domenica 31 ottobre 2010

"Grazie Andrea, ma per gli scudetti....."

L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, nel corso della trasmissione televisiva Ieri, Moggi e domani” co-produzione tra Prima Rete Lombardia e Gold Tv in onda tutte le domeniche su GOLD  (canale 856 Sky) ha commentato  la nona giornata di campionato con dichiarazioni che faranno sicuramente discutere, intervallate dagli interventi in diretta di Maurizio Zamparini, presidente del Palermo e Francesco Guidolin allenatore dell’Udinese.

JUVE – Che carattere! Melo e Marchisio grande prestazione! E’ la Juve di Delneri.
“La Juventus ha sempre avuto una buona tradizione a San Siro e l’ha confermata anche quest’anno. Con grande carattere e determinazione la squadra ha sopperito all’assenza di Krasic e ai tanti infortuni subiti sfoggiando soprattutto a centrocampo le sontuose prestazioni di Marchisio e Felipe Melo, quest’ultimo riportato finalmente nel suo giusto ruolo da mediano, come da un anno vado a ripetere. Il suo guaio era la coppia centrale che formava l’anno scorso con Sissoko, che non era ne carne ne pesce. Delneri ha dato una bella lezione ad Allegri, finalmente si vede la squadra a sua immagine e somiglianza. Se non si monteranno adesso la testa possono ambire ad arrivare nelle prime posizioni, quelle valide per la Zona Champions”

CALCIOPOLI – Grazie Andrea, per le parole di stima! Moratti, ma quali altri 2 scudetti?
“Le parole di stima espresse dal presidente della Juventus Andrea Agnelli durante l’assemblea azionisti mi hanno fatto davvero grande piacere. Ma a differenza sua non credo che restituiranno gli scudetti alla Juventus. La squadra bianconera si doveva difendere 4 anni fa. Zaccone disse che aveva letto tutte le carte, evidentemente ha sbagliato libro.  Moratti rivuole altri 2 scudetti? Ma pensi ai passaporti falsi, alle telefonate con i designatori arbitrali, a Facchetti che fa pressioni sull’arbitro Bertini. E poi quel Walter Gagg….”

MILAN –La prova tv gli porta male. A centrocampo serve Seedorf.
“Dopo aver dominato nei primi 15’, la squadra rossonera è praticamente sparita ed il solo Ibra ha giocato a grandi livelli. A centrocampo si è sentita tanto l’assenza di Seedorf, soprattutto per l’opaca prestazione di Pirlo. La difesa poi non è stata all’altezza della situazione e per questo la squadra ha perso. Evidentemente al Milan poi porta male avere giocatori della Juventus squalificati per via della prova tv. Era già successo ai miei tempi quando ci tolsero il miglior giocatore (Ibrahimovic ndr) ma segnò Trezeguet. Anche stavolta alla Juve hanno tolto uno dei migliori, Krasic, ma la squadra bianconera ha vinto lo stesso.”

LAZIO – Squadra vera! Dias ed Hernanes, due campioni. Ledesma valore aggiunto.
“Vincere al Barbera non è facile per nessuno e la Lazio ha confermato ancora una volta che è squadra vera. Non darà grande spettacolo, ma il primo posto è meritato. Sarà dura per chiunque batterla. Reja ha creato un grande gruppo, in cui spiccano le doti di Dias ed Hernanes, due campioni veri. Insieme a Ledesma, assoluto dominatore del centrocampo, sono il valore aggiunto della squadra rispetto alla scorsa stagione.“

INTER – Vinto solo grazie ad una “papera”. Mancano le giocate dei solisti. E Balotelli….
La squadra di Benitez ancora una volta ha dimostrato di non attraversare un grandissimo momento, ma sono arrivati 3 punti fondamentali anche se solo grazie ad una “papera” del portiere avversario. All’Inter mancano le giocate dei solisti che hanno trascinato la squadra lo scorso anno: Maicon, Sneijder e Milito stanno deludendo tantissimo. Io poi non avrei mai ceduto Balotelli, che è giovane ed è un campione sempre in grado di tirare fuori il colpo decisivo.“

ROMA – L’espulsione di Totti non è giusta ma la squadra è ancora troppo nervosa.
“Contro il Lecce la Roma ha confermato di non esser ancora uscita fuori dalla crisi. La squadra era troppo tesa in campo e poco tranquilla per la mancanza di risultati e non per l’assenza di stipendi. L’espulsione di Totti? Affrettata e ingiustificata, al massimo era da cartellino giallo. Sarà un’assenza pesante nel derby.”

NAPOLI – L’11 titolare c’è, è la panchina che manca.
“Vittoria sofferta a Brescia. Ancora una volta di più la squadra napoletana ha confermato di giocare meglio in contropiede, dove quelli lì davanti possono sempre far male, come è capitato stavolta a Lavezzi. L’11 titolare è competitivo, quello che manca adesso è rinforzare la panchina non all’altezza!”

PALERMO – Zamparini : “Questo Palermo, la mia squadra più forte di sempre! Grazie dei consigli Moggi, sei quello che più capisce di calcio in Italia”
Nel corso della trasmissione è intervenuto in diretta il presidente del Palermo Maurizio Zamparini, che ascoltando l’attenta analisi tattica di Moggi sulla squadra rosanero ha voluto ringraziarlo personalmente “ Moggi, ti ringrazio per i tuoi consigli e le tue osservazioni. D’altronde sei quello che capisce di calcio in assoluto più di tutti in Italia. E’ un periodo che ci gira tutto storto, ma sono certo del valore della nostra squadra. Da quando sono nel mondo del calcio è la squadra più forte che io abbia mai allestito. Sono giovani, devono crescere e Rossi deve capire che noi non abbiamo la coppia centrale dell’Inter….”

UDINESE – Bravo Guidolin, non fosse arrivato Capello ti avrei portato alla Juve
“La rimonta dell’Udinese? Sono contento per Guidolin, perché è un bravissimo allenatore. D’altronde se non fosse arrivato Capello l’avrei portato alla Juventus. La crisi di inizio stagione era solo figlia dei tantissimi stranieri in rosa difficili da amalgamare in poco tempo, e tanti di loro poi hanno disputato anche il mondiale”
E Francesco Guidolin intervenuto telefonicamente in diretta ha confermato che le difficoltà di inizio stagione sono proprio quelle evidenziate da Luciano Moggi, ringraziandolo per le belle parole spese a suo favore. 

Bunga Bunga Juve


L'impresa della Juventus a San Siro viene incredibilmente celebrata oggi con lo stesso titolo sia su TUTTOSPORT che sulla GAZZETTA DELLO SPORT.
Ieri sera avevo utilizzato questo stato "Bunga Bunga Juve" su FACEBOOK ad inizio gara, perchè mi sentivo che la Juventus avrebbe espugnato San Siro con una doppietta.
Ma c'è un'altra cosa che oggi ancor di più mi lascia perplesso.
Leggete l'articolo celebrativo de LA STAMPA
Trovate differenze, se ci riuscite!!
Chi copia chi?
La Gazzetta a Tuttosport, La Stampa al Corriere dello Sport.
O con la crisi del settore ci ritroveremo presto ad avere, forse, un solo giornale sportivo in Italia?

sabato 30 ottobre 2010

Impresa Juve

Una stoica Juve, devastata da assenze decise a tavolino e tanti infortuni, vince a San Siro al termine di una grande gara di sacrificio e umiltà, con Felipe Melo migliore in campo.
A segno Quagliarella e Del Piero, che supera Boniperti nella storia bianconera.
Il goal di Ibrahimovic serve solo a mettere suspence nei minuti finali.
Se si rilegge la formazione bianconera scesa in campo e vi si aggiungono gli infortuni in corsa non si può non sottolineare l'impresa juventina.
Ed intanto Cassano si potrebbe svincolare a breve....

giovedì 28 ottobre 2010

"Ridateci gli scudetti se...."

