venerdì 30 luglio 2010

Amauri è tornato?

Grazie ad una doppietta di Amauri, la Juventus vince 2 a 0 in casa dello Shamrock ed ipoteca il passaggio del turno preliminare di Europa League.
Certo, il livello degli avversari non è un test molto attendibile ma un Amauri diverso rispetto a quello visto la scorsa stagione potrebbe modificare in corso le strategie della Juventus.
Dzeko infatti è sempre più lontano e si potrebbe tornare presto quindi su Krasic.
Il mercato entra nel vivo, da qui al 31 Agosto non si può più sbagliare una mossa.

giovedì 29 luglio 2010

Assalto finale per Dzeko

29 milioni di euro più Poulsen: questa l'offerta della Juventus per Dzeko, che però i tedeschi sembrano orientati a rifiutare.
Comunque prendere o lasciare, altrimenti si torna su Krasic.
Ecco il calendario 2010-2011 bianconero.
1ª giornata Bari-Juventus
2ª giornata Juventus-Sampdoria
3ª giornata Udinese-Juventus
4ª giornata Juventus-Palermo
5ª giornata Juventus-Cagliari
6ª giornata Inter-Juventus
7ª giornata Juventus-Lecce
8ª giornata Bologna-Juventus
9ª giornata Milan-Juventus
10ª giornata Juventus-Cesena
11ª giornata Brescia-Juventus
12ª giornata Juventus-Roma
13ª giornata Genoa-Juventus
14ª giornata Juventus-Fiorentina
15ª giornata Catania-Juventus
16ª giornata Juventus-Lazio
17ª giornata Chievo-Juventus
18ª giornata Juventus-Parma
19ª giornata Napoli-Juventus

E se lo ammette anche Chiellini....

Per tornare a vincere da subito alla Juventus sarebbe servito un altro tipo di mercato, in stile Manchester City! Questo è un anno zero di un progetto lungo. I tifosi lo devono capire”. Giorgio Chiellini in carriera ci ha abituato ad interventi duri, soprattutto in campo. Sentirlo anche parlare con questa maturità e sincerità ai microfoni gli rende davvero onore.

Lui che è uno di quelli di più lunga data in maglia bianconera e che faceva parte della Juventus "
Capelliana" distrutta da Calciopoli, non ha avuto problema alcuno ad ammettere che con questa attuale rosa la Juventus potrà puntare al massimo a rientrare nel giro Champions, obiettivo minimo dichiarato.

Parole sagge e dette al momento giusto per richiamare all’ordine chi, inesperto e non abituato a giocare in squadre di vertice come
Pepe, si era lasciato andare a scontati proclami di partenza alla pari per tutte sulla griglia di avvio. Ma i tifosi juventini saranno disposti ad aspettare l’evolversi di questo “progetto lungo” rimanendo ancora a guardare vincere l’Inter?

Con l’avvento come nuovo
Presidente di Andrea Agnelliè evidente che si aspettavano qualcosa di più. Così come con la nomina di nuovo DG di Marotta. C’è tempo fino al 31 Agosto per rimediare e ridare un po’ di entusiasmo al pubblico bianconero, con almeno un colpo che faccia sognare. Perché è vero che nessuno pretendeva un calcio-mercato alla Manchester City, ma nemmeno da Udinese o Sampdoria

