giovedì 31 maggio 2007

Clamoroso scoop?

E' se il prossimo allenatore della Juventus fosse lui?

La guerra degli Agnelli?

Cosa sta convincendo Buffon?


In un momento di grandissima incertezza in casa juventina, Buffon ora si è quasi convinto di restare.
E' passato dal 49% al 75% di possibilità.
Cosa sta convincendo Buffon?
Io un'idea ce l'ho, però la tengo per me...

Kobe, sicuro di star bene?


Kobe1(30 Maggio 2007): "Voglio essere ceduto. Arrivare a questa conclusione è davvero spiacevole per me, ma non ci sono altre alternative. I Lakers vogliono ricostruire la squadra, io però ho altri progetti. Avrebbero dovuto essere più chiari quando tre anni fa firmai la mia estensione. In questo momento andrei a giocare anche su Plutone"

Kobe2(31 Maggio 2007): "Non voglio andare da nessuna parte, questa e' la mia squadra. Amo questa citta' e non mi muovero' dai Lakers"

mercoledì 30 maggio 2007

Cobollopoli?

Cda straordinario Juve...


E' in corso un Cda straordinario della Juventus F.C..
Aspettiamo.
Forse è arrivato il momento di scoprire le carte....

Secondo a nessuno...

Antonio Conte:
"Non accetto di fare il secondo e neppure il traghettatore"

«Se la Juve vuole Antonio Conte è per affidargli la guida tecnica da solo»

«Fare il traghettatore è una possibilità che non prendo nemmeno in considerazione»

«Io vorrei tornare alla Juve e un giorno spero di farlo. E quando sarò su quella panchina non sarà per qualche mese o per una stagione. Sono sicuro che ci starò a lungo»

martedì 29 maggio 2007

Gattuso, uomo vero

Ancora una volta Ringhio Gattuso ha dimostrato di esser oltre che un grande campione, un grande uomo.

«L'Inter non può insegnarci come dobbiamo comportarci. Forse Moratti si è già dimenticato il suo gesto dell'ombrello durante il derby. Dopo quello che hanno fatto a Valencia non accettiamo lezioni da loro. Io e Materazzi siamo amici, ma adesso Marco la deve finire: sembra diventato Gesù Cristo. Io dico basta».

«Non voglio difendere il Milan perché sullo striscione siamo indifendibili. Ma non ce la faccio più a sentire certe cose. Moratti ha detto che i giocatori dell'Inter non dimenticheranno lo striscione: ma cosa sono queste minacce? Io lo rispetto, ma un presidente non può dire certe cose. Noi ci siamo scusati, cosa dovremmo fare di più? Andare a piedi fino in Germania? In Italia perdoniamo chi fa cose ben peggiori e invece da giorni si parla solo dello striscione. E' un'esagerazione. Di quello striscione sul pullman dei nostri festeggiamenti noi ci siamo accorti tardi, ma in ogni caso qualcuno finge di ignorare che noi e i giocatori della Juve da un anno siamo costretti a sentire la storia dello scudetto degli onesti. E questa cosa mi pesa, perché in campo abbiamo sudato come gli altri. Anche Del Piero dopo un po' ha reagito: certe cose non si possono accettare. Dà fastidio sentire che qualcuno ci debba insegnare a vivere senza motivo.».

39 angeli sempre con noi...


29 Maggio 1985 - 29 Maggio 2007

Non vi dimenticheremo mai.

lunedì 28 maggio 2007

Il ritorno del Trap?


L'ultimo allenamento di Trapattoni alla guida della Juventus in una foto d'epoca.

Juve, basta bluff.

Non se ne può più...

Dal sito ufficiale juventus.com
26 mag 2007 - 18:57
Blanc:Nessuna comunicazione da Deschamps” Anche dopo la vittoria sul Mantova e la conquista matematica del primo posto in campionato, a fine gara la notizia del giorno restano le notizie uscite nella tarda serata di venerdì sulle presunte dimissioni di Didier Deschamps. Dopo la nota societaria emessa prima della partita, a precisare quella che è la posizione della società ci pensa Jean Claude Blanc. “Confermo che non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale da parte di Deschamps. Abbiamo visto solo i titoli dei giornali di questa mattina. Con il nostro allenatore proseguono le chiacchierate iniziate già nei giorni scorsi e nelle prossime ore ci sarà un ulteriore chiarimento, ci siederemo allo stesso tavolo, parleremo e prenderemo insieme una decisione. Parleremo da uomo a uomo e affronteremo l’argomento con serenità”. “La Juventus ha deciso di seguire una sola strada – ha proseguito l’amministratore delegato – e chi sta con noi deve condividere questa linea. Dobbiamo fare un blocco unico, lo spirito di gruppo può fare la differenza l’anno prossimo”.

26 mag 2007 - 23:03
Deschamps lascia la Juventus.
Juventus Football Club S.p.A. e Didier Deschamps comunicano di avere consensualmente risolto il contratto tra loro in essere che ha portato a entrambi soddisfazioni, gioie e successi. L’ allenatore e la Società hanno constatato che non sussistevano i presupposti per continuare il rapporto con altrettanta soddisfazione reciproca e hanno quindi deciso di separare amichevolmente le loro strade.

da lastampa.it

Tardelli: "Didier trattato male,sono pronto ad andarmene"

sabato 26 maggio 2007

Totti come Moratti

"La Juventus non mi è mancata"

Vi piace vincere facile eh?

Che futuro per la Juve?


Solo 20 giorni fa il sig. Cobolli & Gigli parlava così:
4 maggio 2007
Cobolli: “Deschamps resta alla Juve”
Il presidente bianconero garantisce che l’allenatore non si muoverà da Torino.
corriere.it

Ora che Deschamps invece ha scelto di andare via, che futuro ci aspetta?
Dalla scelta del prossimo allenatore, capiremo molto del nostro futuro e del perchè Didier ha mollato.
Se il nostro nuovo mister sarà uno tra Lippi o Capello, allora si potrà tornare a pensare in grande.
Se sarà uno tra Mazzarri, Delio Rossi, Ranieri, Novellino & C. allora amici miei sarà veramente il momento di rassegnarsi ad una Juventus da metà classifica che lotta per un posto in Intertoto con il ritiro di Nedved, le cessioni di Buffon, Camoranesi,Trezeguet e gli arrivi dei Mesto, dei Iaquinta e dei Dudu. Non resta che incrociare le dita....

Si è dimesso Deschamps


Didì avrai avuto i tuoi buoni motivi per farlo.
Comunque andrà a finire, grazie per tutto quello che hai fatto per la Juve.
Non lo dimenticheremo mai.

giovedì 24 maggio 2007

Campioni si nasce...