Questione di nome.
Andrea Agnelli conferma che buon sangue non mente e inizia una strategia della riscossa juventina, forse però anticipando un pò troppo i tempi.
Rispetto a quello a cui era abituato il popolo bianconero è però oro colato!
Non resta che aspettare le sentenze dal Processo di Napoli...

lunedì 25 ottobre 2010

Moggi: "Pistocchi, perchè parli?"


L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, nel corso della trasmissione televisiva condotta da Pippo Franco Ieri, Moggi e domani” in onda su GOLD TV (canale 856 Sky) ha commentato  l’ottava giornata di campionato con dichiarazioni che faranno sicuramente discutere.
JUVE – Ci avessero dato un rigore così mi avrebbero crocefisso. Pistocchi, perché parli?
“Il rigore su Krasic? Avessero dato un rigore così ai tempi in cui ero il Direttore Generale della Juventus mi avrebbero crocefisso. Questo a conferma che gli arbitri sbagliavano prima e sbagliano oggi e lo faranno sempre, ma in buona fede. Per fortuna comunque che Iaquinta ha sbagliato il rigore. Così anche Malesani, che spesso mi ricorda Zeman nelle dichiarazioni, ogni tanto può festeggiare. Pareggio che non serve alla squadra bianconera, che doveva vincere. Le incredibili dichiarazioni di Pistocchi su Krasic a fine gara? Come sempre il giornalista ha perso l’ennesima occasione per stare zitto. ”
LAZIO – Primo posto meritato
“Ha sofferto fino all’ultimo secondo contro un ostico Cagliari, riuscendo però a portare la vittoria a casa. Questo a conferma che l’ottimo inizio di campionato non è un caso. La Lazio sicuramente non vincerà lo scudetto, ma si farà valere nelle prime posizioni fino alla fine. Lotito è stato bravo a costruire una buona squadra con pochi soldi arricchendola del talento di Hernanes.“
INTER – Solo Eto’o non può bastare
Le difficoltà di questo inizio di stagione sono tutte nel rendimento di Milito e Sneijder. Solo lo strepitoso momento di forma di Eto’o non può bastare per riconfermarsi ai grandi livelli dell’anno scorso. Il fatto che Lucio sia sempre uno dei più pericolosi in attacco deve far riflettere.“
ROMA – Lo spogliatoio deve aiutare Ranieri, sempre se lo segue ancora….
“Nonostante la guida di Pizarro a centrocampo, la Roma ha perso un’ottima occasione per accorciare la classifica. Se lo spogliatoio non aiuta l’allenatore la squadra giallorossa rischia di giocare un campionato al di sotto delle aspettative ma forse tra l’allenatore e lo spogliatoio è finito il feeling e poi ogni volta che viene sostituito Totti…..”
PALERMO – Squadra irriconoscibile
“L’Udinese ha nettamente meritato di vincere, ma la prestazione dei rosanero mi ha stupito. La squadra di Delio Rossi è stata irriconoscibile, forse hanno pagato la stanchezza per non esser abituata a giocare ogni 3 giorni, oltre alla solita mancanza di concretezza.”
CALCIO ITALIANO IN CRISI – I campioni scelgono altri campionati. In bocca al lupo Ciro
“Il calcio italiano sta vivendo un momento difficilissimo a tutti i livelli. Ormai non siamo più il miglior campionato d’Europa e i campioni scelgono altri campionati, soprattutto quello spagnolo. Faccio un in bocca al lupo a Ciro Ferrara per la sua promozione sulla panchina dell’Under 21. Conosco Ciro e l’ho avuto alle mie dipendenze, so quanto è scrupoloso e meticoloso nel preparare le cose. Gli sarà servita anche l’esperienza negativa della Juventus. Il problema però è sempre lo stesso, mancano i ricambi a tutti i livelli nazionali, soprattutto perché troppe squadre puntano sugli stranieri. L’Inter che vince non da nessun giocatore alle Nazionali, la mia Juve era invece l’asse portante!”

domenica 24 ottobre 2010

Media qualità, media classifica

Un altro pareggio per la Juventus, dopo quello di Europa League contro il Salisburgo.
Stavolta è zero a zero a casa del Bologna.
Risultato giusto in una partita quasi completamente avara di emozioni.
Unica vera occasione da goal il calcio di rigore sbagliato da Iaquinta, ma ad onor del vero il penalty era inesistente perchè Krasic (rischia la squalifica?) ha accentuato la caduta.
Intanto si ferma nuovamente Amauri, ma  non credo se ne sentirà la mancanza....

venerdì 22 ottobre 2010

"I veri eroi di Calciopoli"



"Onore agli alfieri della Signora, unici veri eroi di Calciopoli"

