venerdì 30 ottobre 2009

Pazza Inter






Una pazza Inter risponde immediatamente alla Juventus.
5 goal della Juve contro la Samp mercoledì sera, 5 goal dell'Inter contro il Palermo ieri sera.
Primo tempo quasi perfetto della squadra "neroassurra", mentre nel secondo tempo la squadra rosanero ha quasi sfiorato l'impresa epica, trascinata da Miccoli.
L'impressione è che l'Inter abbia sempre quel qualcosa in più in termine di opzioni realizzative:
Eto'o, Milito, Balotelli sono bomber veri.
Maicon la variabile impazzita di ogni gara.
Se aggiungiamo i tiratori Sneijder, Stankovic e colpitori di testa come Samuel, Cambiasso ne viene fuori un quadro ben delineato:
nonostante la cessione di Ibrahimovic, l'Inter è ancora la squadra più forte in Italia.
Di certo però la Juve vista contro la Samp l'avvicina e nel calcio, per fortuna, non sempre vince il migliore....
Quindi speriamo che la bellissima vittoria contro i blucerchiati sia la svolta in casa bianconera, sopratutto adesso che sta per rientrare anche Alessandro Del Piero.
Questa sera, dalle ore 22.00 alle ore 24.00, sarò in radio insieme alla Combriccola romana per condurre "Tutti pazzi per la Juve".
Gradito ospite della trasmissione sarà Michele Padovano, l'ex amatissimo bomber bianconero dell'era Lippi.
Con noi anche il simpaticissimo e bravissimo attore e sceneggiatore Massimiliano Bruno, grande tifoso juventino.
Per interagire in diretta con la trasmissione scriveteci all’indirizzo tuttipazziperlajuve@yahoo.it, inviate un sms al 349.1158444 o chiamate allo 06.44361695, quando saranno aperte le linee telefoniche.
TUTTI PAZZI PER LA JUVE
tutti i venerdì su RADIO ERRE 2
- a Roma su FM. 107.70 o digitale terrestre
- per il resto d’Italia e del mondo in streaming su www.radioerre2.com

giovedì 29 ottobre 2009

JuvEsagerata





Prestazione sontuosa della Juventus, che annichilisce la Sampdoria di Cassano in modo esagerato e la scavalca in classifica senza possibilità di replica.
E' ufficiale: Amauri si è ormai sbloccato completamente e con i suoi goal potrebbe trascinare la squadra bianconera nella rincorsa all'Inter (che stasera però contro il Palermo avrà ancora occasione per staccarsi di nuovo).
Decisivo però sopratutto il cambio di modulo.
L'aver abbandonato (finalmente) il rombo rende la Juventus assolutamente più imprevedibile nel gioco.
Il 4-2-3-1 lascia totale libertà di fantasia a Giovinco, Diego e Camoranesi supportati dal dinamismo di Felipe Melo e Sissoko.
Perlomeno fino al recupero di Marchisio e Del Piero, spero che Ciro Ferrara non avrà più la tentazione di tornare al 4-3-1-2. Sarebbe un contro senso ed un paradosso, in questo momento tra i 2 schemi non c'è paragone....
Passo falso del Milan che in vantaggio in trasferta di 2 reti fino al 90' si fa raggiungere dal Napoli nei minuti di recupero.
E' incredibile come la squadra di Mazzarri si stia abituando a decidere le gare negli ultimi istanti.
La Juve è avvisata.
Crollano le romane: a memoria non ricordo un momento così negativo per il calcio capitolino negli ultimi 20 anni.
Continua la favola Parma, mentre il Genoa vince il primo spareggio zona Champions contro la Fiorentina, grazie sopratutto ad una prodezza assoluta di Palladino.
E' stato un turno di papere dei portieri:
clamorose e decisive quelle di Muslera e Consigli.

domenica 25 ottobre 2009

L'importante è vincere...





Una brutta Juve torna a vincere in campionato dopo più di un mese.
Espugnata Siena grazie all'ennesimo goal di testa su calcio piazzato, un evento sin troppo ricorrente in questo inizio di stagione.
Purtroppo il gioco sulle fasce continua a latitare e Diego non fa ancora la differenza in termini di cambio di passo e di assist.
Decisivo Amauri, che dopo il goal della settimana scorsa sembra essersi finalmente sbloccato.
Ancora una volta poi è Buffon a metterci una pezza.
Dopo le vittorie di Sampdoria ed Inter contava vincere a tutti i costi e lo si è fatto.
Mercoledì sera però nel turno infrasettimanale giocando così male contro i blucerchiati, rivelazione della stagione fino a questo punto, difficilmente si vincerà di nuovo.
Serve una vera svolta della stagione, anche in termine di gioco anche perchè questa squadra può solo migliorare.


Seguire le partite in compagnia di Luciano Moggi, come fatto a Studio Stadio, è davvero un piacere per la sua competenza calcistica.
E poi il direttore è un continuo fiume in piena di notizie.
Alcune ve le riporto qui di seguito per argomenti.
ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI JUVE
"Confermo che non ci andrò. C'è un'udienza al processo di Napoli più importante per il mio futuro, anche perchè lì tira una strana aria che non mi piace.....
Io comunque mai accetterò la prescrizione"
CALCIOPOLI
"Gli arbitri adesso sbagliano nettamente di più rispetto a prima, anche se Collina ed i media fanno finta di nulla. E' nella natura subire la sudditanza psicologica dei più potenti. Gli arbitri si autocondizionano per fare carriera.
Calciopoli è nata per distruggere la squadra che vinceva di più senza ricevere un solo euro dalla Proprietà. Senza Calciopoli, la Juventus avrebbe continuato a vincere per 5 o 6 anni, come invece adesso sta facendo l'Inter...."
DIRIGENZA JUVE
"A parte Alessio Secco cresciuto accanto a me, non ho la nostalgia di conoscere il resto della dirigenza dell'attuale Juventus. Certo, con la sostituzione di Cobolli Gigli mi sarei aspettato finalmente l'inserimento in società di uno che capisse di calcio...."
ITALIANE IN CHAMPIONS
"Sono certo che anche quest'anno nessuna italiana vincerà la Champions League. C'è troppo divario tecnico con le maggiori squadre europee. Vedo nettamente favorito per il successo finale il Chelsea di Ancelotti"
DIVARIO TRA INTER E JUVENTUS
"L'Inter vincerà lo scudetto facile anche quest'anno.
La differenza sta sopratutto nel centrocampo. Alla Juventus manca un regista vero e piuttosto che Felipe Melo avrei comprato D'Agostino, certo non a quei prezzi. Inoltre con attaccanti come Amauri e Trezeguet servono cross dalle fasce. Non capisco quindi perchè non siano stati comprati degli esterni."
PERCHE' FERRARA E NON CONTE?
"Antonio Conte è un ottimo allenatore. D'altronde già da calciatore era quello che più minuziosamente studiava gli avversari. Deve imparare però a parlare di meno. La Juventus gli ha preferito Ferrara proprio per questo motivo. E poi Ferrara non ha preteso Ventrone come preparatore atletico....Se fossi ancora dirigente della Juve probabilmente tra i due avrei scelto Conte, ma gli avrei fatto capire sin da subito chi è che parla in una Società organizzata ."
DESCHAMPS
"Nell'estate 2004, prima di assumere Capello alla Juventus, mi incontrai con Deschamps a Montecarlo. Gli chiesi se era disponibile a fare l'allenatore della Juventus e mi rispose "Si, ma voglio Tizio e Caio.." Gli dissi subito "Allora mi sà caro Didier che l'allenatore della Juve non lo vuoi fare!"
Gli allenatori non devono mai pretendere, semmai al massimo suggerire."
CACERES
"Il terzino uruguaiano non mi sembra un grande investimento per il futuro juventino.
Rispetto a Grygera ha in più solo i capelli...."
AMAURI
"E' un buon attaccante, ma per rendere al meglio deve esser rifornito dalle fasce.
Di certo non doveva costare quanto Ibrahimovic, anche perchè dello svedese vale forse una scarpa..."
BUFFON
"E' in assoluto il giocatore italiano più forte. E anche senza Calciopoli mai l'avrei ceduto"
NEDVED e ZIDANE
"Quando ho capito che potevamo comprare davvero Nedved ho cominciato a prendere in considerazione la cessione di Zidane. Perchè per fare una grande squadra bisogna prima avere i sostituti già pronti e poi vendere. Mai il contrario, come ad esempio fatto dal Milan con Kakà...."
IBRAHIMOVIC
"Se la Juventus, dopo Calciopoli, avesse davvero voluto tornare a vincere immediatamente dopo l'avrebbe venduto all'estero da subito. Evidentemente in casa bianconera non si è progettato bene il futuro o forse non si aveva così tanta voglia di tornare al successo così presto..."
CASSANO E LA NAZIONALE
"Sono sicuro che Lippi alla fine non convocherà Cassano ai mondiali nonostante la campagna mediatica della stampa. Certo se Cassano dovesse imparare a vincere le partite da solo come solo Maradona sapeva fare.......Giocando come sta facendo adesso, seppur benissimo, non basterà."

