sabato 7 novembre 2009

E la farsa continua....





Alla prima testimonianza contro gli imputati di Calciopoli al processo di Napoli, riparte immediatamente la caccia alle streghe con i titoloni in prima pagina.
Chi in prima fila se non la Gazzetta dello Sport, sponsor ufficiale della nuova Juventus
(vedesi anche intervista a tutta pagina di Del Piero oggi.....)?
A pensar male, diceva Andreotti, si commette peccato ma si azzecca quasi sempre. Ahimè.
A questo link potrete ascoltare l'udienza di Manfredi e leggere l'intera trascrizione del suo intervento http://www.uccellinodidelpiero.com/2009/11/07/trascrizione-dichiarazione-di-manfredi-sul-colpo-di-tosse-di-pairetto/.
Intanto ripartono i proclami porta-sfiga "Non ci scappano" "L'Inter si prende così" "Credo allo scudetto" .....
Ma si pensi a vincere contro Capitan Conte a Bergamo questa sera perchè non sarà facile per niente.
Umiltà, sacrificio ed impegno silenzioso. Questa la Juve a cui ero abituato io fino a 3 anni fa.
Troppo importante la gara di stasera. Da non fallire assolutamente. Altro che proclami.
Ecco per tutti voi l'articolo scritto da Enrico Fracassi per Juvemania.it.
Lo dedico a tutti coloro che ancora pensano che Calciopoli sia stato un processo serio e che i media lo hanno seguito e raccontato in buona fede.....
PALLINE SCOLORITE E COLPI DI TOSSE....
Effettivamente è da un po’ che non leggevamo qualche altra stupidaggine riguardante Farsopoli Calciopoli, ed oggi da questo punto di vista è una giornata prolifica. Le ultime dichiarazioni rilasciate nel corso del processo di Napoli hanno dato la stura ai soliti rosiconi (non scriviamo di che colore, ma ve lo potete immaginare benissimo) per dipingere nuovi scenari apocalittici riguardanti il campionato 2004/2005, vinto dalla Juventus con pieno merito e revocato dai solerti giudici della Corte Federale.
La partita “incriminata” sarebbe Milan-Juventus dell’8 maggio 2005, vinta dai bianconeri per 1-0 con rete di Trezeguet al 28′ del primo tempo. Durante la gara, non ci furono contestazioni clamorose di nessun tipo e, francamente, non fu nemmeno una gran bella partita. Si segnalano solo il goal, una traversa di Del Piero ed un palo di Inzaghi. Lo stesso Milan, il giorno stesso della gara, la analizza così tramite il proprio sito ufficiale:
“Un gol episodico, in un primo tempo povero di emozioni da una parte e dall’altra, un gol di Trezeguet raccolto sulla strada della partita decide la supersfida di San Siro. Nel secondo tempo il Milan ci crede, si riversa, ci prova, ma non viene sostenuto dal guizzo giusto. Cose che sucedono e che vanno accettate, senza intaccare in nulla e per nulla la qualità della stagione della squadra di Ancelotti che è entrata nel mese di maggio da protagonista sia in campionato che in Champions League. Pressata dagli impegni di una stagione intensissima e gravata da una partita dopo l’altra, la formazione rossonera non è riuscita a trovare il ritmo nel primo tempo e ha pagato oltre misura il guizzo del centravanti francese della Juventus cui si sono aggiunte nella ripresa altre occasioni bianconere. Ma è stato il Milan, nella seconda parte, a guardare più spesso negli occhi il pareggio. Questa volta, soprattutto sul palo di Inzaghi, non è andata bene. Pazienza e grazie lo stesso…..”
Letto così, parrebbe quasi un giusto rendere merito ad una grande squadra – la Juventus, quella Juventus – che tritava scudetti da tempo e pareva a tratti quasi invincibile. Indicativo anche il commento – unanime – dei media dell’epoca, tipo quello di Repubblica, notoriamente non vicinissima ai bianconeri: “Ha vinto la Juventus ed è stato giusto. Non basta il rigoricchio invocato a un quarto d’ora dalla fine da Cafu per alimentare le recriminazioni del Milan. Perché il Milan, senza dubbio, ha perso per colpe tutte proprie: i bianconeri le hanno riconosciute subito e ribaltate a loro vantaggio“.
Eppure, secondo qualcuno, il tutto non andò per il verso giusto. Ovvero, per il verso che voleva la Malefica Triade composta da Moggi, Giraudo e Bettega. Stando ai racconti odierni di tale Manfredi Martino, all’epoca segretario della CAN (Commissione Arbitrale Nazionale) ed ascoltato come teste dai giudici del tribunale di Napoli, “nella scelta dell’arbitro di Milan-Juventus, decisiva per quel campionato qualcosa non andò per il verso giusto…le palline utilizzate per i sorteggi arbitrali erano vecchie, usurate e decolorate, soprattutto nella stagione 2004-2005″.
