martedì 5 maggio 2009

Juve, non c'è fallimento....

JUVE, NON C'E' FALLIMENTO.... PERCHE' MANCA IL PROGETTO!!

La Juventus è in crisi nera. Ne ho voluto parlare con Stefano Discreti. Seguo con attenzione il suo blog ormai dagli inizi del 2007 e devo ammettere che in Rete è l'uomo giusto per chiacchierare della Vecchia Signora.
Stefano ha il cuore bianconero, ma analizza le questioni juventine con grande competenza e professionalità. Nel suo post di domenica paragona questa stagione a quella del '90/'91 con Maifredi in panchina:
"La dirigenza di quel periodo sfiduciò il tecnico esattamente come in questo caso - spiega telefonicamente - Si vede chiaramente ormai da diverso tempo che una bella fetta della stampa non sopporta Ranieri e si vede che le colpe vengono sempre attribuite esclusivamente a lui. Dopo la sconfitta con il Cagliari di inizio febbraio si è capito che la dirigenza non aveva nessuna voglia di difendere Ranieri. Ora ne abbiamo la prova".
Poi parla del campionato che vide Maifredi in panchina ricordando dati interessanti:
"Ricordando Maifredi si parla sempre di stagione fallimentare, ma io ricordo che la squadra restò in zona scudetto fino a marzo e che uscimmò dalla Coppa delle Coppe in semifinale contro il Barcellona dopo una grande partita a Torino. Adesso si fa lo stesso ragionamento. Si parla di fallimento quando la squadra in fondo ha fatto cose egregie fino a qualche settimana fa".
E prosegue: "L'attacco stellare che adesso è Del Piero, Amauri, Trezeguet, Iaquinta e Nedved all'epoca era Roberto Baggio, Schillaci, Casiraghi, Di Canio ed Haessler. Allora c'era Tacconi, oggi Buffon. Le analogie sono tante, compresa la mancanza di qualità a centrocampo e in difesa. A quei tempi c'era Marocchi, oggi Sissoko. C'era De Agostini, oggi c'è Chiellini, ma non può bastare".
Ma il progetto tanto decantato nel corso degli anni è fallito?
"No, semplicemente non si tratta di un progetto. Il tifoso bianconero è sbottato perché voleva delle rivincite sul campo. Vuol tornare a vincere, ma con una squadra come questa è impossibile. In questi anni abbiamo tirato avanti senza pensare al futuro e adesso si pagano gli errori".
L'età dei giocatori di qualità, dei fuoriclasse è molto alta e adesso arriva anche Cannavaro...
"Appunto. Cannavaro non può essere un elemento utile per il futuro. Serve un progetto a lungo raggio. La tifoseria ha puntato il dito contro la nuova dirigenza perché da Calciopoli in poi ha commesso troppi errori. In pratica non ha neanche cercato di difendere i colori juventini. Hanno ammesso le colpe ancora prima dell'inizio del processo. Poi hanno venduto Ibrahimovic all'Inter, invece di darlo all'estero. Hanno sprecato denaro comprando mezzi giocatori come Poulsen. E ora puntano su Cannavaro. Così non va".
Ma la tifoseria come lo accoglierà?
"Ora viene contestato, ma se saprà dimostrare ancora le sue doti riceverà applausi. Però sono certo che sarà sopportato, niente di più. Ho il sospetto che se le cose andranno male sarà il primo ad essere bersagliato".
Insomma, Ranieri è ormai un uomo solo...
"Ranieri a me non dispiace, è un buon motivatore. Gli manca la mentalità vincente. Mourinho parla troppo, ma ha detto una verità. A una certa età non si può cambiare. Ranieri è fatto così e non può cambiare. Parlava di stagione strepitosa quando la Juventus era a quasi dieci punti dall'Inter. Capello e Lippi non lo direbbero mai. Gente come Mourinho non accetta la sconfitta o il secondo posto. Ranieri non è l'uomo giusto per puntare al titolo".
