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giovedì 28 marzo 2013
Calciopoli: tre dubbi sulla sentenza Giraudo
di ROBERTO BECCANTINI
fonte gazzetta.it
Chiedo scusa se parcheggio per un attimo la volata scudetto. Ho appena finito di leggere le motivazioni della condanna per Giraudo (associazione a delinquere, venti mesi in appello), e dell'assoluzione per tutti gli altri imputati (arbitri, assistenti). Non ho mai creduto a una cupola esclusiva. Quello che emerge, o penso che emerga, conforta la mia opinione.
In buona sostanza: l'ex amministratore delegato della Juventus è un mero partecipante all'associazione, non ne è promotore (di qui lo "sconto") e si accoda a Moggi, sul quale pende ancora l'Appello del 24 maggio: e se lì cadesse l'impianto accusatorio, nessuno può escluderlo, a cosa avrebbe partecipato Giraudo? Senza entrare troppo nei meandri tecnici, mi hanno colpito tre cose:
1) Le schede svizzere. Ci è stato raccontato che erano la pistola fumante, il mezzo con cui gli associati comunicavano senza poter essere intercettati (qualcuno dovrebbe chiedere a Auricchio e Di Laroni come hanno fatto a intercettare la scheda guatemalteca di Lavitola). Oggi, viceversa, il giudice Stanziola dice che averla (arbitro Pieri) o non averla (Giraudo) risulta indifferente al fine della sua valutazione di colpevolezza o innocenza.
2) Cadute tutte le teorie dei sorteggi arbitrali truccati (la Casoria, al riguardo, è stata anche sprezzante nei confronti degli investigatori), lo scopo degli incontri carbonari e delle telefonate tra Moggi, Giraudo, Lanese, Pairetto e Bergamo (a proposito: Lanese, all'epoca presidente degli arbitri, partecipava a quegli incontri ma è stato assolto) è stato retrocesso ad accordi per la composizione fraudolenta delle griglie arbitrali.
Già, ma quali arbitri? Quelli che hanno scelto il rito abbreviato sono stati tutti (clamorosamente) assolti e tra i restanti quattro ancora coinvolti nel filone principale (De Santis, Bertini, Racalbuto, Dattilo), per quello che affiora dalle motivazioni, relativamente alla partita Udinese-Brescia, non mi meraviglierei se la stessa sorte toccasse anche a Dattilo.
Ne resterebbero così tre (sempre se condannati anche in Appello), il minimo sindacale, chiamiamolo così, per un'associazione a delinquere assimilabile alla mafia e alla P2 (Narducci dixit). Ma, appunto, può considerarsi tale una lobby che avrebbe inserito in maniera fraudolenta tre arbitri, su non ricordo quanti, in quattro o cinque griglie? Detto del sorteggio regolare, le probabilità di ottenere l'arbitro desiderato erano molto basse.
3) L'associazione, spiega il giudice, centrò l'obiettivo della salvezza della Fiorentina. Ma non si era detto che "non c'erano prove dell'alterazione dell'esito di quel campionato, in favore di questo o di quel contendente" (Casoria)? Quali sono le partite aggiustate per salvare la Fiorentina? Risposta: la famigerata Lecce-Parma 3-3, per la quale è stato condannato De Santis in primo grado (anche se tra le telefonate ritrovate ce ne sono alcune che "lo assolvono"). Non solo: verso la fine, Zeman lasciò il campo per protesta contro il "disimpegno" dei suoi giocatori, come ribadì nel processo di Napoli. Gara, tra l'altro, il cui esito non era affatto garanzia della salvezza della Fiorentina e del piano criminoso. Insomma: rispetto le sentenze ma i dubbi restano.
mercoledì 7 marzo 2012
lunedì 21 novembre 2011
martedì 18 gennaio 2011
Ritorno al passato?
Ai microfoni di "Tutti pazzi per la Juve" su RADIO POWER STATION è intervenuto nuovamente l'ex Direttore Generale della JUVENTUS LUCIANO MOGGI.
La redazione di JUVENEWS.NET ha trascritto l'intero intervento.
Buonasera Luciano e benritrovato ai nostri microfoni. Cosa ne pensi dell'acquisto di Luca Toni e di quello sfumato di Floro Flores?
"Bisogna guardare le esigenze nell'immediato, la Juventus si è trovata senza attaccanti e deve provvedere anche per una questione numerica, però ovviamente non sono nomi per il futuro... Addirittura Floro Flores poi, riserva nell'Udinese..."
In una situazione di questo tipo, non è meglio schierare qualche primavera?
"Io infatti sono di questo parere a dir la verità, credo che la Juventus debba cercare di arrivare tra le prime quattro e sicuramente ne ha la possibilità, non capisco perchè debbano acquistare giocatori che poi magari la prossima stagione non serviranno. Io gestirei l'emergenza in attesa che rientrino gli infortunati, tanto la Juventus non può aspirare a più del quarto posto. Eviterei di spendere ora per investire tutto sul mercato estivo dove si possono trovare giocatori in grado far ridiventare competitiva questa squadra. Il problema è la voglia di gestire l'emergenza. Io senza soldi ho dovuto gestirmi per forza per 12 anni, adesso in pochi anni hanno speso quasi 200 milioni e magari si possono permettere giocatori che non servono e che poi devono rivendere subito. D'altra parte dei 13 giocatori acquistati 9-10 andranno rivenduti... Così non si costruisce, si distrugge."
Secondo te Quagliarella dopo un infortunio così serio verrà riscattato?
"L'infortunio lo paga l'assicurazione e non va a carico di nessuno. Si può comunque ipotizzare che non sarà riscattato, ma questo dipende anche dagli accordi che sono stati presi tra le due società in estate."
In settimana è uscita fuori una voce che vuole un tuo ritorno a Torino insieme a Fabio Capello. Quanto c'è di vero?
"Lasciamo perdere le voci e pensiamo al futuro immediato poi dopo vedremo il da farsi. Comunque nella vita mai dire mai...."
Ti senti spesso con Giraudo in questo periodo?
"Certo certo, perchè non dovrei?"