Per chi non lo ricorda, l’arbitro estratto dall’urna per dirigere quella partita fu Pierluigi Collina, un arbitro che storicamente nessuno mai potrebbe descrivere come “vicino ai colori bianconeri”.
In pratica, Martino asserisce che la Juventus avrebbe voluto pilotare in modo diverso l’abbinamento partita-arbitro, in modo tale da non avere proprio Collina come arbitro per quella gara.
Quasi comico l’ulteriore approfondimento fornito da Martino quando parla dei motivi per i quali, secondo lui, fu una scelta pilotata male: “Ci fu uno strano colpo di tosse del designatore Bergamo quando il giornalista incaricato dall’Ussi scelse la pallina gialla degli arbitri”… Ricapitolando: Bergamo, vicino alla Juve, ebbe un sussulto quando il giornalista incaricato di estrarre la pallina con dentro il nome dell’arbitro (che poi si rivelerà Collina) non prese quella “giusta”.
Fatemi capire: qui si starebbe asserendo che il giornalista quindi era colluso con le manfrine ordite da Bergamo e Pairetto pro Juve; lo stesso, magari giunto ubriaco al sorteggio, non ha potuto estrarre la pallina giusta (che, ricordiamolo, erano scolorite, vecchie e usurate), andando a scegliere proprio la sfera con dentro il nome di Collina, arbitro anti-Juve per antonomasia; questo provoca il colpetto di tosse nervosa da parte di Bergamo (come a dire: hai sbagliato pallina, idiota: ributtala giù e prendi quella giusta!), situato ad almeno 5 metri dall’urna assassina, ma notoriamente dotato di una vista eccezionale, la quale gli permetteva di poter scorgere senza patemi la pallina giusta da estrarre tra tutte quelle presenti (che, ricordiamolo ancora una volta, per ammissione dello stesso Martino erano scolorite, vecchie e usurate).
Peccato che lo stesso Collina, poi, diresse la partita in maniera impeccabile (come spesso gli capitava) e, se proprio vogliamo scendere nei dettagli, le uniche e timide proteste furono da parte dei rossoneri sia per un fuorigioco inesistente su Shevchenko che per un rigore (o forse due) per il Milan: trattenuta di Zambrotta su Cafu lanciato a rete e deviazione con il braccio di Cannavaro che impedisce al tiro dello stesso Cafu di centrare lo specchio della porta.
Concludendo: o trattasi di cazzate allo stato solido quelle esternate da parte del signor Martino, oppure dobbiamo dare un ribaltone generale a Calciopoli ed inserire Collina tra gli indagati come “arbitro vicino alla Juventus”.
Peccato che un ragionamento del genere non viene fatto dai rosiconi di cui all’inizio, i quali hanno il coraggio di sbattere in prima pagina un bell’articoletto che ha come prologo “….Per chi ancora si ostina a richiedere gli scudetti revocati, arrivano ulteriori conferme del fatto che fino allo scoppio di Calciopoli qualcosa non andava nel modo giusto….”. Mi sfuggono, queste conferme: che sia l’ usura delle palline? O le farneticazioni smentite qui sopra con i fatti?
Tanto per chiosare, ecco le dichiarazioni odierne di Bergamo in una dichiarazione spontanea resa in aula durante l’udienza di Calciopoli in corso alla nona sezione penale – Collegio A – del tribunale di Napoli riguardo all’episodio delle palline: «Il designatore arbitrale Pier Luigi Pairetto era troppo lontano dal tavolo dei sorteggi per riuscire a vedere le palline che venivano pescate dal giornalista di turno. Mi preme chiarire con precisione - ha aggiunto Bergamo – come avveniva il sorteggio. In un’aula aperta al pubblico e davanti alle telecamere della tv ci sistemavamo a un tavolo lungo quattro-cinque metri. A un’estremità c’era Pairetto e davanti a sè aveva un’urna di vetro dove venivano poste le palline con all’interno i nomi degli arbitri. Al centro del tavolo sedeva un notaio incaricato dalla Figc, e c’ero io. All’altra estremità del tavolo c’era l’altra urna con all’interno le sfere relative alle partite da abbinare. Dalla sua posizione Pairetto non poteva vedere cosa ci fosse nell’altra urna. Inoltre noi non conoscevamo il nome del giornalista che sarebbe stato designato dall’Ussi se non pochi attimi prima del sorteggio».
In chiusura il link per scaricare la sesta puntata di Tutti pazzi per la Juve
http://www.megaupload.com/?d=C6D1RCI9.
E' stata una puntata molto interessante con l'intervento di molti ospiti, tra cui Luca Beatrice.
E' intervenuto inoltre un operatore di mercato annunciando che la Juventus è vicinissima a prendere a Giugno a parametro zero Clerc, terzino destro del Lione.
A quanto detto, il suo procuratore e Blanc sono grandi amici.....

