domenica 30 maggio 2010

Juve made in Italy


Il neo Direttore Generale della Juventus Giuseppe Marotta è stato chiaro nel giorno del suo battesimo bianconero:
«Preclusioni verso l'estero non ne ho, ma io sono fautore del made in Italy. Qui in Italia siamo competitivi in ogni settore del calcio: per risultati, valore dei giocatori, e dei giovani, organizzazione societaria e a livello di allenatori».
Dopo aver ipotizzato quindi la settimana scorsa la migliore Juventus che potrebbe nascere per tornare da subito competitivi, stavolta cercheremo di scoprire qual'è la Juventus all'italiana nei sogni del neo DG bianconero.
In porta c'è Gianluigi Buffon, che ha nuovamente giurato eterna fedeltà al mondo juventino. E' lui il leader da cui ripartire. Questa è la notizia che i tifosi bianconeri più aspettavano da tempo.
In difesa, a destra si sta facendo largo la pista Motta, viste anche le molte difficoltà della Roma a riscattarne il cartellino dall'Udinese. Al centro, vicino all'insostituibile Chiellini, ecco che Bonucci sta scalando sempre più posizioni nelle simpatie dei dirigenti bianconeri mentre a sinistra invece si fa sempre più probabile l'ipotesi di un ritorno alla Juventus di Mimmo Criscito.
Questione regista. Non è un mistero che il sogno di Marotta e Del Neri è quello di poter ingaggiare Palombo -di cui si fidano totalmente-, che viene preferito di gran lunga all'ipotesi D'Agostino.
Sugli esterni si segue con grande interesse Pepe, che è stato inserito in cima alla lista delle preferenze.
Confermatissimo Marchisio, promosso come "futuro capitano" della Juventus da mister Del Neri,
restano ancora incerte le posizioni di Camoranesi, Candreva e Giovinco, mentre De Ceglie viene considerato dal tecnico friulano un esterno basso (mi chiedo però quando l'abbia mai visto difendere bene?).
Scritto, la settimana scorsa, della grandissima duttilità tattica di Vincenzo Iaquinta e tracciato per Del Piero un futuro massimo alla "Altafini", la coppia d'attacco dei sogni è Pazzini-Cassano, per trasportare anche a Torino il miracolo doriano di quest'anno.
Ma se la sentiranno Marotta e Del Neri di fare un torto così grande all'ex squadra portandosi via i 3 migliori giocatori in rosa? Di certo Garrone non regalerà nulla, anzi.

Buffon

Motta Bonucci Chiellini Criscito

Iaquinta Palombo Marchisio Pepe

Pazzini Cassano

Questa è la Juventus Nazionale a trazione anteriore nei sogni di Beppe Marotta, per il quale Del Neri farebbe carte false.

Due considerazioni finali.

1)Questa squadra sarebbe davvero competitiva per tornare ai vertici del calcio, confrontandola ad esempio con quella proposta la settimana scorsa?
2)Nell'anno in cui l'Inter ha vinto tutto senza praticamente contare su forze Italiane (l'apporto di Balotelli è stato marginale, quello di Materazzi praticamente nullo se non in "sciocchezze" extra-calcistiche) ha ancora senso affidarsi all'identità nazionale?
Ma forse alla Juventus si sogna di ricreare una squadra tosta come ad esempio quella del 1976-1977 di Giovanni Trapattoni, rimasta nell'ideologia del tifoso bianconero come una delle più belle e vincenti di tutti i tempi.

Zoff

Cuccureddu Morini Scirea Gentile

Causio Furino Tardelli Benetti

Bettega Boninsegna

con il giovane Antonio Cabrini in rampa di lancio!
Ma quelli, ahimè, erano altri tempi e sopratutto era un'altra Juve....