Torniamo un po' su Calciopoli e agli ultimi sviluppi con le dichiarazioni spontanee di De Santis e Ceniccola.
"Non fanno che confermare ciò che dicevo io da sempre, che in pratica c'erano società che facevano cose che la Juventus non faceva: noi regalavamo magliette altri regalavano pullover di cachemire. Noi rispetto a questi qui eravamo dei chirichetti. Nonostante questo, loro non hanno fatto nessun reato ma tanto meno noi"
Prima di Natale era stato detto che entro un mese si sarebbero pronunciati sulla tua proposta di radiazione, cosa ti aspetti?
"Non mi aspetto niente, devono solo provarci. Alla luce di quello che è venuto fuori poi penso che non abbiano neppure intenzione di fare una cosa del genere altrimenti dovrebbero radiare tanta di quella gente..."
Confermi che Palazzi ti vuole risentire su Calciopoli?
"Non so se vuole risentirmi. Io credo che siano ampiamente sufficienti le intercettazioni."
Ti abbiamo letto recentemente in un tuo editoriale su "Libero" a proposito di Cobolli Gigli che ora da fuori critica l'operato della nuova dirigenza. Non è troppo facile così?
"Si vuole far fare brutta figura ad Andrea Agnelli prendendo come spunto i risultati attuali della Juventus senza tener conto di quello che ha trovato che certamente non può modificare in 6-7 mesi di gestione. Adesso ci sono quelli che masticano amaro e che si permettono di parlare, uno di questi è Cobolli Gigli, un altro è Boniek. Adesso è venuto fuori con un intervista perchè non gli hanno dato la stella e hanno fatto bene a non dargliela. Questo qui parla e sparla, è arrabbiato con la Juventus e parla male della Juventus, un mese fa si aspettava la stella e parlava bene. Ha detto che gli basta la stima che aveva di lui l'Avvocato che lo aveva ribattezzato "bello di notte" e non ha capito nemmeno il motivo di quel nome: di notte non lo vedeva e di giorno non lo voleva vedere."
Boniek dice che non si può pensare che sia una cosa normale chiamare 100 volte un arbitro prima di una partita...
"Ma chi l'ha mai fatto? Se c'era un'associazione, uno sapeva già cosa doveva fare e non c'era bisogno di chiamare... La verità è che Boniek è un povero Cristo che ha provato a fare l'allenatore e l'hanno respinto tutti. Evidentemente la lingua è più forte del valore che lui riteneva di avere come allenatore. Sparla di chi l'ha fatto ricco, basta questo per capire il soggetto..."
D'altronde Boniek dal giorno stesso in cui ha lasciato la Juve ed è andato alla Roma ha iniziato a gettare fango sulla Juve.
"E' tipico di gente come quella, c'è poco da dire... Tenete conto che ha provato a fare l'allenatore ed è stato cacciato da 7-8 società. Sembra che tutti gli abbiano dato contro invece s'è dato contro da solo, altrimenti l'avrebbero tenuto visto pure il nome che si era fatto da giocatore."
Torniamo al calcio giocato. La Juventus attuale non è una squadra da scudetto, è sotto gli occhi di tutti, però ultimamente ha subito dei torti arbitrali. Secondo te come si dovrebbe muovere Andrea Agnelli per riacquistare peso politico all'interno del palazzo?
"Questo non deve costituire un alibi perchè a Napoli poteva prendere anche più goal, idem con il Parma. Per cui lasciamo perdere i torti arbitrali. Resta il fatto che la Juventus deve farsi rispettare nell'ambito degli uffici preposti e non sui giornali ma credo che Andrea Agnelli lo stia facendo."
Cassano. Ti aspettavi che la Juventus non avrebbe fatto nessun tentativo per portarlo a Torino a costo zero?
"Io ci avrei provato di sicuro, ma nella vita ci sono persone che non vogliono correre rischi e preferiscono non gestire. Io per esempio sono tra quelli che vogliono gestire e di conseguenza avrei rischiato."
Il Siena di Antonio Conte sta facendo molto bene in serie B. Pensi che Conte potrebbe essere l'allenatore giusto da cui ripartire?
"Con una società giusta che lo affianca potrebbe essere l'allenatore giusto per fare bene..."
Quindi con dirigenti come Luciano Moggi?
"Morto un papa se ne fa un altro. Moggi ha coraggio nel gestire le cose e nel difendere, questo coraggio però l'ha pagato e non è stato riconosciuto dalla Juventus di allora."
Quello è sotto gli occhi di tutti. Noi continuiamo a ripetere che se c'è un briciolo di speranza di avere la restituzione di scudetti e della dignità è solamente perchè tu non ti sei arreso.
"E non sono stato aiutato da nessuno. Ho fatto tutto per conto mio, pagando di tasca mia. Prima di tutto sono stato informato di quello che c'era e secondariamente sapevo quello che invece era stato evidentemente nascosto. E qualcuno, piaccia o non piaccia, ci dovrà anche dire perchè non c'erano intercettazioni dell'Inter. E' una cosa che dovremo sapere."
Tu hai più volte suggerito, dall'avvento di Marotta, di non fare rivoluzioni, bensì di inserire solo tre o quattro giocatori di livello e piano piano ricostruire una buona squadra. Visto che Andrea Agnelli ha grande stima di te, perchè pensi che abbiano fatto invece il contrario di quello che avevi suggerito?
"Evidentemente non ne hanno tenuto conto. Adesso Andrea fa il presidente e all'inizio c'erano anche altre faccende oltre a quelle sportive. Ma credo che ben presto Agnelli debba prendere in mano la situazione anche dal lato sportivo e far capire a tutti che bisogna sentirsi da Juventus, sempre."
Quindi Andrea Agnelli non è soddisfatto dell'operato sul mercato di Marotta?
"Di queste cose non parlo. Io sono amico di Andrea e ci vediamo spesso ma quando chiacchieriamo lui si guarda bene dal parlare di calcio perchè se mi parlasse di calcio io non risponderei e lui sa perfettamente il perchè."
In questi giorni sei stato associato anche come possibile dirigente della Roma con una nuova proprietà. Smentiamo anche questo?
