Visualizzazione post con etichetta Grosso. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Grosso. Mostra tutti i post

domenica 7 marzo 2010

Colpo Grosso



Due estati fa i tifosi juventini sognavano l'arrivo di Xabi Alonso, che avrebbe dovuto far dimenticare i fallimenti precedenti di Almiron e Tiago.
All'improvviso spuntò invece il nome di Poulsen, il peccato originale costato il Paradiso bianconero a Ranieri.
Tuttosport all'indomani titolò "Purtroppo Poulsen", i tifosi bianconeri accolsero il danese in ritiro con uno striscione che riportava testuali parole "Ridicoli, avete preso un altro bidone: Poulsen".
Ricordando Almiron, Tiago e Poulsen ma anche Felipe Melo è giusto far notare che in tre anni la dirigenza juventina ha investito più di 60 milioni di euro alla ricerca di un regista di centrocampo ma è stata incapace di trovarlo. Pazzesco.
A chi pensa che la Juventus non vince più perché le mancano i metodi "Moggi" basterebbe far notare solo questo. Di Moggi alla Juve manca solo la competenza.
Cosa c'entra però Kuranyi con Poulsen?
A quanto riportano le ultime indiscrezioni di mercato la Juventus sarebbe vicinissima ad acquistare il tedesco-brasiliano attaccante dello Schalke 04 a parametro zero garantendogli un ingaggio alla Poulsen ovvero superiore ai 3 milioni di euro l'anno.
E' lecito in questi casi domandarsi come si possa garantire un simile compenso a giocatori che non spostano gli equilibri?
Si deve rimpiazzare Trezeguet? Bene anzi male perchè, per sostituire il cecchino francese ci vuole un Top-Player e non certo un giocare poco più che sufficiente come Kuranyi.
Il caso Amauri non ha insegnato ancora nulla a questa dirigenza?
E' inutile sprecare soldi per acquisti di giocatori che non fanno la differenza, tanto vale lanciare i giovani e risparmiare i soldi da investire poi in acquisti di veri campioni.
Nel 2007 si fosse puntato subito su Marchisio non sarebbero stati bruciati 25 milioni di euro per gli acquisti inutili di Tiago e Almiron. Si fosse creduto un po' di più in Nocerino non sarebbe stato necessario acquistare a peso d'oro Poulsen. Stesso discorso per Criscito e i "bidoni" Boumsong, Andrade e Knezevic.
A volte basta davvero poco. Basterebbe ad esempio che l'attuale dirigenza juventina si dimettesse subito per manifesta incapacità sportiva provata dai fatti. Ma questa è un'altra storia.
Moratti ci ha insegnato nei 12 anni di contrapposizione alla Triade bianconera che spendere soldi non serve a niente se non hai uno staff competente.
La Juve di Blanc sta ricalcando perfettamente le orme di quell'Inter che per anni è stata capace al massimo di sognare sotto l'ombrellone.
Se devi dare 3 milioni di euro l'anno a Kuranyi, tanto vale lanciare da subito Immobile e puntare ancora su Iaquinta, Amauri e un Trezeguet centellinato.
Mellberg, l'ultimo Cannavaro, Grygera, Salihamidzic sono tutti giocatori acquistati dalla nuova Juventus a parametro zero. Sono stati per caso dei grandi affari?
Spendere nulla per il cartellino ma regalare ingaggi faraonici è quanto di più sbagliato e sciocco si possa fare perché poi di questi giocatori ipervalutati non te ne liberi nemmeno se falliscono. E chi se li "accatta" con certi ingaggi?
Intanto nel primo anticipo del sabato uno dei giocatori più bistrattati(anche dal sottoscritto)dell'ultima campagna acquisti juventina, Fabio Grosso, ha deciso l'importante sfida di Firenze che consente alla squadra bianconera di rimanere attaccata al treno per il quarto posto. Non una grande gara, ma quello che conta per Zaccheroni & C. è esser tornati da questa dura trasferta con in 3 punti in tasca. La Fiorentina è in evidente debito d'ossigeno tipico di chi non può competere a grandi livelli su più fronti ed aveva già la testa alla storica sfida di Champions contro il Bayern che l'attende in settimana.
Prandelli, uno dei possibili candidati per la panchina bianconera del prossimo anno, ha perso comunque un'importante ulteriore occasione per mettersi in mostra agli occhi della proprietà bianconera.
Partita accesa nel primo tempo dal goal a freddo di Diego e dal pareggio dell'ex Marchionni su clamoroso errore di Manninger, che però in precedenza aveva compiuto un assoluto miracolo su Gilardino.
Nel secondo tempo decisivo l'ingresso di Grosso al posto di un acciaccato De Ceglie ma non sarà certo questa partita a farmi ricredere sul terzino sinistro abruzzese che è riuscito a far rimpiangere ai tifosi juventini persino Molinaro.
Da segnalare gli importanti rientri di Iaquinta e Poulsen dopo tanto tempo. Un motivo in più per far sorridere Zaccheroni in vista dell'ultima parte di stagione che potrebbe anche regalargli il miracolo di una permanenza sulla panchina bianconera.
D'altronde da questa dirigenza è lecito aspettarsi di tutto e poi non capisco perchè se Zaccheroni fa bene non dovrebbe meritare di giocarsi le sue chance anche l'anno prossimo.
Tanto di certo con questa dirigenza un top allenatore alla Capello non verrà mai!
Nel secondo posticipo del sabato, pari senza reti tra Roma e Milan. Applausi per tutti all'Olimpico, ma gli unici a festeggiare sono quelli dell'Inter.
Clamoroso e decisivo l'errore di Huntelaar in Zona Cesarini. Era davvero più facile segnare che sbagliare! Mourinho sentitamente ringrazia.

domenica 7 febbraio 2010

La ruggine di Zaccheroni....





In vita mia non ricordo di aver mai visto iniziare una partita alla Juventus con 5 difensori contemporaneamente, di cui 4 centrali di ruolo. Pazzesca la formazione con cui Zaccheroni ha schierato la squadra bianconera, regalando sin dall'inizio il pallino del gioco al Livorno, avessi detto Real Madrid.Altro che difesa a 3 e gioco d'attacco.E' il segno inequivocabile di quello che è oramai la Juventus, una squadra che non spaventa più nemmeno una piccola provinciale. Certo, la testa conta molto nel calcio e si capisce che i giocatori avrebbero un assoluto bisogno di quell'autostima che si guadagna solo con delle vittorie, ma senza ali non si può giocare a pallone.La Juventus è incapace di fare cross decenti. D'accordo, Amauri è un fantasma ma non gli arriva una palla giocabile che sia una, nemmeno per sbaglio. Caceres è un difensore centrale adattato a terzino. Lo si può schierare adesso addirittura sulla linea dei centrocampisti? No, assolutamente. E' una follia assoluta.Grosso è un ex giocatore adattato a terzino, ma cosa ci si può aspettare ancora dal suo utilizzo?E Giovinco continua a stare ancora inspiegabilmente fuori….Se non si recupereranno al più presto Camoranesi e Iaquinta, per la Juventus sarà quasi impossibile anche raggiungere il solo quarto posto. Zaccheroni, lo si è capito da subito, è arrugginito dai tanti anni di disoccupazione che ha collezionato. Era il caso di puntare su di lui? Io personalmente non l'avrei mai ingaggiato. A dirla tutta credevo che avesse deciso addirittura di non allenare più…Ma era lui il candidato numero 1 scelto anche dalla dirigenza juventina per sostituire Ferrara? No e questa è una certezza.La dirigenza bianconera aveva deciso di puntare su Claudio Gentile nel ruolo di traghettatore.La settimana scorsa era tutto fatto, con l'ex difensore della Juventus giunto sino a Torino per siglare il contratto già pronto fino a fine stagione.E vi assicuro che Gentile non ha chiesto la minima garanzia ed avrebbe firmato anche in bianco. Ma quando al contratto ormai mancavano solo gli autografi è arrivato il veto di John Elkann, al quale non è andata giù l'intervista che l'ex Campione del Mondo ha rilasciato a Repubblica qualche settimana fa, in cui Gentile ha accusato apertamente la dirigenza juventina di capire poco di calcio.Praticamente all'ex Mister dell'Under 21 è stata fatale la sincerità. Aver espresso a mezzo stampa quello che il 95% (forse 99%) d'Italia pensa, gli è costata la panchina della Juventus.Dopo la delusione post-Calciopoli per le promesse non rispettate da Guido Rossi e Albertini, un'altra terribile beffa per Gentile.In settimana intanto mi sono giunte voci attendibili sul sempre più probabile passaggio a fine stagione di Pazzini dalla Sampdoria alla Juventus, per una cifra che si aggirerebbe intorno ai 20 milioni di euro.Premesso che non mi piace commentare i movimenti di mercato in anticipo sull'ufficialità, mi sento però in questa circostanza di dire che Pazzini potrebbe esser una buona alternativa ad Amauri ma non certo a Trezeguet. L'attaccante italiano non vale assolutamente 20 milioni di euro e non è un attaccante di livello mondiale. Certo, in rosa nella Juventus attuale potrebbe ben figurarci.Al posto di Amauri poi potrebbe anche far meglio. Ma per rimpiazzare Trezeguet ci vuole ben altro.E poi la Juventus ha altre priorità, come l'assoluta mancanza di ali e la cronica latitanza di un regista a centrocampo. E la difesa è quasi da rifondare in toto.La sensazione è che per rendere nuovamente la squadra competitiva non basteranno meno 200 di milioni di euro, soprattutto se ad operare sul mercato sarà ancora la premiata ditta Blanc-Secco......

