venerdì 30 novembre 2007

Ciao Adriano


Dopo la bandiera del Genoa Gianluca Signorini, un altro grande "capitano" muore a causa della sclerosi laterale amiotrofica, meglio nota come "morbo di Gherig".

Si tratta di Adriano Lombardi, giocatore simbolo dell'Avellino degli anni 70 e 80, squadra con conquistò anche la promozione in Serie A nel 1979.
Lombardi, 62 anni, nato a Ponsacco, in provincia di Pisa, si è spento questa mattina alle ore 7 nella sua abitazione di Mercogliano, in provincia di Avellino.
Lascia la moglie Luciana e le due figlie.
Il morbo di Gherig gli aveva lentamente ma progressivamente consumato i muscoli e inibito anche i più semplici movimenti, ma Lombardi non ha mai perso dignità e coraggio.
L'Avellino era rimasto nel suo cuore: dopo il ritiro, aveva allenato la squadra per tre stagioni.

Ciao Adriano.

Che spettacolo vol.2


Finalmente anche la Juventus ha un sito tutto nuovo.
Andatelo a visitare all'indirizzo juventus.com

Il lavoro di tanti ragazzi, alcuni di loro a noi conosciuti, è stato duro, durissimo ma alla fine ha prodotto finalmente quello che tantissimi tifosi aspettavano.
Un sito degno della squadra italiana più rappresentativa.

Che spettacolo vol.1


1° Kakà


2° Cristiano Ronaldo


3° Messi


Credo che mai come quest'anno il pallone d'oro abbia premiato indiscutibilmente i 3 migliori giocatori al mondo:

Kakà, Cristiano Ronaldo, Messi.

Giocatori che giustificano il prezzo del biglietto con la solo loro presenza.
E pensare che il più vecchio tra loro è Kakà che ha soli 25 anni.
Chissà per quanti anni ancora ci delizieranno con le loro prodezze.
E allora: BEATO CHI CE L'HA

giovedì 29 novembre 2007

Chi ha incastrato Ambrosini?


CALCIO, MILAN: DEFERITO AMBROSINI PER STRISCIONE ANTI-INTER.

Con una nota ufficiale la Figc ha deferito il centrocampista del Milan, Massimo Ambrosini, per lo striscione anti-Inter esposto sul pullman scoperto a bordo del quale i giocatori del Milan stavano festeggiando la vittoria della Champions League il 24 maggio scorso.

Dal comunicato della Figc si evince:

“Esaminata la relazione dell’ufficio indagini e gli atti di indagine espletati,
il procuratore federale ha deferito alla commissione disciplinare nazionale il giocatore del Milan Massimo Ambrosini per avere, durante la sfilata organizzata in data 24/5/2007 dal Milan per i festeggiamenti per la vittoria della Champions League 2006/2007, a bordo di un autobus scoperto, esposto uno striscione dal contenuto offensivo nei confronti dell’Inter. Per responsabilità oggettiva è stato deferito anche il Milan”.


Premetto che come forma di rispetto ritengo anche corretto punire uno sfottò esagerato.
Il mio dubbio è però un altro:

chi ha segnalato all'ufficio indagini lo striscione?

"Si ve serve na'mano"


Quella tra Francesco Totti e la Nazionale è una storia finita. O forse no.
Ancora una volta è stato il capitano della Roma, con una dichiarazione sibillina, a lanciare un messaggio a Roberto Donadoni che, dal canto suo, aveva già escluso un possibile rientro del giallorosso.

"Certo, se per qualche infortunio o per qualche emergenza ci fosse bisogno... - ha detto Totti in un'intervista -.

E' giusto che agli Europei vadano coloro che sono riusciti a conquistare la qualificazione. Se andassi io, porterei via il posto a qualcuno e non sarebbe giusto. Ma se Donadoni ci ripensasse...". Un modo per non chiudere del tutto la porta alla Nazionale anche se le possibilità di rivedere l'attaccante indossare di nuovo la maglia azzurra al momento sono davvero pochissime.

Nel suo futuro, intanto c'è solo la Roma: "Io sono giallorosso dentro, è una scelta di cuore, un sogno che cullavo fin da piccolo. Però in passato ci sono state incomprensioni con allenatori e dirigenti e c'è stato il momento in cui mi sono detto: me ne vado".

"Quei 2 scudetti sono nostri"


TORINO - Il team manager della Juventus, Gianluca Pessotto, presente assieme a Legrottaglie, Chiellini, Molinaro, Marchionni e Palladino all’inaugurazione dello ‘Juventus Club Montanaro’ a Chivasso, nei pressi di Torino, rifila l’ennesima stoccata alle istituzioni del calcio italiano:

Ci hanno tolto due scudetti con la politica, ma sul campo quei campionati rimangono nostri – ha dichiarato l’ex difensore bianconero – L’obiettivo attuale è quello di fare il meglio possibile in campionato, e magari nel 2009 conquistare la finale di Champions League che si giocherà a Roma”

mercoledì 28 novembre 2007

"Inter, ora vinci sul campo"


"Vedremo se l'Inter quest'anno riuscirà a vincere lo scudetto sul campo".
A far riesplodere l'annosa polemica a distanza tra Juventus e Inter, stavolta, ci pensa Lapo Elkann. Che torna a parlare del recente passato, di scudetti e di ambizioni bianconere. "L'Inter ha la fortuna di avere un buonissimo organico e una bellissima squadra - ha dichiarato il rampollo di casa Agnelli -. Credo che lo scudetto che l'Inter ha vinto a nostro discapito non sia uno scudetto (il riferimento è al tricolore revocato ai bianconeri e assegnato ai nerazzurri per le vicende di calciopoli, ndr). Adesso mi auguro per loro che riescano a vincere sul campo, vedremo se quest'anno ci riusciranno". Elkann parla anche del suo amore per la Juve, testimoniato dallo scudetto tatuato sul braccio: "Questa squadra ce l'ho sulla pelle perché è la mia passione. Quest'anno ho avuto poco tempo per seguirla e guardarla, ma l'anno scorso, nell'anno più difficile, io c'ero sempre". Sabato sera la sfida di San Siro con il Milan: "Secondo me sono loro i nemici-amici più grandi di sempre per la Juve. Un club che ha sempre fatto grandi risultati e che l'anno scorso ha vinto la Champions. Storicamente c'è sempre stata una sana rivalità tra di noi".

martedì 27 novembre 2007

Altro che caso chiuso

Calciopoli, indagine sulle sentenze

Le sentenze di Calciopoli finiscono ufficialmente sotto inchiesta: nei giorni scorsi i pm di Napoli hanno interrogato, in gran segreto, Pier Luigi Ronzani, il giudice che scrisse le ultime sentenze del più grande scandalo della storia del pallone italiano, quelle che condannarono le squadre per salvare, di fatto, i dirigenti, a partire da Franco Carraro.
Un interrogatorio lampo, quello di Ronzani. Nel corso del quale l´ex presidente della Camera di conciliazione e arbitrato del Coni, la cassazione dello sport, è stato molto esplicito: «
Alla vigilia dei processi di Calciopoli - questo il senso delle sue parole - il presidente del Coni, Gianni Petrucci, mi ha avvicinato: voleva che non prendessi alcuna decisione sulla posizione di Franco Carraro».
I sostituti procuratori napoletani, Beatrice e Narducci, così come altri addetti ai lavori, avevano sempre guardato con una certa diffidenza, per non dire sospetto, agli esiti degli arbitrati che un anno fa avevano stravolto le decisioni del giudice del primo e del secondo grado sportivo. Questa estate i loro sospetti avevano trovato una prima precisa conferma, quando nell´ambito di una inchiesta della procura di Bologna (che indagava su un caso di malagiustizia sportiva relativo al basket, il cosiddetto "caso Lorbek"), emerse un´affermazione "anomala" resa sempre da Ronzani: «Dopo le vicende che mi hanno visto protagonista sui lodi di Calciopoli - spiegò - sono entrato in contrasto con Petrucci. Motivo di tale contrasto è stato il lodo Carraro in merito al quale fui avvicinato da Petrucci, che mi sollecitò ad una soluzione diversa da quella che poi ho adottato. In particolare mi chiese di dichiarare l´incompetenza della camera motivandola con aspetti tecnico-giuridici. La mia convinzione era invece diversa». Letti gli atti dell´indagine bolognese, i pm napoletani hanno deciso di sentire personalmente il testimone (che nel frattempo è stato silurato dal Coni, assieme all´intera Camera di arbitrato, abrogata).
Ronzani ha confermato parola per parola, dettagliando ulteriormente, quanto dichiarato in un primo momento (e cioè le pressioni del Coni sulla Camera da lui presieduta) gettando una nuova luce sugli esiti di Calciopoli.
Anche perché, sempre da Bologna, sono arrivate le altre carte che raccontano di una Camera arbitrale tutt´altro che impermeabile alle pressioni dei massimi vertici dello sport italiano. Le nuove dichiarazioni di Ronzani verranno adesso utilizzate nel corso del processo penale che comincerà il 15 dicembre a Napoli. Contemporaneamente, però, il verbale reso da Ronzani al pm di Bologna è finito anche sulla scrivania dei magistrati romani che stanno valutando «eventuali profili penali» relativi al comportamento del presidente del Coni Gianni Petrucci.
fonte La Repubblica

Brucia ancora....