"Questa ipotesi io l'ho appresa dai giornali, soprattutto dalla Gazzetta dello Sport. Quindi...."
Tanta gente ci chiede che potere ha realmente Andrea Agnelli all'interno della società?
"A questa domanda non posso dare una risposta che sia veritiera. La mia impressione è che in questo momento ci siano tanti che cercano di dire la loro e in questi casi succede sempre che le cose non vadano per il verso giusto. "
Capello ha detto che dopo l'Inghilterra smetterà di allenare. Pensi invece che anche per riconoscenza nei confronti della Juventus se ci sarà un progetto serio da parte di Andrea, Fabio accetterà di allenare ancora una squadra di club?
"Questo non ve lo so dire ma conosco il carattere di Fabio che è quello del guerriero, quindi nelle situazioni difficili lui si getta volentieri per rimettere le cose a posto. Può darsi che alla fine del suo mandato in Inghilterra possa avere un pensiero per un eventuale ritorno. Il 2012 è però lontano e la Juventus deve lavorare per ricostruire quello che è stato distrutto."
mercoledì 31 marzo 2010
"Benvenuti al Conad Stadium"




Salve Gigi, siamo felici di riaverti con noi, sei una voce libera nel campo dell’informazione che ha parlato da subito con obiettività di Calciopoli, che ha rappresentato la matrice del brutto momento che i tifosi juventini stanno vivendo ora. Sull'attuale momento della Juve cosa ne pensi?
"La mia paura, che è poi quella di tutti, è che il tunnel è ancora lungo, il buio è ossessionante e non se ne vede la fine. L’allenatore che cambia non serve, la squadra a cambiarla non puoi, la dirigenza non se ne andrà mai: qui il problema non è il 2006, ma il 2004, quando John Elkann incontra a Parigi Blanc e gli propone di venire alla Juve per fare il numero uno. Blanc perplesso gli risponde: “ Ma non avete già Moggi e Giraudo che vincono?”. Gli risponde allora John “No, perché adesso li facciamo fuori.” Intorno poi c’era il fantasma di Baldini che aleggiava, che annuncia in anticipo a Mazzini, vice presidente della Federazione, che stava per iniziare l’operazione per cacciarli, proprio lui che era amico del tenente colonnello Auricchio che faceva le indagini effettuando il taglio e cuci sulle pagine della Gazzetta, che è come se io venissi arrestato per stupro e Auricchio facesse le indagini su di me leggendo Playboy. Qui abbiamo un tenente colonnello che ha condotto come braccio esecutivo di una procura della repubblica e ammette in aula sotto giuramento che lui le notizie le ha tratte dai tabellini della Gazzetta, e quando gli fanno notare che non è un Vangelo ma un giornale sportivo e che non ha citato altri giornali, lui risponde che la Gazzetta è la fonte più attendibile. Gli avvocati di Moggi gli fanno notare che in una partita, per la Gazzetta, fu espulso Morfeo, cosa che non era vera, facendogli capire che possono succedere degli errori nei giornali. Lui non rispose nulla. Quando gli hanno contestato il perchè non ci sono le intercettazioni telefoniche che tutti cercano, (perchè lo disse Bergamo che esistevano quelle telefonate tra Inter e Bergamo stesso) intervenne il pm a dire che probabilmente gli era sfuggito qualcosa. Ma scherziamo? Allora bisogna prendere la filiera che parte da Blanc, passa per Montezemolo, e arriva a Zaccone, passato alla storia per il primo caso di un difensore che chiede la condanna dell’imputato. Che è come se il difensore della Franzoni chiede la condanna della stessa Franzoni. Zaccone sta facendo adesso l’arringa a favore di Grande Stevens a Torino, in cui rischia due anni e mezzo di carcere, ma adesso Zaccone ha chiesto l’assoluzione del suo assistito. Che strano, stavolta la chiede. L’altra volta che in più gli pagava la parcella (500'000 euro ndr), il presidente della Juventus di allora lo fa fuori, e ora no? Non era un pregiudicato, era l’avvocato Grande Stevens, che secondo loro rubava. Hanno fatto del male a quattordici milioni di persone, rovinandogli l’amore, e la passione viscerale, procurandogli un danno irreversibile perchè è da anni che non ci sono più ragazzi che quando devono scegliere una squadra non scelgono la Juve. La considerano una squadra di malfattori per l’educazione che arriva dell’informazione stessa o dai genitori. Questa gente ha fatto un male tremendo e l’unica speranza è che l'attuale proprietà metta in vendita le azioni della Juventus. Facciamo una colletta e compriamole noi tifosi facendo anche un mutuo, ma se ne devono andare, deve vendere, e negli striscioni non ci deve essere scritto solo “Vogliamo Andrea Agnelli” ma anche “Via John Elkann” ed “E non solo dalla fiat” lo metterei tra parentesi.
Tutto nasce dalla morte dell’Avvocato e di Umberto Agnelli?
"Si, ma qui c’è anche un problema prendendo le date, perché Giovanni Agnelli muore il 24 Gennaio 2003, mentre Umberto nel maggio 2004, un anno dopo. Ma c’è anche un'altra morte che dimentichiamo spesso, la morte dell’avvocato Chiusano, che da vivo non avrebbe mai permesso tutto questo scempio. Pochi mesi dopo queste date, John Elkann il nipote di Gianni Agnelli, colui che viene designato a guidare l’impero, si organizza con Montezemolo per la distruzione del bene più caro di suo nonno e del suo pro zio Umberto: la distruzione della Juventus. È il nipote di Gianni e Umberto che ha aspettato la loro morte per sottrarre a quattordici milioni di persone la loro passione."
Se leggiamo la rosa della Juve, a parte situazioni paradossali come quella di Diego che pare un altro giocatore rispetto all’anno scorso, la formazione in se non è poi tanto male. Cosa succede allora in campo?
