venerdì 24 luglio 2009

Poulsen, un "bidone" scomodo


L'amico David Pratelli, grandissimo tifoso bianconero, mi ha mandato questo suo pensiero in merito alla (s)vendita a tutti costi di Poulsen.
POULSEN, UN "BIDONE" SCOMODO DA NON BUTTARE VIA....
Riflettendo in questi giorni sulle questioni bianconere, mi accorgo sempre di più che nel mondo del calcio non si ragiona solo per il valore di un calciatore o di un allenatore.
Non si va a guardare attentamente il curriculum o l'esperienza che un giocatore o altra persona del settore può portare alla propria causa.
No, il popolo, l'ambiente, i media ti amano se sei un fenomeno o perlomeno un simpaticone che sta al gioco con tutti (giornalisti e tifosi soprattutto).
Se non ti pieghi a queste logiche di sistema, hai tutti contro.
E' il caso di Poulsen, ad esempio.
La verità è che nessuno lo ha mai accettato davvero; sin dall'inizio mai si è creduto nelle sue doti di centrocampista incontrista.
Una volta esonerato poi il suo 'protettore' Ranieri tutti non aspettano altro che l'ora di potersi sbarazzare del biondo danese.
Io penso che nel calcio non ci sia obiettività. Se uno ci sta "simpatico" allora lo si difende anche di fronte all'evidenza negativa. In caso contrario basta che sbagli una partita o addirittura una giocata, che viene etichettato subito come non adatto, come scarso.
Spero di non offendere nessuno ricordando ad esempio che si è aspettato Del Piero per anni.
Poulsen, che non è certamente un fenomeno come Alex, quest'anno ha giocato pochissimo per via degli infortuni. Mi chiedo, come si fa a giudicarlo totalmente?
Eppure ci sono stati casi in passato che dovrebbero far riflettere:
Henry, Legrottaglie, Zanetti, Ancelotti......
La decisione di mandarlo via a tutti i costi mi sembra davvero molto azzardata.
O arriva la grande offerta o è il caso di aspettare un altro anno per vedere come si comporta senza guai fisici.
Partite, in fondo, ce ne sono tantissime e di giocatori tosti ce ne servono.
Mica è colpa di Poulsen sè nel complesso è stato pagato oltre il suo reale valore. O l'unico colpevole degli insuccessi di questi anni resterà solo e sempre il povero Ranieri?
.
Ci sono tutti i temi che ruotano intorno alla Juventus.
Felipe Melo, Ibrahimovic, Xabi Alonso, Poulsen, Cannavaro, Trezeguet e tanto altro...

8 commenti:

AlphaBond ha detto...

David è un grande,uno dei migliori in questo momento in Italia,fa ridere senza essere volgare ma non mi trovo daccordo nel suo pensiero.Poulsen in fin dei conti così poco non ha giocato.Anzi.Poulsen è un ottimo incontrista.Ma non da grande squadra.La sua qualità principale è il posizionamente.Lo trovi sempre ben posizionato.I suoi difetti però sono troppi per la Juve.Tecnicamente scarso.Visione di gioco nulla quando c'è un minimo di pressing dell'avversario.Lentezza nei movimenti.Poca dinamicità.Queste sono TANTE cose.Lo dice uno che al suo arrivo lo difese da chi lo denominava bidone.Avevo fiducia in lui ma mi ha smentito.Ed è giusto che con un sovraffollamento a centrocampo vada via.Sono 3 milioni a stagione che si possono risparmiare.Più il denaro per la sua cessione,si arriva ad una decina di milioni di nuovo in saccoccia bianconera.Anche se ci sarà comunque una minusvalenza quantomeno su di lui.La colpa non va ricaduta solo su Ranieri,no assolutamente,ma bisogna dire che anche il tecnico romano ha sempre detto che la squadra doveva essere costruita prima dalle fondamente (ossia da giocatori prima di tutto utili alla causa,anche se non tecnici ,ma fisici ) e poi sarebbero arrivati anche i giocatori di livello tecnico (come infatti hanno fatto in questa estate.Poulsen è stata solo una scelta sbagliata che può capitare e che commetteva anche Moggi a suo tempo.La lista è lunga anche li.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con David.
Poulsen paga la stampa contraria.
Voglio fare i complimenti a Pratelli poi perchè è un fenomeno dell'imitazione!!!

Anonimo ha detto...

Juventino informato:

L unica colpa che ha Poulsen é quella di essere venuto "AL POSTO DI" X.Alonso...e voluto da Ranieri
Tutto l'odio accumulato sul "cantante" si é riversato poi sul giocatore...
diciamocelo..come hai detto tu..moggi ne ha comprati anche piu´scarsi del danese !

Amos ha detto...

Per quanto mi riguarda se non sbaglio ieri o l'altro ieri parlavo di Poulsen come di un giocatore che può tornare anche utile se torna ai suoi livelli, ma il problema è legato alla troppa abbondanza e al mercato che il giocatore ha. Nonostante la stagione travagliata Poulsen ha ancora estimatori ed è l'unico che si potrebbe vendere senza svendere. Cosa che non succede per altri. Inoltre, a differenza di Tiago, è un incontrista, mentre il portoghese è più giocatore dai piedi buoni e i piedi buoni a centrocampo fanno parecchio comodo. Sommate tutto questo al fatto che Tiago ad esempio non ha mercato e capirete perchè si cerca di vendere Poulsen...

Giulio Gori ha detto...

In linea di principio è tutto giusto quel che dice Pratelli. Ma nello specifico ci sono diverse cose che non mi tornano.

