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giovedì 9 luglio 2009

Juve alla pari con l'Inter?



Riporto il punto odierno di Roberto Beccantini su Lastampa.it che riprende in parte anche i temi trattati ieri nel mio editoriale.
Come mi aveva anche anticipato personalmente, Beccantini preferisce confrontare il prezzo di Felipe Melo a quello che sarebbe potuto esser di Xabi Alonso un anno fa piuttosto che a quello incassato per Ibrahimovic, 3 estati fa. Opinione condivisibile anche questa.
Quello che condivido meno è la preferenza per la scelta di D'Agostino.
Sposo in pieno invece il concetto finale:
se l'Inter non cede Ibrahimovic sarà ancora la più forte.
L’operazione Felipe Melo, sempre che vada in porto, rientra nella tradizione muscolare della Juventus. Chi scrive, avrebbe preferito la regìa di D’Agostino. Felipe Melo è un mediano, brasiliano di culla ed europeo di scuola, non meno impulsivo di Sissoko. Non vale 25 milioni di euro, così come il centrocampista dell’Udinese non ne vale 20. Il capolavoro, per ora, lo ha realizzato Pantaleo Corvino, direttore sportivo di quella Fiorentina che i tifosi, ingrati, contestano e minacciano (?). La valutazione di Felipe Melo supera i soldi sborsati per Amauri e Diego. Non si capisce, inoltre, perché Felipe Melo sì a 25 milioni e, un anno fa, Xabi Alonso no a 17. Ciò premesso, la Juventus ha fatto una scelta della quale, naturalmente, risponderà. Una scelta chiara, netta: Felipe Melo, Diego, Amauri. È proprio un calcio capovolto: Galliani ha scoperto i giovani (Di Gennaro, il figlio di Zigoni); la Juventus, il Brasile.La squadra di Ranieri rimorchiata da Ferrara arrivò seconda, a dieci punti dall’Inter. Pagò una serie inenarrabile di infortuni, la topica Poulsen, un centrocampo avaro di idee e la crisi degli ultimi due mesi. La società ha investito una cinquantina di milioni, cifra inferiore soltanto alle spese di Real e Bayern: non è una battuta. Dovrà contendere lo scudetto all’Inter fino in fondo: non esistono alternative accettabili. Mourinho, che ha già acquisito Thiago Motta e Diego Milito, fior di giocatori (il secondo, soprattutto), aspetta Ricardo Carvalho e Deco, due fedelissimi. In attesa di pesare l’effettiva consistenza di Milan, Fiorentina e Roma, la stagione si consegna al duello fra Inter e Juventus. Felipe Melo è la rotella ideale per il 4-2-3-1 caro al ct Dunga.
Gira e rigira, credo che la grande incognita rimanga Ciro Ferrara.
Ha, dalla sua, il consenso della piazza: aiuta, anche se non basta. Gli servirà, molto, nella gestione di capitan Del Piero.
Oggi, la Juventus è più forte. Ma l’Inter, se non cede Ibrahimovic, resta la più forte.

giovedì 2 luglio 2009

Davvero IrReal




Pazzesco.
Poco altro da aggiungere.
Il Real Madrid non contento dei colpi Cristiano Ronaldo e Kakà compra anche quello che nei prossimi anni diventerà uno dei (se non il primo) centravanti più forti al mondo:
KARIM BENZEMA.
Sono molto più invidioso di questo acquisto che dei 2 precedenti "galacticos".
Classe 1987, pagato 36 milioni di euro (fino a 41 con eventuali bonus), è lui il centravanti che garantirà al Real successi futuri.
Piccola "gamba tesa" juventina:
non avrebbe avuto molto più senso investire su di lui come erede di Trezeguet, piuttosto che in Amauri?
Sarebbe bastato non spendere 25 milioni di euro per l'italo-brasiliano e vendere Trezeguet....
Troppo facile?
Indiscrezioni intanto indicano proprio in David Trezeguet l'attaccante scelto dal Lione come sostituto di Benzema.
Indovinate in cambio di chi?
Di Grosso!!!
Questo sì che sarebbe un Colpo Grosso, ma per la squadra transalpina. Ovvio.
Ci manca solo questo.
Se la Juventus cederà davvero Trezeguet per prendere Grosso e Pandev chiederò l'internazione per coloro che parleranno di squadra rinforzata!!
Intanto continua il quiz per chi sarà il prossimo regista in casa Juve:
Il sogno Xabi Alonso è sempre più vicino al Real (tanto per cambiare).
Restano i nomi di Gago (a buon prezzo rischierei questo affare), Ledesma e D'Agostino - 2 buoni giocatori, certo non fenomeni, che se pagati singolarmente meno di 10 milioni di euro potrebbero esser anche rinforzo valido.
Ma basterebbero per poter lottare contro lo strapotere interista in Italia e quello spagnolo-inglese in Europa?
Assolutamente no. Poche chiacchiere. Niente illusioni.

