Allora si che "stamo freschi"....
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sabato 28 luglio 2012
venerdì 27 luglio 2012
CONTE comunque vada ma "pa(tteggia)re è un pò morire"
Colpire Conte per colpire la Juve?
Vogliono ridistruggere la Juve come scrivono su Sport.Panorama.it?
http://sport.panorama.it/calcioscommesse/Conte-No-vogliono-ri-distruggere-la-Juve
Anticipati nei giorni scorsi
#deferimenti Tira una strana aria.
— Stefano Discreti (@StefanoDiscreti) Luglio 25, 2012
sono arrivati i deferimenti a colpire tesserati della Juventus
#Conte e #Pepe deferiti per omessa denuncia. #Bonucci per illecito sportivo. Purtroppo confermata l'aria che soffiava ieri sera...
— Stefano Discreti (@StefanoDiscreti) Luglio 26, 2012
Non so quale sarà la strategia difensiva per Pepe (all'epoca all'Udinese) e Bonucci (all'epoca al Bari), mi interessa molto di più capire cosa suggerirà di fare la proprietà della Juve a mister Conte (all'epoca al Siena).Sull'onorabilità di Antonio, per quello che riguarda la mia conoscenza personale, garantisco al 1000%.
Se #Juve consiglierà a #Conte di patteggiare allora la squalifica sarà meritata. Qui c'è in ballo l'onore, non si tratta di limitare i danni
— Stefano Discreti (@StefanoDiscreti) Luglio 26, 2012
Conoscendo l'orgoglio di Antonio se la scelta dipendesse solo da lui non patteggerebbe mai.Meglio una sconfitta a testa alta lottando fino alla fine che un compromesso a perdere con chi ingiustamente ti accusa.
giovedì 5 aprile 2012
Il ruggito di John Elkann...
Con la maglia rosa e quello sguardo da "duro" mi immagino le facce terrorizzate degli avversari nell'ascoltare le parole di John Elkann....
mercoledì 28 settembre 2011
Dai nemici mi guardi Dio...
FONTE: ABRUZZOWEB.IT
Un John Elkann abbastanza defilato rispetto a Sergio Marchionne ha comunque risposto alle domande dei giornalisti presenti nella nuova scuola materna di Bazzano.
"Vedo che la ricostruzione è in atto - ha affermato il nipote 'non Agnelli' dell'Avvocato - questa iniziativa va in quella direzione. Se c'è la volontà di fare, le cose vengono fatte. Adesso molti bambini potranno frequentare questa scuola".
Presenti diversi tifosi della Juventus (tra cui un insospettabile Gianni Chiodi, che ha rivendicato la fede al microfono), che hanno voluto farsi fotografare insieme al proprietario della società bianconera, investito in questi giorni dalla polemica dei piccoli azionisti juventini.
Dalle parti del Cda bianconero, come segnalato anche da un azionista abruzzese, tira aria di 'cacciata' a causa della prossima delibera che prevederà una operazione sul capitale per ripianare la forte perdita di bilancio, "giuridicamente corretta, ma molto complessa ed eticamente discutibile".
"Oggi siamo qui per parlare della scuola", ha glissato Elkann, tra una foto e un autografo sulla maglia della Juventus.
Qualche 'rancoroso' ha però tirato fuori la ferita bianconera per eccellenza, quella di Calciopoli, nella giornata dell'arringa difensiva dell'avvocato dell'ex Dg Luciano Moggi, Maurilio Prioreschi, al processo penale di Napoli.
"Alla luce di quello che è emerso al processo di Napoli - è stato chiesto a Elkann prima che risalisse in macchina - oggi il ricorso al Tar lo ritirerebbe? Rifarebbe gli stessi passi del 2006?", ma il cugino di Andrea Agnelli ha chiuso lo sportello senza dire una parola, lasciando solo un sorriso furbo come incomprensibile risposta.
Un John Elkann abbastanza defilato rispetto a Sergio Marchionne ha comunque risposto alle domande dei giornalisti presenti nella nuova scuola materna di Bazzano.
"Vedo che la ricostruzione è in atto - ha affermato il nipote 'non Agnelli' dell'Avvocato - questa iniziativa va in quella direzione. Se c'è la volontà di fare, le cose vengono fatte. Adesso molti bambini potranno frequentare questa scuola".
Presenti diversi tifosi della Juventus (tra cui un insospettabile Gianni Chiodi, che ha rivendicato la fede al microfono), che hanno voluto farsi fotografare insieme al proprietario della società bianconera, investito in questi giorni dalla polemica dei piccoli azionisti juventini.
Dalle parti del Cda bianconero, come segnalato anche da un azionista abruzzese, tira aria di 'cacciata' a causa della prossima delibera che prevederà una operazione sul capitale per ripianare la forte perdita di bilancio, "giuridicamente corretta, ma molto complessa ed eticamente discutibile".
"Oggi siamo qui per parlare della scuola", ha glissato Elkann, tra una foto e un autografo sulla maglia della Juventus.
Qualche 'rancoroso' ha però tirato fuori la ferita bianconera per eccellenza, quella di Calciopoli, nella giornata dell'arringa difensiva dell'avvocato dell'ex Dg Luciano Moggi, Maurilio Prioreschi, al processo penale di Napoli.
"Alla luce di quello che è emerso al processo di Napoli - è stato chiesto a Elkann prima che risalisse in macchina - oggi il ricorso al Tar lo ritirerebbe? Rifarebbe gli stessi passi del 2006?", ma il cugino di Andrea Agnelli ha chiuso lo sportello senza dire una parola, lasciando solo un sorriso furbo come incomprensibile risposta.
giovedì 29 aprile 2010
Cuore matto



Il 28 Aprile 2010 verrà ricordato da molti come una giornata shock piena di colpi di scena.
Quando la nuova Juve sembrava delineata con Marotta - Benitez ecco il colpo a sorpresa: Andrea Agnelli presidente. Tutto si rimette in discussione. Si riparla di Capello....
Piovono le supposizioni. Torna Moggi allora? La Figc risponde subito: Moggi è radiato!!
In serata l'Inter elimina un Barcellona inconcludente, senza idee al quale non sono serviti i proclami dei giorni scorsi. La finale sarà tra Inter e Bayern. Una tedesca e una italiana.
Niente spagnole, niente inglesi. Alzi la mano chi ad inizio anno avrebbe immaginato una finale così!!
Niente spagnole, niente inglesi. Alzi la mano chi ad inizio anno avrebbe immaginato una finale così!!
venerdì 9 aprile 2010
"Sei come l'Innominato"

Lettera aperta di Luciano Moggi a John Elkann
Carissimo Elkann, trovo francamente sorprendente leggere dalle colonne del Corriere della Sera del suo risentimento nei confronti di chi ha tacciato la Juventus, da lei condotta a senso unico durante Calciopoli, di essere stata parte attiva nel formulare ed accettare la propria condanna.
Vede Elkann, quando si è dalla parte della verità e quando si ha la responsabilità di una onesta storia centenaria e della dignità di quindici milioni di tifosi che nella Juventus si sono immedesimati e delle sue vittorie hanno gioito insieme alle proprie famiglie, allora si ha l’obbligo morale di affrontare le ingiustizie e le falsità, con coraggio e sacrificio, come la storia personale e professionale di chi Le scrive testimonia. Le ricordo che prima ancora dell’inizio del processo sportivo, Lei, probabilmente non troppo sorpreso per quanto stava accadendo e già proiettato verso il glorioso futuro sportivo che attualmente rallegra i tifosi bianconeri, considerando i recenti successi nazionali ed internazionali che la nuova dirigenza ha saputo collezionare, aveva già deciso di abbandonare me e Giraudo al nostro destino, rinunciando a difendersi ed anzi, cosa ancor più grave, dando mandato al suo difensore di accettare supinamente qualsiasi decisione.
Tuttavia i suoi istinti suicidi non si erano ancora placati se è vero, com’è vero, che all’indomani della presentazione del ricorso al Tar, nel settembre del 2006, per l’annullamento delle sentenze sportive e per la sospensione dell’inizio del campionato in attesa di un processo più giusto ed equo, Lei decideva che quel ricorso andasse ritirato e che le decisioni della Federazione non andassero contestate ma servilmente accettate, con pubblici ringraziamenti di Blatter a Montezemolo!
Durante il secondo filone di indagine, quello cioè delle presunte Sim estere denominato Calciopoli 2, la Juventus, in quell’occasione assistita da Franzo Grande Stevens, piuttosto che difendersi, come ho efficacemente fatto io, ha preferito patteggiare e pagare 300 mila euro! Nemmeno una mente fervida ed imprevedibile come quella di Alfred Hitchcock avrebbe mai immaginato che la vittima di una macchinazione
potesse diventare con un colpo di teatro a sua volta colpevole… E invece lei c’è riuscito, al processo di Torino.
In quella comica (se non fosse tragica…) vicenda, la Juventus da Lei condotta, non si è solo limitata a non difendere sé stessa ed i dirigenti che l’hanno onestamente servita per 13 anni di successi e vittorie “a costo zero” – come direbbero i suoi esperti di marketing nella fase di lancio di una nuova vettura – ma addirittura ha accusato me e Giraudo e Bettega (perché no?) di comportamenti illeciti in ambito economico-gestionale,poi puntualmente smentita da un attento esame da parte del giudice. Si ricordi che quell’assoluzione vale per Lei come una condanna.
Leggo che in un comunicato ufficiale la Società Juventus «confida che le istituzioni e gli organi di giustizia sapranno assicurare parità di trattamento per tutti, come d’altronde la società e i suoi difensori richiesero nel corso del processo sportivo del 2006» (!!!). Lei Elkann, con questo suo inaspettato e tardivo ravvedimento, mi ricorda l’Innominato dei Promessi Sposi, che dopo una notte di travaglio morale ed esistenziale decide di convertirsi e di dare una svolta positiva alla sua vita. Certo verrebbe da chiedersi dove sia stato e cosa abbia fatto e letto in questi lunghi quattro anni, per accorgersi solo adesso che la Juventus, quella sana e vincente della triade, è stata vilipesa e mortificata ingiustamente, oltreché accusata da prove parziali e contraddittorie.
Mi domando, inoltre, che cosa voglia intendere quando parla di «parità di trattamento che la difesa della Società avrebbe chiesto durante il processo sportivo». Non certamente l’aver proposto ed ottenuto la retrocessione, la revoca di scudetti vinti onestamente sul campo, la svendita di una rosa di giocatori di livello mondiale ed il rafforzamento dell’Inter a costi promozionali!