domenica 24 gennaio 2010

(Crisi) Senza fine

Quando l'anno scorso Claudio Ranieri fu brutalmente esonerato dalla Juventus a due giornate dalla fine del campionato mai avrebbe pensato ad una rivincita più gioiosa:affondare a meno di un anno di distanza la squadra bianconera e colui che è stato designato al suo posto. Nemmeno nel suo sogno più bello forse avrebbe potuto immaginare una vendetta così. Alla luce di quanto si è verificato sul campo, il sig. Blanc si dovrebbe dimettere immediatamente, a conferma ulteriore del progetto fallito e dell'incredibile danno procurato alla Juventus con la cacciata di Ranieri a vantaggio del debuttante allo sbaraglio Ciro Ferrara. Ormai la squadra bianconera è entrata in una crisi senza fine e senza precedenti. A rischio anche la semplice qualificazione in Zona Uefa. E' forse il momento più duro dell'intera storia juventina.Roba da rivalutare anche Gigi Maifredi!Mai la Juventus si era trovata a navigare a vista in questo modo, gestita da persone senza passione e non competenti in materia. Non è un caso che questa crisi epocale avviene proprio nel giorno in cui i tifosi juventini, con una marcia pacifica, hanno ricordato l'anniversario della scomparsa del compianto avvocato Gianni Agnelli, contestando la nuova proprietà."La Juve è per me l'amore di una vita intera, motivo di gioia e orgoglio, ma anche di delusione e frustrazione, comunque emozioni forti, come può dare una vera e infinita storia d'amore" questo amava sempre ripetere l'avvocato.E' evidente che la nuova Juventus è invece gestita freddamente come un'azienda qualunque, da persone solo prestate al calcio da altri settori. Il solo Bettega non potrà bastare e penso che alla fine ancora una volta avrà avuto ragione Luciano Moggi che mi ripete spesso : "vedrai, Bettega verrà usato solo come scaribarile per coprire le loro colpe…."Decisivo in negativo nella sconfitta contro la Roma è stato in particolare Fabio Grosso, ormai un ex, impresentabile a questi livelli, giocatore che è riuscito in pochi mesi nell'impresa impossibile di far rimpiangere ai tifosi juventini persino Molinaro. Chissà se Lippi lo raccomanderebbe ancora….Ma la nuova Juve è questa. Non si tocca mai il fondo, c'è sempre la possibilità di cadere più in basso. Aspettiamoci adesso un nuovo CDA straordinario per decidere poi di non decidere nulla. Magari verranno solo aumentate le cariche di Blanc da 3 a 4 o 5, così il francese potrà strappare un ingaggio alla Mourinho. Altro che dimissioni, questa è l'unica cosa che ha capito alla perfezione dell'Italia.Onore a Ranieri, tecnico che non mi ha mai fatto impazzire e che forse non vincerà mai nulla di importante ma che comunque ha quasi sempre ottenuto in carriera quello che gli è stato richiesto dalla dirigenza. Anzi, alla Juve gli avevano chiesto molto meno di quello che era riuscito ad ottenere….Sia maledetto Poulsen e quel suo veto a Xabi Alonso!! Chissà se Ferrara questa volta verrà allontanato o gli verrà concesso di continuare a prendere cazzotti ovunque. Più passa il tempo e più Ciro mi ricorda un personaggio cinematografico, ma non Rocky Balboa piuttosto il Fantozzi di Paolo Villaggio, sempre "sottoschiaffo". Non gli manca che la crocifissione in aula mensa. Forse solo a quel punto verrà presa in considerazione anche l'ipotesi dell'esonero. Ma non ditelo a Lippi, eh….

lunedì 23 novembre 2009

Grosso passo




Con una prestazione poco più che sufficiente la Juventus fa un passo avanti in classifica, mantiene la distanza dall'Inter e ricaccia il Milan al terzo posto.
Ottimo il riento di Sissoko mentre fa ben sperare per il futuro quello di Del Piero.
Un'altra prova insufficiente di Felipe Melo (sostituito) mentre Diego è andato a corrente alternata.
A decidere la gara Grosso, che in proiezione offensiva ha sfruttato al meglio un assist (non il primo di questa stagione) di Caceres.
L'Udinese, priva di Di Natale, non ha praticamente fatto nulla per evitare la sconfitta.
Adesso sotto con la Champions. Bisognerà vincere in Francia per evitare lo spareggio finale contro il Bayern.
Colpo Grosso, ma quante Melonate!
di Mirko Nicolino per Juvemania.it
La Juventus batte l’Udinese soffrendo poco o nulla, ma soprattutto senza subire gol. Non che i bianconeri abbiano costruito tanto, ma non era facile contro i friulani venuti a Torino prevalentemente per strappare un pareggio. Come ha ammesso lo stesso Ciro Ferrara, però, il potenziale in prospettiva è superiore a quello si qui mostrato in campo, vuoi per la catena interminabile di infortuni, vuoi per la digestione lenta del modulo che comunque i suoi frutti li sta dando. Al di là del cokmplesso, che sembra acquisire solidità con il passare delle giornate, quello che mi preoccupa di più sono gli innesti di Diego e Melo. Il primo continua ad apparire spesso avulso dal gioco e la sua latitanza è sin qui costata due sostituzioni a Giovinco. Sì, perché Ferrara, nonostante Sebastian stia facendo meglio del fantasista brasisliano, nei secondi tempi tende sempre e sostituire il piccolo piemontese. Riguardo a Felipe Melo… Se lo vedessi giocare per la prima volta, diresi senza ombra di dubbio che è da cessione immediata. Con più equilibrio, però non posso non essere altrettanto realista nell’affermare che il ragazzo non vale il costo che è stato sostenuto dalla Juventus. Altrimenti mi verrebbe da chiedere quale sarebbe il prezzo di Sissoko che nella ripresa, entrato al posto del brasiliano ha letteralmente allungato i suoi tentacoli su tutto il centrocampo. C’è poco da aggiungere, al momento di Melo colpiscono solo le sempre più frequenti “melonate” che costringono il “povero” ma diligentissimo Poulsen a fare (bene, e non capisco spesso i mugugni del pubblico) gli straordinari. Una nota sui cori contro Balotelli: da condannare senza se e senza ma le frasi irriguardose rivolte dai tifosi juventini all’attaccante dell’Inter. Purtroppo è un film che si ripete di settimana in settimana in tutti gli stadi d’Italia. Da ieri sera però il tam tam mediatico è diventato molto più battente e la Gazzetta dello Sport di oggi ha enfatizzato l’accaduto, così come non ha fatto nel caso dell’esultanza irriguardosa di Balotelli a Bologna. Sentore: in arrivo una grossa multa per la Juventus e rischio di partita senza tifo proprio contro i nerazzurri.

