo (Ancelottti) e fu ceduto a peso d'oro il fenomeno in rosa di maggior valore sul mercato e la Juve tornò a primeggiare.....

martedì 10 marzo 2009

Credici Juve





E' arrivato il giorno del giudizio:
stasera o dentro o fuori. Niente più prove di appello.
La Juventus si affiderà ai reduci di Calciopoli per provare l'impresa:
Buffon, Trezeguet, Nedved, Chiellini e Del Piero (dei "Samurai" mancherà il solo Camoranesi).
E' proprio da loro, in primis, che ci si attende una prova da tramandare ai posteri.
Purtroppo la squadra bianconera non arriva alla sfida decisiva nel migliore dei modi:
Sissoko rotto, Marchionni fuori e anche Legrottaglie che non ce la fà.
Sarà dura ed io non sono per niente ottimista.
Il Chelsea in un mese si è completamente rigenerato e l'ultimo Drogba fa davvero paura.
Ma la Juve, la sua storia, la sua maglia impone di crederci sempre e di mollare mai.
E allora che si giochi. Cosa augurarsi quindi?

Vinca la Juve o vinca il migliore?
"sono fortunato, molto spesso le due cose coincidono..."
Avvocato Gianni Agnelli.


Caro Avvocato, voglio sperare che anche stasera le 2 cose coincideranno.....