giovedì 27 maggio 2010

Nasce la Juve di Del Neri




La nuova Juve di Del Neri ripartirà da 3 pilastri:
Buffon, Chiellini e Marchisio.
Si vuole puntare su una squadra di identità nazionale.
Bonucci, Motta, Pazzini, Pepe e Criscito i nomi italiani più gettonati per rinforzare la squadra bianconera.
Basteranno per colmare il Gap nei confronti dell'Inter orfana di Mourinho?
Intanto ancora una volta mi piace segnalare l'onestà intellettuale di De Rossi, uno che non dice mai cose banali quando interpellato. Come sempre però, i falsi moralisti l'hanno subito obbligato a ritrattare...
Intanto l'amico David Pratelli ha voluto inviarmi un messaggio di buon augurio per il neo tecnico bianconero.
BUON LAVORO MISTER
Non posso non esprimere un pensiero sul nuovo allenatore bianconero, Gigi Del Neri...
Confesso che l'ingresso dell'ex tecnico blucerchiato non mi entusiasma più di tanto, soprattutto perchè avevo fatto la bocca su un Benitez o Prandelli.
Cosa ci vuoi fare? Le decisioni spettano a chi di competenza e quindi a noi tifosi non rimane altro che rispettare le scelte, osservare e aspettare.
La mia speranza è senza dubbio riposta su Agnelli e Marotta, i quali sapranno ricompattare l'ambiente e ricreare una Juve vincente, magari non subito, ma nel giro di due o tre anni si può sperare di tornare a grandi livelli.
Spero che Del Neri riesca a lavorare serenamente, ha una situazione non facile, ma con un Marotta alle spalle credo che possa riuscire a combinare qualcosa di buono, magari non vincere, ma almeno tornare tra le prime quattro.
Poi se capitasse il miracolo, BEN VENGA!!!
Auguro a Del Neri buon lavoro e spero che mi faccia riaccendere un pò di entusiasmo ricredendomi sulla sua scelta. Davanti a tutto va sempre messo l'amore e l'interesse per la Vecchia Signora...
Un ultima nota la lascio a Materazzi.
Caro Materazzi pensa alla salute che è meglio e lascia in pace i tifosi juventini.
Mi piace inoltre segnalare e riportare il bel pezzo scritto ed inviatomi da Giorgio Buongiorno, affezionato lettore di questo blog.
Dal “projectò” al progetto
In quest’ultima settimana ne sono accadute di cose in casa bianconera, tutte già delineate da un po’ di tempo che hanno trovato solo la loro ufficialità. Andrea Agnelli ha assunto la carica di Presidente, con l’arrivo nella “stanza dei bottoni” di Giuseppe Marotta da Genova, sponda blucerchiata, affiancato dal suo braccio destro Fabio Paratici. Si spera che questo passaggio di consegne ai vertici della Juventus possa segnare un punto di svolta per il futuro della squadra, dopo il disastro di questa stagione.
Voglio un attimo divagare dal tema centrale, per poi tornarci a gamba tesa: la Sampdoria ha annunciato il suo nuovo direttore generale, che sarà Sergio Gasparin. L’ex dg dell’Udinese ci fornisce un assist d’oro quando, nella conferenza di presentazione, afferma che “ci sono in giro grandi società con piccole proprietà”: ecco illustrata, in maniera non troppo velata e forse con un pizzico di sana cattiveria dialettica, la situazione della Juventus post-Calciopoli che a più riprese abbiamo analizzato.
Il “projectò”, come era caro chiamarlo al nostro ormai ex Presidente Blanc, prevedeva degli innesti annuali e graduali su una base ben delineata formata dalla vecchia guardia, da quei big cioè che erano scesi con la squadra in B (più per mancanza di alternative serie che per amore vero verso la maglia, discorso a parte per il Capitano). In quest’ottica si inquadravano, quindi, gli innesti (??) di Andrade, Tiago, Almiron, Poulsen, Amaurì, Felipe Melo, Diego ecc... Innesti basati sul nome, sull’appeal del momento, sul giocatore che potesse infiammare la piazza e mettere a tacere i sempre crescenti malumori causati dalle non vittorie. Un “projectò” che parlava di giovani, di crescita del vivaio ma che puntualmente mandava a giocare altrove i vari Criscito, Ariaudo, Nocerino, Ekdal, Lanzafame, Palladino ecc... E per poco non hanno fatto la loro stessa fine anche De Ceglie e Giovinco, come pure lo stesso Marchisio che erano richiesti dall’Udinese nell’affare D’Agostino.
Un disastro diremmo col senno di poi, ma alzi la mano chi a metà novembre non credeva ancora in una Juventus da Scudetto e forse anche da Champions, con la vista annebbiata dai due gol di Diego all’Olimpico, dal Melo visto in Confederation Cup e forse con ancora in mente i Mondiali del 2006 giocati da Cannavaro e Grosso. Una casa bella esteticamente ma con fondamenta corrose e traballanti è destinata a crollare. E i primi segni di cedimento si hanno abbastanza presto. Ciò che è accaduto nell’annus horribilis bianconero è storia recente e quindi non ci dilungheremo oltre!
L’avvento della nuova triade ha riportato in auge la parola “progetto”, già usata nel recente passato, ma con accezioni di significato diametralmente opposte: il termine italianizzato adesso è rivisitato in un’altra sua forma di significato, inteso come progettualità o, meglio ancora, programmazione non certo a brevissimo termine però. Azzardare una Juve vincente a partire dal prossimo anno è davvero dura anche per i giocatori d’azzardo di professione!
Abbandoniamo quindi per adesso il termine progetto per sostituirlo con quello di programmazione a medio termine: questo vuol dire tornare COMPETITIVI nel giro di 2/3 anni. Sottolineo la parola competitivi perchè non si può dire in questi casi vincenti! Si vince solo attraverso la possibilità di poter COMPETERE con gli altri, ma come è logico in una competizione c’è sempre un vincitore e un perdente, e non vuol dire che quest’ultimo sia per forza inferiore.
Allo stato attuale della situazione, c’è bisogno di ricreare quello zoccolo duro (nei primi anni post-Calciopoli composto dalla vecchia guardia) che è venuto a mancare nel corso dell’ultimo campionato. Poi con Delneri bisogna seguire un credo abbastanza preciso nella costruzione della squadra (cosa che era mancata negli ultimi anni). Il budget inoltre non è infinito come alcune squadre spagnole, quindi non possiamo permetterci giocatori da trenta milioni in ogni reparto, ed anzi sarebbe anche controproducente perchè si rischierebbe di fare la fine del Real Madrid (“zeru tituli”). Molto meglio costruire un’ossatura giovane sulla quale innestare qualche big con l’arrivo del nuovo stadio (e quindi di nuovi introiti).
Se Buffon rimarrà (certamente più per mancanza di offerte concrete che per volontà sua), la difesa necessiterà almeno di tre elementi (due terzini di ruolo per le fascie e un, se non due, centrale forte che possa sostituire il partente Cannavaro e rimpinguare il reparto): in tal caso i nomi più gettonati (ed anche più facilmente “prendibili”) sono Cassani, Kjaer, Bonucci, Criscito e Kolarov. Chiunque verrà di questa lista sarà sicuramente un buon colpo in prospettiva, magari abbinato al rinnovo del prestito di Caceres.
A centrocampo tutto dipenderà dalle indicazioni del mister, se vorrà o meno un regista puro. Infatti Delneri sia nella sua avventura con il Chievo che in quella con l’Atalanta ha sempre utilizzato giocatori come Corini e Cigarini (a quest’ultimo la Juve potrebbe fare più di un pensierino vista l’annata no vissuta a Napoli) mentre nell’ultimo anno alla Sampdoria ha avuto gente come Palombo e Poli che avevano caratteristiche e capacità diverse. Nel caso si decidesse di prendere un regista i nomi sui quali puntare sarebbero sicuramente Cigarini (di cui finora non si è parlato, ma potrebbe avere la voglia di riscattarsi), D’Agostino e Ledesma (in ambito italiano).
Sugli esterni il discorso è più complicato a causa della poca scelta in Europa e del prezzo elevato di alcuni big. La coppia migliore a mio avviso sarebbe quella formata da Krasic e Vargas, prendibili entrambi con un esborso di 35/40 milioni. Da non escludere altri nomi fatti come Maggio, Silva (che vedo poco adatto al campionato italiano), Joaquin o Di Maria (per lui vale lo stesso discorso di Silva). Tutto sembra in alto mare per gli organi di stampa, ma sicuro si starà lavorando sotto traccia.
Capitolo più difficile è quello che riguarda l’attacco: sicuramente ci sarà bisogno di una seconda punta che sappia ridare alla squadra quella imprevedibilità che riusciva a dare Alex Del Piero qualche annetto fa. Resta, innanzitutto, da valutare la possibilità di utilizzare Diego in quel ruolo che già aveva ricoperto a volte nel Werder Brema. I nomi “caldi”, in ottica programmazione, sarebbero sicuramente Giuseppe Rossi, Zarate o Agbonlahor. Per il discorso prima punta, vista la sicura partenza di David Trezeguet e forse di Amaurì, l’ideale sarebbe poter arrivare a Benzema con un’operazione “alla Marotta”. Giocatore giovane, forte, reduce da un anno non al top e che avrà voglia di rilanciarsi. La reale alternativa sarebbe rappresentata da Pazzini più che Dzeko per motivi economici e di ambientamento (un conto è fare 19 gol in Italia e un conto è farli in Germania)...
Mi darete del pazzo, ma io dico NO ad arrivi come quello di Torres, Dzeko o Mascherano a cifre esorbitanti perchè finirebbero per prosciugare il budget del mercato, senza alcuna programmazione e senza riformare l’ossatura della squadra che invece va ricreata, essendo solo dei colpi ad effetto per ingraziarsi la tifoseria!