Nel futuro meglio Conte o Ferrara?
"Conte tutta la vita. E' giovane, ambizioso e arrogante al punto giusto. Un allenatore legato all'ambiente juventino e votato all'attacco. Mixa alla perfezione l'attacco zemaniano, la difesa trapattoniana e la solidità di squadra di Lippi. Poi dimostra sicurezza. Non gli si deve chiedere di vincere, ma di creare un gruppo che possa crescere. Può essere il tecnico giusto per creare un progetto a lunga durata. Ci vorrebbe un mercato ben fatto. Inutile prendere mezzi giocatori. Meglio spendere per un Fabregas giovane piuttosto che buttare i soldi per prendere due giocatori scarsi. In casa abbiamo gente come Ariaudo, Fausto Rossi e Iago. Si deve ripartire da loro. Appena tornati in Serie A abbiamo buttato i soldi per Almiron e mandato Marchisio a Empoli. Avremmo fatto meglio a tenerlo".
Insomma, Conte promosso. Il problema è che sembra Ferrara il prescelto...
"Sento dire che Conte non ha l'esperiena per guidare la Juventus. E Ferrara? Quando ha ottenuto i giusti requisiti? Allora meglio Allegri. Io ho dei dubbi, ma posso sbagliarmi. Il Milan diede fiducia a Capello che non era neanche lontanamente un allenatore. Poi è diventato uno dei più grandi".
Dietro alla scelta di Ferrara sembra esserci Lippi. Dietro a un sacco di decisioni degli ultimi anni sembra esserci il ct..
."Lippi è come un fantasma che svolazza per Torino. Ogni volta che si prende una decisione si dice che c'è dietro lui".
Però gli indizi portano spesso a lui...
"E' chiaro. La dirigenza attuale della Juventus non vede elementi che sanno di calcio. Secco chiamava Moggi quando doveva fare un acquisto. Volete sapere perché? Perché Luciano è il migliore. E' normale chiamare il più bravo quando sei un novello in un mondo che non conosci. Poi gli dissero che non doveva più permettersi di chiamarlo. Immagino che a questo punto chiedere un consiglio a Lippi sia normale. La verità è che serve qualcuno con le idee chiare. La Juventus non può giocare per partecipare. Gli Agnelli non hanno mai pensato a una squadra che giocasse per arrivare a ridosso delle prime. Forse i nipoti non sono all'altezza del nome che portano".
Poi c'è la cessione di Ibrahimovic all'Inter che torna sempre tra gli argomenti da discutere...
"L'errore più grande. Sarebbe stato meglio venderlo alla metà all'estero. Sarebbe stato economicamente più vantaggioso. Infatti Ibra all'Inter ti costringe a spendere molto per creare una squadra all'altezza. L'Inter senza Ibra sarebbe stata più abbordabile. Comunque non c'è da farsi tante domande. La nuova dirigenza ha messo da parte Bettega e mandato a a casa Franco Ceravolo, per anni capo degli osservatori della Juve. Grazie a lui abbiamo sfornato giovani di grande levatura. E' stato mandato via solo perché lavorava con Moggi".
Ancora un nome. L'ultimo. Buffon.
"Non so cosa accadrà. Dico solo che se la dirigenza fosse quella di un tempo non mi spaventerebbe una sua cessione. Sono andati via giocatori come Baggio, Inzaghi e Zidane, ma la squadra non ne ha mai risentito. Adesso è diverso. Sono capaci di investire i soldi guadagnati in un nuovo Poulsen. C'è questo pericolo".
Vero. Anzi, verissimo. Grazie Stefano.

