domenica 23 dicembre 2007

Moggi smonta la nuova farsa

Luciano Moggi, dal maggio 2006 sono passati più di 18 mesi. Che sensazione fa vedere il suo nome ancora sulle prime pagine dei giornali per altre intercettazioni?
"Guardi, sono chiacchiere da bar che si fanno solitamente anche tra i dirigenti di calcio. Credo davvero che non ci sia ombra di reato. Vengono diffuse però con uno scopo, come per dire: guardate che cosa facevano. Loro così credevano di far presa. Chi ha letto risponde come rispondo io: non facevano niente".
Non la vedo sorpreso.
"E' un'ondata per riproporre la prima. Altrimenti si rischiava che fosse svanita. Però preciso subito una cosa: non mi riferisco ai magistrati, ma ad una parte della stampa che ha recitato un ruolo inteso a far male proprio alle persone".
Cominciamo dalla presidenza della Figc. Ad inizio aprile è arrivato Abete...
"Sì, la nuova presidenza, però, la conosco poco e non mi interessa nemmeno. Comunque le dico una cosa con estrema sincerità: se il calcio è questo... lo lascio volentieri agli altri. Ho cercato di dare al calcio e alle società che rappresentavo tutto me stesso ma evidentemente non è stato sufficiente. E vorrei anche aggiungere...".
Dica.
"Noi dirigenti della Juventus siamo stati vittime di lotte intestine... Ora faccio il giornalista, mi diverto e sono passato da essere criticato a criticare".
Gioco della torre. Chi butta giù tra Pancalli e Guido Rossi?
"Nessuno dei due, hanno buttato giù me e ora vedremo come si svilupperanno le cose. Guardi ho anche apprezzato le ultime dichiarazioni di Guido Rossi perché ha riconosciuto di essersi sbagliato dando giudizi su alcune persone. Anche se l'ha fatto quando ormai era stato fatto fuori"
Un nome, un'associazione di idee. D'accordo?
"Dica".
Matarrese.
"E' cambiato il calcio? Ricordo il cavallo di Gaucci solo per fare un esempio".
Le intercettazioni.
"Le ultime vorrebbero impedirmi di parlare: ma sono quarant'anni che sto nel calcio, conosco tutti, nessuno mi può impedire di parlare di calcio con chi mi chiede qualcosa. Non approvo il modo di come sono state pubblicate. Magari questa situazione può far comodo ad alcune società che ora agiscono in tranquillità, che possono, senza concorrenza, diventare grandi come la mia Juventus".
Si riferisce all'Inter?

"L'Inter, il Milan squadre che avranno dei vantaggi mentre la Juventus non sarà più quella di prima".
Fatto sta che qualcuno ha già ribattezzato le nuove intercettazioni
come Calciopoli bis. Le leggo alcuni commenti dei dirigenti alla riunione di Lega.
"Prego".
Cairo: "ho risposto a Moggi per cortesia".
"Non è andata proprio così. Mi ha chiamato lui perché avevo scritto un articolo all'inizio del campionato nel quale criticavo la sua campagna acquisti esprimendo dubbi sulla forza della formazione. E' stato il presidente del Torino a tenermi un'ora al telefono. D'altra parte quello che avevo scritto sulle criticità del Torino si sta, purtroppo per Cairo, verificando ed io, che adesso faccio il giornalista-opinionista, non vedo perché non dovrei evidenziarlo".
Il presidente del Livorno Spinelli: "Se hai fiducia in qualcuno chiedi consigli"
"E' normale. Spinelli credo abbia detto una cosa che non lede né gli interessi suoi, nè quelli del calcio e non porta alcun ventaggio a me. L'amicizia e la stima sono parole che pochi conoscono, evidentemente Spinelli e Zamparini non sono tra quelli...".
Il presidente di Lega Matarrese: "Basta fango su di noi, adesso non abbassiamo più la testa e guardiano tutti negli occhi"
"Lui fa fatica però... Se abbassa la testa è già piccolo poi cade per terra.... Vorrei ricordare a Matarrese quando dice che 'chi ha sbagliato deve pagare' che il processo non è ancora avvenuto. Conosce evidentemente poco i diritti dell'uomo nonostante la lunga militanza in Parlamento, oppure li conosce quando fa comodo a lui. La presunzione di innocenza, probabilmente, non è una cosa che lui conosce molto bene. E poi con la storia del cavallo di Gaucci... beh non può andare a testa alta, mezza alta".
Il presidente del Coni Petrucci: Calciopoli ferita aperta ma Figc sta lavorando bene.
"Lasciamo perdere, non commento".
Hanno fatto molto clamore anche i dialoghi con l'attuale direttore sportivo della Juventus Alessio Secco. A Torino qualcuno mormora che Luciano Moggi sia ancora nei sotterranei della Vecchia Signora...

