martedì 29 maggio 2012

AGNELLI difende CONTE

Il presidente della Juventus Andrea Agnelli convoca una conferenza stampa d'urgenza in cui si schiera completamente dalla parte di Antonio Conte che giustamente chiede "perchè non mi hanno ancora interrogato?"
Che la giustizia faccia il suo corso sempre, ma di queste indagini anticipate sui media...

sabato 26 maggio 2012

5 Giugno ore 18,00 a parlare di... 5 MAGGIO 2002


venerdì 25 maggio 2012

Con-te per ancora molto tempo...

Sarà stata anche una formalità, ma la firma apposta da Conte sul rinnovo del contratto fino al 2015 tranquillizza tutto il popolo juventino.
Immaginare un ciclo di Antonio alla Ferguson è quanto, più di tutto in questo momento, si augurano i tifosi bianconeri.
E ora per andare a sfidare l'Europa servirà rinforzare la squadra con almeno 3 top-player.
Sarà una lunga estate di calciomercato ma senza l'ansia degli anni precedenti e sopratutto da Campioni d'Italia...


giovedì 24 maggio 2012

Drogba? Dico si, nonostante l'età...

Drogba è un 1978, vero. Ha 34 anni. Vero. 
Ma nel mondo attualmente pochi giocatori possono ancora garantire il suo livello; e tutti quelli che possono (potrebbero) costano una cifra spropositata alla quale la Juve difficilmente può avvicinarsi.
Allora dico si ad ingaggiare Drogba per un anno, d'altronde ha dimostrato quest'anno quanto è ancora integro e decisivo.

E non dimentichiamoci che la Juve ha vinto lo scudetto grazie ad un 1979, arrivato anche lui a parametro zero...

lunedì 21 maggio 2012

Juve, che peccato...

L'imbattibilità stagionale della Juve cade proprio all'ultima fatica.
Nella partita che segna l'addio in bianconero di Del Piero (quanto mancherà al popolo bianconero..) il Napoli vince la Coppa Italia per 2 a 0, rinviando per l'ennesima volta la decima vittoria juventina in Coppa Italia.
Decisivo un clamoroso rigore negato a Marchisio nel corso del primo tempo sul punteggio di 0 a 0 ma anche e sopratutto la maggior "fame" di vittoria del Napoli contro una squadra invece "sazia" dei festeggiamenti per la festa scudetto.

mercoledì 16 maggio 2012

Promozione "5 MAGGIO 2002...e ancora godo!"

Tutto l’indimenticabile campionato 2001/2002 rivissuto giornata per giornata, punto dopo punto e goal dopo goal, con la prefazione di Luca Beatrice “onore a Karel Poborksy” e l’introduzione di Luciano Moggi “trionfare è scritto nel destino della Juventus”.
La giornata del 5 Maggio 2002 rivista minuto per minuto attraverso le vignette di Davide Laugelli.
L’intervista esclusiva e strappalacrime ad Alessio Tacchinardi “lo scudetto più bello!”, il ricordo dell’indimenticabile pomeriggio a Quelli che il calcio di Pippo Baudo “un’emozione così non l’avevo mai provata”, la brillante ironia di Pietro Sermonti “il mio gatto 5 Maggio a Controcampo?...”. Le testimonianze di Antonio Conte e Paolo Montero tratte dalle precedenti biografie edite dalla Bradipolibri.
I preziosi contributi di Alvise Cagnazzo, l’attore Luca Biagini, TUTTI PAZZI PER LA JUVE, JU29RO e L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE AMICI DELLA JUVENTUS.
Ma soprattutto oltre 200 testimonianze emozionanti di tifosi normali arrivate attraverso l’invito di www.tuttojuve.com, www.juworld.net, www.tuttipazziperlajuve.com, www.tifosibianconeri.com/forum, www.juvenews.net, www.juvemania.it e le mie pagine web (blog, facebook, twitter).
Tutto questo e tanto altro lo potrete trovare nel mio nuovo libro
“5 Maggio 2002…e ancora godo!”, disponibile in tutte le librerie d’Italia al prezzo di 15,00 euro.