domenica 23 maggio 2010

Fine di un'epoca





Con la vittoria Champions dell'Inter si chiude un'epoca. Tripletta storica e Juventus superata nel conto delle Coppe dei Campioni vinte...
Fa da contraltare la Juve sgangherata di questi anni, che nella prossima stagione ripartirà da Del Neri.
Mi sono voluto divertire nel provare ad immaginare un mercato da Juve, che metta fine a questa egemonia neroazzurra....Ecco il mio pezzo di questa settimana...

Con l'avvento di Andrea Agnelli, Beppe Marotta e Gigi Del Neri è nata ufficialmente la nuova gestione sportiva bianconera che conta di riportare la Juventus ai vertici nazionali ed internazionali nel minor tempo possibile.
Non bisogna avere fretta né puntare alla rivoluzione a tutti i costi gettando a mare tutto il passato perché anche in rosa c'è molto materiale da cui ripartire.
Proviamo ad ipotizzare la Juventus di Del Neri, che sicuramente farà giocare la squadra con l'amato 4-4-2.
In porta, salvo offerte da capogiro e traumatico divorzio, si ripartirà da Buffon, e non potrebbe esser altrimenti. In un momento così difficile per la squadra juventina serve un totem da cui ripartire, un giocatore carismatico a cui affidarsi. Serve Gigi Buffon.
Manninger è solo un'ottima riserva, mentre Marchetti e Frey sono alternative di minor costo ma anche nettamente di minor valore.
In difesa confermati Caceres sulla destra e Chiellini al centro vanno comprati 2 giocatori di spessore da inserire nella formazione titolare. Ipotizziamo due scambi fattibili: Amauri al Palermo in cambio di Kjaer e Cassani e Giovinco alla Lazio in cambio di Kolarov.
La nuova difesa potrebbe esser Buffon tra i pali, Caceres terzino destro, Chiellini e Kjaer coppia centrale, Kolarov terzino sinistro. Giovane, forte e motivata.
Riportando poi Criscito a Torino nell'affare Palladino, le alternative difensive sarebbero Cassani a destra, Legrottaglie al centro e Criscito a sinistra. Via Grygera, Zebina, Cannavaro e Grosso con difesa quindi rinforzata a costo zero e con tagli di stipendi importanti.
Passiamo al centrocampo.
Nella fase centrale la squadra è a posto. Sissoko, Melo e Marchisio garantiscono quantità e qualità. Come regista si può riportare gratis a casa Almiron dopo l'ottima stagione rigenerativa di Bari. Via Poulsen e Tiago per fare cassa, cercando di racimolare qualcosa dalla loro cessione, risparmiando sopratutto sui loro onerosi contratti.
Il vero investimento nella fase mediana va fatto sulle fasce, anche se Marchisio a sinistra e Iaquinta a destra hanno dimostrato in passato di sapersi adattare anche a giocare sugli esterni. Poi De Ceglie a sinistra come alternativa si può confermare, così come uno tra Camoranesi e Salihamidzic per la destra.
Schweinsteiger, Di Maria, Ribery, Maggio, Drenthe, Vargas, Walcott, Krasic, Pepe, Robben, Silva, Ziegler sono invece i nomi che circolano per l'ala da comprare che faccia fare il salto di qualità. Ce n'è per tutti i gusti e tutti i prezzi.
Per Diego nel 4-4-2 di Del Neri sembra proprio non esserci posto. Ed allora agli introiti della sua cessione, sommata a quella anche di Trezeguet e le precedenti citate, considerando anche l'importante risparmio sul tetto ingaggi, la Juventus potrebbe investire forte dove serve, magari riportando anche casa il duttile Lanzafame disponibile a giocare in più ruoli, sia a sugli esterni che in attacco.
Il sogno per l'attacco a quanto sembra è Dzeco, con Pazzini prima alternativa.
Io la penso diversamente. E se invece si puntasse sulla voglia di riscatto di due campioncini come Benzema e Zarate, che quest'anno hanno fatto male nelle loro rispettive squadre?
Ricapitolando, con scambi oculati, 30-40 milioni di investimento sommati agli ingaggi risparmiati e le cessioni incassate, la nuova Juventus, schierata con il classico 4-4-2, potrebbe esser questa

Buffon

Caceres Chiellini Kjaer Kolarov

Di Maria F.Melo Sissoko Marchisio

Benzema Zarate


Panchina Manninger, Cassani, Legrottaglie, Criscito, Salihamidzic, Almiron, De Ceglie, Del Piero, Iaquinta e Lanzafame.
Niente male no? E la media età dell'11 titolare sarebbe tra le più basse d'Europa...
Cobolli Gigli, Blanc, Secco e Castagnini hanno insegnato a tutti come non si gestisce la Juve, sbagliando tutto il possibile.
Adesso sta al nuovo ciclo dimostrare di aver fatto tesoro dell'inadeguatezza di chi li ha preceduti.

giovedì 20 maggio 2010

Nasce la Juve di Andrea


Nasce la Juve di Del Neri e Marotta. Riuscirà a far uscire la squadra bianconera dal burrone dove è precipitata?
E intanto Prandelli potrebbe diventare il nuovo Ct come anticipato da Moggi da mesi.....