Intanto Luciano Moggi non si smentisce anche nella nuovissima veste di conduttore televisivo.
Nel corso della trasmissione “Studio Stadio” in onda sull’emittente romana GOLD SPORT, ha rilasciato in mia presenza, commenti a 360° sulla 13° giornata di campionato, il prossimo turno di Champions ed il processo di Calciopoli che lo vede coinvolto a Napoli.
TOTTI
“Le sorti della Roma dipendono da Totti e forse non solo quelle della squadra giallorossa.
Se Totti rientra in piena forma e decide di tornare in Nazionale, Lippi lo convocherà ai mondiali.
Per Del Piero invece la vedo difficile, quasi impossibile e nel caso di un ballottaggio tra loro due per un posto in attacco, credo che il CT della Nazionale sceglierà il romanista”
MILAN
“L’Inter sta facendo un campionato a se. Per il secondo posto vedo un testa a testa tra Juventus e Milan. La squadra rossonera è tornata competitiva da quando Ronaldinho ha riacquistato una forma decente sfruttando anche gli spazi creati dalla fisicità di Borriello in attacco”
MOURINHO
“E’ il miglior “dirigente” del campionato. Nessuno è capace come lui di difendere la propria squadra a livello mediatico. E’ sempre pronto a spostare le discussioni dove vuole lui.Guardate in ultimo il caso Maicon: ha già creato i presupposti per gridare allo scandalo nel caso al terzino brasiliano siano assegnate 2 giornate di squalifica…”
BALOTELLI
“Con me righerebbe dritto o finirebbe altrove. In una società di calcio non sono tollerabili trattamenti di favore per chicchessia. Ricordate come mi comportai con Camoranesi quando fece le bizze in ritiro?
Il ragazzo fu punito severamente e capì immediatamente che un altro caso del genere non sarebbe più stato tollerato”
PARMA
“E’ presto per parlare di rivelazioni del campionato. Di certo il Parma ha vinto la scommessa Boijnov. Nel calcio come nella vita ogni tanto bisogna rischiare come facemmo anche noi con Mutu, ad esempio. Mi fa piacere inoltre che in questa squadra si stia affermando Lanzafame, ancora un altro prodotto di quel vivaio da noi lasciato in dote alla Juventus (penso a Giovinco, Marchisio, De Ceglie).”
BALLARDINI
“Mi dispiace ma non è assolutamente un tecnico in grado di guidare una squadra che rappresenta una piazza così importante come quella di Roma, sponda Lazio.”
GIOCO VIOLENTO
“Cosa ne penso dello scontro Cruz-Rinaudo, fatto di pugni e morsi?
Penso che quando si è in trance agonistica può capitare di tutto…
Ricordo ai miei tempi uno scontro in allenamento tra Zebina ed Ibrahimovic.
Il francese entrò durissimo sullo svedese che replicò con un violento pugno che mise ko il nostro terzino.Prognosi: 3 giorni di ospedale.
Ma per la stampa inventammo la scusa del ricovero di Zebina per dissenteria….”
CHAMPIONS LEAGUE
“Il prossimo turno sarà fondamentale per le italiane. L’Inter è quella che rischia di più. Il Milan, se non si spengono le luci contro il Marsiglia…. non dovrebbe avere problemi mentre la Juve è praticamente già qualificata perché anche se non vincesse in Francia gli basterebbe non perdere in casa nell’ultima gara contro il discontinuo Bayern dell’arrogante Rumenigge.
Comunque è solo una questione di guadagnare turni, perché le italiane non hanno chance di vittoria.
La finale sarà quasi sicuramente tra il favoritissimo Chelsea ed il Barcellona.”
ZEMAN
“Ma l’avete ascoltata la testimonianza di Zeman al processo?
E’ evidente che soffre di complessi ed è un bugiardo.
Dice che gli ho rovinato la carriera facendolo ingaggiare dal Napoli?
Se tutti i miei nemici potessero avere 2 miliardi e mezzo netti di vecchie lire per poco più di un mese di lavoro credo che non avrei più amici.
La verità è che ormai non è più sereno nel parlare. Ma vi rendete conto che ha detto che era il miglior tecnico di Europa pur non avendo mai vinto nulla e che per colpa mia non ha più allenato?E gli esoneri in Turchia, Serbia. C’èra il mio sistema anche lì?”
CALCIOPOLI E LA MISTIFICAZIONE DELLA CARTA STAMPATA
“In questo momento mi sto battendo in due processi paralleli: quello di Napoli e quello dei media che stanno mistificando la verità del processo come nel caso della tosse di Manfredi Martino.
E che dire poi di come è stata strumentalizzata la vicenda delle visite dei dirigenti agli arbitri negli spogliatoi?
Dopo la gara praticamente vi ci si recavano tutti, mentre per averlo fatto in corso di gara sono stati squalificati solo 2 dirigenti: LUCCHESI ed il compianto FACCHETTI.
Eppure i media l’unico colpevole sono io”