Vincere a tutti i costi



Non ci sono vie di mezzo:
oggi la Juventus a Siena ha l'obbligo di vincere per non far scappare ulteriormente la Sampdoria e sopratto l'Inter.
Questo pomeriggio seguirò la partita della Juventus in tv a Studio Stadio insieme a Luciano Moggi.
STUDIO STADIO
In onda dalle 14,00 alle 18,00 su
- GOLD SPORT digitale terrestre nel Lazio
- ROMA SAT canale satellitare 851 del bouquet di Sky
- http://www.tvgold.it/ in streaming
Chiunque avrà modo di seguirci, potrà interagire in diretta con la trasmissione attraverso le dirette telefoniche e l'invio di sms.

giovedì 22 ottobre 2009

Vinco con Giovinco ma...




... non convinco
Nemmeno il cambio di modulo porta beneficio in termini di gioco alla squadra di Ciro Ferrara.
Con l'inserimento di Giovinco al posto di una punta ed il passaggio dal 4-3-1-2 al 4-2-3-1 la Juventus torna a vincere dopo 1 mese grazie ad un goal di Chiellini.
Le buone notizie però si fermano qui. Decisivo ancora una volta uno strepitoso Buffon.
Speriamo sia solo un periodo di assestamento.
Come fa notare oggi la Gazzetta dello sport , 3 italiane su 4 hanno vinto in questo turno di Champions. Oltre la vittoria bianconera ecco anche quelle di Fiorentina e sopratutto Milan che nonostante l'ennesima papera di Dida compie l'impresa in quel di Madrid grazie ancora una volta allo strepitoso Pato:
dalle papere al papero.
Credo fosse da pre-Calciopoli che il calcio italiano non tirasse fuori un turno così positivo in Champions.
Ironia della sorte l'unica a non vincere è proprio quell'Inter che negli ultimi anni sta dominando nella mediocrità dell'attuale campionato italiano.
Riporto in merito un bella lettera che mi ha inviato l'amico Gianluca Savoini, opinionista televisivo juventino a 7 GOLD ed ODEON TV.
LA SOPRAVVALUTAZIONE DELL'INTER ED IL CONFORMISMO DEI MEDIA ITALICI
Il gol di Stankovic contro il Genoa? Naturalmente formidabile, grandioso, "alla Maradona"... (fatto a porta vuota grazie alla dabbenaggine del portiere).
L'Inter? Squadra grande che ha fatto la storia del calcio nel mondo (ma quando? 50 anni fa forse).
Mourinho? Un grandissimo del calcio moderno (che però fa giocare male la sua squadra da un anno e mezzo).
Basta accendere la tv e leggere i giornali e da tre anni subiamo queste ridicole tiritere che dimostrano ancora una volta come il giornalismo sportivo italico sia composto in gran parte da persone che portano volutamente il cervello all'ammasso. Conformismo pro-Inter ovunque. Rigori nettissimi non dati agli avversari (vedi Samp), gol regolari annullati a vantaggio dell'Inter (vedi Genoa), gol in fuorigioco concessi all'Inter (e mai o quasi definiti tali nelle trasmissioni tv di massimo ascolto, per non parlare delle dirette delle partite).
Benvenuti al caravanserraglio del campionato italiano, dove esiste una sola "grande" squadra e le altre tutte comprimarie. Peccato però che poi bastano undici onesti pedatori ucraini a far ballare la rumba a San Siro alla "grande Inter", che deve ancora ringraziare gli avversari per i gol mangiati, altrimenti sarebbero stati "zeru punti", caro Banf One (in milanese si dice "banfone" che fa lo sbruffone e straparla).
La squadra campione d'Italia viene regolarmente ridimensionata in Europa e quindi onestà intellettuale dovrebbe far dire che poi tutta questa grande squadra non è.
Trattasi di una buona squadra, che gioca male, che ha alcuni grandi giocatori ma nessun vero fuoriclasse (l'unico che avevano ora gioca in Catalogna), che non ha assolutamente la mentalità da grande d'Europa, che non ha aperto alcun ciclo importante e che è lì dove si trova esclusivamente grazie allo sconquasso di farsopoli del 2006.
Senza quella vergognosa farsa, la Juve di Capello, per quanto era forte, avrebbe vinto sei scudetti consecutivi.
I signori giornalisti sportivi la piantino quindi di far vedere lucciole per lanterne e di trasformarsi in portavoce della seconda squadra di Milano.
GIANLUCA SAVOINI

martedì 20 ottobre 2009

"Crocifiggere Ciro è da babbei"






"Crocifiggere Ciro è da Babbei"
di Giampiero Mughini
Dieci milioni di italiani hanno il braccio listato a lutto. Il più gran partito di massa di questo nostro Paese, ossia il popolo juventino, non si dà pace. Quello che è successo di recente sui campi di calcio smentisce e avvilisce le ambizioni che erano di tanti, dopo la campagna acquisti estiva. Campagna in cui la dirigenza juventina sembrava aver centrato due colpi maestri. Lì avanti, poco dietro la linea dei punteros, un giocatore brasiliano capace di ogni meraviglia, Diego. Lì dietro, davanti alla linea dei difensori, un pezzo d’uomo che in qualcosa ricordava il fenomenale Emerson dei tempi migliori, Felipe Melo. I dieci milioni di confratelli avevano esultato. Ecco che è scemata la distanza tecnica da un’Inter che s’era meritata i tre scudetti vinti di seguito (tre e non quattro come ha scritto il mio amico Aldo Cazzullo nel suo bel “L’Italia de’ noantri” appena arrivato in libreria. Ti raccomando, Aldo, correggi nella seconda e di certo imminente edizione). Ecco che la Juve si presentava all’avvio del campionato come atta a competere per l’agognato scudetto, uno scudetto che noi aspettiamo dal 2006, quello strepitoso scudetto conquistato a 91 punti, uno dei più belli della storia juventina. Niente di tutto questo, stando ai risultati che sono sotto gli occhi. Altro che primato, altro che scudetto. La Juve attuale sembrerebbe da terzo se non addirittura quarto posto. Di certo un’Inter che appare persino più solida e quadrata di quella dell’anno scorso, è già avanti di quattro punti. Noi juventini avvilitissimi. Ed ecco che in molti si pongono le domande assolute , quelle su cui i filosofi si tormentano da secoli. Di chi la colpa? E naturalmente i babbei hanno la risposta pronta. Il colpevole è Ciro Ferrara, quello che non più di un mese fa veniva sacrificato come un giovane allenatore imbattibile. Non diciamo sciocchezze. Ciro non va in campo. Lui ha avuto una squadra ricca di talenti e di speranze e l’ha disposta in campo come doveva e poteva. E dunque non più il 4-4-2 che costituiva un dogma assoluto tanto di Fabio Capello quanto di Claudio Ranieri e bensì il famoso (e stramaledetto) rombo. Ossia quattro giocatori di cui uno viene posto alle spalle delle punte, Diego; due che presidiano la zona mediana del campo a interdire e, quando possibile, a proporre il gioco offensivo; uno dietro a protezione della difesa, l’apparentemente erculeo Felipe Melo. Che cosa succede nella realtà del campo? Che questa disposizione viene travolta se non umiliata da una buona parte delle squadre avversarie. Un giocatore del Bologna m’ha detto che nel secondo tempo loro erano convinti di potere stracciare gli juventini, da quanto erano cotti fisicamente e malmessi in campo. Nelle due partite di Champions, francesi e tedeschi ci hanno fatto vedere i sorci verdi. Contro il Palermo, un massacro degli innocenti. E domenica scorsa contro la Fiorentina di Prandelli è stata una grandissima difficoltà, ci poteva stare anche la sconfitta.Ma come, «e i cinquanta milioni di euro spesi per Diego e Felipe Melo?», m’ha ribattuto Alberto Brandi durante l’ultima puntata di Controcampo. I soldi spesi non vanno in campo, chè altrimenti l’Inter di Moratti junior di scudetti negli ultimi vent’anni ne avrebbe vinti una quindicina. In campo vanno i giocatori, e il Diego che abbiamo visto in campo per adesso non mantiene le promesse di eccellenza che erano le sue. Contro la Fiorentina ha giocato troppo dietro, ma questo perché la Juve era andata male quando lui non retrocedeva a proteggere la difesa su cui si avventavano gli avversari inferociti. E poi c’è Diego, lì nella zona mediana del campo, non ha accanto chi parli il suo stesso linguaggio calcistico. Ve li ricordate quelli del Barcellona? Quando vanno in avanti palla ben attaccata al terreno, a fraseggiare alla grande sono in cinque o sei alla volta. Di personaggi alla maniera di Diego, loro ne hanno cinque o sei. Noi abbiamo Sissoko (reduce da un lungo infortunio) e Poulsen. Non è la stessa cosa. Quanto a Felipe Melo, rasenta il disastro. È lento e presuntuoso, se lo attacchi in velocità, lo uccidi e se lui perde la palla la nostra difesa va al massacro. Il resto, a cominciare dalla marea di infortuni, è secondario. E a meno che il bilancio che ho fatto non sia del tutto provvisorio e che il rendimento dei nostri due eroi cambi a cominciare da domani. Ho qualche dubbio in proposito, se non altro per scaramanzia. Di certo crocefiggere Ciro Ferrara è da babbei.

