martedì 15 dicembre 2009

Giraudo Condannato


La prima sentenza che arriva dal Processo di Napoli non è positiva per gli ex vertici dirigenziali della Juventus:
Si salva invece l'arbitro Rocchi, il pupillo di Collina.
Titoloni in prima pagina per Gazzetta e Corriere mentre Tuttosport cerca di tirar su il morale dei tifosi juventini riportando un'indiscrezione sempre più forte che vorrebbe Bettega al prossimo rientro in Società.
Ovviamente si sono scatenate le penne giustizialiste.
Riporterò qui di seguito i vari articoli che mi verranno segnalati o che avrò modo di scovare in rete.
Delinquenti e truffatori. Ma c'è chi li rivuole
La sentenza di oggi chiude ogni ipotesi alla revisione di calciopoli dopo tre anni e mezzo. Eppure i nostalgici della Triade sono un partito fortissimo. Nessuna riapertura per gli scudetti tolti alla Juventus
Associazione a delinquere: dovremmo cominciare da qui, dalla considerazione più semplice e banale. Avevano trasformato il calcio in un'associazione a delinquere. Delinquenti, dunque. E anche truffatori, visto che la frode sportiva era la loro specialità. Delinquenti e truffatori, allora: possiamo dirlo tranquillamente dopo una sentenza così. Ricordiamocelo bene adesso, dopo che gli ultimi tre anni e mezzo sono passati a ridimensionare, lentamente ma costantemente, lo scandalo di Calciopoli. Prima le sentenze sportive limate piano piano - per tutti - e poi il progetto di rimettere in discussione ogni verità. Un po' perchè Calciopoli non era esistita, era una congiura, era una creazione paranoica di chi per anni era arrivato alle spalle della Juve. Un po' perchè le sentenze erano state ingiuste, perchè quegli scudetti non potevano essere toccati. E un po' perchè, dicevano e dicono ancora, "così facevano tutti". Se tutti non solo telefonassero ai designatori ma li circuissero e li riempissero di favori, se tutti consegnassero telefonini segreti agli arbitri, se tutti mettessero i piedi nelle stanze dove si dirige il calcio per farci i propri comodi non sappiamo - nessuna inchiesta giudiziaria recente, a parte questa, lo ha mai evidenziato - di sicuro, sappiamo che lo fecero Giraudo & C. Questo aveva detto una sentenza sportiva di tre anni e mezzo fa e questo ribadisce una sentenza penale oggi. Altro che revisione del processo sportivo... Le due giustizie corrono su binari separati - a quella sportiva bastava un centesimo di quello che si sentiva in quelle migliaia di intercettazioni e bastava soprattutto l'aver distribuito sim segrete ad arbitri e designatori: per farci cosa, scusate? - ma per una volta squalifica sportiva e sentenza penale arrivano a condannare entrambe prima di tutto ma anche a definire lo stesso quadro di colpevolezza. In cui dobbiamo ancora collocare perfettamente Moggi: ma solo per la sua responsabilità penale. In ogni caso - senza pretendere di anticipare la sentenza dell'altro processo in corso - se Giraudo non è stato la mente e il direttore dell'associazione a delinquere di Calciopoli, chi lo sarà stato mai? E comunque la responsabilità sportiva di Moggi la conosciamo già perfettamente. E per ora basta e avanza.
Tre anni e mezzo dopo c'è ancora chi non accetta - ingenuamente o subdolamente - questa realtà. Moggi è ancora tra noi, è oggetto di grandi interviste senza che nessuno lo tratti per l'intrallazzatore che è stato, fa l'editorialista ed è invocato come consulente esperto da qualche società. Da anche consigli e a volte bacchetta la Juventus di oggi: solo perché non fa quello che faceva lui. Sugli scudetti revocati è in corso addirittura una battaglia ideologica, e anche molto sostanziale, tra Inter e Juve. Si mette in discussione il diritto sullo scudetto 2006. Si auspica il ritorno alla Juve di un pezzo della Triade, come unico possibile erede di quella grande competenza. Ad ogni sconfitta della Juventus il popolo juventino invoca i dirigenti squalificati come l'unica salvezza possibile. Eppure quei dirigenti - amministratore delegato e direttore generale nonché consigliere di amministrazione e quindi la Juve in prima persona - furono la rovina stessa della Juve, ne infangarono oltre 100 anni di storia. Dovrebbero chiedere loro i danni, esiliarli a vita e non rimpiangerli. Ma nemmeno una sentenza del genere farà cambiare idea a molti, sicuro. Il calcio avrebbe voluto dare un taglio netto col passato, eppure c'è chi lavora duramente per ricucire quel taglio, per renderlo meno drastico. In attesa della sentenza principale, quella del processo ordinario che vede alla sbarra il grosso dei protagonisti, tanti, dello scadalo del 2006 la sentenza penale del rito abbreviato ristabilisce - almeno per adesso - un'altra verità da scolpire nella storia nera del pallone.
LA PROVA DEL NOVE
di RUGGERO PALOMBO - Gazzetta dello Sport
Calciopoli è esistita. L’associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva pure.
Ora lo dice la sentenza di un tribunale.
E’ un giudizio di primo grado, che per diventare
definitivo dovrà passare l’esame di Corte d’Appello e Cassazione: un motivo in più
per non tirare conclusioni definitive e per non abbandonarsi a frettolosi compiacimenti.
Non c’è niente da festeggiare nel constatare che anche la giustizia penale, dopo quella
sportiva, si è convinta che il campionato di calcio, il passatempo più amato dagli
italiani, nel 2004-2005 (ma meglio sarebbe dire «in quegli anni») è stato inquinato.
Di una cosa si può essere però soddisfatti: il «rito abbreviato» richiesto da 11
dei complessivi 35 imputati e la conseguente sentenza di ieri consentono di mettere
un primo (e forse ultimo) punto fermo. Non è cosa da poco, perché il processo con
«rito ordinario» che è in corso per gli altri 23 imputati (per il ventiquattresimo, l’ex
arbitro De Santis, il processo deve ancora cominciare), corre il serio rischio di finire
in un nulla di fatto, complice il percorso legislativo del cosiddetto «processo breve»:
quella riforma della giustizia penale che è oggi al centro di un vivace dibattito
parlamentare e che, se licenziata in un certo modo, potrebbe far calare il sipario
(prescrizione e dintorni) su calciopoli e i suoi processi.
Ecco il perché del «primo e forse ultimo» punto fermo.
Che ci suggerisce un paio di considerazioni. Antonio Giraudo era il principale
imputato di questa tornata processuale: a lui, condannato a tre anni per
associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, va dato atto di essere stato fin qui, dal 2006 ad oggi, un imputato «invisibile». Nessuno lo ha più visto né sentito, non una pressione o una dichiarazione bellicosa: una linea di comportamento esemplare. Che stride con quanti contribuiscono pressoché quotidianamente a far diventare una specie di ring il Tribunale di Napoli, dove continuano le udienze del processo con rito ordinario. Processo che giocoforza dovrà ora fare i conti con questa sentenza. Quanto ad arbitri e guardalinee, sono stati assolti in sette tra cui Rocchi, l’unico ancora in attività. Pagano invece Lanese, Pieri e Dondarini. Quest’ultimo,
condannato a due anni per frode sportiva, è rimasto in campo fino al termine della scorsa stagione. Il nuovo presidente dell’Aia Marcello Nicchi, che si era affrettato a inserirlo nella struttura organizzativa quale vicecommissario dell’Interregionale, ora deve trovare una strada
procedurale per sospenderlo. Atto dovuto ed evitabile, se solo si fosse aspettato un po’.

lunedì 14 dicembre 2009

Grazie Conte




Purtroppo per Camoranesi si prospetta un lungo stop....
Intanto persino Lapo si permette di criticare la Juve definendola "raccappricciante"!!
E Tuttosport parla di Juve da Rifondare...
E' lo stesso giornale che tre mesi fa esaltava Ferrara ed i suoi metodi di allenamento, elogiando il "grande" mercato estivo bianconero e la gestione dirigenziale.......
Il peso della Champions
di Roberto Beccantini
Calcio, mistero senza fine bello. Sempre sia lodato Gianni Brera, il più grande di tutti. Inter e Milan avrebbero potuto schiacciare la Juventus, sconfitta a Bari, sotto il tacco di distacchi «importanti»: meno otto, meno quattro. Contrordine. L’Inter prima dormicchia e poi, in dieci, si fa rimontare a Bergamo. Il Milan cede di brutto in casa, crivellato dal Palermo. Morale: fra Mourinho e Leonardo, l’arrancante Ferrara perde un solo punto (da Mourinho).
Non si può non parlare di un vero e proprio «piano Marshall», tanto fortuito quanto prezioso, a favore di una Juventus allo sbando.
Un anno fa, la Juventus e Ranieri accusavano lo stesso ritardo: sei lunghezze. In generale, era più veloce l’andatura: Inter 39, Juventus 33.
Dettagli, come canta Ornella Vanoni. Delle prime quattro, vince solo il fiammeggiante Parma di Guidolin, una matricola che continua a demolire diffidenze e indifferenze, sempre più quarta e sempre più vicina alla Juventus. La Champions pesa. L’Inter ha pareggiato, Fiorentina, Juventus e Milan hanno perso; per Prandelli è già la sesta sconfitta, a conferma di quanto sia arduo tenere botta su entrambi i fronti senza un organico all’altezza.
Si gioca complessivamente male. Non che l’Inter, a Bergamo, abbia dato spettacolo, tutt’altro, ma di sicuro è l’espulsione di Sneijder a tracciare il confine: somma di ammonizioni, discutibile la prima, non la seconda; e non proprio calibrata, la «bussola» di Rizzoli. Conte e Mourinho, squalificati, si marcano in tribuna.L’Atalanta aveva già bloccato il Milan quando Leonardo brancolava ancora nel dubio. Il tridente più Sneijder produce rare bollicine. Gli avversari aspettano al varco i campioni, e si regolano di conseguenza. Tiribocchi ha il gol nel sangue. Non chiede la luna, gli bastano scaltre munizioni. L’Inter era reduce dal k.o. con la Juve e dal riscatto con il Rubin. È la squadra più forte, in Italia, e ogni tanto rallenta. Ne ha facoltà.Veniva da cinque vittorie, il Milan. Abate al posto di Pato non è proprio la stessa cosa, e comunque Delio Rossi s’inventa un Palermo micidiale nelle ripartenze; lo scarto non gli rende onore sino in fondo. Se il Milan trasforma tutte le partite in lotterie, chiaro che presto o tardi ci possa scappare il patatrac, già sfiorato con il Cagliari. Con il 4-2-3-1 Leonardo ha bruciato le tappe, ma non lo ordina il medico - e nemmeno Galliani - di giocare sempre così. L’equilibrio può essere un’opinione solo se la fantasia maschera i limiti e le spaccature fra i reparti. Il ritorno sulla terra agevolerà la riapertura del laboratorio.È il campionato del Parma, squadra verticale se ce n’è una, e del Chievo, capace di rimontare e stecchire la Fiorentina «ubriaca» di Liverpool. È un campionato più di lotta che di governo. Grigio, fisico, in mano ai nervi di Mourinho.
E' la Juve dei record... negativi
di Mirko Nicolino per Juvemania.it
E’ la Juve dei record!
Sì, ma quelli negativi. 4 partite perse negli ultimi 5 impegni, 7 gol subiti in 2 partite e sconfitta al San Nicola di Bari dopo 20 anni! Eppure la Juve a Bari c’era. Certo, non c’era il gioco, come non c’è mai stato da inizio stagione ad oggi e come probabilmente non ci sarà fino a Maggio, ma si è visto tanto impegno e forza di nervi. Non è bastato, purtroppo, perché al cospetto della Juventus c’era un Bari che pur con alcune importanti assenze, ha fatto dell’organizzazione di gioco il punto di forza.
Ha fatto persino una grande figura Almiron! Si potrebbe racchiudere nella prestazione dell’argentino il limite tecnico/tattico che purtroppo attanaglia la Juventus, con un centrocampo lento, prevedibile e senza idee.
A differenza delle ultime uscite, comunque i ragazzi sono riusciti a collezionare un bel po’ di azioni gol, ma sfortuna e poca lucidità hanno impedito di metterle a segno. I gol subiti, invece sono frutto di episodi, nei quali comunque i nostri ci hanno messo del loro. Non c’è equilibrio, purtroppo, lo avevamo visto anche nei primi match durante i quali si erano portati a casa i tre punti: sempre tanta sofferenza e il rischio del tracollo da un momento all’altro. A questo punto credo non ci sia motivo di prendersela coi singoli, poiché quali che siano gli interpreti il gioco bianconero non cambia. Non si può però non dare una nota di merito a Poulsen da settimane indiscutibilmente il migliore dei ragazzi: ci mette tanto impegno e recupera un’infinità di palloni; si fa preferire di gran lunga a Melo.
Per quanto riguarda Diego, nulla da dire sul rigore: ho visto in 3 decadi grandi campioni sbagliare tiri dagli 11 metri fondamentali, figuriamoci se sia il caso di prendersela per un rigore sbagliato da un buon giocatore (ma non un campione) sul quale le prime e casuali uscite avevano fatto riporre tutte le speranze per la nuova stagione.
Ah dimenticavo… Vedere Secco parlare all’orecchio di Maddaloni prima delle sostituzioni ha fatto davvero uno strano effetto....

domenica 13 dicembre 2009

C'era una volta la Juve



BARI, 14 MAGGIO 2006
JUVENTUS
BUFFON (42'st ABBIATI)
BALZARETTI CANNAVARO KOVAC ZAMBROTTA
CAMORANESI GIANNICHEDDA EMERSON NEDVED
TREZEGUET (27'st DEL PIERO) IBRAHIMOVIC
ALLENATORE: FABIO CAPELLO
BARI, 12 DICEMBRE 2009
JUVENTUS
BUFFON
CACERES CANNAVARO LEGROTTAGLIE MOLINARO
TIAGO POULSEN MARCHISIO DIEGO
AMAURI TREZEGUET
ALLENATORE: CIRO FERRARA
Sono passati poco più di 3 anni dal quel Maggio 2006, in cui la Juventus aveva precedentemente giocato per l'ultima volta in Serie A al San Nicola di Bari.Era il giorno del 29° scudetto conquistato meritatamente sul campo a 91 punti e cancellato poi in seguito a tavolino da quell'aborto giuridico (cit. giudice De Biase, quello del Calcio Scommesse…) che verrà ricordato con il nome di Calciopoli.Confrontando la formazione di quella Juventus del 2006 con quella attuale si capisce il perché da allora la Juventus non ha più vinto niente. Altro che "sistema Moggi"!Sarebbe ingeneroso confrontare i 2 allenatori, Fabio Capello con Ciro Ferrara, così come sarebbe un vero insulto all'intelligenza accostare solo minimamente la competenza della Triade all'attuale duo Blanc-Secco.La Juve si è fermata a Bari, ma non con la sconfitta per 3 a 1 contro la brillante squadra di Ventura.La vera Juve si è fermata a Bari nel Maggio 2006, perché da quel giorno di Juventus sono rimasti solo il nome ed i colori sociali.Pagherà per tutti Ferrara, così come hanno già pagato ingiustamente in passato Deschamps e Ranieri.Resteranno invece al loro posto quelli hanno scelto Ciro, nonostante la sua assoluta inesperienza.Quelli che in 3 anni hanno sbagliato tutto quello che c'era da sbagliare, sia a livello processuale, che a livello mediatico nonchè a livello sportivo.Basti pensare che i soldi incassati nello svendere la strepitosa armata di Capello sono stati reinvestiti nei Boumsong, negli Andrade, nei Tiago, nei Poulsen, negli Amauri, nei Felipe Melo.Non è una questione di tempo.E' solo una questione di competenza. Anzi di incompetenza....Si può infierire in merito ricordando inoltre che gli unici veri campioni rimasti in rosa sono ancora le vecchie rimanenze di "magazzino" della gestione della Triade:Buffon, Camoranesi, Del Piero, Trezeguet, Chiellini, Marchisio…I nuovi acquisti sono solo o bidoni o buoni giocatori strapagati. Anche di questo è colpevole il solo Ferrara?Dopo l'umiliazione di Champions, ecco il disastro di Bari.La Juve non perdeva al San Nicola dal 1990 ed erano i tempi di Gigi Maifredi allenatore e Montezemolo presidente.Tra l'altro l'ex allenatore fautore del" calcio champagne" 15 giorni fa intervendo ai nostri microfoni di "Tutti pazzi per la Juve" ha dichiarato che al posto di Ferrara vincerebbe lo scudetto praticamente a mani basse....La settimana scorsa invece Claudio Gentile, uno dei papabili sostituti per la panchina bianconera, ci ha detto che, da buon discepolo Trapattoniano, lui in primis penserebbe a sistemare la difesa juventina e a restituire i giusti equilibri tattici.Che Ferrara non fosse ancora pronto per una panchina importante come quella della Juventus non lo scopriamo certo oggi. Ma che praticamente diventi il nuovo mostro da dare in pasto al popolino è inaccettabile.Si devono prendere le loro responsabilità coloro che l'hanno scelto. Coloro che hanno trasformato la Juventus nella nuova Inter, in una sorta di Face-Off dell'orrore per il tifoso juventino:proclami al vento, scudetti sotto l'ombrellone, acquisti sbagliati, un cambio di allenatore a stagione, giocatori strapagati.C'era una volta la Juve…..perché da quel Maggio 2006 non esiste praticamente più!

IL NOSTRO INTERVENTO A "SERATA JUVE"

giovedì 10 dicembre 2009

Ridateci la Juve





SONDAGGIO DI TUTTOSPORT.COM

IL CALCIO A CHI SA DI CALCIO...
di DAVID PRATELLI
Amici juventini, la delusione per l'eliminazione Champions è grande, difficile da digerire..
Purtroppo va a cancellare la gioia della vittoria sudata contro l'Inter.
Dispiace ma è così, dobbiamo essere realisti.
Poichè non dobbiamo assolutamente navigare sui fatti negativi ma guardare avanti con fiducia, io credo che sia arrivato il momento di dare un cambiamento a questa società.
Grati per aver risollevato la Juve del dopo Calciopoli, adesso però è il momento di dare spazio a chi veramente sa di calcio.
C'erano Bettega e Tardelli, entrambi eliminati misteriosamente...
Deschamps lasciato andar via senza un motivo ben preciso...
Ranieri massacrato da tutti solo per aver ottenuto ciò che la società gli aveva chiesto ed anche più......
Ho l'impressione che qualcuno al vertice non voglia il bene della Juve ma solo quello della propria poltrona...
Tutti ci soffermiamo sui problemi tecnici o tattici, ma è normale che un dirigente della Juventus e non di una squadra amatoriale, debba coprire (se pur provvisoriamente) TRE cariche importanti (Presidente, amministratore delegato e direttore generale)???
Vi sembra normale stipendiare un giocatore del valore di Poulsen con TRE milioni di euro a stagione???
Vi sembra normale licenziare un allenatore come Ranieri a DUE giornate dalla fine del campionato???
Vi sembra normale prendere un giocatore come Felipe Melo senza sapere se è un centrocampista incontrista o regista???
Vi sembra normale lasciar andar via in svendita Cristiano Zanetti, l'unico regista che la Juve aveva in rosa???
Vi sembra normale che il Bayern Monaco vinca dominando 4 a 1 all'Olimpico di Torino con giocatori che sulla carta dovrebbero essere inferiori a quelli della Juve???
Vi sembrano normali tutta questa serie di infortuni che perseguitano i nostri giocatori dalla scorsa stagione???
A questo proposito qualcuno dovrebbe chiedere scusa a Ranieri e Capanna!!
Riconoscendo che tutti si può sbagliare e che Blanc e Secco sono nuovi a questo tipo di esperienza, è altrettanto vero che il famoso detto 'sbagliare è lecito ma persevarare è diabolico' sia andato oltre e non solo...
Secondo il mio punto di vista il male della Juve non è legato a questioni tecniche, ma soprattutto ad una dirigenza non all'altezza di poter ambìre a costruire una squadra da scudetto, nonostante la buona volontà.
Sicuramente più adatta a gestire una Juve da seconda fascia o meglio a ridosso delle prime.
Quindi, caro Blanc, cara società, fate meno proclami e meno spot alle vittorie e siate più coerenti con i tifosi.
Ma sopratutto ridate il calcio a chi sa di calcio!

mercoledì 9 dicembre 2009

Vergogna Juve





Una prova vergognosa della Juventus ci retrocede in EUROPA LEAGUE.
Per oggi preferisco non commentare questo scempio (ma ci tornerò sopra) anche per il grande lutto che ha colpito il popolo bianconero (quello vero, quello che soffre):
dopo una lunga malattia (tenuta nascosta a tutti noi fino alla fine) è venuto a mancare il direttore di JUVENEWS, Valerio Fregoni.
Alla sua famiglia vanno le mie più sentite condoglianze.
Qui la sua ultima mail al sottoscritto. http://www.juvenews.net/r.php?id=10888
Ci mancherai.
Intanto dite la vostra su chi è più colpevole di questa umiliazione europea:
Proprietà, dirigenza, il mercato di Secco, Melo, Diego, Del Piero, Grosso, Cannavaro, Ferrara...
Sfogatevi liberamente.

Juventus, indietro tutta
di Mirko Nicolino per Juvemania.it
Tre sconfitte nelle ultime quattro partite. Nessuna identità di gioco. Tanta, ma tanta confusione. Questa è l'attuale Juve.
Contro un Bayern che deve assolutamente vincere e la disponibilità di due risultati su tre mi sarei aspettato scelte diverse. Se non un classico 4-4-2, mi sarei aspettato almeno un centrocampo robusto con Marchisio, Poulsen e purtroppo Melo (visto che Sissoko era out), con Camoranesi a servire le punte. Invece... il suicidio, con due punte più Camoranesi più lo spettatore non pagante (da più di un mese a questa parte) Diego. Risultato? Melonate e contropiedi subiti a non finire. Nonostante ciò le cose si erano messe bene, con David Trezeguet che tirava fuori dal cilindro uno dei suoi gol stratosferici, e un 1-1 che alla fine del primo tempo che ci stava di lusso.
Ma da provetto Azzeccagarbugli, Ferrara individua il capro espiatorio: è tutta colpa di Del Piero. Fuori! Entra Poulsen e Ciro dice a Van Gaal: "mi metto dietro per 45 minuti e tu non mi fai gol". Van Gaal ribatte: "Se giochi così te ne faccio altri tre...". Il resto è storia, con tentativi arruffoni del confuso mister bianconero per rimettere in piedi la partita.
Non avevo immaginato che Ferrara non sarebbe stato capace di dare un gioco. Così come non avevo immaginato quanto poco potessero dare alla Juventus l'intoccabile Diego e purtroppo Melo. E soprattutto mi sarei aspettato che Giovinco venisse considerato alla stregua dei compagni e non quale peso insopportabile. Il progetto tecnico/tattico è fallito, c'è poco da fare. Essendo Ferrara una persona intelligente e umile, sono convinto (eufemismo) che tornerà ad un classico 4-4-2 e che Dio ce la mandi buona per il prosieguo della stagione.

lunedì 7 dicembre 2009

"Ferrara merita fiducia"


L’ex campione del Mondo Claudio Gentile, intervenendo nella nostra trasmissione radiofonica “TUTTI PAZZI PER LA JUVE”, non le ha mandate a dire mostrando anche al microfono quella grinta che lo ha sempre contraddistinto in campo.

“PANCHINA JUVENTUS 2006. TRADITO DALLE PROMESSE FEDERALI”
“Fui contattato dalla Juventus subito dopo il dramma di Calciopoli per prendere il comando della squadra bianconera e riportarla dove le competeva ma non accettai l’incarico per una questione di rispetto e di ringraziamento verso la federazione italiana che mi aveva cresciuto come allenatore e con la quale ero in promessa di continuare il progetto tutti insieme. Non mi basterebbero ore per spiegare invece quello che poi è successo, posso solo dire che mi sono fidato di persone sbagliate e che quella è stata una scelta che ancora rimpiango oggi!!”

“PANCHINA JUVENTUS 2009. NIENTE DI VERO. ALLENARE LA JUVE E’ IL MIO SOGNO, MA FERRARA MERITA FIDUCIA”
“In settimana Mediaset ha tirato fuori il mio nome come possibile sostituto di FERRARA, ma non c’è assolutamente niente di vero.
Certo, se la Juve mi chiamasse di nuovo stavolta direi subito di si.
Sono tifoso Juventino da sempre e con la Juve ho passato gli anni più belli della mia carriera. Per me allenarla sarebbe un sogno, ma Ciro Ferrara merita fiducia.
Per quanto riguarda la tattica non so quale sia il modulo migliore per l’attuale Juventus, mancano ancora però i giusti equilibri e soprattutto andrebbe potenziata la fase difensiva, parer mio. Speriamo comunque che questa fase della stagione sia solo stato un passaggio a vuoto e che la Juventus si riprenda in fretta”

“QUESTO CASSANO AL MONDIALE LO PORTEREI”
“Anche io ho avuto scontri con Cassano, ma quel Cassano aveva 18 anni, era un ragazzino.
Adesso è nettamente migliorato e si è responsabilizzato tantissimo. Ha migliorato moltissimo il suo comportamento ed è diventato anche altruista, giocando per la squadra.
Questo Cassano io lo convocherei. Lippi comunque avrà i suoi motivi per non farlo.”

sabato 5 dicembre 2009

La rivincita di Ferrara

Chi parlava di campionato già finito a Novembre è stato servito.La Juventus con una grande prova di orgoglio batte l'Inter e la riavvicina, facendo un grandissimo favore anche al Milan che adesso è solo a 4 punti dalla vetta.Non è stata una bella partita quella di Torino. Troppa tensione, troppo nervosismo e sopratutto troppe polemiche nella vigilia.D'altronde dopo Calciopoli le sfide tra Juventus ed Inter non potranno più esser normali.Colpa soprattutto di quello scudetto degli "onesti" assegnato a tavolino senza motivo e con assoluta superficialità, che ancora indigna il popolo bianconero e non solo.Ed alla luce delle ultime notizie che stanno arrivando dal processo di Napoli, l'indignazione monta giustamente ancora di più. Per una volta è giusto però parlare solo di calcio giocato.E' questa la serata della riscossa di Ferrara, per cui molti avevano già suonato il DE PROFUNDIS, così come era già stato fatto in passato per Leonardo.Sono allenatori giovani, è ovvio che sbaglieranno ancora ma è anche giusto dargli il tempo che meritano. Questo intanto è il momento della loro rivincita!Di certo, la squadra bianconera non ha ancora un'identità tattica ben definita e la vittoria contro l'Inter è stata più figlia di situazioni occasionali che di un gioco specifico.Grandissima prestazione di Caceres, da tanti troppo bistrattato fino ad ora. Sicuramente non varrà 12 milioni di euro, prezzo fissato per il riscatto dal Barcellona, ma è un buon elemento soprattutto in fase di spinta e come carica agonistica. Parer mio poi, sempre meglio rischiare su un giovane piuttosto che comprare un giocatore come Grosso, sul viale del tramonto. La sua disattenzione in occasione del goal interista è devastante.Alla fine, decisivo per la vittoria bianconera uno strepitoso goal di Marchisio, talentino che continua umilmente a stupire sempre di più.All'Inter è mancata la spinta di Maicon e i cambi di passo di Sneijder, ma non può bastare solo questo a giustificare una prestazione così opaca e nervosa. Lo stesso Mourinho, espulso quasi subito, non è sembrato tranquillo sin dall'inizio. E giustamente, come nel suo stile, a fine gara ha deciso anche di andarsene senza parlare.E che dire poi di Balotelli? La sua prestazione è stato un misto tra indisponenza e arroganza. Di certo tutta la vicenda che si è creata intorno a lui ha turbato la tranquillità del ragazzo, che però non fa proprio nulla per diminuire la sua cronica antipatia. Il rischio che questo giocatore dal talento cristallino si perda c'è ed è molto più grande di quello che si vuol far credere.Per Inter, Milan e Juventus, in rigoroso ordine di classifica italiana, adesso è il momento della verità in Champions. L'ultima gara sarà da dentro o fuori. Tutte e tre partono da una posizione di vantaggio abbastanza netta, ma in Europa nessun avversario è da sottovalutare.Anche perché un'eventuale eliminazione dalla coppa principale al primo turno sarebbe un assoluto fallimento, sia per le milanesi che per la Juventus.Ed allora che Ferrara e Leonardo si godano stasera la loro rivincita e che Mourinho continui a godersi in silenzio il primo posto italiano, perché dopo l'ultimo turno di Champions tutto potrebbe cambiare di nuovo…

Assalto all'Inter




Stasera, il big-match.
D'altronde dopo Calciopoli, Juve-Inter non potrà più esser una partita qualunque, anche perchè gli strascichi del processo FARSA arrivano ancora ai nostri giorni.
Qui la trascrizione integrale della testimonianza di ieri di Coppola al processo
http://www.uccellinodidelpiero.com/2009/12/04/non-ci-interessa-trascrizione-di-coppola-che-accusa-i-carabinieri-di-aver-coperto-linter/
Indignatevi pure, come è giusto che sia. Se il teste dice la verità, ce n'è per tutti. Anche e sopratutto per le istituzioni che dovrebbero garantire un processo equo....
Maicon, ricorso respinto. Stasera non ci sarà. Le prossime 2 sfide in casa bianconera saranno probabilmente decisive per il prosieguo della stagione e forse anche per la carriera di Ciro Ferrara.

Intanto il simpatico IDRIS intervenuto nella nostra trasmissione radiofonica TUTTI PAZZI PER LA JUVE ha voluto dire la sua sul caso BALOTELLI:
"I cori contro Balotelli? L'Italia non è un paese razzista, è un malcostume da stadio quello di tifare in questo modo ma non è razzismo. Certo qualche razzista in chi fa questi cori ci sarà anche, ma è una netta minoranza. Chiedo però ai tifosi bianconeri di non infierire più su Balotelli. Ha avuto un'infanzia difficile ed è stato adottato. Fosse cresciuto in Africa, dove noi cresciamo i figli anche senza parole, adesso forse sarebbe più maturo e meno strafottente.
E poi lo Stile Juve che conosco io è quello di tifare sempre PRO e mai CONTRO.
Però va anche specificato che i cori da condannare sono tutti, anche quelli contro Sissoko o Zoro….."

Infine, sorteggiati i gironi del primo turno del mondiale SUDAFRICA 2010.
La dea bendata ha voluto premiare la squadra di Lippi. Ma anche Capello se la ride....
Gruppo A: Sudafrica, Messico, Uruguay, Francia.
Gruppo B: Argentina, Corea del Sud, Nigeria, Grecia.
Gruppo C: Inghilterra, Usa, Algeria, Slovenia.
Gruppo D: Germania, Australia, Ghana, Serbia.
Gruppo E: Olanda, Giappone, Camerun, Danimarca.
Gruppo F: Italia, Nuova Zelanda, Paraguay, Slovacchia.
Gruppo G: Brasile, Corea del Nord, Costa d’Avorio, Portogallo.
Gruppo H: Spagna, Honduras, Cile, Svizzera

venerdì 4 dicembre 2009

"L'Inter non ci interessa!!"




Clamoroso da NAPOLI
NAPOLI, 4 dicembre –
Irrompe la testimonianza shock di Rosario Coppola, ex assistente della Can. Rispose all’appello di Borrelli, allora capo dell’Ufficio Indagini, perché si squarciasse il velo sul marcio del calcio italiano. Uno squarcio fu quello prodotto dai rapporti dei carabinieri di Roma comandati dai pm di Napoli, Narducci e Beatrice. Uno squarcio parziale, però. Perché un altro squarcio lo produce proprio Coppola di fronte alla nona sezione del tribunale di Napoli, dove il presidente Teresa Casoria porta avanti il processo Calciopoli. Coppola dice cose pesantissime sull’Inter e ribadisce che le pressioni su assistenti e per le designazioni arrivavano da tutte le parti. Che c’era un manipolo di assistenti molto vicini a Meani e al Milan. E che i carabinieri nell’ambito della sua deposizione, tenuta nel fascicolo come elemento di accusa, non hanno riportato proprio le dichiarazioni effettuate ieri perché «ai carabinieri che investigavano non interessavano i fatti relativi all’Inter, perché non c’erano intercettazioni che riguardavano l’Inter», risponde Coppola a seguito della domanda fatta dall’avvocato dello Stato, Vigoriti stizzito perché la frase sull’Inter non fosse nei verbale.
CHE CAZZOTTO!
La partita a cui si riferisce Coppola è il match del 16 settembre 2001 e chiama in causa l’ex designatore degli assistenti di linea, Gennaro Mazzei (anche lui a giudizio a Napoli per frode sportiva). Coppola ha riferito di una chiamata di Mazzei che lo avvisava: «Mi disse: “Ti chiameranno quelli della Disciplinare, perché l’Inter ha fatto reclamo e s’è lamentata. Per loro è una sbracciata e non un pugno, è una società importante, mi disse…” Io non volli cambiare la mia versione dei fatti. Il mio referto che parlava di un pugno (Cordoba a Bettarini, ndr) in una sbracciata per far ridurre la squalifica. Io mi rifiutai e le conseguenze per me furono quelle esposte: la serie A non l’ho più vista». Successivamente di fronte alla domande delle parti Coppola conferma che a redigere il verbale furono il maggiore Auricchio e sui assistenti.
LO FAN TUTTI
Tutte le societa' calcistiche e in particolare quelle «che avevano un peso maggiore», raccomandavano e facevano segnalazioni: e' quanto ha sostenuto un ex guardalinee, Rosario Coppola, salernitano, chiamato oggi a deporre in qualita' di testimone al processo di Calciopoli. Il teste ha citato l'esempio di un Inter-Venezia, a proposito della quale ricevette sollecitazioni per ammorbidire il referto sull'espulsione dell'interista Cordoba. L'ex guardalinee ha detto che quando esplose lo scandalo, raccogliendo un appello alla collaborazione dell'ex procuratore Borrelli, si presentò spontaneamente dai carabinieri per rendere dichiarazioni sul sistema delle designazioni nonche' delle segnalazioni che provenivano dalle società di calcio. Ha citato come esempio la squalifica inflitta dopo un Inter-Venezia al difensore nerazzurro Cordoba: per tale vicenda avrebbe ricevuto sollecitazioni da parte di Gennaro Mazzei (collaboratore dei designatori Bergamo e Pairetto), che avrebbe ricevuto a sua volta sollecitazioni, per ammorbidire il referto nei confronti del calciatore dell'Inter. Rosario Coppola ha sostenuto che tale vicenda non fu tuttavia verbalizzata dai carabinieri in quanto agli investigatori perche' cio' ''non interessava'' in quanto, secondo gli investigatori, cio' non emergeva dalle intercettazioni telefoniche in possesso degli inquirenti. Coppola si e' soffermato, inoltre, sul ruolo dell'ex dirigente milanista Leonardo Meani presso il quale molti guardalinee, a suo dire, si facevano raccomandare. Gli assistenti, a loro volta, cercavano di farsi raccomandare dai dirigenti delle società «per avere visibilita' ed essere in un certo giro».
SENSO UNICO
L’avvocato di Luciano moggi, Maurilio Pioreschi, ha assistito alle dichiarazioni di Coppola ed è rimasto basito: «E’ vergognoso veder degli ufficiali dei Carabinieri omettano di verbalizzare un circostanza del genere. E con la deposizione di Coppola abbiamo avuto l’ulteriore dimostrazione che era già emersa da altre testimonianze, che in questa indagine e poi nel processo c’era un solo obiettivo quello di colpire la Juventus e Moggi».

martedì 1 dicembre 2009

Juve è crisi vera!






Questa Juve è da mani nei capelli
di Luca Beatrice

Quando sbagliano un gol a porta vuota. Quando tirano un rigore alle
stelle. Se il loro compagno non li ha visti e non gli ha passato la palla. Se
l'arbitro non gli concede un fallo evidente o se seccato lo ammonisce. Se il
guardialinee segnala un fuorigioco che non c'è o peggio annulla un gol perloro
regolarissimo. Se l'allenatore li sostituisce anzitempo, se sonostanchi, se
perdono una partita da vincere. Cosa fanno?
Si mettono le mani nei capelli: lunghi, ricci, lisci, imbrillantinati,
modellati con il gel,scolpiti a rasoio, taglio tattico, fluenti sulle spalle,
tra tonsure, codini e dredlocks, extension e crape pelate. Si mettono le mani
nei capelli i nostri campioncini, che sanno bene che le televisioni li
riprendono, belli scultorei, tatuati, appena usciti dal parrucchiere, fighi da
spot pubblicitario, fotomodelli mancati che stanno disimparando l'arte del
giocare a pallone.
Se una cosa va storta si mettono le mani nei capelli quando gli unici che
dovremmo fare questo gesto di autentica disperazione siamo noi tifosi che quasi
non ne possiamo più.