martedì 30 giugno 2009

A volte ritornano



A volte ritornano.
La dirigenza bianconera consapevole dell'immenso errore di mercato commesso nella scorsa stagione quando per risparmiare(e dare retta a Ranieri...) fu comprato Bidon-Poulsen, torna su Xabi Alonso.
D'altronde se si devono spendere 20 milioni per un D'Agostino, tanto vale spenderne qualcuno in più ma per un campione vero. Di quelli che fanno la differenza.
Così perlomeno ragiona, o dovrebbe farlo, una squadra che davvero vuole rinforzarsi.
Ma la Juventus pensa davvero in grande e sopratutto ha i soldi per arrivare al campione basco?
Ho i miei dubbi in tal senso.
Il mercato di quest'estate, ad oggi, mi sembra il remake di quello dell'anno passato.
Un solo grande colpo, in attacco e budget quasi esaurito.
Là dove davvero invece servono gli investimenti -terzini e regista di centrocampo- non restano che le briciole.....
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum
.
La Juve e Xabi Alonso, un anno dopo (Il sogno dei tifosi juventini....)
di Giacomo Scutiero
Un’estate fa la storia con la Juve era un po’ come una favòla:
un’estate fa non c’eri che tu, il migliore della regia spagnòla.
Ma l’estate somiglia a un gioco, è stupenda ma dura poco.
E' finita questa storia ? No, il mercato è muy loco.
“A volte ritornano” -dice lo juventinologo Stefano Discreti–
Più complicato acquistarlo oggi, dopo tante partite e tutte quelle reti.
I dirigenti bianconeri furon dubbiosi sul mediano basco ieri,
a Torino sbarcò Poulsen, su precisa indicazione di Ranieri.
Grande stagione da titolare fisso e la richiesta alta di Benitèz:
"se lo volete, son 30 milioni" a far titubare persino lo ‘sceicco’ Perèz.
Un’estate fa hai regalato a noi tifosi bianconeri un autunno malinconìco,
Xabi che arriva e dice “Scusate il ritardo”, sarebbe troppo fìco!
.
di Mirko Nicolino per Juvemania.it
Inutile alimentare vane attese. Il mercato bianconero è fermo. Il “tesoretto” di cui abbiamo tanto sentito parlare nelle scorse settimane era più ipotetico che reale. Nel senso che qualcuno dava per scontato che avremmo ceduto Trezeguet per 10 mln, Poulsen per 7-8 mln, Tiago per 10 mln, Mellberg per 2,5.
Se sommiamo le cifre ricavate da queste cessioni (solo quella del difensore svedese si è concretizzata) raggiungiamo quei 30 mln di tesoretto con i quali avremmo dovuto pagare gli ingressi in rosa di D’Agostino, Grosso e un “comprimario”.
Il guaio è che, a differenza di quanto riportano i giornali o di quanto spifferano ai quattro venti i procuratori, per Trezeguet e Tiago non sono mai arrivate offerte. Semmai siamo stati noi a pregare qualcuno di prenderli, con l’esito che conosciamo. Per prendere il costoso D’Agostino, quindi, l’unica speranza era quella di un aumento del budget per il mercato in corso, cosa che il CDA di ieri non ha neanche preso in considerazione (piuttosto è stato previsto un aumento, seppur minimo, di quello per il prossimo anno). La politica della società, come ha ribadito il fiorentino Montali è quella dell’autofinanziamento: per acquistare bisogna cedere.
A Secco e Blanc non rimane che raccogliere le briciole, ma anche in questa operazione incontrano le loro difficoltà. Appena riscattato dall’Udinese per 3,5 mln di euro, Paolucci è stato ceduto in comproprietà al Siena per la stessa cifra. Marchionni sta per accasarsi alla Fiorentina con la stessa formula per 2,7 mln di euro, mentre Almiron dovrebbe andare in prestito con diritto di riscatto alla Sampdoria, ma in questo caso la Juventus si dovrebbe accollare 1 mln sugli 1,8 dell’ingaggio annuale dell’argentino (e già il nostro monte ingaggi grava pesantemente sui movimenti societari). Probabile nei prossimi giorni la cessione in Grecia o Turchia di Grygera per il quale verrebbero incassati altri 2,5 mln di euro.
Da queste operazioni dovremmo uscirne con 9 mln di euro con i quali, purtroppo, per le necessità che ci sono, si può fare ben poco. Oltre a D’Agostino e Grosso, a quel punto occorrerebbe trovare un comprimario per la fascia destra e un terzino. Il rischio, infatti, è di avere una rosa troppo lunga, ma con evidenti buchi in alcune zone del campo.
Tra anni di mercato per alcuni versi scellerato, gravano e graveranno sulle operazioni di mercato di questo e di almeno qualche altro anno. Con la grana Del Piero dietro l’angolo. E con la necessità di tornare a vincere. Subito!

mercoledì 24 giugno 2009

Sarà Conte ma che carattere!