giovedì 5 novembre 2009

All'inferno...e ritorno


Incredibile vittoria dell'Inter a Kiev.
Quando ormai la squadra neroazzurra era ad un passo dall'eliminazione ecco la clamorosa rimonta finale.
Non basta il goal derby di Shevchenko agli ucraini, Milito e Sneijder mandano in paradiso l'Inter dopo aver visto l'inferno.
Questo genere di vittorie possono cambiare una stagione, una carriera, una storia.
Continua a stupire la Fiorentina di Prandelli, che rischia seriamente di far fuori dalle pretendenti per la vittoria finale il Liverpool.
Ancora a segno Marchionni, con un Mutu tornato ai suoi livelli.
L'Italia non viveva un momento così in Champions da anni.
Le 4 squadre italiane hanno la qualificazione in tasca.
Il futuro in questa competizione dipende assolutamente da loro.
Basta una singola vittoria ciascuna (in alcuni casi anche due pareggi) in una delle prossime due gare e si farà l'en plein.
Servirebbe a ricacciare indietro la Germania dal rischio perdita quarto posto in Champions ma servirebbe sopratutto a ridare credibilità ad un calcio che dopo Calciopoli in Europa ha preso più schiaffi di quanti ne abbia dati....

mercoledì 4 novembre 2009

Juve, basta poco


Con il minimo sforzo la Juventus passa in Israele in casa dei modesti giocatori del Maccabi Haifa.
Non è stata una bella partita e nemmeno una bella Juve. Poche, anzi pochissime, occasioni da goal.
Vittoria arrivata grazie ad una deviazione su tiro di Camoranesi nel finale di primo tempo dopo una bella giocata sulla fascia di Caceres.
Ancora una volta però decisivo Buffon con un miracoloso intervento.
In ripresa Diego, con un Felipe Melo più attento.
Nonostante l'avversario, ancora inguardabile la prestazione di Tiago...
Grazie anche al suicidio del Bayern Monaco, questa vittoria avvicina la Juventus alla qualificazione al secondo turno.
L'impressione però è che una prestazione del genere contro avversari più tecnici e di livello non basterà in futuro per vincere, sia in Italia che in Europa.
Ora è arrivato il momento di sviluppare un sistema di gioco da squadra di vertice.
Toccherà a Ferrara dimostrare di valere il ruolo che gli è stato dato in dote.

