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giovedì 6 agosto 2009

Per non dimenticare....

(Official partner!!)
La nostra Associazione, come dice il suo nome, è quella degli AMICI della Juventus. Gli amici non sono quelli che, magari per convenienza, ti danno sempre ragione, anche quando sbagli; ma sono quelli che ti dicono dove hai sbagliato, perché l’errore non si ripeta più.
Noi abbiamo giustamente criticato la campagna acquisti 2007 e 2008. Perché, diciamo per inesperienza, i fondi a disposizione (comunque non tantissimi) spesso venivano investiti male: acquisti infelici, acquisti mancati per ingenuità (Xabi Alonso), modalità contrattuali “generose” (Criscito, Poulsen), dichiarazioni di interessamento che fanno lievitare i prezzi. Tuttavia è anche vero che altri, ben più esperti, hanno fatto simili sbagli. E Moratti ancora di più.
Comunque, nel calcio contano i risultati. Secondi, grazie all’inevitabile allontanamento di Ranieri e alla sbandatona finale del Milan di Ancellotti in partenza. In ogni caso l’importante era evitare i preliminari di Champions, che, anche a causa dei preparatori atletici, spiegano la crisi di primavera. (Ma non dimentichiamo che i giocatori di questa Juve in Champions ci hanno dato soddisfazioni enormi e che sono usciti contro un Chelsea che solo per via dell’arbitraggio non è andato in finale).
La nostra Associazione è nata per ristabilire la verità.
Per confermare che gli scudetti sono 29; che due sono stati sottratti con la farsa di calciopoli resa possibile dal linciaggio mediatico; che uno dei due, contro ogni principio e precedente sportivo, è stato regalato all’Inter.
La posizione della Juventus, tre anni fa, era piuttosto lontana dalla nostra. Il modo sbagliato con cui aveva impostato la comunicazione in quella perfida estate 2006 rendeva più facile il lavoro di denigrazione dei nemici della Juventus. Negli ultimi tempi, però, la distanza è diminuita. Credo che il nostro impegno (come quello di “giulemani” e dei siti battaglieri) sia stato decisivo. Abbiamo sempre continuato a ricordare ai tifosi juventini l’enormità dell’ingiustizia subita e abbiamo così reso più facile alla società assumere, in nome della convinzione diffusa dei tifosi, una posizione più critica nei confronti di farsopoli: “sono 29, di cui due revocati” è comunque un bel passo avanti.
E’ di questo che dobbiamo continuare ad occuparci. Il Tribunale di Roma ha assolto Moggi da tutte le accuse di “cupola” riferibili alla Juve (l’unica accusa rimasta, che quasi certamente cadrà in appello, riguarda un solo episodio “personale”). Al punto che un antico accusatore come Oliviero Beha ha dichiarato pubblicamente i suoi dubbi su Farsopoli. Tuttavia quasi tutta la stampa e le TV hanno parlato solo dell’unica accusa non caduta, per poter dire che Moggi (e quindi la Juve) era colpevole. Gli artefici del linciaggio mediatico devono assolutamente evitare che venga ristabilita la verità e non perdono occasione per ribadire che la Juve era colpevole: si veda come hanno presentato e gestito la faccenda Moggi – Bologna.
Non sappiamo come proseguirà il processo di Napoli, ma sappiamo che ogni suo atto verrà presentato in modo calunnioso dai giornalisti tifosi di Inter e Milan, di Roma e Lazio, di Toro e Napoli (la quasi totalità). Le nostre forze sono molto modeste. E tuttavia, insieme alle altre associazioni, dovremo dar fondo a tutte le nostre energie (e alla nostra fantasia) per fare in modo che ai tifosi juventini, e non solo ai nosri soci, giunga la voce della verità. Perché, lo ribadisco, solo se la gran massa dei tifosi continuerà a richiederlo, anche la Juventus potrà pretendere che venga fatta giustizia: via lo scudetto vergognosamente appiccicato da Guido Rossi sulle maglie dell’Inter e restituzione alla Juventus degli scudetti vinti sul campo.
Prof. Paolo Bertinetti
P.S. Come ricorderete, alcuni di noi chiesero che Cannavaro festeggiasse il Pallone d’Oro a Torino, perché l’aveva vinto come giocatore della Juve e della Nazionale. La Juventus non lo fece.
Alcuni tifosi lo chiamavano(e chiamano tutt'ora) traditore.
Noi dicevamo che semplicemente era stato venduto al Real per un sacco di soldi; e che con più forza di ogni altro aveva difeso gli scudetti 28 e 29.
Adesso è di nuovo alla Juve.
E la società ha spiegato che non è un traditore, ma un professionista che era stato venduto per un sacco di soldi.....