Sarà forse un mio pallino o una mia fissazione, ma sarebbe stato proprio Antonio Conte l'uomo giusto per ripartire alla ricerca del successo perduto in casa bianconera.
Persona dal grandissimo carisma, grande coraggio e due palle grandi come due meloni.
Trovatemi un esordiente capace di andarsene ancor prima di iniziare la sua prima stagione di serie A, perchè la proprietà non rispetta le promesse di mercato.
Io a memoria non ne ricordo.
Antonio Conte è un predestinato. Uno che non si accontenta di sopravvivere o di lottare senza ambizione. Lui vuole vincere ad ogni costo ed alle sue condizioni.
Lo si evince anche dal gioco spregiudicato ma coscenzioso espresso dalle squadre da lui allenate.
In bocca al lupo per il futuro. Qualunque sarà.
Intanto a detta della Gazzetta dello Sport, torna di moda il nome di Kolarov.
Per età, potenza, potere di spinta e capacità di calcio il serbo non ha eguali tra i vari nomi accostati in precedenza alla Juventus per la fascia sinistra.
Solo lui sarebbe un vero valore aggiunto per la prossima stagione.
Continua(si spera ancora per poco) intanto la telenovela D'Agostino, mentre il Milan rischia di perdere anche Pato.....
Nemmeno l'anti-milanista più convinto avrebbe sognato un futuro del genere per i rossoneri.
Ultima considerazione di giornata per il presunto patto per Giuseppe Rossi:
nella mia trentennale carriera di conoscitore di calcio ricordo pochissimi patti del genere che si sono poi avverati. Praticamente nessuno.
Quando vuoi davvero un giocatore, vai e lo prendi. In un anno possono cambiare tante di quelle cose.....

martedì 23 giugno 2009

L'anno che verrà....




Ieri sera durante la trasmissione "Cuore di calcio" dove partecipo come opinionista televisivo è intervenuto telefonicamente il direttore di Tuttosport, Paolo De Paola, al quale ho sottoposto una serie di quesiti, in riferimento alla Juve che verrà l'anno prossimo.
Non è folle spendere adesso quasi 20 milioni di euro per D'Agostino, quando l'anno scorso si decise praticamente di non investire la stessa somma per Xabi Alonso?
Chi sarà il prossimo terzino sinistro della Juventus? E chi il prossimo terzino destro?
Trezeguet poi verrà ceduto?
Ne è uscito fuori il quadro che vi riepilogo di seguito.
Il candidato numero 1 per la fascia sinistra è Grosso. D'altronde è quello che costa meno.
Uniche alternative possibili Dossena, e Jansen ma solo se l'Amburgo accetta Poulsen come contropartita tecnica.
A destra il nome è quello di Santacroce (che piace molto a Ciro Ferrara...), che come già scritto potrebbe rientrare nell'affare De Ceglie.
Il nome ad effetto per la fascia è quello di Marco Motta.
Se la Roma, alle prese con l'importante passaggio di proprietà, non lo riscatta entro i termini stabiliti la Juve è pronta ad inserirsi.
Il regista sarà quasi sicuramente D'Agostino. A qualsiasi costo, anche perchè non si vuole correre nuovamente il rischio di un nuovo errore tecnico (vedi l'equivoco tattico Xabi Alonso-Poulsen).
E' lui il perno basso di centrocampo scelto per il centrocampo a 3 della prossima stagione.
Il Direttore di Tuttosport ha aggiunto che a Torino si respira grande entusiasmo e che si cercherà sopratutto a livello atletico di non commettere nuovamente gli errori della preparazione della scorsa stagione che hanno condizionato tantissimo i risultati della Juventus.
Trezeguet alla fine dovrebbe rimanere, anche perchè di offerte vere in sede non ne sono arrivate.
Alla domanda provocatoria del conduttore della trasmissione Fabio Alescio:
"ma Lippi non è troppo impegnato nel doppio compito di allenatore della Nazionale e della...Juventus?", il direttore De Paola ha risposto con ironia confermando la vicinanza tra l'attuale Juventus e il commissario tecnico della Nazionale.
Rapporti consolidati anche da un nuovo recente pranzo tra Lippi e Blanc......

sabato 20 giugno 2009

Svenarsi per D'Agostino?