Ronaldo: «La Juve è più pulita di quella che conoscevo»


Ronaldo, sabato sera, a San Siro, ritroverà la Juventus. L’ultima volta che ci ha giocato contro stava ancora in nerazzurro. Come se l’aspetta?
«È una Juventus diversa rispetto a quella che conoscevo io, tutta nuova e anche pulita».

Pagliuca ha dichiarato che il ricordo di Inter-Juventus del 26 aprile 1998 arbitrata da Ceccarini resterà sempre nella mente di chi era in campo. È così?
«Quella partita fa rabbia perché è stato evidente il desiderio da parte dell’arbitro di far vincere la Juventus. Le verità però sono venute tutte fuori e comunque è sempre meglio lasciare il passato alle spalle. Sono contento che abbiano fatto piazza pulita e spero che situazioni come quelle del passato non si ripetano più».

Rispetto a quando giocava nell’Inter che arbitri ha ritrovato?
«Io li giudico poco perché credo che il loro compito sia difficile. E poi, diciamo la verità, la colpa è anche nostra».

Perché?
«Noi giocatori li aiutiamo poco. Cerchiamo sempre di fregarli, di avere dei vantaggi. Questo non è calcio, nel calcio bisogna giocare, si vince e si perde ma con la stessa onestà fin dall’inizio».

Preferirebbe segnare una doppietta alla Juventus o all’Inter?
«I gol sono tutti uguali».

Del Piero non riesce a conquistare una maglia da titolare. Secondo lei viene gestito bene?
«Io non giudico, lui è un grande e lo sarà sempre. Posso dire però questo: sono nella stessa situazione. Non mi convocano in Nazionale perché non ho ancora fatto benissimo per meritarmi questa maglia, anche al Milan non mi sono ancora guadagnato il posto. L’unica soluzione nel nostro caso è avere pazienza e meritarsi le cose».

lunedì 26 novembre 2007

Pazzesco


(in foto Colantuono al momento della comunicazione di esonero ricevuta da Zamparini)

La U. S. Città di Palermo comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore responsabile della Prima Squadra il Sig. Stefano Colantuono, al quale vanno i ringraziamenti per il lavoro svolto. L’incarico viene affidato al Sig. Francesco
Guidolin.


Non sò se è più assurdo l'esonero di Colantuono o l'ennesimo richiamo in panchina di Francesco Guidolin più volte insultato in passato da "Mr. coerenza Zamparini"

Che magia


Del Piero, che esempio per i miei figli
di FABIO CARESSA

L'ho visto volare leggero come un angelo, quando aveva la faccia da putto. L'ho visto inventare un tiro che è diventato solo il suo e lanciarsi tra i grandi ancora ragazzo. L'ho visto segnare con la sua squadra soprattutto nelle partite che contavano, negli scontri diretti, nelle finali in giro per il mondo.L'ho visto arrabbiarsi e digrignare i denti se c'era un principio da difendere e chinare la testa se il suo bene non era quello dei compagni. L'ho visto lottare contro gli egoismi, anche contro i suoi, perché crescendo ha capito cosa voglia dire il gruppo. L'ho visto parlare di valori e comportarsi di conseguenza.L'ho visto inciampare e poi cadere . L'ho seguito mentre si rialzava a fatica. L'ho visto lottare contro allenatori e mal di pancia nervosi. L'ho visto amare la maglia azzurra e non riuscire a farlo capire. Poi l'ho visto portarci a Berlino.L'ho visto capire che le cose cambiano, modificare il gioco, segnare 11 gol di seguito su rigore se il rigore poteva essere il massimo da dare alla squadra in quel momento. L'ho visto adattarsi dove non voleva , sacrificarsi facendolo ricordare. L'ho visto umile e l'ho visto presuntuoso. L'ho visto soffrire quando ha sbagliato. L'ho visto uscire in smoking bianco, immacolato, da una discarica.Non l'ho visto mollare, mai. Non ho mai letto di lui sui giornali degli scandali. Ieri sera l'ho guardato mentre si sedeva in panchina, con il broncio di chi vuole giocare. L'ho visto applaudire i compagni per i gol che segnavano, esultare per la squadra. L'ho visto entrare in campo senza riscaldamento, lui che non è più un ragazzino. L'ho visto strillare al ragazzo che parlava troppo, perché ci vuole rispetto. L'ho visto segnare una punizione da artista e un rigore da ragioniere. Sono contento di aver visto Alex Del Piero fare tutte queste cose. Alex Del Piero è un bell'esempio per i miei figli.

Juve da paura?





I maggiori quotidiani sportivi commentando la partita di ieri sembrano non aver dubbi.
Per loro, battendo il Palermo per 5 reti a 0 la Juventus è stata spettacolare.
Nonostante i facili entusiasmi figli del risultato abbondante, io personalmente invito tutti a rimanere ancora con i piedi ben saldi a terra.
In primis perchè fino al goal del rapace Trezeguet che ha sbloccato il risultato cambiando totalmente il volto della gara , ancora una volta la Juve di quest'anno ha dimostrato di avere poca qualità al centro del campo.
Inspiegabile, a mio giudizio, l'ennesima bocciatura di Tiago.
In secundis perchè il problema della spinta sulle fasce si è risolto solo in parte con il recupero di un Zebina a volte pasticcione ma comunque sempre propositivo.
Bisogna comunque guardare al futuro con una buona dose di ottimismo perchè il recupero di Camoranesi, il rientro di Marchionni, lo stato di grazia di Legrottaglie e Iaquinta sommati alle doti da fenomeni di Buffon e Trezeguet non devono porre limiti di obiettivi.
Una citazione a parte merita ancora una volta il Capitano Alessandro Del Piero.
Ogni volta che lo danno a terra in difficoltà, eccolo pronto a rialzarsi da solo per dimostrare a tutti di che pasta è fatta.
E se anche Nedved torna a buoni livelli....
Ah dimenticavo, la Juventus non si può lamentare degli arbitri.
Con tutto quello che ha fatto in passato ci mancherebbe che lo facesse pure.
E' chiaro che quando hai in squadra giocatori come Zidane, Cannavaro, Zambrotta, Inzaghi, Davids, Peruzzi, Ferrara, Montero, Emerson, Ibrahimovic, Vieira, Mutu allenati da gente come Lippi o Capello, senza un aiuto arbitrale non puoi vincere.
Sopratutto poi se gli avversari ti sfidano con gente del calibro di Hakan Sukur, Oba Oba Martins, Umit Davala, Okan, Pistone, Macellari capitanati da Javier Zanetti e guidati da allenatori del calibro di Tardelli, Lucescu, Simoni, Cuper.
Come diceva un vecchio saggio in questi casi però è :
"meglio tacere e passare per idioti che parlare e dissipare ogni dubbio."

"Se la Juve parla di arbitri..."


Javier Zanetti ha fatto sapere di non condividere le lamentele della Juventus in fatto di direzioni arbitrali.
«I bianconeri si dimenticano del loro passato», ha infatti affermato, aggiungendo una frase sospesa che la dice lunga sull’acredine che continua ad esistere tra queste due squadre: «Se parlano degli arbitri loro…».

In loving memory


«È indescrivibile - dice Firmani al termine della gara ai microfoni di Sky -. Non ci credo, è tutta la settimana che penso che Gabriele avrebbe fatto segnare proprio me, non so perché.
È il goal più importante che potessi fare, meglio anche del derby, è un’emozione grande. Calcisticamente è la giornata più bella della mia vita, credo di non esagerare dicendo che un momento come questo non lo rivivrò mai più.
È stato difficile giocare con questo clima, surreale, il ricordo di Gabriele è troppo vicino, ci tenevamo a far bene. È un momento delicato per noi, ma quando succedono queste cose il calcio e il risultato diventano relative. Non potevamo permetterci un pari, l’abbiamo voluto fino in fondo e la vittoria è arrivata alla fine».
Anche Lorenzo De Silvestri, uscito al 26’ per una contusione al ginocchio, vuole dedicare il successo della Lazio al suo amico Gabriele: «Ci tenevo molto a giocare questa partita - dice la giovane stella biancoceleste -. Purtroppo una contusione al ginocchio non mi ha permesso di finirla. L’importante è stato vedere tutti questi striscioni in ricordo di Gabriele, che sarà contento da lassù. Per quanto riguarda il goal di Firmani, devo dire che prima della partita mi ha detto che sperava di segnare lui o che avrei segnato io, perché siamo gli unici due romani, come lo era Gabriele. Il suo nome sui miei scarpini è un piccolo pensiero che faccio a lui, che mi aiuterà in tutti i campi dove giocherò, mi darà una mano e i pochi goal che farò , li avremo fatti insieme. Io cercherò di ricordarlo sempre».