lunedì 17 maggio 2010

Ancora Inter




In studio mi è stato chiesto da Luigi Colombo
Cosa serve alla nuova Juventus per rilanciarsi nella prossima stagione?
La mia risposta televisiva è stata
"Basta che il nuovo Presidente bianconero Andrea Agnelli per il calciomercato e la gestione della rosa si affidi ai consigli di Luciano Moggi, boicottato invece dalla precedente dirigenza.
Senza false ipocrisie, chiedere consigli al miglior direttore sportivo degli ultimi 30 anni credo sia sinonimo di grande intelligenza a prescindere dell'idea che si ha di Calciopoli
"
Queste invece le dichiarazioni di Luciano Moggi, nel corso della trasmissione "Studio Stadio"
INTER – ONORE A MOURINHO
"L'Inter pur essendo nettamente la squadra più forte del campionato ha rischiato di perdere lo scudetto. Onore a Mourinho che è stato capace di esser dirigente e allenatore insieme e ha capito qual'era il modo giusto per mettere le mano avanti soprattutto quando ha visto i suoi giocatori stanchi nel finale di stagione."
ROMA – SCUDETTO PERSO IN CASA CONTRO LA SAMPDORIA
"La Roma ha perso lo scudetto la sera della sconfitta casalinga contro la Sampdoria. La paura di vincere l'ha fregata. Con Mourinho al posto di Ranieri probabilmente sarebbero riusciti a vincere lo scudetto. Il campionato della Roma è stato grande ma alla fine resta l'amaro in bocca. E' come se si è arrivati a Roma, senza però vedere il Papa."
SAMPDORIA- DEL NERI REGALO D'ADDIO MA IL PALERMO HA MOSTRATO UN MIGLIOR GIOCO
"Del Neri prima di andare alla Juve ha regalato ai tifosi della Sampdoria una grande gioia. Alla fine la squadra doriana l'ha spuntata sul Palermo per il quarto posto valevole il preliminare della prossima Champions League anche se la squadra siciliana ha mostrato un miglior gioco. Alla fine la squadra di Zamparini ha pagato l'inesperienza dei suoi tanti giovani."
MILAN E JUVE – GAP CON L'INTER ANCHE PER COLPA DEL MERCATO SBAGLIATO
"La Juventus per Felipe Melo ed il Milan per Huntelaar hanno speso più di quanto fatto dall'Inter per Sneijder. Anche questo ha influito ad allargare il Gap tra le compagini. E che dire del mercato di Gennaio? L'Inter a costo zero ha preso Pandev che è stato importante, mentre la Juve ha preso Paolucci e il Milan Mancini…. Che altro aggiungere?"
FINALE CHAMPIONS – INTER GRANDE FAVORITA MA ATTENZIONE ALLE SQUADRE TEDESCHE….
"L'Inter è nettamente superiore al Bayern che sarà privo anche di Ribery ma dovrà stare molta attento. Ricordo quando alla Juve giocammo contro il Borussia Dortmund da stragrandi favoriti e perdemmo contro una squadra imbottita di nostri ex calciatori scartati…."
NAZIONALE – NON E' PIU' QUELLA DEL 2006 ISPIRATA DALLA GRANDE JUVE
"Lippi ha deciso di puntare sul gruppo, puntando sull'usato sicuro anche perché il ricambio generazionale in questi anni non c'è stato. Certo un conto è stato puntare sul blocco Juve nel 2006, quando praticamente in finale a Berlino c'era l'intera squadra bianconera costruita da me esclusi Nedved ed Ibrahimovic e un conto è puntare adesso su un blocco di una squadra incappata nella peggiore stagione della sua storia. Sarà già tanto se si supererà il primo turno. Tra le assenze più di tutte mi ha stupito quella di Ambrosini. Il gruppo comunque è fondamentale e lo sa bene anche Fabio Capello che ad esempio si porterà Beckham in Sudafrica pur da infortunato."
CALCIOMERCATO – CHE BOMBE!
"Mourinho al Real Madrid? Io credo che la squadra spagnola punterà ancora una volta su Capello. Di certo se Mourinho andrà in Spagna, Capello allenerà l'Inter! La pista Benitez è solo un depistaggio, così come non è mai stata una pista concreta per la Juventus che sarà allenata da Del Neri. Prandelli sarà il prossimo allenatore della Nazionale con Lippi che potrebbe finire al Milan come Direttore Tecnico."
CALCIOPOLI – ECCO PERCHE' LA GAZZETTA CONOSCEVA LE SENTENZE IN ANTICIPO….
"Chissà se Ruggero Palombo avrà il coraggio di rispondermi a quanto gli ho scritto dalle pagine di Libero di ieri. Il suo compagno di banco Maurizio Galdi e il colonnello Auricchio sono amici dal 2003 ed è stato utilizzato per apprendere notizie investigative nell'ambito del calcio, mentre il Maresciallo Di Laroni chiedeva a Galdi in merito alle modalità del sorteggio arbitrale. Ecco perché la Gazzetta dello Sport conosceva le sentenze in anticipo, perché è stata parte attiva in Calciopoli. Si saranno pure inventati qualcosa appositamente?"