"C'è autogestione. Nell’Inter, nel Milan e nella Roma, ad esempio, l’uomo che firma l’assegno è uno con un nome e un cognome e che se si presenta negli spogliatoi è una persona che viene temuta e ascoltata. Pensiamo a Moratti con Mourinho, a Rosella Sensi, a Garrone e a Della Valle e ora spiegatemi nella Juve chi è credibile temuto e ascoltato quanto loro. Anche io mi meraviglio leggendo la rosa della Juventus, e vorrei che Del Piero oltre a chiedere il rinnovo del contratto e a scrivere che cosa pensa dal suo sito, prendesse in pugno la situazione parlando con i tifosi, dicendo cose chiare e forti, anche di autocritica. Abbiamo paura di farci male, ed è un momento vergognoso, non siamo preparati bene fisicamente e non teniamo un risultato. Stesso discorso con Blanc, che non è temuto perché non è quello che firma l’assegno o quello che può decidere di cacciarti. Ci sono giocatori che non ce la fanno fisicamente e gente che non ama questa maglia, dei lavativi, la situazione è andata a farsi benedire. E’ stata perversa l’idea che dopo i Mondiali sarebbe arrivato Lippi, Ferrara doveva solo scaldare una panchina, gli anziani giocatori della Juve che hanno una media di 33 anni già lo sapevano. Ci hanno fatto perdere un anno con un progetto inesistente, Lippi vigliaccamente si è già tirato indietro dicendo che non aveva dato consigli alla Juve. Chi allora aveva consigliato Cannavaro per provare la coppia con Chiellini per collaudarla prima dei Mondiali? Chi ha fatto comprare Grosso per poterlo collaudare e tenerlo in caldo per l’estate? La Juventus ha retto l’anno scorso perchè c’era ancora l’ossatura di Moggi e Giraudo e c’era anche Pavel Nedved, l’unico che sarebbe in grado di alzare la voce negli spogliatoi. Per me l’unico con gli attributi è Chiellini: ha dimostrato di aver carattere e amor proprio e molti dovrebbero spaccarsi la mano nello spogliatoio invece l’unico che è stato in grado di farlo è Chimenti....."
Questo pero non scagiona i giocatori: anche se non hanno punti di riferimento sono pagati per giocare a pallone e non dovrebbero avere paura di qualcuno. Questi giocatori non hanno cuore e attributi, la responsabilità è anche la loro.
"Sono d’accordo che è anche colpa loro, ma ci deve esse qualcuno che gli dice che si devono vergognare, dovrebbero chiedere la sospensione dello stipendio, ma se non hanno nessuno che gli mette paura non si può fare nulla. Dovrebbe accadere un po’ come succede negli uffici, quando ti fanno timbrare il cartellino e hai sempre qualcuno col fiato sul collo e che ti fa filare dritto."
C’è gente in Italia che non arriva alla fine del mese, i calciatori con uno stipendio invece campano di rendita per tutta la vita...
"Certo, basti pensare che una persona importante come Veronesi guadagna come una riserva di serie A o peggio ancora come un preparatore dei portieri. Siamo alla vigilia di cinquemila licenziamenti negli stabilimenti Fiat e dall’altra parte, nell’altra azienda di famiglia si trovano ventidue giocatori che prendono stipendi assurdi senza fare nulla. Un operaio ci mette vent’anni per guadagnare qualche mese di stipendio di uno di loro. I stabilimenti sono in crisi, le automobili non si vendono, come possono comprare un giocatore che costa milioni di euro e poi chiedere un aiuto allo stato? Con l’Avvocato era possibile, ma questa nuova proprietà non ne è capace. Io mi meraviglio come a Torino non ci sia ancora qualcuno che sia passato per le vie di fatto, non si rendono conto i dirigenti della Juve che hanno a che fare con un pubblico che ha perso la pazienza, la Juventus ha avuto comportamenti vergognosi verso i tifosi. A chiedere la squalifica della curva per i cori su Balotelli è stato il componente della Juve nella commissione famosa che deve decidere le trasferte; a chiedere il divieto dei supporter bianconeri a Milano è stato il dirigente della Juve nella stessa commissione. Non tenendo conto che oltre agli esaltati ci sono migliaia di persone perbene che vanno allo stadio, gente che prende i pullman da migliaia di chilometri da Torino, che mangiano un panino con la frittata viaggiando di notte partendo dai posti più sperduti. Non hanno capito che la situazione sta per scoppiare da un momento all’altro. Luciano Moggi in uno stadio lo chiamerebbero in tutti i modi più maligni che esistono costringendolo a smettere di vedere partite allo stadio, mentre questi signori della dirigenza e proprietà vanno all’Olimpico e non hanno alcun pudore di nascondersi."
Bisognerebbe definire altre filiere esterne come quella di Baldini ed altri, poi c’è la filiera mediatica che ci ha affossato. Ascoltiamo giornalisti della Gazzetta, che giudicano irrilevante ogni cosa che esce dal processo di Napoli, come il fatto che i carabinieri non hanno menzionato la partita Milan-Juve solo perchè arbitrata da Collina, quando pochi giorni prima si era messo d’accordo con Meani per andare a pranzo insieme. Poi pensiamo a gente che a RADIO RADIO parla ogni giorno dicendone di tutti i colori contro la Juve.
"A proposito di queste persone, penso anche a Vocalelli, direttore del Corriere dello Sport. Mi ricordo quel filmato sul sito del Corriere dove c’è Cobolli Gigli che dichiara di aver chiesto consiglio allo stesso Vocalelli per vedere se era meglio chiedere la A o la B. Se noi ci aspettiamo da queste persone rettifiche o scuse, togliamocelo dalla testa, il giornalismo italiano è basato sulle impurità. Il problema è che per scrivere di cronaca giudiziaria bisogna aver fatto i cronisti e conoscere le procedure con una buona preparazione giuridica, per poter maneggiare una situazione simile. Ferraiolo e Palombo ce l’hanno, ad esempio, questa preparazione? Nella loro carriera hanno sempre e solo pensato di gambe, campi e infortuni: sapendo che hanno scritto quelle cose e sapendo che dagli atti viene fuori tutto quello che loro contrastavano, si sono ancora più scatenati, e per evitare di essere smascherati hanno fatto di tutto per evitare che il loro ruolo veniva pubblicamente divulgato. Mi sto leggendo il bellissimo libro dello ju29ro team “Che fine ha fatto la Juve?”, dove ci sono tante cose allucinanti, dalle iscrizioni dei campionati al problema delle plusvalenze, e ci si meraviglia di queste persone che vogliono il calcio pulito e la moralità. Dov’erano di fronte a queste schifezze che si facevano lontane da Torino?, Non aspettiamoci una punizione da parte dei lettori o dai direttori. Non ce n’è di gente coraggiosa che segnala all’ordine dei giornalisti queste cose, e non c’è soprattutto perchè il requisito maggiore della triade era quello che si faceva rispettare, questa nuova dirigenza ha perso il senso del rispetto per i propri tifosi, ogni notizia sbagliata che esce dovrebbe esse rettificata e invece accade tutto il contrario."