domenica 13 settembre 2009

Tris Juve


L'avevo pronosticato:vincere di nuovo all'Olimpico sarebbe stato molto più duro contro la Lazio, seppur priva di Zarate.
Dallo stadio, ieri sera, ho visto una Juventus stranamente spenta per circa 1 ora.
Una Lazio che nel primo tempo avrebbe meritato sicuramente di più, indipendentemente dalla validità o meno del goal annullato a Mauri.
Diego in difficoltà sin dai primi minuti. Si vedeva che non stava bene.
Ancora una volta grandissima partita di Felipe Melo, davvero un bunker piazzato davanti la difesa. Un vero leader.
Più che sufficiente la prima di Grosso, sopratutto nel secondo tempo.
Caceres invece per un tempo è stato in completa balia di un mostruoso Kolarov prima di diventare però decisivo con il goal che ha cambiato la gara.
Segno che quest'anno sembra davvero nato sotto una buona stella per i colori bianconeri.
Basti pensare anche all'esordio con goal per Trezeguet, fino a quel momento praticamente spettatore pagante.
La sensazione è sempre la stessa: se Diego non sta al meglio, la Juventus fatica a fare gioco sopratutto se poi le alternative dotate di tecnica come Camoranesi vanno a corrente alternata.
La squadra comunque è compatta e motivata. Davvero difficile da scardinare.
Però in futuro, sopratutto con il ritorno di Del Piero e Sissoko e l'ambientamento di Grosso e Caceres è lecito aspettarsi qualcosa di più sotto il profilo del gioco.
Non commento gli episodi arbitrali di ieri sera, anche se dallo stadio si è avuta la spiacevole sensazione di un arbitro davvero scarso che soffre la sudditanza (ricordate anche Inter-Parma di 2 anni fa?)
Di certo, come sempre in passato, al primo episodio presunto o tale a favore della Juventus si torna a parlare di scandalo come fa il Corriere dello Sport oggi.
Nel pomeriggio un Milan abulico conferma di non essersi ripreso dalla scoppola del derby.
Il punto di Roberto Beccantini
D’accordo, è sempre complicato districarsi fra le orme lasciate dalle Nazionali e l’odorino di Champions che arriva dalla cucina, ma affrontare la Lazio priva di Zarate e Rocchi - questo Zarate, soprattutto, e questo Rocchi - era un’occasione fuori del comune.
Da ItalJuve a Juventus il passo è stato brusco e dolce. Senza Del Piero, si sapeva. Senza Diego dal 40’, si è saputo. Eppure, Lazio zero Juventus due. Troppa grazia. Per Ciro Ferrara, quinto successo consecutivo. Per la squadra, nove punti su nove. La Lazio aveva soffiato la Supercoppa all’Inter. I paragoni fioccheranno. Complimenti a Ballardini e ai suoi prodi. Avrebbero meritato di più.
Un fischio preventivo di Gervasoni ha cancellato un gol di Mauri in mischia: dall’autopsia dell’azione emergono un fuorigioco di Diakité, passivo per i codici postmoderni, e un’ancatina di Cruz a Legrottaglie. A occhio nudo, era sembrato tutto confusamente regolare.
Barcollava e penava la Juventus, nonostante lo champagne di Giovinco. E Caceres era stato, fin lì, uno dei meno lucidi. Il gol dell’uruguagio e la carambola di Trezeguet, preferito a Iaquinta, premiano il turnover di Ferrara.
In attesa di Inter-Parma, la Juve lancia il suo guanto: è solida, ha più frecce nell’arco che in passato, e gli schiaffoni inflitti alla Roma con Diego protagonista e alla Lazio con Diego sostituito, riassumono e confermano la volontà di vincere comunque.
Leonardo sta studiando da allenatore del Milan. Lo 0-0 di Livorno non sarà il fondo del barile raschiato nel derby, ma resta un bicchiere mezzo vuoto. Huntelaar ha bisogno di tempo, Ronaldinho invece il tempo lo spreca. Il pressing fiammeggiante degli avversari crea scompensi non lievi: che partita, Candreva. Si scuote, il Milan, con l’ingresso di Pirlo, ma ormai è tardi. Con l’Inter, il Milan si era annesso i venti minuti iniziali. A Livorno, nemmeno quelli. Rotola dietro gli episodi, potrebbe subìre, potrebbe segnare, è la metà di un qualcosa che sfugge.

giovedì 10 settembre 2009

MondialJuve




L'Italia formato Juventus (7 titolari su 11) liquida la pratica Bulgaria.
I mondiali ormai sono virtualmente acquisiti. Basta un pareggio contro l'Irlanda di Trapattoni e Tardelli.
A decidere la sfida, manco a dirlo, due juventini:
il neo-acquisto Grosso, che mi è sembrato molto tonico e lo straripante Iaquinta di questo periodo.
Se Iaquinta continua a questi livelli sarà dura per tutti soffiargli il posto da titolare, nella Nazionale e nella Juventus.
Sono invece curioso a questo punto di vedere l'inserimento del neo terzino sinistro juventino all'interno degli schemi di Ciro Ferrara.
Finalmente potrebbero arrivare cross degni di tale nome, nonchè inserimenti che possano metter in difficoltà l'avversario.
Intanto Fabio Capello si conferma ancora una volta un numero 1. La sua Inghilterra è già matematicamente ai mondiali.
Tuttosport riporta in prima pagina l'approvazione di Cobolli Gigli per Giuseppe Rossi:
"Si, è da Juve".
Non sarebbe male, davvero.
Cambiamo totalmente discorso e torniamo su Calciopoli e Luciano Moggi.
In primis, è giusto che si sappia quanto riportato ieri anche da Juvemania.it
.
Cancellata Calciopoli: Paparesta torna ad arbitrare.
Il comitato nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri (Aia) impugnerà davanti al Consiglio di Stato l’ordinanza cautelare con cui il Tar del Lazio, ad agosto, ha giudicato illegittima la sospensione dell’ex arbitro Gianluca Paparesta. Lo ha comunicato l’Aia attraverso il proprio sito internet. L’Aia ha deliberato che Paparesta venga sottoposto a visita medica e a test attitudinali e atletici. «Il Comitato Nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri, in ottemperanza all’ordinanza cautelare del T.A.R. del Lazio, emessa nella procedura promossa dall’associato Gianluca Paparesta, ribadita, da un lato, la piena adesione ai principi dell’autonomia della giustizia sportiva e, dall’altro, il totale rispetto di tutte le pronunce giudiziali, ha deliberato l’impugnazione dell’ordinanza stessa avanti il Consiglio di Stato, quanto alla presente fase cautelare, e a proseguire il giudizio quanto al merito», si legge in una nota. «Impregiudicato l’esito del proponendo appello cautelare al Consiglio di Stato, il Comitato Nazionale ha deliberato, altresì, che l’associato Paparesta venga sottoposto a visita medica, quindi ai test attitudinali e atletici, demandando alla Commissione Arbitri Nazionale A-B affinchè inviti l’interessato ad effettuare quanto richiesto», conclude il comunicato.
PAPARESTA: “Sono felice. Con soddisfazione apprendo che, dopo due anni e tre pronunciamenti tutti nella stessa direzione, che hanno definito illegittima e illogica la mia estromissione, l’Aia ha disposto il mio reintegro. Tornare ad arbitrare? Io sono pronto, sono a disposizione di Collina nei ruoli della Can di A e B. È legittimo ricorrere al massimo grado di giustizia – continua Paparesta -, così verrà messa la parola definitiva a questa vicenda. Del resto il Consiglio di Stato già mi ha dato ragione”.
Ora rimane da giudicare solo Luciano Moggi che avrebbe fatto, secondo le totali assoluzioni di tutti gli altri, la cupola con sé stesso.
.
Già, Luciano Moggi. L'unico colpevole di un sistema marcio dalle fondamenta.
Il colpevole da dare in pasto al popolino.
Questo il suo articolo per Libero su Carraro, le intercettazioni nel cassetto e sul caso Mutu.
Oggi non pensavo di dover mettere mano alla penna, soprattutto per replicare, e invece mi sento in dovere di rispondere alla lettera inviata da Carraro a “Libero”.
Nel mio precedente articolo ho citato quanto scritto da Moncalvo per due motivi.
1) durante un’amichevole della Juve ero stato avvisato da un insigne personaggio dell’essere di queste intercettazioni che però non contenevano nulla di penale (circa 7-8 mesi prima della loro messa in onda), così come recita l’archiviazione della procura di Torino, a firma del capo della Procura, dr. Maddalena. In quale cassetto siano state messe non lo so, ma in “uno” sicuramente.
2) Il secondo riguarda il numero delle intercettazioni stesse (272, come dice Carraro) piovutegli sul tavolo come d’incanto dopo sei mesi dalla prima consegna da parte del dr. Maddalena del provvedimento di archiviazione (21 settembre 2005); in queste – troppo poche o forse selezionate – Carraro afferma esserci una mia intercettazione con Pairetto, allora designatore.In questa telefonata non esiste nulla che possa far pensare ad accordi, basta ascoltarla. D’altra parte non esisteva neppure il divieto, come invece esiste ora, di parlare col designatore. Non mi è dato di sapere, invece, se c’era la sua con Bergamo, nella quale l’ex presidente federale dice espressamente all’allora designatore che bisognava “salvare” la Lazio: basta ascoltarla (mi dicono sia passata come una telefonata istituzionale). Come finì? La Lazio si salvò e Gazzoni Frascara, presidente del Bologna, dette la colpa a me. Siccome non è più tempo di scherzi, ognuno si assuma le proprie responsabilità senza scaricarle sugli altri.
Due parole a proposito dell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport dal procuratore romeno Giovanni Becali. In data 28 ottobre 2004, scrive il Corriere, dopo averlo sottoposto ad esame antidoping a sorpresa, il Chelsea licenzia Mutu per positività alla cocaina. La federazione inglese squalifica il giocatore per 6 mesi. In quel periodo il procuratore del giocatore era proprio Becali. Domanda: se l’agente fosse stato più attento ai comportamenti del proprio giocatore anzichè pensare a guadagnare tanto – come lui stesso afferma – sicuramente Mutu avrebbe evitato guai. Dice che farà pagare a questo e a quello ma non si sogna nemmeno di restituire quanto il club inglese gli ha dato come compenso per il trasferimento: sarebbe l’unica cosa giusta. Dice che il giocatore è stato lasciato solo nel momento più delicato: concordo, ma era lui il procuratore in quel momento. Il giocatore è passato al Livorno e poi alla Juve. Prima di prenderlo ho avuto un colloquio chiaro con lui e il suo comportamento è stato irreprensibile. Il giocatore – scrive il Corriere – era stato licenziato dal Chelsea e quindi veniva da libero in Italia, il pregresso non riguardava Livorno né Juve, ma Mutu. Credo sia da evidenziare come la Juve abbia restituito al calcio prima un uomo e poi un campione in cui non credeva più nessuno. Non si può consentire ad un procuratore di spararle grosse come sta facendo Becali. Mutu mi è stato sempre riconoscente (mi ha persino invitato al battesimo della figlia): mi meraviglio che consenta a Becali di dire certe bugie. A meno che sia vero il detto “la riconoscenza è la parola del giorno prima”.
LUCIANO MOGGI