Quelli che.....


....Non mollano
(Fonte:Tuttosport di Domenica 25 Novembre 2007)

sabato 24 novembre 2007

The show must go on


Riparte il campionato e arriva un appello, un appello speciale: che la violenza non sia più padrona dentro e fuori gli stadi, perchè lo sparo che ha ucciso Gabriele Sandri"ha colpito tutti".
Si torna a giocare dopo lo stop deciso per la morte del tifoso laziale sull'Autosole, ma domenica sarà una giornata particolare per i familiari del 28enne dj:
Cristiano, il fratello, non andrà allo stadio, nonostante condividesse con Gabriele la fede biancoceleste, e a distanza ha voluto lanciare un appello.
«Mi aspetto una grossa presa di coscienza da parte delle tifoserie, un comportamento irreprensibile proprio per evitare strumentalizzazioni - le sue parole - Faccio un appello a non commettere alcun atto di violenza».
«Che riprenda il campionato un certo effetto lo fa - racconta ancora- perchè penso a Gabriele che era un grande appassionato della Lazio e viveva per il calcio. Giocava da quando aveva sette anni. Sapere che il calcio riprende dopo i tanti attestati di solidarietà che ci sono arrivati dalle società di A, B e C, ma anche da tante tifoserie, fa effetto ma ci rende anche un pò sgomenti, per una cosa che non avremmo mai voluto dovesse essere ricordata».
«Gabriele avrà la giustizia che si merita per le vie ordinarie, e noi confidiamo nella magistratura - conclude Cristiano Sandri - ma intanto chiedo che la morte di mio fratello non sia strumentalizzata. Niente violenza, perchè quello sparo ha colpito tutti, non solo Gabriele».
Per ricordare Gabbo, il suo amico della Lazio Lorenzo De Silvestri indosserà un paio di scarpe speciali con il suo nome.(in foto)

venerdì 23 novembre 2007

Matarrese, il nuovo che avanza


A tutela del nuovo calcio che avanza, ieri il presidente della Juventus Cobolli Gigli ha dichiarato:
"Il voto è segreto, ma posso dire che la Juve vuole andare avanti con Matarrese".
Successivamente anche grazie al voto della Juventus, per soli tre voti Antonio Matarrese è riuscito a salvare la sua poltrona: si votava infatti in Lega per approvare o respingere la mozione di sfiducia della serie B nei suoi confronti.
Alla fine sono stati 27 i voti su 40 contro il barese: dovevano essere 30 per mandarlo a casa.
A questo punto qualsiasi persona “seria” avrebbe preso atto della situazione ma soprattutto si sarebbe reso conto di non essere più gradito da quella che comunque una maggioranza delle società.
In barba a quelli che sono i principi di base della Democrazia.
Qualsiasi persona seria. Non certo il nuovo che avanza....

Dr.Cobolli & Mr. Gigli


Dr. Cobolli:
«Se non tenessimo conto di alcuni errori arbitrali, la Juventus sarebbe molto vicina all'Inter»

Mr.Gigli:
«Non siamo la squadra più penalizzata. Gli errori arbitrali succedono a noi come agli altri»

I tifosi non credono al miracolo


Con oltre 300 espressioni di prefenza, si è chiuso il sondaggio sul reale obiettivo di quest'anno della Juve.

Questo il responso:

-Solo il 18% dei tifosi crede al "miracolo" scudetto da neopromossa.

-Per il 44% dei tifosi invece questa Juventus può farcela ad ottenere un posto valido per poter partecipare alla prossima edizione della Champions League

-Il residuo 38% è invece pessimista. Chiede nuovi innesti, perchè non considera questa squadra completa. Ha paura di arrivare oltre il 4° posto ma spera che il recupero dell'indispensabile Camoranesi e il lancio definitivo di Tiago possano evitare il fallimento.

giovedì 22 novembre 2007

Guardare per imparare...

Zitti tutti. Parla Platinì


Ecco per voi la bellissima intervista a Michel Platinì realizzata da Roberto Beccantini.

Presidente Platini, saremo anche dei grandi «pareggiatori», come dice Domenech, ma se voi francesi siete già qualificati lo dovete a les italiens.
«Chiedo scusa ma dal 26 gennaio, giorno della mia elezione, ho cambiato status: sono svizzero, neutrale e qualificato di diritto».
I campioni del Mondo e i loro vice non saranno teste di serie: non lo trova ridicolo?
«Sarà un caso, ma soltanto voi e Domenech, uno che vi assomiglia molto, lo trovate ridicolo. Carta canta. E poi sono criteri che ho ereditato. Fatevene una ragione».
Sta per scadere il suo primo anno. Bilancio?
«Ho fatto quello che avevo promesso. E quello che non ho fatto, sto cercando di farlo. Avevo detto: più potere alla Federazioni. Oggi, le Federazioni hanno più potere. Poi: Champions meno elitaria. Dal 2009 i Paesi medio-piccoli avranno cinque o sei posti in più; si decide il 30 novembre, a Lucerna».
Aveva anche garantito: rilancerò le coppe nazionali e coinvolgerò le squadre detentrici.
«I tempi non sono ancora maturi. Basta vedere come alcune Leghe trattano la coppa. Una a caso: la vostra...».
Come cambierà, per noi, la nuova Champions?
«Tre sicure. Prima erano due. La quarta si misurerà nei preliminari con le altre Grandi e non più con le cenerentole. Tutto qui».
Anche la tolleranza zero era un suo cavallo di battaglia.
«E lo rimane. Servono giudici efficaci e una polizia sovrannazionale. Ne discuteremo il 28 e 29 novembre, a Bruxelles».
In caso di incidenti, favorevole o contrario allo 0-3 a tavolino?
«Fifa e Uefa (sì, anche la mia Uefa) sono molto intransigenti. Parlo, allora, a titolo personale. Contrario. Perché una città, un club, una tifoseria devono pagare la follia e il teppismo di una cinquantina di str...? Meglio chiudere le curve. Certo, ci vuole coerenza: il Taranto ha avuto partita persa, l’Atalanta no».
Una spallata alla responsabilità oggettiva.
«Una serena riflessione su una stampella che ha permesso al calcio di camminare, ma che oggi, fra un tribunale e l’altro, potrebbe farlo scivolare».
Quali sono le Federazioni che le danno più problemi?
«Quelle dell’Europa dell’Est. C’è un rigurgito di razzismo che mette paura. Altro che i vostri buuuu».
L’Italia?
«Siete in balìa di due fenomeni: il ricatto degli ultrà e la sindrome del complottismo. Due persone parlano al bar, e dietro c’è una congiura».
Per un giocatore c’erano meno tentazioni in passato.
«Al contrario. Ce n’erano molte di più. Con quello che guadagna, perché mai un giocatore del terzo millennio dovrebbe farsi comprare o scommettere? E un arbitro vendersi, visto che pure i suoi sono ormai stipendi da manager?».
La specificità dello sport. Blatter insiste con il «6 più 5»: in pratica, non più di cinque stranieri alla volta. Non è troppo tardi?
«Non si può non condividere lo spirito della sua crociata. Però ha ragione, tornare indietro sarà difficilissimo. Nel mio caso, mica posso ribellarmi - da presidente dell’Uefa - alle leggi dell’Unione europea. Sarebbe una contraddizione in termini. Ho altre idee».
Per esempio?
«La difesa dei ragazzi, under 16 o 18 che siano. Non esiste che possano essere "deportati" a quell’età. Il primo contratto lo devono obbligatoriamente firmare con il club che li ha formati. Già dovrebbe essere così, lo so, ma dove e quando è così?
Altro tasto: l’invasione degli americani.
«Penso alla Premier inglese. Non hanno la nostra cultura, investono milioni e milioni, e dal momento che vince uno solo, può ben immaginare i mezzi che adotteranno per coronare il fine. Il teppismo è violenza materiale. Il business sfrenato, violenza ideologica. Alla larga da entrambi. O meglio: guerra senza quartiere a entrambi».
A volte ha quasi accenti kennedyani...
«JFK morì ammazzato, devo prenderlo come un complimento? Scherzi (e paragoni) a parte, la mia vita cambiò quando ero ct della Francia. Il Real Madrid mi contattò e mi offrì un assegno in bianco purché mi trasferissi al Bernabeu. Ci pensai su. Risposi no, grazie. Mi diedi a organizzare il Mondiale di Francia. Straordinaria palestra».
Come Blatter, di cui è intimo...
«Per molti è un farabutto. Per me, no. Lo conosco meglio di tutti coloro che gli sparano addosso. Ama il calcio e i calciatori, solo che la Fifa è un impero e per governare gli imperi i compromessi sono il pane quotidiano».
Totti e Del Piero hanno ripreso l’allarme che, a suo tempo, lanciò Zidane: stanno mettendo in «galera» i numeri dieci.
«Li capisco. Quando vedevo Zizou nel Real, confinato a sinistra, diventavo matto. Ma come: proprio lui, il miglior dieci degli ultimi quindici anni? Sono stato più fortunato io che, ragazzo a Nancy, cominciai a sinistra e finii al centro. Oggi avviene esattamente il contrario. Salvo rare eccezioni».
Tipo?
«Il Barcellona di Ronaldinho e Messi. Il Milan di Pirlo e Seedorf. A loro modo, sono tutti dieci. Come Kakà. Kakà, dalla metà campo in su, mi ricorda Baggio. Baggio era un nove e mezzo, Kakà un dieci meno. Tanto per rendere l’idea: il sottoscritto, oggi, giocherebbe seconda punta».
Pensa, ogni tanto, alla «sua» Juventus?
«Come no. Ha pagato, si è ripulita. Non solo: ha avuto la forza di non rivolgersi alla giustizia ordinaria, scelta che Fifa e Uefa hanno molto apprezzato».
Ma è proprio questo che lo zoccolo duro dei piccoli azionisti contesta ai nuovi dirigenti, aver rinunciato al Tar...
«Lo sport ha dei prezzi che, a volte, sembrano esagerati. Restando in ambito sportivo, la Juventus ha dato una lezione all’intero ambiente».
Il calcio è malato?
«No, il calcio è bellissimo. Malati siamo noi. Io che esultai all’Heysel non finirò mai di sdebitarmi».
Per tutti i nostalgici di Le Roi consiglio anche questo...
http://www.lastampa.it/sport/_pdf/beccantini.pdf