La casa editrice Bradipolibri ha deciso in esclusiva per i siti web sopra indicati di offrire il libro via web a prezzo scontato: 13,00 euro comprese le spese di spedizione.
Per poter comprare il libro in promozione sarà sufficiente inviare una mail a acquisti@bradipolibri.it con oggetto: PROMOZIONE “5 MAGGIO 2002”.

Come promesso poi nell’invito ad inviare il proprio contributo esclusivo, la casa editrice ha deciso di premiare con una copia omaggio per la migliore testimonianza, con giudizio insindacabile:
-        GIANLUCA SCATENA, MIRKO MORELLI, LUCA BARBIERI, PIERFRANCESCO COLI, PATRIZIA PUCCIO, STEFANO CARDINALE E MASSIMO PRO.
I sopracitati vittoriosi di una copia omaggio, per ricevere il libro a casa dovranno inviarmi una mail a stefanodiscreti@yahoo.it indicando Nome, Cognome e indirizzo di spedizione.

Sono passati 10 anni da quella meravigliosa giornata, da quell’indimenticabile pomeriggio e tutti gli juventini ancora godono. E lo fanno ancora di più adesso che finalmente la Juventus è tornata nel posto dove da sempre le compete.

Perché “la Storia siamo noi, nessuno si senta offeso”. Fino alla fine Forza Juventus.

lunedì 14 maggio 2012

MOGGI: "GALLIANI, PIRLO non ti manca?"


L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, nel corso della trasmissione condotta da Pippo Franco “Ieri, Moggi e domani” ha rilasciato le sue considerazioni finali in merito al campionato 2011/2012.
JUVE, CONTE IL PROTAGONISTA PRINCIPALE DELLO SCUDETTO. GALLIANI, PIRLO NON TI MANCA?
“Il torneo è arrivato alla fine, un campionato dove la Juventus si è laureata campione d’Italia con grande merito, senza nessuna recriminazione possibile degli avversari.
Pur non essendo tecnicamente la squadra più forte, e infatti ad inizio stagione non l’avevo pronosticata come possibile campione, i bianconeri ci hanno creduto sin dalla prima giornata e hanno disputato un campionato agonisticamente parlando fantastico, sopravanzando sempre gli avversari dal punto di vista fisico. I miei primi complimenti vanno al presidente Andrea Agnelli ma ne merita anche Marotta per la squadra allestita anche se il vero artefice di questa stagione fantastica è stato Antonio Conte che ha trasmesso la sua mentalità al gruppo facendoli sentire talmente forti da diventare imbattibili. Grande merito del successo va anche allo staff medico bianconero ma il mio pensiero più affettuoso va ai tifosi bianconeri che sono tornati finalmente a gioire dopo quanto subito nel 2006, quando la Juventus è stata spazzata via da un ex dirigente dell’Inter. A tutti quelli che parlano adesso di 28 scudetti voglio continuare a ripetere che nessun illecito è stato riscontrato nel campionato 2004-2005. Le sentenze dicono questo. Nel 2006 si è celebrato un processo per omicidio senza però…morti.
La dirigenza della Juventus ha avuto il grandissimo torto di non difendersi in quell’estate che ha spazzato via una delle più grandi squadre della storia del calcio italiano oltre che un grandissimo gruppo dirigenziale che comprava fenomeni senza far cacciare un euro alla proprietà e scopriva tantissimi talenti andando sul campo a visionarli e non attraverso i dvd come facevano altre squadre, Inter in primis.
Il Milan dal canto suo ha perso questo campionato soprattutto per colpa degli infortuni, con MILAN LAB salito prepotentemente sul banco degli imputati.
Non va però dimenticato il grave errore estivo compiuto dalla dirigenza sul mercato nel non rinnovare il contratto a Pirlo, che è andato a fare la differenza a Torino.
Galliani ha dedicato a Gattuso la canzone “mi manchi” di Fausto Leali? Forse dedica più giusta sarebbe stata se rivolta verso Andrea Pirlo. Un’operazione degna degli svarioni interisti di mercato di 10 anni fa…”
CAMPIONI, QUANTI ADDII. FINE DI UNA GENERAZIONE DI TALENTI
“L’ultima giornata è stata caratterizzata anche e soprattutto dagli addii importanti di tantissimi campioni che hanno fatto la storia del calcio e della Nazionale italiana: Nesta, Del Piero, Inzaghi, Gattuso, Di Vaio. Faccio un grande in bocca al lupo a tutti loro, molti dei quali ho avuto la fortuna di averli con me. In particolare il mio pensiero va a Del Piero, un’icona e un simbolo della Juventus. Un esempio di correttezza, un grande atleta dotato di una grandissima educazione. Credo che non solo gli juventini, che oggi lo piangono amaramente, lo rimpiangeranno. Alessandro è una delle ultime bandiere del calcio e anche quest’anno ha dimostrato la sua signorilità non facendo mai una polemica pur non rispettando la scelta della società che gli ha dato il benservito in modo brusco.
Il calcio italiano senza questa generazione di talenti sarà ancora più povero e mediocre in futuro e ne risentirà la Nazionale.
Ed è un vero peccato questo perché il calcio italiano continua ad insegnare tattica nel mondo e lo dimostra i tantissimi nostri allenatori all’estero che stanno vincendo i tornei stranieri. Complimenti a Mancini per la vittoria in Inghilterra, che segue quella di Spalletti in Russia e speriamo sia affiancata presto da quella di Ancelotti in Francia. A Capello invece non l’hanno messo nelle condizioni migliori per lavorare sulla panchina dell’Inghilterra ma non mi stupirei però adesso di vedere Fabio nuovo allenatore della Nazionale Italiana per una sua rivalsa personale.”
ROMA, MONTELLA E’ UN ALTRO RISCHIO
“Il progetto della Roma è fallito totalmente, perché alle parole non sono seguite i fatti. Baldini aveva detto tempo fa “se va via Enrique andrò via anche io” adesso invece si rimette alla decisione dei dirigenti…di sua fiducia.
Senza la supervisione di Capello il dirigente della Roma ha dimostrato tutto il suo valore e insieme a Luis Enrique in pratica sono stati esordienti allo sbaraglio.
Spero che la Roma possa tornare in mani più serie in futuro e lo dico affettuosamente perché non dimenticherò i 7 anni passati nella città capitolina.
Per l’anno prossimo adesso si fa il nome di Montella. Dico che sarebbe un altro azzardo perché un conto è allenare a Catania, un altro è farlo a Roma con la pressione di raggiungere a tutti i costi obiettivi importanti prefissati e non subentrando in corsa durante una stagione disastrata.
Per ora l’ex attaccante giallorosso è solo un giovane tecnico promettente e confermarsi in una piazza dura come quella di Roma sarebbe difficilissimo.”