mercoledì 2 settembre 2009

Che Diego ce la mandi buona



Con la chiusura ufficiale del calciomercato e le prime due giornate di campionato in archivio è giusto anche sbilanciarsi nel consueto pronostico di inizio stagione.
E' innegabile che la Juventus si sia rinforzata rispetto all'anno scorso.
Diego e Felipe Melo sono giocatori di carisma e spessore internazionale che giocherebbero titolari in qualsiasi TOP-TEAM europeo.
Caceres, Cannavaro e Grosso sono invece tre difensori che, seppur scaricati per vari motivi dai precedenti club, hanno grande voglia di rigenerarsi a Torino.
In panchina largo all'entusiasmo di Ciro Ferrara, contagioso per l'intero ambiente bianconero.
(Monumento vivente alla Sensi per non aver liberato in tempo Spalletti quando era stato indicato dalla Proprietà juventina come il prescelto)
Erano davvero anni che a Torino non si respirava un clima del genere.
Ma la Juventus ha davvero ridotto il GAP nei confronti dell'Inter?
L'impressione è che, in questo momento, a questa domanda non sia possibile rispondere.
Tutto dipende sopratutto da Diego, la nuova stella juventina.
Se si confermerà un grandissimo ed i presupposti iniziali fanno davvero ben sperare, la squadra bianconera se la giocherà fino alla fine.
C'è da starne certi.
Forse è nata una Juve Diego-dipendente che per il suo gioco e per competere ai massimi livelli dubito potrà mai fare a meno del nuovo idolo dei tifosi bianconeri.
Il centrocampo, orfano dell'ex Nedved (quanto mancherà la sua grinta!), è stato rinforzato anche dall'arrivo del "gladiatorio" Felipe Melo.
L'idea di una diga in tandem con Sissoko nel settore nevralgico del campo mi crea un moto di erezione.
Unico rammarico in mediana è la cessione di Zanetti (che avrebbe fatto sicuramente comodo) sacrificato per la matematica difficoltà a cedere i "bolsi" Tiago e Poulsen.
Meno rammarico per la cessione di Marchionni, ma la scelta di abbandonare quasi completamente il gioco sulle fasce mi convince poco.
In difesa fin'ora, grande sicurezza al centro ha apportato il ritorno di Cannavaro.
Da rivedere però con attacchi più pericolosi.
Davanti largo alla coppia più dinamica che in questo momentoè sicuramente quella tra Amauri e Iaquinta che con il loro incessante movimento creano tra l'altro quegli spazi tanto cari a Diego.
E' bene specificare però che con questa scelta probabilmente ne risentirà la media realizzativa offensiva, abituata sin troppo bene in passato dalla coppia Trezeguet-Del Piero.
Da valutare in merito l'inserimento futuro di Del Piero, da utilizzare solo e tassativamente quando sarà in forma (gli anni passano per tutti, ahimè), mentre per Trezeguet la scalata all'11 titolare sarà molto più dura.
In una squadra in cui praticamente almeno fino a domenica scorsa si attendevano cross giocabili dalle fasce con la stessa probabilità di fare il 6 al Superenalotto, quante opportunità si prospettano all'orizzonte per l'attaccante francese?
Basteranno gli innesti di Caceres e Grosso a colmare questa lacuna?
Dicevamo dell'Inter.
Al contrario della Juve si è liberata dalla sua dipendenza, vendendo a peso d'oro Ibrahimovic, il giocatore che praticamente negli anni passati vinceva da solo o quasi.
Ma da questa cessione, per assurdo, si è rinforzata.
Ed è forse proprio questo che spaventa di più gli avversari.
Si è passati da una prevedibile palla ad Ibra e pedalare ad una voglia irrefrenabile di fare bel gioco, anche grazie e sopratutto alla sontuosa campagna acquisti estiva neroazzurra.
La nuova Inter è nettamente una squadra più forte di quella dello scorso anno.
E allora Zeru alibi stavolta per Mourinho.
Se si analizzano attentamente i vari settori del campo e si valutano ruolo per ruolo le alternative disponibili, ci si domanda come potranno riuscire i giocatori interisti a non rivincere lo scudetto pure quest'anno, anche alla luce del saldo rigori che vede l'Inter partire praticamente da 1 a 0 a partita (con un rigore a favore fisso o quasi) mentre Julio Cesar sono ormai oltre 50 partite che non si trova a fronteggiare un rigorista avversario.
Cifre che se accostate al nome di Luciano Moggi farebbero gridare allo scandalo.
Altro che aborto giuridico, pardon Calciopoli.
Il nuovo Milan (praticamente il vecchio senza Kakà) è la solita incognita di questi ultimi anni.
Se, se, se e ancora se.
Tutto dipende da troppi giocatori.
Se Nesta recupera. Se Ronaldinho torna fenomeno. Se Gattuso e Pirlo tornano a grandi livelli.
Indecifrabile.
Per assurdo un Milan al massimo della forma dei suoi giocatori e sfruttando anche l'entusiasmo dell'esordiente Leonardo potrebbe anche esser da scudetto alla pari di Inter e Juventus mentre con l'eventuale ritorno di cronici problemi di salute e di rendimento rischierebbe di esser addirittura ricacciata nella mischia della lotta per la zona Champions, forse il punto più trafficato e meno decifrabile della serie A.
Sampdoria, Napoli, Genoa, Fiorentina, Lazio, Udinese, Palermo sono tutte squadre attrezzate per scalare la classifica, fino alle prime posizioni. Chi più chi meno.
Chi potrebbe esser retrocessa ormai da questa fascia con una squadra nonchè un ambiente sull'orlo di una crisi di nervi, è la Roma.
In bocca al lupo a Ranieri, tanto difeso dalla stampa romana nel biennio bianconero, per questa nuova avventura.
In chiusura mi preme sottolineare una cosa:
a differenza degli anni passati la Juventus (dirigenza, allenatore, giocatori, tifosi) ci crede davvero.
Ed anche il sottoscritto intravvede possibilità che nella passata gestione tecnica mai aveva scorto all'orizzonte.
Sicuramente inferiori a quelle dell'Inter ma i sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi.
E che Diego ce la mandi buona.....Finchè c'è lui, c'è speranza!