lunedì 2 novembre 2009

Senza Moggi, c'è solo l'Inter





Come si poteva immaginare, l'Inter sfrutta la grande occasione è dopo solo 11 giornate è già in fuga a +7. Una cosa che non si era mai vista prima!!
Un campionato che si preannuncia interessante solo per la lotta dal secondo posto in giù.
Alla Juventus, una cosa del genere non è tollerabile.
Di chi la colpa? Di Ferrara? Della società? Di Secco? Dei giocatori?
Riporto in merito un interessante articolo di Mirko Nicolino per Juvemania.it ed il riepilogo dell'intervento radiofonico di Michele Padovano a "Tutti pazzi per la Juve".
C'è poco da aggiungere, alla Juve serve un acquisto di spessore in primis in Società.
Senza un Moggi, si continuerà a navigare a vista, proprio come l'Inter pre-Calciopoli.....
FANTASMI DI MORATTIANA MEMORIA
di Mirko Nicolino
Il Napoli esce dall'Olimpico di Torino vincitore e passa anche per aver fatto una gran bella partita. Non è mia intenzione negare i meriti degli azzurri, ma che i partenopei abbiano giocato tatticamente meglio dei bianconeri sarebbe un'eresia. Detto questo, per utilizzare una frase "moggiana" la "Juventus si è suicidata". Essere in vantaggio di due gol e subire 3 contropiedi in casa ha davvero dell'incredibile. Segno tangibile dell'incapacità degli uomini di Ferrara, e del mister stesso, di gestire una partita. Non è la prima volta che accade e probabilmente accadrà altre volte nel corso della stagione. Rassegniamoci, infatti, ad un campionato tra alti e bassi nel quale sarebbe un grande risultato centrare una Champions senza preliminari e i quarti di finale nella massima competizione europea. Vuoi perché l'assimilazione dei nuovi schimi richiede molto tempo, vuoi perché la rosa attuale (causa infortuni) è ancora pesantemente condizionata dagli equivoci (e dagli orrori) di mercato degli anni precedenti. Non bastano il solito super Buffon e tanta buona volontà da parte dei "soliti noti" per tenere a galla una squadra in cui Diego continua a latitare e Felipe Melo continua ad essere vittima delle proprie "melonate".
Inutile anche prendersela con i soliti Poulsen e Tiago, errori di gioventù di Secco e Co. dei quali non siamo riusciti a liberarci fin qui e non riusciremo probabilmente a farlo nel breve periodo. Ferrara fa quel che può, ma in determinati frangenti l'esperienza non lo aiuta. Da più parti, si attende per fine stagione Lippi, come il salvatore della patria. Il tecnico della nazionale, se l'andazzo è questo, piuttosto che dietro una scrivania verrà "costretto" dall'amico Blanc a sedersi in panchina sperando in un nuovo miracolo del Paul Newman de noantri.
Al di là di tutto, quello che mi preoccupa sono i fantasmi di morattiana memoria, con una squadra che spende cifre ingenti ma non riesce a piazzare la stoccata giusta, costringendosi a tenere in casa per lungo tempo troppi pesci che puzzano. Nulla di eccepire sulla gestione economica della società: va bene l'investimento degli Elkann, molto remunerativi gli accordi commerciali di Blanc, bene il merchandising e la gestione del marchio Juventus, ottimo il progetto del nuovo stadio... Rischiamo però di andare avanti con una gestione sportiva equivoca che fa tanto male al tifoso medio, che se non vince, ci mette davero poco a disamorarsi e a non seguire più i colori che tanto ama.
Ed ecco poi il riassunto dell'intervento radiofonico di Michele Padovano a "Tutti pazzi per la Juve", che ha sottolineato nuovamente molti concetti già espressi quasi un anno fa su questo blog
LA SUA JUVE
"La mia Juve paragonata a quella di adesso? Per favore non scherziamo nemmeno.
Per 3 anni noi siamo stati la squadra più forte del mondo in assoluto. Un gruppo unico.
Quella squadra vinceva sin dal tunnel degli spogliatoi perché gli avversari vedevano i nostri occhi e capivano in partenza che avrebbero perso. Che poi era la stessa sensazione che negli anni precedenti provavo io quando ancora giocavo in provincia e mi trovavo ad affrontare lo stellare Milan di Sacchi.
Quella dell'era Lippi è stata un'esperienza unica per me, anche se all'inizio è stato molto difficile farmi accettare dal pubblico juventino per via della mia fede granata. Ma con sacrificio, forza di volontà, competenza e professionalità niente è impossibile"
LA NUOVA JUVE
" Quest'anno ho visto la Juventus allo stadio più volte. E' una buona squadra ma niente di più. Non ha i rincalzi all'altezza. A mio avviso non ha nessuna speranza di togliere lo scudetto all'Inter, che è nettamente di un altro pianeta. E poi il rombo non mi convince per niente perché la Juve non ha i terzini di spinta che servono per questo tipo modulo mentre penso che il 4-2-3-1 sia uno schema che non garantisce successi. Bisogna dare tempo a Ferrara ma forse ci vorranno anni per fargli creare una mentalità vincente all'interno del gruppo. Bisognerebbe esser sinceri con i tifosi….
Alla Juve arrivare secondi vuol dire fallire!
La società dopo il dramma di Calciopoli ha anche lavorato bene e raggiunto gli obiettivi prefissati ma per vincere serve altro. Serve uno come Moggi nei quadri dirigenziali. In tutte le società dove ho giocato, vi assicuro che non ho mai conosciuto una persona competente come il Direttore. Parlava poco ma si faceva capire sempre. Nelle grandi squadre c'è assoluto bisogno di una figura così. E Moggi era il numero 1. Il migliore in un mondo di squali."
FUTURO DA DIRIGENTE
"Mi piacerebbe rientrare nel mondo del calcio, magari proprio alla Juventus. Ricevere una chiamata da Torino mi farebbe toccare il cielo con un dito…. Non so se le mie vicende extra calcistiche stanno influendo sulla mia carriera da dirigente, ma presto avrò risolto tutto ed allora sognare non mi costerà nulla"