Le parole di un grande campione che oltre saper vincere,
sa anche perdere con onore.

Festa Inter rovinata?


Milan campione d'Europa


A loro è stato concesso di giocare la Coppa conquistata meritatamente sul campo e hanno onorato fino in fondo la competizione.
Gli abusivi di questa competizione non erano loro, ma Inter e Roma, che infatti hanno dimostrato con il loro scarso rendimento perchè erano Juventus e Milan le uniche due vere squadre che duellavano a grandissimi livelli in Italia e nel Mondo.
Non a caso la Nazionale Campione del Mondo era composta al 75% da giocatori juventini e milanisti.
Pur nella grande amarezza di immaginare cosa avrebbe potuto fare in Europa la straordinaria Juventus di Capello, vanno fatti i complimenti al Milan che negli scontri diretti e nelle partite secche non è secondo a nessuno.
Se un domani, poi, avrò un figlio che vorrà fare il centravanti gli farò vedere la fame di goal che ha Pippo Inzaghi ad ogni partita.
Oltre ad una grandissima dose di cu..ore che contraddistingue da sempre il Milan.

mercoledì 23 maggio 2007

Ibra ha nostalgia di Moggi...


Ecco alcune delle frasi più importanti dell'intervista rilasciata a Libero da Zlatan Ibrahimovic:

- Mi voleva anche il Milan, ma l'Inter ha sbaragliato la concorrenza: aveva un progetto.
Mi piacerebbe che ci fosse la stessa decisione anche adesso che stiamo trattando per l'adeguamento del mio contratto. Alla Juve su certe cose erano più decisi.

- Quando entravamo in campo con la Juventus - spiega -, gli avversari se la facevano sotto. Prima del fischio d'inizio eravamo già sull'1-0 per noi. All'Inter questa cosa non succede.

- L'ultima battuta è ancora per la 'sua' Juventus, per quella che fu, quella di Moggi.
"L'hanno fatto fuori perché vincevamo troppo: questione di gelosia.
Quando sono arrivato all'Inter, la prima cosa che dissi a Moratti fu:
'Se vuoi cambiare mentalità devi prendere Luciano'.

Grazie Paolo


Lascia uno dei più grandi difensori di tutti i tempi.
Un leader fantastico. Un campione vero. Uno dei miei giocatori preferiti.

A tal proposito, voglio ricordarlo con le parole che Mister Marcello Lippi mi confidò nell'intervista che ho avuto l'onore di fargli tempo fa

Mister cosa aveva di speciale Paolo Montero?

Guardi nella mia carriera di allenatore ho conosciuto tantissima gente.Ma uomini con la capacità di aggregazione, come ha avuto e avrà sicuramente anche in futuro qualsiasi altra attività farà, di Paolo Montero non ne ho mai conosciuti.Una persona capace di avvicinare, di unire, di aggregare il proprio gruppo in maniera fantastica.Un leader assoluto.Oltre che un grande difensore.

Leggi qui l'intera intervista

Non toccate Deschamps

Nessuno dimenticherà mai...


15°anniversario della strage di Capaci.

lunedì 21 maggio 2007

B.....astA....... poco

L'incubo delle serie B è finito.
Con grandissimo cuore ed orgoglio, abbiamo vinto sul campo il nostro trentesimo campionato.
29 scudetti + 1 campionato che non avremmo mai dovuto giocare, ma che in perfetto stile Juventus abbiamo disputato con grandissima dignità.
Ora però bisogna allestire una squadra competitiva per ritornare ai vertici del campionato di Serie "A".
Si, serie "A". Ora si può tornare a scriverlo così.
Senza di noi, come scritto dal direttore Padovan ieri nel suo editoriale, il campionato è una serie "a" minuscola.
Basta poco, credetemi, per tornare ai vertici del calcio italiano.
Basta confermare tutti i campioni e i giovani più promettenti che già abbiamo in rosa.
Basta riportare a casa i nostri campioncini più talentuosi in prestito.
A quel punto servono 4/5 acquisti di spessore.
Ma non fenomeni già vincenti, costosi e sazi.
Ma campioni, presenti e futuri, affamati. Affamati di vittorie. Come la prima Juve Lippiana.
Un mix tra giovani, campioni e gregari dal grande cuore.

Vincere lo scudetto al prossimo anno non è un obbligo.
Lottare per vincerlo si.

domenica 20 maggio 2007

Primo Scudetto Facchetti


L’Inter ha vinto lo scudetto Primavera grazie ad un penalty concesso in proprio favore al 90'.


E’ strano il fatto che,
nell’anno in cui il trofeo è stato per la prima volta intitolato alla memoria del compianto Giacinto,

la Juventus, la rivale più accreditata dell’Inter, sia stata eliminata dalla Sampdoria grazie ad un arbitraggio contestatissimo

e che poi la stessa Sampdoria sia stata battuta in finale a seguito di un "golden goal" per un rigore inesistente concesso all'Inter.

Un solo giornale però parla di grande vittoria...

Indovinate quale?

Pavel non scherzare....


Leggo sul giornale di oggi che Nedved stia pensando di smettere sin da subito.
Pavel non scherzare.
Ora viene il bello.
E poi Roma 2009 ti aspetta….

Grazie A tutti.....


grazie Gianluigi, grazie Antonio, grazie Jonathan, grazie Alessandro, grazie Felice, grazie Nicola, grazie Jean Alain, grazie Robert, grazie Giorgio, grazie Federico, grazie Mauro German, grazie Paolo, grazie Giuliano, grazie Marco, grazie Claudio, grazie Pavel, grazie Matteo, grazie Dario, grazie Cristiano, grazie Valeri, grazie Sebastian, grazie Raffaele, grazie David, grazie Marcelo, grazie Capitano. Grazie Didier.

Nessuno dimenticherà quello che avete fatto.

Ma soprattutto nessuno dimenticherà mai quello che ci hanno fatto.