GIAMPIERO MUGHINI DA "LIBERO" DEL 22 OTTOBRE 2010


Onore agli internauti del sito Ju29ro.com, il cui recente libro su “Farsopoli” (Che fine ha fatto la Juve?, Cardano Editore, pagine 240, 15 euro), sarà presentato oggi a Roma alla Libreria Bibli. E quando dico onore, intendo l’onore civile e giornalistico di chi ambisce alla verità, non certo l’onore da tifosi faziosi e di parte che non ci stanno a che la loro beneamata prenda cazzotti in faccia. Eppure, non fosse stato per loro, per questi artigiani pazienti e generosi che sono andati a spulciare una a una le carte di Calciopoli, e le intercettazioni e le dichiarazioni dei protagonisti, e le sentenze che nell'estate 2006 avevano messo in ginocchio la Juve e stravolto la storia centenaria del calcio italiano, almeno sino all'altro ieri l'avrebbe avuta vinta il Pensiero Unico di quelli che avevano scoperto quello che i tre quarti di italiani sapevano da sempre, ossia che la Juve vinceva perché rubava. Almeno sino all'altro ieri, quando le. risultanze del processo penale a Napoli hanno cominciato a gridare una verità diversissima da quella di Calciopoli e quando al posto di capo simbolico della Juve è tornato un Agnelli, il Pensiero Unico era spalmato uniformemente su tutti i grandi giornali italiani cartacei dalla “Gazzetta dello Sport” alle pagine sportive del “Corriere della Sera”, dalla “Repubblica” a “L’Espresso” e persino alle pagine sportive della “Stampa”. Ancora pochi mesi fa ricordo di un giornalista di quelli che hanno la “r” moscia pur non avendola, il quale in un’importante emittente radiofonica nazionale si diceva sdegnato che a Luciano Moggi fosse consentito di andare in televisione a difendersi.
Non fosse stato dunque per il blogger Renato La Monica (di cui è appena uscito, sempre dall’editore Cardano, il saporitissimo Calciopoli), uno che in piena Calciopoli aveva fondato il “Magazine Bianconero” prima in versione cartacea e poi in versione online; non fosse stato per il suo collaboratore Salvatore Cozzolino, il quale darà vita al sito Ju29ro.com di cui ho detto all’inizio; non fosse stato per bravissimi giornalisti online fecondati da quell’esperienza quali Stefano Discreti ed Emilio Cambiaghi, il cui Manuale di autodifesa del tifoso juventino è una pietra miliare della ricerca della verità di cui sto parlando; non fosse stato per Massimo ZampiniGiuseppe Pollicelli, per il blog di Christian Rocca, il Pensiero Unico avrebbe sventolata altissima la sua bandiera e il nome del suo eroe, il tenente colonnello Auricchio, un ufficiale dei carabinieri che di calcio non ne sapeva mica tanto e che a stendere il. suo romanzo accusatorio sulla Juve s’era fatto aiutare da un giornalista della “Rosea”. Quell’Auricchio che durante i mesi più roventi di Calciopoli assurse al rango di un Voltaire dei tempi moderni e che alle recenti udienze del processo di Napoli sta facendo delle figure barbine.
Che cosa recitava in estrema sintesi il Pensiero Unico? Che non c'era dubbio alcuno che la Juve gli ultimi suoi scudetti li avesse vinti al telefono, mercé l’uso diabolico e ipnotizzante delle schede telefoniche svizzere distribuite da Moggi ai suoi amici; che non c'era dubbio alcuno che il direttore tecnico della Juve, uno che bastava guardarlo in faccia per capire che tipo era, aveva
messo in piedi una vera “organizzazione a delinquere” pur di alterare i risultati sul campo, e questo perché in squadra aveva delle pippe - Ibrahimovic, Del Piero, Trezeguet, Mutu - che la palla dentro non la mettevano per nessuna ragione al mondo; che la buona parte degli arbitri italiani era visitata a notte da discintissime Kate Moss ed Eva Herzigova pagate da Moggi, e figuratevi se dopo questi incontri gli arbitri fischiavano un rigore a danno della Juve; che nella milanese Via Durini aveva la sua sede una società di calcio che per vent’anni aveva speso miliardi a centinaia a comprare un'intera legione straniera di calciatori, e che con tutto ciò racimolava in campionato quinti e ottavi posti, e questo da quanto erano “onesti” i suoi dirigenti, gente che ai  designatori arbitrali non telefonava mai e poi mai neppure a chiedere se l'indomani su Milano era prevista pioggia. C’era la parola d'onore di un pubblico ministero di Napoli ad assicurare l'Italia che di quelle telefonate non ce n'era nemmeno una che fosse una.
Sono passati gli anni. Il Pensiero Unico è sprofondato nella sua melma e nella sua vergogna. I reati indicibili commessi da Moggi e di cui l'avvocato difensore della Juve di Calciopoli aveva avuto un tale orrore, a leggere e sia pure in fretta e furia le carte processuali, tanto che la Juve scaraventata in serie B e con una qualche penalizzazione gli appariva una pena equa, di quelli non ne è venuto fuori nessuno. I giocatori avversari della Juve di cui il prode Auricchio/Voltaire aveva detto che erano stati squalificati pur di rendere le cose più facili alla squadra i cui titolari si giocarono quasi tutti la finale di Campionato del Mondo del luglio 2006, erano stati invece regolarmente in campo. Giornalisti del rango di Mario Sconcerti hanno scritto finalmente papale papale che la distruzione della Juve aveva stravolto e indebolito il calcio italiano. L’Andrea Agnelli divenuto capo della Juve dice di Antonio Giraudo che è per lui “un padre” e di Moggi che è stato un grandissimo dirigente nella storia della Juve, e questo mentre John Elkann aveva scaricato l'uno e l'altro dopo 24 ore e senza mai chiamarli una volta a che dicessero le loro ragioni. Quanto alle telefonate di dirigenti dell'Inter ai designatori arbitrali, gli avvocati difensori di Moggi ne hanno scovate a centinaia. E quanto all'assegnazione farsa dello scudetto a un’Inter che in quel campionato era arrivata terza, distanziata di 15 punti dalla Juve, adesso tutti fanno a gara a dire “Non sono stato io, io ero contrario, io non c’entro”. E quanto agli errori degli arbitri, errori che ci sono stati e sempre ci saranno e di cui ovviamente si gioveranno le squadre di maggior prestigio e peso politico, c’è stato quel campionato vinto dall'Inter giovandosi di errori sesquipedali tipo il gol di Adriano realizzato con un gran colpo da pallavolo o quell'altro gol con tutti gli attaccanti nerazzurri in fuorigioco. Errori umani, certo che sì. Né più né meno di quelli che favorirono la Juve del 1998, errori che io ho mille volte riconosciuto e sottolineato. E per adesso è tutto. Lo ripeto, onore agli internauti di Ju29ro.com.
Giampiero Mughini

Un passo indietro

Una brutta Juve si salva a Salisburgo grazie all'ennesima perla stagionale di Krasic e ad un miracolo di Manninger in Zona Cesarini.
Davvero un passo indietro rispetto ai miglioramenti delle ultime gare.
Si salvano in pochi, con un peggiore in campo per distacco: Amauri!

mercoledì 20 ottobre 2010

"La banda degli onesti sta tremando!"

La redazione di "Tutti pazzi per la Juve", questa settimana ha avuto il piacere di ospitare in diretta su RADIO POWER STATION il popolare giornalista Gigi Moncalvo, grande tifoso juventino.