La comproprietà di Giovinco e forse anche quella di Marchisio, la chiave per avere D'Agostino.
Si, avete letto bene, è questo quello che pretende l'Udinese secondo l'edizione odierna di Tuttosport.
Aspettiamo di vedere se l'affare si farà e a quale sanguinoso prezzo.
Intanto però il sito ufficiale rasserena i tifosi:
Tiago non è in vendita.
"Il centrocampista portoghese, che quest'anno ha messo in luce le sue qualità in molte occasioni, fa parte dei progetti della Juventus per la prossima stagione e non è sul mercato."
juventus.com
Non sò se ridere o piangere....
Intanto oggi tocca a Tuttosport cavalcare l'onda-entusiasmo in casa Juve.
Secondo il titolo odierno Vialli avrebbe detto che Diego vale Messi e Cristiano Ronaldo.
Confermo il condizionale,perchè l'ex glorioso capitano bianconero ha dichiarato solamente:
"Diego è tra i migliori under 25".
Anche Balotelli ed Acquafresca, insieme a Giovinco anima dell'Under 21, lo sono ma non per questo vengono accostati a Messi o Ronaldo....
Praticamente, come t'invento un titolo ad effetto, lezione 1.
Ed il tifoso "boccalone" va a pensare : allora Diego è forte quanto Messi e Ronaldo.....
Diego è un signor giocatore, ma per esser accostato a dei mostri sacri come i su citati campioni, dovrà perlomeno dimostrare di esser un campione in Italia ed anche nella sua Nazionale, dove per adesso è solo un marginale partecipante.
Le doti tecniche per sfondare le ha tutte.
Vediamo,però se la differenza di ritmi tra il campionato della Bundesliga (uno dei più lenti in assoluto) e quello italiano non incideranno sulle sue prestazioni.
Intanto Grosso pare sempre più vicino.
Grosso dopo Cannavaro.
Perchè no allora pure Zambrotta e Materazzi, così rifacciamo la difesa del mondiale 2006?
E' questo il progetto giovani?
L'AS Roma della famiglia Sensi è sempre più vicina alla cessione al gruppo Fioranelli.
Un evento questo che potrebbe cambiare le gerarchie del campionato.
Se la squadra giallorossa trova dei soldi da poter investire sul mercato, con un paio di campioni acquistati sopratutto in attacco (spero mai Trezeguet), non vedo cosa avrebbe di meno dall'attuale Juventus e di sicuro partirebbe davanti al derelitto Milan di questo momento.
La Roma ha già un gioco ben collaudato ed efficace, a differenza di Juventus e Milan che saranno guidate da completi esordienti.....
Sempre meglio ricordarlo questo.
Magari anche a qualche giornalista venditore di fumo.

venerdì 19 giugno 2009

Italia, che mummie




lastampa.it
La Confederations Cup rotola pigramente verso il suo destino. Brasile e Spagna, due vittorie su due. L’unica variabile al ribasso, fra le Grandi, è l’Italia: carenza di fantasia, non uno che salti l’uomo. Gli americani erano rimasti in dieci poco dopo la mezz’ora. Scoppiarono nella ripresa, logorati dall’uomo in meno e forati dai chiodi di Giuseppe Rossi. L’Egitto con noi le aveva sempre buscate, quattro partite quattro sconfitte. Ci aspetta al limite dell’area, come noi un tempo. A Zidan manca la e finale, non però il gusto per il calcio di tocco. Rossi stavolta parte titolare, con Quagliarella e il generoso Iaquinta. Non sarà la stessa cosa. Pirlo e De Rossi non bastano e, a tratti, addirittura non servono. È un’Italia mediocre, di confine, alla quale il ritorno di Cannavaro non offre certezze (anche se sul gol di Homos la colpa è di De Rossi).Una lagna tremenda, un sonoro ceffone alla storia e alla classifica Fifa (noi quarti, loro quarantesimi). Già con gli Usa, per quello che può valere un torneo del genere, le ombre avevano schiacciato le luci. Fu l’espulsione di Clark a spezzare l’equilibrio. L’Egitto resta in undici, e si sente. Senza il rigore dell’epilogo, avrebbe bloccato il Brasile, un dettaglio che molti hanno trascurato. I «vecchietti » di Lippi hanno bisogno di stampelle che il ct proprio non trova, da Montolivo a Rossi, sostituito come un figurante qualsiasi. L’importante è non passare da un eccesso all’altro, da Rossi Nembo Kid a tutto qui Pepito? Siamo capaci di questo e altro, noi italiani. Brutta la navicella di lunedì, fragile e ruminante la scialuppa di ieri sera, al di là della sfortuna e delle parate di El Hadary. In tempi non sospetti, Lippi aveva predicato gli effetti benevoli di un eventuale fallimento. I «vecchietti», come li chiama lui, lo hanno preso sin troppo alla lettera. Un’altra mezza partita regalata. E così, domenica, dentro o fuori con il Brasile. Per ora, il colore dominante è il grigio né carne né pesce delle nostre divise.