Trentesimo campionato vinto sul campo.
Vittoria dedicata al grande Francesco Romeo e a Riccardo ed Alessio...

venerdì 18 maggio 2007

Le amnesie di Capobianco

Le curiose amnesie del dirigente juventino che accusa Moggi
di EMILIO CAMBIAGHI per Libero

Il testimone dell'esecuzione (sommaria) della Juventus si chiama Maurizio Capobianco, uomo per una stagione sola, quella del dopo Calciopoli, degli improvvisi ritorni di memoria e, molto probabilmente, delle vendette. Il pretesto è un'intervista ad opera di Marco Mensurati apparsa su "Repubblica" venerdì scorso, nella quale l'ex dirigente juventino Capobianco racconta le sue verità da insider.
Il titolo ("Così Moggi comprava gli arbitri") è perentorio, i contenuti quantomeno controversi, ma tanto è bastato per scatenare i pruriti dei campioni dell'esegesi unilaterale. Tuttavia, laddove ci si illude di leggere le prove del condizionamento moggiano, si potrebbe in realtà smascherare l'ennesimo tentativo di giustificare gli esiti - sempre più traballanti - delle sentenze rupersandulliane. Capobianco fu licenziato dalla Juventus giraudiana nel settembre 2005 - circostanza che lo ha spinto a citare la società in giudizio per mancanza di giusta causa - ed è curioso che sciolga la lingua soltanto ora, a dodici mesi dallo "scandalo", per raccontare birbantaggini di molti anni addietro. Singolare poi il risalto mediatico e l'immediato credito concesso ad accuse provenienti da chi, preparando un'udienza in Tribunale, dovrebbe scegliere il silenzio invece che captar benevolenza e seminare zizzania Scorrendo tra le domande e le risposte dell'intervista si incontrano persone, si toccano temi e si formulano accuse che, a guardarle bene, tutto paiono fuorché illeciti sportivi. Si comincia con i giornalisti («la Juve aveva consulenze molto ricche con società vicine ad alcuni di loro. Almeno in un caso, a inizio stagione si stipulava un contratto per studiare dei progetti di comunicazione») e sorprende che il reo confesso, penna del Messaggero Veneto - il quale, coincidenza, figura nel medesimo gruppo editoriale di Repubblica - si dica ignaro di certi meccanismi che governano oggi le logiche di comunicazione. E converrebbe comunque sempre fare nomi e cognomi, anziché parlare di società "vicine" ad "alcuni" giornalisti che, giova ricordarlo, non scendono in campo né in veste di arbitri né di goleador. Dalla carta stampata si passa ai tifosi, medaglia e rispettivo rovescio dello showbusiness calciofilo, sotterraneamente finanziati dalla Semana srl, società di engineering e management secondo Capobianco facente capo ad Antonio Giraudo. Peccato che, rovistando nel mare delle visure camerali e nel gorgo delle fiduciarie, si apprenda come tale impresa sia controllata e gestita da Franzo Grande Stevens (e dai suoi figli), persona assai poco in sintonia con il manager torinese. L'esistenza di flussi di denaro tra (tutte) le società sportive e i gruppi ultrà non è certo notizia che coglie impreparati né, ulteriore memorandum, è pratica che consente di ottenere vantaggi in termini di gioco e di classifica. Il tutto condito da un sospetto lapsus temporale che intervistato (o intervistatore?) si lascia sfuggire sull'argomento: come può uno che ha ricevuto il benservito nel settembre 2005 raccontare fatti relativi all'anno seguente («fino a quando c'ero io, ovvero marzo 2006»)? Nel mazzo delle accuse non manca ovviamente la carta Gea World (250.000 euro pagati attraverso una società di comodo), il jolly da sfoderare in caso di impaccio, e nemmeno un riferimento alle schede svizzere: la potentissima Juventus che, non riuscendo a giustificare l'uscita di poche migliaia di euro per l'acquisto delle tessere - neppure questo è un reato - si trova costretta a commerciare in orologi per pareggiare l'ammanco. C'è poi una macchina in regalo al dirigente messinese Fabiani (gli amici esistono, o no?) che, caso davvero unico al mondo, è con Luciano Moggi la sola persona considerata colpevole prima ancora di essere non solo giudicata, bensì processata. Ma manca ancora la pistola fumante, la mano nella marmellata, il riscontro inequivoco del peccaminoso vortice di illeciti in cui roteava la Juventus pre-cobolliana. Ed eccola servita, la prova: «quattro casi in cui la Juve ha fatto arrivare beni di ingente valore a due arbitri italiani, a un esponente della Figc, e a uno della Covisoc». Sembra il momento decisivo, ma sul più bello il climax si interrompe, per lasciare spazio alle rettifiche. I nomi delle persone coinvolte sono ignoti, i beni di "ingente valore" anche, il periodo indefinito (pare il 1995), le modalità di recapito per lo meno nebulose: beni monetizzabili "consegnati" da società "terze" a soggetti "terzi", legati ad arbitri (sine nomen) da "rapporti di parentela" (fratelli? Cognati? Zii? Bisnonni?). Un percorso da far invidia alla teoria dei sei gradi di separazione. C'è spazio anche per Pairetto, che "era di casa alla Juventus" (niente di nuovo, Facchetti lo era con Bergamo, Paparesta e Collina con Galliani, Carraro con Berlusconi, Petrucci con Moratti), il quale avrebbe "ricevuto" una moto che "pare" non sia stata restituita. Correva il 1999. Da premiare il tempismo dei dirigenti juventini: da lì in avanti uno scudetto al Milan, uno alla Lazio (con l'ombra di Veron e il pantano di Perugia) e uno alla Roma (con le regole cambiate in corsa e una certa compiacenza arbitrale). Ed eccoci al punto di partenza, con i soliti dubbi, le medesime perplessità e la pistola ancora fredda, immobile: qualcosa, in Calciopoli, continua a lasciare l'amaro in bocca, come una sensazione di conti che non tornano. Perché questo indefesso accanimento nella ricerca della prova, della dimostrazione inattaccabile e inconfutabile? Non avevano forse già tutto provato, sancito e ceralaccato le sentenze dei tribunali sportivi? Delle due l'una: o è spuntata una coda di paglia oppure, alla fine, il seme del dubbio ha preso a maturare anche nella testa degli accusatori.

giovedì 17 maggio 2007

La morale di Lapo...


Dal Vangelo secondo San Luca Capitolo 6 paragrafo 39 :

Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo?

Come puoi dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo?

Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.

Festa si o festa no?

Mata Siviglia mata....


Vincere in Europa è difficile.
Farlo per 2 anni di fila è un'impresa da applausi.
Onore al Siviglia. Una delle squadre che gioca meglio in Europa.

domenica 13 maggio 2007

Bentornata antipatia....

Perchè di mamma c'è ne una..

Non dimenticatelo mai.
Stralci di una delle più belle canzoni di tutti i tempi:

Quanto ti voglio bene.
Queste parole d'amore che ti sospira il mio cuore
forse non s'usano più,mamma.
Sei tu la vita e per la vita non ti lascio mai più.
Mamma, sarai con me, tu non sarai mai sola.

Sarà un campione...


