giovedì 11 giugno 2009

Italia d'oro





La memoria di Gianfelice Facchetti
ROBERTO BECCANTINI

«Cannavaro insiste in maniera patetica sulla storia dei 29 scudetti, in barba alla giustizia sportiva. Lo fa senza ritegno, senza che nessuno dei vertici federali gli faccia presente quel che è stato e che il ruolo che oggi riveste comporta responsabilità». È l’incipit del corsivo che Gianfelice Facchetti, figlio dell’indimenticabile Giacinto, ha scritto per il «Corriere della Sera» del 9 giugno 2009. Un’opinione forte: discutibile ma rispettabile. Ciò doverosamente premesso, lo stralcio e l’articolo suggeriscono qualche riflessione.
Per la cronaca, Fabio Cannavaro ha sempre sentito suoi quegli scudetti anche prima di lasciare la Juventus, non soltanto adesso che vi è tornato: atteggiamento che, se effettivamente inedito, avrebbe suffragato la «ruffianeria» citata dall’autore.
Sempre per la cronaca, anche Zlatan Ibrahimovic (due titoli) e Patrick Vieira (un titolo) rivendicano gli scudetti di Calciopoli, eppure di loro, nell’articolo, non c’è traccia. Una dimenticanza che contribuisce a rafforzare un concetto caro a Gianfelice (e al sottoscritto), «L’Italia è un Paese con la memoria corta». Verissimo. Soprattutto quando ci fa comodo.
Insomma: mi sarebbe piaciuto leggere un cazziatone a Cannavaro e, nello stesso tempo, almeno una tiratina d’orecchie agli interisti Ibra e Vieira. Così come spero di leggere un giorno o l’altro un articolo di Gianfelice contro Giuseppe Gazzoni Frascara, l’ex patron del Bologna che continua ad accusare il padre di aver fornito alla Reggina l’«agenzia sbagliata» per iscriversi al campionato. Non ho fretta: aspetto.

18 commenti:

Amos ha detto...

Che bello avere anche giornalisti come Beccantini....

Anonimo ha detto...

Ma Beccantini perchè non viene mai invitato sulle trasmissioni sky e mediaset.Hanno paura che parli di queste cose?
Mi dispiace che quando Moggi sarà assolto al processo di Napoli il buon Moratti avra già lasciato il calcio, le cessioni di questi giorni sono un segnale chiaro adesso il "patron" si sta preparando a lasciare.

faby ha detto...

che divertente sentir parlare di moralità il figlio di una persona la cui moralità sta emergendo non proprio limpida dal processo di napoli...tra l'altro a sentir parlare gli "amici" di papà...
o forse questa finta polemica è stata creata ad arte da facchetti jr per distogliere l'attenzione da quella sede?...mah...

Gerardo ha detto...

siate chiari, nn sono informato, cosa emerge dal processo su sua santità Facchetti Senior?

Anonimo ha detto...

Becks number one, come non sottoscrivere

Anonimo ha detto...

il tempo ci darà ragione. su questo non ci piove.

la cosa interessante dei 2 scudetti tolti alla juve è che se parla così tanto che alla fine sono più nostri questi 2 degli altri 27. una sorta di nemesi...

saluti bianconeri,
dj nepo

Anonimo ha detto...

Tale padre tale figlio.....
mi trattengo dallo scrivere gli epiteti che mi stanno passando per la testa per evitare problemi al presente blog che è assolutamente democratico e civile (qualche volta no, ma viene soprattutto [non solo] dagli infiltrati "intertristi".
Un ringraziamento a Beccantini: bisogna ricordare "i fatti" a chi ha la memoria molto ma molto ma maolto ma molto corta.....
Bob72
P.S. x Yannick: Yanny... vacci piano col tuo post, essi sono gente(aglia) dalla memoria corta e dal pianto facile !! ^_^

Anonimo ha detto...

La schifezza rosa, il corriere serale...tutti giornali della famiglia e allora mi chiedo:

Vi siete mai chiesti come mai le critiche alla Triade, alla vera Juve, a chi osa mettere in dubbio federazione e telecomici vari e a chi rivendica il diritto di esprimersi su campionati vinti giocando al pallone e non a figurine.... vengono sempre e spesso da lì??


mario bani

pazzocroc ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
pazzocroc ha detto...

Intanto il Real Madrid ha comprato anche Cristiano Ronaldo. Madove li prendono tutti quei soldi?

Anonimo ha detto...

mario ,,,,

molto meglio tuttosporc

leggilo

Anonimo ha detto...

Facchetti fachetti.. chissà se lui saprà cosa diceva il suo papà al buon DeSantis quando gli telefonava insistentemente?? parola di DeSantis.
...suvvia poi, questo stile interissa fin dentro le mutande, sempre doppia morale, doppi pesi e doppia giustizia.
Cannavaro da fucilare e ibra da osannare?? vero fachetti junior??

vivail5maggio

Claudio Nannetti ha detto...

@ Gerardo:

http://www.ju29ro.com/dossier/cantanapoli-il-processo/45-cantanapoli-il-processo/1230-gazzoni-frascara-sviste-arbitrali-doping-amministrativo-mentre-facchetti.html

Il Processo intero è basato sui "si dice" "si sapeva che". Non a caso, parlando di Calciopoli, Enzo Biagi disse si trattava di un processo basato sul nulla.

Giulio Gori ha detto...

Quello che mi fa impazzire è il secondo scudetto che ci hanno tolto. Non che il primo non ci spettasse, per carità. Ma, mentre nel primo caso, si è trattato della conseguenza di una sentenza, sbagliata certo, ma pur sempre una sentenza, nel secondo si tratta invece di una mostruosità che nega l'esistenza stessa del diritto.