domenica 16 maggio 2010

Fine di un'epoca


Assistere ad un Milan-Juventus senza più nessuna importanza per i vertici della classifica fa sicuramente nostalgia ai tanti tifosi delle due squadre che per anni hanno ammirato duelli epici in Italia e in Europa.
Oggi le due compagini sono stanche, logore, quasi completamente da rifondare. Sopratutto la Juventus incappata nella stagione peggiore della sua storia, conclusa in maniera vergognosa anche con l'umiliante 3a0 di San Siro.
Lo strapotere dell'Inter è destinato a durare inesorabilmente ancora per molti anni. Con o senza Mourinho.
Partiamo proprio dalla squadra bianconera. Dopo questa stagione imbarazzante su tutti i punti di vista da chi ripartire nella prossima stagione?
Buffon e Manninger sono una coppia che garantisce competività tra i pali. Da riconfermare, sempre se hanno voglia di rimanere.
In difesa blindati Chiellini e Caceres, da discutere sono solo le permanenze eventuali di De Ceglie e Legrottaglie, ma solo come possibili rincalzi. Via Grosso, Cannavaro, Zebina e Grygera. Reparto praticamente da rifondare in toto o quasi.
A centrocampo un'altra chanche per Felipe Melo, blindato Marchisio, fiducia in Sissoko, da riscattare Candreva. Resta da stabilire cosa ne sarà di Diego. Molto, praticamente tutto, dipenderà da chi sarà il nuovo allenatore bianconero della prossima stagione e con quale schema schiererà la formazione in campo. Via Camoranesi e Salihamidzic per raggiunti limiti di età, via Poulsen per un rapporto ingaggio-rendimento non da Juve. Servono assolutamente giocatori di fascia capaci di saltare l'uomo e fornire cross e assist per le punte.
In attacco fiducia ancora in Del Piero, Iaquinta e anche Giovinco, che può sempre esser un'ottima alternativa. Da valutare attentamente le posizioni di Amauri e Trezeguet. L'italo-brasiliano va venduto solo nel mezzo di una favorevole operazione di mercato altrimenti si può anche riconfermare. La posizione dell'attaccante franco-argentino, come già per Diego, va valutata invece in base al gioco che verrà applicato nella prossima stagione. Se arriva un allenatore che gioca sugli esterni con cross al centro a ripetizione perché mai privarsi di un bomber spietato anche se ormai statico come Trezeguet? In caso contrario serve un centravanti di spessore internazionale a tutti i costi.
La nuova Juventus post-Calciopoli in questi 4 anni ha dimostrato a tutti come non si deve gestire una società di calcio. Va presa ad esempio, ma in negativo.
Giocatori svenduti come Miccoli, Balzaretti, Molinaro, Cassani, Palladino, Criscito, Blasi, Zalayeta, Nocerino, Marchionni. Sicuramente non campioni ma gente che non avrebbe sicuramente sfigurato nell'attuale organico e soprattutto che non è inferiore agli acquisti iper-pagati da Blanc & C. sul mercato. Si pensi ad Andrade, Boumsong, Tiago, Almiron, Poulsen, Grosso, tanto per fare qualche nome. Non conta i soldi che si investono, ma come vengono investiti e bisogna anche avere il coraggio di puntare sui giovani.
Da questo punto di vista non sta certo meglio il Milan, anche se l'anno prossimo a differenza della Juventus disputerà ancora la Champions.
In porta dovrebbe puntare ancora una volta su Abbiati. In difesa con Thiago Silva, Abate, Bonera e Antonini da confermare c'è la permanenza di Nesta da valutare in base alle sue condizioni fisiche. Il resto è quasi tutto da rottamare. Zambrotta, Jankulovski, Oddo, Favalli e Kaladze sono ormai giocatori logori, stanchi o a fine carriera.
A centrocampo c'è veramente poco da cui ripartire. Gente come Ambrosini, Gattuso e Seedorf non garantiscono più integrità fisica e rendimento costante. Flamini e Pirlo sono da confermare, ma poi? Settore completamente da ringiovanire.
In attacco Borriello e Pato da blindare a tutti i costi, Inzaghi da pensionare. Ronaldinho da confermare e Huntelaar o da rispedire al mittente o da trattenere ma al massimo come riserva.
L'impressione è che indipendentemente da chi sarà il nuovo allenatore di Juventus e Milan nella prossima stagione il loro futuro dipenderà soprattutto dal mercato che le due formazioni effettueranno e dal coraggio che dimostreranno nell'abbassare la media età della rosa con giovani che possano consentire loro di tornare competitivi al più presto nel giro di pochi anni.
E l'Inter se la ride.....

sabato 15 maggio 2010

Pulizia Juve



Uno alla volta, se ne stanno andando tutti. Cobolli Gigli, Secco, Castagnini. Presto toccherà anche a Blanc, già fortemente ridimensionato. La nuova Juve parte dall'allontanamento di coloro che in 4 anni hanno gestito la Juventus nel peggior modo immaginabile.
Pagherà per loro anche Bettega, colpevole di essersi seduto al tavolo con chi ha cercato di pugnalarlo alle spalle.

martedì 11 maggio 2010

Marotta porta Del Neri?

La nuova Juve potrebbe ripartire da Del Neri, è lui l'allenatore sponsorizzato da Beppe Marotta per rilanciare la Juve. Si farà un ultimo tentativo per Benitez o Capello, altrimenti si virerà con decisione sul tecnico friulano....

lunedì 10 maggio 2010

"Juve squadra da rifare.."