domenica 25 luglio 2010

Diego piaccia o non piaccia

D'accordo, Diego non sarà mai decisivo come lo è stato Zinedine Zidane ne sarà mai un trascinatore come lo fu Michel Platini. Questo ormai è assodato.
Ma sono convinto che rinnovandogli la fiducia ancora per un anno non farà nemmeno la fine di Zavarov.
Il talento brasiliano ha completamente sbagliato la stagione scorsa, nonostante l'illusoria partenza, ma merita un'altra chance.
Se qualcuno dovrà esser sacrificato per fare cassa quello non dovrà esser lui, anche perchè diciamocelo in rosa è il giocatore di più qualità.
La nuova Juventus di Del Neri che sta nascendo è una squadra ben messa in campo, determinata, tosta e con voglia di rivalsa ma se si analizzano i singoli elementi la qualità è davvero poca. Forse a livello di tecnica e classe è la Juventus più scarsa degli ultimi 25 anni.
L'anno scorso i "possessori" di talento in maglia bianconera erano Camoranesi, Giovinco, Del Piero, Diego ai quali poi da Gennaio si è aggiunto anche Candreva.
Quest'anno Diego insieme all'Highlander Del Piero rischiano di esser gli unici sopravvissuti alla rivoluzione Marotta.
Il capitano bianconero però ha ormai 36 primavere alle spalle e allora dopo aver inspiegabilmente deciso di rinunciare a Candreva e ancor più misteriosamente deciso di accantonare Giovinco non resta che puntare su Diego.
Piaccia o non piaccia, il futuro della Juventus anche nella prossima stagione passerà ancora dai suoi piedi!

Diego serve, altrochè

Chi mi conosce sa quanta importanza dò al calcio d'estate: un valore vicino allo zero.
Le partite sono spesso condizionate dalla differenza di tenuta atletica, dal clima e dal fatto se i giocatori hanno fatto potenziamento o meno nei giorni precedenti.
Detto ciò ieri sera a Cosenza almeno per un tempo tra Juventus e Lione è stata partita vera.
Mi ha colpito però in particolare una cosa nella Juventus: la mancanza di qualità.
La determinazione mi sembra quella giusta, la voglia di riscattarsi anche. La squadra è ben messa in campo da Del Neri ma non c'è una mente pensante in mezzo al campo, non c'è un giocatore che punta l'uomo, che verticalizza in velocità.
L'ingresso di Diego nel secondo tempo ha un pò cambiato le cose ed infatti il goal vittoria è nato da una sua invenzione.
Pur non essendo un grande estimatore del "Panda" considero folle l'idea di pensare di venderlo in questa sessione di mercato. Merita un'altra chance anche perchè ad oggi è indiscutibilmente il giocatore con più qualità in rosa(Del Piero a 36 anni non può certo avere più la brillantezza di un tempo...).
Perchè per giocare bene servono si grinta, determinazione, applicazione.
Ma se non hai qualità non vai lontano......

mercoledì 21 luglio 2010

Marotta rimandato? No, bocciato




In questi giorni mi è stato chiesto di giudicare il mercato della Juventus attraverso un'intervista rilasciato al sito BLOGOSFERE, del gruppo IL SOLE 24 ORE.
Il mio giudizio è per il momento sospeso: rimandati a Settembre, come quando a scuola in qualche materia si faceva fatica.
Ben più duro è invece Roberto Beccantini, penna storica del giornalismo italiano, che di Juventus ne ha viste nascere tantissime negli ultimi 50 anni.
In una bella intervista rilasciato al sito Il Sussidiario ha bocciato l'operato di Marotta fino ad oggi.
Servono campioni, non comprimari per ridurre il divario dal vertice!
Infine, in merito alle dichiarazioni rilasciate da Marotta al Corriere dello Sport questa poi è la mia opinione:
Sono rimasto particolarmente colpito dalle parole rilasciate dal nuovo Direttore Generale della Juventus Giuseppe Marotta in replica al giornalista del 'Corriere dello Sport' che nel corso dell’intervista gli ha fatto notare tutta la delusione dei tifosi juventini per questa prima parte di calciomercato, con acquisti di giocatori comprimari che non hanno spostato i valori, né aumentato la qualità della squadra.
“Per cancellare certi pregiudizi, basta rivisitare la storia bianconera: l’hanno scritta campioni scovati in piccoli club e diventati grandi a Torino. Anastasi e Gentile s’erano messi in luce nel Varese, Prandelli e Cabrini tra Cremonese e Atalanta, Conte era cresciuto nel Lecce, Ravanelli aveva stupito alla Reggiana:vogliamo rinverdire quella tradizione”.
Caro
Marotta, se mi permette, le voglio dare un consiglio: lasci perdere il passato. Lasci perdere paragoni con le vecchie Juventus targate Boniperti o Triade. Perché è anche vero che ogni anno Boniperti e Moggiandavano a scovare in provincia nuovi talenti da inserire nel gruppo, ma forse (volutamente?) dimentica che quelle Juventus erano piene zeppe di campioni che permettevano la lenta maturazione dei giovani e l’integrazione dei nuovi arrivati.
A questa
Juve manca proprio la base su cui costruire. Mancano i campioni da cui ripartire.
In merito poi all'addio di Mughini a Controcampo ho rilasciato una dichiarazione a Tuttojuve.
Nessuna censura o cacciata, semplicemente una scelta personale.
Da rispettare.