Continua intanto l'operazione "entusiasmo" lanciata dai giornali a favore della squadra bianconera.
Il mercato la promuove : "sarà Super Juve". Sarà.....
Intanto oggi potrebbe esser il giorno decisivo per l'approdo di D'Agostino in maglia juventina mentre per il sogno(o più illusione?) Giuseppe Rossi bisognerà attendere le eventuali cessioni a fare cassa,
Non si argina il momento negativo in casa milanista:
sfuma per motivi di salute persino l'acquisto del talentuoso terzino sinistro Cissokho.
Ancora una volta Corvino si conferma una vera volpe del mercato anticipando tutti:
alla Fiorentina verrà introdotta la clausola rescissoria.
Da oggi a Firenze non ci saranno più incedibili.
E' il futuro di questo nuovo calcio sempre meno poetico e sempre più materialista.
Mi stupisce inoltre il colpo Drenthe, che la squadra viola sta per fare. Prestito con diritto di riscatto.
Vista la carenza di esterni sulla fascia sinistra in casa juventina, non ci si poteva fare un pensierino su, nei frequenti viaggi a Madrid?

lunedì 15 giugno 2009

Black Mamba colpisce ancora



Doverosa copertina di giornata a "Black Mamba" Kobe Bryant ed ai suoi Los Angeles Lakers campioni NBA.
Si diceva che senza l'appoggio della spalla Shaquille O'Neal non avrebbe più vinto.
E invece insieme ad una squadra di gregari, guidati dall'immenso Phil Jakson...
Il presidente Obama lo aveva detto: ''Vinceranno i Lakers in gara 6''. Si e' sbagliato solo nella previsione della gara: cinque, non sei, per diventare i campioni 2009 del basket d'America.
I Lakers di Kobe Bryant in gara 5 hanno battuto gli Orlando Magic per 99-86, portandosi sul 4-1 nelle partite di finale e aggiudicandosi cosi' per la 15/a volta nella loro storia il titolo Nba.
Con questa vittoria l'allenatore dei Lakers, Phil Jackson, e' diventato il tecnico piu' vincente di sempre, con dieci anelli nba (lo scudetto Usa).
Nessuno nella storia del basket americano era riuscito a raggiungere un simile traguardo.
Anche la quinta delle partite di finale contro gli Orlando e' stata giocata e vinta nel segno di Kobe Bryant, al quale e' stato riconosciuto il titolo di 'most valuable player', miglior giocatore Nba delle finali 2009. Come gia' fatto in tutte le precedenti quattro gare, anche nella quinta Bryant, ribattezzato dai tifosi 'black mamba', ha sfondato la barriera dei 30 punti, per lui, definito dalla critica il Michael Jordan dei tempi moderni, si tratta del quarto scudetto in carriera. Un mostro di bravura, non tanto perche' assicura la media di 30 punti, quanto perche' in ogni incontro riesce sempre a mettere a segno i canestri fondamentali, quelli capaci di 'girare' la partita facendo saltare gli equilibri della gara. In uno sport dalla strategia scientifica come il basket questo e' cio' che fa la differenza. E' successo cosi' anche per il titolo 2009. Nella serie delle finali contro gli Orlando Magic i Lakers sono stati sul punto di perdere in almeno due occasioni. In gara 3 e in gara 4, infatti, sono andati per due volte ai supplementari, dopo che le due partite, tiratissime, si erano concluse in parita' nei tempi regolamentari. Ebbene, nei cinque minuti supplementari in entrambe le occasioni e' stato Kobe Bryant a far saltare gli schemi difensivi degli avversari. Di fronte alle sue sospensioni micidiali e alla precisione chirurgica dei suoi tiri la tensione agonistica degli Orlando Magic si e' come disciolta. Impossibile contrastare il suo basket. Alto 'solo' 1,98, quando vuole Bryant, detto 'Black Mamba', diventa un giocatore immarcabile. Nel campionato Nba solo LeBron James, dei Cleveland Cavaliers, puo' essere paragonato a Bryant in quanto a talento. Con la differenza, pero', che Bryant gioca nei Lakers, la squadra che dal 2000 ad oggi sta segnando il decennio del basket Usa. Come sottolineato dal coach Phil Jackson, per il titolo 2009 meritano una menzione speciale Pau Gasol e Derek Fisher, giocatori che se militassero in altre squadre non sarebbero certamente le stelle, ma che accanto a un fenomeno come Bryant accettano di interpretare in campo il ruolo di comprimari d'eccezione. Ma il re indiscusso e' lui, Kobe Bryant, applaudito tanto a Los Angeles quanto in Florida. Dopo la medaglia d'oro conquistata la scorsa estate ai giochi olimpici di Pechino, ecco il titolo di campione del mondo 2009. ''E' fantastico, e' pazzesco'' ha detto. E davanti alle telecamere, stringendo a se' il trofeo del vincitore, ha versato un'intera bottiglia di champagne sulla testa del suo allenatore, Phil Jackson, l'unico (finora) ad aver vinto piu' di lui.
.
Intanto il Milan mette a segno il colpo Cissokho.
Non so se il prestante giocatore vale davvero 15 milioni di euro, ma di certo è stato il miglior terzino sinistro della scorsa Champions League.
Il nuovo corso di Leonardo è partito all'insegna del ringiovanimento.
Tanto, almeno per ora, l'Inter di Ibrahimovic si mantiene ancora a distanza di sicurezza da tutte le avversarie.
E allora è anche giusto svecchiare la rosa in prospettiva futura, se non si può esser competitivi nell'immediato.
Chissà se anche la Juventus avrà il coraggio di lanciare definitivamente Giovinco e puntare davvero sui giovani.
Per l'attacco intanto spunta un nome nuovo: Acquafresca.
Sapete bene come la penso su Trezeguet, del quale mai me ne priverei ma l'attaccante italiano è un ottimo elemento di prospettiva futura.
A centrocampo, l'Udinese che come sempre non svende mai nulla (sarebbe bastato ricordarsi questo per non prendere la "sola" Almiron) continua il braccio di ferro per la cessione di D'Agostino.
Ledesma e Diarra del Real Madrid, le alternative meno onerose di giornata.
Ma servirebbero davvero?
Intanto la partenza di Tiago non è più così certa.....