"Non ho bisogno di andare nei sotterranei della Juve perché di calcio non mi sono mai interessato e parlo di calcio in senso di formazione di squadra. Mi hanno chiesto a volte dei pareri ma non la Juventus né Secco. E d'altra parte gli acquisti della Juve lo confermano... non avrei preso né Almiron, né Thiago, né Andrade, né Boumsong. Poi sicuramente Ibrahimovic non sarebbe all'Inter, Mutu alla Fiorentina".
Nessun intervento quindi. La Juventus del 'cosiddetto' nuovo corso ha sempre preso le distanze da lei.
"C'è un motivo, non poteva essere diversamente".
Nell'ultimo cda della Juventus si è parlato però dei rapporti Moggi-Secco.
"Guardi, credo che il mercato della Juventus lo abbia fatto l'allenatore con i dirigenti e quindi anche con Secco ma credo che Secco non abbia l'ultima parola. E' un bravo ragazzo molto intelligente e se mi telefona e mi dice:devo parlarle, io lo ascolto. Ci siamo sentiti per gli auguri di Pasqua e quando è morto mio padre, credo che non sia un delitto. Secco è solo da ammirare e non lo voglio danneggiare".
Nel suo libro rivela a proposito dell'incontro con Berlusconi del settembre 2005: in passato mi avevano proposto di scendere in politica.