Carissimo Gigi, bentornato ai nostri microfoni. Per noi è sempre un piacere averti ospite. Come va innanzitutto?
"Bene bene, grazie. In questo momento meglio non potrebbe andare perché vedo che la banda degli onesti sta tremando, stanno arrancando; ho visto anche che l’altro giorno a Genova tutti si sono dimenticati di fare un collegamento che andava fatto: cioè quei signori tutti tatuati non dimentichiamoci che fino a qualche anno fa avevano come idolo un certo signor Mihajlovic, quando militava nell’Inter; uscì anche sui giornali la notizia che probabilmente diversi criminali di guerra andavano a vedere le partite degli onesti come dei bravi compagni di merenda."
Vorremmo sapere il suo parere su questa nuova dirigenza della Juventus, rispetto a quella vecchia, in tema di gestione, di calciomercato e quant’altro.
"Prima di tutto fino a quando non viene allontanato anche Blanc non sono contento. In secondo luogo finchè John Elkann non vende o regala tutte le sue azioni ad Andrea Agnelli mi manca ancora un passaggio. In terzo luogo mi domando se ci voleva così tanto tempo per mettere nel CDA un personaggio come Pavel Nedved e anche come Marotta, ma soprattutto mi domando perché Nedved non siede in panchina? Oltretutto non sarebbe una diminuzione per Delneri ma un potenziamento ed un valore aggiunto. Mi chiedo però se vale la pena tenerli entrambi nel cda, essendo due su otto, insieme a questi qui con sette cognomi, e quindi mi domando che tipo di apporto possano dare, essendo in minoranza, come in passato lo fu Tardelli."
Moncalvo, come giudica invece l’operato del direttore generale della Juventus, Marotta?
"Marotta è una brava persona, competente. Lo conosco da tempo anche perché spesso andavo a Genova a vedere la Sampdoria. Questa è stata una campagna acquisti molto strana perché alcune cose sono inspiegabili come Martinez e lo stesso Storari, soprattutto a quei prezzi. A me è sembrata una campagna acquisti irrazionale perché il povero Marotta si è trovato di fronte a due problemi: aveva la necessità di vendere molto ma, mentre ci provava, aveva un sabotatore, presente anche l’anno scorso, che si chiama Lippi, il quale durante i Mondiali ha depredato le casse della Juve. Ha fatto giocare Camoranesi che si è infortunato e quindi ha fatto crollare il suo prezzo. Ha portato Buffon, nonostante si fosse capito che non stava bene, e lo ha fatto giocare mezza partita. Quindi il mercato che aveva Buffon è sparito. Poi Lippi ne ha combinate delle altre come far giocare Pepe subito titolare non facendogli del bene; per non parlare di quello che ha combinato con Grosso e Cannavaro. Quindi Marotta ha avuto la sfiga di trovarsi di fronte un allenatore della Nazionale che anziché valorizzare i giocatori della Juve li ha fatti deprezzare. Inoltre Marotta, per accontentare la piazza, doveva comprare qualcuno e anche in fretta. Quello che non ho capito è stato il casino sul centravanti; prima Di Natale poi Borriello e infine Quagliarella, che ritengo comunque che potrà dare un buon apporto, ma mi chiedo, se in cassa ci fossero stati 30 milioni per la vendita di Buffon e se qualcuno avesse fatto una telefonata a Luciano Moggi dicendogli: tu che sei amico di Ibrahimovic, puoi sentire se è disponibile a tornare in Italia? Perché io sono convintissimo che, come mi ha confermato Moggi in una serata 15 giorni fa in Sicilia, Ibrahimovic gli aveva chiesto di trovargli una squadra in Italia. Moggi ha suggerito alcuni nomi ai dirigenti juventini, come un terzino sinistro di nome Johnatan del CORINTIANS  che tutti indicano come il nuovo Maicon, ma nessuno lo ha ascoltato. E quando gli hanno chiesto un parere su Storari, Pepe e Martinez, Moggi ha risposto che non sono giocatori da Juventus, anche perché bisogna rifondare la Juve non aspettare un altro anno. Quindi bisognava avere l’umiltà di alzare il telefono e chiedere qualche consiglio a Luciano Moggi, perché lo può fare in quanto niente gli impedisce di essere l’amministratore delegato di una società."
Una considerazione su Del Piero. Secondo Lei rinnova il contratto?
"Ogni anno questo è un problema. Se si rassegnasse a fare il giocatore che entra al decimo del secondo tempo, se il risultato lo consente e le squadre sono più stanche allora può avere un significato. Non credo che sia più possibile invece se lui vuole giocare tutti i 90 minuti, anche se a malincuore ricordando tante notti felici nelle coppe. Tornando al discorso di Nedved in panchina penso a Mourinho che ha chiesto di avere vicino a lui uno come Zidane perché se in campo devi protestare, una cosa è se lo fa uno qualunque, un’altra è se lo fa uno come Zidane."
Come mai Tagliavento ha impiegato otto mesi prima di dirigere nuovamente l’Inter, dopo la sceneggiata delle manette del 20 Febbraio 2010, nonostante gli otto ricevuti in pagella?
"Facciamo un passo indietro. Vi ricordate quando c’era Collina che razza di omertà regnava su cose come queste? All’epoca funzionava che le partite dell’Inter dovevano cominciare con un calcio di rigore per i nerazzurri. Collina teneva il coperchio sulla pentola, ed è stato promosso a livello europeo per garantire anche nelle coppe arbitri all’altezza. Per esempio la figlia di Facchetti lavora all’Uefa come altri consulenti a libro paga dell’Inter e quindi per forza poi arriva il ristoratore, socio di Mourinho, ad arbitrare il quarto di finale di Champions. Questi hanno capito quanto e come sia facile condizionare gli arbitri."
Gigi, un tuo parere su chi veramente ha detto “metti Collina”. Qual è la differenza sul tono delle domande tra Moggi e Facchetti?
"La differenza è che quelli possono dire e fare tutto. Vi ricordate quando Collina ha fatto chiudere il ristorante di Meani per incontrare Galliani? E ci vennero a dire che Meani era uno di quelli che si infilano, che si auto investono di ruoli, mentre sappiamo che ha indossato la divisa ufficiale del Milan. Quando parliamo di Facchetti ci dicono “mai parlare dei morti”, ma allora non si potrebbe parlare neanche di Togliatti, di Berlinguer, di Cossiga, di Giovanni Paolo II. I nostri morti, che si chiamano per esempio Scirea, non sono mai stati tirati in ballo per delle telefonate. Certo che si può parlare dei morti come per esempio dei tre operai che sono morti in una fabbrica di Moratti in Sardegna, che sono fatti veri. Andatevi a leggere quel libro di Meletti, editore Chiare Lettere, sulla famiglia Moratti e di come è stata gestita questa cosa a livello di informazione. Alla fine sembra che la colpa della morte dei tre operai fosse quasi di loro stessi. E’ uscito un film sulla Saras in Sardegna e subito i legali della famiglia Moratti hanno impedito qualsiasi diffusione o pubblicità dello stesso. Siamo a livello di quello che succede a Palermo. Leggete bene la strategia di comunicazione che viene adottata da questi signori e che tipo di condizionamento hanno sui giornali. Ecco perché Moggi diceva che telefonava per bilanciare la potenza mediatica degli altri. Pensate al Milan e pensate per esempio ad un arbitro che è a fine carriera. Gli piacerebbe, dopo, andare a fare per esempio il moviolista in una delle tante reti televisive che appartengono al presidente di una squadra di calcio e quindi nelle ultime partite cerco di dargli una mano. C’è un noto moviolista che in una partita Milan-Chievo a San Siro diede all’ultimo minuto un rigore al Milan con il quale vinse la partita ed entrò in Champions League al posto del Chievo stesso. Guarda caso un anno dopo aver smesso quell’arbitro fa il moviolista in una trasmissione di punta di Mediaset. Perché oggi ci sono i canali digitali terrestri che costituiscono un serbatoio enorme per le marchette degli arbitri che vengono sistemati lì. Bagni, quando lo vedete alla Domenica Sportiva, pensate che prende uno stipendio dall’Inter come consulente per il mercato. Spiegatemi come è possibile che questo qui faccia l’opinionista in tv o il telecronista. Il problema nostro è che, a fronte di trasmissioni belle e seguite come la vostra, a fronte di opere di informazione come la vostra, di comunicazione compresa la vicenda di Calciopoli, abbiamo un’assenza enorme dell’apparato della comunicazione della Juventus. Abbiamo i telecronisti di Juventus Channel che non hanno la visibilità di quelli di Inter o Milan Channel, tipo Scarpini o Suma. Liguori per esempio, alla puntata di Matrix su Calciopoli ha urlato a destra e sinistra di non toccare i morti diventando improvvisamente un colpevolista, dopo essere stato per anni invece un garantista al Giorno. Mazzocchi che adesso dice di non voler rispondere a domande su Calciopoli dopo averne dette di tutti i colori prima... I registi di Calciopoli non si rendono conto che cosa hanno creato in tutti noi, ci metto me stesso, mi permetto di metterci voi, di metterci ju29ro e giulemanidallajuve, un orgoglio, una voglia di ribellione, un desiderio di verità e soprattutto una voglia di metterci a confronto con questi qua per rinfacciargli tutte le date e le vicende in maniera convincente e chiara. Per questa nostra pericolosità non ci invitano più nelle trasmissioni, perché siamo documentati."
Cosa pensa della posizione di Andrea Agnelli?
"Pensate prima di tutto se Moggi e Giraudo avessero avuto a disposizione tutti i soldi, 200 milioni di euro, che ha avuto a disposizione quel genio di Blanc. Il problema è che oggi siamo di nuovo da capo, perché Andrea non ha ancora fatto la rivoluzione ed il suo potere di firma è limitato come milioni di euro e questo significa che il potere che John ha lasciato a Andrea non è così elevato come avrebbe dovuto essere. Andrea non ha carta bianca e questo è un grossissimo problema perché ogni volta deve interpellare il cda e questo per le trattative di calciomercato è un handicap, vedasi la trattativa di Amauri che essendo durata tre mesi ha comportato una salita del prezzo del giocatore. Per questo nessuno fa più i nomi di Secco o Cobolli Gigli. La Juve non è più temuta in Europa ed in più i club sono stati abbandonati a loro stessi. In più quest’anno abbiamo questa inutile Europa League che ci porterà via forze e porterà infortuni ulteriori. L’unica cosa bella che ci ricordiamo dell’Europa League è l’Atletico Madrid che, battendo gli onesti, ha dimostrato che Dio esiste."

