Paparesta 'Punito per mancati favori alla Juventus'
"Ero convinto, e lo sono tuttora, che la ragione del mio periodo di forzata inattività è imputabile proprio al fatto che io non ho garantito favori alla Juve in quella gara ed anzi, secondo qualcuno, l'ho danneggiata". Queste le parole che l'arbitro Gianluca Paparesta ha rivolto il 7 giugno scorso ai Pm di Napoli Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci. In quell'occasione il direttore di gara si era presentato spontaneamente per giustificare, ai Pm che lo avevano messo sotto indagine, la disponibilità di due delle schede "Sim" segrete che il dg della Juventus Luciano Moggi forniva per le conversazioni riservate. Nel verbale - desecretato dopo le 32 richieste di rinvio a giudizio per l'inchiesta sugli illeciti nel calcio - Paparesta sostiene che le schede, insieme ai telefonini, erano stati consegnati da Moggi a suo padre, l'ex arbitro Romeo Paparesta, che chiedeva un aiuto del dg bianconero per avere incarichi nel settore delle designazioni.
E' chiara la strategia difensiva del signor Paparesta.
L'unico modo per salvare il salvabile e cercare di recuperare una credibilità ormai perduta (vedi vicenda spogliatoio Reggio Calabria e richiesta di raccomandazione alla società Milan per dossier personale) è quella di sparare contro la "Cupola".
Di sicuro, gli avvocati difensori avranno valutato che questo è l'unico modo per rendersi simpatico all'opinione pubblica e provare a sfangare una radiazione dal mondo arbitrale.
1 commento:
Mi auguro che questo processo penale non sia una farsa come quello sportivo, altrimenti il fango sulla Juve rimarrà ancora per anni sulle maglie della Juve.
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