martedì 30 giugno 2009

A volte ritornano



A volte ritornano.
La dirigenza bianconera consapevole dell'immenso errore di mercato commesso nella scorsa stagione quando per risparmiare(e dare retta a Ranieri...) fu comprato Bidon-Poulsen, torna su Xabi Alonso.
D'altronde se si devono spendere 20 milioni per un D'Agostino, tanto vale spenderne qualcuno in più ma per un campione vero. Di quelli che fanno la differenza.
Così perlomeno ragiona, o dovrebbe farlo, una squadra che davvero vuole rinforzarsi.
Ma la Juventus pensa davvero in grande e sopratutto ha i soldi per arrivare al campione basco?
Ho i miei dubbi in tal senso.
Il mercato di quest'estate, ad oggi, mi sembra il remake di quello dell'anno passato.
Un solo grande colpo, in attacco e budget quasi esaurito.
Là dove davvero invece servono gli investimenti -terzini e regista di centrocampo- non restano che le briciole.....
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum
.
La Juve e Xabi Alonso, un anno dopo (Il sogno dei tifosi juventini....)
di Giacomo Scutiero
Un’estate fa la storia con la Juve era un po’ come una favòla:
un’estate fa non c’eri che tu, il migliore della regia spagnòla.
Ma l’estate somiglia a un gioco, è stupenda ma dura poco.
E' finita questa storia ? No, il mercato è muy loco.
“A volte ritornano” -dice lo juventinologo Stefano Discreti–
Più complicato acquistarlo oggi, dopo tante partite e tutte quelle reti.
I dirigenti bianconeri furon dubbiosi sul mediano basco ieri,
a Torino sbarcò Poulsen, su precisa indicazione di Ranieri.
Grande stagione da titolare fisso e la richiesta alta di Benitèz:
"se lo volete, son 30 milioni" a far titubare persino lo ‘sceicco’ Perèz.
Un’estate fa hai regalato a noi tifosi bianconeri un autunno malinconìco,
Xabi che arriva e dice “Scusate il ritardo”, sarebbe troppo fìco!
.
di Mirko Nicolino per Juvemania.it
Inutile alimentare vane attese. Il mercato bianconero è fermo. Il “tesoretto” di cui abbiamo tanto sentito parlare nelle scorse settimane era più ipotetico che reale. Nel senso che qualcuno dava per scontato che avremmo ceduto Trezeguet per 10 mln, Poulsen per 7-8 mln, Tiago per 10 mln, Mellberg per 2,5.
Se sommiamo le cifre ricavate da queste cessioni (solo quella del difensore svedese si è concretizzata) raggiungiamo quei 30 mln di tesoretto con i quali avremmo dovuto pagare gli ingressi in rosa di D’Agostino, Grosso e un “comprimario”.
Il guaio è che, a differenza di quanto riportano i giornali o di quanto spifferano ai quattro venti i procuratori, per Trezeguet e Tiago non sono mai arrivate offerte. Semmai siamo stati noi a pregare qualcuno di prenderli, con l’esito che conosciamo. Per prendere il costoso D’Agostino, quindi, l’unica speranza era quella di un aumento del budget per il mercato in corso, cosa che il CDA di ieri non ha neanche preso in considerazione (piuttosto è stato previsto un aumento, seppur minimo, di quello per il prossimo anno). La politica della società, come ha ribadito il fiorentino Montali è quella dell’autofinanziamento: per acquistare bisogna cedere.
A Secco e Blanc non rimane che raccogliere le briciole, ma anche in questa operazione incontrano le loro difficoltà. Appena riscattato dall’Udinese per 3,5 mln di euro, Paolucci è stato ceduto in comproprietà al Siena per la stessa cifra. Marchionni sta per accasarsi alla Fiorentina con la stessa formula per 2,7 mln di euro, mentre Almiron dovrebbe andare in prestito con diritto di riscatto alla Sampdoria, ma in questo caso la Juventus si dovrebbe accollare 1 mln sugli 1,8 dell’ingaggio annuale dell’argentino (e già il nostro monte ingaggi grava pesantemente sui movimenti societari). Probabile nei prossimi giorni la cessione in Grecia o Turchia di Grygera per il quale verrebbero incassati altri 2,5 mln di euro.
Da queste operazioni dovremmo uscirne con 9 mln di euro con i quali, purtroppo, per le necessità che ci sono, si può fare ben poco. Oltre a D’Agostino e Grosso, a quel punto occorrerebbe trovare un comprimario per la fascia destra e un terzino. Il rischio, infatti, è di avere una rosa troppo lunga, ma con evidenti buchi in alcune zone del campo.
Tra anni di mercato per alcuni versi scellerato, gravano e graveranno sulle operazioni di mercato di questo e di almeno qualche altro anno. Con la grana Del Piero dietro l’angolo. E con la necessità di tornare a vincere. Subito!

giovedì 25 giugno 2009

Non Melo credo....