Luciano Moggi, nel corso della trasmissione "Studio Stadio" ha come sempre rilasciato dichiarazioni che faranno discutere sulla giornata di Campionato e non solo.
CALCIOPOLI - MA QUALE RADIAZIONE!!
“Lo dicevo io che non ero stato radiato anche perché chi firmerà quel documento, se mai verrà firmato, se ne assumerà le responsabilità. Chissà quanto sarà costato al vice Direttore della Gazzetta dello Sport Ruggero Palombo ammettere il proprio errore di disinformazione e fare retromarcia direttamente dalle pagine della Rosa….”
ROMA – COMUNQUE VADA SARA’ UN SUCCESSO
“Speranze scudetto ormai ce ne sono pochissime, ma il campionato della Roma è stato comunque strepitoso soprattutto dall’arrivo di Ranieri in poi che ha fatto un grandissimo lavoro. L’esclusione di Totti in Coppa Italia? Forse il capitano giallorosso non ce la fa più a giocare 2 partite in 3 giorni d’altronde capitava anche a noi con Emerson ma mica lo sbandieravamo alla stampa!”
INTER – MOURINHO, VULCANO DI POLEMICHE
“La fatica avanza dopo una stagione così intensa ma Mourinho ne sa una più del diavolo e per la sfida con il Siena ha già sparso in aerea le polveri di un vulcano di polemiche pronte ad esplodere. Il “lesto” Palazzi dovesse vincere il Siena sarà costretto ad aprire un’inchiesta… La differenza tra Mourinho e Ranieri è che il portoghese fa prima da dirigente e poi da allenatore. Fa tutto lui da solo. I risultati gli stanno dando ragione e in Champions League nonostante i tanti favori arbitrali avuti contro Chelsea e Barcellona ha comunque meritato di arrivare in finale”
ULTIMO POSTO CHAMPIONS – ORMAI SOLO LA SAMPDORIA SI PUO’ SUICIDARE
“Sampdoria e Palermo hanno disputato 2 campionati fantastici, ma solo una di loro potrà arrivare a giocarsi la Champions League attraverso i preliminari di Agosto e questa quasi sicuramente sarà la squadra doriana perché l’ultima giornata non dovrebbe cambiare le cose perché le rispettive avversarie non hanno più niente da chiedere al campionato. Ormai solo la Sampdoria potrebbe suicidarsi!”
MILAN E JUVENTUS – 2 SQUADRE LOGORE DA RIFARE
“La sfida di domenica prossima tra Milan e Juventus vedrà di fronte due squadre ormai logore, cotte, quasi completamente da rifare. Il Milan potrebbe perdere Pato? Ci mancherebbe solo questo per i rossoneri…. La Juventus non se la passa assolutamente meglio, ormai ha battuto tutti i record negativi di sempre. L’arrivo di Andrea Agnelli è servito per adesso a togliere alcune cariche a Blanc, ma per quanto ne capisce di calcio il francese non ne meriterebbe nemmeno una. Quanto ci vorrà affinchè la Juve tornerà grande? Se continuano a comprare mediani al posto di registi e gente come Andrade, Poulsen, Tiago e via dicendo non basteranno 20 anni! Se darò consigli ad Andrea Agnelli? Di certò non li rivelerò in televisione o sui giornali….”
EUROPA LEAGUE – NAPOLI MERITA QUESTA GIOIA
“Con il +4 sulla Juventus il Napoli ha conquistato matematicamente il sesto posto valido per la prossima Europa League. Napoli è una piazza meravigliosa che merita questo grande risultato”
FIORENTINA – PAGATA A CARO PREZZO L’ASSENZA DI MUTU E L’ERRORE DI OVREBO…
“La Fiorentina ha pagato a caro prezzo l’assenza di Mutu, un giocatore che a Firenze faceva la differenza. Non dimentichiamoci però che senza errori arbitrali avrebbe potuto fare strada in Europa. Se ci si pensa bene Bayern-Inter sarà anche la finale delle squadre che più hanno beneficiato di aiuti arbitrali in Champions…”
NAZIONALE – NO A BALOTELLI E TOTTI. SI A MARCHISIO E DI NATALE
“. Il caso Totti-Balotelli ha precluso ad entrambi i mondiali? No, non credo anche perché nessuno dei due penso fosse nelle idee di Lippi per i mondiali. Chi di certo sarà ai mondiali è Marchisio che è sicuramente un buon giocatore e soprattutto Di Natale che ha disputato una stagione eccezionale! Comunque l’Italia non è competitiva per riconfermarsi campione del mondo, sarà già dura superare la prima fase a gironi.”
ANCELOTTI – UNO DEI MIGLIORI
“Complimenti a Carlo, davvero un ragazzo eccezionale che quando abbiamo assunto alla Juventus ha avuto non pochi problemi con la piazza di Torino che proprio non l’ha mai digerito. Ma è un grande allenatore e l’ha sempre dimostrato ovunque è stato. D’altronde anche a Torino senza la pioggia di Perugia e la legge sugli extracomunitari cambiata in corsa avrebbe vinto 2 scudetti in 2 anni!!”

domenica 9 maggio 2010

Indovina il nuovo Mister....


La trattativa che vedeva Benitez vicinissimo alla panchina della Juventus per la prossima stagione sembra esser entrata in una fase di stallo, forse decisiva in negativo per l'esito dell'operazione. La squadra bianconera non vuole aspettare oltre il tecnico spagnolo, anche perchè con tutto il rispetto per l'allenatore dei Reds, se a Torino decideranno di attendere qualcuno lo faranno solo per Sir Fabio Capello!
Rafael Benitez è sicuramente un tecnico di valore, pragmatico, intelligente ma non ha mai mostrato un grandissimo calcio, spumeggiante e vincente che giustifichi tutte queste sue richieste economiche e di tempo. Quindi o accetta subito la panchina bianconera o è giusto scartarlo. Detto di Capello che comunque difficilmente accetterà di tornare alla Juve (anche se il ritorno di Andrea Agnelli lascia aperta qualche minima speranza) e comunque prenderebbe una decisione solo dopo i Mondiali, in questi giorni sono stati accostati alla Juventus tantissimi nomi di potenziali candidati. Poteva mancare il nome di Marcello Lippi, colui che ha condizionato in negativo la stagione della Juventus con i suoi consigli di mercato totalmente sbagliati? Assolutamente no. D'altronde il Marcello Nazionale ha dimostrato che almeno in panchina non è secondo a nessuno ma ipotizzare un Lippi terzo sembra davvero fantascienza. C'è l'ipotesi Prandelli, arrivato forse al capolinea della sua esperienza a Firenze, che come classe e stile non ha eguali nel mondo del calcio. Si è parlato anche di un ritorno di fiamma per Spalletti, recentemente emigrato in Russia con lo Zenit. E che dire del nome di Del Neri? Da quando Marotta è vicinissimo alla Juventus, mezza Sampdoria è stata accostata alla squadra bianconera, mancava solo il tecnico blucerchiato... Restano poi le candidature di Allegri e Roberto Mancini, scelta quest'ultima che sarebbe mal digerita dalla piazza.
Da questo nugolo di nomi dovrebbe uscire il nuovo tecnico bianconero, ma il condizionale è d'obbligo quando si ha a che fare con la Juventus post-Calciopoli.
L'allenatore è comunque l'ultimo dei problemi juventini dei fallimenti di questi anni, basti pensare infatti che Didier Deschamps ha riportato il Marsiglia allo scudetto dopo tantissimi anni e che Claudio Ranieri con la sua Roma sta lottando per lo scudetto fino all'ultima giornata contro la corazzata Inter.
L'Inter che domenica scorsa ha praticamente vinto una partita fondamentale per lo sprint finale senza nemmeno giocarla. A torto o ragione se ne son scritte e dette tantissime sulla sfida dell'Olimpico, anche se in queste circostanze è davvero dura capire chi è nello sbaglio e chi no. Il pubblico laziale ha tifato contro la propria squadra? Vero, ma è forse un reato? Assolutamente no. Magari è un gesto di cattivo gusto, ma non mi sembra che il 5 Maggio 2002 quando i tifosi laziali ebbero lo stesso identico comportamento si gridò ugualmente allo scandalo, anche perché alla fine a scendere in campo sono sempre i giocatori.
E' solamente mancato il Poborsky di turno, ovvero il giocatore che rovina i piani di chi vuol far festa insieme in amicizia.
Roma è una piazza particolare, dove la rivalità capitolina conta prima di tutto. E tifare a favore della propria squadra o contro i "cugini", spesso si confonde come intensità di espressione.
Mercoledì 5 Maggio 2010 poi all'Olimpico, a 8 anni di distanza da uno dei più bei campionati italiani di sempre con tre squadre in lotta per lo scudetto fino all'ultima giornata, è andata in scena la finale di Coppa Italia tra Roma e Inter. I tifosi giallorossi sognavano di esser la prima squadra italiana a conquistare 10 coppe nazionali ma si sono dovuti piegare di fronte alla prodezza del giocatore interista più decisivo della stagione. Quel Diego Milito incredibilmente snobbato fino quasi ai 30 anni.
Ma la sfida rischia di passare alla storia più per il fallaccio post-provocazioni(ci sono state?) di Totti a Balotelli, con successive reciproche accuse scarica-barile. Il gesto di Totti è stato bruttissimo, ingiustificabile ma quando in passato scrivevo che l'antipatia degli stadi italiani contro Balotelli non era razzismo, molti sottovalutavano la natura provocatoria del giocatore di colore neroazzurro, che magari in questa circostanza non aveva nemmeno esagerato come suo solito. Stiamo comunque parlando di un giocatore che verrebbe fischiato ovunque anche fosse bianco, ne è esempio lampante anche il rapporto di odio-amore con i propri tifosi. Se poi si vuole colpevolizzare a tutti i costi Francesco Totti lo si può fare dicendo che non è nuovo a questo genere di giocate, ma va anche ricordato che è da sempre uno dei giocatori più provocati e picchiati della serie A italiana o perlomeno lo era fin quando ancora correva e si muoveva per il campo.
Quindi azione-reazione da condannare, ma questo linciaggio nei confronti di Totti e Balotelli è insopportabile. Hanno sbagliato entrambi, chi prima e chi dopo ma il calcio non è mai stato uno sport per suore carmelitane scalze ne per finti perbenisti.