Ci sono momenti che non si possono spiegare

DI PIU', NIENTE... firmato ALESSANDRO DEL PIERO


Più di 8 scudetti.
Più di una promozione dalla serie B
Più di una Coppa Italia (e speriamo due)
Più di 4 supercoppe italiane
Più di una Champions League
Più di una Supercoppa europea
Più di una Coppa Intercontinentale
Più del gol alla Fiorentina
Più di un gol alla Del Piero
Più del gol a Tokyo
Più delle mie lacrime
Più del gol a  Bari
Più di un gol al volo di tacco nel derby
Più di un gol per l’Avvocato
Più della linguaccia contro l’Inter
Più dell’assist a David
Più del gol numero 187
Più del gol alla Germania
Più di Berlino
Più del gol al Frosinone
Più del titolo di capocannoniere in B
Più del titolo di capocannoniere in A
Più della standing ovation al Bernabeu
Più di 704 partite con la stessa maglia
Più di 289 gol
Più di una punizione che vuol dire Scudetto
Più del gol all’Atalanta
Più di ogni record
Più della maglia numero 10 con il nome Del Piero
Più della fascia di capitano

Più di tutto…
C’è quello che mi avete regalato in questi 19 anni.

Sono felice che abbiate sorriso, esultato, pianto, cantato, urlato per me e con me.
Per me nessun colore avrà tinte più forti del bianco e nero.
Avete realizzato il mio sogno. Più di ogni altra cosa, oggi riesco soltanto a dirvi: GRAZIE.