domenica 1 novembre 2009

Juve Choc






Pazzesco.
La Juventus in vantaggio di 2 reti si fa rimontare dal Napoli che vince meritatamente per 2-3.
Decisive le mosse in corsa di Mazzarri che cambia la partita mentre Ferrara sbaglia tutto quello che c'è da sbagliare a partire dall'inserimento di Tiago, al rientro da un infortunio.
Si scatena il toto-colpe.
Persino Tuttosport oggi è costretto ad attaccare Ferrara, da loro dipinto fino a poco tempo fa come il nuovo Messia a scapito di Ranieri.
La squadra bianconera negli 11 titolari (che fino ad adesso non si sono mai visti) è un'ottima squadra. Quando entrano i "panchinari" il risultato si vede....Eccome se si vede.
A Novembre la Juventus rischia già di esser fuori dalla lotta scudetto.....
Ancora apatico Diego.
Giusto rendere comunque i meriti alla formazione napoletana trasformata dal cambio in panchina.
In serata vince ancora il Milan che sembra esser definitivamente uscito dalla crisi.
Si preannuncia un campionato avvincente....per la lotta dal secondo posto in giù!!
Questo il mio editoriale, riepilogo di una settimana pazzesca in casa Juve.
I gemelli Cobolli Gigli, Montali, Blanc e la terza stella, Capanna l'abusivo ed il mercato di Gennaio come ancora di salvataggio....
Davvero tanta carne al fuoco in questa settimana bianconera. In primis ci sono stati gli addii ufficiali dell'ormai ex Presidente Cobolli Gigli e di Giampaolo Montali. Dubito che qualcuno nell'ambiente juventino proverà mai nostalgia per le loro partenze.Su Montali voglio solamente dire una cosa: in 3 anni non sono riuscito a capire perché e per fare cosa è stato ingaggiato e pagato dalla Juventus. E adesso che è stato finalmente congedato, non riesco ad immaginare con chi lo si potrebbe rimpiazzare ed in che ruolo. Meteora. Per quanto riguarda invece Cobolli Gigli, verrà ricordato sempre come il presidente che ha portato la Juventus in Serie B. Quello che di fronte alle sentenze di Calciopoli si indignava la sera in diretta tv e minacciava ricorsi al Tar ed ovunque e poi il giorno dopo te lo ritrovavi quasi tranquillo e rilassato come se niente fosse a parlare di processi giusti ma forse un po'eccessivi. La mia personale sensazione è stata sempre quella di trovarmi davanti due gemelli differenti: Cobolli il tifoso juventino irruento e passionale, Gigli il presidente freddo che agiva sotto l'effetto degli input societari ed in base ai consigli dei direttori dei giornali…. Non sentiremo la mancanza di nessuno dei due. Di fronte all'assemblea degli azionisti, unico appuntamento stagionale in cui la nuova dirigenza viene sempre criticata apertamente e direttamente dai passionali tifosi (possessori di azioni), inoltre c'è stato il battesimo del neo-presidente Blanc. Alle rimostranze del popolo bianconero che chiedeva giustizia sui 2 titoli sottratti durante Calciopoli, il neo presidente Juventino ha risposto così: "Anche per noi gli scudetti vinti sono 29, ma due lo sono con l'asterisco. Il nostro obiettivo è conquistare un nuovo titolo per arrivare alla terza stella". C'è qualcosa che in questa dichiarazione non mi torna. Non è possibile tenere il piede contemporaneamente in 2 scarpe: o si riabilita totalmente la precedente gestione della Triade (cosa che dall'attuale dirigenza non è mai stata fatta) e si considera quindi Calciopoli un processo farsa basato sul nulla, come scriveva anche Enzo Biagi all'epoca dei fatti, o si accettano silenziosamente i verdetti espressi dalla giustizia sportiva nel 2006 e si considerano quindi 27 scudetti. Vie di mezzo, caro Monsieur Blanc, non ce ne sono proprio. Se gli scudetti sono 29, bisogna riportare a casa i 2 orfanelli. C'è chi dice che alla base dell'avvicendamento al vertice della Juventus ci sia proprio una voglia di aumentare l'aggressività difensiva mediatica nei confronti di chi da sempre della Juve ne disprezza i colori, ne disconosce i successi ed i modi di fare. Di certo, in tutta sincerità, mi sarei aspettato finalmente l'inserimento in organigramma di qualche uomo di campo e magari anche di qualche vecchia gloria juventina competente in materia. E' un dato di fatto indiscutibile che dall'estate 2006 in poi, se si escludono le brevi parentesi di Tardelli e Bettega, a dirigere la Juve ci sono solo persone che fino allo scoppio di Calciopoli il calcio al massimo l'avevano visto in tv o dagli uffici. Vi sembra una cosa possibile?Non è mai troppo tardi quindi per sperare che qualche figura di valore certo venga ingaggiata anche dalla nuova gestione Smile. In merito, per il futuro si parla di un possibile Marcello Lippi in versione Direttore Generale, subito dopo i mondiali. Cambiando completamente discorso mi sembra impossibile non tornare su i continui ed incessanti infortuni in casa Juve. Tempo fa, nel corso dell'appuntamento radiofonico settimanale del venerdì "Tutti pazzi per la Juve" in onda su Radio Erre 2, Luciano Moggi ha smentito inequivocabilmente quelle voci che avrebbero voluto Fabio Capello pronto a boicottare i centri di Vinovo per la troppa umidità. Assoluta leggenda metropolitana, quindi.Ma allora se anche i campi di allenamento non c'entrano nulla, di chi è la colpa di questo scempio? L'anno scorso per molto meno si è massacrato a livello mediatico Claudio Ranieri ed il suo staff, facendo passare addirittura il preparatore atletico Capanna quasi come un abusivo, solo perché privo di un particolare tesserino di settore. Quest'anno lo staff sanitario è stato cambiato quasi totalmente così come la preparazione ed i suoi metodi, ma il numero degli infortuni non è diminuito di una virgola, anzi. Da parte della dirigenza è giunto il momento di dare qualche spiegazione ai tifosi, perché alla favola della sfortuna non ci crede più nessuno. Altro che medie europee nella norma.Con l'infortunio di Sissoko è svanito subito l'effetto entusiasmo che la spettacolare vittoria per 5-1 di mercoledì scorso contro la Sampdoria aveva generato.Contro il Napoli ecco i rientri dei Poulsen e dei Tiago ed i risultati si sono visti subito.Sconfitta interna per 2-3, dopo esser stati addirittura in vantaggio di 2 goal!C'è poco da dire, la rosa della Juventus non è complessivamente all'altezza di quella dell'Inter, soprattutto perché negli ultimi 3 anni sono stati sbagliati il 75% sia degli acquisti che delle cessioni.Tiago, Poulsen, Almiron, Andrade, Mutu, Ibrahimovic, Cristiano Zanetti sono solo l'apice di un'impressionante sequenza di errori di valutazione tecnica ed economica.Se a Gennaio non si interverrà pesantemente sul mercato per colmare queste lacune e comprare sopratutto quei giocatori di fascia validi, sia terzini fluidificanti che ali ( Kolarov, Walcott e Silva, tanto per sognare qualche nome) di cui la Juventus necessita assolutamente, si prospetta un altro anno da "Zeru Tituli"….