Esordio in maglia bianconera per "la formica atomica" Sebastian Giovinco, che forse un domani sarà il degno erede del Capitano...

sabato 12 maggio 2007

Stefano non così....

"Stefano, hai sbagliato. Ora attento ad esser intercettato."

Riporto uno stralcio dell'intervista di Stefano Tacconi linkata in oggetto:

Perché ha vinto lo scudetto l'Inter?
«Scudetto? Ha vinto un campionato di B. Hanno fatto fuori Juve, Milan, Fiorentina, Lazio, la Roma non ha potuto far mercato... Come poteva non vincere?».

Italia d'oro

Viva l'Italia miei affezionati lettori.
Sono bastate le parole del Capobianco di turno, per riattivare immediatamente procure e Ufficio Indagini.
Questo comunque almeno ci da la conferma che sono ancora in attività.
Si erano perse le tracce di loro, visto che il loro operato su bilanci falsi, pedinamenti, pratiche Como e Ladroni è finito, probabilmente, in letargo.
Oggi ho scelto questo titolo, per omaggiare un grandissimo juventino che non c'è più, e che con le parole di una delle sue più belle canzoni, oggi a distanza di anni, mi fà sentire più forte.

Racconteranno che adesso è più facile che la giustizia si rafforzerà
che la ragione è servire il più forte
e un calcio in culo all'umanità
Ditemi ora se tutto è mutevolese il criminale fu chi assassinò
poi l'interesse così prepotente che conta solo chi più sterminò
Romba il potere che detta le regole
cade la voce della libertà
mentre sui conti dei lupi economici
non resta il sangue di chi pagherà
Spero soltanto di stare tra gli uomini
che l'ignoranza non la spunterà
che smetteremo di essere complici
che cambieremo chi deciderà
Italia d'oro frutto del lavoro cinta dall'alloro
trovati una scusa tu se lo puoi
Italia nera sotto la bandiera vecchia vivandiera te ne sbatti di noi
mangiati quel che vuoi fin quando lo potrai
tanto non paghi mai

venerdì 11 maggio 2007

De Santis contro tutti

Calciopoli o Farsopoli?
di Stefano Discreti

Nel giorno in cui la terza sezione del T.A.R. del Lazio ha respinto il suo ricorso avverso la sentenza della Corte Federale dello scorso 27 Luglio,
l’ormai ex arbitro Massimo De Santis, intervenendo come ospite in una nota trasmissione sportiva, con grande determinazione e convinzione ha, in diretta, vivisezionato lo scandalo di Calciopoli punto dopo punto.
Ha iniziato criticando pesantemente la giustizia sportiva e i suoi tempi:
“per distruggere la mia carriera sono bastate poche ore, negandomi il sogno di una vita meritatamente guadagnato sul campo, mentre per il pedinamento che ho subito da parte dell’Inter, a distanza di oltre 6 mesi dalla mia testimonianza, tutto ancora tace”.
Ha difeso poi, con forza, i suoi diritti :
“il processo che ha partorito la sentenza più ingiusta nella storia del calcio è durato pochissimi giorni. Sono stati aboliti gradi di giudizio e ci è stato vietato di portare prove e testimoni a discolpa. Impossibile provare a difendersi con quei tempi. Li’ ho capito che tutto era già scritto e che non c’era possibilità alcuna di esser assolti”.
Per questo De Santis dice di non credere più nella giustizia sportiva e in attesa di leggere le motivazioni della sentenza del T.A.R. del Lazio, affila i denti per quello che, secondo lui, sarà l’unico vero processo giusto.
Incalzato dalle domande degli opinionisti in studio, De Santis si è difeso così:
“a partire dal famosissimo Juventus-Parma della stagione 1999-2000 sono stato accusato di far parte di una cupola che gestiva il Calcio in maniera illecita, additandomi in proposito di poteri che mai avrei potuto solo immaginare di avere.
La presenza di una “Combriccola Romana” è figlia della totale fantasia umana, mentre per quanto riguarda il reato di associazione a delinquere, di cui sono accusato ingiustamente, credo che il tutto sia stato semplicemente formulato per giustificare le indagini e poter utilizzare le intercettazioni telefoniche come prove. Anche perché prove vere, alla fine, non ce ne sono.”
L’ormai ex arbitro ha poi parlato degli organi federali e del fatto che proprio loro hanno consigliato in passato tutta la classe arbitrale di intrattenere rapporti con i dirigenti sportivi con incontri, cene e contatti telefonici.
Fenomeno questo che, dice, era diffuso in tutte le squadre professionistiche del sistema calcio.
Ha continuato poi a difendersi, attaccando:
“alcune cose mi hanno particolarmente colpito in questo anno che ha cambiato la mia vita e non solo professionalmente:
- quando l’avvocato della Federcalcio mi ha promesso sconti in sede di Arbitrato, in cambio della mia collaborazione, se avessi ammesso colpe, anche che non avevo;
- le tantissime telefonate avute, in particolare, con Meani e Facchetti di cui non vi è traccia nell’informativa dei Carabinieri;
- il perché, per altri arbitri, non si sia indagato a fondo, come ad esempio, per la famosa telefonata tra Collina e Meani , in cui il sig. Meani dice chiaramente a Collina che avrebbe chiuso il ristorante esclusivamente per potergli permettere un incontro segreto con Galliani.”
Ricorda a tal proposito che nessun altro arbitro è stato giudicato e condannato, ma solo per difetto di giurisdizione.
Si è arrivati a parlare poi della partita che è valsa la sua condanna: Lecce – Parma.
La partita che avrebbe dovuto salvare la Fiorentina, avvalendosi delle migliaia di combinazioni possibili e del suo “capolavoro”.
Il noto giornalista Michele Plastino presente in studio, a tal proposito gli ha espresso totale solidarietà a fronte di un accusa impossibile da accettare.
De Santis, incalzato dal bravo opinionista Massimo Zampini, è tornato poi sulle dichiarazioni fatte qualche settimana fa nella trasmissione televisiva del giornalista Fabio Ravezzani, che tanto hanno infastidito molte persone soprattutto per aver tirato in ballo la memoria del compianto Facchetti:
“tra le persone che hanno commentato, mi stupisce il fatto che proprio il sig. Moratti che sa di queste telefonate, si sia indignato. Lui che poi, prima di ogni partita veniva sistematicamente nel mio spogliatoio”.
A Plastino che a questo punto gli domanda il perché non ha denunciato a suo tempo tutto questo, risponde:
“all’epoca era prassi assai comune per tutti e quindi non pensavo fosse reato o comunque sbagliato.
Di certo al processo penale parlerò e dirò tutto di questo e farò vedere sui tabulati che queste telefonate ci sono.”
De Santis ha chiuso infine la puntata, lasciando accese due micce che sono pronte ad esplodere in sede processuale, dichiarando che:

1) ha ricevuto pressioni prima di Milan – Juventus 2004-2005 affinchè avesse dichiarato nel referto di non aver visto il famoso fallo di Ibrahimovic, in modo di poter far squalificare lo svedese con la prova tv;

2) un dirigente della F.I.F.A. lo chiamava spesso a nome dell’Inter.