Sono arrivati tantissimi messaggi per te da parte dei tifosi, ma la domanda più gettonata è come i tifosi potrebbero fare una sorta di colpo di stato e in che modo possono mandare un messaggio forte a questa dirigenza?
"Nella storia delle grandi tensioni tra dirigenze e tifoserie non ricordo grandi episodi in cui la gente vince sulle proprietà con qualche tipo di golpe, ci sono solo state delle tensioni che hanno portato però a piccole vittorie. Mi ricordo ad esempio dell’assedio dei tifosi della Fiorentina a casa di Cecchi Gori per difendere Terim: vinse la piazza e da quel giorno l’ex presidente dei viola non tornò più a Firenze. Mi ricordo una sollevazione dei milanisti, ricordo un corteo sotto la Federcalcio dei tifosi romanisti, ma non vedo casi in cui la presidenza cede alla piazza. In più abbiamo lo svantaggio che i nostri tifosi sono sparsi in tutta l’Italia e non solo, senza essere concentrati nello stesso posto, il tifoso juventino manca di nuclei centrali, quindi la vedo difficile. Mi chiedono in tanti cosa fare e sono scettico sulla contestazione di domenica con l’Atalanta, perchè so che è una sofferenza stare fuori dallo stadio, ma anche io farò come loro. Ho ricevuto una proposta interessante che però condivido in parte: inondare lo stadio di bandiere nerazzurre perchè questi signori ci hanno venduto all’Inter: hanno venduto a loro giocatori importanti come Ibrahimovic e Vieira e gli hanno venduto il predominio dei campionati successivi. Facciamoli godere ancora di più, sventolando le bandiere dell’Inter nello stadio della Juve, dimostrando a tutti di aver capito chi ci ha affossato e chi ha organizzato la torta per farci male. Geniale come cosa, perchè allo stadio non inquadreranno la partita ma si parlerebbe solo di questa cosa. Come sarebbe rivoluzionario anche fare una panolada con fazzoletti neri in segno di lutto, perchè hanno ucciso uno dei nostri beni più preziosi, la passione, e quindi una delle due proposte la farei diventare realtà. Gli dimostriamo che sappiamo che siamo stati presi in giro e chi ci ha presi in giro."
Cosa ne pensi della proposta, invece, dei tanti tifosi che dicono di colpirli sotto il profilo economico? Si parla tanto del nuovo stadio, facendoci vedere questi bellissimi filmati in 3D, ma pensiamo che prima o poi il pubblico si stanchi di questa situazione e bisogna vedere anche se questo stadio sarà riempito. La gente prima o poi si stuferà di essere presa in giro.
"Blanc si dice sia un grande manager per la questione stadio, dimenticandosi però che l’idea era nata molto prima, da Moggi e Giraudo. Consiglio a Blanc di cedere la superficie dello stadio alla Conad, perchè il nuovo stadio si chiamerà appunto così. Hanno venduto il marchio Conad per questo, proporrei che il supermercato occupi la superficie intera dello stadio cosi la Conad pagherà di più e Blanc farà ancora più bella figura."
Quindi tu la dai come notizia ufficiale?
"Si, il nuovo stadio si chiamerà Conad Stadium, quelli delle mortadelle, prosciutti e salumi vari."
Una provocazione simpatica: Gabetti e Grande Stevens hanno portato John Elkann a capo della Juve per portarlo al potere, per quello che sta succedendo adesso i due “padrini” non potrebbro pensare di passare il potere da John Elkann ad Andrea Agnelli e tentare di scansarlo?
"Non credo, John è presuntuoso, crede di avere il potere di decidere qualsiasi cosa, è sempre circondato da gente che non fa parte della scorta. Considera la Juventus una sorta di marchio, cosa che non è redditizia e che gli crea grane. Ma John riceve in maniera felpata la rabbia che arriva dai tifosi, l’ufficio stampa non gli mette i titoli dei giornali negativi, gli mette davanti una bella situazione. Un po’ come i politici, che non sentono più il pensiero della gente perchè non stanno più tra le persone. Lui non sa nulla di ciò che sta bollendo nella pentola, è un uomo di potere che ha una ricchezza smisurata. Gli mancano i parametri, lui non è sulla nostra lunghezza d’onda o comunque non può capire la gravità della situazione. Quando parla con Montezemolo o con Gabetti o con Grande Stevens o con Blanc, non parlano di problemi. Blanc va da John a dirgli quello che ha detto a Sky: che i conti sono apposto ma che c’è solo un po’ di sfortuna che ci gira intorno. Non gli illustra la situazione vera, non gli spiega il progetto che in realtà non è mai esistito. Viene dal Roland Garros e non c’entra nulla col calcio, poi c’è Secco che era uno che prenotava gli alberghi e adesso si ritrova a fare la campagna acquisti. Voi pensate che la Juve ha ancora un rete di osservatori in Europa? Non esiste più tutto questo. Ricordate quando dicevano che cercavano Kuranyi? Lui venne fatto seguire anni fa da Moggi, che mandava Brambati tutte le domeniche per vederlo giocare senza dirgli la ragione, al punto che Brambati si stufò anche di vederlo giocare. In verità era una mossa diversiva per vedere giocare Ibra. Come quando il Milan mandava gli osservatori a Bordeaux per controllare Dugarry, che comprarono poi per una cifra esagerata, mentre Moggi mandava uno sconosciuto sempre a Bordeaux per tenere d’occhio Zidane. Adesso chi decide di visionare i giocatori? Non esistono più queste reti, i progetti sono questi, non sono neanche riusciti a fare un contratto a gettone a Nedved."