19 commenti:

blanchenoir29 ha detto...

La storia che Secco chiamava Moggi è comica davvero...ma magari!!!!
Visto i resultati, sembra che chiamava e consultava con Sandro Mazzola

franz ha detto...

Cannavaro non farà fare il salto di qualità e non rientra in un progetto a lungo termine, ma almeno potrà rendere più sicura una difesa a cui ormai segnano anche i più brocchi! Conte in panchina, un centrocampista di classe e un altro rinforzo in difesa, i senatori a mezzo servizio e giovani di sicuro avvenire per una grande squadra entro 2 anni (speriamo).... Ma soprattutto VIA COBOLLI, VIA QUESTI DIRIGENTI CHE NON CAPISCONO UN ACCIDENTI DI CALCIO!!! Ma come possiamo illuderci di ritornare primi se abbiamo degli interisti nel CdA??!!

Anonimo ha detto...

Stefano condivido completamente la tua intervista

LOX ha detto...

Non siamo che arrivati a metà del guado.
Potrebbe non accadere nulla di quelli che tutti noi ci auspichiamo.
Ora è il momento di tenere duro.
Cacciare Ranieri non servirebbe a nulla. Arriverebbe un altro YesMan, o probabilmente addirittura lo YesMan per antonomasia: Luciano Spalletti (con Ranieri a Roma). Perché come dice con tutta li signorilità che tutti gli riconoscono il nostro allenatore-melodico “i coglioni vanno in coppia”.
Arriverebbe uno spalletti qualsiasi se non proprio l’originale, a cui per inerzia si darebbe credito ancora per un paio di stagioni. Si sederebbe la piazza, e anche la stampa più critica con l’attuale guida tecnica (vedi Tuttosport) non potrebbe di certo partire con una nuova campagna contro l’allenatore appena insediato. E così si perderebbero come minimo altri due anni arrivando alla fine del mirabolante piano quinquennale di Monsieur Blanc.
Anche nell’ipotesi, a mio avviso irrealizzabile, che arrivasse un allenatore vero, le cose non cambierebbero di molto. Il pesce puzza dalla testa, e anche il più bravo allenatore in una società di inetti poco può fare (vedi Lippi all’Inter).
Per cui non ci resta che aspettare. Andrea Agnelli ha recentemente dichiarato in un’intervista a “Il Sole 24 Ore” che bisogna aspettare per giudicare l’operato dell’attuale staff dirigenziale. “Si sono dati 5 anni per tornare a vincere, il giudizio alla fine”, che in perfetto agnellese dà l’esatta dimensione del problema. Siamo a metà del guado. Chi conosce bene le cose di casa Agnelli sa che mai e poi mai potrà l’erede giusto chiedere l’allontanamento degli ‘infedeli’ prima dei cinque suddetti anni. Ma è anche evidente che l’anno prossimo, il quarto del mandato Blanc-Camogligigli, potrebbe essere invece l’ultimo. Potrebbe essere l’ultimo non perché a chiederne la testa sia l’altro ramo della famiglia, ma perché un naufragio l’anno venturo potrebbe automaticamente significare ammissione da parte della proprietà del fallimento del progetto perché non ci sarebbero più “i tempi tecnici” per la rinascita. Cosi da passare la mano, come molte volte è già accaduto in passato, all’altro ramo della famiglia.
La rinascita può passare solo, ed esclusivamente, da un armistizio volontario, da una auto-estromissione degli artefici del crollo. Solo con l’esautorazione dei Ferraristi di Corso Galileo Ferraris si potrà ripartire.
Non ci sono altre vie, non ci sono scorciatoie. Ora è necessario che Ranieri resti, e che con lui restino il Cobollone, il figlio del ragionier Secco, e il Signor Rossi dell’Eliseo. E’ necessario che vadano fino in fondo. Affondino tutti insieme. Solo così esponendosi al definitivo disastro sportivo si potrà ripensare alla Juventus dopo quasi 4 anni di New Holland F.C. Solo con Cannavaro, se mai verrà davvero, visto che saggiamente l’hanno esposto al legittimo linciaggio dei tifosi prima ancora che abbia firmato, solo con Quagliarella, con Thiago, Poulsen e altri bidoni assortiti si potrà sperare che si arrivi in fondo a questo b-movie firmato Maranello.
Solo con “szero tituli” si può tornare ad avere titolo. Ora i tempi non sono maturi. Non bastano quattro ultrà innervositi, che nulla sanno o nulla vogliono sapere della faida che si è consumata intorno a una Vecchia e stanca Signora. Non basta la rabbia di chi pensava che vincere una Coppa Italia significava essere Juventus. Non bastano gli striscioni di sconforto, scritti contro un vile napoletano prossimo alla pensione. Non basta che la tifoseria organizzata si sia accorta che “oltre alle gambe c’è di più”, e non ci sono solo i prezzi dei biglietti delle curve. C’è un mondo là fuori, o là dentro (in Corso Galfer). Ma non basta più. Con un nuovo allenatore su cui scaricare le responsabilità in caso di insuccessi, qualche biglietto omaggio e qualche soldo in più torneranno i soliti Italiani Indipendenti di sempre. E questo nuovo corso si guadagnerebbe in un battibaleno altri due anni di impunità, di credito prepagato.
Invece bisogna aspettare ancora qualche mese, sperando che facciano quadrato che tengano duro i nostri beneamati alla guida della sorridente e strepitosa NewHolland. Gennaio 2010 potrebbe essere il mese buono. Perché a gennaio inizia l’anno nuovo. Natale è appena passato e non siamo tutti più buoni. Perché c’è la befana, anche le vecchia e prode signora, che porta cioccolato, ma anche carbone.
Una Juventus fuori dagli obiettivi che contano nel prossimo autunno, come da miglior tradizione dei nerazzurri tanto cari all’ex vicino di casa di Helenio Herrera (tale Giovanni Cobolli Gigli), potrebbe annunciare la svolta. Ma non ora. Il rito abbreviato di Giraudo non è ancora arrivato al termine, le strategie per il prossimo anno sono ormai già approntate e un nuovo management non potrebbe fare molto ora.
Bisogna aspettare ancora. E come scrissi tempo fa remare contro la New Holland, tifando in cuor nostro per la Juventus. Ma vedendo finalmente la luce.