Chiellini, che giocatore


Anche in Nazionale un'altra grandissima partita di Chiellini, condita anche da un goal di rara bellezza.
Questo giocatore sta diventando sempre più forte nel ruolo di centrale.
E' sicuramente il difensore Juventino più forte in rosa e anche in prospettiva futura...
Pensare che, quest'estate, si è anche solo pensato di venderlo fa rabbrividire....

A nightmare evening





Notte da incubo per l'Inghilterra.

Clamorosa eliminazione dall'Europeo 2008.

Bastava un pari contro la Croazia già qualificata e invece è arrivato lo shock di un'inaspettata sconfitta che priva i prossimi campionati europei di una sicura protagonista.

mercoledì 21 novembre 2007

Altro che Moggiopoli....


"Media-Rai". Le due superpotenze nazionali della tv, che dovrebbero competere aspramente per la conquista dell'audience, fare a gara nella pubblicazione di servizi esclusivi, in realtà si scambiano informazioni sui palinsesti. Concordano le strategie informative nel caso dei grandi eventi della cronaca. Orchestrano i resoconti della politica. Su tutto, la grande mano di Silvio Berlusconi e dei suoi collaboratori, che quotidianamente tessono la tela, fanno decine, centinaia di telefonate, si scambiano notizie, organizzano fino ai più piccoli dettagli. È il quadro che emerge dalle intercettazioni telefoniche - realizzate tra la fine del 2004 e la primavera del 2005 - allegate all'inchiesta sul fallimento della "Hdc", la holding dell'ex sondaggista del Cavaliere, Luigi Crespi.

La "ragnatela" avvolge e intreccia le vicende della tv di Stato con quelle di Mediaset. I direttori di Tg1 e Tg5 (all'epoca Clemente J. Mimun e Carlo Rossella) fanno, testuale, "gioco di squadra". Il notista politico del Tg1 informa la Bergamini e la rassicura sul fatto che le notizie più spinose saranno relegate in coda al servizio di giornata. Fabrizio Del Noce cuce e ricuce, assicurando che Bruno Vespa, nella sua trasmissione, accennerà "al Dottore in ogni occasione opportuna". Querci, insieme al gran capo dell'informazione Mediaset, Mauro Crippa, cuce sul versante opposto. E arriva fino ad occuparsi delle vicende del festival di Sanremo (quell'anno affidato a Paolo Bonolis), cioè della trasmissione di massimo ascolto dell'azienda che dovrebbe essere concorrente. E poi ancora, le fibrillazioni in due fasi delicate: la morte del Papa e le elezioni amministrative dell'aprile 2005.

L'allora presidente Ciampi è pronto per una dichiarazione a reti unificate per onorare Giovanni Paolo II? La Bergamini allerta prima l'assistente personale del Cavaliere e poi Del Noce per preparare una performance parallela dell'inquilino di Palazzo Chigi. E ad essere allertato è anche il "rivale" Crippa. Le elezioni sono andate male? Bisogna "ammorbidire" i resoconti sui risultati elettorali. La Bergamini contatta Querci e con lui concorda la programmazione televisiva. La ragnatela avvolge tutto, pensa a tutto, provvede a tutto.

venerdì 16 novembre 2007

Nauseato...


Visto che in questo momento tutti vogliono fermar tutto e sono sempre più nauseato da quello che ormai è diventato il Circo Calcio,
mi prendo pochi giorni di riposo e vi lascio con lo splendido Video che il bravissimo Francesco De Felice ha, a mia insaputa, realizzato per ringraziarmi di quanto fatto per la Juventus in quest'anno e mezzo così duro per tutti i tifosi Juventini.
Guardatelo e fatemi sapere poi cosa ne pensate.

martedì 13 novembre 2007

Impossibile partecipare?


"Di questo passo finirà che per ricompensarci ci restituiranno i due scudetti tolti".
Firmato, Gigi Buffon, portiere della Juve presente e passata.
Lo dice dopo la gara contro il Parma, dopo l'ottavo rigore fischiato contro dall'inizio della stagione.
"In tredici partite sono tanti - commenta sconsolato -. Se si continua così diventa impossibile poter partecipare a un campionato di vertice".
"Non si possono dare certi vantaggi agli avversari" - continua Buffon.
Insomma, l'accusa è lanciata.
Tra rabbia e ironia il numero uno piazza una spallata ai benpensanti.
Cagliari (due), Fiorentina, Napoli (due) e Parma le beneficiarie di questa generosità arbitrale, più un paio in Coppa Italia.
"Io protesto solo quando sono sicuro dell'errore arbitrale - spiega ancora - sicuro al diecimila per diecimila".
Tradotto, errori grossolani a Napoli e a Parma, compreso il gol annullato a Iaquinta.

"Ha sparato ad altezza d'uomo"


"Non c'è dubbio che a sparare sia stato il nostro agente. Non c'è dubbio che, dopo un primo colpo sparato in aria, il secondo sia stato esploso con il braccio teso in avanti".
Antonio Manganelli, capo della Polizia, parla della tragica morte di Gabriele Sandri e in un'intervista a Repubblica racconta la verità fin qui ricostruita dalle indagini a Badia al Pino.
"La volante vede da lontano, dalla carreggiata sud, il tafferuglio nell'area di servizio in carreggiata nord - dice Manganelli -.
Nessuno è in grado di capire che sia una rissa tra tifosi. Non ci sono vessilli, non ci sono bandiere, non ci sono slogan. C'è soltanto un gruppo di ragazzi che si picchiano.
L'iniziativa migliore è dell'agente che attiva la sirena: in genere, è sufficiente per convincerli a chiuderla lì. E infatti i ragazzi smettono e si allontanano in fretta. L'altro agente, però, crede di essere testimone di un delitto più grave di una rissa e, da lontano, spara in aria e spara una seconda volta con il braccio teso, in un'azione che ho definito un'imperizia dannosa e pericolosa".

lunedì 12 novembre 2007

Ranieri, l'hai capito ora?


Proviamo a parlare di calcio nonostante quanto successo in questa domenica bestiale.
La Juventus a Parma lascia altri 2 punti per un goal ingiustamente annullato dall'arbitro Gava allo scadere.
Ma siamo sinceri, la Juventus non avrebbe meritato di vincere.
Per 3/4 di gara Ranieri ha messo in campo una Juventus improponibile che faceva acqua da tutte le parti.
Solo i cambi adottati in corso d'opera sono riusciti a salvare una partita ampiamente compromessa.
Spero, per il futuro, che Ranieri abbia capito che non si può rinunciare a 2 terzini che spingono, ad un centrocampista centrale dai piedi buoni e a Iaquinta.
Altri 2 punti buttati via per scelte tattiche sbagliate.
Speriamo gli ultimi.

Una domenica bestiale




sabato 10 novembre 2007

La Renault confessa


La Renault, coinvolta nel secondo filone della spy story, ammette di essere venuta a conoscenza di informazioni della McLaren ma di non averle utilizzate.