Ad un anno di distanza dalla scoppio di Calciopoli, tantissime cose sono ancora inspiegabili e visto come è stato affrontato il processo in sede di giustizia sportiva, non ce ne stupiamo minimamente.
Se abolisci gradi di giudizio, vieti prove e testimoni a discolpa, e costringi avvocati a leggersi migliaia di faldoni accusatori in pochi giorni non c’è alternativa d’altronde.
Se, ora che gli sarà concesso, gli indagati presenteranno prove inconfutabili contro l’accusa di colpevolezza si potrebbe anche arrivare a trasformare il grande scandalo Moggiopoli-Calciopoli nell’agghiacciante Farsopoli, ovvero “storia della più grande farsa del secolo”.

giovedì 10 maggio 2007

La verità brucia?

L'articolo linkato parla di un Moratti che zittisce il giornalista.
Ho visto personalmente la scena e credetemi non è andata così.
La domanda del giornalista è stata:
"sig. Moratti, senza Ibrahimovic e Vieira è la solita Inter di alti e bassi?"
E Moratti ha reagito con la sua solita calma e il suo solito rispetto contro coloro che mettono in dubbio la sostanza dello scudetto.....

La verità brucia?

Lezioni di matematica

3 come i goal realizzati alla squadra che ne ha fatti 7, dalla squadra che in campionato dista 30 punti dalla squadra che ne ha incassati 6 dalla squadra che ne ha incassati 7.

6 come i goal fatti dalla squadra che ne ha incassati 7 dalla squadra che poi ne ha presi 3 dalla squadra che in campionato ha 12 punti in meno.

7 come i goal subiti dalla squadra che ne ha fatti 6 alla squadra che ha 18 punti in più in campionato.


Soluzione:

eliminando le sottrazioni, cambiando l'ordine delle squadre, il risultato non cambia.

mercoledì 9 maggio 2007

Lasciate in pace il "Pirata"


La gioia di vivere



Oggi mi sento particolarmente "positivo" e voglio consigliare a tutti coloro che invece non lo sono e che magari attraversano un periodo di sconforto, questo libro, il "mio" libro.
Dopo aver conosciuto questo scrittore e tutta la sua collana di libri non sarete più gli stessi.
Vogliamo scommettere?

La gioia di Vivere racconta di come si può avere tutto nella vita, la salute, un buon lavoro, una buona disponibilità economica, una bella casa, una bella famiglia, un bravo partner, ottimi amici, ma se non si ha la gioia di vivere è come non avere niente. Il protagonista di questo racconto, basso e deforme, è condannato ad una vita su una sedie a rotelle ma ha in sé una grande, grande, grande gioia di vivere. Com’è possibile? Omar Falworth lo ha conosciuto personalmente e gli ha chiesto il permesso di raccontare la sua storia. Il risultato è questo libro straordinario, pieno di sentimento e insegnamenti: semplice, allegro e originalissimo.
Omar Falworth è un “originale” maestro di saggezza e di felicità.
In trent’anni ha aiutato migliaia di persone a raggiungere il benessere psicologico attraverso pubblicazioni, corsi, seminari e gruppi d’incontro.

martedì 8 maggio 2007

Matrimonio all'italiana...


Avanti sempre..Rinnegar mai.

E' ora di pensare al futuro visto che, il precampionato è quasi finito.
Io sono ottimista per carattere. E quindi "penso positivo".
Una cosa è certa : mai rinnegherò il passato.
109 anni di storia GLORIOSA.
"LA STORIA SIAMO NOI. NESSUNO SI SENTA OFFESO"

Per non dimenticare:
ANSA - TORINO, 28 FEB - La presa di posizione di Germani, a nome del tifo organizzato della Juventus, ha riaperto la polemica da tempo esistente all' interno del ''popolo'' bianconero sui meriti o sui demeriti della gestione Giraudo- Moggi-Bettega. Molti hanno contestato la difesa di Lapo e la presa di distanza dalla Triade attraverso e mail all' Ansa e ai forum dei tifosi. In prima fila l'associazione ''GIULEMANIDALLAJUVE'', nata nei mesi di calciopoli e promotrice di ricorsi al Tar e alle procure contro la retrocessione del club bianconero. ''Gran parte della tifoseria Juve e' profondamente grata per quanto operato dalla Triade negli stupendi 12 anni che ci hanno visti all' apice del calcio mondiale'', scrive in un comunicato.
Stefano Discreti collaboratore di un giornale juventino, membro
d' onore di numerosi forum bianconeri del web', sostiene invece che ''Germani puo' parlare solo a nome del tifo organizzato che rappresenta e basta''.
C' e' anche chi proclama: ''Forza Moggi unico capro espiatorio di un processo farsa''. E ancora, altri: ''Gloria alla Triade e ai loro 12 anni di successi''; ''Come potete negare che con l' apporto fondamentale dei calciatori juventini (altro merito della Triade) abbiamo vinto di recente il mondiale?''. (ANSA)

http://www.goal.com/it/articolo.aspx?ContenutoId=245810

La Triade 'divide' il popolo bianconeroNon tutti i tifosi bianconeri rinnegano l'operato della dirigenza Moggi-Giraudo-BettegaHanno suscitato grande clamore, soprattutto in seno al tifo juventino, le dichiarazioni di Fabio Germani, leader della Curva Sud Gaetano Scirea, il quale, "a nome di tutta la tifoseria bianconera" ha preso le distanze dall'operato della Triade Moggi-Giraudo-Bettega, nafragata con lo scandalo di Calciopoli, dicendosi invece vicino a Lapo Elkann e al nuovo corso della Juventus. Evidentemente, però, viste le email giunte anche presso la nostra redazione, nonchè viste le diverse opinioni che si possono leggere nei forum del tifo bianconero, quanto dichiarato da Germani non è pensiero comune a tutti i tifosi bianconeri.L'associazione Giu le Mani, in particolare, prende le distanze da Germani, più che dalla Triade. "Gran parte della tifoseria della Juventus è profondamente grata per quanto operato dalla Triade negli stupendi 12 anni che ci hanno visti all'apice del calcio mondiale", si legge in un comunicato dell'Associazione.
"La grandissima maggioranza del tifo Juventino non rinnega niente dei 12 anni di Triade se non qualche colpa marginale - conferma Stefano Discreti, redattore del giornale juventino MB, iscritto all'Associazione "Giu le Mani" e socio dell'Associazione Nazionale Amici della Juventus -.Germani può parlare solo a nome del tifo organizzato che rappresenta e basta".