Ps. Che gran divertimento se Luciano Moggi si presenterà all’assemblea degli azionisti della Juve a chiedere conto e ragione del comportamento della proprietà in quella infame estate del 2006. Com’è che la proprietà non spese nè una parola, nè un soldo a difesa dell’onore della Juve e di una Triade che in 14 anni aveva vinto montagne di trofei? Com’è che il ramo familiare che discende da Umberto Agnelli, il ramo che si avvale a tutt’oggi della competenza professionale di Antonio Giraudo, non ha mai detto una parola sul come e sul perchè della catastrofe del 2006? Sì o no la famiglia proprietaria della Fiat ha ritenuto che prima venisse la Fiat? Tutte domande semplici semplici.

lunedì 19 ottobre 2009

Ferrara, cambia....




Mi fa piacere leggere che la svolta tattica da me suggerita tempo addietro (http://www.tuttomercatoweb.com/?action=read&id=174907) è finalmente consigliata anche dalla maggior parte degli organi di stampa.
E' impensabile poter pensare che senza Del Piero e Marchisio e con Diego e Sissoko non nel pieno della forma questa squadra possa giocare con il rombo e con 2 punte davanti.
Praticamente si finisce sempre per regalare il centrocampo agli avversari e l'attacco è praticamente inoffensivo vista anche la quasi nullità del gioco sulle fasce.
Speriamo che Ferrara accetti i consigli e non si intestardisca.
Intanto il mio candidato estivo numero 1 per la panchina bianconera, Antonio Conte, in meno di un mese ha risollevato l'Atalanta.
Ho paura che lo rimpiangeremo a lungo.....
Mi preme di sottolineare in chiusura l'ennesimo arbitraggio shock di Rosetti, che salva il Milan e fa gridare la Roma allo scandalo.
Ma dopo Calciopoli non si sbaglia sempre in buona fede?
Certo, il triangolo Collina-Meani-Galliani però mi ricorda qualcosa....
Quello che non leggerete mai sulla Gazzetta dello Sport....

Questa sera, ore 21-23, sarò a Cuore di calcio per parlare del momento Juventus.
Canale 851 Sky - Gold Sport sul digitale terrestre nel Lazio - www.tvgold.it in streaming.
E intanto l'Inter se ne va
Mirko Nicolino per juvemania.it
Ciro Ferrara è in difficoltà. Inutile girarci attorno. Il mister bianconero sembra non sapere che pesci pigliare e lo dimostra anche nel post partita quando ad una domanda di Massimo Mauro ribatte solo dopo 30 secondi di silenzio imbarazzato. La Juventus sembra essere davvero messa male in campo. Non è bastato, come erroneamente pensavo anche io, lasciare fuori Camoranesi per fare posto ad un altro interditore come Sissoko, per ridare equilibrio ad una squadra che ha sin qui sofferto con qualsiasi tipo di avversari. Il centrocampo va sempre in affanno, con Melo che sembra un uomo diverso da quello ammirato con il Brasile e Sissoko che inizia bene, ma si spegne dopo pochi minuti andando per le terre piuttosto che aiutare i compagni. Diego non riesce ad entrare nel fulcro del gioco e il migliore in assoluto è Christian Poulsen che spesso si sobbarca anche compiti non suoi (nell’occasione del gol viola fa una diagonale di circa 60 metri nel tentativo di chiudere Vargas). Ciro prova a mescolare le carte in più occasioni, passando dal 4-4-2 con rombo al 4-2-3-1, per poi tornare al 4-4-2 classico. C’è poco da fare comunque, l’unico modo nel quale la Juventus avrebbe potuto vincere sono state la 3-4 sfuriate di inizio match nelle quali uno Iaquinta in serata no non ha saputo approfittare. Pensare di tenere testa all’Inter oggi è davvero un’utopia. Mi spiace ammetterlo, ma forse qualche giorno fa quando Arrigo Sacchi ha affermato che “Juventus e Roma sono alla pari, l’Inter è di un altro livello” aveva ragione. L’Inter è più squadra, anche quando gli mancano delle pedine fondamentali come Milito ed Eto’o ma soprattutto ha qualcosa che gli è sempre mancata nell’era pre-calciopoli e che noi abbiamo smarrito: la convinzione e l’abitudine a vincere. Quando riacquisiremo queste fondamentali caratteristiche solo il cielo lo sa.

domenica 18 ottobre 2009

Secco, telefona a Moggi!!



Da dove partire questa settimana per commentare l'ennesima prova opaca stagionale della Juventus?
Dal rombo sempre più spuntato o dal confronto qualità-prezzo tra Cristiano Zanetti e Felipe Melo?
In questi giorni ho avuto la fortuna di aver ospite nella trasmissione "Tutti pazzi per la Juve", che conduco insieme all'inimitabile ed unica Combriccola Romana, l'ex direttore bianconero Luciano Moggi, con il quale è davvero un piacere discutere di calcio giocato e che forse avrà anche esagerato un po' il suo giudizio su Melo "fosse italiano, non sarebbe costato più di 5 o 6 milioni!", ma che non mi trova molto distante invece nel suo giudicare altamente eccessivo spendere 25 milioni per un centrocampista di contenimento quando in quel ruolo si disponeva già di ottime alternative "senza dubbio mi sarei tenuto Zanetti ed in sua assenza avrei fatto giocare in quel ruolo Marchisio".
Il problema è che la Juventus continua a pagare le tragiche sessioni di calciomercato degli anni passati.
I clamorosi flop di Almiron, Tiago e Poulsen hanno finito inesorabilmente per condizionare le scelte di Secco nel settore nevralgico del campo anche la scorsa estate.
Per paura di un nuovo caso Xabi Alonso ha comprato Melo a qualsiasi costo, senza ricorrere a trucchi o esperienza.
A testimonianza del fatto basti pensare che Corvino in altri 2 momenti differenti dell'estate ha portato via da Torino a prezzo di saldo Marchionni e Cristiano Zanetti. Ma non si poteva fare un'unica operazione e cercare lo sconto sul prezzo del mediano brasiliano?
Certo che si poteva anzi si doveva ma Secco ha temuto di perdere Melo per ritrovarsi poi magari in rosa un altro Poulsen.
Ebbene sì, perché poi i Poulsen, i Tiago o gli Almiron sono quei giocatori che o ti rimangono sul groppone fino alla scadenza del contratto o che alla fine, se ti dice bene, sei costretto o a prestare o a regalare. E per fare cassa, magari, vendi quello buono, che richieste ne ha… (vedesi Zanetti).Un po' come due anni fa quando si stava per vendere Chiellini perché Boumsong non aveva mercato. E ci credo….
Vicenda rombo. La scorsa settimana, da queste pagine, ho suggerito a Ciro di tornare al 4-4-2 almeno fino al rientro di Del Piero e Marchisio ed al completo recupero di Sissoko.Mi dispiace che invece il Mister abbia voluto a tutti i costi insistere a giocare con il trequartista, opzione fattibile invece solo con un Diego al massimo della forma.Moggi lo vede addirittura come possibile mediano puro "io utizzerei Diego in maniera diversa, come centrocampista puro, come in effetti mi è sembrato che fosse in certi momenti delle partite di inizio stagione".Non lo so, di certo in questo momento il rombo crea una sorta di Diego-dipendenza, che nel gioco juventino attuale equivale praticamente a lasciare costantemente il pallino del gioco nei piedi avversari.Di questo ne risente e tanto sopratutto l'attacco. Sempre più spuntato.Unica nota positiva della sfida con i viola il ritorno al goal di Amauri che anche se facile facile vale comunque lo stesso come tutti gli altri e serve ad interrompere un digiuno che ormai era arrivato a livelli inimmaginabili.
In settimana sono stati accostati nomi di molti esterni alla Juventus:Rafinha e Mesto su tutti, tanto per fare 2 nomi.Possibile che bisognava far andare l'Inter a +4 dopo solo 2 mesi di campionato per capire che Grygera, Zebina, Molinaro e Grosso non sono giocatori in grado di fare la differenza sulle fasce (soprattutto in un 4-3-1-2) e che De Ceglie non sarà mai un Nedved?In conclusione, questa settimana mi sento di dare un consiglio al nostro attuale DS Secco:
"A' Se' e falla 'na telefonata a Moggi"