"Abbiamo saputo che l'ingegner Mackereth, arrivato dalla McLaren nel settembre 2006 - spiegano in un comunicato - aveva portato con sé alcune informazioni di proprietà McLaren su un floppy disc".
Quando però il team ne è venuto a conoscenza di ciò ha cancellato le informazioni.
Anche la Renault segue la stessa linea difensiva utilizzata dalla McLaren nel caso spionaggio con la Ferrari: la scuderia aveva delle informazioni riservate sulla scuderia di Woking ma non le ha utilizzate.
Anche in questo caso spunta il nome di un ingegnere, Phil Mackereth ex McLaren, che avrebbe portato con sé informazioni riservate.

"Il 6 settembre 2007- scrive in un comunicato la scuderia francese - abbiamo saputo che un ingegnere aveva portato con sé alcune informazioni di proprietà della McLaren. Queste informazioni contenevano un floppy disc di vecchio tipo e includeva copie di disegni McLaren e fogli di calcolo elettronico. Queste informazioni sono state caricate, su richiesta del signor Mackereth, sulla sua directory personale del sistema file della Renault F1. Questo è stato fatto senza che nessuno che comanda nel team sapesse".
Quando la Renault è venuta a conoscenza dell'accaduto si è subito affrettata a licenziare l'ingegnere, ma non solo. "Le informazioni - prosegue la scuderia nel suo comunicato - sono state cancellate dal sistema del computer del team ed è iniziata una indagine formale. Abbiamo tempestivamente avvisato la McLaren della situazione e subito dopo anche la Fia, che da allora sono costantemente e regolarmente informate". Ecco perché la Renault è ottimista sull'esito del Consiglio Mondiale del prossimo 6 dicembre. "La scuderia ha agito in completa trasparenza nei confronti della McLaren e della Fia, sforzandosi di risolvere l'inconveniente". Resta da vedere se la Fia la penserà nello stesso modo.

Di Canio lascia a fine stagione


Paolo Di Canio, 39 anni, simbolo della Lazio e attualmente attaccante della Cisco Roma, ha deciso di chiudere la sua carriera a fine stagione.

«Ho deciso, al 99 per cento smetterò di giocare a giugno, cioè al termine del campionato.»

venerdì 9 novembre 2007

Capello insultato


Capello, seconda voce nelle partite di Champions mandate in onda dalla Rai, era Mercoledì a Lisbona per il commento di Sporting Lisbona - Roma.
Nonostante “l’ingaggio” principesco strappato alla tv di stato non gode evidentemente del benefit di un posto in business class.
Infatti, proprio sul volo che lo ha riportato in Italia, si è ritrovato a condividere il viaggio con un nutrito gruppo di supporters della Roma.
Secondo quanto riferito, appena individuata la presenza dell’ex-allenatore, i tifosi hanno cominciato ad insultarlo in ogni modo possibile, sottoponendolo alla stessa “cura” di cori offensivi e sfottenti riservatagli quando ai tempi della Juventus si ritrovava a giocare all’Olimpico.
C’è poco da fare, difficilmente i romanisti faranno scemare il loro astio nei confronti dell’allenatore del terzo scudetto giallorosso, impossibile dimenticare il passaggio repentino all’odiata squadra di Torino dopo aver pronunciato celebri parole
Io mai alla Juve"

mercoledì 7 novembre 2007

Le Invasioni Barbariche

Di Vittorio Feltri
Il venerdì sera su “la7” va in onda un programma che a oltre il 97 per cento di telespettatori non piace; lo si desume dai dati di ascolto.
Il titolo è “le invasioni barbariche” e non ha niente da spartire con gli argomenti trattati,quelli di un qualsiasi contenitore psudogiornalistico.
La conduttrice è Daria Bignardi, signora di bell’aspetto che ebbe qualche notorietà dirigendo le operazioni del Grande Fratello 5 ,cioè Berlusconi.
Raramente mi è capitato di seguirla,nonperchè mi sia antipatica, per carità: semplicemente dimentico che esiste.
Oggi ne accenno volentieri per un motivo: durante l’ultima puntata era ospite Luciano Moggi, collaboratore di Libero, del quale mi incuriosisce ogni dichiarazione, trattandosi tra l’altro di personaggio coinvolto nello scandalo, denominato Calciopoli.
La Bignardi e Moggi erano seduti ad un tavolo, l’una di fronte all’altro, posizionamento classico per una intervista in cui la giornalista ponga delle domande e l’invitato risponda.
Usa così,credo. Ma le cose sono andate diversamente.
Nel senso che la brava professionista,che sta al pallone,come io sto alla matematica quantistica,pur sforzandosi di mascherare la propria incompetenza, ha voluto ad ogni costo incastrare l’interlocutore,quantomeno tentare di esporlo ad una brutta figura.
Risultato, si è incastrata lei rimediando una topica dopo l’altra.Penso che Daria si rendesse conto di non essere all’altezza, tuttavia, anziché rassegnarsi a dire semplici banalità e ovvietà,lanciava quei quesiti che tradivano una supponenza pari solo all’impertinenza. Non solo,ma una volta espressi gli interrogativi, invece di attendere le risposte di Moggi, pazientemente, si accingeva a fornire, Daria, in totale confusione di mente,sovrastava, con la propria voce quella dell’ex juventino (esterrefatto per tanta maleducazione) allo scopo di contestarlo prima ancora che avesse avuto l’occasione di spiegarsi. Ne sortiva un effetto surreale.
Chi ,come me,a casa cercava di ascoltare era stordito da un chiacchiericcio incomprensibile.
I giornalisti,fin dall’asilo,imparano che le domande,in una intervista,servono per avere un responso,un dato,in opinione.
Regola elementare di cui la Bignardi venerdì s’è scordata ricoprendo così due ruoli in commedia: quello dell’inquisitore e quello dell’imputato.
In sostanza ha parlato solo lei. Poco male, se almeno ne avessimo capito alcune frasi.
Oddio,nel caos un concetto si è afferrato. La signora ha manifestato stupore per le 400 telefonate che Moggi ai bei tempi faceva ogni giorno. Spalancando gli occhioni,Daria ,ha osservato: con tutte le conversazioni nelle quali era impegnato,come si ingegnava a fare la pipì?Davanti al quesito,Moggi ha scherzato: questo glielo dico dopo. E la Bignardi si è infuriata,forse interpretando la domanda quale sintomo di un riprovevole gallismo. Non le è venuto il dubbio che a un quiz di tale cretineria non ci fosse altra replica. Se però la cara Daria preme davvero di comprendere come sia possibile maneggiare il cellulare mentre si minge,vado in suo soccorso: con la sinistra si regge un apparecchio e con la destra si regge il pipino.
Comunque ciò che sorprende non è che Moggi non fosse in grado di svolgere i due esercizi contemporaneamente, bensì che la conduttrice pur di appurarlo si sia spinta fino a invitare Luciano in studio.
Non era necessario,bastava uno squillo.
Bisogna però riconoscere alla Bignardi che,dopo l’intervista disastrosa sul pistolino del tecnico calcistico, si è immediatamente ripresa.
E’ arrivata Lilli Gruber ( che a differenza di Luciano,non è in disgrazia) e Daria con la dignità che la distingue,si è gettata ai suoi piedi siccome zerbino,mai interrompendone la favella progressista.

martedì 6 novembre 2007

Effetto Oriali

Il presidente della Fifa, Sepp Blatter, ha tirato le orecchie all'Inter dichiarando alla Gazzetta dello Sport che la squadra nerazzurra gioca con troppi stranieri, trascurando l'identità nazionale del club.
"Ma io ho il passaporto italiano - ha risposto con il sorriso il capitano dell'Inter Javier Zanetti -.
E siamo in tanti ad averlo...".

Anche Nedved contro la Rosa

Caro Direttore,
Mi dispiace aver causato il grave infortunio di Luis Figo, mi sono scusato con lui direttamente com'è giusto e doveroso. Ma credo sia anche giusto che io mi difenda dai giudizi emozionali e, soprattutto, dal processo alle intenzioni che mi sembra abbiano dominato nelle cronache e nei commenti di alcuni giornali. Voglio difendermi, perché non mi riconosco nel ritratto che emerge, tra gli altri, dagli articoli della “Gazzetta dello Sport”. Non sono un giocatore violento, non gioco per far male agli avversari. Non solo non avevo alcuna intenzione di ferire Figo, ma non c'era nemmeno cattiveria, men che meno risentimento per l'Inter. Si è trattato di un eccesso di foga agonistica e di un intervento sbagliato. Però non sono entrato a piedi uniti, col ginocchio alto o col piede a martello. Si è trattato di un fallo di gioco: era evidente che Luis stava spostando il pallone sulla sua destra e io ho cercato di intercettarlo. Con il piede ho raggiunto il pallone (le immagini lo evidenziano) anche se per farlo ho colpito con lo stinco le gambe di Figo. Sono molto rammaricato delle conseguenze, ma vorrei anche si sottolineasse che non si tratta di gioco violento. Certo, so fare autocritica e capisco che la grinta, l'ardore agonistico, la determinazione nel rovesciare il risultato possono portarmi a esagerare, sia nelle proteste con l'arbitro sia negli interventi. Ma non sono il tipo di giocatore che colpisce l'avversario a gioco fermo, o con la volontà di fargli male. Mi sembra assurdo che solo si pensi a un accanimento contro l'Inter. Per me Inter-Juve è solo ed esclusivamente una magnifica sfida agonistica. Vorrei che per tutti fosse solo questo: una gara di calcio, resa emozionante e attraente dalla forza delle squadre e dalla storica rivalità sportiva tra le due società.Io so di essere un beniamino di molti sportivi e so anche di essere un esempio per tanti bambini. Tengo moltissimo al loro giudizio e mi dispiacerebbe molto se pensassero che sono un giocatore scorretto e violento. Per loro ho voluto scrivere questa lettera.
Un cordiale saluto,
Pavel Nedved