venerdì 30 ottobre 2009

Pazza Inter






Una pazza Inter risponde immediatamente alla Juventus.
5 goal della Juve contro la Samp mercoledì sera, 5 goal dell'Inter contro il Palermo ieri sera.
Primo tempo quasi perfetto della squadra "neroassurra", mentre nel secondo tempo la squadra rosanero ha quasi sfiorato l'impresa epica, trascinata da Miccoli.
L'impressione è che l'Inter abbia sempre quel qualcosa in più in termine di opzioni realizzative:
Eto'o, Milito, Balotelli sono bomber veri.
Maicon la variabile impazzita di ogni gara.
Se aggiungiamo i tiratori Sneijder, Stankovic e colpitori di testa come Samuel, Cambiasso ne viene fuori un quadro ben delineato:
nonostante la cessione di Ibrahimovic, l'Inter è ancora la squadra più forte in Italia.
Di certo però la Juve vista contro la Samp l'avvicina e nel calcio, per fortuna, non sempre vince il migliore....
Quindi speriamo che la bellissima vittoria contro i blucerchiati sia la svolta in casa bianconera, sopratutto adesso che sta per rientrare anche Alessandro Del Piero.
Questa sera, dalle ore 22.00 alle ore 24.00, sarò in radio insieme alla Combriccola romana per condurre "Tutti pazzi per la Juve".
Gradito ospite della trasmissione sarà Michele Padovano, l'ex amatissimo bomber bianconero dell'era Lippi.
Con noi anche il simpaticissimo e bravissimo attore e sceneggiatore Massimiliano Bruno, grande tifoso juventino.
Per interagire in diretta con la trasmissione scriveteci all’indirizzo tuttipazziperlajuve@yahoo.it, inviate un sms al 349.1158444 o chiamate allo 06.44361695, quando saranno aperte le linee telefoniche.
TUTTI PAZZI PER LA JUVE
tutti i venerdì su RADIO ERRE 2
- a Roma su FM. 107.70 o digitale terrestre
- per il resto d’Italia e del mondo in streaming su www.radioerre2.com

giovedì 29 ottobre 2009

JuvEsagerata





Prestazione sontuosa della Juventus, che annichilisce la Sampdoria di Cassano in modo esagerato e la scavalca in classifica senza possibilità di replica.
E' ufficiale: Amauri si è ormai sbloccato completamente e con i suoi goal potrebbe trascinare la squadra bianconera nella rincorsa all'Inter (che stasera però contro il Palermo avrà ancora occasione per staccarsi di nuovo).
Decisivo però sopratutto il cambio di modulo.
L'aver abbandonato (finalmente) il rombo rende la Juventus assolutamente più imprevedibile nel gioco.
Il 4-2-3-1 lascia totale libertà di fantasia a Giovinco, Diego e Camoranesi supportati dal dinamismo di Felipe Melo e Sissoko.
Perlomeno fino al recupero di Marchisio e Del Piero, spero che Ciro Ferrara non avrà più la tentazione di tornare al 4-3-1-2. Sarebbe un contro senso ed un paradosso, in questo momento tra i 2 schemi non c'è paragone....
Passo falso del Milan che in vantaggio in trasferta di 2 reti fino al 90' si fa raggiungere dal Napoli nei minuti di recupero.
E' incredibile come la squadra di Mazzarri si stia abituando a decidere le gare negli ultimi istanti.
La Juve è avvisata.
Crollano le romane: a memoria non ricordo un momento così negativo per il calcio capitolino negli ultimi 20 anni.
Continua la favola Parma, mentre il Genoa vince il primo spareggio zona Champions contro la Fiorentina, grazie sopratutto ad una prodezza assoluta di Palladino.
E' stato un turno di papere dei portieri:
clamorose e decisive quelle di Muslera e Consigli.

domenica 25 ottobre 2009

L'importante è vincere...





