venerdì 5 settembre 2008

Coraggio Stefano



Lastampa.it
In Italia ci sono 5500 persone affette da Sla (una ogni 50 mila ogni anno), la sclerosi laterale amiotrofica, quella terribile malattia degenerativa e progressiva che colpisce il sistema nervoso e porta alla paralisi. Un male che nel mondo del calcio è tristemente conosciuto per il numero di vittime (già 15) che ha mietuto e le cui cause sono ancora scientificamente ignote.

Ieri sera sul nuovo canale SkySport 24 si è parlato di Sla, conosciuta anche come Morbo di Lou Gehrig, dal nome del giocatore americano di baseball che per primo ne fu colpito. La tv satellitare l’ha fatto con la toccante testimonianza di Stefano Borgonovo, 44 anni, ex centravanti della Fiorentina di Roberto Baggio e del Milan di Arrigo Sacchi. Nel 2005 Borgonovo ha scoperto la malattia, che ora è in uno stadio molto avanzato. Adesso è immobilizzato e comunica, come faceva Pier Giorgio Welby, attraverso un computer che traduce in parole elettroniche un movimento degli occhi o un impalpabile battito di palpebre. Lotta con lo stesso coraggio con cui una volta si buttava su un pallone vagante in area di rigore per cercare il gol.

Stefano è stato a lungo all’ospedale Niguarda dove c’è un centro all’avanguardia per la cura della Sla. Duemila metri quadrati con tutti i macchinari più sofisticati e un’equipe medica di prim’ordine, con 25 posti letto per i degenti e 4 per il day-hospital. A creare questo reparto in cui si cerca di alleviare le terribili sofferenze dei malati, è stato l’oncologo Stefano Melazzini, presidente dell’Aisla (sito internet www.aisla.it), anch’egli affetto dallo stesso male. Melazzini ha segnalato la presenza di Borgonovo al Nemo di Niguarda a Massimo Mauro, che con Luca Vialli ha creato una fondazione per la raccolta di fondi contro la Sla. Mauro ha incontrato l’ex giocatore, l’ha convinto a diventare testimonial della lotta alla malattia, ha soprattutto trovato un uomo coraggioso, lucido, pronto a collaborare e per nulla disposto a firmare la resa.
Stefano non pensa all’eutanasia, anzi, vuole restare in campo per contribuire a incrementare la ricerca e reperire fondi per macchinari che sono molto costosi.

Attraverso il computer che gli permette di comunicare con la moglie e i quattro figli, ha potuto rispondere alle domande che Mauro gli ha posto incontrandolo mercoledì nella sua abitazione milanese. Stefano vi ritorna quando le sofferenze gli concedono tregua e le cure diventano meno martellanti. Parole mai scandite dalla disperazione e che in taluni momenti si sono trasformate perfino in un inno alla vita. Ha scagionato il calcio: «Io tornerei in campo, non è provato in nessun modo che giocare a pallone possa causare la Sla. Continuerò a dare il mio contributo, perché si riesca a trovare una cura». Mai lontano dalla quotidianità, segue con partecipazione le vicende del mondo che sta fuori dalla sua finestra. L’ha colpito il dramma di Pessotto: «La vita non si getta mai via. Sono contento che ora stia bene. Non bisogna distruggere il bene più prezioso che abbiamo». L’8 ottobre Milan e Fiorentina giocheranno una partita il cui incasso sarà interamente devoluto alla neonata fondazione «Stefano Borgonovo». Un gesto che gli è piaciuto: «Ringrazio Galliani e Della Valle, con questa iniziativa mi hanno reso felice». Borgonovo sarebbe ancor più contento se la A e la B devolvessero una percentuale dell’incasso di una giornata di campionato all’Aisla. Una proposta che Massimo Mauro ha fatto anche sua e che spera di poter trasformare presto in realtà.

14 commenti:

Gerardo ha detto...

niente mi toglie dalla testa che è colpa delle porcherie che prendevano a quei tempi, povera stella.

Anonimo ha detto...

grazie per aver riportato questa intervista che chi come me non ha Sky se l'e' persa.
Grande Borgnonovo che per noi a Como e' stato una vera stella, ma grazie di piu' per la testimonianza che ci sta dando che lo rende un vero campione dentro e fuori dal campo.

Amos ha detto...