Ciao "Barone"

Ciao Enzo


Il mondo dell'informazione perde una delle sue voci più celebri, esempio di libertà di pensiero e autorevolezza.
Questo il mio ricordo.
“Con la perdita di Enzo Biagi scompare una grande voce di libertà”
Migliori parole di quelle pronunciate dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non potevano esser utilizzate.
Scompare un maestro del giornalismo italiano che grazie alla sua grandissima competenza e professionalità aveva costruito intorno a se una vastissima rete di ammiratori ed amici.
Scompare anche però, una persona che per la sua costante ricerca di giustizia, libertà e verità, si è creato nel corso degli anni non pochi nemici.
Perché cercare la verità, quando il mondo esterno vuole farti creder altro, ti porterà sempre a stare dalla parte della minoranza.
E la maggioranza avrà sempre l’interesse di emarginarti e far passare le tue grida di giustizia in silenzio.
Credo che il miglior modo possibile per ricordare il grande Maestro sia proprio quello di continuare a battersi per la ricerca della libertà e della verità, proprio come lui ci ha insegnato.
In una delle sue ultime interviste, Enzo Biagi a Il Tirreno riferendosi circa lo scandalo calcistico di Calciopoli disse:
"Una sentenza pazzesca, e non perchè il calcio sia un ambiente pulito. Una sentenza pazzesca perchè costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tal nome.Una sentenza pazzesca perchè punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente, il tutto condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave moderna. E mi chiedo: cui prodest? A chi giova il tutto? Perchè tutto è uscito fuori in un determinato momento? Proprio quando, tra Laziogate di Storace, la lista nera di Telecom, poi Calciopoli, poi l’ex Re d’Italia ed ora, ultimo ma non ultimo, la compagnia telefonica Vodafone che ha denunciato Telecom per aver messo sotto controllo i suoi clienti. Vuoi vedere che per coprire uno scandalo di dimensioni ciclopiche hanno individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al popolino?".
Ciao Enzo, vedrai che ci sarà ancora qualcuno che avrà il coraggio di battersi per la libertà seguendo i tuoi insegnamenti.

lunedì 5 novembre 2007

Auguri di pronta guarigione


Luis Figo è stato sottoposto ad una serie di esami clinici per verificare l'entità dell'infortunio che lo ha costretto ad abbandonare il campo durante la partita di contro la Juventus.
Il centrocampista nerazzurro ha riportato la frattura composta del perone della gamba destra.
Nella giornata di domani sarà già sottoposto ad un intervento chirurgico finalizzato alla stabilizzazione della frattura stessa.

Memorie dall'Olimpico


A TAVOLINO LE CARTE SI POSSONO MISCHIARE MA
LA VERA STORIA NESSUNO LA PUO' CAMBIARE



SOLO IL CAMPO REGNA SOVRANO

"Più forti di Mediaset"

L'allenatore del Torino, Walter Novellino risponde alle polemiche arbitrali del Milan:
"Nell'elenco delle decisioni dubbie, i rossoneri dovevano inserire anche il fallo su Bjelanovic. Sabato sera, su Italia 1, ho assistito ad una moviola incredibile. Pistocchi tifa Milan, affidargli la moviola è una cosa irrazionale. Siamo alle solite: chi ha una cassa di risonanza può lamentarsi, gli altri non contano. Nemmeno la Juve dopo i due rigori di Napoli ha fatto così tanto rumore.
Forse in certe occasioni è più facile attaccarsi agli arbitri, comunque per me l'intervento di Natali su Ambrosini non era rigore".

Cuore Juve


Bella partita tra Juventus ed Inter.
Alla fine giusto pareggio con l'Inter che però spreca una grande occasione per tentare la prima fuga.
Decisivo l'ingresso in campo di Camoranesi, giocatore insostituibile per l'attuale Juventus.
Giornata contraddistinta dai pareggi, ben 7, e dall'assenza di vittorie casalinghe.

Giovinco fa arrabbiare la Roma


Indaga la procura federale sulla lite tra il presidente dell'Empoli Fabrizio Corsi e il dirigente della Roma Tempestilli successiva al gol del pareggio di Giovinco.
La discussione, iniziata in tribuna perche' un tifoso empolese avrebbe offeso Tempestilli, e' proseguita nello spogliatoio con offese proprio davanti a due collaboratori del procuratore federale Stefano Palazzi. I due 'federali' hanno interrogato subito non solo Corsi e Tempestilli, ma anche Bruno Conti e un collaboratore dell' Empoli, Salvatore Lodi.

sabato 3 novembre 2007

La paura è interista

La paura è interista
di Carlo Tecce

La Juve è nata con un’anima.
Niente ruggini delle fabbriche del Milan, niente pinte di birra dei ristoranti dell’Inter.
La Juve è nata con un’anima: la panchina, il liceo, il latino. Storie vecchie, sensazioni (sempre) nuove.
L’anima della Juventus è la sua superiorità all’anagrafe: nello stile, nella forza, nelle chiacchiere. Nei favori, direbbero gli inquisitori. Nei torti, direbbero i revisionisti.
L’Inter è più forte: organico infinito, gestione sciagurata, investimenti smisurati.
Poco importa: la Juve ha la superiorità. Ce l’ha dentro. Non è qualcosa di materiale, di tangibile: né un giocatore, né un allenatore. La superiorità della Juve è inqualificabile: gli amici ne parlano, i nemici l’avvertono.
Il carrozzone nerazzurro arriva al “Comunale” (non Olimpico!) con la sua presunzione, i suoi trascorsi, insomma il suo curriculum. Come un giovane in cerca di lavoro, un pivello che ha voglia di farsi ammirare dal capo, dimostrare di esser più bravo del maestro. E blablabla.
Anche chi vede bianconero, onestamente, cova timori per la partitissima di domenica sera.
Però, per trascorrere sereni la vigilia, tifosi e squadra dovrebbero ricordarsi della superiorità della maglia che indossano, dei colori che venerano.
La paura è interista.

venerdì 2 novembre 2007

Il cerchio si è chiuso

J1897.com è tornato a vivere e questa è la spiegazione dello staff.