"Sì, è vero: me lo hanno chiesto in diversi ma credo che ognuno debba fare il suo mestiere".
Qualche settimana fa ha dichiarato: mi piacerebbe andare al Milan. E' il suo sogno?
"Non ho detto proprio così. Ho solo detto che prima dovrei risolvere i miei problemi ma adesso non ne voglio proprio parlare. A questo punto potrei decidere di fare un altro mestiere, quello del giornalista-opinionista".
Ibrahimovic il valore aggiunto dell'Inter?
"Basta vedere le immagini delle partite: dietro a Ibrahimovic ci sono sempre due o tre giocatori e di conseguenza i compagni possono entrare in quei varchi. Credo che l'Inter abbia anche la possibilità di vincere la Champions. La ritengo una squadra superiore alle altre in Italia e in Europa".
I tifosi nerazzurri dicono che senza Moggi è cambiato tutto.
"Il problema fondamentale dell'Inter era quello di collezionare giocatori senza guardare alla capacità organizzativa della squadra. Ora gli acquisti sono stati mirati, non so se per fortuna o perché capitati per caso. Fatto sta che adesso l'Inter è diventata la Juventus di qualche anno fa. Una squadra forte, potente e spettacolare proprio grazie a Ibrahimovic".
Veniamo alla Juventus. Ranieri è stato accolto tra lo scetticismo.
"Per chi non conosce Ranieri. E' un discorso che fa chi non conosce l'allenatore e il calcio. Credo che Ranieri fosse la persona più adatta per il momento che stava vivendo la Juventus. Era una Juve che stava arrivando in serie A e non aveva le credenziali giuste per dimostrarsi 'Juventus'".
Qual è stato il merito più grande del tecnico bianconero?
"Ha saputo unire il gruppo formato dallo zoccolo duro che poi alla fine ha fatto e fa vincere le partite: Trezeguet segna, Buffon para, Pavel Nedved può segnare, stesso discorso per Del Piero, Camoranesi è un elemento indispensabile. A questo dobbiamo aggiungere anche il Dna della Juventus, abituata a combattere dal primo all'ultimo minuto, mentre altri combattono solo con la lingua...".
Hanno steccato i nuovi acquisti.
"La Juventus non ha avuto fortuna. I nuovi acquisti hanno complessivamente fallito, mentre, però, si sono evidenziate le qualità atletiche e tecniche di Legrottaglie e Chiellini che dovevano essere venduti, sono rimasti e sono risultati i rinforzi, effettivi, della difesa, compreso il giovane Nocerino".
Secondo lei perché Thiago e Almiron non hanno saputo dare un valido contributo?
"Intanto Thiago e Almiron hanno praticamente lo stesso ruolo. Sono dei giocatori discreti, possono passare dalla panchina alla prima squadra ma non possono certamente partire in una squadra che ha ambizioni particolari. Il fatto di sbagliare giocatori capita. Andrade era un altro anche se si è infortunato: non sono insomma da 'Juve'".
Rimpianti?
"Credo di aver dimostrato che il mio lavoro fatto fosse di ottima qualità. E' vero che non c'è stato un ringraziamento, tutto il contrario ma la vita bisogna penderla per quello che è. D'altra parte mi è capitato un ciclone probabilmente perché abbiamo lavorato troppo bene alla Juventus non avendo mai chiesto soldi agli azionisti, mentre altre società spendevano all'impazzata e i risultati erano sempre stati carenti. Se avessimo fatto peggio probabilmente la storia sarebbe stata un'altra".
Vede un 'disegno' dietro le nuove pubblicazioni?
"Il termine persecuzione è più appropriato".
In questi mesi si è detto: Calciopoli è stata la rovina del nostro calcio.
"Prendo spunto da quello che hanno detto alcune persone, e vorrei citare Guido Rossi quando è stato esautorato. Beh, l'ex commissario straordinario dichiarò testuale: 'mi avevano detto che facendo fuori i dirigenti della Juventus sarebbe cambiato il calcio invece il calcio non è cambiato e chi comanda vuole continuare a comandare'".
Guido Rossi era arrivato in Figc con uno scopo preciso, cercare di sanare il calcio italiano.
"Era arrivato ed aveva uno scopo. Ma vorrei citare anche altre parole per me significative, quelle del Pm di Napoli Narducci in una intervista alla Gazzetta dello Sport. In pratica il magistrato sostiene una tesi: 'sarebbe meglio non andare alle partite, ma è poi la passione che alla fine ti convince. Nel calcio, però, non è cambiato nulla'. Le dice niente questa dichiarazione?".
Prova amarezza per queste parole?
"No, magari possono giustificare una realtà: le mele marce non erano quelle che sono state indicate: Moggi-Giraudo. Credo che tutto quello che è successo sia stato più un'azione dimostrativa. Vorrei però anche ricordare che finora nessuno ci ha condannato e al processo sportivo non sono stati rinvenuti illeciti (se non la violazione dell'articolo 1); questa - mi passi il termine - 'crocifissione persecutoria' vuole dare l'idea che il calcio sia cambiato ma non è così".
A bocce ferme, riavvolgendo il nastro degli ultimi mesi, proviamo a dare un giudizio sull'operato dei vertici del calcio?
"Proviamo. Ma le anticipo subito...".
Prego.
"Cito ancora Guido Rossi e il Pm Narducci: il calcio non vuole cambiare e chi comandava vuole continuare a comandare".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Luciano, indimenticabile VINCENTE !!!

Forza Juve.

Anonimo ha detto...

Moggi uno di noi. Per sempre.