Mi spiego: la Juve viene condannata per... boh... comunque viene condannata e le tolgono lo scudetto conquistato nel 2005. Ingiusto, ma c'è una logica almeno, nella consequenzialità tra sentenza e pena.
Nel secondo caso, non si capisce il perché di quella scelta. Non a caso è stata la Federcalcio dell'interista Guido Rossi a scipparlo alla Juve, non un giudice. Faccio un esempio: viene fuori che la Juve ha comprato un arbitro nel 1986... Vero, non vero, sentenza giusta o sommaria, fatto sta che le ritirano quel tricolore. Dopodiché con una decisione soltanto politica, le requisiscono tutti gli scudetti successivi, con l'argomentazione che senza quell'aiuto dell''86 non avrebbe vinto neanche gli altri. Sarebbe paradossale, no? Eppure è quello che è successo.
Secondo Guido Rossi, la Juve non avrebbe potuto vincere lo scudetto 2006 perché avendo "rubato" quello 2005, nell'anno del bis tricolore avrebbe dovuto essere in B. Prendendo per buono questo ragionamento, la Juve avrebbe dovuto partecipare alla serie cadetta nel 2005/06, e dall'anno successivo, dopo l'ovvia promozione, avrebbe potuto competere di nuovo in serie A per puntare allo scudetto.
Ecco, invece la Juve ha perso lo scudetto 2006, partecipando alla B nel 2006/07, e non potendo quindi lottare in serie A fino al 2007/08.
Ne consegue che ha avuto una pena sproporzionata non solo per le ovvie ragioni che segnaliamo dal 2006, ma anche nell'ottica di quelli che l'hanno voluta distruggere.
Infatti, sempre per stare alla logica perversa di Rossi & co., la Juve avrebbe dovuto essere retrocessa, ma con la salvaguardia dello scudetto 2006, o, in alternativa, avrebbe potuto rimanere in A nel caso del ritiro del secondo scudetto.

Ricordo che nel 2006 la Juve provò a far passare un ragionamento simile a questo. Su internet apparivano le dichiarazioni integrali dei dirigenti, che spiegavano la questione in modo compiuto. In televisione e sui giornali, c'erano solo tre secondi di Cobolli, le cui dichiarazioni tagliate (rimaneva soltanto: "Lo scudetto 2006 ci spetta di diritto") venivano inserite in un mare di insulti e di falsificazioni contro la Juve e apparivano quindi come ridicole e insensate.

Anonimo ha detto...

solite stronzate bianconere !

Boicotteremo Cannavaro"
I tifosi della Juventus preannunciano contestazioni: "Toglieremo gli striscioni e fischieremo ogni volta che giocherà il capitano della Nazionale".


Ma chi ci crede ! ?

Anonimo ha detto...

È passato l'emendamento D'Alia.

L 'attacco finale
alla democrazia è iniziato!

Berlusconi e i suoi sferrano il colpo
definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto
controllo.

Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il
cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri
provvedimenti scellerati come l 'obbligo di denuncia per i medici dei
pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta
tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC), è stato
introdotto l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o
istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". Il testo la
prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla
Camera l'articolo è diventato il n. 60. Anche se il senatore Gianpiero
D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice
lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non
vuole scollarsi dal potere.

In pratica se un qualunque cittadino che
magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che
ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento
può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se
all'estero. Il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione
dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto
l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di
connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di
filtraggio necessari a tal fine. L'attività di filtraggio imposta
dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale
obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000
a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni
per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da 6 mesi a 5
anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine
pubblico o all'odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero
essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la
Casta con questa legge? Si stanno dotando delle armi per bloccare in
Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta
l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è
ormai l'unica fonte informativa non censurata. Vi ricordo che il nostro
è l'unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto
500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto? Quindi il
Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che vede
un'impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e
d'interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di
una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra
poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge
su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto
rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno
che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e
informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.

Obama
ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene
di censurarlo e di far diventare l'Italia come la Cina e la Birmania.

Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono
stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista
specializzata Punto Informatico.

Fate girare questa notizia il più
possibile. È ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani.
È in gioco davvero la democrazia!!!

Anonimo ha detto...

«Io apprezzo il giocatore Ibra, trovo simpatico l'uomo con questa sua voglia di libertà e di muoversi. Certo lui ha fatto il 55 per cento di quanto ha fatto l'Inter. Dovrebbe, l'Inter, impegnarsi molto per poter sostituire un giocatore come Ibrahimovic così importante. A spiace per il campionato italiano se va via un campione così, ma poi ognuno fa gli affari propri».


Non solo i tifosi....i giocatori...adesso anche il presidente a fare il tifo che Ibra vada via....

GRANDE STILE JUVE !

yannick75 ha detto...

Anonimo, non darti tutta questa importanza. Anche perchè il "nostro" presidente parla sempre per bocca dei suoi padroni ed ogni volta che parla le sue parole contengono sempre messaggi pro-MilanoMarcia: è stato molto generoso nell'associare il 55% del lavoro a Ibra, dimenticando che un buon 60% è da attribuire al clan dei Collina Boys.

Capisco che ti faccia rosicare il famoso STILE JUVE che tutti ci invidiano e che ti aggrappi a questi dettagli per sperare di mettere in discussione uno stile che voi in 100 anni non avete mai minimamente sfiorato.

Ti rammento tuttavia, di non fare come Facchetti l'Infelice, che oltre a difettare di memoria corta non è riuscito a sottrarsi alla sindrome del bue e dell'asinello.