venerdì 16 luglio 2010

Il "taglio" di Complotti

Succede che in un pomeriggio di Maggio ti contatta una società di produzione che lavora per La7
“Sig. Discreti vogliamo realizzare un nuovo documentario su Luciano Moggi. Se la sente di rilasciare un’intervista sul personaggio, su Calciopoli, sulle intercettazioni e sulla faida familiare degli Agnelli?”
Succede che il primo pensiero va alla docu-fiction “off-side”, testimonianza più falsa di una moneta da 3 euro e allora qualche dubbio sulla linea editoriale ti sorge subito, in fondo è sempre la stessa emittente televisiva.
Succede che comunque decidi di non tirarti indietro e di dire sempre quello che pensi.
Succede che se si parla di Calciopoli e di schede svizzere finisci per parlare prevalentemente della Telecom e di tutti i collegamenti con l’Inter, lo spionaggio industriale, la pratica “ladroni”.
Succede che pensi “avranno mai il coraggio di attaccare i padroni della propria emittente?”
Succede che passa oltre un mese e ti viene comunicato che lo speciale “Complotti” su Luciano Moggi andrà in onda il 13 Luglio e che la tua testimonianza non è stata ancora tagliata.
Succede che allora quasi ci speri che per una volta qualcuno avrà il coraggio di fare veramente chiarezza sul presunto scandalo montato in scena a partire dall’estate 2006.
Succede che poi a 5 ore dalla messa in onda del documentario stesso ti arriva una comunicazione “purtroppo la sua intervista è stata tagliata in quanto la direzione ha ritenuto che sono presenti troppe testimonianze e argomenti a favore di Luciano Moggi”
Succede che allora ripensi a quando ridevi mentre rispondevi certe cose nell’intervista, perché eri certo che non avrebbero mai avuto il coraggio di mandarle in onda.
Succede che la mente torna a 4 anni prima quando nessuno si scandalizzava perchè tutti erano contro Moggi e gli juventini e non esisteva persona alcuna a cui importava di dare parità di spazio anche alle tesi difensive.
Succede che decidi comunque di vedere il documentario e succede che rispetto ad off-Side lo trovi anche meno di parte, quasi obiettivo.
Succede però che si parla di Calciopoli, di schede svizzere e non è presente nessun riferimento al processo Telecom in corso, allo spionaggio industriale subito da Moggi, alla pratica “ladroni”, ai vantaggi ottenuti dall’Inter così vicino al mondo Tronchetti. E allora ti rendi conto che non c’è nemmeno bisogno di cercare di capire oltre il perché sei stato tagliato.
Succede che ancora una volta è mancato il coraggio e la voglia di provare a ristabilire la verità “ma chi ce lo fa fare di rischiare per riabilitare Moggi?”
Succede che a fine trasmissione passano i titoli di coda e leggi “si ringrazia Stefano Discreti”.
Succede che allora ti accorgi che in quel ringraziamento c’è tutto:
“Grazie signor Discreti per aver detto la verità, ma noi non possiamo mandarla in onda anche perché l’Italia colpevolista non la vuole conoscere”
E allora succede che ancora una volta, camminando a testa alta per non esser sceso a compromessi, ti torna in mente Abramo Lincoln
Potete ingannare tutti per qualche tempo e alcuni per tutto il tempo, ma non potete ingannare tutti per tutto il tempo.