Vuole mandare un messaggio a tutti i nostri tifosi, anche per dargli un pò di speranza se esiste?
"Il messaggio è che non bisogna arrendersi mai, dobbiamo riprenderci con forza e amore la nostra passione che ci hanno tolto, mandiamoli a casa!"
lunedì 21 dicembre 2009
"Solo io difendo la Juve!"
MOGGI: "LA SENTENZA CONTRO GIRAUDO NON MI PREOCCUPA. NON MOLLERO' ! SONO RIMASTO SOLO IO A DIFENDERE LA JUVE"
L'ex direttore della Juventus, Luciano Moggi, intervenendo nella trasmissione radiofonica "Tutti pazzi per la Juve", in onda su RADIO ERRE 2, ha voluto dire la sua sulle prime sentenze emesse dal processo di Napoli, sulla docufiction OFF-SIDE mandata in onda da LA7, sulle dichiarazioni dell'amministratore delegato dell'Inter Paolillo e su quelli che lui ritiene i veri mandanti di Calciopoli.
L'ex direttore della Juventus, Luciano Moggi, intervenendo nella trasmissione radiofonica "Tutti pazzi per la Juve", in onda su RADIO ERRE 2, ha voluto dire la sua sulle prime sentenze emesse dal processo di Napoli, sulla docufiction OFF-SIDE mandata in onda da LA7, sulle dichiarazioni dell'amministratore delegato dell'Inter Paolillo e su quelli che lui ritiene i veri mandanti di Calciopoli.
LA SENTENZA CONTRO GIRAUDO? NON MI PREOCCUPA, ANZI
"Quella di Giraudo non è una condanna. È una sentenza di primo grado, ma in sostanza c'è la possibilità di appellarsi e poi di andare in Cassazione. Mi sembra normale una condanna con il rito abbreviato visto che si basa prevalentemente sulle investigative dei carabinieri. La mia posizione non è affatto peggiorata anzi le testimonianze al processo di Napoli stanno dimostrando che la Juventus era fuori da tutti gli impicci che ci hanno addebitato. Ci sono 50 testimoni della difesa da ascoltare e credo che le cose si metteranno abbastanza bene. Basti pensare che dei 50 testimoni portati dell'accusa, 45 hanno poi finito per esser a nostro favore….Le intercettazioni stesse, se le ascoltate bene, riguardano altre squadre e non la Juventus: non c'è un'intercettazione in cui noi si chiede ad un arbitro "aiutami!". Invece gli altri… Se ricordate c'è un dirigente di un'altra squadra che dice ad un assistente come doveva pilotare la bandierina. A chi dice che la scelta difensiva di Giraudo sia stata suggerita dall'attuale società, dico comunque che si sbaglia, la proprietà non ha imposizioni da fare a Giraudo: gli è contro e basta. È stata una sua scelta, sbagliata a mio parere, così come lui ha scelto di andare in Inghilterra e io di rimanere in Italia a combattere, per difendere me stesso ma soprattutto la Juventus visto che non l'ha difesa nessun altro. Sono rimasto solo io a difendere la Juve."
OFF- SIDE UNA DOCUFICTION "DISPERATA"
"Ho già scritto quello che penso. Come tutte le docufiction, che si inventano cose che non esistono, anche quella ha stravolto completamente la realtà. Mi consola il fatto che chi è stato chiamato in causa a giudicare la trasmissione l'ha definita una cosa sconsiderata, soprattutto perché c'è un procedimento in corso. Se avete letto chi l'ha fatta… Alla fine della trasmissione c'era scritto chiaramente: Telecom la stessa società che ha effettuato le intercettazioni….. E poi è andata su La7 e si tratta di un canale molto vicino a Tronchetti Provera. Devo aggiungere altro?Ho visto i dati auditel, comunque, e hanno fatto oltre un milione di spettatori in meno delle "Casalinghe Disperate" e ho detto tutto".
MONTEZEMOLO? VIA QUELLA FACCIA
"Mi dite che su SkySport in questo momento stanno passando immagini di Montezemolo? Non le posso vedere, ma meglio così perché anche io sono del parere che è una faccia che fa star male".
PAOLILLO E GLI SCUDETTI "RUBATI"
"Questi signori parlano sapendo quello che dicono… Ma la realtà li sta sconfessando. Due settimane fa l'ex guardalinee Coppola ha in pratica dimostrato come l'Inter abbia fatto pressione per non far squalificare Cordoba. Fare pressione significa telefonare, telefonate che l'Inter faceva in serie, come hanno confermato anche gli ex designatori. Peccato queste telefonate siano sparite, d'altronde Telecom non è di proprietà della Juventus ma dell'Inter, nelle persone di Tronchetti Provera e di Buora. Non parliamo poi di Guido Rossi, che ha tolto gli scudetti alla Juventus per darli all'Inter. E poi cosa fa? Va a lavorare alla FIAT. Cos'altro dire di più?"
LE INTERCETTAZIONI MANOVRATE DA MORATTI....
"La verità sta venendo fuori al processo Telecom. Tavaroli è stato convocato da Moratti alla Saras e gli ha detto "intercettami queste persone e queste società". Lo stesso Moratti non ha mai smentito, e come farebbe a smentire Tavaroli? Purtroppo è andata come è andata perché lo hanno permesso i proprietari della Juventus, perché a Roma al processo sportivo non si sono difesi, additando come colpevoli noi della Triade. Al processo di Torino hanno fatto il contrario, e per confermare che noi fossimo colpevoli hanno fatto una querela contro ignoti, che il giudice ha rigettato. Così come ha rigettato il tentativo di patteggiamento della Juventus. Se noi siamo ridicolizzati e messi all'indice da tutti lo dobbiamo solo alla nuova società della Juventus."