sabato 17 ottobre 2009

Moggi show


Il resoconto di TJ
Scarica l'intervento di Moggi per intero http://www.mediafire.com/download.php?jkmj3zymg2w
Un incontenibile Luciano Moggi ha lanciato nella notte alcune potentissime bombe nel bel mezzo di "Tutti pazzi per la Juve", la trasmissione radiofonica ideata e condotta dalla Combriccola Romana. Intervistato a 360°, l'ex direttore generale bianconero ha rilasciato deflagranti dichiarazioni che non hanno risparmiato proprio nessuno. Per oltre trenta minuti ha risposto alle domande della redazione. Sono state lette anche alcune tra le migliaia di e-mail, sms e messaggi inviati da tifosi bianconeri di tutta Italia, dai vari forum e dal fan club di Facebook.
Ecco l'intervista integrale concessa da Luciano Moggi:
Ciao Luciano, siamo stati sommersi di messaggi. L'affetto del popolo juventino nei tuoi confronti è sempre immenso
"Li ringrazio, ringrazio tutti quanti".
Oggi è circolata un'indiscrezione secondo la quale tu potresti essere presente all'assemblea degli azionisti della Juventus in programma il 27 ottobre prossimo. E' vero?
"E' vero, è vero. Ci sarò. Sì, perchè voglio rendermi conto di tutto quello che è stato detto, voglio che lo dicano apertamente".
Quindi sarai presente! Lo dai per certo?
"Sicuro".
Continua a circolare questa leggenda metropolitana che tutti gli infortuni subiti dai giocatori della Juventus negli ultimi anni siano dovuti ai campi di Vinovo. Che lo stesso Capello, tre anni fa, pare avesse detto di non voler far allenare la squadra lì. Mi confermi che questa è effettivamente una leggenda metropolitana?"
Questa non è neppure una leggenda. Non è assolutamente vero. Mai detto cose del genere. Neppure Fabio Capello. A parte il fatto che poi non ce li siamo neanche potuti godere, perchè prima abbiamo fatto questi bellissimi impianti e dopo ci hanno liquidati. Quindi, non c'era neppure il tempo di dire una cosa del genere".
A proposito di liquidazione. In settimana hai detto che la Juventus, pur di liberarsi di voi, ha accettato di suicidarsi. Secondo te, dunque, calciopoli è nata sostanzialmente perchè volevano far fuori voi?
"Mah, più che liberarsi di me, volevano liberarsi di Andrea Agnelli".
Calciopoli è nata quindi per far fuori Andrea Agnelli?
"Non è proprio così, ma c'era bisogno di far fuori lui e di sputtanare chi lavorava in quel momento alla Juventus. E ci sono riusciti in pieno. Faccio loro i complimenti, perchè hanno studiato bene tutto, nei particolari".
Secondo te è più colpevole la Juventus che non si è difesa, o quelli che odiavano la Juventus perchè era la squadra che vinceva senza spendere?
"Non voglio cercare colpevoli. Voglio solo dire che in qualsiasi processo, quando uno ammazza una persona, c'è sempre l'avvocato difensore che sostiene la non colpevolezza. La Juventus, invece, si è dichiarata colpevole. E voglio proprio sentire quali sono i criteri che hanno usato per dichiararsi colpevoli e per non difendersi".
Quindi tu andrai all'assemblea degli azionisti con questo scopo?
"Io voglio sentire, sono un azionista, anzi sono uno degli azionisti maggiori. Voglio sapere dalla loro viva voce cos'è successo. Perchè la Juventus non si è difesa e ricordo che l'avvocato Zaccone disse persino che la Juve poteva andare in Serie C. Probabilmente non ha letto le pagine che gli erano state date".
L'avvocato Zaccone ha detto questo solo all'assemblea di novembre. A luglio, infatti, scrisse personalmente una mail a me assicurando che non avrebbe accettato pena differente da quella inflitta a Lazio, Fiorentina e Milan
"Allora c'è stata una confusione di idee. Una volta chiedono 29 scudetti, un'altra volta.....Insomma, chiamiamoli pareri mutevoli, che però hanno rovinato delle persone".
Nei mesi precedenti lo scoppio di calciopoli, lei ha avuto qualche sentore di quello che stava per accadere? Si è reso conto di qualcosa?
"No, avevo sentito solo delle chiacchiere che poi si sono rivelate veritiere, di qualcuno che sapeva queste cose qua, ma non abitava a Torino".
In futuro, se cambiassero gli attuali vertici della Juventus, potrebbe tornare a far qualcosa per la nostra squadra?
"Io alla Juventus sono affezionato, quindi, perchè no? Sono molto affezionato anche per via di queste persone che hanno creato tutte queste dicerie".
Sempre su calciopoli: nell'ultimo periodo Bergamo ha rincarato la dose, dicendo di essere stato intercettato per conto dell'Inter, mentre De Santis ha fatto un passo indietro, scusandosi con la famiglia Facchetti...
"Facchetti è morto, sicchè ovviamente non può più parlare. E forse è una cosa buona non tirarlo in ballo. Ma d'altra parte sono successe delle cose per le quali è impossibile non tirarlo in ballo".
L'Inter ha minacciato di querelare Bergamo...
"Io non lo so. So soltanto che ho letto le deposizioni che ha fatto Tavaroli. Sono sufficienti quelle per dimostrare ciò che è successo e come è stato proposto tutto quanto".
Una domanda provocatoria da parte di un ascoltatore, relativa alla sua gestione: perchè si era tanto innamorato di Athirson al punto da scatenare una guerra col Flamengo?
"Perchè all'epoca Athirson era uno dei migliori giovani del Sudamerica, poi come spesso accade ai sudamericani si è perso e lo abbiamo rimandato indietro. A questo signore che scrive basta dire che poi sono arrivati Ibrahimovic, Emerson, Buffon, Thuram, Viera...ecc.. Quindi è difficile criticarci per quanto attiene la formazione delle squadre. Non a caso la Fifa ha dichiarato la Juventus allenata da Lippi, la più forte di tutti i tempi. Non solo come squadra, ma anche come società".
Nessuno può contestare la vostra gestione
"Certo. Attenzione, io non sono infallibile. Ma in quel momento Athirson non costava niente, è venuto a parametro zero e aveva tutte le credenziali per diventare un gran giocatore. Gli mancava solo il carattere e questo purtroppo l'abbiamo scoperto solo dopo".
Abbiamo visto come l'avvento di Berlusconi nel calcio abbia innalzato il potere d'acquisto, i prezzi, gli ingaggi, i valori dei giocatori. Poi è arrivato Moratti con i suoi fantamiliardi. E adesso, a parte Florentino Perez, si stanno tutti ridimensionando. Secondo lei, tra dieci anni, potrebbe esserci un ritorno ciclico al calcio dei fantamiliardi o ci sarà una tendenza sempre più morigerata?
"Prima di tutto, cominciamo col dire che noi siamo stati puniti dal fatto che facevamo le squadre senza spendere soldi. Gli altri che spendevano i soldi non ci vedevano certamente bene. A questo dobbiamo aggiungere le morti dell'Avvocato Agnelli e del Dottore Umberto. E praticamente siamo rimasti orfani di padre e di madre. Il che ha fatto scatenare la guerra di successione, tant'è che Andrea Agnelli, uno che capisce di calcio come pochi, non è stato neppure inserito nel Consiglio di Amministrazione, nostante gli sforzi miei e di Giraudo. Questo è già un fatto indicativo, che la dice lunga. Le squadre di calcio si possono fare anche senza spendere tanti soldi. Basta girare e conoscere giocatori. I club che invece hanno questi signori che mettono soldi in quantità, riescono anche a perdere, questo perchè i giocatori non sono presi con il criterio di metterli in un telaio di squadra che possa essere congeniale per loro. Quello che si è spesso verificato fino adesso. Il Real Madrid che compra solo attaccanti è bello, ma resterà sempre una seconda squadra. La prima squadra sarà sempre il Barcellona, che ora con Ibrahimovic si è completato. Le squadre bisogna saperle fare. E chi sa fare le squadre, spesso, spende meno. Chi investe 95-100 milioni molte volte vince meno rispetto a chi ci mette fantasia. Se poi tra dieci anni ci saranno ancora quelli come Moratti e come il Real Madrid che mettono ancora tanti quattrini sul mercato, sarà un bene per il calcio, perchè ci saranno sempre più furbi pronti ad approfittarne. Io con Moratti ho fatto lo scambio Carini-Cannavaro, che non era molto attinente alla realtà dei valori. Però l'ho fatto. Magari continuassero ad esserci questi presidenti, perchè quelli che s'intendono più di calcio, i più furbi, possono anche fare la squadra a loro spese".
Come vedrebbe un trio Diego-Amauri-Lavezzi?