A pensar male si fa peccato, ma spesso si individua la verità e chissà se dietro questo suo ravvedimento non ci sia il tentativo di sviare l’attenzione dai disastri sportivi che la Sua illuminata gestione ha saputo regalare ai tifosi. Vuoi vedere che quel diavolo di Moggi sta tornando di nuovo utile a Lei e alla Juve dopo anni di battaglie giudiziarie e sofferenze solitarie?
Carissimo Elkann, trovo francamente sorprendente leggere dalle colonne del Corriere della Sera del suo risentimento nei confronti di chi ha tacciato la Juventus, da lei condotta a senso unico durante Calciopoli, di essere stata parte attiva nel formulare ed accettare la propria condanna.
Vede Elkann, quando si è dalla parte della verità e quando si ha la responsabilità di una onesta storia centenaria e della dignità di quindici milioni di tifosi che nella Juventus si sono immedesimati e delle sue vittorie hanno gioito insieme alle proprie famiglie, allora si ha l’obbligo morale di affrontare le ingiustizie e le falsità, con coraggio e sacrificio, come la storia personale e professionale di chi Le scrive testimonia. Le ricordo che prima ancora dell’inizio del processo sportivo, Lei, probabilmente non troppo sorpreso per quanto stava accadendo e già proiettato verso il glorioso futuro sportivo che attualmente rallegra i tifosi bianconeri, considerando i recenti successi nazionali ed internazionali che la nuova dirigenza ha saputo collezionare, aveva già deciso di abbandonare me e Giraudo al nostro destino, rinunciando a difendersi ed anzi, cosa ancor più grave, dando mandato al suo difensore di accettare supinamente qualsiasi decisione.
Tuttavia i suoi istinti suicidi non si erano ancora placati se è vero, com’è vero, che all’indomani della presentazione del ricorso al Tar, nel settembre del 2006, per l’annullamento delle sentenze sportive e per la sospensione dell’inizio del campionato in attesa di un processo più giusto ed equo, Lei decideva che quel ricorso andasse ritirato e che le decisioni della Federazione non andassero contestate ma servilmente accettate, con pubblici ringraziamenti di Blatter a Montezemolo!
Durante il secondo filone di indagine, quello cioè delle presunte Sim estere denominato Calciopoli 2, la Juventus, in quell’occasione assistita da Franzo Grande Stevens, piuttosto che difendersi, come ho efficacemente fatto io, ha preferito patteggiare e pagare 300 mila euro! Nemmeno una mente fervida ed imprevedibile come quella di Alfred Hitchcock avrebbe mai immaginato che la vittima di una macchinazione
potesse diventare con un colpo di teatro a sua volta colpevole… E invece lei c’è riuscito, al processo di Torino.
In quella comica (se non fosse tragica…) vicenda, la Juventus da Lei condotta, non si è solo limitata a non difendere sé stessa ed i dirigenti che l’hanno onestamente servita per 13 anni di successi e vittorie “a costo zero” – come direbbero i suoi esperti di marketing nella fase di lancio di una nuova vettura – ma addirittura ha accusato me e Giraudo e Bettega (perché no?) di comportamenti illeciti in ambito economico-gestionale,poi puntualmente smentita da un attento esame da parte del giudice. Si ricordi che quell’assoluzione vale per Lei come una condanna.
Leggo che in un comunicato ufficiale la Società Juventus «confida che le istituzioni e gli organi di giustizia sapranno assicurare parità di trattamento per tutti, come d’altronde la società e i suoi difensori richiesero nel corso del processo sportivo del 2006» (!!!). Lei Elkann, con questo suo inaspettato e tardivo ravvedimento, mi ricorda l’Innominato dei Promessi Sposi, che dopo una notte di travaglio morale ed esistenziale decide di convertirsi e di dare una svolta positiva alla sua vita. Certo verrebbe da chiedersi dove sia stato e cosa abbia fatto e letto in questi lunghi quattro anni, per accorgersi solo adesso che la Juventus, quella sana e vincente della triade, è stata vilipesa e mortificata ingiustamente, oltreché accusata da prove parziali e contraddittorie.
Mi domando, inoltre, che cosa voglia intendere quando parla di «parità di trattamento che la difesa della Società avrebbe chiesto durante il processo sportivo». Non certamente l’aver proposto ed ottenuto la retrocessione, la revoca di scudetti vinti onestamente sul campo, la svendita di una rosa di giocatori di livello mondiale ed il rafforzamento dell’Inter a costi promozionali!
A pensar male si fa peccato, ma spesso si individua la verità e chissà se dietro questo suo ravvedimento non ci sia il tentativo di sviare l’attenzione dai disastri sportivi che la Sua illuminata gestione ha saputo regalare ai tifosi. Vuoi vedere che quel diavolo di Moggi sta tornando di nuovo utile a Lei e alla Juve dopo anni di battaglie giudiziarie e sofferenze solitarie?
giovedì 8 aprile 2010
Senti chi parla
Juventus.com
«Nel pieno rispetto delle attività riguardanti processi in corso, la Juventus valuterà attentamente con i suoi legali l’eventuale rilevanza di nuove prove introdotte nel procedimento in atto a Napoli al fine di garantire, in ogni sede sportiva e non, e come sempre ha fatto, la più accurata tutela della sua storia e dei suoi tifosi. Juventus confida che le istituzioni e gli organi di giustizia sapranno assicurare parità di trattamento per tutti, come d’altronde la società e i suoi difensori richiesero nel corso del processo sportivo del 2006».
Questo il comunicato di ieri della Juventus.
La mia domanda è una sola : se hanno sempre avuto la più accurata tutela della sua storia e dei suoi tifosi, perchè nel 2006 non si sono difesi? Perchè adesso sfruttano il lavoro dei legali di Moggi per cercare di riaprire i processi sportivi, loro che in difesa di Moggi in questi 4 anni non hanno mai speso una sola parola che sia una?

Il nuovo pezzo di oggi di Giampiero Mughini in cui mi cita anche nuovamente.
Arriva finalmente, dopo quattro anni di sordomutismo, una nota ufficiale della società Juventus dove, per quel che è di Calciopoli, il pane lo si comincia a chiamare pane. Alla luce dello strabiliante materiale che gli avvocati difensori di Luciano Moggi si sono procurati a forza di denaro e di indagine accanita, la Juve chiede «parità di trattamento » con le altre società coinvolte in quel fiume di telefonate in cui dirigenti dell’Inter o del Milan chiedevano che ad arbitrare quella data partita fosse l’arbitro Tizio e i guardalinee Caio e Sempronio. Telefonate la cui esistenza, ancora pochi giorni fa, era perentoriamente negata dai pm di Napoli che stanno giudicando se Antonio Giraudo e Luciano Moggi avevano messo in piedi o meno «una organizzazione a delinquere» che fungeva da signora dei campionati. Un’accusa tutta fondata sul presupposto che fossero solo Giraudo e Moggi a circumnavigare i designatori arbitrali, a commentare con loro affabilmente partite e arbitri, a imprecare contro decisioni giudicate sbagliate, addirittura ad andare a cena con quei designatori: accompagnati dalle loro mogli, un’aggravante non da poco.
Una costruzione accusatoria che si scioglie come neve al sole alla luce del materiale che abbiamo letto e che leggeremo. Per aver fatto Moggi telefonate analoghe al suo amico trentennale Paolo Bergamo, telefonate in cui il “direttore” della Juve parlava di quel che è il pane e la religione della sua vita, quale arbitro fosse più capace professionalmente ad arbitrare una partita importante, la Juve è stata derubata di due scudetti, cacciata dalla Champions e dai suoi redditi, scaraventata in B e per giunta con una sonante penalizzazione, disossata professionalmente di tanti suoi campioni e infine costretta a venderli ai rivali pur di sopravvivere.
La nota della Juve dice che questa «parità di trattamento » loro la avevano sempre chiesta. I fatti dicono
esattamente il contrario. All’origine degli sfracassi di Calciopoli/Farsopoli c’è esattamente il fatto che la società bianconera (e dunque la sua proprietà) aveva offerto l’altra guancia a giudici sportivi e a giornalisti euforici che stavano picchiando a morte contro la Juve e la sua leggenda.
Di telefonate intriganti ne erano emerse già in quei 2-3 mesi estivi in cui si compì il massacro della Juve, e c’erano di mezzo il Milan, la Fiorentina, la Lazio. «Parità di trattamento» un beatissimo c…. Al Milan tolsero qualche punticino e lo riacciuffarono per la collottola pur di aprirgli le porte della Champions, che poi la squadra di Ancelotti vinse. Pur di avere qualche punto di penalizzazione in meno, la Juve decise di non ricorrere al Tar, un ricorso arduo ma non impossibile da vincere. Sui giornali vicini a casa Agnelli il sordomutismo era ed è stato impressionante. Per dire del quotidiano della famiglia, La Stampa, solo da un paio di settimane l’argomento Calciopoli vi viene affrontato con una qualche attenzione problematica, come se non fosse così scontato che Moggi altri non era che la versione più recente del Male Assoluto. Non c’è stato grande giornale italiano che abbia mai speso una parola a favore della Triade, e questo sino a un editoriale di Mario Sconcerti apparso sul Corriere della Sera una decina di giorni or sono. C’era solo Moggi a difendere se stesso su Libero o in alcune tv private.
E già questo era insopportabile a tanti, che Moggi esercitasse il suo diritto alla difesa. Per dire di un cialtrone, ascoltavo alcuni giorni fa su una radio privata che è la mia preferita una trasmissione il cui conduttore, nel replicare alla telefonata di uno che malediceva la presenza di Moggi in alcune tv private, gli diceva che aveva una ben misera opinione del suo tempo se stava ad ascoltare quel che diceva Moggi.
Per quattro lunghi anni se no nci fossero stati alcuni siti juventini e alcune tv private, non una parola sarebbe stata pronunciata a difendere la storia della Juve e le sue vittorie. Non ci fosse stato l’eroico lavoro artigiano di Emilio Cambiaghi (autore di un magnifico Manuale di autodifesa del tifoso juventino), di Stefano Discreti, di Massimo Zampini, di tutti i prodi che costruiscono l’informazione quotidiana del sito Ju29ro.com (al cui recentissimo e imperdibile Che fine ha fatto la Juve? sono orgoglioso di avere apposto la prefazione), di blogger quali Mauro Zucconi (strepitoso un suo articolo sul Secolo XIX in cui supplicava John Elkann di vendere la Juve a un emiro), la dittatura del “pensiero unico” anti-Juve sarebbe stata totale. La dittatura di un pensiero che vuole la Juve signora degli scudetti solo perché imbroglia e corrompe, un pensiero che aveva fatto capolino già nell’Italia dei cinque scudetti consecutivi bianconeri negli anni Trenta. Il pensiero da “bar dello sport”, e non è un caso che i giudici sportivi dell’estate 2006 abbiamo fatto riferimento a quel pensiero come a qualcosa di cui avevano tenuto conto.