martedì 1 settembre 2009

Colpo Grosso




Ed alla fine anche il sospirato terzino sinistro è arrivato: ecco Fabio Grosso.
Premetto da subito che non stravedo per questa scelta, è comunque una freccia in più nell'arco di Ciro Ferrara in quanto comunque va rimarcato il fatto che non è stato ceduto nessuno tra Molinaro e De Ceglie.
Non mi entusiasma Grosso per un semplice motivo:
dalla sera magica di Berlino del 2006, di partite e giocate ne ha azzeccate davvero poche.
Ma questo è l'anno del nuovo mondiale e magari sarà uno stimolo in più per lui per tornare ai livelli smarriti.
Una piccola considerazione in chiusura di questa operazione di mercato:
in questo momento mi sembra che sia molto di più la Nazionale a dare giocatori alla Juventus che non viceversa....
E' nata una nuova Ital-Juve.
Il dubbio da porsi sta solo nel chiedersi della competitività dell'attuale nazionale che, parer mio, non si può permettere di lasciare a casa il miglior talento italiano di questo momento: Antonio Cassano.
Spalletti e la Roma sono ad un passo del divorzio:
dove sono finiti tutti coloro che mi criticarono pesantemente quando benedii la scelta della Sensi di trattenere il gemello di Ranieri sulla panchina giallorossa?
Pensate, senza quella presa di posizione adesso Spalletti sarebbe l'allenatore della Juventus, con tutte le dovute conseguenze....
Lunga vita a Ciro Ferrara.
Chi il candidato numero 1 per la panchina giallorossa?
Proprio quel Ranieri che la stampa romana esaltava nel biennio juventino.
Vedremo se continueranno a pensarla allo stesso modo nel caso, probabile, siederà sulla panchina giallorossa....

lunedì 6 luglio 2009

Melo spero....




Doverosa copertina di giornata ancora una volta per Roger Federer:
non ci sono più parole per descrivere questo atleta che ieri ha riscritto la storia del tennis.
da lastampa.it
C’era più storia di quanta potesse contenerne un giorno, ieri, sul Centre Court di Wimbledon, e si è addensata tutta nell'istante in cui Andy Roddick, dopo 4 ore e 16 minuti di un match meraviglioso e crudele ha spedito un dritto in cielo e spinto Roger Federer nella leggenda. Quindici Slam nella storia del tennis non li aveva mai vinti nessuno, neppure Pete Sampras, che si è caricato 11 ore di volo da Los Angeles a Londra per venire a battere le mani al genio svizzero che gli ha tolto un record che pareva imbattibile.
«Un bravissimo ragazzo, un amico, una leggenda e ora un'icona», per usare le parole esatte di Pistol Pete e non lesinare sulla retorica. Non si sono risparmiati neppure Rod Laver e Bjorn Borg, gli altri Grandi Antenati schierati insieme a Sampras in un Royal box grondante di gloria tennistica, e che hanno accolto Roger come l'ultimo Budda, dentro la cuna del tennis, la sala dei trofei dell'All England Club.
Non è stata, del resto, una giornata da economie, da emozioni ristrette. La più lunga finale in termini di game nella storia del Grande Slam, ben 77, con un set record per Wimbledon, il quinto, che da solo è durato 95 minuti e 30 giochi (5-7, 7-6, 7-6, 3-6, 16-14, il risultato finale). Un serial-set in cui Roddick ha servito 10 volte per restare in partita, prima di cedere all'undicesima l'unico servizio del match, una garrota mentale «che avrebbe potuto durare ancora ore», come ha detto Federer.
Diciamolo, allora: è stata una finale epica. Un anno dopo quello che era sembrato il match del secolo, una nuova macchina scenica perfetta, cinque atti durati appena mezz'ora in meno ma senza le interruzioni per pioggia. Il primo set abbrancato a sorpresa da Roddick, il terzo e il quarto vinti al tie-break da Roger, che in quello del secondo set si è salvato da uno svantaggio di 1-5, e 2-6 servizio Roddick, con l'americano che sul 6-5 ha fallito un incredibile set-point violentando una volèe alta di rovescio. Il colpo di scena del quarto set, vinto dall'americano, poi il quinto interminabile atto.
Federer, come un paio di anni fa, è tornato a giocare colpi che a toccarli sembrerebbero pietre levigate da mille fiumi, lisce, perfette, trasparenti di bellezza. Ha servito come forse non aveva mai fatto prima in carriera, picchiando 50 ace, record personale. Ma ha anche tremato a volte, chiedendosi come facesse quel tipo con il cappellino a reggere il ritmo, a non affondare sotto le sue stilettate slice, cortissime e carognissime, letali nell'aprire il campo alle botte di dritto.
Roddick di finali a Wimbledon contro Roger ne aveva già perse 2, nel 2004 e nel 2005, più una agli Us Open nel 2006. Numero 1 nel 2003, da sei anni pareva trasformato in un Wile Coyote tennistico, al perenne, affannato inseguimento di due straordinari Beep Beep come Federer e Nadal. Qui ha giocato un torneo straodinario, una finale che anche persa può illuminare una carriera, piena di coraggio, prime palle e fatica. Dopo il primo set avrebbe potuto sprofondare in quella volée alzata da Federer su uno scaffale instabile di vento, giocata a campo aperto e ciccata in un Paperoga-moment, quelli che capitano agli eterni sfigati. Invece il Wile Coyote del Nebraska si è raccattato, aggrappandosi al servizio-bomba, al rovescio rattoppato. Ha anche avuto due palle-break, sull'8 pari, cancellate da Federer, non sciupate da lui. Alla fine si è arreso a qualcosa di più grande, ma lo ha fatto con la sua grazia, sarcastica, da Holden Caufield del tennis. Ustionato dalla delusione di non essere stato in grado di prendersi il titolo che sognava, che lo avrebbe estratto dalla - nobilissima - fossa comune dei vincitori di un solo Slam. Ma capace di complimentarsi con Roger «un campione che si merita tutto quello che ha vinto», e di buttare lì a Sampras un «sorry Pete, ho provato a salvare il tuo record, ma non ce l'ho fatta».
«So cosa provi», gli ha detto Roger, «l'anno scorso un match così l'ho perso contro Nadal». «Sì, ma tu avevi già vinto cinque volte», gli ha risposto Andy. E i 15 mila del centrale, compresi Russell Crowe e Woody Allen, lo hanno ricoperto, glassato di un applauso enorme. Era l'eroe destinato alla sconfitta, non avrebbe potuto fare di più. Lo sport, come dice Federer, è crudele. Indulgere Genius, scrivevano i latini: occorre abbandonarsi al genio, accondiscendere alla sua felicità, perché è un bene collettivo.
Celebrare Sua Fluidità, 6 volte vincitore di Wimbledon - una meno di Sampras - di 15 Slam, 20 volte finalista nei «major». Quest'anno ha vinto Parigi, il suo torneo maledetto, presto diventerà padre, da domani tornerà n.1 del mondo. Un'estate perfetta: «Da piccolo non avrei mai pensato di vincere tanto, è un'emozione quasi surreale. Non c'era Nadal? Mi spiace, ma non è colpa mia. Aver battuto il record, nel torneo più grande, dove tutto era iniziato, davanti ai miei idoli d'infanzia, è un cerchio che si chiude. La mia vita non è solo tennis, ma non temete, come dice la mia t-shirt (“No finish line”), giocherò ancora a lungo». Il miglior tennista della Storia non esisterà mai, perché come dice Laver, «si può essere i più grandi solo della propria era». Ma da ieri ne possediamo una buona approssimazione. Forse la migliore possibile.
.
Torniamo al calcio.
Continua la tiratura tiritera per quella che sarà una delle scelte fondamentali per le future ambizioni bianconere: il regista di centrocampo.
Scendono vertiginosamente le quotazioni del sopravvalutato (nel senso vero della parola, rispetto al suo reale valore) D'Agostino, salgono (si spera che non sia solo un bluff) quelle di Felipe Melo.
Il centrocampista brasiliano sarebbe l'acquisto perfetto per il centrocampo della Juventus, ma dubito che Corvino lo lascerà partire a meno del prezzo della sua clausola di rescissione:
25 milioni di euro. Mica noccioline....
Intanto il Lione sta per prendere il terzino della Nazionale brasiliana Andrè Santos per poi rifilare il "pacco" Grosso alla formazione juventina.
Chi farà l'affare secondo voi?

venerdì 3 luglio 2009

Juve: Grosso guaio



Come non detto.
Sta prendendo corpo quell'operazione che i media faranno passare come un netto rafforzamento mentre per me sarà il simbolo di un mercato fatto all'incontrario.