lunedì 8 giugno 2009

Il ritorno del Re



ilgiornale.it
Ieri Parigi ha salutato la vittoria di Roger Federer con un entusiasmo difficile da descrivere. Neppure quando vinse Yannick Noah i francesi si lasciarono trasportare da tanta eccitazione.
La verità è che gli amanti del bel gioco volevano a tutti i costi celebrare l'ascesa al Trono del «Divino Federer», l'uomo che ha combattuto e vinto con la storia. Roger ha superato l'ostacolo più duro: la terra rossa del Roland Garros nota per aver sbarrato la strada a tanti straordinari campioni. Ma nelle celebrazioni della sua vittoria c'era qualcosa di più e si trattava di un dettaglio importante perché la gente ha chiesto con prepotenza il ritorno del rovescio giocato con una mano sola, della palla corta, dello slice e del gioco di volo.
Un pubblico colto ha condannato a morte la manovalanza atletica di troppi giovani, ai quali cattivi coach hanno insegnato che il tennis non è un arte ma un gioco di forza. Per questo la vittoria di Federer è arrivata come una benedizione. Fino a quando a sostenere questa tesi erano Nicola Pietrangeli e Manolo Santana molti scuotevano la testa sentenziando che si trattava di teorie superate, inutilizzabili con la moderna velocità di palla. Grazie a Dio la vittoria di Federer ha dimostrato il contrario! Per giocare bene a tennis non occorre essere dei sollevatori di pesi, dei maratoneti o peggio ancora, come li definisce Ion Tiriac, dei macellai della racchetta. Ieri le nouveau Roi de Roland Garros ha dimostrato che anche nell'Era Moderna il tennis può ancora essere un’arte! La finale, disputata sotto un cielo grigio, qualche goccia di pioggia e molto vento, è durata 1 ora e 55. Una prima partita vinta per 6-1, un certo equilibrio fino al tie break del secondo, concluso da Federer con un capolavoro: quattro ace e una stupenda palla corta. Il terzo set ha rispettato i canoni classici di un break iniziale e la inutile rincorsa dello svedese: 6-1, 7-6, 6-4 lo score. Soltanto a questo punto mi accorgo di non aver ancora menzionato il nome dell'avversario di Federer, tale Soderling, meritevole di aver eliminato nientemeno che Nadal e me ne scuso con il lettore. La verità è che Soderling ieri ha rappresento la spalla per un magnifico monologo. Dopo l'ultimo quindici l'intero stadio è scattato in piedi. Federer è caduto sulle ginocchia! Assieme a lui abbiamo vissuto momenti di grande emozione. Come accadde dopo la sconfitta contro «Rafa» in Australia anche questa volta Roger si è messo a piangere. Ha pianto subito dopo la vittoria e nel momento in cui dopo aver alzato la bella coppa ha ascoltato l'inno nazionale. Poi ha ringraziato Soderling per aver detto al microfono due battute spiritose: «Avendo perso con Roger 9 volte avevo rassicurato il mio coach che non saremmo arrivati a 10. Adesso dico che nessuno mi batte 11 volte di fila... ». Federer ha spiegato: «Dall'emozione temevo davvero di non riuscire a parlare. Penso che da oggi e fino alla fine della mia carriera potrò giocare con la testa più libera. Non dovrò più pensare a Roland Garros... ». Poi, ha dedicato la vittoria a sua moglie, chiamandola «my lovely wife» e ringraziandola perché tra poco gli darà un bambino. Nel palco con Mirka era seduta Anne Wintour la celebre direttrice di Vogue America, grande appassionata di tennis. Oltre a lei, erano numerosissimi i personaggi famosi presenti a Roland Garros, testimoni di un risultato storico ma soprattutto di un evento eccezionale:
il ritorno del bel tennis.
Doverosa copertina di giornata a Roger Federer:
l'ultimo artista in uno sport sempre più muscolare e meno poetico.
Impresa legendaria.
Intanto Cannavaro rivendica nuovamente i 29 scudetti.
D'altronde lui è stato l'unico a farlo sin dallo scoppio di Calciopoli salvo poi esser redarguito dal tifoso Interista Guido Rossi, che non voleva intoppi sull'assegnazione vergognosa dello Scudetto di cartone.
D'Agostino ad un passo dalla firma: vedremo quanto costerà in totale alla Juventus che però se cederà poi Trezeguet alla Roma, rinforzando una diretta concorrente, dimostrerà di non aver capito niente dell'immenso errore commesso con la cessione di Ibrahimovic, a chi era abituato a comprare i Vampeta, i Rambert e i Dalmat.
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
Sarebbe imperdonabile, da far inbestialire persino il tifoso più calmo di questa terra.
Il nuovo Milan fa di necessità virtù. Senza Kakà, ormai praticamente del Real, si punterà tutto su Ronaldinho. Auguri.
La Lazio vicina ad ingaggiare uno dei migliori tecnici della scorsa stagione: Allegri.
Mi farebbe davvero piacere vedere l'ambizioso tecnico in una piazza calda ed importante come Roma.