StileJuve ha detto...

Non sono d'accordo con TUTTO ciò che hai scritto, ma anche sulle cose sulle quali non concordo ti riconosco una capacità di analisi ed una chiarezza di idee davvero invidiabili.
Mi permetto di fare una cosa, se non è possibile fatemi sapere: citando la fonte vorrei incollare sul mio blog www.stilejuve.it questa bella intervista che secondo me merita di essere diffusa. Ripeto, siccome non voglio fare dei torti a qualcuno, se la cosa non è apprezzata fatemi tranquillamente sapere. Grazie

Unknown ha detto...

StileJuve, scherzi?
Tutto quello che io scrivo sul blog è riportabile ovunque.
CI mancherebbe.
Non ho nulla da nascondere io.
Fai pure, anche se non la pensi come me.
Criticami pure se devi.
Meglio una critica costruttiva che 100 complimenti falsi.
Ricordalo.
Un abbraccio zebrato e a presto.

Anonimo ha detto...

x Franz:
attento a come scrivi. Non vorrei che adesso sia tu a diventare la prossima vittima del giochino "Anche lui è Yannick75?"

X LOX:
OTTIMO INTERVENTO. La Juventus avrebbe bisogno di più tifosi come te. Quelli che guardano alla sostanza e sanno riconoscere la centralità del problema.


Yannick75

StileJuve (Stefano) ha detto...

Intanto ti ringrazio tantissimo per l'immediato assenso, credimi, per me è un onore!
Non sono del tutto d'accordo sul fatto che non esista un progetto: con tante ingenuità e tentennamenti, ma secondo me c'è.
L'idea di non sperperare denaro, di costruire una squadra con molte risorse interne, il nuovo stadio, il famoso "calcio sostenibile" di cui parla Jhon Elkann.
E' vero: troppi tentennamenti, troppe indecisioni, tipiche di una società inesperta e più debole rispetto al passato, ma lo preferisco rispetto allo spendere i miliardi di Moratti, o fare una squadra marketing alla Berlusconi.
Per questo mi sento di dare ancora fiducia all'attuale dirigenza.
Ed anch'io ritengo che Ranieri abbia si la sua parte, ma non tutte le colpe.
Grazie per l'attenzione e scusa la lunghezza.
Se vuoi non pubblicare il commento, era solo per ringraziarti.

Anonimo ha detto...

LOX concordo...mi faccio ibernare, svegliatemi a...giugno 2010
Beppe UK

Anonimo ha detto...

Insomma, per farla breve ho capito che:
1) oltre ad accettare la serie B, abbiamo fatto un patto di sindacato con gli intertristi per non rompergli le scatole per altri 5 anni dopo il ritorno in serie A.....
2) Ha ragione Lox: "Anche nell’ipotesi, che arrivasse un allenatore vero, le cose non cambierebbero di molto. Il pesce puzza dalla testa, e anche il più bravo allenatore in una società di inetti poco può fare (vedi Lippi all’Inter)".
Aspettando tempi migliori (cioè lo stadio nuovo [lo ripeterò sempre])... facciamoci coraggio...
Addà passà a nuttata !!!!
Bob72

Giulio Gori ha detto...

Bell'analisi. Non la condivido per nulla, ma ti devo dare atto che codesto è un bel modo di parlare di calcio: è la grande differenza che c'è tra argomentare con intelligenza e sfogare frustrazioni.