Oggi, nella roulette di giocatori da accostare alla Juventus, è uscito il nome di Felipe Melo.
Il centrale brasiliano è stato acquistato lo scorso anno dalla Fiorentina per 13 milioni di euro.
Un colpo di Corvino alla Moggi.
Comprato, un anno fa, uno dei migliori interpreti di centrocampo con un ingaggio relativamente basso.
Mettete in parallelo gli affari Poulsen-Felipe Melo e calcolate che la Juventus tra ingaggio e cartellino ha speso anche di più. E non di poco.
E' vero quindi dire che servono i soldi in primis per fare le grandi squadre?
Moratti in tal senso dovrebbe esser un esempio, da prender in negativo ovvio.
La verità è che o ne hai "a palate da spendere" come Paperon Perez o serve la competenza.....
Non credo che adesso la Fiorentina si priverà di questo talentuoso giocatore (che a me personalmente ricorda il Dunga giocatore, per il quale stravedevo e che niente ha a che vedere con il Dunga CT) per meno di 20 milioni di euro.
Detto ciò, se dovessi scegliere personalmente su chi investire tale somma tra D'Agostino e Melo, non avrei tentennamenti:
è senza dubbio alcuno il brasiliano il giocatore su cui punterei.
Clamorosa sconfitta della Spagna contro gli Usa alla Confederations Cup, a conferma che nel calcio se sottovaluti l'avversario puoi perdere con chiunque.
Cosa che raramente avviene negli altri sport.
Intanto mentre Giovinco chiede solo un pò di fiducia, oggi è il giorno decisivo per conoscere il futuro di Trezeguet.
Il futuro della Juventus passa anche da queste scelte.
Futuro che sicuramente non vedrà Marco Motta con la maglia bianconera.
La Roma l'ha riscattato in tempo.
In Formula 1 alla fine l'hanno avuta vinta Montezemolo e la Ferrari:
sarà Mosley ad andare a casa.
In chiusura commento due indiscrezioni riportate ieri:
1) Possibile scambio Grosso-Camoranesi con il Lione.
Sarebbe un'operazione che rasenterebbe il ridicolo.
Di certo lo preferirei all'attuale presidente....

mercoledì 24 giugno 2009

Sarà Conte ma che carattere!


Sarà forse un mio pallino o una mia fissazione, ma sarebbe stato proprio Antonio Conte l'uomo giusto per ripartire alla ricerca del successo perduto in casa bianconera.
Persona dal grandissimo carisma, grande coraggio e due palle grandi come due meloni.
Trovatemi un esordiente capace di andarsene ancor prima di iniziare la sua prima stagione di serie A, perchè la proprietà non rispetta le promesse di mercato.
Io a memoria non ne ricordo.
Antonio Conte è un predestinato. Uno che non si accontenta di sopravvivere o di lottare senza ambizione. Lui vuole vincere ad ogni costo ed alle sue condizioni.
Lo si evince anche dal gioco spregiudicato ma coscenzioso espresso dalle squadre da lui allenate.
In bocca al lupo per il futuro. Qualunque sarà.
Intanto a detta della Gazzetta dello Sport, torna di moda il nome di Kolarov.
Per età, potenza, potere di spinta e capacità di calcio il serbo non ha eguali tra i vari nomi accostati in precedenza alla Juventus per la fascia sinistra.
Solo lui sarebbe un vero valore aggiunto per la prossima stagione.
Continua(si spera ancora per poco) intanto la telenovela D'Agostino, mentre il Milan rischia di perdere anche Pato.....
Nemmeno l'anti-milanista più convinto avrebbe sognato un futuro del genere per i rossoneri.
Ultima considerazione di giornata per il presunto patto per Giuseppe Rossi:
nella mia trentennale carriera di conoscitore di calcio ricordo pochissimi patti del genere che si sono poi avverati. Praticamente nessuno.
Quando vuoi davvero un giocatore, vai e lo prendi. In un anno possono cambiare tante di quelle cose.....

martedì 23 giugno 2009

L'anno che verrà....




Ieri sera durante la trasmissione "Cuore di calcio" dove partecipo come opinionista televisivo è intervenuto telefonicamente il direttore di Tuttosport, Paolo De Paola, al quale ho sottoposto una serie di quesiti, in riferimento alla Juve che verrà l'anno prossimo.
Non è folle spendere adesso quasi 20 milioni di euro per D'Agostino, quando l'anno scorso si decise praticamente di non investire la stessa somma per Xabi Alonso?
Chi sarà il prossimo terzino sinistro della Juventus? E chi il prossimo terzino destro?
Trezeguet poi verrà ceduto?
Ne è uscito fuori il quadro che vi riepilogo di seguito.
Il candidato numero 1 per la fascia sinistra è Grosso. D'altronde è quello che costa meno.
Uniche alternative possibili Dossena, e Jansen ma solo se l'Amburgo accetta Poulsen come contropartita tecnica.
A destra il nome è quello di Santacroce (che piace molto a Ciro Ferrara...), che come già scritto potrebbe rientrare nell'affare De Ceglie.
Il nome ad effetto per la fascia è quello di Marco Motta.
Se la Roma, alle prese con l'importante passaggio di proprietà, non lo riscatta entro i termini stabiliti la Juve è pronta ad inserirsi.
Il regista sarà quasi sicuramente D'Agostino. A qualsiasi costo, anche perchè non si vuole correre nuovamente il rischio di un nuovo errore tecnico (vedi l'equivoco tattico Xabi Alonso-Poulsen).
E' lui il perno basso di centrocampo scelto per il centrocampo a 3 della prossima stagione.
Il Direttore di Tuttosport ha aggiunto che a Torino si respira grande entusiasmo e che si cercherà sopratutto a livello atletico di non commettere nuovamente gli errori della preparazione della scorsa stagione che hanno condizionato tantissimo i risultati della Juventus.
Trezeguet alla fine dovrebbe rimanere, anche perchè di offerte vere in sede non ne sono arrivate.
Alla domanda provocatoria del conduttore della trasmissione Fabio Alescio:
"ma Lippi non è troppo impegnato nel doppio compito di allenatore della Nazionale e della...Juventus?", il direttore De Paola ha risposto con ironia confermando la vicinanza tra l'attuale Juventus e il commissario tecnico della Nazionale.
Rapporti consolidati anche da un nuovo recente pranzo tra Lippi e Blanc......