"Crederci sempre!"


Amici bianconeri, esattamente un anno fa cominciava la debacle bianconera. Dopo le false illusioni dell'inizio scoppiettante, proprio in questo periodo la squadra di Ferrara cominciava a perdere punti e giocatori.
Che quest'anno sia l'inverso???
Magariiiii...
Da buon tifoso io ci credo, anche se la cessione di Diego non riesco ancora a buttarla giù, oggi più che mai...
Il miglioramento di Melo, la qualità di Aquilani, la forza di super Krasic fanno sperare in una Juve in netta crescita, a ridosso delle prime.
Che bello rivedere un campionato così equilibrato, finalmente un pò di suspense per uno degli spettacoli più belli del mondo!
Non dobbiamo illuderci, ma sostenere sempre questa squadra anche nei momenti più difficili(sperando che non arrivino più).
La critica costruttiva fa sempre bene, ma non quando è troppo disfattista (salvo ovviamente battute ironiche).
Intanto vediamo se riusciamo a stare vicino alle prime, poi a gennaio, se avremo serie possibilità di agganciare i primissimi posti, Marotta e C magari vorranno regalarci un campioncino che faccia veramente la differenza.
Cassano, Messi, Luis Fabiano, Cristiano Ronaldo...Portassero chi vogliono, ma che faccia la DIFFERENZA davvero!
Intanto un augurio speciale a capitan Del Piero per il suo record. Ha ragione nel dire che è un vanto, ma anche per noi tifosi è un vanto avere dei campioni nella nostra squadra del cuore come BONIPERTI, come DEL PIERO.
Dai Alex, se sarai dosato come si deve arriverai a 200...Te lo auguro di cuore.

David Pratelli

No alla stella per Boniek e....

No alla stella per Boniek ed in studio scoppia la polemica....

lunedì 18 ottobre 2010

Moggi: "Il vero scandalo è...."



L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, nel corso della trasmissione televisiva Ieri, Moggi e domani” in onda su GOLD TV (canale 856 Sky) ha commentato  la settima giornata di campionato, ritornando anche sul processo di Napoli in corso in queste settimane.
CALCIOPOLI – Chi dice “Metti Collina” non conta più. Il vero scandalo è sapere perché le intercettazioni dell’Inter sono uscite fuori solo adesso!
“Chi pronuncia “metti Collina” nella telefonata tra Bergamo e Facchetti poteva esser una cosa importante qualche mese fa quando ancora non erano state scoperte tutte le nuove intercettazioni sull’Inter. Ormai invece è dimostrato che l’Inter parlava di griglie con il mondo arbitrale in maniera frequente. Ci sono intercettazioni inequivocabili in tal senso e molto gravi, anche direttamente con arbitri,  come quella del 4-4-4 o quella in cui Bertini fa presente l’imbarazzo della pressione subita dalla visita di Facchetti prima della partita. Il vero scandalo è che queste intercettazioni sono uscite fuori solo adesso.”
INTER – In questo momento è  Eto’o dipendente
Vincere a Cagliari è sempre difficile ed infatti Julio Cesar è stato decisivo in più circostanze. Queste comunque sono le gare che fanno la differenza in un campionato,  quando vinci senza entusiasmare. In questo momento l’Inter è Eto’o dipendente. La squadra è ancora molto competitiva, ma la fame di vittorie non è quella degli anni passati“
MILAN –Ronaldinho-Ibra-Pato tridente delle meraviglie
“Se il Milan avesse la difesa dell’Inter sarebbe una delle squadre più forti in assoluto perché dalla cintola del centrocampo in su non ha eguali o quasi nel mondo. Ronaldinho dietro a Pato e Ibrahimovic sono un attacco perfetto, in grado di far male a chiunque. Ibra poi è sempre decisivo anche come uomo assist. Se Pato diventa ancora più cattivo sotto porta il Milan quest’anno vincerà lo scudetto, mentre in Europa credo farà più fatica.”
ROMA – Le squadre di Ranieri partono sempre male ma poi si riprendono
“La Roma contro il Genoa aveva una grande voglia di vincere a tutti i costi e l’ha dimostrato sin dall’inizio della gara, mentre i rossoblu nel primo tempo hanno pensato più a divertire che ad esser concreti. Le squadre di Ranieri hanno quasi sempre avuto una partenza ad handicap nel corso degli anni, ma sono certo che la Roma in poco tempo rientrerà nel giro per la lotta Champions”
JUVE – Squadra in grande crescita grazie ad Aquilani e Krasic
“La squadra bianconera sta dimostrando di esser una squadra che può ambire assolutamente ad arrivare al  4° o al 5° posto. La Juventus da un po’ di partite a questa parte sta giocando anche bene. La qualità di Krasic e quella di Aquilani dimostra che per vincere nel calcio servono acquisti che fanno la differenza. Se questa estate invece di comprare 11 giocatori avessero aggiunto altri 2-3 acquisti di qualità ai due sopra citati probabilmente la squadra bianconera lotterebbe per lo scudetto sin da questa stagione. La quantità non ha mai fatto la differenza nella storia del calcio. Felipe Melo? Finalmente sta giocando da mediano intenditore, ovvero l’unico ruolo in cui può rendere al meglio”
LAZIO – Il primo posto non è casuale. La squadra lotterà per un posto in Champions
“Reja è un allenatore intelligente e i risultati che la Lazio sta ottenendo in queste giornate non sono un fuoco di paglia. Di certo la squadra non è attrezzata per vincere lo scudetto, ma chi vuole un posto in Champions dovrà lottare fino alla fine della stagione contro la squadra biancoceleste.“
CASSANO – Che talento però nelle gare decisive sparisce sempre
“Il goal di Cassano? Una perla di rara bellezza d’altronde il talento non manca al giocatore. Il suo problema è sempre stata la continuità. Nelle gare decisive, purtroppo per lui, sparisce quasi sempre.“
 PALERMO – Può esser la squadra rivelazione dell’anno
“Il Palermo dispone di giocatori giovani di grande talento guidati da uno strepitoso Pastore, che ha tutte le qualità per diventare nel giro di pochi anni uno dei più forti giocatori in assoluto. Vanno fatti i complimenti anche a Zamparini e Sabatini per aver scoperto dei talenti come anche Ilicic. Se impareranno ad esser più concreti e cattivi, il Palermo potrebbe davvero esser la squadra rivelazione dell’anno  ”
FIORENTINA – Che delusione! Mihajlovic va mandato via….
“Fossi Mihajlovic non sarei ne sereno ne tranquillo. Con la rosa della Fiorentina non si può proprio esser ultimi in classifica. E’ evidente che l’allenatore è in grande confusione, va mandato via. ”
VIOLENZA NEGLI STADI – Mancano le leggi per copiare il modello inglese
“Violenza negli stadi? Il problema è che in Italia chi fa casino dopo 2 giorni è già a spasso. Servono leggi severe per copiare il modello inglese!”

domenica 17 ottobre 2010

Poker Juve

Un altro Poker servito dalla Juventus in campionato.
Battuto il Lecce per 4 reti a 0 grazie ai goal di Aquilani, Felipe Melo su rigore, Quagliarella e Del Piero, che grazie a questa rete scrive l'ennesima pagina nella storia della Juventus.
Buona la prestazione della squadra bianconera che sembra aver trovato la quadratura del cerchio con il centrocampo KRASIC-MELO-AQUILANI-MARCHISIO.
Krasic ancora una volta decisivo, Felipe Melo ritrovato, con Aquilani che gara dopo gara acquista sempre più convinzione nei propri mezzi.

giovedì 14 ottobre 2010

Mattioli: "Ha pagato solo la Juve!"