http://www.tgcom.mediaset.it/sport/articol...olo351246.shtml

"Lapo? No, onore alla Triade"Molti dissidenti tra tifosi della Juve. La frangia più accesa dei tifosi della Juventus aveva rinnegato Luciano Moggi, schierandosi per una presidenza affidata a Lapo Elkann, il rampollo di casa Agnelli. Sono molti i sostenitori bianconeri che si dissociano da questo pensiero e ripensano con nostalgia alla gestione passata: "Onore ai nostri 12 anni di dominio - si legge in uno dei messaggi - sempre dalla parte della Triade e mai con gli Elkann". L'intervista realizzata dal capo ultrà Fabio Germani ha creato un polverone e molti tifosi bianconeri non sono per niente d'accordo sulle sue affermazioni e sull'idea di avere Lapo Elkann ai vertici societari prossimamente. C'è molta nostalgia di Luciano Moggi, nonostante il suo operato ha poi condannato il club bianconero alla prima serie B della storia.
"La grandissima maggioranza del tifo Juventino non rinnega niente dei 12 anni di Triade se non qualche colpa marginale - dice Stefano Discreti - Questo va scritto a caratteri cubitali perchè corrisponde alla sacrosanta verità".
Parole diverse, ma stesso concetto anche da parte di Livio Ares: "Lapo? No, grazie! Mi dissocio completamente da quanto detto. W la Triade, 12 anni meravigliosi".E sono molti altri tifosi ad esprimere il loro dissenso nei confronti del rampollo di casa Agnelli e, soprattutto, la stima non persa nei confronti di Moggi, Giraudo e Bettega. C'è anche un po' di malinconia per i trionfi passati, al cospetto di una stagione in cui gli avversari si chiamano Albinoleffe, Modena e Frosinone: "Non dimentico quanto fatto dalla triade per i colori Bianconeri... - dice un altro sostenitore - le cose negative, purtroppo, sono ancora da dimostrare".

Il processo farsa


lunedì 7 maggio 2007

Bravo Ivan...


Ivan Basso ha confessato le proprie responsabilità in materia di doping.
"Ivan Basso ha ampiamente ammesso le proprie responsabilità relative all'Operacion Puerto
- spiega una nota del Coni -
e ha fornito la massima collaborazione per chiarire i fatti relativi al suo coinvolgimento".

Bravo Ivan.
Hai sbagliato, ma hai avuto il coraggio di confessarlo ed ammetterlo, e in un mondo di omertà, ipocrisie e falsi moralisti, non è poco credimi.
Anche così, puoi mandare un messaggio positivo per i giovani e per tutti gli amanti dello sport.
Vedrai che dopo la squalifica, tornerai più forte di prima.
In sella. Ora inizia la saluta più dura...


Il miglior acquisto di Moratti...


Juve: Quale futuro per te?

«Vincere lo scudetto 2007-2008 per noi è un obiettivo catego­rico »
(Giovanni Cobolli Gigli, 14 novembre 2006).
«Se la Juve vincesse lo scudetto al primo anno dopo il ritorno in serie A stabilirebbe un record incredibile»
(Luca di Montezemolo, 15 marzo 2007).
«La mia Juventus sarà da scudetto. Investiremo oltre 40 milioni di eurosul mercato per tre grandi rinforzi»
(Jean Claude Blanc, 26 aprile 2007).
«Puntare allo scudetto l’anno pros­simo è un’utopia»
(Didier De­schamps, 5 maggio 2007).
«Io credo che per tornare a vincere ci vorranno quattro o cinque anni»
(Gigi Buffon, 5 maggio 2007).
«Per comprare mezzo Buffon oc­corrono 40 milioni»
(Alessio Secco, 25 aprile 2007).
«Buffon non ha prezzo»
(Didier De­schamps, 26 aprile 2007).
«Tutti hanno un prezzo, anch’io»
(Gigi Buffon, 30 aprile 2007).
«Buffon troverà gli stimoli giusti per restare. Che possa andare all’Inter o al Milan non è nemmeno un’ipote­si, anche perché in questo caso per­deremmo veramente la faccia»
(Giovanni Cobolli Gigli, 30 aprile 2007).
«Potrei decidere di andarmene per provare nuovi stimoli. Milan o In­ter?Non lo so. Anche all’estero si stanno interessando a me. Mi la­scerò guidare dall’istinto»
(Gigi Buffon, 5 maggio 2007).
«Ho un nemico in società, ma il no­me non ve lo dico»
(Didier De­schamps,27 aprile 2007).
«Certi disaccordi sono fisiologici nella vita di un club»
(Alessio Sec­co,3 maggio 2007).
«Interisti, smettetela di dire che il vostro scudetto è pulito. Noi abbia­mo pagato, voi no. Con passaporti e fidejussioni la giustizia sportiva è stata molto più lieve»
(Alessandro Del Piero, 3 maggio 2007).
«Dell’Inter siamo avversari, ma cre­do che sia opportuno ricomporre il rapporto, abbassare i toni, togliere tensione»
(Giovanni Cobolli Gigli, 4 maggio 2007).

venerdì 4 maggio 2007

C'è solo un capitano...


Il bello dello sport...