lunedì 22 giugno 2009

Lippi non fare come Bearzot




Un'Italia troppo brutta per esser vera viene umiliata dal Brasile di Dunga.
Siamo inesorabilmente alla fine di un ciclo.
Speriamo che Lippi abbia il coraggio di accorgersene in tempo, altrimenti si rischia seriamente il remake della disastrosa spedizione messicana ai mondiali del 1986, da campioni del mondo.
Guardando la partita di ieri sera mi è venuto in mente un pensiero-provocazione:
non è che la Juventus per sostituire l'eventualmente partente Trezeguet stia pensando anche a Toni?
Ci mancherebbe solo questo.
Dossena e Grosso hanno dimostrato di valere o quasi Molinaro. Chi più, chi meno.
Ha senso investire su di loro quindi?
Ma se davvero sono elementi validi che fanno la differenza, perchè Lione e Liverpool se ne priverebbero così facilmente?
Prende corpo comunque la pista Jansen, terzino sinistro dell'Amburgo.
Perno dell'operazione, come sempre, lo sbolognamento di Bidon-Poulsen.
Altra considerazione: ma se Cannavaro era ancora quello del 2006 o giù di lì, vi pare che Paperon Perez l'avrebbe lasciato partire così a cuor leggero?
Poi una domanda di natura tecnico-tattica:
in questo Brasile così rapido nelle ripartenze, dove potrebbe giocare Diego?
Continua la distruzione a livello internazionale del calcio italiano.
Non bastassero le batoste sul campo ecco anche quelle nel calciomercato.
Pirlo, Ibrahimovic, Maicon. Tutti cedibili.
Si sta profilando il campionato di serie A più scarso degli ultimi 30 anni.
Un campionato talmente basso a livello tecnico che chiunque, forse, potrà ambire al successo.
Attenzione alla Roma se sarà di Fioranelli....
Questa sera dalle ore 20 alle 22,30 sarò a "Cuore di Calcio" canale 851 Sky (GOLD TV) a commentare il mercato della Juventus.

sabato 20 giugno 2009

Svenarsi per D'Agostino?



La comproprietà di Giovinco e forse anche quella di Marchisio, la chiave per avere D'Agostino.
Si, avete letto bene, è questo quello che pretende l'Udinese secondo l'edizione odierna di Tuttosport.
Aspettiamo di vedere se l'affare si farà e a quale sanguinoso prezzo.
Intanto però il sito ufficiale rasserena i tifosi:
Tiago non è in vendita.
"Il centrocampista portoghese, che quest'anno ha messo in luce le sue qualità in molte occasioni, fa parte dei progetti della Juventus per la prossima stagione e non è sul mercato."
juventus.com
Non sò se ridere o piangere....
Intanto oggi tocca a Tuttosport cavalcare l'onda-entusiasmo in casa Juve.
Secondo il titolo odierno Vialli avrebbe detto che Diego vale Messi e Cristiano Ronaldo.
Confermo il condizionale,perchè l'ex glorioso capitano bianconero ha dichiarato solamente:
"Diego è tra i migliori under 25".
Anche Balotelli ed Acquafresca, insieme a Giovinco anima dell'Under 21, lo sono ma non per questo vengono accostati a Messi o Ronaldo....
Praticamente, come t'invento un titolo ad effetto, lezione 1.
Ed il tifoso "boccalone" va a pensare : allora Diego è forte quanto Messi e Ronaldo.....
Diego è un signor giocatore, ma per esser accostato a dei mostri sacri come i su citati campioni, dovrà perlomeno dimostrare di esser un campione in Italia ed anche nella sua Nazionale, dove per adesso è solo un marginale partecipante.
Le doti tecniche per sfondare le ha tutte.
Vediamo,però se la differenza di ritmi tra il campionato della Bundesliga (uno dei più lenti in assoluto) e quello italiano non incideranno sulle sue prestazioni.
Intanto Grosso pare sempre più vicino.
Grosso dopo Cannavaro.
Perchè no allora pure Zambrotta e Materazzi, così rifacciamo la difesa del mondiale 2006?
E' questo il progetto giovani?
L'AS Roma della famiglia Sensi è sempre più vicina alla cessione al gruppo Fioranelli.
Un evento questo che potrebbe cambiare le gerarchie del campionato.
Se la squadra giallorossa trova dei soldi da poter investire sul mercato, con un paio di campioni acquistati sopratutto in attacco (spero mai Trezeguet), non vedo cosa avrebbe di meno dall'attuale Juventus e di sicuro partirebbe davanti al derelitto Milan di questo momento.
La Roma ha già un gioco ben collaudato ed efficace, a differenza di Juventus e Milan che saranno guidate da completi esordienti.....
Sempre meglio ricordarlo questo.
Magari anche a qualche giornalista venditore di fumo.