venerdì 5 giugno 2009

Grazie Roma....


(....in tutti i Sensi.)
Alla fine l'avvento di Spalletti, fortemente caldeggiato da Marcello Lippi (sin dai tempi pre-Capello), pare sfumato definitivamente.
Sapete come la penso sul tecnico toscano:
come Ranieri, un altro allenatore da "zero titoli".
E non è una questione di juventinità, di senso di appartenenza o altro ma di un'esclusiva valutazione tecnico-tattica.
Solo un caso che Spalletti non ha mai battuto in campionato la Juventus, vinto mai uno scontro diretto quando conta davvero o vinto le partite decisive contro le piccole nei momenti cruciali?
Secondo me, assolutamente no.
E' un buon allenatore, ma non un vincente a tutti i costi.
E non capisco perchè gli venga concesso l'alibi dei tanti infortuni nella stagione, cosa che ad esempio a Ranieri invece è stata fatta pesare sin dall'inizio.
Senza l'effetto Calciopoli che gli ha permesso di lavorare serenamente sul modello tattico applicato alla Roma, probabilmente anzi sicuramente già sarebbe stato esonerato da tempo.
A questo punto non è rimasto che come unico candidato CIRO FERRARA.
Molti organi mediatici lo danno già per ufficiale.
Impossibile giudicare preventivamente Ferrara come allenatore.
La sua scelta è una roulette russa però, d'altronde, chi non risica non rosica.
La sua inesperienza potrebbe esser supportata dall'arrivo di un uomo di campo come BEPPE MAROTTA.
Tempo fa nella trasmissione tv dove partecipo come opinionista ho ricevuto un'indiscrezione da fonte attendibile, che però mi chiese di non divulgare la notizia:
Marotta avrebbe già l'accordo con la Juventus per il 2010.
Evidentemente, si sperava nell'accordo immediato con Spalletti per poter temporeggiare in merito, mentre a questo punto si sta facendo di tutto per portarlo subito a Torino.
Chi a Torino sembra ormai vicinissimo è D'Agostino.
Ripeto il mio punto di vista sul giocatore:
è un buonissimo elemento, dotato di un grande sinistro, ottima visione di gioco, però avaro di carisma e grinta.
Più che il nuovo Pirlo a me ricorda tantissimo il Liverani di Perugia che arrivò in Nazionale a furor di popolo....
Per rendere al meglio ha bisogno di 2 scudieri accanto: quest'anno ad Udine erano Inler e Asamoah.
A Torino si presuppone saranno Sissoko e Marchisio.
Ma quale sarà lo schema della Juventus il prossimo anno?
Possibile che la squadra bianconera stia facendo mercato senza sapere davvero chi sarà il nuovo allenatore?
Lo scopriremo solo vivendo.
Intanto la certezza che i migliori colpi per la competività futura della Juventus si attendono dalla Spagna.....
Che dopo la Roma si debba ringraziare anche il Barcellona ed il Real?