Quell'analisi la sottoscriverei in pieno se fosse riferita a Tiago: un giocatore senza dubbio bravissimo (anche privo di una mentalità da fuoriclasse), che ha dovuto passare, prima, una brutta trafila per colpa di Ranieri che i primi mesi del 2007 lo usava come trequartista, e che, poi, ha dovuto subire le critiche dagli spalti e dai giornali al primo passaggio sbagliato (il linciaggio di Bagni, nelle sue telecronache è da brividi)... E che nel secondo anno, tra un lungo infortunio e una cattiva stampa non è riuscito ad affermarsi come avrebbe potuto.
Ricordo che dopo la splendida partita contro il Chelsea, tre giorni dopo chiese il cambio in campionato (mi pare contro il Bologna) perché era stanco. Apriti cielo, giù colonne, editoriali e articoli sull'abominevole uomo di Viana do Castelo... E' andata avanti così per due anni.

Riguardo Poulsen, avrei invece delle forti critiche da fare al giocatore.
Il danese non è scarso, o meglio, non sarebbe scarso. Ha giocato a ottimi livelli in Europa, facendo vedere di essere un ottimo incontrista.
Ma:
1) La Juve non aveva bisogno di un incontrista lo scorso anno, per cui Poulsen era un pesce fuor d'acqua
2) Poulsen ha preso la Juve come la materializzazione di un sogno: "Ce l'ho fatta!" deve aver pensato, e da gladiatore si è sentito realizzato e si è accomodato nel ruolo del palo della luce. Ho visto tante tante partite in cui non ha fatto una goccia di sudore.
3) D'accordo che non ha un lancio pessimo, ma a livello di circolazione breve e rapida è proprio scarsino. Lo ricordo una volta in coppia con Tiago. Il danese prende palla, libero dal pressing, si guarda intorno, aspetta, aspetta ancora, poi dà palla (sporca) al portoghese, che è pressato da un paio di giocatori (in serie A mica sono imbecilli, sanno bene chi tenere d'occhio). Tiago qualche volta è costretto a darla indietro e una volta la perde. Chi viene messo alla graticola? Ma Tiago naturalmente...

Per chiudere, io credo che Poulsen abbia un curriculum interessante e che per questo possa essere ceduto a una cifra ragionevole. Ma se alla Juve ha fallito, credo sia principalmente per causa sua. Chi veste il bianconero deve sapere quanto bisogna dare per esserne degni.
E Del Piero, visto il paragone di Pratelli, anche nei periodi più neri si è sempre ricordato cosa significa serietà e sacrificio.

Anonimo ha detto...

Inter, le nuove maglie celebrano lo Scudetto 1910, la Pro Vercelli s’arrabbia

"Quello spareggio fu una farsa!"

Un'amichevole ripara­trice per lasciarsi alle spalle uno sgarbo lontano un seco­lo, tornato d’attualità a cau­sa delle nuove divise dell’In­ter che saranno presentate tra due giorni al Montalban Theatre di Los Angeles. E’ quello che chiedono a Vercel­li dove non dimenticano l’o­rigine di quelle casacche, na­te per celebrare il centenario del primo scudetto nerazzur­ro, arrivato nel 1910 al ter­mine di uno spareggio farsa con la gloriosa Pro Vercelli. I bianchi piemontesi manda­rono in campo i ragazzini per protestare contro la Figc che fissò la data della parti­ta decisiva in concomitanza con un torneo della Nazio­nale piena di convocati del­la Pro. L’Inter vinse 10-3 una gara senza storia fin dal fi­schio d’inizio quando il ca­pitano dei “bianchi”, l’11en­ne Alessandro Rampini (il più vecchio tra i suoi compa­gni ne aveva 14) consegnò all’omologo nerazzurro Fos­sati una lavagnetta per tene­re il conto della goleada. Al 90° l’ironia lasciò il posto al­la rabbia dei tifosi di casa che scagliarono ogni oggetto a loro disposizione contro i nerazzurri scortati dalle for­ze dell’ordine.

«Se fosse successo in una partita tra Juventus e Inter, ne par­lerebbe anche la Cnn - scher­za Alex Tacchini, giornalista della tv locale Quarta Rete Nord -. Ma quella gara ha un’importanza no­tevole anche se ormai pare solo una curiosità per gli sto­rici del pallone. E’ stato uno dei due spareggi scudetto nella storia del calcio italia­no, seguito solo da Bologna-­Inter del 1964. Senza quel­l’ingiustizia la Pro avrebbe vinto 6 scudetti di fila visto che quel tricolore è l’unico mancante nella striscia trionfale iniziata nel 1908 e finita nel 1913. Ed è una conseguenza di quel tram­busto il colore bianco della seconda maglia della Nazio­nale». Quella scelta cromati­ca nacque come ricompensa nei confronti dei giocatori della Pro squalificati in oc­casione delle prime due esi­bizioni dell’Italia per essersi rifiutati di giocare contro l’Inter. «Almeno giocate in bianco per ricordare i miei calciatori», disse il presiden­te del club piemontese, l’av­vocato Bozzino, alla Figc, in quegli anni alle prese con de­licati equilibri di potere tra Milano e Torino. E fu così che il numero uno della Pro convinse gli “azzurri” a ini­ziare in bianco la loro storia.

Fonte: Tuttosport - 15 luglio


VERGOGNA

nick ha detto...

x l'anonimo del messaggio del 25 07 ore 13,43::::::::piu' che vergogna per i neroassurdi mi viene tristezza infinita per la pro,,considerando poi che a distanza di un secolo,ancora vogliono rinverdire i (ne)fasti di quello squallido scudetto,capisco che sentano loro lo scudetto di cartone,poveri coglioni,e povero mascellone ciao e forza JUVE

Anonimo ha detto...

e poi sono intimamente convinto che sul retro delle maglie dei neroassurdi,vada impresso un bel sirio della telecom,,ha fatto la storia del calcio meneghino