Via Trezeguet l'unico vero bomber in rosa, il più grande attaccante straniero juventino di tutti in tempi, in cambio di Grosso, giocatore che dopo le prestazioni sontuose del mondiale 2006 praticamente non ne ha più azzeccata una. Come Cannavaro o quasi.
Per rafforzare una difesa traballante praticamente si è scelto di puntare su 2 vecchie glorie.
Queste operazioni tanto mi ricordano quelle recenti del Milan con Oddo, Favalli, Emerson e Zambrotta.
Sappiamo tutti come sono andate a finire......
In attacco a sostituire la prima punta Trezeguet arriverebbe una seconda punta come Pandev, che è più un logico sostituto di Del Piero piuttosto che dell'attaccante francese.
Ma parlare di logicità quando si tratta l'argomento mercato in casa Juventus è un paradosso.
Sta nascendo una Juventus Diego-dipendente, che non si sta rafforzando in difesa e che in attacco dovrà sperare eventualmente che Amauri, Iaquinta e Pandev tutti e 3 insieme garantiscano i goal che il solo Trezeguet timbrava regolarmente.
Intanto l'ir-Real Madrid punta anche Ribery facendo arrabbiare persino Platini.
In conclusione il Milan sembra "ripiegare"su Luis Fabiano o Huntelaar.
Vuoi vedere che alla fine la formazione rossonera trarrà vantaggi dal rifiuto del Wolsfburg per Dzeko?
.

giovedì 2 luglio 2009

Davvero IrReal




Pazzesco.
Poco altro da aggiungere.
Il Real Madrid non contento dei colpi Cristiano Ronaldo e Kakà compra anche quello che nei prossimi anni diventerà uno dei (se non il primo) centravanti più forti al mondo:
KARIM BENZEMA.
Sono molto più invidioso di questo acquisto che dei 2 precedenti "galacticos".
Classe 1987, pagato 36 milioni di euro (fino a 41 con eventuali bonus), è lui il centravanti che garantirà al Real successi futuri.
Piccola "gamba tesa" juventina:
non avrebbe avuto molto più senso investire su di lui come erede di Trezeguet, piuttosto che in Amauri?
Sarebbe bastato non spendere 25 milioni di euro per l'italo-brasiliano e vendere Trezeguet....
Troppo facile?
Indiscrezioni intanto indicano proprio in David Trezeguet l'attaccante scelto dal Lione come sostituto di Benzema.
Indovinate in cambio di chi?
Di Grosso!!!
Questo sì che sarebbe un Colpo Grosso, ma per la squadra transalpina. Ovvio.
Ci manca solo questo.
Se la Juventus cederà davvero Trezeguet per prendere Grosso e Pandev chiederò l'internazione per coloro che parleranno di squadra rinforzata!!
Intanto continua il quiz per chi sarà il prossimo regista in casa Juve:
Il sogno Xabi Alonso è sempre più vicino al Real (tanto per cambiare).
Restano i nomi di Gago (a buon prezzo rischierei questo affare), Ledesma e D'Agostino - 2 buoni giocatori, certo non fenomeni, che se pagati singolarmente meno di 10 milioni di euro potrebbero esser anche rinforzo valido.
Ma basterebbero per poter lottare contro lo strapotere interista in Italia e quello spagnolo-inglese in Europa?
Assolutamente no. Poche chiacchiere. Niente illusioni.

mercoledì 24 giugno 2009

Sarà Conte ma che carattere!


Sarà forse un mio pallino o una mia fissazione, ma sarebbe stato proprio Antonio Conte l'uomo giusto per ripartire alla ricerca del successo perduto in casa bianconera.
Persona dal grandissimo carisma, grande coraggio e due palle grandi come due meloni.
Trovatemi un esordiente capace di andarsene ancor prima di iniziare la sua prima stagione di serie A, perchè la proprietà non rispetta le promesse di mercato.
Io a memoria non ne ricordo.
Antonio Conte è un predestinato. Uno che non si accontenta di sopravvivere o di lottare senza ambizione. Lui vuole vincere ad ogni costo ed alle sue condizioni.
Lo si evince anche dal gioco spregiudicato ma coscenzioso espresso dalle squadre da lui allenate.
In bocca al lupo per il futuro. Qualunque sarà.
Intanto a detta della Gazzetta dello Sport, torna di moda il nome di Kolarov.
Per età, potenza, potere di spinta e capacità di calcio il serbo non ha eguali tra i vari nomi accostati in precedenza alla Juventus per la fascia sinistra.
Solo lui sarebbe un vero valore aggiunto per la prossima stagione.
Continua(si spera ancora per poco) intanto la telenovela D'Agostino, mentre il Milan rischia di perdere anche Pato.....
Nemmeno l'anti-milanista più convinto avrebbe sognato un futuro del genere per i rossoneri.
Ultima considerazione di giornata per il presunto patto per Giuseppe Rossi:
nella mia trentennale carriera di conoscitore di calcio ricordo pochissimi patti del genere che si sono poi avverati. Praticamente nessuno.
Quando vuoi davvero un giocatore, vai e lo prendi. In un anno possono cambiare tante di quelle cose.....

martedì 23 giugno 2009

L'anno che verrà....




Ieri sera durante la trasmissione "Cuore di calcio" dove partecipo come opinionista televisivo è intervenuto telefonicamente il direttore di Tuttosport, Paolo De Paola, al quale ho sottoposto una serie di quesiti, in riferimento alla Juve che verrà l'anno prossimo.
Non è folle spendere adesso quasi 20 milioni di euro per D'Agostino, quando l'anno scorso si decise praticamente di non investire la stessa somma per Xabi Alonso?
Chi sarà il prossimo terzino sinistro della Juventus? E chi il prossimo terzino destro?
Trezeguet poi verrà ceduto?
Ne è uscito fuori il quadro che vi riepilogo di seguito.
Il candidato numero 1 per la fascia sinistra è Grosso. D'altronde è quello che costa meno.
Uniche alternative possibili Dossena, e Jansen ma solo se l'Amburgo accetta Poulsen come contropartita tecnica.
A destra il nome è quello di Santacroce (che piace molto a Ciro Ferrara...), che come già scritto potrebbe rientrare nell'affare De Ceglie.
Il nome ad effetto per la fascia è quello di Marco Motta.
Se la Roma, alle prese con l'importante passaggio di proprietà, non lo riscatta entro i termini stabiliti la Juve è pronta ad inserirsi.
Il regista sarà quasi sicuramente D'Agostino. A qualsiasi costo, anche perchè non si vuole correre nuovamente il rischio di un nuovo errore tecnico (vedi l'equivoco tattico Xabi Alonso-Poulsen).
E' lui il perno basso di centrocampo scelto per il centrocampo a 3 della prossima stagione.
Il Direttore di Tuttosport ha aggiunto che a Torino si respira grande entusiasmo e che si cercherà sopratutto a livello atletico di non commettere nuovamente gli errori della preparazione della scorsa stagione che hanno condizionato tantissimo i risultati della Juventus.
Trezeguet alla fine dovrebbe rimanere, anche perchè di offerte vere in sede non ne sono arrivate.
Alla domanda provocatoria del conduttore della trasmissione Fabio Alescio:
"ma Lippi non è troppo impegnato nel doppio compito di allenatore della Nazionale e della...Juventus?", il direttore De Paola ha risposto con ironia confermando la vicinanza tra l'attuale Juventus e il commissario tecnico della Nazionale.
Rapporti consolidati anche da un nuovo recente pranzo tra Lippi e Blanc......