venerdì 19 giugno 2009

Italia, che mummie




lastampa.it
La Confederations Cup rotola pigramente verso il suo destino. Brasile e Spagna, due vittorie su due. L’unica variabile al ribasso, fra le Grandi, è l’Italia: carenza di fantasia, non uno che salti l’uomo. Gli americani erano rimasti in dieci poco dopo la mezz’ora. Scoppiarono nella ripresa, logorati dall’uomo in meno e forati dai chiodi di Giuseppe Rossi. L’Egitto con noi le aveva sempre buscate, quattro partite quattro sconfitte. Ci aspetta al limite dell’area, come noi un tempo. A Zidan manca la e finale, non però il gusto per il calcio di tocco. Rossi stavolta parte titolare, con Quagliarella e il generoso Iaquinta. Non sarà la stessa cosa. Pirlo e De Rossi non bastano e, a tratti, addirittura non servono. È un’Italia mediocre, di confine, alla quale il ritorno di Cannavaro non offre certezze (anche se sul gol di Homos la colpa è di De Rossi).Una lagna tremenda, un sonoro ceffone alla storia e alla classifica Fifa (noi quarti, loro quarantesimi). Già con gli Usa, per quello che può valere un torneo del genere, le ombre avevano schiacciato le luci. Fu l’espulsione di Clark a spezzare l’equilibrio. L’Egitto resta in undici, e si sente. Senza il rigore dell’epilogo, avrebbe bloccato il Brasile, un dettaglio che molti hanno trascurato. I «vecchietti » di Lippi hanno bisogno di stampelle che il ct proprio non trova, da Montolivo a Rossi, sostituito come un figurante qualsiasi. L’importante è non passare da un eccesso all’altro, da Rossi Nembo Kid a tutto qui Pepito? Siamo capaci di questo e altro, noi italiani. Brutta la navicella di lunedì, fragile e ruminante la scialuppa di ieri sera, al di là della sfortuna e delle parate di El Hadary. In tempi non sospetti, Lippi aveva predicato gli effetti benevoli di un eventuale fallimento. I «vecchietti», come li chiama lui, lo hanno preso sin troppo alla lettera. Un’altra mezza partita regalata. E così, domenica, dentro o fuori con il Brasile. Per ora, il colore dominante è il grigio né carne né pesce delle nostre divise.


Continua intanto l'operazione "entusiasmo" lanciata dai giornali a favore della squadra bianconera.
Il mercato la promuove : "sarà Super Juve". Sarà.....
Intanto oggi potrebbe esser il giorno decisivo per l'approdo di D'Agostino in maglia juventina mentre per il sogno(o più illusione?) Giuseppe Rossi bisognerà attendere le eventuali cessioni a fare cassa,
Non si argina il momento negativo in casa milanista:
sfuma per motivi di salute persino l'acquisto del talentuoso terzino sinistro Cissokho.
Ancora una volta Corvino si conferma una vera volpe del mercato anticipando tutti:
alla Fiorentina verrà introdotta la clausola rescissoria.
Da oggi a Firenze non ci saranno più incedibili.
E' il futuro di questo nuovo calcio sempre meno poetico e sempre più materialista.
Mi stupisce inoltre il colpo Drenthe, che la squadra viola sta per fare. Prestito con diritto di riscatto.
Vista la carenza di esterni sulla fascia sinistra in casa juventina, non ci si poteva fare un pensierino su, nei frequenti viaggi a Madrid?

giovedì 18 giugno 2009

Juve, ancora troppi se....



«Diarra e Rossi? Se prendiamo anche loro che arrivano dalla Liga accorciamo il gap dall’Inter e l’anno prossimo si sentirà meno la depressione per la fuga di Kakà dal campionato italiano: Mahamadou è un grande, uno come me, un Cannavaro di centrocampo. Quanto a Rossi è un altro di quelli che porterebbe tanta qualità. Se li centriamo, questi sono grandi colpi».
Fabio Cannavaro

In questo periodo la positività in casa Juve è stranamente dilagante.
Sono tutti certi di un grande mercato e di un futuro radioso.
Io lo sono molto meno. Almeno fin'ora.
Ad oggi la Juventus ha comprato un difensore 36enne (Cannavaro) che non è più quello del mondiale per sue stesse parole («impensabile, direi impossibile, tornare a quella condizioni: sono state sette partite fuori dalla norma»), ha perso uno dei più grandi giocatori degli ultimi 20 anni (Pavel Nedved) ed ha comprato un talento brasiliano (Diego) che senza alcun dubbio è potenzialmente un campione ma pur sempre tutto da verificare in Italia.
Aggiungiamoci l'effetto sorpresa Ciro Ferrara ed il quadro è completo.
La Juventus colmerà il Gap con l'Inter se Cannavaro giocherà ancora a grandi livelli, se Diego si confermerà campione anche in Italia, se Ferrara dimostrerà di esser un grande allenatore, se arriverà Tizio......se....se.....
Troppi se e poche certezze.
Per adesso consoliamoci con l'aglietto.
C'è chi sta davvero peggio:
il Milan sta per perdere anche Pirlo...

mercoledì 17 giugno 2009

Diarra servirà?