"Non lo vedrei per niente perchè c'è un conflitto. Fermo restando l'attaccante di peso, il resto è tutto da vedere. Intanto a me non piacciono quelli che stanno dietro le punte. Sono giocatori che hanno piedi buoni, come il Baggio che avevamo noi, ma quando hanno il pallone cercano sempre il gol e gli attaccanti stanno a guardare. Si spostano, fanno movimento, ma non ricevono mai la palla. E magari la mezza punta può fare anche dei gol importanti perchè ha piedi buoni. Baggio, infatti, quando è andato al Brescia ha fatto dei grandi campionati perchè veniva utilizzato da prima punta e tutti giocavano per lui. Si tratta di giocatori buoni, ma anche pericolosi, perchè troppo spesso non passano il pallone agli attaccanti di ruolo. Lavezzi direi che non è proprio un giocatore da Juventus".
Quindi, lei, Diego non l'avrebbe preso?
"Su Diego ho delle perplessità. Intanto deve far vedere di essere un grande campione, anche se su questo credo di non aver dubbi, trattandosi di un giocatore tecnicamente molto dotato. Ma io lo utilizzerei in maniera diversa, come centrocampista puro, come in effetti mi è sembrato che fosse in certi momenti delle partite, perchè l'ho visto spesso giocare sulla linea mediana. Ma se gioca davanti, può diventare un problema perchè è uno che tira troppo spesso in porta e non si cura delle punte che potrebbero far gol. E' un giocatore da studiare: potrebbe essere meno attaccante e più centrocampista. Oppure il contrario. Per adesso ha dimostrato pochissimo in Italia. E siccome il gioco italiano è molto diverso da quello tedesco, bisogna aspettare che Diego faccia vedere quello che vale".
Venticinque milioni per Felipe Melo: il prezzo è giusto?
"Non scherziamo. Se Melo fosse stato italiano sarebbe costato cinque o sei milioni. La Fiorentina poteva pagare Mutu 40 milioni, invece l'ha pagato solo 7 milioni e mezzo".
Corvino ha comprato Cristiano Zanetti a 2,5 milioni, Marchionni a 4 milioni e poi ha venduto Felipe Melo a 25. Tre operazione distinte. Ma la Juve non poteva fare un'operazione unica e cercare uno sconto?
"Questo bisogna domandarlo ai dirigenti della Juventus. Io non ho seguito e non posso criticare. Resta il fatto che le cifre non sono reali. O meglio, sono cifre non confacenti con la realtà tecnica di giocatori come Melo".
Ora si parla tanto di questo modulo che potrebbe utilizzare Ferrara, il 4-2-3-1. Lei è convinto di questa barriera che il tecnico vuole formare davanti alla difesa con Melo e Sissoko? E poi chi toglierebbe tra i tre davanti? Marchisio? Che è uno dei giovani migliori e che in prospettiva potrebbe diventare uno dei più grandi centrocampisti d'Europa?
"No, io Marchisio non lo toglierei mai, perchè oltre ad essere tecnicamente bravo, ad avere visione di gioco e ad essere un centrocampista vero, è un giovane molto interessante che può contribuire ad aprire un ciclo nella Juventus. Di sicuro non avrei preso Melo. Anche se ritengo che Melo possa giovare a Sissoko. il brasiliano infatto è da considerare più un centrocampista difensivo e potrebbe favorire le frequenti scorribande del maliano, garantendogli un'adeguata protezione. Però ribadisco, Melo non l'avrei preso. E se l'avessi preso, non certo a quelle cifre".
Lei dunque avrebbe tenuto un giocatore importante come Zanetti....
"Senza dubbio, piuttosto che pagare venticinque milioni mi sarei tenuto Zanetti. E nel momento in cui fosse mancato lui, avrei fatto giocare in quella posizione Marchisio".
Le leggiamo un sms: "Ci manchi comandante, ti ringrazio per tutte le volte che ci hai fatto godere, ti siamo vicini, sarai per sempre uno di noi"
Io ringrazio tutti quanti. Mi fa piacere questa frase e soprattutto questa parola che è stata detta, "comandante", perchè era quella che mi diceva sempre il Dottor Agnelli. E mi fa proprio ricordare il Dottore".
A proposito del fatto che lei non avrebbe preso Melo. Alcuni tifosi dicono che lei stia gufando la nuova Juventus, che stia sperando che non vinca niente per dire che Luciano Moggi è sempre il migliore...
"Non è assolutamente vero. Io sono lontano da questi pensieri. Io se vincesse la Juventus sarei sempre contento, anche perchè batterebbe l'Inter. Perchè ormai le uniche due squadre che possono competere per il titolo sono proprio Inter e Juventus. E voi certamente sapete che io non amo l'Inter. Tra le due, preferisco sempre che vinca la Juve. Penso non ci sia il minimo dubbio. Purtroppo però, credo che attualmente la squadra di Mourinho sia ancora più completa, anche se i bianconeri hanno fatto un salto in avanti. E' dimostrato, tuttavia, che con la partenza di Ibrahimovic l'Inter può essere sottomessa. I nerazzurri hanno comprato due campiono come Eto'o e Milito, ma entrambi hanno bisogno di un gioco di squadra. Di una squadra che si sbilancia in avanti per supportarli. Quando c'era Ibra, invece, la squadra era più compatta, bastava mandare il pallone in avanti che pensava a tutto lui. La differenza è sostanziale. E purtroppo Ibrahimovic è stato dato via dalla Juventus. Se effettivamente stavano pensando ad una Juventus che dovesse essere ancora competiva in futuro, Il giocatore non doveva essere ceduto, perlomeno non all'Inter. Perchè è inutile spendere 25 milioni per Amauri, che costa quanto Ibrahimovic. Tanto valeva tenersi Ibra e darlo un anno in prestito. Non capisco la situazione. Se invece la Juventus è partita con l'idea di tornare in serie A e di fare solo qualche colpo di mercato, senza però ambire a fare quello che ha fatto la Juve di Ibrahimovic, allora va bene così, per carità. La polvere negli occhi si può buttare tranquillamente, ma i risultati sono più difficili da perseguire".
Dove non ci sono tanti soldi, ci vuole competenza e fantasia. Forse quest'estate la Juventus, prima di prendere Felipe Melo, avrebbe dovuto prendere Pantaleo Corvino, che è l'unico personaggio che per competenza potesse sostituire Moggi
"Sarebbe stata una scelta buona. Io Pantaleo Corvino lo stimo..."
Eppure si diceva che tra voi non corresse buon sangue...
"Non è vero, erano solo dicerie. Ci siamo presi di petto solo quando avevamo tre giocatori in comproprietà, ovvero Chiellini, Maresca e Miccoli. Poi dopo sono riuscito a farle in una certa maniera, e siamo rimasti contenti sia noi che la Fiorentina".
Corvino è l'unico che potesse sostituirla?
"Può darsi. Però, vedete, le società di calcio sono fatte in una certa maniera. E' difficile stabilire chi può essere sostituito e come. Adesso il problema è che una società di calcio va gestita come un'azienda e quindi servono persone che conoscano il calcio e sappiano amministrare il personale. Io non so se Corvino sappia amministrare il personale, ma come conoscitore di calcio è uno dei migliori".
Appunto perchè sono delle aziende, non ci vorrebbe una persona che capisca di calcio ed una che amministri il personale?
"Ma il direttore generale deve capire di calcio e amministrare il personale".
Ci può confermare che se non ci fosse stato lo scandalo di Calciopoli, la Juve avrebbe avuto tra le mani Cristiano Ronaldo?
"Cristiano Ronaldo l'avevamo preso. Era venuto a Torino a fare le visite mediche, ma Salas, che doveva andare in cambio allo Sporting Lisbona, ha bloccato tutto. Inizialmente voleva andare, ma all'improvviso ha rifiutato il trasferimento. E a quel punto abbiamo perso Cristiano Ronaldo. E' entrato poi il Manchester United che ha offerto 33 miliardi e noi non potevamo competere. Noi avevamo preso Ronaldo quando aveva 17 anni e 33 miliardi all'epoca sembravano una pazzia per un giocatore di quell'età. A prescindere dal fatto che non disponevamo di quelle cifre. Noi infatti non abbiamo mai chiesto soldi e facevamo con quello che avevamo".
Lei ha mai pensato che se non fosse arrivata calciopoli, la Juve avrebbe vinto la terza stella nell'anno del centenario dell'Inter?
"Non ci sono dubbi, su questo potete stare tranquilli. Avremmo vinto per altri quattro-cinque anni di seguito".
Molti sostengono che gli imputati di calciopoli stiano puntando alla prescrizione. Ci puoi confermare che tu non hai alcuna intenzione di accettare la prescrizione?
"Da parte mia è l'esatto contrario. Hanno voluto il processo e lo devono fare".
Adesso ci saranno nuove prove, nuove intercettazioni, vero?
"Il processo si farà nell' aula del tribunale"
Comunque tu non accetterai la prescrizione...
"No, non l'accetterò. Mai!".