Sempre al vostro fianco
Alessandro

Non ci sono parole per raccontare una giornata così

A volte un'immagine vale più di qualsiasi parola.
INVINCIBILI
GRAZIE A TUTTI.
Si è scritta la storia.

venerdì 11 maggio 2012

PIRLO: "Grazie ALLEGRI" E i tifosi della JUVE ringraziano il MILAN

Poco da aggiungere. Il 60% (forse anche più) dello scudetto della JUVENTUS porta la firma di ANDREA PIRLO, assoluto fenomeno.
Solo grazie a lui la squadra bianconera ha potuto metter in atto sul campo tutte le brillanti idee di CONTE.
Nella sua lunga intervista concessa oggi alla PRAVDA ROSA veramente tanti spunti per riflettere.
Eccone i passaggi più interessanti.
Pirlo, si è sentito sottovalutato e scaricato dal Milan?
«Le cose sono andate così. Quando abbiamo parlato del mio contratto, mi hanno proposto il rinnovo per un anno. Io chiedevo un triennale perché ero più giovane degli altri giocatori in scadenza. Ma il vero motivo del mio trasferimento è stato un altro: Allegri voleva piazzare davanti alla difesa Ambrosini o Van Bommel e io avrei dovuto cambiare ruolo. Allora ho detto "no, grazie" e ho scelto la Juve, che mi offriva motivazioni importanti. Ci tengo a dire che non è stata una questione economica».
Quindi è stata una scelta tecnica.
«Il Milan ha deciso che non servivo più. L'ho capito subito durante quel colloquio. Nel mio ruolo Allegri preferiva altri giocatori».
Le diede fastidio la richiesta di prova tv pubblicata sul sito del Milan per una sua presunta gomitata a Van Bommel nello scontro diretto?
«Certo: ho giocato lì 10 anni, sanno che io non faccio certe cose».
Adesso qualcuno si sarà pentito di averla lasciata andare?
«Non lo so. Ma durante la stagione molti miei ex compagni mi hanno detto che sentivano la mia mancanza. Io sono contento: ho vinto».
Quando ha capito che sarebbe stato possibile?
«Da subito: ho avvertito un'aria particolare. A giugno al matrimonio di Buffon alcuni suoi amici mi chiedevano se fossi pazzo per aver lasciato il Milan, risposi che quando mi sposto lo faccio per vincere. E dissi che avremmo conquistato lo scudetto. Adesso mi ringraziano perché andarono a scommettere sul nostro trionfo...».
Ricorda le prime parole con Conte?
«Ero in Nazionale, lui aveva appena firmato. Mi chiamò per presentarsi e mi sorprese: dovevamo ancora fare le vacanze e lui era già carico. Fu una bella telefonata».
Conte è stata una piacevole sorpresa?
«È un grandissimo allenatore. Io ne ho avuti tanti, ma nessuno così meticoloso nel lavoro e bravo a spiegare le cose. Dal punto di vista tattico e didattico è perfino più bravo di Ancelotti e Lippi, che pure hanno tante qualità. Prepara benissimo le partite, studiamo i video degli avversari 3-4 volte alla settimana e quando scendiamo in campo è difficile che qualcosa ci sorprenda. Conte è un talento della panchina».
Ha un chiodo fisso?
«Vuole i centrocampisti stretti per evitare passaggi tra le linee».
Il 4-2-4 iniziale le sembrava un azzardo?
«Per me non cambiava molto, comunque quel modulo mi divertiva. Poi Conte ha scelto altre strade: è segno di grandezza saper modificare le proprie idee. Il modulo con tre centrocampisti centrali è il più adatto alla squadra, ci ha reso più aggressivi. Conte parla molto con noi, si confronta».
Qual è stato il segreto?
«Il lavoro e la voglia di raggiungere quest'obiettivo in silenzio».
Il lavoro conta più del talento?
«No, il talento viene prima e va coltivato con il lavoro. Se non ce l'hai puoi lavorare tutto il giorno ma non verrà fuori».
Tra le squadre vincenti in cui lei ha giocato, dove colloca questa Juve?
«Tra le più forti per mentalità, orgoglio e voglia di imporre il proprio gioco».
Come se la sarebbe cavata questa Juve in Champions?
«Ce la saremmo giocata, proprio per il tipo di calcio che facciamo. Servirà qualche innesto, ma siamo pronti. Il martedì e il mercoledì ci restava l'amaro in bocca perché avremmo voluto confrontarci con le grandi d'Europa. Ormai ci siamo».
I numeri dicono che lei non aveva mai giocato così tanto e bene. È la migliore stagione della sua carriera?
«Non lo so. Magari restando per anni nella stessa squadra è stato sempre dato tutto per scontato, mentre in questa stagione l'effetto novità mi ha fatto apprezzare di più».
È arrivato qualche sms di complimenti dal Milan?
«Sì, quasi tutti gli ex compagni mi hanno scritto».
Berlusconi e Galliani?
«No».
Cosa pensa della terza stella della Juve?
«Non entro nel merito. Da avversario ho sempre pensato che la Juve avesse vinto quegli scudetti perché era molto forte. Furono campionati vinti sul campo».
A Trieste ha pianto.
«Lacrime di gioia: la vittoria è stata bella e intensamente voluta. Ci tenevo molto. Mentre piangevo ho abbracciato Buffon: dall'estate scorsa parlavamo di questo scudetto».
Lei non esce dal campo sconfitto in campionato dal 18 dicembre del 2010.
«Una sensazione bellissima, teniamo molto a chiudere la stagione imbattuti e a proseguire l'anno prossimo. E vogliamo anche la Coppa Italia: il giorno prima è il mio compleanno, sarebbe il regalo più bello».
Quando il Milan era volato a +4 a causa di tutti quei vostri pareggi, non ha temuto di non farcela?
«No, ero dispiaciuto perché pensavo di stravincere e invece ci saremmo dovuti accontentare di vincere».
Lei conosce bene l'ambiente Milan: quali sensazioni aveva quando i dirigenti e Allegri continuavano a parlare del gol di Muntari?
«Era il segnale che ci temevano, avevano compreso la nostra forza. Non erano più convinti di vincere».
Ha giocato per anni a San Siro: lo Juventus Stadium regge il confronto?
«Nelle notti di Champions con 80.000 spettatori San Siro è uno spettacolo. Ma per tifo, rimbombo ed effetto sonoro la nostra casa è molto simile: sono in 40.000 ma sembrano di più».