Questa settimana ai microfoni di "Tutti pazzi per la Juve" in onda su RADIO POWER STATION, è intervenuto il popolare giornalista RAI Mario Mattioli.

Vogliamo dirlo pubblicamente che sei uno dei pochi juventini presenti in Rai?

Devo dire che non è proprio così, da qualche mese abbiamo infatti istituito uno Juve Club Rai ufficiale con tanto di atto notarile. Credetemi, siamo più di quello che pensate. Ci sono giornalisti come me o come Gianfranco De Laurentiis, poi ci sono personaggi come Giletti e tanti altri. E poi ci sono anche tante donne iscritte.

Allora vista questa folta presenza di giornalisti juventini in RAI è previsto prossimamente uno Speciale Calciopoli presso la vostra tv, alla luce di quanto sta venendo fuori dal processo di Napoli? I tifosi juventini vogliono giustizia e la restituzione della dignità che gli è stata sottratta nel 2006.

Guardate, io mi sono dissociato dall’argomento Calciopoli dal punto di vista professionale perchè quando mi sono messo in testa di andare ad indagare dal punto di vista giornalistico, ne ho trovati di ostacoli. Non me ne vogliano gli interisti, ma è molto singolare che in due anni di intercettazioni prima non era mai uscita fuori la parola “Inter”. Si parlava di tutto e di tutti, anche della squadra più piccola d’Italia, ma non c'era mai l’Inter. Dopodiché se vogliamo scherzare dicendo che il male era la triade perchè parlavano con gli arbitri, scherziamo pure. Gente che lavora nel mondo dello sport da quarant’anni sa che queste cose funzionano cosi, anche adesso tutti li chiamano, e non crediate che adesso il calcio sia “pulito”. C’è sempre il dirigente che chiama il disegnatore che dice di chiamare quell’arbitro invece che l’altro che l’ultima volta ha commesso degli errori a loro sfavore, sono sfoghi naturali. Che poi dopo si vada a cercare la cupola allora, ma adesso allora chi paga gli errori degli arbitri di oggi? Io all’epoca ho sempre fatto notare una cosa, Moggi gestiva gli arbitri? E per quale motivo un arbitro doveva favorirlo? I soldi dove sono? Chi ha preso il prezzo del tradimento della sua professione? Quando c'è una persona che è in malafede poi c’è sempre un tornaconto. Prima era la maggior visibilità di un arbitro che poteva dargli popolarità, ma non è che ci compri il Ferrari con quella, oltre a riconoscerti il giornalaio sotto casa la vita ti cambia di poco. Non ho mai creduto a questa cosa.


Ti tieni aggiornato però su quello che succede a Napoli? Cosa ti aspetti dal processo?

Certo, è chiaro che mi tengo aggiornato. Credo purtroppo però che verrà solamente tolto lo scudetto all’Inter e poco più. Ha pagato solo la Juventus in cui giocavano tanti campioni del mondo. Mi da fastidio anche solo parlarne da sportivo di quello che è successo. E ripeto: gli errori che vediamo adesso, come li definiamo? È soggezione? Arbitrare è una cosa difficile.

mercoledì 13 ottobre 2010

Avv. Prioreschi: “Metti Collina è irrilevante”


Roma – Puntata di “Signora Mia” incentrata su calciopoli quella che è andata in onda ieri sera sulle frequenze di Rete Oro nella quale è stato intervistato a caldo, dopo la giornata di udienza a Napoli, l’Avv.Maurilio Prioreschi.


Il difensore di Luciano Moggi, intervistato dai componenti della redazione di Tutti Pazzi Per La Juve , celebre trasmissione radiofonica della Capitale, dopo un breve resoconto sulla giornata d’udienza ulteriormente negativa per il teorema accusatorio, ha precisato nuovamente il peso processuale del contenuto della conversazione telefonica intercettata tra l’ex presidente dell’Inter Giacinto Facchetti e l’allora designatore degli arbitri Paolo Bergamo avvenuta il 26/11/2004 pochi giorni prima della partita Inter – Juventus: “Chi dice 'Metti Collina' non è assolutamente rilevante”. - Puntualizza l’Avv.Prioreschi che prosegue: “Quell’intercettazione deve essere letta in parallelo con la precedente Facchetti-Mazzei, (25.11.2004 ndr), dove Mazzei comunica gli assistenti, 'numero 1 e numero 2' (Ivaldi e Pisacreta), dove Facchetti dice chiaramente 'Mettiamo il numero 1 degli arbitri: metti Collina', Mazzei dice: 'Ma come facciamo? C’è il sorteggio!' e Facchetti dice: ' Ma no, quale sorteggio! Parla con Bergamo', quindi poi Facchetti chiama Bergamo ed è il prosieguo naturale di quella telefonata. Ora che lo dica Bergamo o lo dica Facchetti francamente non ha nessuna importanza: il significato della telefonata è chiarissimo. Soltanto chi è in malafede non riesce a capire e poi cerca di arrampicarsi sugli specchi su chi l’ha detto. Non ha nessuna importanza chi ha detto 'Metti Collina' ”.
Le intercettazioni indicate dall’Avv. Prioreschi supportano pienamente la tesi difensiva e fanno emergere il grave comportamento tenuto dall’ex presidente dell’Inter che riesce a sapere in anticipo i nomi dei due guardalinee, Ivaldi e Pisacreta, poi effettivamente designati per la partita Inter – Juventus, e suggerisce al Mazzei il modo per aggirare il sorteggio al fine di ottenere l’arbitro gradito ai nerazzurri ovvero Pierluigi Collina.
Impianto accusatorio inconsistente anche per la questione “Sim straniere”.
La situazione più imbarazzante, riguarda la presunta Sim ritenuta dall’accusa in possesso dell’allora arbitro Massimo De Santis agganciata dagli investigatori ad una cella di Coverciano mentre il fischietto di Tivoli si trovava ad un corso riservato alle guardie penitenziarie tenuto a Roma dallo stesso Maggiore Auricchio che conduceva le indagini nell’operazione Off-Side.
“Il criterio utilizzato dagli investigatori non ha nulla di scientifico”. – afferma l’Avv. Prioreschi che continua: “Inoltre c’è un dato agghiacciante: i carabinieri hanno elaborato centinaia di migliaia di contatti telefonici a mano per ricavare questi presunti contatti tra le sim svizzere e poi quello che è più tragico da un lato e comico dall’altro è che le chiamate tra le sim in entrata ed in uscita non corrispondono. Se A chiama B 10 volte, A avrà 10 chiamate in uscita e B 10 in entrata, invece su tutte le sim svizzere abbiamo dati di 10 in uscita e dall’altra parte 100 in entrata oppure 10 in uscita e nessuna in entrata, insomma non corrisponde nulla. E’ una cosa che definire comica e dire poco. Il dato delle sim svizzere, se esiste, è il seguente: una scheda chiama un’altra scheda, ma chi fosse al telefono dell’una e dell’altra nessuno lo può dire”.

"Metti o non metti Collina, resta tutto come prima!"















