Lettera da uno juventino : restituiteci il tricolore 2006
Cari e valorosi amici dell’Inter, mamma mia che squadrone avete costruito. Non è solo che state triturando il campionato, c’è che rischiate di vincerne altri due o tre di fila. Già l’anno scorso avevate stravinto, ma quella volta non c’era la Juve e il Milan s’era preso un anno sabbatico. Quest’anno avete di fronte una Roma bella ma povera, e comunque le partite le vincete tutte come se passeggiaste. Né vi fanno un baffo gli infortuni di pezzi da novanta come Vieira, Stankovic o magari Crespo. Nessuno si ricorda la vostra formazione tipo perché di talenti ne avete tanti da risultare intercambiabili. Bravo Moratti junior, che a costruire questa squadra negli anni s’è svenato quanto uno che si fosse comprato Hollywood ; bravissimo Roberto Mancini, che ha creato una identità di gioco e di meccanismi lì dove avevano fallito in tanti; straordinari mille vostri campioni, e peccato che nessuno di loro sia italiano. Per rianimare il torneo, occorrerebbe che voi poteste schierare un’Inter A e un’Inter B. Altrimenti, lo ripeto, di tornei ne vincerete ancora un bel po’. Dopo la grande Inter degli anni Sessanta ci sarà forse una grande Inter degli ultimi anni Novanta e inizio nuovo Millennio. E’ possibile. Adesso che siete certi della vostra forza, adesso che avete riassaporato il sapore della vittoria dopo quasi vent’anni di digiuno, adesso che avete l’orgoglio delle tantissime vittorie inanellate in due tornei successivi, adesso è tempo che ricusiate e rinunciate allo scudetto di cartone che avevano cucito sulle vostre maglie i frizzanti giudici dell’estate 2006. Voi che avete la storia che avete, voi che siete la squadra dove hanno giocato Peppin Meazza e Luisito Suarez, voi che siete la squadra stratosferica che sta triturando il torneo, non potete sentire come vostro il 14° scudetto, quello che voi non avevate visto né da vicino né da lontano. Quello che vi è stato graziosamente donato dopo che eravate arrivati terzi in campionato, dietro il Milan e a ben 17 punti dalla Juve campione. Lasciamo perdere che quello sia lo scudetto dell’ “onestà”, parola da lasciare ai babbei. In un business brutale e clamoroso come quello del calcio, la parola “onestà” meno la si usa e meglio è. Di peccatucci, non solo veniali, voi ne avevate parecchi. Passaporti di giocatori riaggiustati, gli sgherri della Telecom messi sulle orme di De Santis (Inter assolta per amnistia, non per non aver compiuto il fatto) e di Christian Vieri (che vi chiede milioni di euro di risarcimento), bilanci taroccati per alleviare le paurose perdite di bilancio. Per carità, sciocchezze, siamo uomini di mondo e sappiamo come va il mondo. E purchè non si usi a sproposito la parola “onestà”.Capisco il momento di confusione emotiva in cui quel 14° scudetto ve lo siete intascato. Era come di uno che avesse corteggiato per anni la donna più bella del mondo, e quella sempre gli aveva detto di no, e finchè i giudici e i poliziotti non la costringono a forza nel suo letto, e a quel punto lui non ce la fa a resistere: non ce la fa a rinunciare di palpeggiare le bellezze che aveva sempre ambito e che si ritrova a portata di mano. Fossi stato Moratti junior non ci sarei andato a prendere quella coppa di latta, quella coppa che spettava senza ombra di dubbio alla squadra che ha portato otto titolari su undici nella partita finale del mondiale 2006. Quella coppa l’avete presa, ebbene adesso buttatela nella mondezza. Non ne avete alcun bisogno. Non vi da nessuna gloria. Non è una vostra vittoria, e in fatto di vittorie nello sport non si può barare a differenza che in politica e in guerra. Di coppe e di medaglie ne accumulerete tante negli anni a venire. Come potreste mettere le vittorie dell’anno scorso e quelle di quest’anno e le altre future accanto a una vittoria che non avete mai conquistato? E’ vero che Carl Lewis se la prese la medaglia d’oro di quei 100 metri olimpici dov’era arrivato a cinque metri di distanza dal “dopato” Ben Johnson ( Lewis, tanto per parlare di “onesti”, sarebbe stato beccato in flagrante doping qualche tempo dopo).
Solo che voi non eravate arrivati a cinque metri di distanza, bensì a quaranta, e voi lo sapete benissimo che Buffon, Cannavaro, Vieira, Emerson, Ibrahimovic non erano affatto “dopati”. Erano solo i più forti in quel momento. Esattamente come voi siete i più forti in questo momento, e nessuno di noi che ha un’altra squadra nel cuore su questo ci mette becco. Sono di quelli che stravedevano per la Grande Inter e per le sue vittorie. Vi auguro di essere all’altezza di quella squadra leggendaria.
Giampiero Mughini
1 commento:
mah, ibra di sicuro ha portato un plusvalore tecnico alla squadra, ma ci sono dei giocatori dell'inter che corrono di più e giocano meglio adesso che sono quasi a fine carriera che non un po' di anni fa (vedi zanetti, ad esempio). non vorrei che, come per l'inter di herrera (vedi dossier del times -non la gazzetta, il times-), tra qualche anno si sollevino dubbi anche su questa inter. io già adesso ne ho...
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