La Juventus è sempre più vicina a Diarra.
Alessio Secco è volato in Spagna per chiudere la trattativa.
Si stanno delineando le basi per una squadra Diego-dipendente.
Rinunciare ancora una volta al regista di centrocampo per puntare su un giocatore di rottura sarebbe una scelta che non condividerei minimamente.
Tra l'altro Diarra guadagna oltre 3 milioni di euro:
quasi come Almiron, quasi o pari a Tiago e Poulsen.
Ma alla fine ha giocato quasi o sempre Marchisio....
Sono da sempre contrario a regalare grandi ingaggi a chi tecnicamente non fa la differenza.
Aspettiamo però per dare un giudizio definitivo a livello tattico.
In fondo Diarra potrebbe esser solo la sostituzione di bidon-Poulsen, che però da indiscrezioni pare non veda di buon occhio il trasferimento in Turchia.
Intanto continua il progetto-giovani:
dopo aver bruciato Criscito, Palladino e Nocerino è il turno di De Ceglie, ceduto in comproprietà al Napoli per 4 milioni di euro e forse per un'opzione o qualcosa di più su Santacroce.
Credo molto di meno all'approdo in bianconero di Giuseppe Rossi.
Intanto la Lazio presenta il nuovo tecnico "sergente di ferro" Ballardini mentre nel Basket italiano, Siena si conferma di un altro pianeta.
Un pò come l'Inter di Ibrahimovic.
Almeno per ora.

martedì 16 giugno 2009

Italjuve


Una Juventus in prevalenza italiana:
questa potrebbe esser la soluzione per la prossima stagione.
Motta, D'Agostino, Dossena, Giuseppe Rossi. I possibili acquisti.
Una prospettiva senza dubbio affascinante.
Ma basterebbe per tornare ad esser competitivi?
Io da sempre sono di un parere, in perfetto Must Capelliano:
o si compra un giocatore che fa davvero la differenza o tanto vale lanciare giovani promettenti e fare cassa per comprare poi all'occorrenza il Campione con la C maiuscola.
Straniero o italiano che sia, non cambia la sostanza.
Detto ciò, a parità di spesa tra acquisti e cessioni, rimpiazzerei subito Grygera con Motta e prenderei Dossena (visto che Kolarov è stato dichiarato incedibile) per stimolare Molinaro.
D'Agostino ad un prezzo ragionevole (non più di 6-7 milioni) non sarebbe male, ma alla fine l'unico di questi nomi suddetti che davvero si può considerare un Campione è Giuseppe Rossi.
Lui sì che sarebbe un grande colpo che potrebbe giustificare anche il sacrificio Trezeguet.
Sorrido all'idea che questo giocatore sarebbe potuto esser preso senza problema alcuno 2 anni fa quando Ferguson propose lo scambio con Palladino....
Nonostante Ranieri fece pressioni in tal senso (il tecnico romano non commetteva solo errori....), alla fine purtroppo il talentuoso attaccante è finito, ahimè, in Spagna.
E sarà dura riportarlo in Italia.
Ad oggi, l'Inter che già era forte e si è rinforzata ancora con Motta e Milito è ancora distante tantissimo dalle dirette concorrenti, Juventus compresa.
Se riuscirà a trattenere Maicon ed Ibrahimovic, anche il prossimo campionato si prospetta scontato.
Chiusura per le possibili cessioni:
in partenza Poulsen e Mellberg.
Quasi il 75% dei giocatori acquistati sotto la gestione Blanc-Cobolli-Secco hanno fallito e dopo lunghe giornate di campionato seduti comodamente in panchina o tribuna, a fine anno poi o li si è venduti all'istante a prezzo nettamente inferiore o addirittura lo si sta cercando ancora di fare.
Ma la colpa era solo di Ranieri....