Annullata la serata delle stelle

Due ipotesi:
a) Hanno capito che non c'è, molto, da festeggiare
b) Attendono, sul trespolo, l'esito della finale di Atene

Juvervista Torricelli

Intervista a Moreno Torricelli per Magazine Bianconero
di Discreti Stefano

1) Quanti sono gli scudetti della Juventus?
Sul campo senza dubbio 29. A 3 di essi ho contribuito direttamente.
2) Che idea si è fatto di Calciopoli?
Secondo me è stato uno scandalo creato per colpire esclusivamente determinate persone. Io credo che alle spalle ci sia qualcosa di grosso che non è venuto fuori. Tutto quello che doveva uscire non è uscito. Chissà se un giorno sapremo tutta la verità.
3) Quanto le hanno dato fastidio le accuse di doping ricevute dalla Juventus?
Tantissimo. Non è vero niente di quello che è stato detto e purtroppo non è una cosa ancora finita. Tanta gente invidiosa ancora ci specula sopra.
4) Proprio tu, come tanti giocatori gregari di quella Juve, sei stato spesso al centro delle accuse di un certo tipo di “critica”giornalistica che vedeva in voi il prototipo del giocatore costruito in laboratorio. Cosa si prova a sentirsi infangare quelle vittorie?
Amarezza. Tantissima amarezza. Le nostre vittorie sono state frutto esclusivamente del lavoro. Di noi stessi giocatori. Dell’allenatore. Dei medici. Dello staff in totale. Esser infangati su una cosa falsissima da veramente fastidio. Prendevamo integratori come facevano tutti e dico tutti, solo che solo a noi poi ce l’hanno fatto pesare.
5) Rimanendo in tema in questi giorni sono uscite queste dichiarazioni di Paulo Sousa: “ Alla Juventus ci trattavano come macchine. Mi ricordo che faceva­mo potenziamento fisico in palestra. Una serie di programmi per incremen­tare forza, resistenza aerobica, velocità resistenza .Ricordo di aver sollevato con le gambe fino a 400 chilogrammi. I preparatori faceva­no salti mortali, ci facevano gonfiare i muscoli al limite delle capacità uma­ne”. Cosa ne pensi? Sono veritiere?
E’ verissimo. Alla Juventus venivamo trattati tutti come macchine. Ma non come macchine normali aggiungerei. Come Ferrari. Ci hanno sempre trattato alla grande, benissimo. Un’organizzazione unica. Cercavano sempre di farci tirare fuori il meglio. Io credo che anche stavolta si sia cercato di strumentalizzare quanto dichiarato dal mio ex compagno. Nessuno ci ha mai obbligati a fare un esercizio in particolare o a prendere un farmaco o un integratore qualsiasi esso fosse. Ognuno di noi decideva per se stesso. Il modo in cui venivamo seguiti ci faceva sentire speciali ed unici. Alla Juventus tutto era programmato alla perfezione.
6) Qual è il giocatore più forte che ha avuto come compagno e quale come avversario?
Ho avuto la fortuna di giocare insieme a tantissimi campioni. Non mi faccia fare preferenze per favore. Come si fa a scegliere ad esempio tra Baggio, Vialli, Del Piero e Zidane? Tra gli avversari scelgo invece Van Basten e Careca.
7) Cosa pensa dell’attuale dirigenza della Juventus?
Non lo so precisamente. Di certo non era facile ripartire. Però il vero lavoro lo dovranno fare l’anno prossimo per riportare la Juve ai vertici. Lì solo secondo me si potrà giudicare l’operato della nuova dirigenza.
8) Cosa serve all’attuale Juve per tornare ad esser grande?
Tanto. Veramente tanto. Ci vogliono tanti forti giocatori. Il guaio è che però la maggior parte dei giocatori forti sono già accasati. Non sarà facile comprarli. Starà agli osservatori ed a Alessio Secco cercare di scovare il campione, o il giovane che in prospettiva potrà diventare fuoriclasse. 9) Non le chiedo la sua più grande partita perché porterebbe ad una risposta scontata. Le chiedo come ha fatto? Come ha potuto giocare la finale in quel modo?
Allucinante. Ogni volta che rivedo quella partita mi chiedo se sono veramente io quello in campo. Pazzesco. Diciamo che in quell’anno non ho avuto infortuni e sono arrivato alla finale di Roma in perfette condizioni fisiche. Eravamo i più forti. Ma stavamo rischiando di non vincere. Non ci volevo stare. La rabbia di dimostrare a tutti che eravamo i più forti mi ha fatto centuplicare le forze. Non lo so nemmeno io da dove ho preso tutta quella forza. Ne è valsa la pena però eh?
10) Il suo goal più bello?
Guardi ne ho segnati talmente pochi, che me li tengo stretti stretti tutti come fossero figli. Senza fare preferenze.
11) La sua più grande gioia da calciatore?
Le vittorie ottenute, che per un calciatore sono l’apoteosi, ovvero il raggiungimento degli obiettivi tramite il sacrificio e il duro lavoro. Roma e Tokyo sono ricordi indelebili nella mia mente.
12) Il momento più brutto della sua carriera calcistica?
Senza dubbio l’infortunio subito al ginocchio ai tempi della Fiorentina.
13) Un aggettivo per descrivere Marcello Lippi.
Unico. Forse il più grande allenatore di tutti. Trasmette ai giocatori una mentalità unica. E’ un grandissimo motivatore. Il suo concetto di calcio, di come affrontare una partita, è uguale al mio modello ideale di gioco. I suoi risultati,poi, parlano chiaro.
14) Facciamo luce su un episodio: il suo divorzio dalla Juventus sembrò abbastanza traumatico e polemico. Cosa successe esattamente?
Successe che nonostante avessi altri 3 anni di contratto, mentre ero in ritiro con la Nazionale, venni a sapere che la Juventus aveva deciso di vendermi. In quel momento ci rimasi molto male. Non è facile andare via dalla Juve mi creda. Non è una questione di soldi.
15) Pensa che Deschamps potrà ricostruire un grande gruppo come quello che Marcello Lippi costrui con voi?
Non lo sò. Lo spero per lui. Se ci riesce al 95% la Juventus tornerà a vincere alla grande.
16) Cosa aveva di speciale quella Juventus imbattibile in Italia e in Europa?
Era un gruppo molto affiatato e speciale. Aveva una fame di vittorie unica. Un’umiltà incredibile unita ad un voglia di non mollare mai.
17) Cosa vuol dire giocare nella Juventus?
Giocare nella squadra più importante al mondo. Diventare famosi. Avere tutte le attenzioni addosso. Vedere crescere la notorietà ogni giorno di più. Far parte di una società che da sempre è abbinata al nome di una grande famiglia italiana come quella degli Agnelli.
18) Secondo lei è immaginabile una Juve con un proprietario diverso dalla famiglia Agnelli?
No. Spero proprio di no. Anche questo binomio contribuisce a rendere la Juventus unica rispetto alle altre squadre.
19) Avendo giocato anche in altre squadre, si è mai fatto un’idea su cosa fa nascere il sentimento dell’invidia nei confronti della Juve?
Le vittorie. Le persone vincenti nella vita sono sempre invidiate. E’ nella natura dell’uomo. Non si potrà mai cambiare questa cosa. Se la Juventus è la squadra più odiata lo è semplicemente perché è la più forte.
20) Come si fa a passare da una squadra del campionato Interregionale direttamente alla Juventus in serie A?
“Una botta di culo”. La fortuna che ho avuto nel dimostrare le mie qualità è stata immensa. Certo poi bisogna sfruttare al meglio l’opportunità. Devi valere per rimanere a certi livelli. Ma un’opportunità non a tutti viene concessa nella vita. In tutti i settori.
21) Quanto deve a Giampiero Boniperti e Giovanni Trapattoni?
Tutto. Quanti allenatori al posto di Trapattoni avrebbero deciso di scommettere su un giovanotto proveniente dal campionato Interregionale? E quanti presidenti avrebbero accolto questo giovanotto sconosciuto come se fosse un campione affermato? Due persone eccezionali mi creda.
22) Un suo messaggio per i tifosi juventini.
Continuate così. Nel periodo più difficile della storia della Juventus avete dimostrato grande attaccamento alla maglia, come tanti giocatori che sono rimasti. Con questo spirito tornerete presto a gioire. Non era facile ma sapevo che ci sareste riuscite.
23) Chi più l’ha delusa questa estate dei partenti?
Nessuno, anche perché più che una loro decisione mi è sembrata una scelta imposta dalla nuova società per liberarsi di ingaggi troppo onerosi per il campionato di Serie B.
24) Cosa fa adesso nella vita Moreno Torricelli?
Ho iniziato da poco ad allenare una squadra giovanile nella provincia di Firenze. Mi piace stare a contatto con i giovani. In futuro chissà.
25) Dopo i fatti di Catania come si può ridare il calcio ai tifosi?
Il problema è la nostra attuale società. L’Italia stessa. Ormai ci si ammazza per un cane che abbaia o per un bambino che piange. Nel calcio l’unica soluzione è ridare il calcio ai veri tifosi. Quelli che tifano solo per passione.
26) Sentiva la pressione degli ultras ai suoi tempi?
A Torino non tanto, salvo alcuni spiacevoli episodi ai tempi di Trapattoni. Nelle altre città in cui ho giocato devo dire che spesso nei momenti in cui la squadra andava male c’era anche il timore di girare per strada. Purtroppo.
27) Quando parla di spiacevoli episodi ai tempi di Trapattoni naturalmente si riferisce a quando Andrea Fortunato fu schiaffeggiato da alcuni”tifosi” che lo accusavano di impegnarsi poco. Cosa è successo quel giorno?
Se ci ripenso ancora tutt’oggi mi fa male. Andrea era un ragazzo eccezionale. Dalle qualità umane fuori dalla norma. Quel giorno eravamo in macchina insieme. Ci fermarono alcuni tifosi. Fecero scendere Andrea e lo schiaffeggiarono, accusandolo di scarso impegno. Naturalmente mi misi in mezzo e solo a quel punto la situazione si calmò. Povero Andrea erano i primi sintomi della malattia. Per me era un amico vero. “Quanto mi dispiace amico mio. Eravamo quasi sicuri che ce l’avresti fatta. Eri quasi guarito. E invece te ne sei andato così di botto. Ci avevi illuso un po’ tutti con la tua forza e coraggio. Ciao Andrea.”
28) Il calcio adesso è più pulito?
Lo spero. Perché sono una persona che pensa sempre positivo di carattere. Ma tra prima e dopo Calciopoli io non vedo grandi differenze. Anzi.
29) Cosa pensa di un giornale settimanale interamente dedicato ad una squadra?
Ne penso bene. Il tifoso merita di sapere sempre più cose sui propri beniamini. Poi la squadra con più tifosi al mondo non può non averne uno.
30) Cosa pensa dei giornalisti italiani: subiscono condizionamenti dai poteri forti?
Come in tutti i settori della vita c’è quello bravo e quello meno bravo. Una cosa è probabile comunque, spesso tra società e giornalisti si arriva ad accordi per non trattare certi argomenti scomodi o comunque non andarci pesanti su alcuni giudizi su calciatori e dirigenza.
31) Aiuta a fare carriera per i giornalisti esser antijuventino,attaccare la Juve e fare moviole solo contro la Juve?
Non lo so. Però purtroppo una cosa è certa: E’entrata nella cultura italiana calcistica il fatto che la Juventus vinca grazie ad aiuti. Io che ho avuto l’onore di indossare questa gloriosa maglia posso dire che non è assolutamente vero. I successi sono tutti meritati e ottenuti solo grazie al grande lavoro. Certe trasmissioni poi che occupano il 90% del loro tempo a parlare di moviola non fanno altro che aumentare la rabbia e la tensione dei tifosi. Andrebbero abolite le moviole. Si deve parlare solo di calcio giocato. Ma la Juve vinceva e tanto, e chi vince diventa antipatico.
32) In campo ha sempre dato tutto con grande cuore e grinta. Lo sa che i tifosi juventini le vogliono ancora bene?
Si lo so. E vi ringrazio a tutti. Questa forma di riconoscimento è la gioia più grande che un professionista possa avere mi creda.
33) Un messaggio per il nuovo giornale MAGAZINE BIANCONERO.
A tutti gli amici di Magazine Bianconero vi auguro un grande in Bocca al Lupo per questa nuova avventura. E ricordate che nessun obiettivo è impossibile nella vita.