MUGHINI: "Sono 30, non 1 di meno"

di GIAMPIERO MUGHINI
Fonte LIBERO
 Nelle case e nelle piazze d’Italia esplode la gioia del popolo juventino. Gli “umiliati e gli offesi” degli ultimi cinque anni di football nazionale approdano finalmente al trentesimo scudetto della storia bianconera, uno scudetto conquistato dopo una sequenza di fatti e di episodi che nemmeno lo sceneggiatore di un grande film americano avrebbe saputo ideare.

La squadra risorta La distruzione, dall’oggi al domani, di una squadra capolavoro che aveva vinto uno scudetto alla cifra astrale di 91 punti e i cui giocatori erano quasi tutti in campo nella finale della Coppa del Mondo 2006. La società che aveva fatto da nervatura di tutte le nazionali italiane campioni del mondo che si ritrovava a un passo dal baratro, amputata di alcune delle sue vittorie più belle, scaraventata in serie B, costretta a svendere i suoi gioielli pur di non portare i libri in tribunale. Il miglior gruppo dirigente mai avuto da una squadra di calcio di serie A additato come «una organizzazione a delinquere». Tale la debolezza politica in quel momento della Fiat, e tali le aporie interne alla famiglia Agnelli dove si fronteggiavano senza volersi troppo bene gli “eredi” di Gianni Agnelli e quelli di suo fratello Umberto, che la società decise di non muovere nemmeno un’unghia a difesa dell’onore sportivo di quel gruppo dirigente. Una ripresa tecnica affidata a un nuovo e mediocrissimo gruppo dirigente, di cui saranno scandalosi gli errori di valutazione nello strapagare giocatori rivelatisi mediocri o inadatti al calcio italiano: da Tiago a Felipe Melo, da Diego al Krasic comprato due anni fa. Una squadra delusa e mal congegnata che sprofonda nella mediocrità di due consecutivi e avvilenti settimo posto, sino a riuscire nell’impresa stratosferica di incassare la bellezza di 56 gol in un torneo (la squadra di Conte, imbattuta sino alla penultima giornata, ne ha incassati 19).
La squadra migliore Ora succede che la squadra bianconera che presenta alla linea di partenza del torneo 2011-2012 è per sette-otto dei suoi undicesimi la stessa la cui mediocrità ci aveva lasciato senza fiato nel torneo precedente. Pirlo e Vucinic e Vidal e Lichsteiner a parte. E senza dire che un sospetto non potevamo non nutrirlo. Se il Milan si tiene un Pato, un Robinho e magari un Alessandro Nesta mal conciato fisicamente, e invece regala (letteralmente regala) Pirlo, un motivo ci deve pur essere. Vi ricordate quando Giampiero Boniperti dava via giocatori famosi (da Capello a Baggio) e si prendeva giocatori reputati scarpe vecchie, gli immensi Benetti e Boninsegna, e con quelli vinceva gli scudetti? Non è che nell’occasione, col prendere un Pirlo in avanti con gli anni e un po’ acciaccato, noi non stavamo facendo la figura degli allocchi che comprano i mobili tarlati dismessi dalle grandi famiglie? E invece è successo che Pirlo abbia fatto tutte le partite dal primo all’ultimo minuto, e che in tutte questa partite s’è confermato il miglior giocatore del mondo nel suo ruolo. Grazie, Milan.