giovedì 15 ottobre 2009

Moggi c'è



Questa sera alle ore 22,00 avremo il piacere di ospitare in diretta a "Tutti pazzi per la Juve" l'ex Direttore della Juventus, Luciano Moggi.
Se avete domande, suggerimenti, consigli o semplicemente volete lasciare un messaggio per Big Luciano potete farlo commentando questo post.
Ricordo inoltre che sarà possibile inoltre interagire in diretta con la trasmissione attraverso l'indirizzo e-mail tuttipazziperlajuve@yahoo.it, oppure inviando un sms al 349.1158444 o chiamando allo 06.44361695, quando saranno aperte le linee telefoniche.
Verranno monitorati inoltre il mondo dei forum ed il fan club della trasmissione su Facebook.

TUTTI PAZZI PER LA JUVE - Tutti i venerdì dalle 22,00 alle 24,00 su RADIO ERRE 2
- a Roma su FM 107.70 o sul digitale terrestre
- per il resto d'Italia e del mondo in streaming su http://www.radioerre2.com/

Lippi, il popolo è sovrano



Caro Marcello troppe capriole
di Roberto Beccantini
lastampa.it
Da Cipro a Cipro, Lippi ha spento le luci con un pugno sull’interruttore. Dai lazzi più taglienti agli applausi più schietti: tutto fa brodo. Chi ha buona memoria, ricorda come andò a Larnaca: i glutei del ct ispirarono Buffon e Di Natale. Se con i titolari rischiammo l’osso del collo, perché mai le riserve avrebbero dovuto vincere di goleada? Lippi è furibondo con il loggione che urlava Andate a lavorare e Cassano Cassano. Ha risposto Vergogna, aggiungendo: vadano loro, a lavorare. Un «invito» da cartellino rosso. Marcello dovrebbe conoscere l’aria che tira nel Paese. Non si tratta di demagogia, ma di senso della misura, e delle parole. E poi, Totti «un bel tormentone» l’ha inventato lui, non la curva, devota a Cassano. Uno a uno.Il problema è a monte, risale al Mundial spagnolo e a quella sindrome d’accerchiamento che, dalla pipa di Bearzot al sigaro di Lippi, ha stimolato e condizionato tutti i commissari. Capisco le montagne russe di Parma: ma capisco anche coloro che, al netto di ogni attenuante, continuano a sforzarsi di non prendere per oro colato il campionato. Di sicuro, la partita è stata preparata fra troppe capriole. Di sicuro, la missione compiuta e il varo dell’Italia alternativa hanno annacquato orgoglio e stimoli. Non a caso, il risultato è stato recuperato dai titolari: chi c’era (Gilardino) e chi è entrato (Camoranesi, soprattutto). Tempi duri. Non possiamo contare su nessun lampadario come Cristiano Ronaldo. E dalla gioventù bruciacchiata di Francesco Rocca (Mondiali under 20, fuori nei quarti) e Pierluigi Casiraghi (Europei under 21, futuro ad alto rischio) non arrivano notizie incoraggianti. Anzi. Marchisio, Criscito, Santon e Bocchetti riassumono i confini sino ai quali il ct si è spinto: e se non è andato oltre, non penso che c’entri la pigrizia.Senza credere di avere lasciato dei Picasso in cantina, immagino il ghigno di Lippi, al quale si rimproverava di far giocare sempre i «soliti»: visti gli «insoliti»?
.
Da quando seguo il calcio ho sempre pensato una cosa:
il pubblico paga il biglietto e nei limiti del rispetto del prossimo è sovrano di fare quello che vuole.
Appaludire, fischiare, invocare.
Quindi, stavolta Lippi ha sbagliato.
Anche perchè poi quell'invito "andate a lavorare voi" rilanciato a chi guadagna forse 1/1000 di quello che guadagnano gli eroi del calcio fa davvero sorridere.
L'Italia grazie ad un grande Gilardino (speriamo abbia esaurito ieri la sua vena realizzativa) rimonta Cipro e vince per 3 a 2.
Poche sorprese nel mercoledì delle Nazionali.
Alla fine ce la fa anche l'Argentina di Maradona che segna e vince in Uruguay per 1 a 0, subito dopo l'ingenua espulsione di Caceres.
Intanto, alla Juve resosi conto che mancano esterni (noi lo diciamo da mesi, forse anni....), continuano a rifioccare nomi di laterali. Ieri Mesto, oggi ritocca a Rafinha.

martedì 13 ottobre 2009

Blanc & Noir (Doping)



Mentre a Cannavaro girano per le strumentalizzazioni mediatiche del presunto caso Doping, un altro campione della Fiorentina anni 70' ci lascia per l'abuso di farmaci e terapie mediche criminali: stavolta è toccato al portiere Mattolini.
La lista di morte e malattia per quella squadra è davvero impressionante. Ma non è l'unica.
C'è ancora qualcuno che pensa che il calcio anni '60-'70-'80 fosse più pulito di quell'attuale?
Doping, calcioscommesse, corruzione, bustarelle, mazzette, evasione. Quel trentennio non si è fatto mancare davvero nulla.
E chi denuncia o ha denunciato quel sistema viene o è stato automaticamente estromesso dallo stesso...
Torniamo a parlare solo di calcio, se ci si riesce.
Prima uscita da presidente designato per Blanc.
In merito riporto un bella osservazione di Mirko Nicolino per Juvemania.it
Bravo Blanc, ma preferivo un altro presidente
Jean Claude Blanc nuovo presidente della Juventus, mentre Giovanni Cobolli Gigli non farà più parte dell'establishment societario.
Blanc è un grande manager, come ce ne sono davvero pochi in giro.
In un triennio è riuscito a ricostruire un patrimonio societario di primissimo livello.
Se il marchio Juve è tornato a "tirare" come un tempo è principalmente merito suo, che in questi anni ha stretto accordi commerciali molto remunerativi.
Probabilmente, e me lo auguro con tutto il cuore, tra qualche anno staremo qui a parlare di Blanc come uno dei più grandi dirigenti della storia bianconera.
Mi sarei aspettato, però, che mantenesse la propria carica di AD ed alla carica di presidente avrei voluto uno juventino "di vecchia data"....
Alla fine, in fondo, si torna sempre allo stesso punto di partenza:
alla nuova Juve in primis c'è bisogno di gente di campo.
Quindi almeno a mio gusto, conta davvero poco se il presidente lo fa Blanc o Cobolli Gigli.
Quello che mi auspico è che al più presto torni in società gente che capisca di calcio davvero.
Intanto Ibrahimovic lancia l'ennesima stoccata all'Inter.
Chissà per quanto tempo ancora i tifosi "neroassurri" riusciranno a sopportarlo.....
In chiusura mi sembra giusto mandare un ultimo saluto ad un grande Juventino come Alberto Castagnetti.
Ciao Alberto.

lunedì 12 ottobre 2009

Non scoprite quella vetrina....



Non scoprite quella vetrina....(Calciopoli brucia ancora)

Il titolo ricorda provocariamente quei film horror tipici americani di fine anni ’80.
D’altronde un vero sentimento di orrore ha colpito i tifosi juventini nello scoprire che nelle vetrine degli Juventus Store tra i prodotti attualmente in vendita c’è anche una sciarpetta che sembra esser quella dell’Inter ma con la scritta bianca "Juventus". Inguardabile.
Ebbene si, l’ormai divenuta"famosa" sciarpa ufficiale della Champions League juventina è di color blu scuro ed azzurro, una scelta cromatica davvero orrenda se rapportata ai colori storici della Vecchia Signora.
Questa scoperta, anche grazie a foto e filmati caricati nella rete, ha generato molta polemica sui forum e sui portali juventini più frequentati del web, perché come sempre più spesso accade da Maggio 2006 in poi si è cercato anche di capire a chi andasse attribuita la colpa di questa scelta perlomeno di pessimo gusto. Se alla Juventus della Triade o se a quella attuale.
Chi mi conosce bene e mi segue sin dai tempi dello scoppio di Calciopoli, a partire dallo scambio di e-mail avuto con l’Avvocato Zaccone durante il processo Rupertiano
(“Stia tranquillo Discreti, non accetteremo pena diversa da quella che verrà inflitta a Lazio, Milan e Fiorentina e lotteremo fino all’ultimo grado di giudizio” mi scrisse in quel Luglio 2006 l’avvocato difensore della Juventus. Come invece è andata poi a finire lo sapete tutti.....),
sa che difficilmente in questi casi aspetto di scoprire la verità dagli altri ma vado sempre da solo fino in fondo, anche per semplice curiosità personale.
Ho contattato quindi colui che negli anni della Triade si occupava proprio delle scelte commerciali, quel Romy Gai adesso emigrato per lavoro negli Emirati Arabi.
Alla domanda “se quella sciarpa che più della Juve pare esser dell’Inter fosse opera loro” mi ha risposto così:
“Ma figurati Stefano. Mai avremmo approvato una cosa del genere per rispetto dei tifosi.
Non esiste proprio. Per di più è una cosa che dipendeva direttamente da me. Mai e poi mai, ripeto!”
Ora che ho scoperto quindi chi ha messo in commercio questa sciarpa, non sono però qui certo per criticarli.
Ma sono qui per lanciare loro un appello ed a farlo non è certo il Discreti editorialista web, opinionista televisivo o conduttore radiofonico. No.
E’ lo Stefano, semplice tifoso, inorridito da quella scelta cromatica che offende la sofferenza patita dal popolo bianconero durante l’Inferno Calciopolesco.
“Ritirate quella sciarpa da ogni vetrina degli Juventus Store, anche a costo di rimetterci qualche euro, perchè la dignità del tifoso juventino non ha prezzo"