Sarò un po' lungo, ma la carne al fuoco è tanta. Chi non gradisce non è obbligato a leggere, non l'ho mai preteso.
- La Juventus di quest'anno non ha nulla a che vedere con quella di Maifredi. Allora si parlava di calcio Champagne, ma in realtà era una squadra senza gioco, con un Baggio fuori ruolo e con una difesa statica e inaffidabile. La Juve di oggi (ultimo mese a parte) si è retta su una difesa solida, sull'estremizzazione del fuorigioco, su reparti cortissimi e su una grande aggressività. Insomma, ha (aveva) un'identità molto precisa. E si sono viste anche parecchie partite giocate davvero bene (su tutte, quella contro il Milan, le due contro la Roma, la prima contro l'Udinese e quella al Bernabeu).
- Gli infortuni, non si può negarlo, hanno condizionato molto la stagione. Ma ancora di più, sono state le ricadute a creare problemi. I casi di Zanetti, Camoranesi, Buffon, Salihamidzic, Poulsen ne sono l'esempio. E quando si parla di ricadute la responsabilità maggiore non va ai preparatori, ma allo staff medico.
- L'infortunio (stavolta casuale e sfortunato) di Sissoko ha condizionato moltissimo il finale di stagione. Chi ha visto il 4-2 al Milan non può non aver capito che la forza di questa Juve più che sull'articolazione del possesso di palla si basa sulla rottura del gioco altrui e sul recupero di palloni a centrocampo. L'assenza di Sissoko è stata purtroppo decisiva.
- Al Milan, quando è mancato Kaka, hanno fatto 6 punti in 7 partite. Addirittura 4 (!) sconfitte consecutive (Bologna, Palermo, Juve, Inter). Eppure non si sono fatti drammi, a differenza di quanto successo in bianconero o a Roma, dopo al massimo due sconfitte consecutive. La superiorità della Juve e del Milan rispetto a tutti gli altri (soprattutto su Inter e Roma) si è sempre basata anche sulla capacità dell'ambiente intero di saper gestire le crisi con pacatezza, senza fare drammi. In questo caso la Juve è mancata proprio in questo.
- La responsabilità è anzitutto di alcuni giornali (soprattutto di uno, sul quale tu, meritoriamente, segnalasti i pericoli legati al cambio del direttore), a una certa impazienza dei tifosi, alle bizze di un paio di senatori e alla latitanza della proprietà (che non interviene mai e quando lo fa crea solo danni). Riguardo alla dirigenza, le ho riconosciuto il merito di aver fatto quadrato su Ranieri per mesi, come deve fare ogni società seria, ma le ultime vicende legate a cene inopportunamente pubblicizzate, hanno dimostrato una tenuta tutt'altro che impeccabile.
- Riguardo al mercato di queste ultime due estati, sai come la penso. Lo stesso Deschamps ha riconosciuto che la sua idea di comprare solo un paio di campioni era sbagliata. La dirigenza ha fatto bene a comprare parecchi giocatori di buon livello per creare un organico solido. E' dalle fondamenta che si comincia. Certo, non si possono negare gli errori (gravi) compiuti: Almiron, Poulsen e Criscito su tutti.
- Tu dici che il progetto non c'è. Io penso invece che ci fosse. Ora nutro dei dubbi anch'io, ma solo perché un programma dev'essere necessariamente legato a un allenatore. E qui si arriva al dunque: senza dubbio c'è bisogno di aumentare la qualità del centrocampo, in vista soprattutto dell'addio di Nedved. Con Ranieri in panchina, mi sarebbe stato facile giocare al "faccio per un giorno il mestiere di Alessio Secco". Ma ora per scegliere tra un esterno, un trequartista, un regista, o anche un paio tra questi, bisogna prima sapere che modulo adotteremo l'anno prossimo.
Riguardo alla difesa, il ritorno di Cannavaro non mi entusiasma, ma il panorama offre davvero poco. All'estero, qualunque difensore appena decente costa uno sproposito. In Italia non c'è molto. Criscito per non far danni gioca ormai a centrocampo; Bovo non ha fatto il salto di qualità che mi aspettavo; Bocchetti è ancora troppo giovane per capire davvero di che pasta è fatto; Zapata è un brocco che ha buone quotazioni solo grazie al marketing televisivo di Pasqualin...
In merito al ruolo di terzino sinistro, non c'è dubbio che Molinaro non rappresenti l'incarnazione del sogno di uno juventino. Ma occhio a non fare papocchi. In difesa deve giocare un difensore. Niente ali adattate, con le loro marcature ballerine. Almeno Molinaro, sarà scarpone quanto si vuole, ma sa difendere come si deve.
- Tornando al progetto: se una squadra è arrivata fino a un mese e mezzo dalla fine a lottare per lo scudetto, nonostante una quantità di infortuni straordinaria, nonostante un allenatore mai gradito del tutto dalla piazza, credo che non si dovrebbe parlare di "rifondazioni". Serve poco per fare il salto di qualità. Uno due giocatori di spessore internazionale e giovani, giovani, giovani. Il Barcellona ha battuto il Real 6-2 con 6 ragazzi del vivaio (Valdes, Puyol, Piqué, Xavi, Iniesta e Messi). Certo, ci vuole oculatezza: quando sento parlare di D'Agostino o di Asamoah, quando accanto a loro gioca un fenomeno come Inler, mi prende lo sconforto. Ma per tirar su una nuova generazione di fenomeni ci vuole anche tanta pazienza. Da parte di tutti!