Una brutta Juve torna a vincere in campionato dopo più di un mese.
Espugnata Siena grazie all'ennesimo goal di testa su calcio piazzato, un evento sin troppo ricorrente in questo inizio di stagione.
Purtroppo il gioco sulle fasce continua a latitare e Diego non fa ancora la differenza in termini di cambio di passo e di assist.
Decisivo Amauri, che dopo il goal della settimana scorsa sembra essersi finalmente sbloccato.
Ancora una volta poi è Buffon a metterci una pezza.
Dopo le vittorie di Sampdoria ed Inter contava vincere a tutti i costi e lo si è fatto.
Mercoledì sera però nel turno infrasettimanale giocando così male contro i blucerchiati, rivelazione della stagione fino a questo punto, difficilmente si vincerà di nuovo.
Serve una vera svolta della stagione, anche in termine di gioco anche perchè questa squadra può solo migliorare.


Seguire le partite in compagnia di Luciano Moggi, come fatto a Studio Stadio, è davvero un piacere per la sua competenza calcistica.
E poi il direttore è un continuo fiume in piena di notizie.
Alcune ve le riporto qui di seguito per argomenti.
ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI JUVE
"Confermo che non ci andrò. C'è un'udienza al processo di Napoli più importante per il mio futuro, anche perchè lì tira una strana aria che non mi piace.....
Io comunque mai accetterò la prescrizione"
CALCIOPOLI
"Gli arbitri adesso sbagliano nettamente di più rispetto a prima, anche se Collina ed i media fanno finta di nulla. E' nella natura subire la sudditanza psicologica dei più potenti. Gli arbitri si autocondizionano per fare carriera.
Calciopoli è nata per distruggere la squadra che vinceva di più senza ricevere un solo euro dalla Proprietà. Senza Calciopoli, la Juventus avrebbe continuato a vincere per 5 o 6 anni, come invece adesso sta facendo l'Inter...."
DIRIGENZA JUVE
"A parte Alessio Secco cresciuto accanto a me, non ho la nostalgia di conoscere il resto della dirigenza dell'attuale Juventus. Certo, con la sostituzione di Cobolli Gigli mi sarei aspettato finalmente l'inserimento in società di uno che capisse di calcio...."
ITALIANE IN CHAMPIONS
"Sono certo che anche quest'anno nessuna italiana vincerà la Champions League. C'è troppo divario tecnico con le maggiori squadre europee. Vedo nettamente favorito per il successo finale il Chelsea di Ancelotti"
DIVARIO TRA INTER E JUVENTUS
"L'Inter vincerà lo scudetto facile anche quest'anno.
La differenza sta sopratutto nel centrocampo. Alla Juventus manca un regista vero e piuttosto che Felipe Melo avrei comprato D'Agostino, certo non a quei prezzi. Inoltre con attaccanti come Amauri e Trezeguet servono cross dalle fasce. Non capisco quindi perchè non siano stati comprati degli esterni."
PERCHE' FERRARA E NON CONTE?
"Antonio Conte è un ottimo allenatore. D'altronde già da calciatore era quello che più minuziosamente studiava gli avversari. Deve imparare però a parlare di meno. La Juventus gli ha preferito Ferrara proprio per questo motivo. E poi Ferrara non ha preteso Ventrone come preparatore atletico....Se fossi ancora dirigente della Juve probabilmente tra i due avrei scelto Conte, ma gli avrei fatto capire sin da subito chi è che parla in una Società organizzata ."
DESCHAMPS
"Nell'estate 2004, prima di assumere Capello alla Juventus, mi incontrai con Deschamps a Montecarlo. Gli chiesi se era disponibile a fare l'allenatore della Juventus e mi rispose "Si, ma voglio Tizio e Caio.." Gli dissi subito "Allora mi sà caro Didier che l'allenatore della Juve non lo vuoi fare!"
Gli allenatori non devono mai pretendere, semmai al massimo suggerire."
CACERES
"Il terzino uruguaiano non mi sembra un grande investimento per il futuro juventino.
Rispetto a Grygera ha in più solo i capelli...."
AMAURI
"E' un buon attaccante, ma per rendere al meglio deve esser rifornito dalle fasce.
Di certo non doveva costare quanto Ibrahimovic, anche perchè dello svedese vale forse una scarpa..."
BUFFON
"E' in assoluto il giocatore italiano più forte. E anche senza Calciopoli mai l'avrei ceduto"
NEDVED e ZIDANE
"Quando ho capito che potevamo comprare davvero Nedved ho cominciato a prendere in considerazione la cessione di Zidane. Perchè per fare una grande squadra bisogna prima avere i sostituti già pronti e poi vendere. Mai il contrario, come ad esempio fatto dal Milan con Kakà...."
IBRAHIMOVIC
"Se la Juventus, dopo Calciopoli, avesse davvero voluto tornare a vincere immediatamente dopo l'avrebbe venduto all'estero da subito. Evidentemente in casa bianconera non si è progettato bene il futuro o forse non si aveva così tanta voglia di tornare al successo così presto..."
CASSANO E LA NAZIONALE
"Sono sicuro che Lippi alla fine non convocherà Cassano ai mondiali nonostante la campagna mediatica della stampa. Certo se Cassano dovesse imparare a vincere le partite da solo come solo Maradona sapeva fare.......Giocando come sta facendo adesso, seppur benissimo, non basterà."