domenica 11 ottobre 2009

Cuore Mondiale


Con una grande prova di Cuore, la Nazionale guidata da Marcello Lippi conquista il Mondiale.
Decisivo il goal di Gilardino proprio negli ultimi minuti.
Una beffa per il Trap, che però ancora una volta ha dimostrato la sua immensa competenza risollevando in poco tempo una Nazione che era finita ai margini del calcio europeo.
Speriamo riesca a qualificarsi anche lui. E poi vedere lui, Tardelli e Brady lavorare insieme fa tanto amarcord anni '80.
Intanto vista l'assenza del campionato, Tuttosport parla di una lotta tra la Juventus e le squadre milanesi sul mercato.
Obiettivi della contesa: Kjaer, Pandev, Dzeko, Rafinha.
Vedremo.
Vi riporto il mio editoriale scritto per tuttomercatoweb.com, con il mio suggerimento al nostro Mister Ferrara di tornare all'antico.
Ciro, e se tornassimo al 4-4-2?
Con l'addio al calcio di Pavel Nedved e l'acquisto di Diego, al neo-allenatore juventino Ciro Ferrara è parso quasi obbligatorio giocare sin da subito con il rombo.
Sinceramente è un modulo che mi ha sempre convinto poco, perché si finisce per accentrare troppo il gioco e si riduce notevolmente l'utilizzo delle fasce laterali, a meno che non si dispone di terzini fluidificanti alla Maicon o alla Kolarov e questo non è certo il caso dell'attuale Juventus. E poi diciamocelo chiaramente: o il trequartista fa lo Zidane o si consegna la supremazia del centrocampo nei piedi degli avversari. Con tutto il rispetto per il talentuoso Diego, in questo momento il solo accostamento al nome di Zizou è blasfemo.
Alla ripresa del campionato, che accorgimenti dovrà adottare quindi Mister Ferrara per cercare di dare uno straccio di gioco ed un'impronta tattica alla squadra bianconera?Io credo che sia arrivato il momento di puntare su schemi alternativi.
C'è chi propone di provare l'albero di Natale tanto caro in passato al Milan di Ancelotti o chi invece il 4-2-3-1 che ha caratterizzato le migliori stagioni giallorosse di Spalletti. Gestire più moduli alternativi, da adottare a seconda dell'avversario da affrontare e dei giocatori a disposizione, per un allenatore è segnale di grande intelligenza ma se personalmente dovessi scegliere punterei tutto sul 4-4-2 di Capelliana memoria, non a caso l'ultimo modulo che ha portato la Juventus al tricolore.
Buffon tra i pali. Zebina terzino destro(confidando in una ritrovata continuità del francese).Coppia centrale Legrottaglie e Cannavaro, con Chiellini riportato sulla sinistra e Grosso avanzato sulla linea dei centrocampisti. Dall'altra parte Camoranesi all'ala destra, con il rientrante Sissoko e Felipe Melo massiccia coppia centrale in mezzo al campo.Davanti Trezeguet con Diego schierato da seconda punta o subito dietro il bomber francese.
Sono convinto che perlomeno fino al recupero di capitan Del Piero e di Marchisio e fino a che Diego non sarà al massimo della forma, questo sia uno schema da prendere seriamente in considerazione valutando anche il grande potenziale che si potrebbe beneficiare dalla panchina con la possibilità di inserimento in corso di gara, ad esempio, di gente come Iaquinta, Amauri o Giovinco.In questo momento, con il 4-4-2 la squadra mi sembra nettamente più equilibrata, solida e portata al gioco sulle fasce. Dubito che con questa impostazione la Juventus avrebbe sofferto tanto il gioco di avversari meno dotati tecnicamente come il Livorno, il Bordeaux, il Bologna o il Palermo.Ed allora Ciro, perché non torniamo all'antico?
.
In conclusione vi riporto poi il link per scaricare l'intera seconda puntata di "Tutti pazzi per la Juve", la trasmissione radiofonica che mi vede alla conduzione insieme alla Combriccola romana, tutti i venerdì dalle 22 alle 24.
Interessanti gli interventi di Sergio Brio, dello Ju29ro team e tanto tanto altro.

giovedì 8 ottobre 2009

Ibra, Moratti e Cobolli


Il punto di Roberto Beccantini
Far credere, o fingere di credere, che la sostituzione del presidente Giovanni Cobolli Gigli rappresenti una svolta epocale nella storia della Juventus, rimanda a Jorge Luis Borges e alla baruffa dei due calvi per un pettine. Dai tempi di Boniperti (escluso, naturalmente), la carica di presidente della Juventus è sempre stata formale, prova ne siano l’avvocato Chiusano e Franzo Grande Stevens. Nessun dubbio che Cobolli Gigli sia un galantuomo: quando lo feci partecipe del derby contro la Sla, aderì in due secondi. Nessun dubbio che abbia raccolto il testimone in giorni, settimane e mesi molto cupi: i giorni, le settimane e i mesi di Calciopoli. È stato il megafono dell’operazione smile. Ma sia chiaro: l’onore di essere presidente della Juventus, una delle prime società al mondo, supera qualsiasi onere, sconfigge qualunque tempesta.

Il problema di Cobolli Gigli è un non problema. Sarebbe potuto restare lì a vita. Non piaceva ai tifosi, e i nuovi reggenti - quando vogliono - sanno captare, e lisciare, le fregole della piazza. Dejan Stankovic venne sacrificato sul pulpito del risentimento popolare. Claudio Ranieri, idem. La gente aveva un debole per Ciro Ferrara? Eccolo. Ultimo «frazionista», Cobolli Gigli. Ho letto valutazioni legate alla buona tavola e al buon vino (!). Carlo Verdelli, direttore della Gazzetta dello Sport, ha riesumato il titolo della vecchia rubrìca di Candido Cannavò: «Fateci capire». Semplicissimo: il problema non è il presidente (che non conta anche quando sembra un conte), il problema è la competenza tecnica della società. Sogno un «presidente» che sbagli i congiuntivi e detesti la buona tavola ma magari, all’ultimo momento, prima di buttarsi su un laido hot dog, urli dal tavolo imbrattato di senape: ehi, ragazzi, prendete pure Andrade ma visto il ginocchio che si ritrova, perché non ci cauteliamo con una bella clausoletta? Obiezione: questo non era compito del presidente. Avrebbero dovuto pensarci il direttore generale o il direttore sportivo. Verissimo. Purtroppo.

John Elkann si è innamorato di Jean-Claude Blanc così come l’avvocato Agnelli si era invaghito di Michel Platini. Presidente, amministratore delegato, direttore generale: non male, come regalo di nozze. L’area tecnica rimane affidata ad Alessio Secco. Manca un dirigente che sappia di calcio e, per questo, possa dare una mano al giovane Alessio e all’apprendista Ciro, dal momento che nessuno nasce imparato. Il referente che avrebbe aiutato Ranieri a gestire meglio la crisi primaverile della stagione scorsa: manca un tipo così, e la proprietà agita lo scalpo di Cobolli Gigli. Complimenti. Si continua a parlare di Giuseppe Marotta, e di Marcello Lippi: oggi in maschera, dopo i Mondiali senza.

La composizione del Consiglio d’Amministrazione è un altro non problema. Serve, urgentemente, competenza tecnica fra il vertice e la squadra. Lì è il vuoto, lì è il ritardo dall’Inter. Non si pretende la luna, ma un manager che, non appena Corvino fissa il prezzo rescissorio di Felipe Melo, attenda almeno un minuto, dicasi uno, e ci pensi su, prima di precipitarsi a Firenze con 23 milioni di euro e Marchionni al guinzaglio. L’onnipotenza riconosciuta a Blanc lascia perplessi. Blanc viene dallo sci e dal tennis, Montali, fresco di uscita, dal volley: d’accordo, siamo in Italia, il più anomalo dei Paesi anomali, ma è chiedere troppo uno specialista di calcio all’interno di una società di calcio?