sabato 8 maggio 2010

E se tornassero Zidane o Platini?



Questo è il momento preferito da parte dei giornali sportivi. Quello di sparare nomi forti per illudere il tifoso, sopratutto dopo una stagione fallimentare come quella di quest'anno della Juventus. Io credo che prima di tutto bisognerà capire chi sarà il prossimo allenatore della Juventus e che margine di operatività avrà Andrea Agnelli.....

giovedì 6 maggio 2010

La Roma resta a 9

La Roma fallisce l'opportunità di esser la prima squadra italiana ad arrivare a quota 10 Coppe Italia vinte. La vittoria finale va all'Inter, grazie ad un golasso di Milito.
La Juventus può ancora sperare in futuro di esser la prima ad arrivare a 10.
Magra consolazione....

domenica 2 maggio 2010

Finalmente Andrea

Chi scrive, il 3 Gennaio 2010 (leggi qui) alla luce del fallimento sportivo del "progetto Elkann", aveva anticipato questi nuovi scenari che stanno succedendo in casa juventina quando tutti invece davano per impossibile la cosa.
Silurato Cobolli Gigli, destituito Blanc, emarginati Secco, Castagnini e Fassone resta solo da capire come sarà strutturata la nuova Juventus a livello societario.
Di sicuro il nuovo Presidente Andrea Agnelli, che non ha mai rinnegato per un solo istante quella Triade scelta dal padre, non mancherà di farsi consigliare per il meglio da coloro che per 12 anni hanno portato la Juventus ad essere una delle squadre più forti ed invidiate del mondo senza far investire ai proprietari un solo centesimo di euro.
A Luciano Moggi e Antonio Giraudo molto probabilmente non sarà consentito di rientrare nel calcio direttamente, anche perché la Figc con tempestività ha voluto tamponare questo rischio con una proposta di radiazione, ma si potrà negare loro anche di consigliare al meglio il loro "pupillo"?
Resta da capire adesso che fine faranno Marotta e Benitez, il cui approdo in bianconero fino alla settimana scorsa veniva dato per certo.
Non è mistero infatti che la "nuova" Juventus ha provato in settimana un estremo tentativo per il ritorno di Fabio Capello, che però ha declinato la proposta.
Non sottovaluterei a questo punto nemmeno un ritorno di fiamma bianconero per Allegri.
Ricordate la benedizione avuta dal tecnico toscano da parte di Luciano Moggi tempo fa?
"Con una dirigenza forte, Allegri potrebbe esser il nuovo Lippi per la Juventus…." Ecco, adesso la dirigenza juventina forte, dopo un vuoto societario di 4 anni, potrebbe finalmente esserci.
Altra notizia gradita al popolo bianconero è il ritorno di Pavel Nedved, grandissimo amico di Andrea Agnelli.
Pavel Nedved avrà un ruolo importante nel settore giovanile della Juve che verrà.
E potrebbe rientrare al più presto a Torino anche Romy Gai.
Torniamo al calcio giocato.
La Roma di Ranieri contro la Sampdoria ha fallito una grandissima occasione, forse decisiva per il tricolore, ed è stata scavalcata dall'Inter e come sempre ahimè capita in Italia si è data la colpa di tutto ciò all'arbitro.
A quanto si è letto in questi giorni, anche su giornali nazionali di grande tiratura, Damato avrebbe un passato da tifoso neroazzurro sfegatato nonché grande amico di Cassano.
Conosco bene i sacrifici che un arbitro compie per arrivare a questi livelli, i campetti di periferia, gli insulti ad ogni latitudine, i derby di quartiere e di paese con la scorta a portarti via per guadagnare si e no un rimborso spese.
Sono per questo certo che quando si arriva a livelli professionistici, gli arbitri dimenticano la propria fede sportiva. Quindi finanche Damato fosse stato da giovane tifoso interista di certo questo non ha influito sul suo arbitraggio di Roma-Sampdoria.
Altra cosa è la sudditanza psicologica, che induce gli arbitri a sbagliare in favore della più forte per paura di "rischiare" la propria carriera nazionale e internazionale. Ma questa è un'altra storia.
L'Inter tornata in vetta in campionato punta adesso al tris:
Coppa Italia, Scudetto e soprattutto Champions.
L'impresa di Barcellona sicuramente resterà nella storia dell'Inter e del calcio italiano.
Magari ai nipotini, sponda Appiano Gentile, ometteranno di ricordare che tra andata e ritorno il Barcellona ha subito pesanti danni arbitrali, ma l'errore dell'arbitro fa parte del gioco e va sempre accettato.
E allora complimenti a Mourinho che con un catenaccio di Trapattoniana memoria (o forse più, con gli attaccanti schierati da ali a protezione dei terzini, ha imbrigliato l'evanescente Barcellona galattico.
D'altronde non sarebbe stato possibile diversamente vista la defezione all'ultimo momento di Pandev e l'eccessiva espulsione di Motta dopo pochi minuti.
Impresa d'altri tempi per Mourinho allora, con un gioco all'italiana.
Proprio quell'Italia più volte bistrattata in passato dal tecnico portoghese e dalla quale invece ha ancora tanto da imparare!
Queste le dichiarazioni rilasciate da Luciano Moggi nel corso di "Tutti pazzi per la Juve"
Luciano Moggi è intervenuto nuovamente durante la trasmissione radiofonica bianconera “Tutti Pazzi Per La Juve” chiarendo la questione sulla sua “ventilata” radiazione dal mondo del calcio ed esprimendo il proprio parere sulla nomina di Andrea Agnelli come nuovo Presidente della Juventus, sul processo in corso a Napoli e su un suo possibile ritorno in bianconero insieme a Romy Gai.