lunedì 15 giugno 2009

Black Mamba colpisce ancora



Doverosa copertina di giornata a "Black Mamba" Kobe Bryant ed ai suoi Los Angeles Lakers campioni NBA.
Si diceva che senza l'appoggio della spalla Shaquille O'Neal non avrebbe più vinto.
E invece insieme ad una squadra di gregari, guidati dall'immenso Phil Jakson...
Il presidente Obama lo aveva detto: ''Vinceranno i Lakers in gara 6''. Si e' sbagliato solo nella previsione della gara: cinque, non sei, per diventare i campioni 2009 del basket d'America.
I Lakers di Kobe Bryant in gara 5 hanno battuto gli Orlando Magic per 99-86, portandosi sul 4-1 nelle partite di finale e aggiudicandosi cosi' per la 15/a volta nella loro storia il titolo Nba.
Con questa vittoria l'allenatore dei Lakers, Phil Jackson, e' diventato il tecnico piu' vincente di sempre, con dieci anelli nba (lo scudetto Usa).
Nessuno nella storia del basket americano era riuscito a raggiungere un simile traguardo.
Anche la quinta delle partite di finale contro gli Orlando e' stata giocata e vinta nel segno di Kobe Bryant, al quale e' stato riconosciuto il titolo di 'most valuable player', miglior giocatore Nba delle finali 2009. Come gia' fatto in tutte le precedenti quattro gare, anche nella quinta Bryant, ribattezzato dai tifosi 'black mamba', ha sfondato la barriera dei 30 punti, per lui, definito dalla critica il Michael Jordan dei tempi moderni, si tratta del quarto scudetto in carriera. Un mostro di bravura, non tanto perche' assicura la media di 30 punti, quanto perche' in ogni incontro riesce sempre a mettere a segno i canestri fondamentali, quelli capaci di 'girare' la partita facendo saltare gli equilibri della gara. In uno sport dalla strategia scientifica come il basket questo e' cio' che fa la differenza. E' successo cosi' anche per il titolo 2009. Nella serie delle finali contro gli Orlando Magic i Lakers sono stati sul punto di perdere in almeno due occasioni. In gara 3 e in gara 4, infatti, sono andati per due volte ai supplementari, dopo che le due partite, tiratissime, si erano concluse in parita' nei tempi regolamentari. Ebbene, nei cinque minuti supplementari in entrambe le occasioni e' stato Kobe Bryant a far saltare gli schemi difensivi degli avversari. Di fronte alle sue sospensioni micidiali e alla precisione chirurgica dei suoi tiri la tensione agonistica degli Orlando Magic si e' come disciolta. Impossibile contrastare il suo basket. Alto 'solo' 1,98, quando vuole Bryant, detto 'Black Mamba', diventa un giocatore immarcabile. Nel campionato Nba solo LeBron James, dei Cleveland Cavaliers, puo' essere paragonato a Bryant in quanto a talento. Con la differenza, pero', che Bryant gioca nei Lakers, la squadra che dal 2000 ad oggi sta segnando il decennio del basket Usa. Come sottolineato dal coach Phil Jackson, per il titolo 2009 meritano una menzione speciale Pau Gasol e Derek Fisher, giocatori che se militassero in altre squadre non sarebbero certamente le stelle, ma che accanto a un fenomeno come Bryant accettano di interpretare in campo il ruolo di comprimari d'eccezione. Ma il re indiscusso e' lui, Kobe Bryant, applaudito tanto a Los Angeles quanto in Florida. Dopo la medaglia d'oro conquistata la scorsa estate ai giochi olimpici di Pechino, ecco il titolo di campione del mondo 2009. ''E' fantastico, e' pazzesco'' ha detto. E davanti alle telecamere, stringendo a se' il trofeo del vincitore, ha versato un'intera bottiglia di champagne sulla testa del suo allenatore, Phil Jackson, l'unico (finora) ad aver vinto piu' di lui.
.
Intanto il Milan mette a segno il colpo Cissokho.
Non so se il prestante giocatore vale davvero 15 milioni di euro, ma di certo è stato il miglior terzino sinistro della scorsa Champions League.
Il nuovo corso di Leonardo è partito all'insegna del ringiovanimento.
Tanto, almeno per ora, l'Inter di Ibrahimovic si mantiene ancora a distanza di sicurezza da tutte le avversarie.
E allora è anche giusto svecchiare la rosa in prospettiva futura, se non si può esser competitivi nell'immediato.
Chissà se anche la Juventus avrà il coraggio di lanciare definitivamente Giovinco e puntare davvero sui giovani.
Per l'attacco intanto spunta un nome nuovo: Acquafresca.
Sapete bene come la penso su Trezeguet, del quale mai me ne priverei ma l'attaccante italiano è un ottimo elemento di prospettiva futura.
A centrocampo, l'Udinese che come sempre non svende mai nulla (sarebbe bastato ricordarsi questo per non prendere la "sola" Almiron) continua il braccio di ferro per la cessione di D'Agostino.
Ledesma e Diarra del Real Madrid, le alternative meno onerose di giornata.
Ma servirebbero davvero?
Intanto la partenza di Tiago non è più così certa.....

sabato 13 giugno 2009

Effetto Real



Continua l'effetto Real sul mercato internazionale:
adesso sarebbe Maicon il loro prossimo obiettivo.
Come contropartita tecnica offerto Sneijder, un signor giocatore....di quelli che fanno la differenza.
Poteva poi non tornare di moda il nome di Huntelaar per l'attacco della Juventus?
Ovvio che no.
Huntelaar o Giuseppe Rossi, magari anche insieme a quel Higuain chiuso dall'arrivo di Ronaldo e forse David Villa.
Questi 3 sono forse gli unici che giustificherebbero la cessione di Trezeguet, che però personalmente continuo a ritenere una follia per 2 motivi:
1) non esiste al mondo un bomber d'area così completo.
2) il suo valore di mercato è praticamente azzerato dopo la pessima stagione.
Cosa vuol dire questo?
Vuol dire che si rischia di svendere uno dei più grandi attaccanti della storia della Juventus.
Prendetemi per pazzo ma piuttosto io sacrificherei Amauri, che bomber non è e ha una valutazione di mercato alta.
Intanto si conferma attendibile la pista che porta a Dossena del Liverpool.
Se non si può arrivare a Kolarov, è lui la migliore alternativa.
Per la fascia destra, si conferma l'indiscrezione che vi ho riportato tempo fa:
se la Roma non riscatta Marco Motta, la Juve c'è sul giocatore.
A quel punto partirebbe sicuramente uno tra Zebina e Grygera, o forse tutti e due.
Intanto continua a tenere banco la vicenda Ibra:
chissà che il Manchester United adesso non si faccia sotto sul giocatore.
Di certo sono lui e Benzema, gli attaccanti che più potrebbero spostare gli equilibri internazionali.
Chi compra Benzema, forse, fà il vero colpo dell'estate.
Alex Del Piero intanto è in America a godersi lo spettacolo della finale NBA, perchè di spettacolo si tratta davvero.
Una gara 4 pazzesca, sconsigliata ai deboli di cuore, decisa nei tempi regolamentari da una bomba di Fisher quasi sulla sirena. Ai supplementari poi non c'è stata storia.
Siamo 3 a 1 per i Lakers di Black Mamba Kobe Bryant.
Domenica Notte, i Los Angeles potrebbero laurearsi campioni.
Ad Orlando non resta che affidarsi ad Howard.