Dopo quattro anni di sordomutismo la proprietà della Juve s’è insomma desta. «Parità di trattamento» significa chiedere la riapertura del processo sportivo, e ci mancherebbe altro che non fosse possibile per un qualche cavillo. «Parità di trattamento » significa richiedere indietro il 28° e il 29° scudetto, i due dell’era Capello, due scudetti tra i più belli della saga juventina, e di cui non c’è leale giocatore di calcio o mister da me incontrati in tanti anni che non dicesse che la Juve li aveva stravinti sul campo. Con una squadra di cui 8 titolari su 11 disputarono la finale di Germania 2006.
Una costruzione accusatoria che si scioglie come neve al sole alla luce del materiale che abbiamo letto e che leggeremo. Per aver fatto Moggi telefonate analoghe al suo amico trentennale Paolo Bergamo, telefonate in cui il “direttore” della Juve parlava di quel che è il pane e la religione della sua vita, quale arbitro fosse più capace professionalmente ad arbitrare una partita importante, la Juve è stata derubata di due scudetti, cacciata dalla Champions e dai suoi redditi, scaraventata in B e per giunta con una sonante penalizzazione, disossata professionalmente di tanti suoi campioni e infine costretta a venderli ai rivali pur di sopravvivere.
La nota della Juve dice che questa «parità di trattamento » loro la avevano sempre chiesta. I fatti dicono
esattamente il contrario. All’origine degli sfracassi di Calciopoli/Farsopoli c’è esattamente il fatto che la società bianconera (e dunque la sua proprietà) aveva offerto l’altra guancia a giudici sportivi e a giornalisti euforici che stavano picchiando a morte contro la Juve e la sua leggenda.
Di telefonate intriganti ne erano emerse già in quei 2-3 mesi estivi in cui si compì il massacro della Juve, e c’erano di mezzo il Milan, la Fiorentina, la Lazio. «Parità di trattamento» un beatissimo c…. Al Milan tolsero qualche punticino e lo riacciuffarono per la collottola pur di aprirgli le porte della Champions, che poi la squadra di Ancelotti vinse. Pur di avere qualche punto di penalizzazione in meno, la Juve decise di non ricorrere al Tar, un ricorso arduo ma non impossibile da vincere. Sui giornali vicini a casa Agnelli il sordomutismo era ed è stato impressionante. Per dire del quotidiano della famiglia, La Stampa, solo da un paio di settimane l’argomento Calciopoli vi viene affrontato con una qualche attenzione problematica, come se non fosse così scontato che Moggi altri non era che la versione più recente del Male Assoluto. Non c’è stato grande giornale italiano che abbia mai speso una parola a favore della Triade, e questo sino a un editoriale di Mario Sconcerti apparso sul Corriere della Sera una decina di giorni or sono. C’era solo Moggi a difendere se stesso su Libero o in alcune tv private.
E già questo era insopportabile a tanti, che Moggi esercitasse il suo diritto alla difesa. Per dire di un cialtrone, ascoltavo alcuni giorni fa su una radio privata che è la mia preferita una trasmissione il cui conduttore, nel replicare alla telefonata di uno che malediceva la presenza di Moggi in alcune tv private, gli diceva che aveva una ben misera opinione del suo tempo se stava ad ascoltare quel che diceva Moggi.
Per quattro lunghi anni se no nci fossero stati alcuni siti juventini e alcune tv private, non una parola sarebbe stata pronunciata a difendere la storia della Juve e le sue vittorie. Non ci fosse stato l’eroico lavoro artigiano di Emilio Cambiaghi (autore di un magnifico Manuale di autodifesa del tifoso juventino), di Stefano Discreti, di Massimo Zampini, di tutti i prodi che costruiscono l’informazione quotidiana del sito Ju29ro.com (al cui recentissimo e imperdibile Che fine ha fatto la Juve? sono orgoglioso di avere apposto la prefazione), di blogger quali Mauro Zucconi (strepitoso un suo articolo sul Secolo XIX in cui supplicava John Elkann di vendere la Juve a un emiro), la dittatura del “pensiero unico” anti-Juve sarebbe stata totale. La dittatura di un pensiero che vuole la Juve signora degli scudetti solo perché imbroglia e corrompe, un pensiero che aveva fatto capolino già nell’Italia dei cinque scudetti consecutivi bianconeri negli anni Trenta. Il pensiero da “bar dello sport”, e non è un caso che i giudici sportivi dell’estate 2006 abbiamo fatto riferimento a quel pensiero come a qualcosa di cui avevano tenuto conto.
Dopo quattro anni di sordomutismo la proprietà della Juve s’è insomma desta. «Parità di trattamento» significa chiedere la riapertura del processo sportivo, e ci mancherebbe altro che non fosse possibile per un qualche cavillo. «Parità di trattamento » significa richiedere indietro il 28° e il 29° scudetto, i due dell’era Capello, due scudetti tra i più belli della saga juventina, e di cui non c’è leale giocatore di calcio o mister da me incontrati in tanti anni che non dicesse che la Juve li aveva stravinti sul campo. Con una squadra di cui 8 titolari su 11 disputarono la finale di Germania 2006.
mercoledì 7 aprile 2010
"Elkann richiedi gli scudetti!!"
di Giampiero Mughini
Caro John Elkann, mi perdoni ma non so se chiamarla ingegnere o presidente o che cos’altro. Di certo lei è il capintesta della proprietà di una delle squadre di calcio più famose e amate al mondo; di certo io sono uno dei dieci milioni e passa di italiani che stravedono per la Juve e per la sua leggenda e che non hanno ingoiato Tangentopoli e che non hanno alcuna intenzione di “dimenticare Moggi”, come dalla prima pagina del “Corriere della Sera” ci suggerisce il mio amico Beppe Severgnini, un eccellente giornalista che quando ragiona a favore dell’Inter si trasforma in un ultrà della curva più corriva.
Rapina Farsopoli
Ecco, io sono uno dei milioni di juventini che non hanno nessuna intenzione di dimenticare l’oltraggio e la rapina di Calciopoli/Farsopoli. E del resto i fatti di questi giorni vanno al di là di ogni nostra previsione. Va al di là di ogni previsione il fatto che dirigenti di tutte le società rivali parlassero al telefono con i designatori arbitrali né più né meno di come lo faceva il più autorevole di tutti i dirigenti di società calcistiche, per l’appunto Luciano Moggi. Né più né meno: parlavano, confabulavano, denigravano quell’arbitro o laudavano quell’altro, si auguravano che ad arbitrare quella o quell’altra partita decisiva fosse Tizio o Caio. Beninteso, chiacchiere da bar.
Poi in campo contava che Del Piero facesse quella tal rovesciata a mettere la palla al centro dell’area e che David Trezeguet andasse incontro alla palla e la colpisse di nuca all’indietro a scavalcare il portiere milanista. E a San Siro finì 1-0 per la Juventus. E non c’è dio o allah al mondo che possa sostenere che questo risultato era fasullo, e non c’è dio o allah al mondo che possa mettere becco in questo sacrosanto scudetto vinto dalla Juve, lo scudetto 2004-2005 che ci è stato rapinato e che è stato trasformato in uno scudetto di merda e di cartone appiccato sulle maglie nerazzurre di una squadra milanese che stava indietro di 14 punti.
Caro ingegnere Elkann, non esiste al mondo un’obiezione valida al mio ragionamento. Lei che è il proprietario della Juve, e che non ha difeso di una virgola il gruppo dirigente che aveva costruito la squadra meraviglia dei due scudetti di Fabio Capello, di obiezioni non ne può avere nessuna. Solo che voi proprietari della Juve, e lo dico non il massimo garbo possibile, nell’estate del 2006 avete scelto un’altra pista.
Triade da cacciare
Era da tempo che volevate sbarazzarvi di quella Triade troppo ingombrante. Umberto Agnelli, che quei dirigenti li aveva scelti e prediletti uno a uno, era morto. In casa Fiat gli uomini che erano stati cari all’Avvocato Gianni Agnelli non avevano la benché simpatia per gli uomini che erano stati cari al Dottore Umberto Agnelli. Lei ne aveva di consiglieri prestigiosi che le suggerivano di sbarazzarsi di Moggi e Antonio Giraudo, l’uomo che a tutt’oggi cura gli
interessi del ramo umbertagnelliano della famiglia e dunque dei suoi cugini, il ramo che sghignazza a sentire che Giraudo faceva parte di un’associazione a delinquere. E poi c’era che la Fiat del 2006 era alle soglie dell’abisso finanziario, non poteva permettersi di sfidare il governo di sinistra-centro e l’establishment industriale milanese
che faceva capo a Pirelli-Telecom e compagnia intercettante.
Senza difesa
A questo punto voi avete pagato lautamente un avvocato torinese perché non difendesse la Juve. Un avvocato che aveva dichiarato di non aver visto la gran parte delle carte processuali, ma che quel poco che aveva visto bastava perché la Juve fosse scaraventata in serie C. Quello che lo aveva fatto inorridire noi non lo abbiamo mai visto né ascoltato. In compenso stiamo ascoltando, e mille altre ne ascolteremo, le telefonate (in cui non c’è nulla di illegale) in cui dirigenti di tutte le squadra rivali della Juve confabulano con i designatori e premono su di loro. Chiacchiere al telefono, naturalmente.
Per me Giacinto Facchetti è e resta l’uomo che andava giù per le fasce, cento volte a partita. Un grande campione, punto e basta.
Esattamente come Luciano Moggi è per noi l’artefice e il costruttore della squadra che ha vinto e stravinto dappertutto senza costare alla sua famiglia, caro ingegnere Elkann, nemmeno un euro. E poi c’è che la condanna inflitta alla Juve nell’estate del 2006 non era una condanna, e bensì un ergatostolo. Una condanna a morte, l’interruzione violenta di una storia, la sua distruzione, una squadra fatta a brandelli e che era costretta a vendere i suoi campioni all’Inter rivale. Tanto che la Juve di oggi è sprofondata nell’abisso che lei sa, caro ingegnere.