martedì 13 luglio 2010

Complotti


Questa sera a partire dalle ore 23,15 su LA7 Giuseppe Cruciani condurrà uno speciale "Complotti" incentrato su CALCIOPOLI.
Il tema della puntata sarà "Moggi capo Cupola o nemico da eliminare?"
Vediamo come questa volta LA7 tratterà lo scandalo del 2006.
Intanto qui di seguito le ultime di mercato sulla Juventus insieme al Maestro Bruno Bernardi

lunedì 12 luglio 2010

Spagna Campeones




Alla fine ha vinto la squadra più forte, più tecnica e più equilibrata.
Ha vinto la Spagna di Del Bosque che completa il dominio internazionale bissando il successo agli europei di 2 anni fa.
Un pensiero però all'Olanda che perde la sua terza finale di Coppa del Mondo consecutiva.
C'è poco da fare, a volte il destino ti si accanisce contro e ti si mette di traverso sia quando sei sfavorito che anche quando sei favorito.
Ed allora impossibile non ritornare con la mente alle tre finali di Champions perse consecutivamente dalla Juventus.
Come diceva un vecchio saggio " il destino è cieco, ma la sfiga ci vede benissimo!!"

domenica 11 luglio 2010

Juve, Dzeko ad ogni costo




Edin Dzeko.
Il giudizio finale sul mercato 2010 della Juventus dipenderà quasi esclusivamente da lui.
Se il talentuoso attaccante bosniaco l'anno prossimo giocherà a Torino, la prima campagna acquisti gestita da Marotta sarà giudicata sicuramente buona.
In caso contrario, tutte le perplessità che circondano l'operato del nuovo DG juventino rimarranno invece tali.
La settimana scorsa scherzando (ma non troppo) in diretta televisiva con Josè Altafini e Bruno Bernardi mi sono permesso di lanciare una provocazione sul mercato effettuato sino ad oggi dalla Juventus: "con i nuovi acquisti la panchina è sistemata, adesso serve solo di comprare i titolari!"
E' evidente che i giocatori comprati da Marotta fino ad oggi non bastano ne a soddisfare le richieste degli esigenti tifosi juventini ne a rendere la squadra più competitiva rispetto all'anno scorso ne soprattutto ad avvicinare l'Inter.
Su Facebook ho voluto chiedere, ai tanti tifosi bianconeri che ogni giorno mi scrivono e dibattono con me, che cosa manca ancora alla Juventus per poter esser considerata una squadra vera.
E' stato quasi un plebiscito di vedute comuni.
Partendo dalla difesa, il primo obiettivo è un terzino sinistro. Con Grosso da rottamare, la presenza del solo De Ceglie non tranquillizza nessuno e non potrebbe esser altrimenti. Ed allora i nomi più gettonati sono quelli di Clichy ("da scambiare con Melo, che non si deve più presentare a Torino!"), Taiwo, Jansen, Bale e Kolarov.
Sul versante destro, l'arrivo di Motta per ora ha generato solamente rimpianti tra quelli che caldeggiavano la conferma invece di Caceres ("Martin è uno tosto che non molla mai")nella speranza che una volta ceduti Zebina e Grygera si possa provare poi ad arrivare ad uno tra Rafinha, Lichtsteiner o addirittura Sagna.