Caro Direttore, l’abbiamo vista ricevere anche il Tapiro di “Striscia La Notizia”, può fare chiarezza sulla sua presunta radiazione?
“In pratica hanno contrabbandato per vera la notizia della radiazione, si segue qualcuno che inventa, ma la radiazione non è arrivata. Non credo che provino a farla. Chi dovesse firmare quella lettera si firmerà una condanna perché tutto quello che hanno messo e tutto quello che hanno usato come abuso d’ufficio poi lo dovranno pagare davanti alla Procura della Repubblica”.
Come commenta l’ormai prossima nomina a nuovo Presidente della Juventus del suo amico Andrea Agnelli? E’ possibile ipotizzare un suo ritorno in bianconero?
“E’ sicuramente un bene della Juventus. Resta il fatto che Andrea è un grande amico. Il futuro vedremo quello che è anche perché io voglio capire bene la mia situazione visto e considerato che a Napoli sta andando tutto benissimo”.
Pensa che sia una strana coincidenza la notizia sulla sua presunta radiazione e la nomina di Andrea Agnelli?
“Probabilmente quelli che hanno fatto aleggiare nell’aria il discorso della radiazione non si sono preoccupati di quello che sta succedendo a Napoli: sono colpevolisti in paura”.
La Lazio, considerando quanto sta emergendo al processo di Napoli, come hanno dichiarato i legali biancocelesti, pensa di chiedere i danni alla FIGC.
E la Juventus che dovrebbe fare?

“La Juventus dovrebbe mandare in fallimento la FIGC.
Comunque è già tanto che la Juventus stia preparando il ricorso per la revoca dello scudetto dell’Inter: questa è già una vittoria perché prima non ci pensavano neppure.
Se le cose sono fatte con giustizia, certamente l’Inter non merita lo scudetto degli onesti. Meriterebbe un altro scudetto: quello con la ‘d’ davanti”…

Se Andrea Agnelli dovesse chiederle qualche consiglio di mercato, lei glielo darebbe?
Le amicizie sono fatte anche per questo…
“Non ci sono dubbi”.
Con la nomina di Andrea Agnelli ed il possibile ritorno di Pavel Nedved, pensa che il popolo bianconero possa essere positivamente fiducioso sul futuro della Juventus?
“Attenzione, la nomina di Andrea Agnelli è soltanto la nomina di uno che capisce di calcio, cosa che non c’era prima. Però la nomina non va in campo a giocare: deve essere rifatta una squadra totalmente nella testa e nei muscoli dei giocatori. Non è che si possa pensare nei miracoli nell’immediato. Sicuramente Andrea nel futuro farà certamente bene perché è l’unico che sa di calcio”.
Tantissimi tifosi, che da sempre la sostengono con affetto, con messaggi di stima ed apprezzamento, la invitano a continuare a lottare anche per loro. Cosa può rispondere?
“Io ho lottato fino ad ora per me e per la Juventus e per quelli che hanno lavorato nella Juventus. La soddisfazione che c’è adesso è che la Juventus farà l’esposto in federazione per la revoca dello scudetto. E se fa l’esposto per la revoca dello scudetto all’Inter, è evidente che non parla bene dell’Inter e quindi coincide con quello che ho detto io fino ad ora”.
Come valuta l’indiscrezione del possibile ritorno di Romy Gai alla Juventus?
“Romy Gai sarebbe un elemento prezioso perché è quello che ha dato un imput notevole al commerciale della Juventus. E’ una cosa che secondo me dovrebbe avvenire perché già si ricomincerebbe a parlare di una Juventus che comincia a cambiare le valvole se non il motore.
Certamente chi c’è ora al settore commerciale, cioé quel tale Fassone, non è che ha dato dei risultati eclatanti se non delle chiacchiere.
Romy Gai al posto delle chiacchiere faceva i fatti: quindi ci sarebbe da mettere Fassone a fare il segretario di Romy Gai e Romy Gai a capo del settore. Se ci fossi io sarebbe così.
Bisogna considerare l’utilità per la Juventus perché bisogna mettere gente valida e mandare a casa quelli che non vanno.
Nella vita bisogna essere abbastanza grevi nella sostanza perché non si può avere un carattere timido per portare avanti un’azienda: se c’è una cosa che non va, anche se uno lo fa malvolentieri, mando a casa questo per metterci uno migliore.
Nel caso Fassone – Romy Gai: Romy Gai al posto di Fassone è la fine del mondo”.

Grazie Direttore.
“Grazie a voi”.