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venerdì 4 gennaio 2013

Pato, la scelta di Berlusconi che ha cambiato il campionato...

Un anno fa Galliani aveva venduto Pato al Psg per 30 milioni di euro,ma Berlusconi si impunto' e fece saltare tutto. Sarebbe arrivato Tevez e quasi sicuramente cambiato l'esito del campionato. Oggi i rossoneri vendono il brasiliano a metà del prezzo e senza nessuna prospettiva a breve termine. La crisi del Milan di Berlusconi si spiega anche in una mossa così...

venerdì 24 agosto 2012

CONTE come BERLUSCONI: "Vergogna, giudici tifosi"

L'ostile Juve
di Marco Travaglio
Gentile John Elkann, Le scrivo da appassionato di calcio, ma soprattutto da juventino che aveva
appena smesso di vergognarsi di esserlo dopo la dipartita di Moggi & C. grazie allo scandalo di
Calciopoli. Ora, se possibile, gli juventini perbene, che hanno iniziato a tifare ai tempi di Boniperti,
Trapattoni, Zoff, Scirea, Gentile, Cabrini, Tardelli, Platini, e anche di Conte, quando la società indossava
un certo “stile”, sono costretti a vergognarsi ancor più di prima. Mai infatti, nemmeno negli anni bui di
Calciopoli, la Juventus si era spinta a tanto: manipolava arbitri e campionati, ma non negava alla giustizia
sportiva il diritto di fare il suo dovere. Oggi invece Suo cugino - il signorino Andrea, che porta il cognome
francamente eccessivo degli Agnelli - ha trasformato la società in una succursale del Pdl: da mesi insulta la
Federazione di cui è uno dei soci più autorevoli e demolisce le regole e le istituzioni della giustizia sportiva, quasi fossero frutto di un complotto planetario contro la Juve, decise all’insaputa del club
più potente d’Italia. Ma non sempre: solo quando danno torto alla Real Casa. Se la giustizia sportiva
respinge i ricorsi per riottenere gli scudetti inquinati e dunque revocati, è una congiura e scattano addirittura
le denunce civili per risarcimento danni (tanto la tremebonda Figc, che per molto meno ha deferito
giocatori e dirigenti di altri club, porge l’altra guancia). 
Se condanna Conte in primo grado e in appello - fra l’altro per vicende cui la Juve, una volta tanto, è
estranea - è “caccia alle streghe” o, per dirla con Berlusconte, i giudici sono “tifosi ” e “pappa e ciccia”
con i testi d’accusa (ma non aveva chiesto di patteggiare su consiglio dei legali della società? S’è mai
visto un innocente che patteggia?). Se invece gli juventini Bonucci e Pepe vengono assolti in entrambi i
gradi di giudizio, il verdetto è sacrosanto e giustizia è fatta. Che direbbe, se fosse vivo, Gianni Agnelli? Era
tutt’altro che una mammoletta. Ma quando Boniperti usava Moggi come osservatore, non lo faceva entrare
in sede: l’Avvocato lo chiamava “il nostro stalliere” e mai l’avrebbe promosso non dico direttore generale,
ma nemmeno magazziniere. Quando, nel 1980, la società fu coinvolta nello scandalo scommesse per un
famigerato Bologna-Juve, non si ricorda una sola parola dell’Avvocato, di Boniperti giù giù fino al
vicemassaggiatore, contro la Figc e i suoi organi inquirenti e giudicanti. E quando la Fiat, come quasi
tutti i grandi gruppi, fu coinvolta in Tangentopoli, Gianni Agnelli si guardò bene dall’attaccare i magistrati. Anzi disse: “È bene che i magistrati lavorino serenamente e tranquillamente. Gli scandali è sempre 
bene che vengano a galla. Ritengo importante che si faccia piena luce e si accertino i fatti. Non credo alle
mezze misure. In certe situazioni è determinante la chiarezza totale”; “Anche in Fiat si sono verificati
alcuni episodi non corretti di commistione con il sistema politico. Credo sia errato e fuorviante pensare
che le indagini della magistratura siano parte di un complotto o di oscure manovre politiche”. Si dirà: era
pura ipocrisia. Può darsi: ma l’ipocrisia è la tassa che il vizio paga alla virtù. Ora si evade anche quella.
Domani inizia un campionato turbolento che, complice la crisi, potrebbe diventare teatro di violenze
e intemperanze fra tifosi. Non crede, gentile Elkann, che sarebbe molto opportuna qualche parola
distensiva dal club campione d’Italia, magari mutuata da quelle dell’Avvocato sui magistrati che devono
“lavorare serenamente e tranquillamente”, sugli scandali che “è sempre bene che vengano a galla”
senza “mezze misure”, sulle indagini e le sentenze che non sono “complotti od oscure manovre”? 
Se il Suo focoso cugino è in grado di pronunciarle, queste parole, tanto meglio. Altrimenti forse è il caso di metterlo in condizione di non fare altri danni alla fu Juventus. 
Nell’attesa, e nella speranza, che prima o poi impari come sta al mondo un Agnelli.