Al centro con l'arrivo di Bonucci piace anche l'ipotesi Mexes, ma non si pensi minimamente a sacrificare Chiellini ("Giorgio è il futuro capitano della Juventus"). Le altre alternative sono per tutti i gusti, si va dall'usato sicuro di Marquez, passando per i giovani Sakho e Ranocchia, sino ad arrivare all'ex prodotto del vivaio bianconero Masiello.
A centrocampo pochi dubbi. Serve un regista ad ogni costo "si sono dimenticati che abbiamo giocato un anno con Melo a fare lanci lunghi?" o ancora " ma se lo ricordano che abbiamo comprato Poulsen invece di Xabi Alonso?" Le certezze in questo reparto centrale sono Marchisio e Sissoko, quest'ultimo che ha pagato solo un'annata sfortunata ma di cui i tifosi non vogliono fare a meno. Discorso diverso invece per Melo, al quale i tifosi augurano di non presentarsi più a Torino.
Ledesma, Montolivo, Gago, Lassana Diarra, Hernanes, lo stesso Xabi Alonso i nomi più gettonati ma non sono pochi a domandarsi il perché del mancato riscatto di Candreva.
Per quanto riguarda le fasce, Pepe, Martinez e Lanzafame non accendono per niente i sogni dei tifosi. Ci vuole ben altro. L'extracomunitario Krasic ormai è passato in secondo piano perché "Dzeko ad ogni costo" e allora sono i nomi di Joe Cole, Elia, Mata, Elano, Ozil, Hamsik a scaldare ma c'è anche chi si accontenta dei giovani Schelotto o Dzsudzsák.
Resta allora l'attacco e come già scritto c'è un obiettivo unico all'unanimità.
Alternative a Dzeko sono comunque Benzema ("ma si dovrebbe ridurre l'ingaggio"), Suarez, Van Persie ("scambiamolo con Melo" ), Adebayor, Forlan e Maxi Lopez. In merito a quest'ultimo nome mi viene però da fare un'osservazione: se Lo Monaco è riuscito a sfilare 12 milioni di euro a Marotta per il 27enne Martinez, quanto chiederebbe per il 26enne argentino? Si rischia assolutamente una nuova trappola "sola" Corvino-Melo.
Per il ruolo di seconda punta i tifosi non hanno dubbi, fiducia a Diego che "quest'anno ci stupirà".
Quindi nonostante si sogni l'approdo di Dzeko, quasi nessuno è più disponibile a sacrificare Diego pur di averlo. Questo nuovo ruolo "alla Doni" o "alla Cassano" disegnato da Del Neri per il talento brasiliano in casa Juve piace praticamente a tutti.
In conclusione, un riepilogo per rendere più facile la lettura ai vertici dirigenziali bianconeri.
Per rendere felici i tifosi juventini quest'estate basta solo togliere dal mercato Diego, Sissoko e Chiellini, comprare Dzeko ad ogni costo e insieme lui anche un terzino sinistro, un regista ed un'ala di qualità.
Chiedono troppo? Dopo quanto subito con Calciopoli e i successivi 4 anni di gestione fallimentare di John Elkann, proprio no.
Caro Presidente Andrea Agnelli, visto che ti piace ripetere spesso verso i tifosi "la Juve siete voi", allora ascoltali davvero questi tifosi, ascolta la voce di chi ama veramente la Juve incondizionatamente e ne sogna il ritorno nei posti dove merita.
Perché dopo tutte queste aspettative e speranze, veder arrivare poi gente come Ziegler, Manfredini, Padoin, Rivas, Palombo, Guberti, Gilardino o Pazzini i tifosi proprio non lo sopporterebbero!