Vincere a tutti i costi



Non ci sono vie di mezzo:
oggi la Juventus a Siena ha l'obbligo di vincere per non far scappare ulteriormente la Sampdoria e sopratto l'Inter.
Questo pomeriggio seguirò la partita della Juventus in tv a Studio Stadio insieme a Luciano Moggi.
STUDIO STADIO
In onda dalle 14,00 alle 18,00 su
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giovedì 22 ottobre 2009

Vinco con Giovinco ma...




... non convinco
Nemmeno il cambio di modulo porta beneficio in termini di gioco alla squadra di Ciro Ferrara.
Con l'inserimento di Giovinco al posto di una punta ed il passaggio dal 4-3-1-2 al 4-2-3-1 la Juventus torna a vincere dopo 1 mese grazie ad un goal di Chiellini.
Le buone notizie però si fermano qui. Decisivo ancora una volta uno strepitoso Buffon.
Speriamo sia solo un periodo di assestamento.
Come fa notare oggi la Gazzetta dello sport , 3 italiane su 4 hanno vinto in questo turno di Champions. Oltre la vittoria bianconera ecco anche quelle di Fiorentina e sopratutto Milan che nonostante l'ennesima papera di Dida compie l'impresa in quel di Madrid grazie ancora una volta allo strepitoso Pato:
dalle papere al papero.
Credo fosse da pre-Calciopoli che il calcio italiano non tirasse fuori un turno così positivo in Champions.
Ironia della sorte l'unica a non vincere è proprio quell'Inter che negli ultimi anni sta dominando nella mediocrità dell'attuale campionato italiano.
Riporto in merito un bella lettera che mi ha inviato l'amico Gianluca Savoini, opinionista televisivo juventino a 7 GOLD ed ODEON TV.
LA SOPRAVVALUTAZIONE DELL'INTER ED IL CONFORMISMO DEI MEDIA ITALICI
Il gol di Stankovic contro il Genoa? Naturalmente formidabile, grandioso, "alla Maradona"... (fatto a porta vuota grazie alla dabbenaggine del portiere).
L'Inter? Squadra grande che ha fatto la storia del calcio nel mondo (ma quando? 50 anni fa forse).
Mourinho? Un grandissimo del calcio moderno (che però fa giocare male la sua squadra da un anno e mezzo).
Basta accendere la tv e leggere i giornali e da tre anni subiamo queste ridicole tiritere che dimostrano ancora una volta come il giornalismo sportivo italico sia composto in gran parte da persone che portano volutamente il cervello all'ammasso. Conformismo pro-Inter ovunque. Rigori nettissimi non dati agli avversari (vedi Samp), gol regolari annullati a vantaggio dell'Inter (vedi Genoa), gol in fuorigioco concessi all'Inter (e mai o quasi definiti tali nelle trasmissioni tv di massimo ascolto, per non parlare delle dirette delle partite).
Benvenuti al caravanserraglio del campionato italiano, dove esiste una sola "grande" squadra e le altre tutte comprimarie. Peccato però che poi bastano undici onesti pedatori ucraini a far ballare la rumba a San Siro alla "grande Inter", che deve ancora ringraziare gli avversari per i gol mangiati, altrimenti sarebbero stati "zeru punti", caro Banf One (in milanese si dice "banfone" che fa lo sbruffone e straparla).
La squadra campione d'Italia viene regolarmente ridimensionata in Europa e quindi onestà intellettuale dovrebbe far dire che poi tutta questa grande squadra non è.
Trattasi di una buona squadra, che gioca male, che ha alcuni grandi giocatori ma nessun vero fuoriclasse (l'unico che avevano ora gioca in Catalogna), che non ha assolutamente la mentalità da grande d'Europa, che non ha aperto alcun ciclo importante e che è lì dove si trova esclusivamente grazie allo sconquasso di farsopoli del 2006.
Senza quella vergognosa farsa, la Juve di Capello, per quanto era forte, avrebbe vinto sei scudetti consecutivi.
I signori giornalisti sportivi la piantino quindi di far vedere lucciole per lanterne e di trasformarsi in portavoce della seconda squadra di Milano.
GIANLUCA SAVOINI