lunedì 22 giugno 2009

Lippi non fare come Bearzot




Un'Italia troppo brutta per esser vera viene umiliata dal Brasile di Dunga.
Siamo inesorabilmente alla fine di un ciclo.
Speriamo che Lippi abbia il coraggio di accorgersene in tempo, altrimenti si rischia seriamente il remake della disastrosa spedizione messicana ai mondiali del 1986, da campioni del mondo.
Guardando la partita di ieri sera mi è venuto in mente un pensiero-provocazione:
non è che la Juventus per sostituire l'eventualmente partente Trezeguet stia pensando anche a Toni?
Ci mancherebbe solo questo.
Dossena e Grosso hanno dimostrato di valere o quasi Molinaro. Chi più, chi meno.
Ha senso investire su di loro quindi?
Ma se davvero sono elementi validi che fanno la differenza, perchè Lione e Liverpool se ne priverebbero così facilmente?
Prende corpo comunque la pista Jansen, terzino sinistro dell'Amburgo.
Perno dell'operazione, come sempre, lo sbolognamento di Bidon-Poulsen.
Altra considerazione: ma se Cannavaro era ancora quello del 2006 o giù di lì, vi pare che Paperon Perez l'avrebbe lasciato partire così a cuor leggero?
Poi una domanda di natura tecnico-tattica:
in questo Brasile così rapido nelle ripartenze, dove potrebbe giocare Diego?
Continua la distruzione a livello internazionale del calcio italiano.
Non bastassero le batoste sul campo ecco anche quelle nel calciomercato.
Pirlo, Ibrahimovic, Maicon. Tutti cedibili.
Si sta profilando il campionato di serie A più scarso degli ultimi 30 anni.
Un campionato talmente basso a livello tecnico che chiunque, forse, potrà ambire al successo.
Attenzione alla Roma se sarà di Fioranelli....
Questa sera dalle ore 20 alle 22,30 sarò a "Cuore di Calcio" canale 851 Sky (GOLD TV) a commentare il mercato della Juventus.

sabato 20 giugno 2009

Svenarsi per D'Agostino?



La comproprietà di Giovinco e forse anche quella di Marchisio, la chiave per avere D'Agostino.
Si, avete letto bene, è questo quello che pretende l'Udinese secondo l'edizione odierna di Tuttosport.
Aspettiamo di vedere se l'affare si farà e a quale sanguinoso prezzo.
Intanto però il sito ufficiale rasserena i tifosi:
Tiago non è in vendita.
"Il centrocampista portoghese, che quest'anno ha messo in luce le sue qualità in molte occasioni, fa parte dei progetti della Juventus per la prossima stagione e non è sul mercato."
juventus.com
Non sò se ridere o piangere....
Intanto oggi tocca a Tuttosport cavalcare l'onda-entusiasmo in casa Juve.
Secondo il titolo odierno Vialli avrebbe detto che Diego vale Messi e Cristiano Ronaldo.
Confermo il condizionale,perchè l'ex glorioso capitano bianconero ha dichiarato solamente:
"Diego è tra i migliori under 25".
Anche Balotelli ed Acquafresca, insieme a Giovinco anima dell'Under 21, lo sono ma non per questo vengono accostati a Messi o Ronaldo....
Praticamente, come t'invento un titolo ad effetto, lezione 1.
Ed il tifoso "boccalone" va a pensare : allora Diego è forte quanto Messi e Ronaldo.....
Diego è un signor giocatore, ma per esser accostato a dei mostri sacri come i su citati campioni, dovrà perlomeno dimostrare di esser un campione in Italia ed anche nella sua Nazionale, dove per adesso è solo un marginale partecipante.
Le doti tecniche per sfondare le ha tutte.
Vediamo,però se la differenza di ritmi tra il campionato della Bundesliga (uno dei più lenti in assoluto) e quello italiano non incideranno sulle sue prestazioni.
Intanto Grosso pare sempre più vicino.
Grosso dopo Cannavaro.
Perchè no allora pure Zambrotta e Materazzi, così rifacciamo la difesa del mondiale 2006?
E' questo il progetto giovani?
L'AS Roma della famiglia Sensi è sempre più vicina alla cessione al gruppo Fioranelli.
Un evento questo che potrebbe cambiare le gerarchie del campionato.
Se la squadra giallorossa trova dei soldi da poter investire sul mercato, con un paio di campioni acquistati sopratutto in attacco (spero mai Trezeguet), non vedo cosa avrebbe di meno dall'attuale Juventus e di sicuro partirebbe davanti al derelitto Milan di questo momento.
La Roma ha già un gioco ben collaudato ed efficace, a differenza di Juventus e Milan che saranno guidate da completi esordienti.....
Sempre meglio ricordarlo questo.
Magari anche a qualche giornalista venditore di fumo.

venerdì 12 giugno 2009

Pazzesco Real


Pazzesco Real.
Dopo i 67 milioni investiti per Kakà, ecco i 94 che fanno capitolare anche il Manchester United per Cristiano Ronaldo.
La sensazione è che la squadra madrilena stia mettendo le basi per un lungo dominio europeo delle squadre spagnole, scettro da condividere con il Barcellona (Manchester permettendo...)
Sempre se si ricorda di comprare anche qualche difensore.....
Che cosa cambia nel mercato internazionale dopo queste folli operazioni?
1) Il Real avrà sicuramente giocatori in esubero da svendere. Cercare un colpo da quelle parti non sarebbe male.
2) Come reinvestirà il Manchester United i 94 milioni di euro incassati? Per assurdo proprio la squadra di Ferguson potrebbe esser quella che ne uscirà più rinforzata dopo questa sessione di calciomercato. Vediamo chi punteranno adesso.
3) Quanto ne esce ridimensionato il calcio italiano a livello europeo? Tanto, tantissimo. Sopratutto se l'Inter dovesse cedere alle lusinghe per Ibra.
.
La sensazione è che il prossimo campionato di Serie A sarà molto più equilibrato di quello degli anni passati, ma solo per un indebolimento generale delle compagini.
Forse è tornato il momento di investire a pieno sui giovani. Tanto in Europa si prevedono vacche magre per lunghi anni.
La Juventus intanto è ferma agli acquisti di Cannavaro e Diego.
Ricordo che per tornare ad esser davvero competitiva servono sempre quei 3 acquisti che sarebbero dovuti esser stati effettuati sin dallo scorso anno:
2 terzini e un regista.
I nomi che circolano per questi ruoli sono sempre i soliti : D'Agostino, Grosso ecc.
Vedremo.
Una certezza finale però:
tutta la campagna rafforzamento potrebbe esser vanificata dalla cessione di Trezeguet, l'unico vero bomber in rosa.
Ripeto, per tipo di gioco e l'età, l'attaccante francese garantisce almeno altri 100 goal nei prossimi 5 anni.
Pensare che lo si possa vendere ad un prezzo inferiore di quanto speso per Poulsen mi da un senso di nausea.....
Pazzesco anche questo.