Un allenatore da incorniciare E poi, Antonio Conte. Se c’è un errore che io imputo al trio diabolico Bettega-Giraudo-Moggi è quello di avere tolto a un certo punto la maglia di capitano a Conte per darla ad Alex Del Piero. Non si fa con un uomo come Conte, prodigioso da giocatore di quantità e qualità in mezzo al campo e adesso superprodigioso come allenatore. Se quei sette-otto giocatori che l’anno scorso parevano dei fantasmi alla ricerca di un loro squallido destino sono divenuti dei giganti in campo - da Bonucci a Pepe, da Marchisio a De Ceglie, e lo stesso Chiellini triplicato in qualità -, se la Juve del 2011-2012 ha giocato forse il miglior calcio nella storia recente del football italiano, se quella squadra a parte venti minuti col Napoli e venti minuti nella partita di ritorno col Milan ha giocato per 37 giornate all’attacco, tutto questo è farina del genio calcistico di Conte. Dopo Boniperti e Big Luciano, lui diventa il terzo uomo stemma della storia juventina di quest’ultimo mezzo secolo. La terza stella, per l’appunto, delle tre che vanno cucite sulla maglia bianconera del prossimo torneo.
Ho detto trenta scudetti. Che non è la cifra riportata dagli almanacchi compilati dai burocrati, e copiati da alcuni giornalisti vili. Non voglio assolutamente mancare di riguardo alla Grande Inter, a una delle società che hanno fatto la storia del calcio moderno e che ancora domenica scorsa ha dato prova del suo orgoglio e della sua qualità, e ogni volta io mi levo il cappello quando sento pronunciare la parola “triplete” riferita ai successi dell’Inter di due stagioni fa. Solo che gli scudetti della Juve sono 30, e che quel 14° scudetto che figura nella bacheca interista loro non l’hanno mai visto né da vicino né da lontano. Tanto è vero che i giudici sportivi che lo assegnarono nell’estate del 2006 adesso fingono di non ricordare e quasi se ne vergognano, e non c’è uno di loro che dica: sì, l’ho assegnato io e in piena coscienza perché quei circa 15 punti che separavano l’Inter dalla Juve vittoriosa erano stati tutti conquistati da Moggi a forza di money e girls elargiti a destra e a manca.
Il processo penale Ora di quel money e di quelle girls non esiste la benché minima traccia in nessuno dei processi fatti contro la Juve. Nelle motivazioni del processo penale di Napoli (dove Moggi è stato condannato) c’è il riconoscimento netto che nessun risultato sportivo è stato alterato in quei due campionati. Che i 91 punti vennero conquistati uno a uno da una squadra che aveva Cannavaro, Thuram, Emerson, Nedved, Camoranesi, Ibrahimovic, Del Piero, e vorrei ben vedere che una squadra così non stravincesse. Lasciate perdere il tifo e le ossessioni di ciascuno di noi. Chiedetelo a chi conosce il campo e la lotta sul campo. Chiedetelo a Fabio Capello, a Billy Costacurta, a Claudio Ranieri, chiedetelo guardandoli negli occhi ai giocatori più valorosi e leali dell’Inter se è vero o no quello che disse una volta Camoranesi, che quando affrontavano la Juve erano pallidi dall’ansia già nel sottopassaggio. Trenta sono, non uno di meno. Chiedetelo a Dio, che pure non è bianconero


lunedì 7 maggio 2012

MOGGI: "Juve, ecco finalmente la terza stella! Non c'avessero fermato nel 2006..."