1°VIDEO - intervento Avv.PRIORESCHI
2°VIDEO - intervento Avv.PRIORESCHI
3°VIDEO - Intervento Cozzolino(ju29ro.com) più intercettazioni Bergamo/Mazzei con Facchetti
4°VIDEO - Intervento Cozzolino(ju29ro.com) più intercettazioni Bergamo/Mazzei con Facchetti
5°VIDEO - Intervento Cozzolino(ju29ro.com) più intercettazioni Bergamo/Mazzei con Facchetti

lunedì 11 ottobre 2010

"Prova d'onestà per l'Inter!"

Questa settimana, la “Combriccola Romana”, che conduce l’affermata trasmissione radiofonica capitolina “Tutti Pazzi Per La Juve”, ha intervistato l’Avv. Paco D’Onofrio, legale di Luciano Moggi e docente di Diritto Sportivo presso l’Università di Bologna, che ha risposto in diretta alle domande che gli sono state poste dagli utenti del  forum juventino j1897.

Premessa.
Il processo penale di Napoli, in considerazione di quanto sta emergendo a favore degli imputati ed in riferimento alle sentenze del processo sportivo dell’estate del 2006, suscita, in modo particolare in questi giorni, notevole apprensione nei tifosi delle squadre coinvolte, in quelli delle squadre i cui comportamenti sono stati classificati dagli investigatori e dai PM “non rilevanti” e in molti personaggi dell’informazione con il fucile sempre carico per colpire la Juve, Luciano Moggi e la triade, ma inspiegabilmente inceppato quando si tratta di intervenire in situazioni che riguardano squadre e soggetti autoproclamatisi “onesti”. 
Partiamo quindi dal processo sportivo meglio conosciuto con il nome di “Farsopoli”.
Come si pone la giurisdizione sportiva rispetto a quella ordinaria?
La Giustizia Sportiva gode di esclusiva autonomia o deve sottostare alla Giustizia Ordinaria?

“C’è un equivoco di fondo dietro cui talvolta la Federazione si nasconde e cioè il concetto di autonomia dell’ordinamento sportivo. L’ordinamento sportivo è effettivamente autonomo, ma attenzione: essere autonomo non vuol dire essere indipendente.
E’ autonomo quell’ordinamento che gode di alcune prerogative come per esempio la propria capacità gestionale; la propria capacità organizzativa; ma non è indipendente cioè non è estraneo ai tre poteri dello Stato e questo mi sembra evidente altrimenti dovremmo ipotizzare che all’interno dello Stato italiano esista una zona franca del diritto dove non valgono le regole statali, ma soltanto quelle sportive il che sarebbe alquanto singolare.
La giustizia sportiva ha indubbiamente una propria autonomia, ma nel momento in cui l’autonomia dell’ordinamento sportivo confligge con una decisione; una prova; un elemento che deriva da un pubblico potere, evidentemente l’autonomia sportiva avrà un ruolo di minor rilevanza rispetto ad una sentenza del giudice penale; ad una sentenza del giudice civile; ad una sentenza del giudice amministrativo. Quindi in questo contesto c’è autonomia, ma qualora il giudice penale dovesse accertare che i fatti non sono andati come le sentenze sportive del 2006 avevano accertato, c’è un obbligo istituzionale da parte della Federazione di rivedere le proprie sentenze”.

Per chiedere la revisione del processo sportivo del 2006 è necessario attendere nel processo penale di Napoli una sentenza assolutoria nei confronti di Luciano Moggi?

“Lo dico da tempo: secondo me non occorre arrivare nemmeno alla sentenza del processo di Napoli perché il 2006 ha segnato una decisione della Giustizia Sportiva in base ad alcune prove.
Ora, un numero di gran lunga maggiore rispetto alle prove del 2006 ed in senso diametralmente opposto già sono emerse dal processo Napoli.
Quindi basterebbero soltanto le nuove intercettazioni e tutte le prove testimoniali che sono state esperite davanti al Giudice di Napoli per ribaltare totalmente la sentenza del 2006.
Vi assicuro che se qualcuno avesse la pazienza di andare a leggere le sentenze del 2006, noterebbe che quelli che erano dei fantomatici elementi di prova, non solo sono totalmente smentiti da tutte le prove già emerse e già prova nel processo di Napoli, ma addirittura porterebbero oltre”.

Dal punto di vista dell’ordinamento sportivo, in base a ciò che sta emergendo al processo di Napoli, cosa potrebbe accadere di fronte all’acclarato coinvolgimento di nuove squadre? Il loro comportamento è soggetto a prescrizione?

“In base al codice di giustizia sportiva, per gli eventuali illeciti a carico di una società piuttosto che un’altra, principalmente adesso che si sta individuando l’Inter, effettivamente c’è prescrizione.
Attenzione: noi non siamo nell’ordinamento Statale, ma siamo in quello Sportivo.
L’ordinamento Sportivo è un ordinamento associativo. Non bisogna guardarlo con troppa enfasi: una decisione dell’Ordinamento Sportivo è come una decisione condominale, cioè presa tra soggetti privati. Come tale i soggetti privati posso anche rinunciare.
La prescrizione è un dato processuale di cui può disporre la parte che se ne avvantaggia, ma disporne significa anche rinunciare: se io sono assolutamente convinto di essere innocente, non terrò il punto interrogativo della prescrizione, non lascerò il dubbio, mi lascerò processare.
Rinuncio alla prescrizione e verificherò se i giudici sportivi effettivamente mi ritengono colpevole o, come io sono convinto, mi riterranno innocente”.

Lei quindi propone una possibile “prova di onestà” ?

“Assolutamente. Questa Giustizia Sportiva è stata osannata dai dirigenti dell’Inter.
Nel 2006 hanno detto: “Vedete come funziona bene la Giustizia Sportiva? Finalmente ha fatto pulizia nel calcio….”.
Allora questa Giustizia Sportiva, tanto osannata, tanto legittimamente riconosciuta dai dirigenti dell’Inter, non li dovrebbe spaventare.
Si dovrebbero tranquillamente far giudicare, rinunciare alla prescrizione perché sarebbero di fronte al cospetto di un sistema che per tanto tempo hanno decantato e per cui non hanno nulla di che spaventarsi”.

Quando qualcuno parla di completo assoggettamento degli aderenti alla Federazione alla giurisdizione sportiva ha ragione di affermare una sua esclusiva competenza in merito alle vicende dei consociati oppure no?

“Bisogna avere onestà intellettuale. E’ inutile raccontare verità inesistenti e principi giuridici inesistenti: non è vero che siccome la dimensione è privata chi accetta di entrare in quel circolo ne accetta tutte le regole. Questo vorrebbe dire che se lei mi invita a casa sua a cena, e la sua casa è evidentemente una dimensione privata, e poi decide di giocare a colpirmi con dei coltelli, io siccome sono venuto a casa sua dovrei tenermi i suoi tentativi di accoltellarmi: evidentemente è un paradosso che non regge!
E’ vero che in una dimensione privata ci sono delle regole che tutti condividono e che vanno rispettate, ma poi ci sono dei principi, per esempio di ordine costituzionale, che non vivono un momento di negazione in una dimensione privata: questo non esiste!
E’ talmente vero questo mio ragionamento che è palese il senso di difficoltà che immagino anche in campo federale si stia vivendo”.

Secondo il diritto sportivo ed il CGS allora in vigore, poteva essere abolito un grado di giudizio ed era consentita una drastica ed arbitraria compressione del diritto di difesa dell’incolpato?