giovedì 8 luglio 2010

+Krasic -Dzeko. Cassano No, Melo Ni.




Marca.com in delirio celebra l'approdo della Spagna in finale di Coppa del Mondo per la prima volta nella sua storia.
Grazie ad uno splendido goal di testa di Puyol le furie rosse raggiungono l'Olanda di Robben e Sneijder.
Sarà una finale mai vista con una tra Spagna e Olanda che proverà la grande gioia di diventare Campione del Mondo.
Intanto la Juventus continua il ritiro a Pinzolo, dove sono arrivati prima Marotta e poi Andrea Agnelli, per cercare di risollevare l'umore dei tifosi e regalare speranza ad un popolo demotivato dalle ultime stagioni non esaltanti e da un mercato in tono minore.
Marotta avrà il difficilissimo compito di tagliare i rami secchi della rosa e cercare di vendere quei giocatori che Mister Del Neri non riterrà compatibili con il suo progetto.
Del Neri per adesso ha voluto concedere un'opportunità a tutti.
Tra qualche giorno stilerà una lista cessioni che consegnerà proprio nella mani di Marotta, che intanto ha confidato in ritiro che per Krasic si attende sempre la risposta del Cska di Mosca all'offerta effettuata, mentre se non si vende bene qualcuno in attacco arrivare a Dzeko in questo momento è praticamente impossibile. Per questo nel testa a testa per il posto da extracomunitario è favoritissimo ancora il serbo.
Marotta ha inoltre confermato che si farà di tutto per recuperare Felipe Melo e il suo investimento, lavorando sopratutto sulla psicologia instabile del giocatore.
Parlando sempre di instabilità, ha infine definitivamente allontanato la pista Cassano, perchè il carattere del giocatore viene considerato ingestibile e possibile portatore di problemi nello spogliatoio.