da notare in prima pagina l'articolo a firma anche di PAOLO ZILIANI e tale MALCOLM PAGANI...


venerdì 15 giugno 2012

Isla, Asamoah, Verratti e... Thiago Silva

Asamoah ha effettuato le visite mediche a Torino. Oggi è il giorno di Isla. Nel frattempo la Juve è a un passo dall'ufficializzare anche l'acquisto della metà di Verratti, che però verrà lasciato almeno un altro anno a Pescara a maturare.
Al Milan, per calmare il malcontento dei tifosi, non han potuto fare altro che inscenare nuovamente la pantomima del Berlusconi innamorato che sacrifica gli interessi societari alla volontà del suo cuore, facendo passare questa operazione come un grande colpo di mercato.
Era già successo con Kakà, chissà se anche Thiago Silva poi sarà ceduto alla prossima occasione valida, quando l'effetto scenico dell'operazione sarà svanito...

domenica 28 febbraio 2010

"Blanc, al Tour de France!"


«Ho un sogno: riportare un trofeo europeo a Roma!»
Tac! Non l'avesse mai detto Ranieri.
Queste sue dichiarazioni hanno portato di un male alla Roma, clamorosamente eliminata dal Panathinaikos.
All'Olimpico è andata in scena una vera tragedia greca per i colori giallorossi.
Mi domando sempre perché gli addetti ai lavori tendano ad avere questo genere di uscite, che nella maggior parte dei casi poi porta sempre sfortuna.
Soprattutto se a pronunciarle è chi in carriera ha vinto poco, molto poco come Ranieri o ancora peggio se dette da chi non ha mai vinto nulla come Blanc.
Tanto per ricordare, la stagione bianconera era iniziata sotto i migliori auspici, poi non appena il neo-presidente juventino ha cominciato a dichiarare "al prossimo scudetto metteremo la terza stella" la Juventus è entrata in una crisi quasi irreversibile.
E che dire della frase "la Juventus è in piena media europea con gli infortuni". Tac, pure lì. Da quel momento è iniziato E.R. Vinovo, con la squadra bianconera a dover far fronte ad una serie impressionante di infortuni che ricordano di volta in volta un bollettino di guerra.
Forse ha davvero ragione l'amico Beppe Braida che, intervenendo in radio a "Tutti pazzi per la Juve", ha dichiarato che Blanc assomiglia ad un rappresentante di pompe funebri.
Ma dove Braida è ancor più da apprezzare, anche per il coraggio avuto, è nell'aver sposato completamente il coro ormai più diffuso nella curva juventina: "Blanc, devi tornare al Tour de France".
Blanc è inadeguato per guidare una società prestigiosa come la Juventus perché di calcio ne capisce praticamente niente. Può gestire forse i conti, i contratti, gli sponsor ma di certo uno così non può ricoprire da solo tre cariche fondamentali in società.
La Juventus ha l'obbligo di salvare la stagione conquistando almeno il quarto posto in campionato e cercando di fare più strada possibile in Europa League, beneficiando della cura Zaccheroni che sembra aver rigenerato un ambiente gettato nella depressione massima dalla gestione confusionaria di Ferrara.
Ma arrivare quarti non sarà facile perchè c'è grandissima concorrenza:
Napoli, Sampdoria, Genoa, Cagliari, Palermo. La Fiorentina invece ne sembra tagliata fuori.
I maligni dicono "ma tanto quarta faranno arrivare la Juve!".
Quello che non capisco è : se Moggi il grande manipolatore non c'è più, chi sarebbe il nuovo burattinaio adesso?
Mi è capitato tantissimo di leggere o ascoltare "ecco, è tornato Bettega e la Juve è tornata a rubare…"
Pazzesco no?
Uno che durante l'era della Triade aveva un potere decisionale inferiore al 10%, adesso da vice-Blanc dovrebbe comandare il calcio? Ma non diciamo stupidaggini.
Per un attimo immaginiamo invece se i rigori non concessi contro il Milan prima a Bari e poi a Firenze fossero capitati a favore della Juve. Altro che interrogazioni parlamentari.
Per fare uscire la squadra bianconera dallo stadio sarebbe servito l'esercito armato schierato, con i fucili pronti al fuoco.
E' incredibile come alcuni torti pro-Milan riescano quasi a passare inosservati.
Dite che con questo c'entra qualcosa avere il proprio Presidente proprietario di emittenti televisive e giornali?
Un grande comunicatore dei nostri giorni è senza dubbio Jose Mourinho, che però questa settimana avrebbe dovuto pensare a godersi la sofferta vittoria in Champions piuttosto che parlare a vanvera come troppo spesso gli capita ultimamente.
Sono stato a pensare cosa poter scrivere in risposta alle sue dichiarazioni sciocche su Calciopoli, in che modo consigliargli di tacere. Poi mi è capitato di leggere la lettera che l'amico Giampiero Mughini gli ha scritto dalle pagine di Libero, e di fronte a cotanta bellezza mi sono quasi vergognato di aver solo pensato di farlo io, perché mai avrei potuto scrivere qualcosa di più bello.
Il passo decisivo della lettera rivolta a Josè Mourinho è quello finale "Gli arbitri sbagliano. È il calcio, L'anno scorso, che pure eravate i più forti, hanno sbagliato alla grandissima a vostro favore, più ancora di quanto avessero sbagliato a favore della Juve in un anno in cui sbagliarono tanto a favore della Juve (Peruzzi che para oltre la linea, Deschamps che butta giù un romanista in area di rigore, Ciro Ferrara che tira fuori una palla che aveva superato la linea di un metro e mezzo). Così è. Così è il calcio. Non c'è vergogna a fare il calcio, non c'è vergogna a prendere i soldi del calcio come Lei li prende a iosa e meritatamente. Solo che per quel che è della Sua avventura in Italia, Lei ha avuto una fortuna. Una grandissima fortuna. Che fosse stata distrutta la Juve, la Juve di Umberto Agnelli e Luciano Moggi. Calciopoli non c'entra un beato cazzo. Auguri, mister.."
Chapeau Giampiero.
Chissà poi ad esempio come avrebbe reagito Mourinho se avessero negato a lui due rigori solari con annessa espulsione come fatto da Mejuto Gonzales contro il Chelsea. Altro che manette.
Ma d'altronde parliamo sempre dello stesso Mourinho indignato e schifato dalla Calciopoli italiana che però ha dimenticato quando il suo Porto fu condannato a 6 punti di squalifica per aver tentato di "aggiustare" alcuni incontri del campionato portoghese 2003-2004.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra……