venerdì 13 marzo 2009

C'era una volta la Juve


LETTERA AD ALLEGRA AGNELLI
Gent.ma Signora Agnelli,come avrà visto, martedì sera lo Stadio Comunale indossava il vestito della festa, delle grandi occasioni, con i vecchi gradoni di cemento, coperti attualmente da poltroncine colorate, frementi ed emozionati di ospitare nuovamente un incontro decisivo di Champions League. Una volta si chiamava Coppa dei Campioni, e noi, come Juve, abbiamo faticato a vincerla con le formazioni più forti del mondo, quelle che annoveravano tra le loro file Platini, Rossi, Tardelli, Bettega, Boniek, Zidane, Ibra, Emerson e tanti altri assi bianconeri. Figuriamoci se potevamo vincerla con Brazzo,Tiago e Grygera!
Lo stadio era un urlo continuo, completo in ogni ordine di posto. Così almeno poteva apparire agli occhi di tutti. In realtà il Comunale era vuoto, come sempre lo è da quando nessun Agnelli si va ad accomodare su quelle poltrone. Tutto quel pathos, che sommergeva lo stadio al ritorno in un match fondamentale per la coppa che conta, spingendo la squadra verso una difficile vittoria, era orfano dei veri padri della Juve, dei due grandi condottieri che, ogni volta, guidavano undici leoni vestiti di bianconero verso traguardi meravigliosi. Amavo definire suo marito Umberto e l’Avvocato il dodicesimo e il tredicesimo giocatore in campo, talmente era pesante e carismatica la loro presenza lassù, in piccionaia. Noi tifosi potevamo scorgerli, addirittura, all’interno dell’area avversaria o nel cerchio del centrocampo, impegnati in un contrasto feroce o in un colpo di testa magistrale. Sono certo che l’Avvocato avrebbe lasciato con gioia la fascia di capitano a suo marito Umberto, certamente il meno romantico tra i due ma molto più concreto e pragmatico. Sì, loro due erano sempre sul campo a sudare e combattere con i giocatori: in realtà si potevano avvistare seduti vicino, nel settore che spettava rigorosamente ai big. Ecco che lo sguardo di ogni tifoso volava avidamente verso quel settore, alla ricerca dei due fratelli. Qualcuno, addirittura, si faceva aiutare da un binocolo: “Papà, ho visto l’Avvocato ed Umberto”, gridava l’entusiasta fanciullo al padre accanto a lui. Ecco che quel bambino era certo che la Juve avrebbe vinto, perché in tribuna erano seduti i fratelli Agnelli. Quel bambino si sentiva più forte, sicuro che se non riusciva a segnare lo Zidane o l’Inzaghi di turno, avrebbe riparato Gianni o Capitan Umberto con un tiro da fuori area. Tutti i tifosi si sentivano invincibili, come gli Apache che pregavano di fronte ai loro totem, prima di andare incontro al “viso pallido”, spietato conquistatore delle loro antiche terre. E anche Lei, cara Signora, fedele compagna di Umberto, non si perdeva una gara della nostra “Goeba”, soffrendo insieme a tutti noi, con la sua Juve nel cuore, con l’amore che suo marito le ha trasmesso, senza tanta fatica, molto naturalmente.
Martedì sera la Juve ha pareggiato con il Chelsea, venendo eliminata con dignità, ha scritto qualcuno.
Cara Signora Allegra, cosa ce ne facciamo noi tifosi juventini, abituati ultimamente a conquistare il mondo, della dignità? La dignità, è bene ricordarlo, l’abbiamo persa il giorno che due sprovveduti decisero di ritirare il ricorso al Tar, non volendo difendere quello che suo marito Umberto aveva costruito con tanto amore, accettando una serie B assurda, voluta da tutta il mondo antijuventino. Lei, insieme a suo figlio Andrea, certamente conoscerà la verità di quella retrocessione e spero che un giorno ce la potrà svelare.Il 26 maggio 2007 il professor Bertinetti e Gianni Volpi, rispettivamente critico letterario e cinematografico di fama, si recarono a deporre 29 rose sulla tomba di Gianni ed Umberto. Il professor Bertinetti e Volpi sono due soci fondatori dell’Associazione Amici della Juve, di cui sono orgoglioso di far parte, e quelle 29 rose rappresentavano i nostri 29 scudetti vinti sul campo.
Quel giorno, insieme a Paolo e Gianni, eravamo presenti tutti noi: tredici milioni di tifosi bianconeri innamorati di un sogno, orfani dei loro veri padri, che ci mancano tanto.
Con affetto, Riccardo Gambelli

Stralcio dell'INTERVISTA ESCLUSIVA A GIAN PAOLO MONTALI effettuata dal sito ju29ro.com

Si è mai chiesto come mai nell'estate 2006, in un momento così drammatico, l'azionista di riferimento abbia deciso di affidare la Juventus a persone senza alcuna esperienza specifica nel mondo del calcio (ivi compreso un amministratore delegato francese, con scarsa padronanza dell'italiano)?
Non sarebbe stato più opportuno scegliere persone in grado di essere immediatamente operative ai massimi livelli?
Se avrete la bontà di andare a leggere il mio libro “Scoiattoli e Tacchini“ non solo ve ne sarò grato per quell’euro e 30 che mi farete guadagnare ma c’è un capitolo che parla proprio dell’argomento.
Per competere in Italia e in Europa servono risorse finanziarie e soprattutto capacità manageriali. Da Moggi a Secco. Da Gai a Fassone. Da Ceravolo a Castagnini (passando per Sensibile). Da Giraudo a Blanc. I nuovi dirigenti non sembrano possedere le medesime capacità ed esperienze dei loro predecessori. Non ritiene che questo sia un lusso che la Juventus non si possa permettere?
Abbiate fede! Nessuno nasce "imparato". E il fatto che siano rimasti i secondi livelli dell’organizzazione (Blanc era già nel CDA) è la dimostrazione del valore di queste persone.

Cobolli Gigli:
"Il 5 Maggio? Io di 5 Maggio conosco solo quello di Manzoni".

Ranieri:
"Mi sento tradito da Trezeguet. Uno sfogo inspiegabile il suo, da bambino viziato, le sue frasi mi hanno dato molto fastidio."

25 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutti a casa, caro Stefano...così titolavi appena ieri in riferimento alla nostra squadra e alle altre "italiane" uscite chi per un verso chi per un altro dalla coppa campioni!
Si, tutti a casa ma sarebbe molto meglio venisse seguito sopratutto dai dirigenti e dalla proprietà della nostra amata!
Ma loro no, se ne guardano bene dal farlo. E allora ancora oggi titoli: C'era una volta la Juve, e io che ho incominciato a vederla e ad amarla sin dalla fine degli anni '50 questo tuo titolo mai così è più appropriato!
Ma devi credermi,non perchè siamo usciti dalla coppa o altro ma perchè non esistono i presupposti per una nuova Juventus dove persone competenti e innovative potrebbero farci sognare un altro ciclo se non vincente per lo meno all'altezza del suo blasone!

mario bani

Anonimo ha detto...

Ci sono ancora dubbi sul vero ruolo di Cobolli? Il burattino per la garanzia di Farsopoli.

Negare il 5 maggio per il timore di irritare la suscettibilità del suo padrone.
Schifoso infiltrato!

E intanto potrebbe essere il prossimo amministratore delegato del Corriere della Sera.
Il giusto riconoscimento del proprio padrone per l'egregio lavoro svolto dall'estate del 2006.

La Farsa continua!!!


Yannick75

marco99 ha detto...

cobolli,blanc,secco e ranieri l'emblema del fallimento Juve in questi due anni.
IO me ne sono fatta una ragione, spero che anche i cobolli boys alla fine accettino la realtà.

Anonimo ha detto...

Purtroppo penso che, a meno di cataclismi ora come ora non prevedibili, l'attuale dirigenza rimanga dove è. Allo stesso modo penso che ranieri rimanga quindia nche per l'anno prossimo.
Come tifosi possiamo fare ben poco su questi due punti.
Ammetto ceh la colpa non è propriamente di questi dirigenti ma di chi nella proprietà ha accettato farsopoli, da li è nato tutto. Se analizziamo a fondo la situazione attuale non dobbiamo dimenticare che veniamo da una serie B, dalla fuga e/o svendita di giocatori importanti, dall'impossibilità di spendere a causa della necessità dia vere un bilancio in pari. L'obiettivo era di farci sparire, possiamo dire che invece siamo ritornati vicino al vertice. Il problema è quel vicino, nel senso che una squadra vincente non si crea in un anno. Poi ci possiamo mettere l'incapacità in certe mosse, vedere che poulsen rimane in panchina contro il chelsea è la dimostrazione più lampante che è un giocatore che non serviva nella nostra rosa. Certo è difficile interagire con queste problematiche da parte di noi tifosi perchè non penso che si possa avere più di tanto voce in capitolo. L'ideale sarebbe che rimanesse anche chi come balnc, ha indubbiamente delle doti manageriali, ma venisse affiancato da qualcuno che capisce veramente di calcio. Per me abbiamo una buona base di sqaudra anche epr il futuro, nel senso che abbiamo giocatori giovani, ora si tratta di inserire nel telaio quei giocatori che danno quel qualcosa in più. Non è per nulla facile perchè, se notate, negli ultimi anni i campioni non vengono in italia, le squadre di vertice non possono competere economicamente con le inglesi o le due spagnole. Il futuro per noi deve per forza passare dalla valorizzazione del vivaio e della ricerca all'estero di giovani promesse. Per fare un esempio un messi non potremmo mai acquistarlo ora ma potevamo credere in lui anni fa quando era una promessa. Gio

scorpiogr ha detto...

Cari Ranieri, Cobolli, Blanc e Secco,
il rispetto bisogna guadagnarselo, e se Trezeguet ha rilasciato quelle dichiarazioni un motivo ci puo' essere.
Trezeguet non si tocca! Fa parte della nostra storia, mentre voi siete tutti dei falliti.
Ciao Stefano,
Giuseppe

Giulio Gori ha detto...

Fallimento della Juve di questi due anni? Sono un po' annoiato da questi discorsi. L'anno scorso la Juventus ha raggiunto un obiettivo che gran parte degli osservatori esterni riteneva proibitivo. Quest'anno non è ancora concluso e solo chi rema contro può considerarlo perso...
Consideriamo anche che nei sondaggi tra i tifosi solo un infima minoranza credeva che la squadra avrebbe potuto arrivare prima nel durissimo girone di Champions. E invece l'ha vinto ed è uscita in un turno a eliminazione diretta contro la vincitrice ex equo dell'anno scorso.
Stiamo calmi prima di sputare sentenze. Ricordo che su questo e su altri siti, dopo la sconfitta di Napoli in moltissimi strillavano che la Juve non si sarebbe neppure qualificata per la Champions del prossimo anno.
E' meglio meditare prima di spararle!

Giulio Gori ha detto...

Aggiungo:

Ranieri doveva necessariamente mostrare i muscoli dopo essere stato messo in discussione pubblicamente. E si possono tirare fuori i sofismi che si vogliono, ma in questi casi conta solo una cosa: la reazione dello spogliatoio. Da questo punto di vista, il comportamento della squadra contro il Bologna mi pare assolutamente esaustivo. Direi persino paradigmatico.

La partita poteva finire con un punteggio tennistico, per come la Juve ha giocato stasera.
Di fronte a un Del Piero inguardabile (non è il suo periodo), sono felicissimo di constatare la monumentale partita di Giovinco.
Ora, forse, le idee bislacche di sostituirlo con il buzzurro di Bari Vecchia si sono un po' dissolte.

Anonimo ha detto...

Grande partita, dopo un primo tempo in cui tutta la squadra è stata sotto tono.

Nella ripresa grande Capitano, Giovinco Super e applausi per Salihamidzic, goal e assist man.

Adesso ci attendono partite tostissime: le prossime 2 trasferte sono Roma e Genoa, poi lo scontro con l'Inter in casa.

La reazione della squadra era importante per il dopo eliminazione e non per le dichiarazioni di Trezeguet e i muscoli di cartone di Ranieri.
Questo 4-1 nulla a che vedere con le polemiche post Chelsea; se c'è una cosa in cui siamo primi al mondo è la compattezza dello spogliatoio, da sempre.

Yannick75

Anonimo ha detto...

Giá Salihamidzic...non avrebbe neanche dovuto giocare...
Ma evidentemente...Farina ha fatto un buon lavoro ...( e c 'era chi lo criticava...!!! )

Giulio Gori ha detto...

Muscoli di cartone? Sarà... Intanto Trezeguet son due giorni che sta zitto e in punizione, mentre la squadra di contro ha fatto una partita superba.
Riguardo alla compattezza dello spogliatoio bianconero, vero è che si tratta storicamente del più compatto della serie A. Il che non significa però che sia del tutto impermeabile ai problemi. Nella storia recente si contanto diverse sortite censurabili da parte dei giocatori: da Vieri a Conte, da Deschamps a Trezeguet, a Inzaghi, fino a Del Piero. Quest'ultima sparata dell'attaccante francese è la prima di un certo rilievo che capiti nella gestione Ranieri, che da parte sua ha risposto per le rime, come ogni allenatore, ripeto, ha il dovere di fare.

PS: Le mie critiche al Del Piero di ieri non vogliono essere una condanna. Ci manchebbe. Resta il fatto che per 75' (fino al 2-1, insomma) è stato il peggiore in campo. Spero che questi due gol siano il viatico per il suo ritorno a uno stato di forma migliore di quello visto nell'ultimo mese.

Anonimo ha detto...

x Yannick: Non ci può essere compattezza di spogliatoio senza un allenatore almeno un pochino aprezzato dal gruppo...
Concordo con Giulio, ieri sera prima del goal Del Piero peggiore in campo, non attraversa un buon momento di forma.
Vorrei sottolineare le prestazioni dei "parametriZERO" (Brazzo, Olof) e del buon Molinaro, gente bistrattata da molti ma che un questi momenti (soprattutto Brazzo e Olof) stanno portando parecchia acqua...
Gigi non pervenuto (per la parata su di Vaio il tiro gli è arrivato addosso...), stesso discorso di Alex, Chiello monumentale e finalmente Giovinco decisivo!!!
MA CI SERVE VERAMENTE IL BULLO DI BARI????

FINO ALLA FINE FORZA JUVENTUS!!!!!!

Karl

Anonimo ha detto...

24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Di solito impiega 5 minuti a postare il ritornello stupidello dopo un mio commento. Questa volta ne ha impiegati 15.
Dopo aver negato di essere lui lo psyco persecutore, non è riuscito a tener nascosta la sua ossessione ed è tornato con l'eco dei miei precedenti messaggi che gli ronza nel cervellino di cui è dotato.


x Giulio:
che Trezeguet stia zitto e in punizione è il minimo sindacale...succede a tutti i calciatori di tutte le squadre ogni volta che qualcuno sbotta. E' quasi un provvedimento che va da sè, in automatico, che non dipende dall'allenatore.
Quest'anno ai più forse è sfuggito, ma quando Del Piero gettò stizzito il giubbino a terra per la sostituzione, il turno successivo non fu convocato.
E' un'iniziativa molto semplice da prendere quella di tenere fuori il calciatore che sbotta. Ben altro è tenere compatto il gruppo quando qualcuno sparla. Basta ricordare gli episodi con Capello o con Lippi, che di certo non si sono mai mostrati timorosi nel dover sostituire il Capitano della squadra o il fuoriclasse di turno...a differenza di chi sproloquia in pubblico.
Una squadra senza un gruppo storico, maturo e collaudato dopo una sfuriata da esaurito di questo tipo del proprio allenatore già sarebbe sbroccata.
Di casi Trezeguet-Ranieri nel Milan ce ne sono stati a ripetizione con Gilardino-Ancelotti. Ma l'allenatore del Milan è stato eccelso nella gestione del caso, consapevole di avere un gruppo solido alle spalle. Traditore è chi approfitta del gruppo solido che ha alle spalle per dire cose che non risaneranno mai un rapporto.

Sulla partita di ieri non mi sembra il caso di andare a cercare il peggiore in campo. Tutta la squadra è stata sotto tono nel primo tempo e nella ripresa ha avuto una grande reazione. Del Piero ha sfiorato la tripletta.
Forse è ora di smettere di credere in Tiago.

Anonimo ha detto...

...scusate...non mi ero firmato al precedente messaggio...ne approfitto per dire la mia su Cassano: è uno dei tanti casi da "Indovina chi"...dobbiamo dare priorità assoluta a un centrocampista che detti i tempi.

Yannick75

Giulio Gori ha detto...

Come ho detto molte volte, io adoro Trezeguet, ma non posso dimenticare che già altre due volte aveva fatto scenette poco edificanti (risolte all'epoca con altrettanti adeguamenti di contratto). Quello che non capisco è che quando Ranieri si dimostra un signore, non va bene... quando una volta tanto, legittimamente, sbotta, non va bene uguale...

Riguardo Tiago, ho avuto modo di rivedere la partita contro il Chelsea: è stato il migliore in campo dei nostri, al di là di ogni ragionevole dubbio. Per la cronaca, ieri non ha giocato certo bene, ma è stato lui a chiedere il cambio negli spogliatoi dicendo a Ranieri che si sentiva le gambe pesanti...

Il problema è che giocatori come Brazzo, come Grygera, come Mellberg, e ora anche come Tiago, fanno dieci partite benissimo e in tanti fan finta di nulla. Ne sbagliano una e subito a dire che non sono adeguati. Io Tiago me lo terrei stretto. Stiamo a lamentarci quando sbaglia due lanci, senza accorgerci che i grandi Pirlo e De Rossi ne sbagliano tanti pure loro. Per non parlare del sopravvalutatissimo Aquilani, che tanti juventini la scorsa estate volevano.
L'unico problema di Tiago, forse, è che non ha la piena fiducia del mister, e questo forse ne condiziona la brillantezza.

Giulio Gori ha detto...

Yannick, il centrocampista che detta i tempi c'è e anche parecchio bravo. Abbiamo bisogno invece di rimettere a nuovo la fascia sinistra, perché sono convinto che il futuro di Giovinco non sia lì.

Anonimo ha detto...

Riguardo a Tiago mi riferisco a 2 anni e non a 1 o 10 partite.

Riguardo ai parametri zero mi sono sempre espresso per quello che sono: giocatori utilissimi, ma non per vincere una Champions.

Su Tiago, visto che è parecchio bravo dovremmo trovargli un allenatore che abbia più fiducia in lui se è questo il problema. Ma mi sembra piuttosto esagerato scendere a un tal compromesso.
Bastavano 8 milioni in più e avevamo Xabi Alonso, che di sicuro sarebbe stato molto più utile alla causa del Nocerino biondo.

Riguardo a Giovinco lo sanno tutti che l'esterno sinistro non è il suo ruolo. Tutti tranne uno, Ranieri. Forse lo sa anche Ranieri, ma evidentemente ci vuole una allenatore con i muscoli per farlo giocare dove è congeniale alla formica atomica.

Yannick75

Giulio Gori ha detto...

Sul Nocerino biondo, sai che sfondi una porta spalancata. L'ho scritto in largo e in lungo su miriadi di siti la scorsa estate che era un buon giocatore (non di più) e che non serviva alla Juve.

Sulla inadeguatezza di Brazzo & Co. a vincere la Champion's, be' Brazzo l'ha già vinta da titolare. E alla Juve è una riserva...

Sulla scorsa stagione di Tiago, molti sanno che ho parlato più volte della responsabilità di Ranieri nelle sue prestazioni (come vedi non parlo per partito preso): Ranieri nei primi sei mesi dell'anno scorso lo impiegava fuori ruolo, troppo avanzato. Quando l'ha riportato in posizione più consona, non gli ha mai dato la possibilità di stare in campo con continuità.
Quando quest'anno Tiago ha avuto la possibilità di giocare con continuità ha fatto sempre bene. Se poi in una partita dice all'allenatore: "Ho le gambe pesanti, toglimi", credo non ci sia da fasciarsi il capo

Anonimo ha detto...

Quando Brazzo vinse la Champions Tiago giocava ancora nei pulcini.
Caso mai richiamiamo Boniek risolviamo il problema della fascia sinistra.

