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giovedì 25 giugno 2009

Non Melo credo....




Oggi, nella roulette di giocatori da accostare alla Juventus, è uscito il nome di Felipe Melo.
Il centrale brasiliano è stato acquistato lo scorso anno dalla Fiorentina per 13 milioni di euro.
Un colpo di Corvino alla Moggi.
Comprato, un anno fa, uno dei migliori interpreti di centrocampo con un ingaggio relativamente basso.
Mettete in parallelo gli affari Poulsen-Felipe Melo e calcolate che la Juventus tra ingaggio e cartellino ha speso anche di più. E non di poco.
E' vero quindi dire che servono i soldi in primis per fare le grandi squadre?
Moratti in tal senso dovrebbe esser un esempio, da prender in negativo ovvio.
La verità è che o ne hai "a palate da spendere" come Paperon Perez o serve la competenza.....
Non credo che adesso la Fiorentina si priverà di questo talentuoso giocatore (che a me personalmente ricorda il Dunga giocatore, per il quale stravedevo e che niente ha a che vedere con il Dunga CT) per meno di 20 milioni di euro.
Detto ciò, se dovessi scegliere personalmente su chi investire tale somma tra D'Agostino e Melo, non avrei tentennamenti:
è senza dubbio alcuno il brasiliano il giocatore su cui punterei.
Clamorosa sconfitta della Spagna contro gli Usa alla Confederations Cup, a conferma che nel calcio se sottovaluti l'avversario puoi perdere con chiunque.
Cosa che raramente avviene negli altri sport.
Intanto mentre Giovinco chiede solo un pò di fiducia, oggi è il giorno decisivo per conoscere il futuro di Trezeguet.
Il futuro della Juventus passa anche da queste scelte.
Futuro che sicuramente non vedrà Marco Motta con la maglia bianconera.
La Roma l'ha riscattato in tempo.
In Formula 1 alla fine l'hanno avuta vinta Montezemolo e la Ferrari:
sarà Mosley ad andare a casa.
In chiusura commento due indiscrezioni riportate ieri:
1) Possibile scambio Grosso-Camoranesi con il Lione.
Sarebbe un'operazione che rasenterebbe il ridicolo.
Di certo lo preferirei all'attuale presidente....

venerdì 19 giugno 2009

Italia, che mummie




lastampa.it
La Confederations Cup rotola pigramente verso il suo destino. Brasile e Spagna, due vittorie su due. L’unica variabile al ribasso, fra le Grandi, è l’Italia: carenza di fantasia, non uno che salti l’uomo. Gli americani erano rimasti in dieci poco dopo la mezz’ora. Scoppiarono nella ripresa, logorati dall’uomo in meno e forati dai chiodi di Giuseppe Rossi. L’Egitto con noi le aveva sempre buscate, quattro partite quattro sconfitte. Ci aspetta al limite dell’area, come noi un tempo. A Zidan manca la e finale, non però il gusto per il calcio di tocco. Rossi stavolta parte titolare, con Quagliarella e il generoso Iaquinta. Non sarà la stessa cosa. Pirlo e De Rossi non bastano e, a tratti, addirittura non servono. È un’Italia mediocre, di confine, alla quale il ritorno di Cannavaro non offre certezze (anche se sul gol di Homos la colpa è di De Rossi).Una lagna tremenda, un sonoro ceffone alla storia e alla classifica Fifa (noi quarti, loro quarantesimi). Già con gli Usa, per quello che può valere un torneo del genere, le ombre avevano schiacciato le luci. Fu l’espulsione di Clark a spezzare l’equilibrio. L’Egitto resta in undici, e si sente. Senza il rigore dell’epilogo, avrebbe bloccato il Brasile, un dettaglio che molti hanno trascurato. I «vecchietti » di Lippi hanno bisogno di stampelle che il ct proprio non trova, da Montolivo a Rossi, sostituito come un figurante qualsiasi. L’importante è non passare da un eccesso all’altro, da Rossi Nembo Kid a tutto qui Pepito? Siamo capaci di questo e altro, noi italiani. Brutta la navicella di lunedì, fragile e ruminante la scialuppa di ieri sera, al di là della sfortuna e delle parate di El Hadary. In tempi non sospetti, Lippi aveva predicato gli effetti benevoli di un eventuale fallimento. I «vecchietti», come li chiama lui, lo hanno preso sin troppo alla lettera. Un’altra mezza partita regalata. E così, domenica, dentro o fuori con il Brasile. Per ora, il colore dominante è il grigio né carne né pesce delle nostre divise.


Continua intanto l'operazione "entusiasmo" lanciata dai giornali a favore della squadra bianconera.
Il mercato la promuove : "sarà Super Juve". Sarà.....
Intanto oggi potrebbe esser il giorno decisivo per l'approdo di D'Agostino in maglia juventina mentre per il sogno(o più illusione?) Giuseppe Rossi bisognerà attendere le eventuali cessioni a fare cassa,
Non si argina il momento negativo in casa milanista:
sfuma per motivi di salute persino l'acquisto del talentuoso terzino sinistro Cissokho.
Ancora una volta Corvino si conferma una vera volpe del mercato anticipando tutti:
alla Fiorentina verrà introdotta la clausola rescissoria.
Da oggi a Firenze non ci saranno più incedibili.
E' il futuro di questo nuovo calcio sempre meno poetico e sempre più materialista.
Mi stupisce inoltre il colpo Drenthe, che la squadra viola sta per fare. Prestito con diritto di riscatto.
Vista la carenza di esterni sulla fascia sinistra in casa juventina, non ci si poteva fare un pensierino su, nei frequenti viaggi a Madrid?