Secondo Tuttosport, Massimo Moratti avrebbe telefonato a Cobolli Gigli per dirgli: «Se lei non avesse lavorato per la Juventus, l'avrei voluta all'Inter per lo stile e la correttezza con la quale si comporta nelle sedi istituzionali e non». Strano: anche Zlatan Ibrahimovic e Patrick Vieira avevano lavorato per la Juventus, eppure...

mercoledì 7 ottobre 2009

"Non drammatizziamo"


Partiamo dalla notizia del giorno.
John Elkann conferma: Jean Claude Blanc sarà il nuovo presidente della Juventus al posto di Giovanni Cobolli Gigli.
Il presidente di Exor, ha spiegato: «Sarà lui il presidente esecutivo, che riassume tutte le cariche. Il nuovo riassetto non è una novità, ma è un nuovo passo verso un assetto più competitivo. Voglio ringraziare Cobolli Gigli per questi tre anni molto difficili, in cui ha dato tanto. Grazie al suo lavoro, Blanc potrà assumere altri incarichi in futuro».
Mio pensiero in merito: Giovanni Cobolli Gigli sarà il presidente bianconero meno rimpianto della storia della Juventus.
Lo ricorderò sopratutto per l'annuncio del ricorso al Tar ritirato e per le continue contraddizioni.
A questo punto mi aspetto l'inserimento in società di un AD competente di calcio, uno alla Marotta tanto per intenderci.
A questa squadra continua a servire come il pane qualcuno che se ne intenda davvero di calcio.

Poi, direttamente da "Quelli che il calcio", l'amico David Pratelli mi ha inviato questa lettera per i tifosi juventini che vi riporto fedelmente.
AMICI JUVENTINI, NON DRAMMATIZZIAMO
Amici juventini, il momento non è bellissimo.
Dopo un avvio di stagione spumeggiante, che forse ci ha un pò illuso, ci siamo imbattuti in alcune battute d'arresto davvero inaspettate. Sopratutto l'ultima.
Io credo però che non sia giusto drammatizzare troppo dopo la brutta sconfitta di Palermo.
Certo, deve far riflettere e soprattutto farci tenere bene i piedi per terra appena ritroveremo un pò di risultati per non cadere poi in facili entusiasmi.
Ho apprezzato molto le parole di mister Ciro, coerente, obiettivo ed intelligente.
Non ci sono alibi e la squadra in questo momento non c'è. Bravo ed onesto.
Io dico inoltre che si sbaglia a proclamare sempre l'obiettivo scudetto, un pò perchè 'porta male' e poi francamente l'Inter ci è ancora superiore!
Basti pensare che abbiamo vinto fortunosamente in casa con il Livorno, pareggiato con un Bologna che solo dopo otto giorni è stato capace di prenderne tre dal Genoa in casa....
Il gioco al momento non si vede e non si può dare la colpa sempre è solo a Poulsen o Tiago(come viene fatto di solito).
La colpa è di tutti (in primis i senatori), senza nessun capro espiatorio.
Bisogna ritrovarsi al più presto e quelli che vengono nominati fuoriclasse e vengono pagati come tali si diano una svegliata e mostrino il loro talento con continuità....
...a meno che in futuro non si continuerà a voler dare la colpa di eventuali insuccessi sempre e solo a Ranieri.....
In conclusione, per sdrammatizzare,voglio riportare il "MELOdramma" in versetti del bravo Giacomo.
MELODRAMMA
“Voglio una squadra che non ci sta mai a perdere”,
mentre sfregava per scaramanzia il proprio sedere.
Non conosceva la sconfitta dalla "prima" di maggio,
da Palermo a Torino affronta il primo triste viaggio.
“Un disastro, niente da salvare”, ammette Chiellini:
Ciro Ferrara annuisce mesto come tutti gli juventini.
Quale motivazione? Magari il sentirsi già la migliore,
però in serate del genere si mette a rischio l’onore.
Cominciano a suonare ridondanti i suoi “mea culpa”,
in campo va Felipe Melo e da lui occorre "disculpa".
Grande giocatore, ma quel vizio quando se lo toglie?
Autolesionista se giocherella davanti a Legrottaglie.
Quando la salute assiste, appare Diego del Werder:
è insufficiente la brutta copia per trattenere l’Inter.
Mai una sosta per la nazionale è stata più benedetta,
contro la Fiorentina sarà tempo della Juve perfetta?
La Juventus è in vita parallela col capitano Del Piero,
recuperata e ricaduta, come il supporter bianconero.
Questa stagione non deve ammettere giustificazioni,
il sorriso si ristamperà sulla bocca solo se campioni.

domenica 4 ottobre 2009

Sia benedetta la sosta...


2 punti nelle ultime 3 partite.
Per la Juventus si può parlare di prima crisi stagionale.
Forse è una fortuna però che arriva così presto ed in concomitanza con la sosta Nazionali.
Ci sarà tempo per riorganizzare le idee e cercare di recuperare i tanti infortunati fermi ai box.
Certo, per Ciro Ferrara -alla prima sconfitta in carriera da allenatore- non sarà facile perché la Juventus di questo inizio di stagione non ha mai brillato per bel gioco e solo i risultati hanno nascosto questa lacuna.
Fondamentale sarà recuperare (Vinovo permettendo…) al più presto Cannavaro, Sissoko e Del Piero e cercare di presentare Diego nelle migliori condizioni fisiche possibili.
Fondamentale sarà far capire a Felipe Melo, che certi giochetti davanti alla difesa non si fanno nemmeno in allenamento.
Il brasiliano, che non vale assolutamente 25 milioni di euro, di certo però non è nemmeno un brocco, anzi. Però per lui è giusto scomodare la citazione che Gianni Agnelli usò per Julio Cesar negli anni ’90:
"a volte crede di essere ancora a Copacabana..".
In bianconero certe superficialità non sono tollerabili.
Fondamentale sarà cercare di recuperare psicologicamente Amauri, buon giocatore che bomber non è mai stato in carriera ma che nemmeno mai si era fatto notare per un periodo di astinenza così lunga, ormai arrivata a livelli incredibili. E pensare, ironia della sorte, che addirittura lo si è invocato per risolvere i problemi realizzativi della Nazionale Italiana….
Fondamentale poi sarà cercare in futuro di ottenere qualcosa più dell’insufficienza da quei rincalzi che quasi mai non hanno fatto rimpiangere i titolari assenti perché se si vuole continuare a competere su più fronti il turn-over è purtroppo un male necessario.
La Juventus non ha la rosa per competere su 2 fronti così competitivi come Campionato e Champions League. Troppa differenza tra i titolari ed i panchinari.
Per compensare questa mancanza (senza rinunciare a nulla….) ci vorrebbe una condizione fisica mostruosa e il minor numero possibile di infortuni.
La realtà però, sotto gli occhi di tutti, è evidentemente ben diversa.
Starà a Ciro Ferrara ed al suo staff cercare di trovare le soluzioni ai problemi che si sono presentati in questi primi 2 mesi e che in parte, larga parte, ricordano quelli che ci sono stati anche in quella passata.
Starà all’allenatore provare a far fare quel salto di qualità in campo che differenzia una buona squadra da una grande squadra.
Ma questa Juve è una grande squadra?
Nell’11 titolare sicuramente si, non ci sono dubbi.
Nei rincalzi……..
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IL PUNTO di
Mirko Nicolino
www.juvemania.it
"Non abbiamo fatto nulla per vincere la partita". Basta questa frase di Ciro Ferrara ai microfoni Rai nel post partita per sintetizzare la brutta battuta d'arresto in cui è incappata la Juventus in quel di Palermo. Una vera e propria lezione tattica da parte di Walter Zenga al mister bianconero.Come ebbi a dire la scorsa settimana, sembra proprio che la Juventus, al momento, non possa supportare due punte, Diego (non in forma) e Camoranesi, lasciando la fase di interdizione a Felipe Melo e al Poulsen o Marchisio di turno. Le avvisaglie ci sono state già nelle scorse settimane, anche quando ha vinto la Juventus ha sofferto paurosamente e si è salvata spesso grazie ai miracoli di Buffon e al tempismo di Chiellini e Cannavaro (quanto ci manca!). La cosa più grave, a mio avviso è che nonostante lo schieramento evidentemente offensivo, i ragazzi di Ferrara non riescono a confezionare una che sia una azione offensiva. La manovra è lenta, la palla circola poco e i movimenti senza palla sono ridotti all'osso. Quella che era un'impressione si è tramutata in certezza: la Juventus è Diego (e Del Piero) dipendente. Non avendo a disposizione queste freccie al proprio arco, anche Ferrara sembra si sia convinto sia meglio pensare ad un ritorno al 4-4-2.Una nota su Felipe Melo. Queste'estate commentai positivamente il suo arrivo mettendo in guardia gli amici bianconeri dalle sue "melonate": cito di nuovo quanto scrissi in uno dei miei editoriali "giocatore dalla buona tecnica, abituato però a fare spesso delle cose che ti insegnano nei pulcini a non fare MAI: passare la palla in orizzontale davanti l'area e portare palla in uscita dai propri 15 metri". Durante il match con il Bologna ha evidenziato grande sufficienza nel perdere il pallone decisivo sul cui ribaltamento c'è poi stato il pareggio del Bologna; ieri ha regalato il pallone al limite dell'area favorendo il vantaggio del Palermo. Ma questi sono episodi, e qualche amico mi dice che devo prenderli per tali. Inutile cercare un capro espiatorio, ma di certo questa volta non possiamo dare la colpa a Ranieri.