ANDREA AGNELLI: VISITA STRUMENTALIZZATA
"Una questione formale. Non c'è niente di più, la sua visita Vinovo è stata totalmente strumentalizzata. Voleva solo andare a trovare la squadra e mostrare la sua vicinanza. Buon sangue non mente, il padre è stato sempre attaccatissimo alla Juventus e lo stesso Andrea quando c'eravamo noi veniva spesso in campo."
martedì 15 dicembre 2009
Giraudo Condannato
La prima sentenza che arriva dal Processo di Napoli non è positiva per gli ex vertici dirigenziali della Juventus:
Si salva invece l'arbitro Rocchi, il pupillo di Collina.
Titoloni in prima pagina per Gazzetta e Corriere mentre Tuttosport cerca di tirar su il morale dei tifosi juventini riportando un'indiscrezione sempre più forte che vorrebbe Bettega al prossimo rientro in Società.
Ovviamente si sono scatenate le penne giustizialiste.
Riporterò qui di seguito i vari articoli che mi verranno segnalati o che avrò modo di scovare in rete.
Delinquenti e truffatori. Ma c'è chi li rivuole
La sentenza di oggi chiude ogni ipotesi alla revisione di calciopoli dopo tre anni e mezzo. Eppure i nostalgici della Triade sono un partito fortissimo. Nessuna riapertura per gli scudetti tolti alla Juventus
La sentenza di oggi chiude ogni ipotesi alla revisione di calciopoli dopo tre anni e mezzo. Eppure i nostalgici della Triade sono un partito fortissimo. Nessuna riapertura per gli scudetti tolti alla Juventus
Associazione a delinquere: dovremmo cominciare da qui, dalla considerazione più semplice e banale. Avevano trasformato il calcio in un'associazione a delinquere. Delinquenti, dunque. E anche truffatori, visto che la frode sportiva era la loro specialità. Delinquenti e truffatori, allora: possiamo dirlo tranquillamente dopo una sentenza così. Ricordiamocelo bene adesso, dopo che gli ultimi tre anni e mezzo sono passati a ridimensionare, lentamente ma costantemente, lo scandalo di Calciopoli. Prima le sentenze sportive limate piano piano - per tutti - e poi il progetto di rimettere in discussione ogni verità. Un po' perchè Calciopoli non era esistita, era una congiura, era una creazione paranoica di chi per anni era arrivato alle spalle della Juve. Un po' perchè le sentenze erano state ingiuste, perchè quegli scudetti non potevano essere toccati. E un po' perchè, dicevano e dicono ancora, "così facevano tutti". Se tutti non solo telefonassero ai designatori ma li circuissero e li riempissero di favori, se tutti consegnassero telefonini segreti agli arbitri, se tutti mettessero i piedi nelle stanze dove si dirige il calcio per farci i propri comodi non sappiamo - nessuna inchiesta giudiziaria recente, a parte questa, lo ha mai evidenziato - di sicuro, sappiamo che lo fecero Giraudo & C. Questo aveva detto una sentenza sportiva di tre anni e mezzo fa e questo ribadisce una sentenza penale oggi. Altro che revisione del processo sportivo... Le due giustizie corrono su binari separati - a quella sportiva bastava un centesimo di quello che si sentiva in quelle migliaia di intercettazioni e bastava soprattutto l'aver distribuito sim segrete ad arbitri e designatori: per farci cosa, scusate? - ma per una volta squalifica sportiva e sentenza penale arrivano a condannare entrambe prima di tutto ma anche a definire lo stesso quadro di colpevolezza. In cui dobbiamo ancora collocare perfettamente Moggi: ma solo per la sua responsabilità penale. In ogni caso - senza pretendere di anticipare la sentenza dell'altro processo in corso - se Giraudo non è stato la mente e il direttore dell'associazione a delinquere di Calciopoli, chi lo sarà stato mai? E comunque la responsabilità sportiva di Moggi la conosciamo già perfettamente. E per ora basta e avanza.
Tre anni e mezzo dopo c'è ancora chi non accetta - ingenuamente o subdolamente - questa realtà. Moggi è ancora tra noi, è oggetto di grandi interviste senza che nessuno lo tratti per l'intrallazzatore che è stato, fa l'editorialista ed è invocato come consulente esperto da qualche società. Da anche consigli e a volte bacchetta la Juventus di oggi: solo perché non fa quello che faceva lui. Sugli scudetti revocati è in corso addirittura una battaglia ideologica, e anche molto sostanziale, tra Inter e Juve. Si mette in discussione il diritto sullo scudetto 2006. Si auspica il ritorno alla Juve di un pezzo della Triade, come unico possibile erede di quella grande competenza. Ad ogni sconfitta della Juventus il popolo juventino invoca i dirigenti squalificati come l'unica salvezza possibile. Eppure quei dirigenti - amministratore delegato e direttore generale nonché consigliere di amministrazione e quindi la Juve in prima persona - furono la rovina stessa della Juve, ne infangarono oltre 100 anni di storia. Dovrebbero chiedere loro i danni, esiliarli a vita e non rimpiangerli. Ma nemmeno una sentenza del genere farà cambiare idea a molti, sicuro. Il calcio avrebbe voluto dare un taglio netto col passato, eppure c'è chi lavora duramente per ricucire quel taglio, per renderlo meno drastico. In attesa della sentenza principale, quella del processo ordinario che vede alla sbarra il grosso dei protagonisti, tanti, dello scadalo del 2006 la sentenza penale del rito abbreviato ristabilisce - almeno per adesso - un'altra verità da scolpire nella storia nera del pallone.