Errore da correggere
Bene. Sbagliamo tutti, voi avete sbagliato nell’estate del 2006. È il tempo di correggere quel vostro errore. È il tempo di chiedere indietro quello che è stato rapinato alla società di Corso Galileo Ferraris e alla leggenda della Juventus, la squadra di calcio la cui storia è inscindibile dalla famiglia Agnelli, la famiglia di cui lei è il membro di quinta generazione. Ingegnere, abbiate il coraggio di correggere il vostro errore.
Non siate timido, non avete di fronte dirigenti di calcio o giudici sportivi che siano degli eroi o degli “onesti”. Avete di fronte degli esseri umani, che sbagliano a loro volta e che intrigano a loro volta. Siate a vostra volta degli esseri umani, gente che non si fa prendere a ceffoni senza reagire. Pensi, caro ingegnere, a Gianni e a
Umberto Agnelli. Ai due fratelli che se fossero stati vivi Calciopoli non sarebbe neppure cominciata.
Neppure cominciata la farsa in cui un ex membro del consiglio di amministrazione dell’Inter sarebbe sbarcato a Roma a cambiare i giudici che dovevano decidere se sì o no meritava di essere coperta di fango la squadra di cui otto titolari su undici erano in campo nella finale di Coppa del mondo del luglio 2006. La squadra costruita da Moggi e Giraudo. La squadra che fa da stemma della storia della famiglia, ingegnere Elkann. Tutto questo sia detto con garbo, caro ingegnere. Buon lavoro, buone decisioni. Decisioni pro veritate.
mercoledì 31 marzo 2010
"Benvenuti al Conad Stadium"




Salve Gigi, siamo felici di riaverti con noi, sei una voce libera nel campo dell’informazione che ha parlato da subito con obiettività di Calciopoli, che ha rappresentato la matrice del brutto momento che i tifosi juventini stanno vivendo ora. Sull'attuale momento della Juve cosa ne pensi?
"La mia paura, che è poi quella di tutti, è che il tunnel è ancora lungo, il buio è ossessionante e non se ne vede la fine. L’allenatore che cambia non serve, la squadra a cambiarla non puoi, la dirigenza non se ne andrà mai: qui il problema non è il 2006, ma il 2004, quando John Elkann incontra a Parigi Blanc e gli propone di venire alla Juve per fare il numero uno. Blanc perplesso gli risponde: “ Ma non avete già Moggi e Giraudo che vincono?”. Gli risponde allora John “No, perché adesso li facciamo fuori.” Intorno poi c’era il fantasma di Baldini che aleggiava, che annuncia in anticipo a Mazzini, vice presidente della Federazione, che stava per iniziare l’operazione per cacciarli, proprio lui che era amico del tenente colonnello Auricchio che faceva le indagini effettuando il taglio e cuci sulle pagine della Gazzetta, che è come se io venissi arrestato per stupro e Auricchio facesse le indagini su di me leggendo Playboy. Qui abbiamo un tenente colonnello che ha condotto come braccio esecutivo di una procura della repubblica e ammette in aula sotto giuramento che lui le notizie le ha tratte dai tabellini della Gazzetta, e quando gli fanno notare che non è un Vangelo ma un giornale sportivo e che non ha citato altri giornali, lui risponde che la Gazzetta è la fonte più attendibile. Gli avvocati di Moggi gli fanno notare che in una partita, per la Gazzetta, fu espulso Morfeo, cosa che non era vera, facendogli capire che possono succedere degli errori nei giornali. Lui non rispose nulla. Quando gli hanno contestato il perchè non ci sono le intercettazioni telefoniche che tutti cercano, (perchè lo disse Bergamo che esistevano quelle telefonate tra Inter e Bergamo stesso) intervenne il pm a dire che probabilmente gli era sfuggito qualcosa. Ma scherziamo? Allora bisogna prendere la filiera che parte da Blanc, passa per Montezemolo, e arriva a Zaccone, passato alla storia per il primo caso di un difensore che chiede la condanna dell’imputato. Che è come se il difensore della Franzoni chiede la condanna della stessa Franzoni. Zaccone sta facendo adesso l’arringa a favore di Grande Stevens a Torino, in cui rischia due anni e mezzo di carcere, ma adesso Zaccone ha chiesto l’assoluzione del suo assistito. Che strano, stavolta la chiede. L’altra volta che in più gli pagava la parcella (500'000 euro ndr), il presidente della Juventus di allora lo fa fuori, e ora no? Non era un pregiudicato, era l’avvocato Grande Stevens, che secondo loro rubava. Hanno fatto del male a quattordici milioni di persone, rovinandogli l’amore, e la passione viscerale, procurandogli un danno irreversibile perchè è da anni che non ci sono più ragazzi che quando devono scegliere una squadra non scelgono la Juve. La considerano una squadra di malfattori per l’educazione che arriva dell’informazione stessa o dai genitori. Questa gente ha fatto un male tremendo e l’unica speranza è che l'attuale proprietà metta in vendita le azioni della Juventus. Facciamo una colletta e compriamole noi tifosi facendo anche un mutuo, ma se ne devono andare, deve vendere, e negli striscioni non ci deve essere scritto solo “Vogliamo Andrea Agnelli” ma anche “Via John Elkann” ed “E non solo dalla fiat” lo metterei tra parentesi.
Tutto nasce dalla morte dell’Avvocato e di Umberto Agnelli?
"Si, ma qui c’è anche un problema prendendo le date, perché Giovanni Agnelli muore il 24 Gennaio 2003, mentre Umberto nel maggio 2004, un anno dopo. Ma c’è anche un'altra morte che dimentichiamo spesso, la morte dell’avvocato Chiusano, che da vivo non avrebbe mai permesso tutto questo scempio. Pochi mesi dopo queste date, John Elkann il nipote di Gianni Agnelli, colui che viene designato a guidare l’impero, si organizza con Montezemolo per la distruzione del bene più caro di suo nonno e del suo pro zio Umberto: la distruzione della Juventus. È il nipote di Gianni e Umberto che ha aspettato la loro morte per sottrarre a quattordici milioni di persone la loro passione."
Se leggiamo la rosa della Juve, a parte situazioni paradossali come quella di Diego che pare un altro giocatore rispetto all’anno scorso, la formazione in se non è poi tanto male. Cosa succede allora in campo?
"C'è autogestione. Nell’Inter, nel Milan e nella Roma, ad esempio, l’uomo che firma l’assegno è uno con un nome e un cognome e che se si presenta negli spogliatoi è una persona che viene temuta e ascoltata. Pensiamo a Moratti con Mourinho, a Rosella Sensi, a Garrone e a Della Valle e ora spiegatemi nella Juve chi è credibile temuto e ascoltato quanto loro. Anche io mi meraviglio leggendo la rosa della Juventus, e vorrei che Del Piero oltre a chiedere il rinnovo del contratto e a scrivere che cosa pensa dal suo sito, prendesse in pugno la situazione parlando con i tifosi, dicendo cose chiare e forti, anche di autocritica. Abbiamo paura di farci male, ed è un momento vergognoso, non siamo preparati bene fisicamente e non teniamo un risultato. Stesso discorso con Blanc, che non è temuto perché non è quello che firma l’assegno o quello che può decidere di cacciarti. Ci sono giocatori che non ce la fanno fisicamente e gente che non ama questa maglia, dei lavativi, la situazione è andata a farsi benedire. E’ stata perversa l’idea che dopo i Mondiali sarebbe arrivato Lippi, Ferrara doveva solo scaldare una panchina, gli anziani giocatori della Juve che hanno una media di 33 anni già lo sapevano. Ci hanno fatto perdere un anno con un progetto inesistente, Lippi vigliaccamente si è già tirato indietro dicendo che non aveva dato consigli alla Juve. Chi allora aveva consigliato Cannavaro per provare la coppia con Chiellini per collaudarla prima dei Mondiali? Chi ha fatto comprare Grosso per poterlo collaudare e tenerlo in caldo per l’estate? La Juventus ha retto l’anno scorso perchè c’era ancora l’ossatura di Moggi e Giraudo e c’era anche Pavel Nedved, l’unico che sarebbe in grado di alzare la voce negli spogliatoi. Per me l’unico con gli attributi è Chiellini: ha dimostrato di aver carattere e amor proprio e molti dovrebbero spaccarsi la mano nello spogliatoio invece l’unico che è stato in grado di farlo è Chimenti....."
Questo pero non scagiona i giocatori: anche se non hanno punti di riferimento sono pagati per giocare a pallone e non dovrebbero avere paura di qualcuno. Questi giocatori non hanno cuore e attributi, la responsabilità è anche la loro.
"Sono d’accordo che è anche colpa loro, ma ci deve esse qualcuno che gli dice che si devono vergognare, dovrebbero chiedere la sospensione dello stipendio, ma se non hanno nessuno che gli mette paura non si può fare nulla. Dovrebbe accadere un po’ come succede negli uffici, quando ti fanno timbrare il cartellino e hai sempre qualcuno col fiato sul collo e che ti fa filare dritto."
C’è gente in Italia che non arriva alla fine del mese, i calciatori con uno stipendio invece campano di rendita per tutta la vita...
"Certo, basti pensare che una persona importante come Veronesi guadagna come una riserva di serie A o peggio ancora come un preparatore dei portieri. Siamo alla vigilia di cinquemila licenziamenti negli stabilimenti Fiat e dall’altra parte, nell’altra azienda di famiglia si trovano ventidue giocatori che prendono stipendi assurdi senza fare nulla. Un operaio ci mette vent’anni per guadagnare qualche mese di stipendio di uno di loro. I stabilimenti sono in crisi, le automobili non si vendono, come possono comprare un giocatore che costa milioni di euro e poi chiedere un aiuto allo stato? Con l’Avvocato era possibile, ma questa nuova proprietà non ne è capace. Io mi meraviglio come a Torino non ci sia ancora qualcuno che sia passato per le vie di fatto, non si rendono conto i dirigenti della Juve che hanno a che fare con un pubblico che ha perso la pazienza, la Juventus ha avuto comportamenti vergognosi verso i tifosi. A chiedere la squalifica della curva per i cori su Balotelli è stato il componente della Juve nella commissione famosa che deve decidere le trasferte; a chiedere il divieto dei supporter bianconeri a Milano è stato il dirigente della Juve nella stessa commissione. Non tenendo conto che oltre agli esaltati ci sono migliaia di persone perbene che vanno allo stadio, gente che prende i pullman da migliaia di chilometri da Torino, che mangiano un panino con la frittata viaggiando di notte partendo dai posti più sperduti. Non hanno capito che la situazione sta per scoppiare da un momento all’altro. Luciano Moggi in uno stadio lo chiamerebbero in tutti i modi più maligni che esistono costringendolo a smettere di vedere partite allo stadio, mentre questi signori della dirigenza e proprietà vanno all’Olimpico e non hanno alcun pudore di nascondersi."