venerdì 23 gennaio 2009

"Mourinho uno di noi"

FONTE LASTAMPA.IT
Almeno in una cosa, per ora, Josè Mourinho è stato più Special di Roberto Mancini: nemmeno cinque mesi, e già s’è fatto amare dai tifosi juventini. Mica è da tutti diventare l’idolo della tribù nemica.
C’è riuscito da quando ha spianato l’infantile sua truppa, ipse dixit, sculacciata a Bergamo dall’Atalanta: «Il primo scudetto ve lo hanno dato in segreteria - ha tuonato il tecnico -, il secondo lo avete vinto perché non c’era nessuno. Il terzo all’ultimo minuto. Siete una squadra di...».
Al popolo bianconero, che da due giorni impalla i blog, non pareva vero:
«Mou uno di noi».
Tanto per far capire l’euforia, a un certo punto sulle pagine di internet, tra i complimenti e gli inni all’avversario, qualcuno arriva ad appiccicare la foto di Mourinho esultante, con la maglia della Juve sotto l’immancabile giacca scura. Per diventare un’icona, seppure della fede sbagliata, è bastata quella sfuriata. Tutto quello che, da oltre due anni, grida gran parte dei credenti juventini è stato sottoscritto dal capo dell’accampamento nemico: il massimo. L’anatema dello Special One contro gli ultimi scudetti interisti: qualcuno già medita di confezionarci striscioni da appendere allo stadio. Che poi lo stesso riceva da Massimo Moratti sette milioni di euro l’anno, cosa ovviamente ricordata sui blog ogni due messaggi, rende il tutto irresistibile.
Per palati bianconeri, s’intende.
Nell’attesa, da due giorni, le parole di Mourinho stanno riempiendo i muri telematici della casata altrui, quella juventina. Contatti e commenti si sono impennati a livelli da record, mai toccati, neppure quando si discute del prossimo acquisto bianconero o su chi fare giocare la domenica successiva. Oltre 130.000 interventi sul forum “j1897.it”, quasi 5.000 su “Vecchiasignora.com”. Tanto da far pensare ad artifici elettronici: «Il forum sarebbe imballato», commenta qualcuno. Invece, basta navigare, e ti ritrovi in mezzo a decine di pagine che parlano di Mourinho, ormai per tutti Mou.
Per fargli i complimenti. «Mou uno di noi», è il commento più incollato, anche se c’è chi si sbilancia ancora di più: «Mou vieni alla Juve». E ancora: «Mou allenatore della Juve!!!». Fortuna che era l’Antipatico. Non in questi giorni: «A me Mourinho non sta poi così tanto antipatico. Mi chiedo cosa ci faccia nell’Inter», si legge ancora. Altri sperano che il portoghese continui: «Potevi anche dirgli che in Champions League il miglior risultato negli ultimi 40 anni è stata una semifinale con Cuper». E poi, come un jingle, ovunque trovi la frasetta magica, ormai issata a filastrocca del buon tifoso juventino: «Il primo scudetto ve lo hanno dato in segreteria, il secondo lo avete vinto perché non c’era nessuno. Il terzo all’ultimo minuto. Siete una squadra di ...». Che qualcuno dovesse mettere in riga i giocatori, non lo negano neppure i tifosi nerazzurri, ma a pochi è piaciuto lo sfogo di Mourinho. Figurarsi a Moratti.
Qualcuno ci ha intravisto anche una frecciata indiretta, ma neppure troppo, a Mancini, cui il tecnico ogni giorno viene affiancato e paragonato. L’Inter del Mancio, al giro di boa, aveva più robusti vantaggi sulla concorrenza, allora Josè, una volta per tutte, avrebbe chiarito il suo pensiero sul valore di quei risultati: con la Juve prima in serie B, e poi in ricostruzione, non si era in regime di libero mercato. Se non altro, ora il portoghese ha conquistato l’uditorio avversario, dopo che già molti giocatori bianconeri lo stimavano: «Durante i fatti di Calciopoli - ironizza Alberto Rossetto, dell’Associazione Nazionale Amici della Juve - Mourinho era all’estero e si vede che lì hanno capito meglio come sono andate le cose in Italia. Del resto, quelle considerazioni, lui le aveva fatte anche quando stava al Chelsea. E a me, Mourinho non è stato mai antipatico. Finalmente, qualcuno dice la verità anche dentro l’Inter». Il verdetto, è già scritto: «Mourinho uno di noi», e «Quest’uomo è un mito». Da ingaggiare: «Non costasse così tanto, potrebbe venire alla Juve. In fondo, non è mica un pirla».