L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, nel corso della trasmissione condotta da Pippo Franco “Ieri, Moggi e domani” co-produzione  di Gold Tv, Telecolor, Rete 7, Telespaziotv e Italia mia in onda tutte le domeniche alle 20,45 ha rilasciato il suo commento sulla vittoria scudetto della JUVENTUS e sul resto della penultima giornata di serie A
JUVE, SCUDETTO STRAMERITATO! FINALMENTE LA TERZA STELLA!
“Ha vinto la squadra che più ha meritato nel corso della stagione.
La Juventus si è laureata campione d’Italia per la trentesima volta nella sua storia perché sin dalla prima giornata ha giocato il miglior calcio del campionato, dimostrando una grandissima condizione agonistica per l’intero torneo. E anche se in alcuni momenti della stagione ha peccato in concretezza non ha mai perso una partita e merita assolutamente di tornare a festeggiare dopo 6 lunghissimi anni di inferno e purgatorio. Lo meritano soprattutto i tifosi juventini.
Finalmente la Juventus potrà indossare sulla propria maglia la trentesima stella, che senza Calciopoli sarebbe arrivata già molti anni fa. Quella squadra era talmente forte che senza quello scandalo ora forse staremmo a festeggiare lo scudetto numero 35.
Gli episodi arbitrali nel corso del torneo? Fanno parte del gioco ma di sicuro la squadra bianconera complessivamente ha avuto più torti che favori. Non è certo per il goal di Muntari che ha perso lo scudetto il Milan, ma per i tanti, troppi infortuni. I rossoneri a differenza della Juve non hanno mai mostrato un gioco corale di squadra ma si sono sempre dovuti affidare alle prodezze dei singoli, Ibrahimovic in primis. E non avendo un gioco brillante, nel momento che è venuta a mancare gente come Boateng o Thiago Silva la squadra ne ha risentito terribilmente. E così, dopo il derby di ieri sera, mentre l'Inter ricorderà sempre il 5 Maggio, ai rossoneri toccherà il 6 Maggio!”
UDINESE IN CALO, MA TERZO POSTO MERITATO
“Alla fine, anche quest’anno sembra che la squadra che agguanterà la Champions League all’ultima giornata sarà l’Udinese. Lo merita per la programmazione della dirigenza e per la competenza del proprio allenatore. Ma di sicuro la squadra friulana in questa seconda parte della stagione è in forte calo. Dopo un inizio brillante mostrando un gran bel gioco, i tanti infortuni, le squalifiche, i tanti giocatori partiti per la coppa d’Africa l’hanno fortemente ridimensionata. E se nonostante tutto questo riuscirà a centrare i preliminari dell’Europa che conta è la dimostrazione del livello dell’attuale calcio italiano.
Napoli, Lazio, Roma e Inter non sono state capaci di superarla in classifica.
Soprattutto la Roma delle squadre sopracitate non è mai stata in grado di tenere il passo dei friulani, d’altronde sin dall’inizio della stagione si è capito l’andazzo dei giallorossi.”
GENOA PRATICAMENTE SALVO
“Il Lecce ha gettato via in casa contro la Fiorentina la chance per potersi salvare, quasi sicuramente quella decisiva. Al Genoa, nonostante la squalifica del campo e la pesante sconfitta di Udine,  all’ultima giornata di campionato basterà pareggiare in casa contro un Palermo che non ha nulla più da chiedere al campionato. Di certo non è stato giusto che la Lega e la Figc abbiano garantito la regolarità del campionato solo per la vetta. Anche la lotta per la Champions e quella per la salvezza meritavano la contemporaneità.”