Bisognerebbe definire altre filiere esterne come quella di Baldini ed altri, poi c’è la filiera mediatica che ci ha affossato. Ascoltiamo giornalisti della Gazzetta, che giudicano irrilevante ogni cosa che esce dal processo di Napoli, come il fatto che i carabinieri non hanno menzionato la partita Milan-Juve solo perchè arbitrata da Collina, quando pochi giorni prima si era messo d’accordo con Meani per andare a pranzo insieme. Poi pensiamo a gente che a RADIO RADIO parla ogni giorno dicendone di tutti i colori contro la Juve.
"A proposito di queste persone, penso anche a Vocalelli, direttore del Corriere dello Sport. Mi ricordo quel filmato sul sito del Corriere dove c’è Cobolli Gigli che dichiara di aver chiesto consiglio allo stesso Vocalelli per vedere se era meglio chiedere la A o la B. Se noi ci aspettiamo da queste persone rettifiche o scuse, togliamocelo dalla testa, il giornalismo italiano è basato sulle impurità. Il problema è che per scrivere di cronaca giudiziaria bisogna aver fatto i cronisti e conoscere le procedure con una buona preparazione giuridica, per poter maneggiare una situazione simile. Ferraiolo e Palombo ce l’hanno, ad esempio, questa preparazione? Nella loro carriera hanno sempre e solo pensato di gambe, campi e infortuni: sapendo che hanno scritto quelle cose e sapendo che dagli atti viene fuori tutto quello che loro contrastavano, si sono ancora più scatenati, e per evitare di essere smascherati hanno fatto di tutto per evitare che il loro ruolo veniva pubblicamente divulgato. Mi sto leggendo il bellissimo libro dello ju29ro team “Che fine ha fatto la Juve?”, dove ci sono tante cose allucinanti, dalle iscrizioni dei campionati al problema delle plusvalenze, e ci si meraviglia di queste persone che vogliono il calcio pulito e la moralità. Dov’erano di fronte a queste schifezze che si facevano lontane da Torino?, Non aspettiamoci una punizione da parte dei lettori o dai direttori. Non ce n’è di gente coraggiosa che segnala all’ordine dei giornalisti queste cose, e non c’è soprattutto perchè il requisito maggiore della triade era quello che si faceva rispettare, questa nuova dirigenza ha perso il senso del rispetto per i propri tifosi, ogni notizia sbagliata che esce dovrebbe esse rettificata e invece accade tutto il contrario."
Sono arrivati tantissimi messaggi per te da parte dei tifosi, ma la domanda più gettonata è come i tifosi potrebbero fare una sorta di colpo di stato e in che modo possono mandare un messaggio forte a questa dirigenza?
"Nella storia delle grandi tensioni tra dirigenze e tifoserie non ricordo grandi episodi in cui la gente vince sulle proprietà con qualche tipo di golpe, ci sono solo state delle tensioni che hanno portato però a piccole vittorie. Mi ricordo ad esempio dell’assedio dei tifosi della Fiorentina a casa di Cecchi Gori per difendere Terim: vinse la piazza e da quel giorno l’ex presidente dei viola non tornò più a Firenze. Mi ricordo una sollevazione dei milanisti, ricordo un corteo sotto la Federcalcio dei tifosi romanisti, ma non vedo casi in cui la presidenza cede alla piazza. In più abbiamo lo svantaggio che i nostri tifosi sono sparsi in tutta l’Italia e non solo, senza essere concentrati nello stesso posto, il tifoso juventino manca di nuclei centrali, quindi la vedo difficile. Mi chiedono in tanti cosa fare e sono scettico sulla contestazione di domenica con l’Atalanta, perchè so che è una sofferenza stare fuori dallo stadio, ma anche io farò come loro. Ho ricevuto una proposta interessante che però condivido in parte: inondare lo stadio di bandiere nerazzurre perchè questi signori ci hanno venduto all’Inter: hanno venduto a loro giocatori importanti come Ibrahimovic e Vieira e gli hanno venduto il predominio dei campionati successivi. Facciamoli godere ancora di più, sventolando le bandiere dell’Inter nello stadio della Juve, dimostrando a tutti di aver capito chi ci ha affossato e chi ha organizzato la torta per farci male. Geniale come cosa, perchè allo stadio non inquadreranno la partita ma si parlerebbe solo di questa cosa. Come sarebbe rivoluzionario anche fare una panolada con fazzoletti neri in segno di lutto, perchè hanno ucciso uno dei nostri beni più preziosi, la passione, e quindi una delle due proposte la farei diventare realtà. Gli dimostriamo che sappiamo che siamo stati presi in giro e chi ci ha presi in giro."
Cosa ne pensi della proposta, invece, dei tanti tifosi che dicono di colpirli sotto il profilo economico? Si parla tanto del nuovo stadio, facendoci vedere questi bellissimi filmati in 3D, ma pensiamo che prima o poi il pubblico si stanchi di questa situazione e bisogna vedere anche se questo stadio sarà riempito. La gente prima o poi si stuferà di essere presa in giro.
"Blanc si dice sia un grande manager per la questione stadio, dimenticandosi però che l’idea era nata molto prima, da Moggi e Giraudo. Consiglio a Blanc di cedere la superficie dello stadio alla Conad, perchè il nuovo stadio si chiamerà appunto così. Hanno venduto il marchio Conad per questo, proporrei che il supermercato occupi la superficie intera dello stadio cosi la Conad pagherà di più e Blanc farà ancora più bella figura."
Quindi tu la dai come notizia ufficiale?
"Si, il nuovo stadio si chiamerà Conad Stadium, quelli delle mortadelle, prosciutti e salumi vari."
Una provocazione simpatica: Gabetti e Grande Stevens hanno portato John Elkann a capo della Juve per portarlo al potere, per quello che sta succedendo adesso i due “padrini” non potrebbro pensare di passare il potere da John Elkann ad Andrea Agnelli e tentare di scansarlo?
"Non credo, John è presuntuoso, crede di avere il potere di decidere qualsiasi cosa, è sempre circondato da gente che non fa parte della scorta. Considera la Juventus una sorta di marchio, cosa che non è redditizia e che gli crea grane. Ma John riceve in maniera felpata la rabbia che arriva dai tifosi, l’ufficio stampa non gli mette i titoli dei giornali negativi, gli mette davanti una bella situazione. Un po’ come i politici, che non sentono più il pensiero della gente perchè non stanno più tra le persone. Lui non sa nulla di ciò che sta bollendo nella pentola, è un uomo di potere che ha una ricchezza smisurata. Gli mancano i parametri, lui non è sulla nostra lunghezza d’onda o comunque non può capire la gravità della situazione. Quando parla con Montezemolo o con Gabetti o con Grande Stevens o con Blanc, non parlano di problemi. Blanc va da John a dirgli quello che ha detto a Sky: che i conti sono apposto ma che c’è solo un po’ di sfortuna che ci gira intorno. Non gli illustra la situazione vera, non gli spiega il progetto che in realtà non è mai esistito. Viene dal Roland Garros e non c’entra nulla col calcio, poi c’è Secco che era uno che prenotava gli alberghi e adesso si ritrova a fare la campagna acquisti. Voi pensate che la Juve ha ancora un rete di osservatori in Europa? Non esiste più tutto questo. Ricordate quando dicevano che cercavano Kuranyi? Lui venne fatto seguire anni fa da Moggi, che mandava Brambati tutte le domeniche per vederlo giocare senza dirgli la ragione, al punto che Brambati si stufò anche di vederlo giocare. In verità era una mossa diversiva per vedere giocare Ibra. Come quando il Milan mandava gli osservatori a Bordeaux per controllare Dugarry, che comprarono poi per una cifra esagerata, mentre Moggi mandava uno sconosciuto sempre a Bordeaux per tenere d’occhio Zidane. Adesso chi decide di visionare i giocatori? Non esistono più queste reti, i progetti sono questi, non sono neanche riusciti a fare un contratto a gettone a Nedved."
Vuole mandare un messaggio a tutti i nostri tifosi, anche per dargli un pò di speranza se esiste?
"Il messaggio è che non bisogna arrendersi mai, dobbiamo riprenderci con forza e amore la nostra passione che ci hanno tolto, mandiamoli a casa!"
giovedì 11 febbraio 2010
"Ridate la Juve agli Agnelli!"

"Tutti pazzi per la Juve"questa volta ha intervistato l'ex amatissimo portiere bianconero Stefano Tacconi.
Buonasera Tacconi. E’ un piacere averti con noi.
Ti abbiamo visto qualche settimana fa in tv ironizzare su Maifredi in merito alle parole roboanti che rilasciò in radio a fine novembre. Ma davvero lo consideri un allenatore mediocre?
“Un mediocre? Magari per lui lo fosse. Io non lo considero proprio un allenatore, e gliel’ho sempre detto anche quando eravamo insieme alla Juve..”
Cosa ne pensi del momento delicato della Juve? A chi dai più colpe?
“Io ho una mia idea: quando la Juve è tornata in serie A, doveva fare la squadra subito e comprare campioni veri. Bisognava spendere in quel periodo. I veterani hanno fatto una buonissima scelta nel rimanere, ma a quel punto la società doveva fare degli acquisti importanti."
Non ti sembra che Blanc e Secco siano altamente inadeguati per guidare un top-team come quello bianconero?
“Li conosco ma non sono dentro la situazione. E’ evidente che ormai sono in uno stato confusionale dal quale sarà difficile riprendersi. Ci vorrà tempo, forse anni, per tornare la Juventus.”
Quest’anno poi non ti è sembrato folle puntare su un allenatore inesperto come Ferrara in un momento così delicato della storia Juventina?
“Sicuramente. La Juve ha sbagliato a cacciare Ranieri in quel modo. Che errore.”
Ti ricordiamo tutti nel periodo d’oro degli anni 80 della Juve, che era quasi imbattibile. Cosa provi quando imputano alla Juve tante cattiverie?
“Ma sai, oggi ad esempio tutti odiano l’Inter. Quando una squadra vince le malelingue ci sono e ci saranno sempre. Comunque tornando alla Juve, devo dire che è sempre stata odiata, poi quando vinceva soprattutto, ripeto, è normale."