mercoledì 7 luglio 2010

La frusta di Del Neri

La nuova stagione della Juventus è partita a Pinzolo all'insegna del pugno duro di Del Neri, che vuole riportare disciplina all'interno dello spogliatoio bianconero.
Dopo la stagione dell'anno scorso vissuta quasi in "anarchia" è anche giusto adottare la frusta per far rendere al meglio i giocatori.
I guai però arriveranno quando si comincerà a giocare per vincere.
Se frusti un asino, per quanto tu possa esser severo e minuzioso non correrà mai come un cavallo.
Il problema è che l'attuale Juve di cavalli di razza che possano far la differenza ne ha sempre meno....
Intanto l'Olanda, grazie agli scarti del Real Madrid Sneijder e Robben, batte l'Uruguay ed accede in finale.
Per la prima volta nella storia dei mondiali una europea vincerà al di fuori del nostro continente.

martedì 6 luglio 2010

"Juve, prendi Benzema"




BENZEMA, KRASIC, DZEKO, LUX.
Aggiornamento sul mercato Juve.


Situazione attuale di Calciopoli

Chi puntare adesso tra Dzeko e Krasic dopo la nuova norma Figc?
Tra i due io scelgo Dzeko senza dubbio alcuno ma se ci fossero possibilità di arrivare a Benzema, preferisco l'accoppiata Benzema - Krasic come dichiarato anche in tv nei video sopra-riportati.
Bene Diego alla "Cassano", cedere Chiellini invece è male male.
Luciano Moggi non va in vacanza e dalle pagine di Libero non perde ancora una volta l'occasione per attaccare la Gazzetta dello Sport.
"Il garantismo rosa è in ritardo di 4 anni"
A quanto pare sono in molti a chiedersi come mai e perché ad Abete, presidente della Figc, sia venuta in testa la brillante idea di modificare la regola sul tesseramento dei giocatori extracomunitari, riducendoli da due ad uno.
Immaginate la felicità di quelle squadre che ne avevano magari già comprato qualcuno. Le proteste sono salite e si tratta di cose serie perché attengono al mercato in fase avanzata: non si può scherzare in questo momento della stagione, per cui l’unica cosa ragionevole che resta ad Abete è fare retromarcia. Il direttore della Gazzetta dello Sport è sceso in campo a difesa di Ruggiero Palombo, uno dei suoi vice, sulla questione della intercettazione del 7 marzo 2005 tra lo stesso Palombo e l’ex designatore Paolo Bergamo.
Comprendo la difesa, non capisco i toni usati. E non condivido per niente il suo giudizio sulla “manipolazione” della telefonata. Ora la questione di base mi sembra del tutto semplice. In presenza di una designazione degli arbitri per sorteggio, attraverso le griglie, non si poteva modificare o aggirare questa normativa. Palombo dice a Bergamo che aveva sbagliato a non inserire il nome di Collina nella griglia di Roma-Juve. Bergamo spiega che le regole per la composizione delle griglie non permettevano la forzatura suggerita da Palombo per indirizzare Collina verso l’arbitraggio di Roma-Juve. E poiché Palombo insiste, Bergamo giunge a dire «ma perché ci volete far fare degli imbrogli? Aggiriamo le regole proprio noi che siamo designatori?». Curioso che di questo parere, più o meno, fosse anche Facchetti quando anche lui voleva Collina e chiedeva ai designatori di usare una griglia con preclusioni di comodo…
Quando Mazzei gli spiegava che bisognava comunque fare il sorteggio (effettuato da
un giornalista), Facchetti mostrava di non capire. Dico al direttore della Gazzetta che è inutile proseguire se ammettiamo che Bergamo non era disponibile ad aggirare la norma. E se la Gazzetta sosteneva che si doveva fare diversamente per il superiore bene (?) del campionato, ciò equivaleva a suggerire griglie fasulle. Tutto il resto sono chiacchiere, e in quanto alla contestualità, invocata ora da Palombo, c’è da rimanere stupefatti. Quattro anni fa non si parlò mai di contestualità degli avvenimenti: i colpevoli erano già indicati come tali dalla Gazzetta ben prima della sentenza. Ma c’è di più, la Gazzetta scopre adesso l’«uso dissennato» e – udite udite – la «diffusione illegale» di un’intercettazione. Strano che non abbia inteso così quelle pubblicate nel 2006, coperte ancora dal segreto istruttorio, e quando titolò
in prima pagina «processateli». Strano che Andrea Monti non risponda sul ruolo avuto dal suo redattore Maurizio Galdi nel processo, nel quale è stato “utilizzato”(lo dicono il colonnello Auricchio, il maresciallo Di Laroni e i documenti) come «fonte utile per le indagini». Una partecipazione attiva e non neutra come si addice a un giornalista. E per la Gazzetta era tutto normale, visto che ha continuato a mandarlo come inviato al processo di Napoli. Intravedo, e mi dispiace, nella postilla di Monti una sorta di “avvertimento ai naviganti” su eventuali nuove intercettazioni che chiamino in causa Palombo. La mia difesa non si preoccupa certo di questo perché cerca solo la verità. Ho l’impressione che Monti sia arrivato da troppo poco tempo alla Gazzetta e ignori come sia stata seguita una certa vicenda. Palombo lo sa, ma di sicurono non ha interesse a farglielo sapere.