Non parlo di inadeguatezza, ma di utilità alla causa. Ripeto, i parametri zero sono utilissimi, ma non per vincere una Champions.

Le potenzialità di Tiago non si discutono, ma 2 anni di attesa sono troppi. Qualcosa va cambiato.

Yannick75

Giulio Gori ha detto...

Brazzo ha appena compiuto 32 anni. Al giorno d'oggi giocano tutti fino a 35 senza problemi.

Riguardo Tiago. E' vero che l'anno scorso l'abbiamo aspettato. Ma quest'anno il treno è passato, se non te ne fossi accorto

Giulio Gori ha detto...

Comunque Tiago aveva 20 anni quando Brazzo vinse la Champions'

Anonimo ha detto...

Giulio, vedo che non hai abbastanza predisposizione a cogliere l'ironia.
Tiago aveva 20 anni quando Brazzo nel 2001 vinse la Champions? Bene. Il mio era un modo di dire che nel frattempo sono passati 8 anni e su un giocatore che da diverse stagioni fa il panchinaro 8 anni non sono pochi.
Di solito i giocatori vincenti nel passato sono da presente per l'Inter.

E a 35 senza problemi giocano Del Piero, Nedved, Maldini. Stop.
A meno che tu non sia uno che si accontenta.

Sul treno che è già passato forse sei caduto in leggera confusione. Il giochino del bue che dice cornuto all'asino lasciamolo ai mouriniani.

Yannick75

Giulio Gori ha detto...

Tu non hai capito la mia di ironia. Otto anni sono pochi e sono tanti, in ogni caso.
Brazzo ha 32 anni e ancora oggi la sua dote migliore è il fondo, la corsa... Non lo definirei come uno che è in debito di ossigeno.
Del resto, a 34-35 anni ci arrivano in tanti ormai. Nedved ne ha 37... Maldini quasi 41... E' un po' diverso.

Riguardo al treno che è passato, non hai proprio colto il senso. Ma forse in questo caso è colpa mia che non sono stato chiaro. Mi riferivo al treno di Tiago, che non partiva l'anno scorso, e che (per me) è decisamente partito e abbondantemente in corsa quest'anno

Anonimo ha detto...

HO forse definito Brazzo uno in debito di ossigeno?
Quando le discussioni vanno oltre la sostanza dell'argomento trattato si finisce sempre nel creare malintesi.

Ho semplicemente detto che Brazzo e tutti gli altri parametri zero presi dalla Juve (Grygera, Mellberg) sono utilissimi ma non sono i giocatori che ti fanno vincere la Champions (credo sia la terza volta che lo scrivo).
Se poi uno vuole travisare da quello che scrivo questo è un altro discorso.

Di nuovo...discorso sostanza...Nedved ha 37 anni e Maldini 41...ovvio che è diverso da 35...ma si parla di 35...quindi mi riferivo a Nedved e Maldini quando erano a 35!
Quei 35 lì ti fanno vincere la Champions e non i 32 seduti in panchina da 2 anni e regalati a parametro zero da chi li aveva in squadra quando ci vinse la Champions.

Il treno che è passato è un modo di dire che si usa quando ci si vuole riferire all'occasione persa. Motivo per cui, la tua affermazione sposava il mio concetto espresso su Tiago.

Yannick75

Giulio Gori ha detto...

Eppure pensavo di essere stato chiaro. Ho capito perfettamente quello che hai scritto. Fatto sta che sono convinto, al contrario di te, che Grygera sia uno di quei titolari con cui si vincono le Champions, e che Brazzo e Mellberg non siano molto distanti da quei livelli...

Anonimo ha detto...

Se avevi capito perfettamente quello che avevo scritto ti sembra opportuno soffermarsi su dettagli quali 35 è minore di 37 ma maggiore di 32?!?! Questo è il modo in cui pensi di risultare chiaro?
Basta semplicemente dire che ad esempio Brazzo è uno con cui si può vincere la Champions piuttosto che comnciare a gironzolare intorno a tale tua verità (Brazzo ha già vinto, Brazzo ha 32 anni, Brazzo non è in debito di ossigeno, etc, etc).
Il solito discorso: sostanza.

Yannick75