Normale mica tanto se poi il sentimento popolare ti fa retrocedere in serie B senza illeciti….
“Sul sentimento popolare dico che prima o poi capiterà anche all’Inter qualcosa di grosso.”
Torniamo per un attimo alla serata terribile dell’Heysel. Cosa ricordi? Cosa sapevate negli spogliatoi?
“Io l’ho sempre detto. Sapevamo della tragedia ma ci hanno imposto di giocare per forza, altrimenti sarebbe successo anche di peggio. E’ stata la mia partita migliore di tutta la carriera e non la posso neanche raccontare, perché tutto è passato in secondo piano quella sera. Comunque la tragedia dell’Heysel non ha insegnato niente ai tifosi perché la gente continua a picchiarsi e ad incitare alla violenza...”
Ci ricordiamo tutti due gol storici da te subiti. Il primo preso da Pruzzo in rovesciata durante un Juventus-Roma e il secondo il famosissimo goal di Maradona su punizione a due in area, al S.Paolo.
“Di solito quando prendi gol del genere i compagni di squadra ti guardano male, come per chiederti “cosa hai combinato?”. Sono due dei gol più importanti e belli della storia del calcio italiano e me ne vanto di farne comunque parte, anche se come parte sconfitta. Comunque soprattutto su quello di Maradona, era impossibile pensare che l’avrebbe tirata a giro da quella posizione cosi ravvicinata. Se lo fanno vedere in televisione da venticinque anni significa che ha una certa rilevanza. Quando lui dice che è stato uno dei gol più belli della sua carriera, per me è una cosa positiva di cui ne vado anche fiero.”
Cosa significa parare due rigori nell’Intercontinale?
“È il sogno di tutti i bambini. Io sognavo di giocare nella Juve e vincere la coppa del mondo con la mia squadra del cuore, ci sono riuscito. Sono un uomo fortunato.”
Chi dovrebbe comprare l’anno prossimo la Juve? E qual’è il miglior allenatore su cui ripartire?
“Ci sono giocatori in giro molto bravi anche se non campionissimi, ti prendi quello che passa il convento. Per quanto riguarda l’allenatore, dico che se i migliori allenatori italiani vanno all’estero, noi prenderemo invece uno straniero…..”
Tu che sei stato alle dipendenze della famiglia Agnelli, con un presidente competente e la gestione societaria diretta da Giovanni e Umberto, cosa provi vedendola adesso gestita da uno come Blanc, che con il mondo del calcio non c’entra nulla?
“Io ho un sogno: voglio rivedere un vero Agnelli a comandare la squadra, con John e Lapo Elkann che invece ritornino a giocare al parco con Montezemolo come succedeva ai miei tempi…..”
Lei chi vede come suo erede nel calcio di oggi?
“Ce un pò di crisi in giro, ma direi che come carattere e grinta non c’è nessuno che mi assomiglia.”
Cosa pensa adesso di Zaccheroni. Secondo lei potrà risollevare la stagione juventina o ormai sarà un calvario fino alla fine?
“Non lo so. Per il bene della Juve spero faccia bene e che li mandi in Champions ma sono molto pessimista e poco convinto che possa fare bene…..”
domenica 31 gennaio 2010
Corrida Juve
Ricordate "La Corrida", lo storico programma prima radiofonico e poi televisivo condotto dal mitico Corrado? Scopo della trasmissione era quello di far ridere la gente, facendo esibire dei dilettanti allo sbaraglio. Forse la tanto reclamata operazione simpatia lanciata dalla nuova Juventus post-Calciopoli consiste proprio in questo: far ridere i tifosi avversari, facendo esibire dei dilettanti. Cobolli Gigli, Montali, Blanc, Secco, Ferrara, Maddaloni hanno tutti in comune un punto fondamentale. Nessuno di loro aveva precedente esperienza nel mondo del calcio nel preciso ruolo che gli è stato affidato da John Elkann & consiglieri. Dei "dilettanti allo sbaraglio", nel vero senso del termine. Nella lingua italiana infatti con il termine dilettante ci si riferisce proprio ad una persona che svolge un'attività senza specifica competenza. E' il caso della nuova dirigenza bianconera.Conseguenza di questo è che, uno alla volta, ovviamente stanno tutti fallendo, venendo di volta in volta liquidati. Davvero surreale, ai limiti dell'indecenza comunque, come si è gestita l'ultima settimana da allenatore di Ferrara. Ciro "Fantozzi altro che Rocky" non meritava assolutamente un'umiliazione del genere, degna di una crocifissione in Sala Mensa. Il toto-allenatore per la sua successione è stato quanto di più basso io ricordi nella storia della Juventus: Zoff, Gentile, Brio, Vialli, Trapattoni, Hiddink, Benitez e chi più ne ha più ne metta. Alla fine, dalla lotteria-traghettatore è uscito fuori vincente il nome di Zaccheroni. Il mister romagnolo non allena più dal 2007, quando fu esonerato dal Torino per una striscia di sconfitte consecutive che molto ricorda quella ottenuta dall'attuale Juventus. Ma chi altro, d'altronde, avrebbe accettato di guidare la squadra a scadenza, senza garanzia alcuna e con pochissime possibilità future di rinnovo? Auguri a Mister Zaccheroni, non sarà facile risollevare un ambiente sull'orlo di una crisi di nervi ma soprattutto non sarà facile recuperare i tantissimi giocatori vittime di infortuni, la causa numero 1 del fallimento juventino di quest'anno. Chissà se avrà la fortuna e la forza di tirar fuori la squadra bianconera da questa drammatica situazione. Certo che un altro esonero in casa Juve sarebbe davvero duro da digerire per i tifosi. Dopo quelli di Ranieri e Ferrara in meno di un anno, manca solo un colpo di Blanc alla Zamparini o alla Cairo, con la richiamata in corso di stagione di un tecnico già esonerato per mettere definitivamente KO quel che resta dell'immagine della Juventus. Domenica scorsa, Luciano Moggi in diretta televisiva mi ha detto -Stefano, e pensare che Blanc un giorno ebbe a dire: "il calcio è una cosa più facile di quello che pensassi." Evidentemente parlava della squadra che gli avevamo lasciato noi.-Ricollegandomi poi ancora a dichiarazioni fatte in mia presenza dall'ex Direttore Generale della Juventus, è importante ricordare che Moggi due settimane fa ha tirato in ballo come scottante argomento un'intercettazione che presenterà al Processo di Napoli e che riguarda una telefonata tra l'ex Direttore Sportivo della Roma Franco Baldini e Innocenzo Mazzini, ex vice presidente della Figc. In questa intercettazione, che da questa settimana si può ascoltare sul sito ju29ro.com, Baldini anticipa Calciopoli di un anno, dicendo a Mazzini che sta lavorando ad un ribaltone che estrometterà dal calcio Moggi, Carraro, Giraudo e Galliani ma a lui farà in modo di salvarlo. In cambio di cosa? Di una raccomandazione per il suo amico Renzo Castagnini. Sapete dove lavora dal 2008 quel Renzo Castagnini, raccomandato da Baldini, che all'epoca aveva difficoltà a trovare una squadra? Ma nella nuova Juve, ovvio. Da quest'anno addirittura promosso a Responsabile del Settore Giovanile. E Vincenzo Chiarenza invece, il tecnico più vincente nella recente storia della Juventus Giovanile, è stato costretto ad andare via da Trinità Blanc, che ne ha bocciato il brillante progetto come dichiarato con grande amarezza dallo stesso Mister ai microfoni di "Tutti pazzi per la Juve". Come amava ripetere sempre l'indimenticato Corrado: "e non finisce qui"Purtroppo, per i tifosi juventini...
sabato 30 gennaio 2010
Zac-Caronte.....



da Tuttosport.com
«È giusto voltare pagina: riconosco il lavoro precedente, perchè la Juve ha proposto un calcio vincente, ma non conosco caratterialmente la squadra». Sono le prime parole di Alberto Zaccheroni, chiamato sulla panchina bianconera per sostituire Ciro Ferrara.
«PIZZA PER BENITEZ» - Infastidito dalle voci di Benitez per il futuro? «Io sarei orgoglioso di lasciare la squadra in Champions League a chiunque arriverà dopo di me, Benitez o non Benitez. Mi farò offrire eventualmente una pizza prima di lasciargli la squadra. Ma io lavoro per cercare di mettere in difficoltà i miei dirigenti e guadagnarmi la riconferma».
«QUESTA JUVE PUO' GIOCARE CON QUASI TUTTI I MODULI» - «Io il 3-4-3 l'ho utilizzato quando avevo in rosa giocatori votati alla fase offensiva ma non l'ho adottato sempre nella mia carriera. Nella Lazio non l'ho usato e all'Inter lo feci solo nel primo periodo. Io mi adatto alle caratteristiche e ai giocatori che ho a disposizione. Mi applico, studio molto, e so variare modulo in base alle situazioni. Conosco bene il mio lavoro. Lo spessore di questa squadra è talmente importante che possiamo giocare con quasi tutti i moduli di gioco».
«DOPO IL 5 MAGGIO MI ASPETTAVO UN REGALO» - «Il 5 maggio? Dopo quella partita mi aspettavo un regalo a casa da parte di Bettega ma non mi è arrivato nulla...».
«LA SQUADRA MI HA ACCOLTO BENE» - «La prima reazione della squadra? Nessun giocatore aveva un atteggiamento negativo, spero di aver fatto breccia in tutti loro. E' una sfida importante in un club che ha fatto la storia del calcio italiano e mondiale e per me è un vero onore essere stato incaricato di gestire questa situazione portarla all'obiettivo di entrare nelle prime quattro in classifica».
«RITROVIAMO IL DNA JUVE» - «Io spero di trovare tutte quelle qualità che sono il dna della Juventus: tenacia, caparbietà e pensare che il maggior rischio che possiamo correre è quello di non voler rischiare. Questa deve essere una squadra che strada facendo deve prendere consapevolezza della propria forza e andare in casa o in trasferta a vincere ovunque».
«LA MIA ESPERIENZA AL SERVIZIO DELLA SQUADRA» - «Metterò al servizio dei miei giocatori l'esperienza che ho accumulato nella mia carriera. Avrò poco tempo per preparare la partita con la Lazio. Non dormirò sicuramente, resterò a Vinovo e metterò le tende per analizzare le caratteristiche dell'avversario e quelle degli uomini che avrò a disposizione per la sfida».