domenica 4 luglio 2010

E adesso Dzeko o Krasic?

C'era una volta l'esaltante campionato delle 7 sorelle quando Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Parma e Roma partivano in estate con ambizioni di scudetto e sogni di vittorie internazionali.
Poi i problemi societari della Fiorentina di Cecchi Gori, della Lazio di Cragnotti e del Parma dei Tanzi hanno ridotto a quattro le compagini che nell'ultimo decennio sono rimaste ai vertici del calcio italiano.
In particolar modo, prima del 2006 c'era la Juve della Triade a dominare in Italia e il Milan di Berlusconi in Europa. Poi è arrivato il ciclone Calciopoli a spazzare via le gerarchie precedenti e riscrivere la storia del calcio.
Dall'estate dello scandalo in poi stiamo assistendo a campionati monotoni a senso unico in cui l'Inter domina dall'inizio alla fine, salvo in un paio di circostanze sentire il fiato sul collo da parte della Roma.
Ci avevano detto che dopo Calciopoli il calcio sarebbe stato più pulito e combattuto, con possibilità per tutti di vincere. E' ovvio che ci hanno preso in giro anche su questo.
L'Inter è diventata in assoluto la squadra più forte, praticamente imbattibile ed inarrivabile, l'unica poi con un Presidente disposto ancora ad investire e senza l'ansia da prestazione che aveva condizionato i suoi campionati fino all'estate 2006.
Guardando l'attuale rosa neroazzurra e confrontandola con quelle attuali di Juventus, Milan e Roma viene da chiedersi in che modo si potrà mettere fine a questo dominio assoluto dell'Inter.
Non certo con gli acquisti di Pepe, Martinez, Bonucci, Storari e Motta effettuati dalla Juventus, tutti congeniali al gioco di Del Neri certo, ma nessuno di loro campione che possa fare la differenza e ridurre il gap tecnico dal vertice della classifica.
Non sta meglio il Milan che ormai non investe più e per rilanciarsi propone un parametro zero di 34 anni come Yepes o la rinascita di Amelia e lo trovi a trattare sul mercato giocatori come Blasi, Lazzari e Caceres. Siamo davvero lontani dai tempi in cui la squadra rossonera dominava nelle trattative estive.
La Roma pur essendo l'unica squadra che è riuscita a resistere ad alta quota nonostante i gravi problemi societari che la tormentano, non ha più niente da investire se non idee.
Idee come quella di provare a recuperare Adriano, scommessa però quasi persa in partenza.
E chissà poi chi sarà quest'anno il giocatore che verrà venduto per fare cassa. Negli anni passati è stato il turno di Samuel, Chivu, Mancini, Aquilani. A chi toccherà stavolta?
Forse a Mexes, che con il contratto in scadenza nel 2011 potrebbe altrimenti diventare un problema futuro per i giallorossi.
Con queste premesse, c'è poco da sognare un campionato avvincente nella lotta scudetto anche perché le altre realtà che si sono affacciate ai vertici in questi anni come Palermo, Sampdoria, Napoli e Genoa sembrano entrate in una fase di stallo e con poca voglia di investire.
A complicare il tutto ci ha pensato poi come sempre la Figc, riducendo in corsa il numero dei nuovi extracomunitari tesserabili da 2 a 1.
Cosa cambia con questa norma?
Cambia che ad esempio la Juventus che voleva provare il doppio colpo Dzeko-Krasic adesso dovrà scegliere uno solo su cui puntare, con il rischio magari di perderli entrambi e dover ripiegare sul Guberti o il Gilardino di turno.
Cambia che tutte le squadre adesso prima di puntare su un giocatore cileno piuttosto che giapponese, magari ammirato in questo mondiale, ci penseranno non 1 ma 100 volte per non privarsi della possibilità di fare il colpo di mercato a basso costo, magari proprio il 31 Agosto. Chissà ad esempio se il Milan continuerà a trattare Honda.
Cambia che chi come il presidente della Lazio Lotito stava trattando più giocatori extracomunitari per l'anno prossimo dovrà per forza di cosa aspettare, prima di fare la scelta sbagliata irreversibile.
Cambia che chi come la Roma ha già tesserato un extracomunitario come Adriano non potrà più fare mercato al di fuori della comunità europea.
Certo che questa norma fa davvero sorridere amaramente perchè nell'idea originale dovrebbe servire ad aiutare a rilanciare i vivai italiani.
Ragionando bene però la vicenda assume toni grotteschi se solo si pensa a 2 cose:

1) La squadra che attualmente domina in Italia ha nella sua formazione titolare 4 argentini, 3 brasiliani, 1 serbo e 1 camerunense.
9/11 di formazione provengono da paesi al di fuori della comunità europea. Quindi la norma è facilmente aggirabile attraverso la naturalizzazione dei giocatori e i passaporti multipli.

2) La media età del campionato italiano è tra le più alte in assoluto di tutto il mondo.
L'Italia è un paese per vecchi, basta pensare che quando i giovani italiani da noi giocano ancora in primavera, nei campionati esteri di pari livello i coetanei sono già arrivati all'autunno…

sabato 3 luglio 2010

Dramma Ghana, Brasile a casa



Grandi emozioni nei primi 2 quarti di finale del mondiale:
l'Olanda trascinata da Sneijder elimina il Brasile in cui Felipe Melo fa la parte del lupo cattivo.
Dramma nella seconda semifinale, dove il Ghana orgoglio di un intero continente sbaglia il penalty decisivo al 120° e poi perde alla lotteria dei rigori. Poteva scrivere la storia, ricorderà per sempre questa partita con amarezza.
Ufficiale l'arrivo di Motta in maglia bianconera, sarà lui a prendere il posto di Caceres come vi avevo annunciato tempo fa.
Clamoroso in Figc: non solo viene riconfermata la fiducia in Abete(che vigilerà su Calciopoli, ha detto), ma è stata varata una norma che limita l'ingresso di nuovi extracomunitari ad uno per stagione.
Domani nell'editoriale domenicale spiegherò gli effetti anche sul mercato Juve.
Intanto il Corriere dello Sport da prossimi gli arrivi di Krasic e Mexes.
Occhio sopratutto al francese, se arriva lui può partire Chiellini.
E non credo sarebbe un bene.....