venerdì 12 giugno 2009

Pazzesco Real


Pazzesco Real.
Dopo i 67 milioni investiti per Kakà, ecco i 94 che fanno capitolare anche il Manchester United per Cristiano Ronaldo.
La sensazione è che la squadra madrilena stia mettendo le basi per un lungo dominio europeo delle squadre spagnole, scettro da condividere con il Barcellona (Manchester permettendo...)
Sempre se si ricorda di comprare anche qualche difensore.....
Che cosa cambia nel mercato internazionale dopo queste folli operazioni?
1) Il Real avrà sicuramente giocatori in esubero da svendere. Cercare un colpo da quelle parti non sarebbe male.
2) Come reinvestirà il Manchester United i 94 milioni di euro incassati? Per assurdo proprio la squadra di Ferguson potrebbe esser quella che ne uscirà più rinforzata dopo questa sessione di calciomercato. Vediamo chi punteranno adesso.
3) Quanto ne esce ridimensionato il calcio italiano a livello europeo? Tanto, tantissimo. Sopratutto se l'Inter dovesse cedere alle lusinghe per Ibra.
.
La sensazione è che il prossimo campionato di Serie A sarà molto più equilibrato di quello degli anni passati, ma solo per un indebolimento generale delle compagini.
Forse è tornato il momento di investire a pieno sui giovani. Tanto in Europa si prevedono vacche magre per lunghi anni.
La Juventus intanto è ferma agli acquisti di Cannavaro e Diego.
Ricordo che per tornare ad esser davvero competitiva servono sempre quei 3 acquisti che sarebbero dovuti esser stati effettuati sin dallo scorso anno:
2 terzini e un regista.
I nomi che circolano per questi ruoli sono sempre i soliti : D'Agostino, Grosso ecc.
Vedremo.
Una certezza finale però:
tutta la campagna rafforzamento potrebbe esser vanificata dalla cessione di Trezeguet, l'unico vero bomber in rosa.
Ripeto, per tipo di gioco e l'età, l'attaccante francese garantisce almeno altri 100 goal nei prossimi 5 anni.
Pensare che lo si possa vendere ad un prezzo inferiore di quanto speso per Poulsen mi da un senso di nausea.....
Pazzesco anche questo.

giovedì 11 giugno 2009

Italia d'oro





La memoria di Gianfelice Facchetti
ROBERTO BECCANTINI

«Cannavaro insiste in maniera patetica sulla storia dei 29 scudetti, in barba alla giustizia sportiva. Lo fa senza ritegno, senza che nessuno dei vertici federali gli faccia presente quel che è stato e che il ruolo che oggi riveste comporta responsabilità». È l’incipit del corsivo che Gianfelice Facchetti, figlio dell’indimenticabile Giacinto, ha scritto per il «Corriere della Sera» del 9 giugno 2009. Un’opinione forte: discutibile ma rispettabile. Ciò doverosamente premesso, lo stralcio e l’articolo suggeriscono qualche riflessione.
Per la cronaca, Fabio Cannavaro ha sempre sentito suoi quegli scudetti anche prima di lasciare la Juventus, non soltanto adesso che vi è tornato: atteggiamento che, se effettivamente inedito, avrebbe suffragato la «ruffianeria» citata dall’autore.
Sempre per la cronaca, anche Zlatan Ibrahimovic (due titoli) e Patrick Vieira (un titolo) rivendicano gli scudetti di Calciopoli, eppure di loro, nell’articolo, non c’è traccia. Una dimenticanza che contribuisce a rafforzare un concetto caro a Gianfelice (e al sottoscritto), «L’Italia è un Paese con la memoria corta». Verissimo. Soprattutto quando ci fa comodo.
Insomma: mi sarebbe piaciuto leggere un cazziatone a Cannavaro e, nello stesso tempo, almeno una tiratina d’orecchie agli interisti Ibra e Vieira. Così come spero di leggere un giorno o l’altro un articolo di Gianfelice contro Giuseppe Gazzoni Frascara, l’ex patron del Bologna che continua ad accusare il padre di aver fornito alla Reggina l’«agenzia sbagliata» per iscriversi al campionato. Non ho fretta: aspetto.

mercoledì 10 giugno 2009

Senza Kakà


Senza er sor Kakà,
sarà pure n'campionato più gajardo e granitico
ma ne perde tutta 'a serie A.
Ma che ce frega si poi, lo spettacolo sarà solo più stitico.
Tasci vostra.

lunedì 8 giugno 2009

La Juve 2009-2010


Da oggi e fino ad inizio del prossimo campionato di serie A, questo Post rimarrà in rilievo.
Siete tutti pregati di indicare il Vostro 11 titolare preferito, i giocatori che vorreste venissero acquistati dalla Juventus, quelli che non vorreste invece fossero ceduti ed anche quelli di cui non ne potete davvero più.
Sono graditi anche suggerimenti sul come Ciro Ferrara dovrà impostare al meglio la linea difensiva, il rombo o meno di centrocampo e chi dovrà giocare in attacco.
Dite la vostra a 360°.

