Pierluigi Ronzani, il presidente della Camera di Conciliazione del Coni fino all'agosto scorso, il 7 novembre è stato interrogato dai pm Beatrice e Narducci, titolari dell'inchiesta su calciopoli:
"La Camera di Conciliazione ha trattato anche le vicende relative alle società Lazio, Juve, Fiorentina e Milan e per quanto riguarda queste vicende non vi sono state pressioni o comunque indicazioni o suggerimenti quanto alle determinazioni che avrebbe voluto adottare l'organo da me presieduto".
Ronzani ammette invece pressioni per aiutare Franco Carraro:
"Io mi trovavo a Roma, in albergo, e si presentò da me il presidente Petrucci, il quale nell'ambito di un contesto più generale volle affrontare il discorso riguardante Carraro. Disse che riteneva che un organo del Coni, ovvero la Camera di conciliazione, non potesse giudicare circa la posizione di un membro della giunta Coni. Suggeriva pertanto di adottare una decisione di incompetenza poichè secondo il suo parere la posizione di Carraro doveva essere trattata innanzi al Tar Lazio. Replicai dicendo che non accettavo suggerimenti o indicazioni esterne, tanto più da una persona che ritenevo non avesse sufficiente preparazione giuridica. È vero che ad un certo punto volarono pure parole grosse, ma questo avvenne perchè Petrucci continuamente denigrava la mia persona e strumentalizzava la mia malattia sostenendo in giro che non ero più capace di poter presiedere la Camera di conciliazione. Quando adottammo la decisione deliberammo di annullare la diffida che era stata comminata dalla Caf a Carraro e dichiarammo la nostra incompetenza quanto alla pena pecuniaria".
Ronzani avanza anche dubbi su alcune decisioni del Tar Lazio:
"Al termine della stagione 2005-'06, la Camera di conciliazione aveva confermato la retrocessione del Messina a causa dell'assenza dei requisiti della Noif. Analoga decisione avevamo adottato per la Torres. I nostri lodi furono impugnati innanzi al Tar del Lazio che diede ragione ai ricorrenti, che dunque evitarono la retrocessione. Rimasi perplesso perchè ritenevo che il nostro lavoro fosse stato giuridicamente ineccepibile, avendo riscontrato numerose irregolarità contabili. La nostra decisione venne ferocemente contestata dai tifosi del Messina e io stesso fui oggetto di gravi intimidazioni, anche con telefonate minatorie pervenute presso il mio studio a Roma"
"La Camera di Conciliazione ha trattato anche le vicende relative alle società Lazio, Juve, Fiorentina e Milan e per quanto riguarda queste vicende non vi sono state pressioni o comunque indicazioni o suggerimenti quanto alle determinazioni che avrebbe voluto adottare l'organo da me presieduto".
Ronzani ammette invece pressioni per aiutare Franco Carraro:
"Io mi trovavo a Roma, in albergo, e si presentò da me il presidente Petrucci, il quale nell'ambito di un contesto più generale volle affrontare il discorso riguardante Carraro. Disse che riteneva che un organo del Coni, ovvero la Camera di conciliazione, non potesse giudicare circa la posizione di un membro della giunta Coni. Suggeriva pertanto di adottare una decisione di incompetenza poichè secondo il suo parere la posizione di Carraro doveva essere trattata innanzi al Tar Lazio. Replicai dicendo che non accettavo suggerimenti o indicazioni esterne, tanto più da una persona che ritenevo non avesse sufficiente preparazione giuridica. È vero che ad un certo punto volarono pure parole grosse, ma questo avvenne perchè Petrucci continuamente denigrava la mia persona e strumentalizzava la mia malattia sostenendo in giro che non ero più capace di poter presiedere la Camera di conciliazione. Quando adottammo la decisione deliberammo di annullare la diffida che era stata comminata dalla Caf a Carraro e dichiarammo la nostra incompetenza quanto alla pena pecuniaria".
Ronzani avanza anche dubbi su alcune decisioni del Tar Lazio:
"Al termine della stagione 2005-'06, la Camera di conciliazione aveva confermato la retrocessione del Messina a causa dell'assenza dei requisiti della Noif. Analoga decisione avevamo adottato per la Torres. I nostri lodi furono impugnati innanzi al Tar del Lazio che diede ragione ai ricorrenti, che dunque evitarono la retrocessione. Rimasi perplesso perchè ritenevo che il nostro lavoro fosse stato giuridicamente ineccepibile, avendo riscontrato numerose irregolarità contabili. La nostra decisione venne ferocemente contestata dai tifosi del Messina e io stesso fui oggetto di gravi intimidazioni, anche con telefonate minatorie pervenute presso il mio studio a Roma"
3 commenti:
DA NON CREDERE!!!! Oggi sulla Pravda rosa vengono riportate le seguenti parole del moratto:
"Una persona è libera di telefonare - ha concluso - Ma quel 5 maggio del 2002 (il riferimento è alla stagione in cui l'Inter perse lo scudetto all'ultima giornata a beneficio della Juventus) siamo stati notevolmente danneggiati. Comunque, facciamo finta di niente. Se mi manca uno scudetto? Me ne manca più di uno".
IL 4 MAGGIO CHI E' CHE TELEFONO' A PERUZZI, COUTO & FRIENDS?
ALL'IPOCRISIA NON C'E' PROPRIO LIMITE.
Il petroliere degli onesti è senza vergogna caro yannick75.. senza vergogna..
moggi avrà telefonato in federazione chiedendo che la lazio andasse in campo: moratti invece sperava di vincere quella partita elo scudetto a tavolino . si è rifatto qualche anno dopo...
cmq, battute a parte, ma ancora si sta ad ascoltare moratti? l'ha preso per il c..o anche grillo!
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