«ORGANICO DELLA JUVE E' DI PRIMISSIMO LIVELLO» - «L'organico della Juventus è importante ed è fondamentale tornare alle caratteristiche della Juventus di inizio stagione dove era da tutti (o quasi) ritenuta la prima forza del campionato. Non è compito mio andare a guardare in passato cosa sia accaduto ma la componente infortuni è stata molto importante, purtroppo. Molti sostengono che questa squadra non sia all'altezza dell'obbiettivo prefissato in estate, la mia sfida è invertire questa previsione. I giocatori che sono arrivati, soprattutto quelli più discussi, siano ottimi giocatori. Darò il massimo per ridare equilibrio nella squadra. Nel calcio non c'è solo la componente tecnico-tattica ma anche quella psicologica».
«OBIETTIVO MINIMO E' LA CHAMPIONS» - «Ho accettato con grande entusiasmo il compito di riportare la Juve ai livelli che le competono. Voglio centrare gli obiettivi di inizio stagione e magari farmi pagare una pizza dal prossimo tecnico che mi sostituirà a giugno per il modo in cui gli lascerò la squadra. L'obiettivo minimo di quest'anno? L'ingresso in Champions League».
«E' UN PROBLEMA DI TESTA» - «Cercherò di intervenire sul piano tecnico-tattico ma al momento il punto principale è l'aspetto psicologico. Sarà quello che dovremo gestire meglio. Perchè Melo e Diego non stanno rendendo come ci si attendeva? Perchè il rendimento di uno è legato al rendimento della squadra. Se il centrocampo non mette pressione all'avversario, la difesa va in difficoltà. E' un problema di collettivo, non esistono giocatori che decidono da soli una partita. Questa squadra, infortuni a parte, deve migliorare sul piano della convinzione»
«METTO SUL PIATTO LA MIA ESPERIENZA» - «Io sono una sorta di orfano del calcio. Non ho giocato a calcio professionistico e quindi metto sul tavolo la mia esperienza, ho allenato in tutte le categorie e nessuno mi ha mai regalato nulla. Non posso piacere a tutti, questo lo so. Il fatto di aver allenato tutti i club più importanti in Italia non mi spaventa»
«ALLA JUVE C'E' TANTO TALENTO» - «Parto con grande determinazione e proverò a trasmettere questa mia voglia anche ai ragazzi. Se i ragazzi acquisiscono la convinzione degli obiettivi che possono raggiungere, arriveremo lontani. Qui c'è tanto talento. Alla squadra chiederò la disponibilità a metteremi a disposizione tutto questo talento».
«I RISULTATI DOBBIAMO ANDARLI A PRENDERE» - «I risultati non li aspettiamo ma dobbiamo andarli a prendere. Perchè darsi degli obiettivi? Prima riprendiamo la strada maestra e in base a quanto tempo impiegheremo a raddrizzare la stagione, poi potremo fissare dei traguardi da raggiungere»
«HO PARLATO CON FERRARA» - «Ho incontrato Ferrara con grande piacere. Sono stato contento di aver parlato con lui e del fatto che lui abbia potuto salutare la squadra. Ferrara ultimamente ha avuto difficoltà a schierare 11 giocatori per via dei molti infortuni».
«TORNEREMO QUELLI DI INIZIO STAGIONE» - «Voglio riportare la Juve ad inizio stagione. E' una delle idee che per la Juve andrebbero bene, che potrebbero dare. La Juve era data da tanti come la favorita del campionato, vorrei riportare ottimismo nell'ambiente»
«LA JUVE E' IL MASSIMO. VORREI RESTARE ANCHE OLTRE» - «Ho accettato l'incarico con grande entusiasmo. Per me è un motivo di orgoglio essere qui. La Juventus è un top club. Andare a fare l'allenatore e sedersi sulla panchina della Juventus è il massimo. Il mio obiettivo? Vorrei mettere in difficoltà i dirigenti e provare a convincerli a tenermi anche oltre il prossimo 30 giugno».
da la stampa.it "Ferrara arrivederci..."
Ferrara rimane in famiglia, l’addio alla panchina della Juve ha un impatto più soft e dignitoso, affogato nella bambagia della riconoscenza aziendale. L’abbiamo sollevato dall’incarico, non esonerato» hanno spiegato Blanc e Bettega e non è una distinzione da poco come non lo era quella sul «Martini» da servire a James Bond agitato e non shakerato. In pratica don Ciro non dovrà fare le valigie come ogni tecnico che perde il posto, semmai spostarle in un’altra stanza che verrà definita nelle prossime settimane.
«Adesso faccia un po’ di vacanza e al ritorno ne parleremo» ha annunciato Blanc, ripetendo un concetto che John Elkann aveva espresso di persona allo stesso Ferrara, salutandolo al telefono: «La Juventus rimarrà sempre casa tua». I ringraziamenti del presidente francese suonano perciò come la ricompensa al dipendente fedele fino in fondo, all’uomo che non ha sbattuto la porta quando ha capito che la panchina non era più sua ma ha accettato di guidare la squadra a San Siro per non rendere deflagrante una situazione esplosiva. Ferrara poteva ribellarsi (secondo qualcuno lo doveva fare in risposta a una mancanza di rispetto alla sua dignità) ma per la dirigenza cui mancava l’alternativa immediata avere un paio di giorni in più da dedicare ai sondaggi è stato un favore non da poco.
«Un gesto di grande responsabilità del professionista e dell’uomo», lo hanno definito in sede annunciando che non si tratta di una rottura e che l’amicizia continua. «I risultati non hanno scalfito la stima per lui». Ed è una stima spessa e profonda se permette a tutti di sorvolare sul bilancio che più nero non si può, con 9 sconfitte nelle ultime dodici partite e una serie di record negativi: il Catania che vince a Torino dopo 46 anni, il Napoli dopo 21, la più pesante batosta interna nella storia delle Coppe, cioè il 4-1 contro il Bayern, l’uscita da tutte le compertizioni. Ma il Ferrara che ha fallito l’imitazione di Guardiola non soltanto per colpe sue si è dimostrato un uomo affidabile che tornerà utile in futuro.
Il «dead man walking» torna a vivere. Dovrà rinunciare per sempre al sogno di allenare, a meno che non emigri da altre parti, però rimane nel gruppo e non ci stupiremmo se riprendesse l’incarico di responsabile del settore giovanile nella ristrutturazione dei quadri societari che potrebbe prendere piede nei prossimi mesi. Ferrara l’aveva annunciato. «Qualunque cosa succeda non mi sentirete mai lamentarmi di chi per quindici anni mi ha pagato e mi ha reso ancora più famoso». E’ stato di parola. Anzi di silenzio.
Ieri è arrivato al centro sportivo di Vinovo intorno alle 14, poco dopo la conferma ufficiale di quanto già sapeva: la sua Maserati ha varcato i cancelli pochi minuti dopo l’arrivo di Zaccheroni, accompagnato dai tre dirigenti. Mezz’ora dopo ne usciva. Non una parola con i giornalisti a differenza di quanto aveva fatto con la squadra, riunita per cinque minuti dentro lo spogliatoio. Del vecchio staff c’era il «vice» Maddaloni, mentre pare mancassero il preparatore Neri e Rampulla, l’allenatore dei portieri defenestrato da Alessandro Nista, assai più gradito a Buffon. Neri, che si occupa anche della Nazionale inglese, e Rampulla non l’avrebbero presa bene. A ciascuno il proprio addio.
lunedì 4 gennaio 2010
Restaurazione Juve
E' ufficiale: con il ritorno di Roberto Bettega alla Juventus è fallito il progetto Elkann di costruire una squadra eticamente pulita, simpatica e vincente completamente distaccata dalla precedente gestione bianconera Moggi-Giraudo-Bettega.3 anni di insuccessi a 360° hanno costretto il nuovo corso a richiamare a gambe levate un ex componente della Triade, che non appena reinsidiatosi in società ha dichiarato ovviamente "non rinnego nulla di quei 12 anni". Era da Maggio 2006 che i tifosi della Juventus aspettavano dichiarazioni coraggiose del genere da un membro della Società.
La feroce contestazione dei tifosi juventini iniziata ad Aprile scorso e ripresa incessantemente a partire da Dicembre ha costretto la Banda Elkann ad ammettere pubblicamente il fallimento del loro progetto con un rapido ritorno al passato.L'inesistente difesa legale al processo di Calciopoli, la cessione di Ibrahimovic all'Inter, gli acquisti di Tiago, Andrade, Almiron, Poulsen, Knezevic, Boumsong, il tentativo di far condannare la precedente gestione al processo di Torino sulle presunte plusvalenze....Sono solo alcune delle "perle" con cui hanno deliziato in negativo la propria gente in questo triennio.
Con molta superficialità, la proprietà ha pensato che dopo il terremoto di Calciopoli si sarebbe potuto gestire la squadra bianconera come un'azienda qualsiasi, un asset della famiglia, trapiantando nella sala dei comandi persone, anche brave in altri settori, ma che in questo campo avevano ed hanno competenza zero.Esser arrivati persino praticamente a strumentalizzare mediaticamente una semplice visita di cortesia natalizia di Andrea Agnelli la dice lunga sulla necessità di ricercare aiuto dal passato per superare questo difficile momento.
Il popolo Juventino è felice per il ritorno di Roberto Bettega ma ha anche paura che il suo ingaggio verrà strumentalizzato in futuro come parafulmine di colpe altrui.Certo, adesso la gestione sportiva bianconera è finalmente affidata a qualcuno che sà e capisce di calcio, ma non basterà solo questo per poter tornare a primeggiare. Per questo i tifosi continuano ad invocare i nomi di Andrea Agnelli e Luciano Moggi. Uno per la passione e l'amore dimostrato verso i colori bianconeri, l'altro per l'immensa competenza calcistica.L'impressione personale è che se non si tornerà a vincere in fretta i nomi di questi 2 personaggi verranno scanditi allo stadio con sempre più forza ed intensità ed in fondo la squalifica sportiva del diavolo Moggi scade nel 2011......Pensare oggi ad un loro ritorno contemporaneo non mi sembra più fantascienza come invece poteva sembrare solo poco tempo fa.
Concludo con una riflessione su un movimento di mercato accostato alla Juventus per la sessione invernale.Sono circolate voci di una possibile cessione di Felipe Melo. Svendere ora il mediano brasiliano, strapagato l'estate scorsa, sarebbe follia assoluta. Per rimpiazzarlo poi con chi? Con Ledesma? Ma dai, come direbbe l'amico Giampiero Mughini.
Per fortuna però che adesso è tornato Nonno Bettega a rassicurare i nipotini bianconeri.