“Nel 2006 hanno costruito tutto intorno ad un processo sportivo che purtroppo si è celebrato caratterizzato da una serie di vizi, difetti e mancanze.
Il primo di tutti fu la mancanza istruttoria: in 20 giorni si fecero due gradi di giudizio e sostanzialmente si cancellarono 100 anni di storia e gli ultimi 12 anni di dirigenza sportiva bianconera.
Hanno dimezzato i termini processuali per i difensori: le memorie si potevano depositare entro 10 giorni ed i termini furono dimezzati a 5 giorni. Immaginate la mole di lavoro che c’era e quanto fosse difficile svolgerlo con il dimezzamento dei termini.
La violazione del principio costituzionale del giudice naturale: i giudici sportivi del processo del 2006 furono nominati uno ad uno e questa non è una garanzia per l’imputato, è il contrario.
E’ come se un soggetto fosse imputato di un reato e venisse giudicato da un giudice designato dopo la sua incolpazione. Il soggetto deve essere giudicato dal giudice che, a prescindere da chi abbia commesso il reato, è competente.
Se invece prima si trova l’imputato e poi si chiede quale giudice debba giudicarlo, c’è il rischio che le designazioni dei giudici possano essere in qualche modo condizionate”.

Ed il fatto che i giudici siano stati nominati dal commissario Guido Rossi, ex consigliere del consiglio d’amministrazione dell’Inter, non fa venire meno l’incondizionabilità dell’organo giudicante?

“Questa è un’altra anomalia: colui che avrebbe dovuto garantire la terzietà aveva un evidente precedente professionale che lo legava alla società che, guarda caso, ha beneficiato di tutta una serie di elementi tra cui l’assegnazione di uno scudetto.
La Federazione sa perfettamente che il processo del 2006 presenta troppi vizi ed anomalie nel suo procedimento. Ora però si trova di fronte ad un effettivo problema: sta emergendo una verità che, non è che rende esente da responsabilità Moggi e la Juventus, cosa che già sarebbe uno smacco, ma dimostra che se dei colpevoli c’erano, andavano individuati in tutt’altro ambito. Quindi non solo si è sbagliato a procedere in modo così accanito contro Moggi e la Juventus, ma paradossalmente si sono lasciati “prescrivere” tutta una serie di comportamenti parimenti irregolari compiuti da coloro che invece in quel momento venivano considerati come soggetti immuni da responsabilità e da censure”.

Alla luce di tutto questo, quali saranno gli scenari futuri?

“La revisione del processo sportivo e soprattutto la valutazione anche dei danni che le sentenze ingiuste del 2006 hanno comportato a carico della Juventus, ma quella è un’altra vicenda, e per quel che mi riguarda, a carico di Luciano Moggi”.

In riferimento al caso Luciano Moggi – FIGC, secondo il diritto Sportivo ed il CGS allora in vigore, può un tesserato essere posto sotto processo anche se il soggetto ha rassegnato le dimissioni dalla Federazione?

“Evidentemente no. Questa è stata un’altra anomalia.
Luciano Moggi rassegna le dimissioni il 16 maggio del 2006, quando capisce che c’è tutta una serie di convergenze di interessi contro di lui e che non sarebbe stato un processo equo, decidendo di estraniarsi dall’ordinamento sportivo. Nonostante questo, la Federazione decide di processarlo.
E’ un’anomalia perché si è processato qualcuno che era fuori dall’ordinamento sportivo: è come se il Vescovo di una comunità decidesse di accertare le responsabilità di colui che non è più sacerdote perché ritornato nei ranghi civili.
Non c’è più il legame tra la Federazione ed un ex tesserato: non esiste questo legame. E’un legame che giuridicamente è inesistente. Per cui, non solo il 2006, ma anche i successivi gradi di giustizia dimostreranno, come è successo per esempio nel 2008, che Luciano Moggi non poteva e non doveva essere giudicato dalla giustizia sportiva”.

Luciano Moggi è stato inibito dalla Federazione con proposta di radiazione, secondo lei, qualcuno firmerà il provvedimento?

“Penso proprio di no perché si esporranno a tutta una serie di responsabilità che noi abbiamo in varie sedi già testimoniato. Un provvedimento del genere sarebbe un provvedimento legittimo nella sua sostanza, ma che esporrebbe l’eventuale sottoscrittore, l’eventuale firmatario, ad una gravissima responsabilità: è questo il motivo per cui tutti dicono che va fatto, ma nessuno in Federazione prende la penna e lo sottoscrive.”

Ai fini di acquisizione di notizie da parte dell’ufficio indagini della FIGC,  sarà importante la testimonianza di Massimo Moratti al processo di Napoli?

“Penso di no. Anche a livello sportivo credo di avere tutte le prove già sufficienti per chiedere la riapertura del processo sportivo e richiedere soprattutto la completa riabilitazione di Luciano Moggi che in ogni caso, anche se fosse riabilitato, non dimentichiamoci che comunque avrebbe scontato 4 anni e mezzo di squalifica: calciopoli ha prodotto degli effetti irreversibili.
Anche nei confronti della Juventus, qualora si accertasse che la responsabilità non era effettivamente così gravemente compromettente come quella del 2006, ma una responsabilità contenuta al pari delle altre squadre, di fatto gli effetti irreversibili si sono prodotti: la Juventus ha fatto la serie B; ha perso per anni la Champions League; ha dovuto smembrare il parco giocatori e paga ancora le conseguenze di quell’effetto. 
Se paradossalmente il Presidente Abete dicesse: “ci siamo sbagliati; torniamo al punto zero; ridiamo alla Juventus i due scudetti; rendiamo l’onore…”, di fatto non saremmo arrivati al punto zero.
Si è ancora al di là e molto al di là, in senso negativo, di questo punto zero”.  

Quanto potrà incidere sulla revoca dello scudetto all’Inter il processo Telecom di Milano relativo ad intercettazioni abusive, spionaggio industriale, ed altri reati che vede coinvolti diversi personaggi del mondo del calcio e qualche dirigente “onesto”?
Dall’esito di questo processo potrebbe spalancarsi il baratro della radiazione per l’Inter?

“Se all’esito del processo penale dovessero emergere elementi tali che dovessero coinvolgere alcuni dirigenti di determinate società con riflessi sportivi, indubbiamente la giustizia sportiva potrebbe arrivare ad assumere delle decisioni che potrebbero portare anche, nelle ipotesi più gravi, alla radiazione. Certo. Gli esiti della giustizia penale hanno e devono avere riflessi su quella sportiva.
Del resto non si ricorda che calciopoli, nell’estate 2006, si è basata su iniziativa: gli uomini della procura federale sono andati con le proprie macchine alla procura di Napoli a fare le fotocopie di alcune intercettazioni riconoscendo quindi che ciò che emerge dal procedimento penale deve avere incidenza nel processo sportivo.
Non capisco come mai, quando nel 2006 si è trattato di accusare e condannare Moggi e la Juventus, nessuno ha sollevato il problema dell’autonomia dell’ordinamento sportivo: sono andati tranquillamente a prendere le prove del procedimento penale e le hanno portate nel processo sportivo. I principi o valgono sempre o non valgono mai. O valgono per tutti o non valgono per nessuno”.

Se domani la Juventus le desse l’incarico di difenderla nel processo sportivo, la prima cosa che farebbe quale sarebbe?

“Semplicemente portare minime prove telefoniche davanti alla giustizia sportiva e chiedere se in base alla logica si possano considerare certe frasi, certe espresioni, effettivamente lesive dei principi di lealtà, probità e correttezza. Penso che chiunque, leggendo le telefonate, i brogliacci e le trascrizioni delle telefonate di Moggi rispetto alle telefonate fatte da altri dirigenti, capirebbe che se ci sono dei fatti gravi non sono sicuramente riconducibili né a Moggi e né alla Juventus”.

Avvocato la ringraziamo per il suo intervento e contiamo di risentirla al più presto.

“Molto volentieri. A presto e buon lavoro”.