Tre anni e mezzo dopo c'è ancora chi non accetta - ingenuamente o subdolamente - questa realtà. Moggi è ancora tra noi, è oggetto di grandi interviste senza che nessuno lo tratti per l'intrallazzatore che è stato, fa l'editorialista ed è invocato come consulente esperto da qualche società. Da anche consigli e a volte bacchetta la Juventus di oggi: solo perché non fa quello che faceva lui. Sugli scudetti revocati è in corso addirittura una battaglia ideologica, e anche molto sostanziale, tra Inter e Juve. Si mette in discussione il diritto sullo scudetto 2006. Si auspica il ritorno alla Juve di un pezzo della Triade, come unico possibile erede di quella grande competenza. Ad ogni sconfitta della Juventus il popolo juventino invoca i dirigenti squalificati come l'unica salvezza possibile. Eppure quei dirigenti - amministratore delegato e direttore generale nonché consigliere di amministrazione e quindi la Juve in prima persona - furono la rovina stessa della Juve, ne infangarono oltre 100 anni di storia. Dovrebbero chiedere loro i danni, esiliarli a vita e non rimpiangerli. Ma nemmeno una sentenza del genere farà cambiare idea a molti, sicuro. Il calcio avrebbe voluto dare un taglio netto col passato, eppure c'è chi lavora duramente per ricucire quel taglio, per renderlo meno drastico. In attesa della sentenza principale, quella del processo ordinario che vede alla sbarra il grosso dei protagonisti, tanti, dello scadalo del 2006 la sentenza penale del rito abbreviato ristabilisce - almeno per adesso - un'altra verità da scolpire nella storia nera del pallone.
LA PROVA DEL NOVE
di RUGGERO PALOMBO - Gazzetta dello Sport
Calciopoli è esistita. L’associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva pure.
Ora lo dice la sentenza di un tribunale.
E’ un giudizio di primo grado, che per diventare
definitivo dovrà passare l’esame di Corte d’Appello e Cassazione: un motivo in più
per non tirare conclusioni definitive e per non abbandonarsi a frettolosi compiacimenti.
Ora lo dice la sentenza di un tribunale.
E’ un giudizio di primo grado, che per diventare
definitivo dovrà passare l’esame di Corte d’Appello e Cassazione: un motivo in più
per non tirare conclusioni definitive e per non abbandonarsi a frettolosi compiacimenti.
Non c’è niente da festeggiare nel constatare che anche la giustizia penale, dopo quella
sportiva, si è convinta che il campionato di calcio, il passatempo più amato dagli
italiani, nel 2004-2005 (ma meglio sarebbe dire «in quegli anni») è stato inquinato.
Di una cosa si può essere però soddisfatti: il «rito abbreviato» richiesto da 11
dei complessivi 35 imputati e la conseguente sentenza di ieri consentono di mettere
un primo (e forse ultimo) punto fermo. Non è cosa da poco, perché il processo con
«rito ordinario» che è in corso per gli altri 23 imputati (per il ventiquattresimo, l’ex
arbitro De Santis, il processo deve ancora cominciare), corre il serio rischio di finire
in un nulla di fatto, complice il percorso legislativo del cosiddetto «processo breve»:
quella riforma della giustizia penale che è oggi al centro di un vivace dibattito
parlamentare e che, se licenziata in un certo modo, potrebbe far calare il sipario
(prescrizione e dintorni) su calciopoli e i suoi processi.
Ecco il perché del «primo e forse ultimo» punto fermo.
Che ci suggerisce un paio di considerazioni. Antonio Giraudo era il principale
imputato di questa tornata processuale: a lui, condannato a tre anni per
associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, va dato atto di essere stato fin qui, dal 2006 ad oggi, un imputato «invisibile». Nessuno lo ha più visto né sentito, non una pressione o una dichiarazione bellicosa: una linea di comportamento esemplare. Che stride con quanti contribuiscono pressoché quotidianamente a far diventare una specie di ring il Tribunale di Napoli, dove continuano le udienze del processo con rito ordinario. Processo che giocoforza dovrà ora fare i conti con questa sentenza. Quanto ad arbitri e guardalinee, sono stati assolti in sette tra cui Rocchi, l’unico ancora in attività. Pagano invece Lanese, Pieri e Dondarini. Quest’ultimo,
condannato a due anni per frode sportiva, è rimasto in campo fino al termine della scorsa stagione. Il nuovo presidente dell’Aia Marcello Nicchi, che si era affrettato a inserirlo nella struttura organizzativa quale vicecommissario dell’Interregionale, ora deve trovare una strada
procedurale per sospenderlo. Atto dovuto ed evitabile, se solo si fosse aspettato un po’.
sportiva, si è convinta che il campionato di calcio, il passatempo più amato dagli
italiani, nel 2004-2005 (ma meglio sarebbe dire «in quegli anni») è stato inquinato.
Di una cosa si può essere però soddisfatti: il «rito abbreviato» richiesto da 11
dei complessivi 35 imputati e la conseguente sentenza di ieri consentono di mettere
un primo (e forse ultimo) punto fermo. Non è cosa da poco, perché il processo con
«rito ordinario» che è in corso per gli altri 23 imputati (per il ventiquattresimo, l’ex
arbitro De Santis, il processo deve ancora cominciare), corre il serio rischio di finire
in un nulla di fatto, complice il percorso legislativo del cosiddetto «processo breve»:
quella riforma della giustizia penale che è oggi al centro di un vivace dibattito
parlamentare e che, se licenziata in un certo modo, potrebbe far calare il sipario
(prescrizione e dintorni) su calciopoli e i suoi processi.
Ecco il perché del «primo e forse ultimo» punto fermo.
Che ci suggerisce un paio di considerazioni. Antonio Giraudo era il principale
imputato di questa tornata processuale: a lui, condannato a tre anni per
associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, va dato atto di essere stato fin qui, dal 2006 ad oggi, un imputato «invisibile». Nessuno lo ha più visto né sentito, non una pressione o una dichiarazione bellicosa: una linea di comportamento esemplare. Che stride con quanti contribuiscono pressoché quotidianamente a far diventare una specie di ring il Tribunale di Napoli, dove continuano le udienze del processo con rito ordinario. Processo che giocoforza dovrà ora fare i conti con questa sentenza. Quanto ad arbitri e guardalinee, sono stati assolti in sette tra cui Rocchi, l’unico ancora in attività. Pagano invece Lanese, Pieri e Dondarini. Quest’ultimo,
condannato a due anni per frode sportiva, è rimasto in campo fino al termine della scorsa stagione. Il nuovo presidente dell’Aia Marcello Nicchi, che si era affrettato a inserirlo nella struttura organizzativa quale vicecommissario dell’Interregionale, ora deve trovare una strada
procedurale per sospenderlo. Atto dovuto ed evitabile, se solo si fosse aspettato un po’.
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