Diventa anche tu allenatore e direttore sportivo della Juventus.
Alla fine ci confronteremo tutti insieme e ci sarà una gradita sorpresa.

Il ritorno del Re



ilgiornale.it
Ieri Parigi ha salutato la vittoria di Roger Federer con un entusiasmo difficile da descrivere. Neppure quando vinse Yannick Noah i francesi si lasciarono trasportare da tanta eccitazione.
La verità è che gli amanti del bel gioco volevano a tutti i costi celebrare l'ascesa al Trono del «Divino Federer», l'uomo che ha combattuto e vinto con la storia. Roger ha superato l'ostacolo più duro: la terra rossa del Roland Garros nota per aver sbarrato la strada a tanti straordinari campioni. Ma nelle celebrazioni della sua vittoria c'era qualcosa di più e si trattava di un dettaglio importante perché la gente ha chiesto con prepotenza il ritorno del rovescio giocato con una mano sola, della palla corta, dello slice e del gioco di volo.
Un pubblico colto ha condannato a morte la manovalanza atletica di troppi giovani, ai quali cattivi coach hanno insegnato che il tennis non è un arte ma un gioco di forza. Per questo la vittoria di Federer è arrivata come una benedizione. Fino a quando a sostenere questa tesi erano Nicola Pietrangeli e Manolo Santana molti scuotevano la testa sentenziando che si trattava di teorie superate, inutilizzabili con la moderna velocità di palla. Grazie a Dio la vittoria di Federer ha dimostrato il contrario! Per giocare bene a tennis non occorre essere dei sollevatori di pesi, dei maratoneti o peggio ancora, come li definisce Ion Tiriac, dei macellai della racchetta. Ieri le nouveau Roi de Roland Garros ha dimostrato che anche nell'Era Moderna il tennis può ancora essere un’arte! La finale, disputata sotto un cielo grigio, qualche goccia di pioggia e molto vento, è durata 1 ora e 55. Una prima partita vinta per 6-1, un certo equilibrio fino al tie break del secondo, concluso da Federer con un capolavoro: quattro ace e una stupenda palla corta. Il terzo set ha rispettato i canoni classici di un break iniziale e la inutile rincorsa dello svedese: 6-1, 7-6, 6-4 lo score. Soltanto a questo punto mi accorgo di non aver ancora menzionato il nome dell'avversario di Federer, tale Soderling, meritevole di aver eliminato nientemeno che Nadal e me ne scuso con il lettore. La verità è che Soderling ieri ha rappresento la spalla per un magnifico monologo. Dopo l'ultimo quindici l'intero stadio è scattato in piedi. Federer è caduto sulle ginocchia! Assieme a lui abbiamo vissuto momenti di grande emozione. Come accadde dopo la sconfitta contro «Rafa» in Australia anche questa volta Roger si è messo a piangere. Ha pianto subito dopo la vittoria e nel momento in cui dopo aver alzato la bella coppa ha ascoltato l'inno nazionale. Poi ha ringraziato Soderling per aver detto al microfono due battute spiritose: «Avendo perso con Roger 9 volte avevo rassicurato il mio coach che non saremmo arrivati a 10. Adesso dico che nessuno mi batte 11 volte di fila... ». Federer ha spiegato: «Dall'emozione temevo davvero di non riuscire a parlare. Penso che da oggi e fino alla fine della mia carriera potrò giocare con la testa più libera. Non dovrò più pensare a Roland Garros... ». Poi, ha dedicato la vittoria a sua moglie, chiamandola «my lovely wife» e ringraziandola perché tra poco gli darà un bambino. Nel palco con Mirka era seduta Anne Wintour la celebre direttrice di Vogue America, grande appassionata di tennis. Oltre a lei, erano numerosissimi i personaggi famosi presenti a Roland Garros, testimoni di un risultato storico ma soprattutto di un evento eccezionale:
il ritorno del bel tennis.
Doverosa copertina di giornata a Roger Federer:
l'ultimo artista in uno sport sempre più muscolare e meno poetico.
Impresa legendaria.
Intanto Cannavaro rivendica nuovamente i 29 scudetti.
D'altronde lui è stato l'unico a farlo sin dallo scoppio di Calciopoli salvo poi esser redarguito dal tifoso Interista Guido Rossi, che non voleva intoppi sull'assegnazione vergognosa dello Scudetto di cartone.
D'Agostino ad un passo dalla firma: vedremo quanto costerà in totale alla Juventus che però se cederà poi Trezeguet alla Roma, rinforzando una diretta concorrente, dimostrerà di non aver capito niente dell'immenso errore commesso con la cessione di Ibrahimovic, a chi era abituato a comprare i Vampeta, i Rambert e i Dalmat.
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
Sarebbe imperdonabile, da far inbestialire persino il tifoso più calmo di questa terra.
Il nuovo Milan fa di necessità virtù. Senza Kakà, ormai praticamente del Real, si punterà tutto su Ronaldinho. Auguri.
La Lazio vicina ad ingaggiare uno dei migliori tecnici della scorsa stagione: Allegri.
Mi farebbe davvero piacere vedere l'ambizioso tecnico in una piazza calda ed importante come Roma.