Anonimo ha detto...

Che sfigati.......

invece di scendere in piazza a protestare...e fare casino per mandare via questa dirigenza PASSATE IL TEMPO A SCRIVERE SUI BLOG.....

STILE JUVE SNOB ?

Anonimo ha detto...

per lox. dal tuo intervento si evince che sei disperatamente interista

scarsetti provella ha detto...

a chi ci dice che sfigati,vorrei suggerirgli di non dirlo piu' non fosse altro perche l'inter fc puo' denunciarci per '' USURPAZIONE DI TITOLO'' vai gatto nero,,,vai.......

Anonimo ha detto...

A quanto pare di orecchie di mercante e di verginelle isteriche cominciamo anche noi ad averne buoni esemplari :)

Yannick75

Anonimo ha detto...

Pensa alla tua Juve .sul resto non ci prendi molto ...
Non é che ci prendi molto anche con la juve ..ma per lo meno un po di piu´ ci azzecchi !

Non ti fai mai i ca.... tuoi ? poi ti lamenti se gli altri ti prendono di mira.....
Fanno bene !

Anonimo ha detto...

E' convinto che ce l'abbia con lui pure quando mi rivolgo ai compagni di fede :D

Oltre la sindrome da accerchiamento.


Yannick75

Anonimo ha detto...

Vai a cercarti la risposta....nel posto esatto !

Anonimo ha detto...

Secondo me questa Juve manca soltanto di continuita'....quella sensazione che quando la squadra scende in campo la fa' da padrona, come l'inter ora, o le "juvi" di capello e lippi. E la sicurezza, il padroneggiare la partita, la CONTINUITA' sono date da tanti fattori che voi tutti avete elencato.
La squadra, i giocatori senza dubbio. Prendete ad esempio un Quagliarella: in una partita fa un gol spettacolare e gioca bene, poi per cinque partite non tocca palla. Di questi giocatori ne e' piena la serie A, guardare Mascara per credere.. 2 giornate da maradona con reti stupende poi nulla piu'..solo sconfitte. Questo distingue i campioni da i giocatori normali di serie A: la CONTINUITA'.
Perche' un Ibra o un Maicon ti sbagliano forse una partita ogni dieci. Scendono in campo con sicurezza, sanno quello che vogliono. E' importante la fisicita', quella si, preparazione atletica, infortuni, ma e' piu' importante la testa.. la testa dovra' cambiare per tornare a vincere qualcosa. La testa da concentrazione e forze in piu'. Senza la giusta testa non ci sara' mai giusta concentrazione e continuita'.

Sulla testa dei giocatori influiscono tantissimi aspetti, tutta la situazione intorno..societa' tifosi, allenatore, mentalita' ecc..
Il real di Figo zidane ronaldo raul ecc era un accozzaglia di grandi giocatori senza testa.. tanto per farvi un esempio..non bastano grandi giocatori.. ma anche una squadra di giovani, come una di campioni, necessita la giusta "testa" e il giusto ambiente attorno.
Insomma, la psicologia e' troppo importante, anche per il calcio ovviamente. Vedete Santon e Balotelli..giovani inesperti inseriti in una Inter di ADESSO con la giusta mentalita' e testa, e la squadra ne trae beneficio, anche se non sono due campioni famosi.
Dovremo avere pazienza..la squadra va migliorata in tutto, da allenatore a molti giocatori..pero' ripeto fino ad annoiarvi che ci serve di piu' la giusta testa, concentrazione, mentalita', gruppo, unione di intenti, continuita'.

Da uno juventino sfegatato, grazie per il tuo bel blog, un saluto Alessio