giovedì 3 maggio 2007

Chi è senza peccato....

Era circa un anno fa, quando le prime pagine dei giornali e tutte le tv si indignavano di fronte a quello che sarebbe stato poi battezzato come il più grande scandalo calcistico di tutti i tempi.
In principio fu Moggiopoli, ovvero come Moggi, secondo l’accusa, in perfetto stile mafioso, ti manipolava il calcio a suo piacimento.
Poi, man mano che passavano i giorni, lo scandalo si trasformò in Calciopoli.
C’erano tutti coinvolti. Chi più chi meno.
In perfetto stile “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ogni giorno un nome nuovo.
Ogni giorno una squadra nuova......
http://www.sportisland.net/archivio/033942_calcio_chi_a_senza_peccato.php

Ziliani, non così

Niente è impossibile...



Con grinta, cuore e umiltà anche un gregario può esser un campione.

Non è un caso...

L'unica squadra che aveva meritato, sul campo, l'accesso diretto alla Champions League sta tenendo alto l'orgoglio dell'Italia.
Solo la Juventus, l'altra squadra che aveva ottenuto meritatamente l'accesso diretto, avrebbe potuto far di meglio.
Hanno provato a farci credere che Milan e Juventus vincevano solo grazie ad accordi di potere.
Invece il campo, alla fine, non mente. Mai.
Con la Juventus a giocare la coppa, ingiustamente scippata, forse oggi invece della rivincita di Istanbul avremmo quella di Manchester.