giovedì 28 maggio 2009

Nostalgia di Roma vol.2



Nella splendida cornice dello Stadio Olimpico, Leo Messi trascina il Barcellona alla vittoria della Champions League. Non c'è stata partita.
Surclassato il Manchester United di Cristiano Ronaldo.
Quest'anno il Pallone d'Oro sarà dell'argentino, assoluto numero 1 mondiale in questo momento.
Incredibile stagione per Pep Guardiola:
al suo primo anno da allenatore ha vinto tutto: coppa Nazionale, Scudetto e coppa europea.
Davvero pazzesco. Venitemi ancora a dire che serve esperienza per vincere....
Serve ambizione, un progetto serio, abbinato ad una società seria.
Quello che alla Juventus manca da 3 anni a questa parte. Non credeteci adesso a quelli che scrivono che la squadra bianconera era già pronta per competere con queste squadre.
In Europa, sulla doppia sfida, te la puoi giocare con chiunque. Vero.
Ma è altresì vero che Manchester e Barcellona distano anni luce.
Basti vedere le loro rose.
Non basterà Diego a colmare un simile gap.
Non basterà il ritorno di Cannavaro.
La Juve deve comprare almeno altri 3 campioni(veri) per difesa e centrocampo,
i reparti che più necessitano di rinforzo....da 3 anni.
Indiscrezione Nedved: forse giocherà un altro anno.
Aspettiamo tutti fiduciosi.
Intanto 2 possibili obiettivi (Cassano e Quagliarella) pare stiano per prender altre vie.
Ripeto, se devono esser alternativa a Trezeguet, mi tengo David tutta la vita.
Continua invece la candidatura di D'Agostino.
Oggi vi voglio dire la mia su questo giocatore:
buon calciatore, da pagare però non più di 4-5 milioni di euro.
Ha avuto una carriera molto discontinua e manca di quella grinta che serve per esser un leader vero. E' dotato però di un ottimo piede sinistro.
Io personalmente lo accomuno a Liverani, in passato più volte accostato alla Juventus.
Di certo non è Xabi Alonso.
Non è un gregario alla Poulsen, ma nemmeno un campione come il basco.
In rosa ci può stare bene, ma i campioni che fanno la differenza sono altri.
Speriamo che Diego rientri in questa categoria.
D'altronde è costato più del giocatore più decisivo degli ultimi 5 anni in Italia.
Riuscirà a contrastare il suo impero?

venerdì 22 maggio 2009

Indovina chi





Ancora infortuni in casa Juve.
Dopo Grygera anche Del Piero.
D'altronde se si ingaggia un preparatore atletico "abusivo", cosa ci si poteva aspettare di diverso?
Il Processo di Napoli continua nell'indifferenza totale dei media maggiori (ovvio è un PROCESSO SICULO, ricordate?), ma c'è ancora chi si batte per una dignità "intellettuale":
qui potrete trovare l'audio integrale dell'udienza RADIO mentre qui potete leggere dei resoconti dettagliati, senza padroni e senza censure 1 - 2
E' il momento di Ciro Ferrara.
A quanto pare, il nuovo Mister bianconero, ha anche chance di esser confermato come allenatore della Juventus nella prossima stagione.
Sapete cosa vi dico, a pelle?
E' meglio lui che uno Spalletti, un Delio Rossi o un Gasperini.
Io la penso così.
La Juve agli juventini in primis, altrimenti a tecnici vincenti. E basta.
E' il momento, adesso che il progetto si è disintegrato a vista, di ridare almeno orgoglio, passione e juventinità ad un ambiente che non merita simili umiliazioni.
Impallidisco all'idea di comprare il Quagliarella di turno per vendere Iaquinta o ancor di più Trezeguet.
Intanto continuano ad impazzare nomi sconosciuti ai più come quello di Dentinho.
Capitolo D'Agostino:
faceva parte dei ragazzini chiesti alla Roma da Luciano Moggi in cambio di un Davids sulla via del tramonto ai tempi del Capello giallorosso.
Gli altri due erano De Rossi e Aquilani........
Ecco chi ci vorrebbe per la Juve: un nuovo Moggi, altro che.