Buongiorno ragazzi.J1897.com è di nuovo online.
Questo è il messaggio fondamentale di questo comunicato.
E’ ritornato online grazie all’affetto e alla disponibilità di tante persone, sconvolte e amareggiate dalla possibilità che una realtà cosi forte e importante potesse in qualche modo chiudere. Ansa, Sky, Siti nazionali ed internazionali si sono occupati di questa vicenda.
L’eco della nostra chiusura è stato devastante, inaspettato. Mai ci sarammo aspettati una reazione del genere. Mai avremmo pensato che tante persone ci potessero offrire il loro aiuto e la loro collaborazione.
J1897.com riapre appunto perché in 48 ore sono mutate numerose cose, le varie cause (economiche e legali) che ci avevano spinto alla chiusura non sussistono più e la situazione attuale ci permette di ripartire e programmare un futuro certo, sicuro e chiaro per il sito e tutti voi. Voi utenti e visitatori, la vera forza di questa realtà. Questa è stata l’amarezza piu grande della chiusura, ed è per voi soltanto che si è lavorato in queste ore per permetterci di nuovo di essere online e per consentire agli utenti di tornare nella loro "casa" e condividere insieme la nostra passione, la Juventus.
Lo staff di questo sito non smetterà mai di ringraziarvi per l’affetto che gli avete dimostrato in un momento incerto, buio, difficile. Se siamo di nuovo online è soprattutto merito vostro.
Grazie di cuore.
I motivi specifici riguardanti la repentina chiusura e la riapertura di oggi sono stati pubblicati sul sito stesso e li troverete nelle righe che seguono.
Ci rendiamo conto tuttavia che tante sono state le domande che ci avete posto in questi giorni, tanti i quesiti che sicuramente avrete sulle ragioni della chiusura. Cercherò con il dono della sintesi di rispondere ai quesiti piu importanti. La cosa fondamentale per lo staff di questo forum è la chiarezza, informarvi su come sono andate effettivamente le cose ed essere quanto piu puliti e sinceri possibili per permetterci di ripartire nella piu assoluta trasparenza.Veniamo alle domande...
Perché avete chiuso all’improvviso J1897.com? non potevate quanto meno avvisarci?
Premetto che J1897.com richiede un ingente esborso economico per coprire le spese tecniche e di licenze. Abbiamo numeri relativi al traffico altissimi (ridicole quindi le accuse di "ricerca di visibilità", siamo il sito unofficial sulla Juventus piu visitato al mondo, piu di quello che siamo non possiamo diventare), siamo tra le community piu visitate in Italia, ed i costi per mantenere un server che ci regga (e voi sapete benissimo i continui problemi che abbiamo su questo fronte) sono ingenti. Fino ad oggi non abbiamo mai chiesto nulla a nessuno. Le spese le abbiamo coperte con i nostri risparmi (un grazie ad Andrea Capradossi che si è sempre fatto avanti per la copertura di tali spese) e qualche piccolo introito derivato dalle sponsorizzazioni. Ultimamente però ci era arrivata una comunicazione dolorosa, l’annuncio che da quel momento per ragioni legate allo sfruttamento del marchio ci era impossibile stringere accordi di sponsorizzazione. Negli ultimi giorni - e le persone a noi piu vicine lo possono testimoniare – abbiamo discusso tanto in seno allo staff e si stava cercando una soluzione per permettere la sopravvivenza del sito. All’improvviso però, nella mattinata del 29 Ottobre, ad Andrea Capradossi (che è l’intestatario del sito) è giunta una comunicazione diretta, concisa e perentoria da parte di una società fotografica. “Siamo pronti a chiamarti in giudizio, gli atti di citazione stanno per partire!”. La situazione è precipitata. Andrea, giustamente, ha pensato immediatamente alla salvaguardia della sua famiglia (come avrebbe fatto chiunque) e si è scelto appunto di chiudere tempestivamente quest’avventura, anche in relazione agli sviluppi sul fronte introiti esterni proibiti (le donazioni degli utenti ci sono per il momento precluse per una questione legata al nostro nome). Doveva gestire meglio la situazione? Probabilmente si ragazzi, ma è troppo facile dirlo stando seduti davanti ad un monitor e non vivendo le cose in prima persona. La situazione era calda e pareva senza via d'uscita, la stessa società fotografica, tra l’altro, si è resa conto di aver commesso un errore di comunicazione. Infatti, tale società, si è fatta sentire con Andrea e nelle ultime ore si è giunto ad un compromesso grazie al quale la situazione è definitivamente risolta. In questo sito non verranno piu utilizzati impropriamente foto coperte da copyright (erano presenti in home), e lo staff vigilerà affinché non venga utilizzato materiale coperto da copyright. Veniamo agli altri quesiti…
Vi ha fatto chiudere la società Juventus perche questo era un forum libero.
Insomma, J1897.com gli dava fastidio.Assolutamente no ragazzi. La società Juventus non ci ha mai MAI imposto di chiudere, anzi, ci ha sempre dimostrato apprezzamento per il lavoro che questo sito svolgeva, ovvero permettere a tutti i tifosi bianconeri di poter far sentire la propria voce e di manifestare la propria opinione qualunque essa fosse.La questione invece legata all’impossibilità di stringere accordi di sponsorizzazione è un altro serio problema (che sicuramente ha inciso sugli eventi) che tra l’altro prossimamente cercheremo di risolvere. Sono allo studio varie opzioni, anche grazie all’aiuto dei numerosi legali presenti nel forum, che in queste 48 ore ci hanno aiutato con preziosi consigli e pareri. Quello però che deve essere chiaro è che non c’è stata nessuna censura. Ve lo giuro, ve lo giuriamo. Capisco che sia facile vedere “fantasmi” ovunque, ma non è questo il caso, ve lo ripeto.
Ma è vero però che Dossi e Andre@ collaborano con la Juventus?
Si. I due Andrea stanno collaborando, attraverso l'azienda di famiglia di Andrea Capradossi, con la società per la realizzazione di un progetto in collaborazione con Juventus.Non lo neghiamo perche sono loro stessi ad averlo rivelato pubblicamente nei mesi precedenti, che esistesse un progetto in fase di lavorazione. Ci rendiamo conto tuttavia che le due cose possano essere viste come ambigue, inconciliabili. Come si fa a gestire il primo punto di riferimento del tifo juventino, e contemporaneamente intrattenere questo tipo di rapporti con la società? Capiamo e capiscono il problema, ed è proprio per questo che si è deciso di scindere le due questioni e dotarci di una struttura molto piu chiara, snella e lineare almeno fin quando sarà in atto tale collaborazione tra la società e i due Andrea. Quindi, a breve Andrea Capradossi lascerà la carica di amministratore di J1897.com che verrà gestito da quel momento da altri soggetti interni allo staff che nulla hanno (e hanno avuto) a che fare con la società Juventus. Lo staff di questo forum vuole tuttavia ringraziare Andrea Capradossi per tutto l’impegno e gli sforzi intrapresi per la sopravvivenza di questo forum. Tra l’altro se siamo tornati online è anche grazie alla sua tenacia e al suo impegno, ed è stato lui stesso a rendersi conto che la soluzioni migliore per il futuro di questo forum e per evitare qualsiasi tipo di ombra sulla sua gestione, era proprio quello di fare un passo indietro e lasciare ad altri la gestione del sito. Sia chiaro, questo non è un addio. Andrea continuerà a seguire il sito e a parteciparvi in futuro nel nuovo soggetto legale che avrà la gestione del suddetto sito (è allo studio l'adozione della forma giuridica più adeguata per la gestione e lo sviluppo di J1897.com)
Il sito come vivrà? È stabile? Non è che chiuderete di nuovo all’improvviso?
Ragazzi tranquilli. Se siamo di nuovo online è perche siamo certi, CERTISSIMI, che questo sito potrà vivere per molti anni. Come vi dicevo, sono allo studio varie opzioni che ci permetteranno di auto sostenerci e garantire a J1897.com un futuro stabile, sicuro. I problemi legati alla suddetta società fotografica sono stati risolti definitivamente, e speriamo a breve di poter trovare una soluzione anche per garantirci un minimo di introiti da sponsor e/o altre soluzioni (merchandising), che ci permetterebbero quanto meno di attutire l’esborso economico per ogni soggetto di questo staff. Fino ad oggi J1897.com è vissuto grazie all’utilizzo dei risparmi delle persone che fanno parte di questo staff. Le spese però aumentano sempre di più (più traffico = più spese) e ci è necessario trovare una forma d’integrazione a tale esborso. La stiamo cercando e appena ci saranno novità vi informeremo. Certo è che il sito vive e vivrà ancora a lungo, e a quel qualcuno che sperava in una nostra chiusura rispondo: Tu continua a sperare, noi intanto continuiamo a fare la storia.
Con affettoLo staff di J1897.com

Ascoltare musica è doping


Gli atleti che parteciperanno alla Maratona di New York non potranno usare cuffiette, iPod o altri lettori mp3.

La decisione è stata presa dalla Federazione di Atletica Americana perchè, secondo uno studio, la musica ascoltata durante una gara può alterare le prestazioni fisiche e quindi diventa automaticamente paragonabile a un qualsiasi steroide anabolizzante.

In una parola è doping.

La Hinghis lascia da positiva

Positiva alla cocaina all'ultimo Torneo di Wimbledon, Martina Hingis annuncia il ritiro.
La campionessa svizzera di tennis, ex numero uno della classifica mondiale, ha ammesso, nel corso di una conferenza stampa a Zurigo, di essere coinvolta in un'inchiesta sul doping ma ha negato di aver fatto uso di cocaina.

"Sono frustrata e arrabbiata. Sono assolutamente innocente. Trovo queste a accuse così orrende, così mostruose che ho deciso di confrontarmi a viso aperto con la stampa", ha detto la svizzera. "La mia arma sul campo da tennis è ed è sempre stata una cosa sola, il gioco, l'abilità sul campo. E l'unica cosa che ha fatto migliorare le mie prestazioni è stato l'amore per questo sport".

La Hingis ha spiegato di essere stata accusata "da una compagnia che effettua i test esterna al circuito". La svizzera si è detta "scioccata e atterrita" quando le hanno comunicato la positività.L'ex numero uno della classifica Wta, alle prese con un altro infortunio, nel difendere la sua innocenza ha anche spiegato di non vuole "passare i prossimi anni della mia vita a lottare con gli organismi dell'antidoping. Inoltre per me è molto difficile, fisicamente, giocare ai massimi livelli e francamente queste accuse non mi danno esattamente le motivazioni giuste per fare un altro tentativo".
La Hingis ha poi aggiunto che "è impossibile per chiunque mantenersi a grandi livelli sotto l'influenza delle droghe e personalmente sono terrorizzata dall'idea di prenderle".
La 27enne svizzera era tornata a calcare i campi da tennis due anni, dopo quattro anni stop per infortunio.
In carriera ha vinto per tre volte consecutive gli Australian Open, dal 1997 al 1999, oltre ail torneo di Wibledon e gli Us pen nel 1997.