NOI C'ERAVAMO


Quando vincevamo, sempre. Sul campo, più di tutti.
Quando siamo caduti.
Quando non sapevamo che fine avremmo fatto.
Quando l'abbiamo saputo, e l'abbiamo accettato. Lottando per rialzarci.
Quando siamo entrati in campo a Rimini.
Quando  gli altri festeggiavano.
Quando noi stavamo a guardare.
Quando speravano che non saremmo mai tornati.
Quando abbiamo cominciato a risalire.
Quando non riuscivamo a ritrovare la strada.
Quando l'abbiamo ritrovata: vincendo.

Questa è la nostra festa, conquistata fino all'ultima goccia di sudore. 
E' la festa di tutti quelli che ci hanno sempre creduto. 
E' la festa di tutti voi tifosi juventini che al posto di abbandonarci avete fatto sentire ancora più forte la vostra voce. 
E' la festa di quelli che hanno esultato per un gol in serie B come per quello che è valso lo scudetto. 
E' la festa, perché no, degli avversari (non tutti) che ci hanno sempre rispettato. 
E' la festa di Balzaretti, Belardi, Bianco, Birindelli, Bojinov, Boumsong, Buffon, Camoranesi, Chiellini, De Ceglie, Giannichedda, Giovinco, Guzman, Kovac, Lanzafame, Legrottaglie, Marchionni, Marchisio, Mirante, Nedved, Palladino, Paro, Piccolo, Trezeguet, Venitucci, Zalayeta, Zanetti, Zebina. All. Deschamps.
 
E doveva finire così, non ho mai smesso di crederci.
Grazie a tutti, ragazzi. Godiamocela, ce la siamo meritata.
Io c'ero, voi c'eravate. Noi c'eravamo. E ci siamo, finalmente.
Siamo tornati.

Alessandro Del Piero

LA TERZA STELLA: JUVENTUS, CAMPIONE D'ITALIA!!

Un'emozione unica. Indescrivibile. Da lasciare senza respiro e senza parole.
Parlerò nei prossimi giorni appena mi riprenderò dai festeggiamenti.
Ci meritiamo tutto questo!! Ce lo meritiamo!!

sabato 5 maggio 2012

Buon #5Maggio Juve

Buon 5 Maggio a tutto il meraviglioso popolo bianconero.
Da oggi disponibile in tutte le librerie la mia ultima fatica:

5 Maggio 2002... e ancora godo!

Nei prossimi giorni verranno indicati dalla casa editrice i vincitori di una copia omaggio per la migliore testimonianza ricevuta.

E ci sarà inoltre una promozione speciale per i lettori di questo blog.

5 MAGGIO forever

giovedì 3 maggio 2012

Del Piero e Buffon capitani veri! A volte un'immagine...

....vale più di 100 parole!
Onore agli ultimi samurai!

buoniecattivi Pagelle Juve

IL PEGGIORE 
BUFFON 3
Se la Juve è imbattuta ed in testa alla classifica del campionato gran parte del merito è proprio di Gianluigi Buffon, campione unico e professionista esemplare.
Ma l'errore che commette contro il Lecce a pochi minuti dalla fine è imperdonabile.
Speriamo ci si possa ridere su tra 10 giorni...

bicchieremezzopieno CAGLIARI salvo, ATALANTA pure

Tutta la pressione ora si sposterà sulla Juventus, ma il calendario dà una mano ai bianconeri.
Le ultime due gare di campionato vedono la squadra bianconera dover fronteggiare Cagliari e Atalanta, squadre che ormai non hanno più niente da chiedere al torneo.
Il futuro dipende solo dalla Juve!

mercoledì 2 maggio 2012

bicchieremezzovuoto Juve, 2 punti buttati

Al di là del clamoroso errore di Buffon alla Juve è mancato il gol del KO. Con la partita sbloccata subito in apertura grazie a Marchisio e il Lecce in 10 per quasi tutto il secondo tempo la partita andava chiusa prima...

Gigi, ma che hai combinato?

Una clamorosa papera di Buffon a pochi minuti dalla fine regala il pareggio al Lecce e mette pressione sulla Juventus. Il vantaggio nei confronti del Milan ora è solo di 1 punto e mancano ancora 2 sfide.
Ora ci vuole calma e sangue freddo.