E se tornasse anche zio Luciano.....
venerdì 18 dicembre 2009
Ultima 2009



Andrea Agnelli a Vinovo insieme a John Elkann....
Il Corriere dello Sport accosta Ribery alla Juventus.....E anche Galloppa!!!
I sorteggi di Europa League (purtroppo) alle 13.
Questo e tanto altro questa sera nell'ultima puntata del 2009 di TUTTI PAZZI PER LA JUVE.
Questo il promo puntata
Dopo l'ennesima sconfitta stagionale, stavolta in quel di Bari, torna "Tutti pazzi per la Juve", tra un misto di delusione e rabbia.Delusione anche per la prima sentenza emessa dal processo di Calciopoli su GIRAUDO e rabbia per la fiction a senso unico OFF-SIDE, ideata da TELECOM ITALIA e mandata in onda da LA7.
Sarà come sempre possibile interagire in diretta con la trasmissione attraverso la bacheca del FAN CLUB su FACEBOOK o attraverso l'apposito topic aperto sul forum juventino J1897.
Ci sarà nuovamente il collegamento in diretta da Torino con il programma "Serata Juve" ideato da Darwin Pastorin e condotto da Giancarla Tenivella su Quarta Rete Tv, che si può visionare anche in streaming a partire dalle ore 21,00 all'indirizzo di http://www.quartarete.tv/diretta.html , con ospiti in Studio a Torino Mariella Scirea, Paolo Rossi, Josè Altafini ed il presidente dell'Associazione Nazionale Amici della Juventus Paolo Bertinetti.
Ci sarà nuovamente il collegamento in diretta da Torino con il programma "Serata Juve" ideato da Darwin Pastorin e condotto da Giancarla Tenivella su Quarta Rete Tv, che si può visionare anche in streaming a partire dalle ore 21,00 all'indirizzo di http://www.quartarete.tv/diretta.html , con ospiti in Studio a Torino Mariella Scirea, Paolo Rossi, Josè Altafini ed il presidente dell'Associazione Nazionale Amici della Juventus Paolo Bertinetti.
Nel corso della trasmissione a Roma interverranno inoltre l'indimenticato ex DG della Juventus Luciano Moggi, Gigi Moncalvo -che presenterà tra le altre cose il suo nuovo libro I LUPI & GLI AGNELLI e questa settimana ci sarà anche l'intervento di un responsabile della CURVA NORD, Cristian dei VIKING.
Sarà inoltre possibile interagire con la trasmissione scrivendo a tuttipazziperlajuve@yahoo.it, inviando un sms al 349.1158444 o chiamando lo 06.44361695 quando saranno aperte le linee telefoniche.Inviate il vostro pronostico sulla partita con un sms al numero 338.2447985 LA JUVE SIAMO NOI TIFOSI
Fino alla fine FORZA JUVENTUS
TUTTI PAZZI PER LA JUVE
TUTTI PAZZI PER LA JUVE
tutti i venerdì su RADIO ERRE 2 dalle 22,00 alle 24,00
- a Roma su FM. 107.70 o digitale terrestre
- per il resto d'Italia e del mondo in streaming su www.radioerre2.com
mercoledì 7 ottobre 2009
"Non drammatizziamo"
Partiamo dalla notizia del giorno.
John Elkann conferma: Jean Claude Blanc sarà il nuovo presidente della Juventus al posto di Giovanni Cobolli Gigli.
Il presidente di Exor, ha spiegato: «Sarà lui il presidente esecutivo, che riassume tutte le cariche. Il nuovo riassetto non è una novità, ma è un nuovo passo verso un assetto più competitivo. Voglio ringraziare Cobolli Gigli per questi tre anni molto difficili, in cui ha dato tanto. Grazie al suo lavoro, Blanc potrà assumere altri incarichi in futuro».
Mio pensiero in merito: Giovanni Cobolli Gigli sarà il presidente bianconero meno rimpianto della storia della Juventus.
Lo ricorderò sopratutto per l'annuncio del ricorso al Tar ritirato e per le continue contraddizioni.
A questo punto mi aspetto l'inserimento in società di un AD competente di calcio, uno alla Marotta tanto per intenderci.
A questa squadra continua a servire come il pane qualcuno che se ne intenda davvero di calcio.

Poi, direttamente da "Quelli che il calcio", l'amico David Pratelli mi ha inviato questa lettera per i tifosi juventini che vi riporto fedelmente.
AMICI JUVENTINI, NON DRAMMATIZZIAMO
Amici juventini, il momento non è bellissimo.
Dopo un avvio di stagione spumeggiante, che forse ci ha un pò illuso, ci siamo imbattuti in alcune battute d'arresto davvero inaspettate. Sopratutto l'ultima.
Io credo però che non sia giusto drammatizzare troppo dopo la brutta sconfitta di Palermo.
Io credo però che non sia giusto drammatizzare troppo dopo la brutta sconfitta di Palermo.
Certo, deve far riflettere e soprattutto farci tenere bene i piedi per terra appena ritroveremo un pò di risultati per non cadere poi in facili entusiasmi.
Ho apprezzato molto le parole di mister Ciro, coerente, obiettivo ed intelligente.
Ho apprezzato molto le parole di mister Ciro, coerente, obiettivo ed intelligente.
Non ci sono alibi e la squadra in questo momento non c'è. Bravo ed onesto.
Io dico inoltre che si sbaglia a proclamare sempre l'obiettivo scudetto, un pò perchè 'porta male' e poi francamente l'Inter ci è ancora superiore!
Basti pensare che abbiamo vinto fortunosamente in casa con il Livorno, pareggiato con un Bologna che solo dopo otto giorni è stato capace di prenderne tre dal Genoa in casa....
Io dico inoltre che si sbaglia a proclamare sempre l'obiettivo scudetto, un pò perchè 'porta male' e poi francamente l'Inter ci è ancora superiore!
Basti pensare che abbiamo vinto fortunosamente in casa con il Livorno, pareggiato con un Bologna che solo dopo otto giorni è stato capace di prenderne tre dal Genoa in casa....
Il gioco al momento non si vede e non si può dare la colpa sempre è solo a Poulsen o Tiago(come viene fatto di solito).
La colpa è di tutti (in primis i senatori), senza nessun capro espiatorio.
Bisogna ritrovarsi al più presto e quelli che vengono nominati fuoriclasse e vengono pagati come tali si diano una svegliata e mostrino il loro talento con continuità....
...a meno che in futuro non si continuerà a voler dare la colpa di eventuali insuccessi sempre e solo a Ranieri.....
...a meno che in futuro non si continuerà a voler dare la colpa di eventuali insuccessi sempre e solo a Ranieri.....
In conclusione, per sdrammatizzare,voglio riportare il "MELOdramma" in versetti del bravo Giacomo.
MELODRAMMA“Voglio una squadra che non ci sta mai a perdere”,
mentre sfregava per scaramanzia il proprio sedere.
Non conosceva la sconfitta dalla "prima" di maggio,
da Palermo a Torino affronta il primo triste viaggio.
“Un disastro, niente da salvare”, ammette Chiellini:
Ciro Ferrara annuisce mesto come tutti gli juventini.
Quale motivazione? Magari il sentirsi già la migliore,
però in serate del genere si mette a rischio l’onore.
Cominciano a suonare ridondanti i suoi “mea culpa”,
in campo va Felipe Melo e da lui occorre "disculpa".
Grande giocatore, ma quel vizio quando se lo toglie?
Autolesionista se giocherella davanti a Legrottaglie.
Quando la salute assiste, appare Diego del Werder:
è insufficiente la brutta copia per trattenere l’Inter.
Mai una sosta per la nazionale è stata più benedetta,
contro la Fiorentina sarà tempo della Juve perfetta?
La Juventus è in vita parallela col capitano Del Piero,
recuperata e ricaduta, come il supporter bianconero.
Questa stagione non deve ammettere giustificazioni,
il sorriso si ristamperà sulla bocca solo se campioni.
sabato 23 maggio 2009
Giu le mani da Trezeguet
Domani ci sarà la prima per Ciro Ferrara sulla panchina della Juve.
Con il passare dei giorni prende sempre più corpo l'idea di poterlo confermare anche nella prossima stagione. Certo, bisognerà assolutamente conservare perlomeno il terzo posto.
Ma la fiducia della Proprietà, espressa nella persona di John Elkann, nei confronti di Ciro è sincera, o visto che l'esonero di Ranieri finirà in Tribunale si sta scegliendo l'opzione meno onerosa?
Lo scopriremo solo vivendo.
Intanto Tuttosport oggi lancia un'idea suggestiva:
via Trezeguet, opzione per Benzema.
Vi dico una cosa: solo attraverso questo scambio riuscirei a tollerare il sacrificio di David.
Non c'è Amauri o Iaquinta che tenga, se sta bene l'attaccante titolare è sempre lui.
Per il tipo di gioco che fa, Trezeguet come Inzaghi, può giocare a grandi livelli almeno fino ai 36-37 anni.
VENDERLO, lo scrivo a caratteri cubitali, SAREBBE UNA FOLLIA.
Sopratutto se poi si decide di rimpiazzarlo con il Quagliarella di turno (che è comunque un buonissimo giocatore).
Quagliarella(o Pandev)-Iaquinta-Amauri, tutti e tre insieme non fanno i goal fatti da Trezeguet in carriera....
Meditate gente, meditate.
Spunta un nuovo nome per la Juve: KEIRRISON. Ogni giorno un nome nuovo.
Vi spiego come succedono queste cose.
Quasi sempre è il procuratore del giocatore a chiamare qualche redazione sportiva (cartacea, tv o web)..gli parla del suo assistito. Lo accosta ad un team per dargli popolarità....
Poi anche se la notizia è priva di fondamento, comunque è riuscito nell'intento di rendere noto all'intero settore che il giocatore è sul mercato.
VECCHIA TECNICA, per nuovi POLLI. Fesso chi ci casca.
Intanto l'Italia è sotto assedio.
Intanto l'Italia è sotto assedio.
Dall'estero vogliono portarci via anche quei pochi campioni che ci sono rimasti.
Come anche ieri ha ripetuto perbene FABIO CAPELLO "dopo Calciopoli il campionato italiano si è livellato al peggio".
L'Inter è la solita squadra di sempre (in EUROPA se ne vedono i risultati infatti).
In Italia vince solo grazie ad Ibrahimovic e sopratutto perchè le altre avversarie sono state indebolite, chi più chi meno, dall'effetto del Processo Farsa.
Altro che 4 scudetti di fila.....
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