"Totti ha poca intelligenza"

«Ancora una volta Totti ha dimostrato di avere poca intelligenza».
Così il capitano della Lazio, Zauri, ha commentato le parole di Francesco Totti successive alla vittoria da parte della Roma del Derby.


Ciao Antonio

Antonio De Giorgi, uno dei magazzinieri del Lecce, è morto ieri allo stadio Via del Mare, colpito da un fulmine durante un allenamento.
De Giorgi, 42 anni, sposato e padre di una bambina, stava raccogliendo gli attrezzi dell'allenamento a fine seduta, mentre la squadra stava rientrando negli spogliatoi dello stadio sotto un diluvio. Proprio allora è stato colpito da un fulmine.
Quando è arrivata l'autoambulanza De Giorgi era già morto.
Dopo la seduta, a porte chiuse, la squadra sarebbe dovuta partire per il ritiro prepartita di Milano Marittima, in vista dell'incontro contro il Cesena.

Kill j1897.com volume 2

Storia di un forum e del codice etico che lo mise a tacere
di Emilio Cambiaghi

Succede che un giorno un forum chiude. Succede che, di punto in bianco e senza nessun preavviso, se ne va l'unico vero mezzo di informazione rimasto in questo panorama mediatico più orwelliano di Orwell.Sconcertante ma, in fondo, comprensibile. Provate ad immaginare: questo forum (www.J1897.com), che conta circa 30.000 iscritti e numerosissimi contatti giornalieri, viene più volte menzionato dai giornali, compare in televisione e diventa addirittura oggetto di discussione durante l'ultima Assemblea degli Azionisti della Juventus. Bene, una persona normale legge su un quotidiano il nome di questo sito, si collega ad internet, inserisce le parole in un motore di ricerca e in un attimo eccolo là, di fronte alla più grande community bianconera d'Italia.Poi, leggendo le discussioni nella sezione denominata Farsopoli, scopre un mondo diverso: un mondo dove Cannavò è un po' meno Candido, dove Palombo è un pesce della famiglia degli squali e dove Verdelli, al massimo, è un libero dell'Inter premorattiana. Un mondo dove, incredibilmente, si fa informazione. Già, perché su quelle pagine virtuali da tanto tempo veniva portata avanti una battaglia per la verità. Avvocati, analisti finanziari, professionisti di ogni genere, ma anche giornalisti improvvisati, tifosi in cerca di risposte e persone qualunque si sono confrontati, hanno messo in piedi iniziative, confrontato documenti e pubblicato libri. Una caverna platonica dove la verità aveva fatto breccia, dove molti si erano "svegliati" dal torpore indotto dai dogmi televisivi e dalle compiacenze giornalistiche.Ecco, tutto questo stava diventando scomodo: la gente cominciava ad aprire gli occhi, a pensarla diversamente e ad associare la parola scandalo non più a Luciano Moggi, ma a qualcun altro. La voce corre, il passaparola è un mezzo formidabile: via uno, poi l'altro e l'altro ancora. Un processo lento ma inesorabile. Si viene quindi a sapere che alla base della chiusura del forum c'è una minacciata azione legale da parte della Juventus F.C., infastidita per l'uso indiretto del proprio marchio che il sito fa per ottenere sponsorizzazioni pubblicitarie. Lo stesso dicasi per una società partner del club torinese, seccata per la pubblicazione di alcune fotografie protette da copyright.Non sappiamo se quanto accaduto sia solo un pretesto per togliere di mezzo la voce indesiderata di migliaia di tifosi indignati dalle menzogne di Calciopoli. Ma, certamente, da questa vicenda abbiamo appreso qualcosa: questa dirigenza, questa proprietà, questa Juventus sta riuscendo a fare peggio di quella precedente. E non in termini sportivi, perché su quello non c'è mai stata competizione.In quale altro mondo accadrà di vedere un club di calcio che va contro ad un inerme gruppo di propri tifosi? Un monumento andrebbe fatto a questi tifosi, che hanno sopportato di tutto, dalle reticenze processuali al ritiro al Tar, da una campagna acquisti castrata alla mancanza di un progetto chiaro e sostenibile. Invece hanno scelto la via dell'intimidazione, scendendo nel ridicolo. E non stiamo parlando di milioni di euro, ma di quattro baiocchi in croce che ragazzi volenterosi mettevano insieme pur di mandare avanti la loro "creatura".Ma forse dovevamo aspettarcelo, fin da quando ci presero in giro con la storia del codice etico, un pistolotto sbrodolante che ha fatto diventare il tifoso juventino il più imbecille (e sfruttato) d'Europa. Per mesi abbiamo ascoltato tutto il male possibile sui presunti misfatti della Triade (ci fu persino chi accusò Moggi di vendere orologi per rimediare risorse da impegnare nelle schede svizzere...) ma mai come in questo momento abbondano le miserie e i colpi bassi: prezzi dei biglietti invariati, allenamenti a pagamento (e, quando non a pagamento, a porte chiuse), sezioni del sito ufficiale accessibili solo dietro versamento di denaro, azioni legali contro i propri tifosi, aumento di capitale sulle spalle dei piccoli azionisti, il tutto condito da un vastissimo repertorio di promesse non mantenute e da un quintale e mezzo di parole al vento.Incredibile, ma questo è ciò che sta accadendo in seno alla società che ha voltato pagina, che ha scelto i valori di Facchetti, che ha optato per la trasparenza e il dialogo. Ma lo hanno detto loro a gran voce: adesso non hanno più nemmeno i telefoni per dialogare. Peccato, perché c'è una domanda che sempre più tifosi sentono l'urgenza di porre all'attuale nomeklatura bianconera: "quando ve ne andate dalla Juventus, dalla nostra Juventus?".

Kill j1897.com volume 1

Perchè ha chiuso j1897.com
di Andrea Capradossi (amministratore J1897.com)

Buongiorno a tutti, prima di tutto perdonatemi ma sarò un pò lungo, ma spero di poter far chiarezza su questa incredibile vicenda.
Mi sta facendo molto male leggere in giro per il web tante, troppe cattiverie nei confronti dello staff del sito, nei miei confronti.
Mi fa stare male leggere commenti, epiteti, offese, giudizi, senza che le persone mi conoscano nemmeno.
Avessi qualcosa da nascondere, avessi tramato qualcosa di losco, non sarei qui.
Chi mi conosce, sa quanto io sia trasparente, puro.
Lo sono di carattere, ma soprattutto, ho 20 anni, e probabilmente non ho il pelo sullo stomaco necessario.
Vorrei spiegarvi i fatti:
J1897.com da 1 anno circa ci aiutava nel coprire le spese di gestione attraverso la vendita di spazi pubblicitari.
Gestire un sito come J1897.com prevede delle spese abbastanza ingenti, tra connettività, server, licenze Forum, manutenzione tecnica.
Da un certo periodo a questa parte, ci è giunta comunicazione che non potevamo più vendere spazi pubblicitari all'interno del Forum.
Questo ha messo in crisi tutti noi dello Staffi di J1897.com, poichè siamo tutti ragazzi normalissimi, che avrebbero dovuto impegnare i propri risparmi per continuare ad alimentare questo sito.
L'aggravante, che ha fatto precipitare gli eventi, è avvenuta nella mattinata di ieri.Un'azienda, contestando un utilizzo di contenuti protetti da copyright, ci (mi) ha comunicato l'immininte partenza di una richiesta di risarcimento danni nei miei confronti.
Questo è stato il motivo per cui gli eventi sono precipitati.Questo è stato il motivo per cui il Forum ha chiuso immediatamente.
Questa è la verità, spero che ogni membro dello Staff di J1897.com possa confermare.
Come stanno ora le cose?Nel corso delle ultime 24 ore abbiamo ricevuto migliaia di mail, tra cui di alcune aziende che si sono dimostrate disponibili nel fornirci un aiuto "tecnologico".
Lo stiamo valutando, perchè se si riuscisse a risolvere la questione gestione-sito, nessuno ci impedisce di tornare online.Non abbiamo ricevuto nessuna pressione per chiudere, non abbiamo ricevuto nessuna contropartita, non siamo stati comprati.
Non sono un mercenario, non sono un pupazzo, non sono un codardo, non sono un venduto, non sono un falso.Non sarei qui, amici miei.
Sono sincero, sono puro, forse troppo.A volte questa mia ingenuità la pago, dovrei essere più "sgamato".Ho 20 anni, non ho vergogna ad ammettere che mi sono fatto "spaventare" dalle carte degli avvocati.Non ho nemmeno vergogna ad ammettere che tutti i commenti gratuiti sul mio conto mi stanno facendo star male!
Spero di aver chiarito molti dubbi.
Andrea