Belle parole, soprattutto quelle di amore per la vita, anche nelle condizioni in cui si trova adesso. Un esempio a non mollare per tutti. In bocca al lupo borgonovo.

Anonimo ha detto...

io penso che queste porcherie continuino ancora oggi a prenderle. nn c'è bisogno di usare farmaci illeciti: già quelli leciti (che quindi non costituiscono doping) tipo gli antinfiammatori (molto usati, soprattutto per i traumi che si subiscono nelle diverse partite), possono creare danni. ad esempio possono causare effetti collaterali indesiderati su alcuni soggetti, come scritto sulle famose indicazioni. quindi, alla maggior parte di chi lo utilizza non fa niente, ma su qualcun altro invece procura danni.

Anonimo ha detto...

Quando l'ho saputo ci sono rimasto malissimo.
Ero un ragazzino quando Galeone lo volle a tutti i costi al Pescara, in uno degli ultimi campionati di serie A dei biancazzurri.
Ricordo la partita in casa col Torino: sotto di 2 goal dopo le reti di Scifo e Aguilera, negli ultimi 2 minuti della gara la doppietta di Borgonovo fece impazzire lo stadio.

Forza Stefano.


P.S.:...amico milanista...gli effetti collaterali sono scritte anche sul Vivin C...evitiamo di scendere nel patetico.

Anonimo ha detto...

Mi auguro per lui che riesca a vivere la vita che gli rimane in modo sereno e senza rimpianti .

Sono malattie terribili che ti condannano a vivere , non a morire .

Un abbraccio a una persona che soffre ...

Alberto 72

Anonimo ha detto...

mi ha sorpreso la sua grinta e la sua determinazione nel voler trovare a tutti i costi una cura. spero vivamente che sia la prima persona a guarire da questa terribile malattia che troppe persone, atleti e non, ha fatto e continua a far soffrire.

Udin ha detto...

Ciao,complimenti per il sito.

L'admin del sito http://vivaudinese.blogspot.com

Anonimo ha detto...

sembra che la malattia non c'entri col doping, infatti non esistono praticamente casi nel ciclismo, dove il doping, ahimé, è di casa. Piuttosto gli esperti puntano il dito sui microtraumi continui a testa e articolazioni e sull'uso eccessivo di antinfiammatori. ad oggi xò rimane una malattia con eziopatogenesi ignota.

Anonimo ha detto...

...quest'ultimo anonimo chi sarà mai? :D

Ho 2 domande per te:
1) chi sono gli esperti cui fai riferimento?
2) perchè ti preoccupa tanto se il caso Borgonovo c'entri o meno col doping?

francesco86 ha detto...

ciao yannik75, e ciao a tutti i lettori del blog di stefano... mi scuso per aver commentato il blog anonimo, ma fino a oggi ancora non possiedevo un accont google.
come vedete l'ho appena fatto...
per prima cosa voglio complimentarmi con stefano discreti e con te per i vostri blog che seguo da parecchio tempo visto che solo ed esclusivamente sul web da 2 anni a questa parte leggo le notizie riguardanti la mia juve ( se non si è capito sono un fan bianconero da sempre e tutta la mia famiglia è juventina)
e ora rispondo alle tue domande:
gli esperti a cui faccio riferimento sono gli studiosi della "Mount Sinai School of Medicine" di new york che hanno pubblicato una serie di trattati in merito all'argomento SLA e recentemente hanno identificato 3 proteine che permetterebbero la diagnosi della malattia (che ad oggi ripeto è ad eziopatogenesi ( analisi del processo di insorgenza di una patologia ) sconosciuta.
alla seconda domanda rispondo dicendoti che non mi interessa se il caso di Borgonovo centri o meno col doping, volevo solo fare un po' di chiarezza sull'argomento facendo riferimento a documenti pubblicati su riviste scientifiche...
Buona giornata a tutti
francesco86

Anonimo ha detto...

concordo con francesco86, anch'io ho sentito parlare della possibilità che lo SLA dipendi da traumi (e mi sembra sia scritto anche nell'articolo su Borgonovo). come anche c'è il sospetto per l'abuso di antinfiammatori (ad esempio il Voltaren, che è micidiale, addirittura vietato in alcuni paesi). tuttavia nn escluderei nemmeno l'ipotesi doping. è vero che nel ciclismo c'è un alto tasso di atleti dopati ma nessun caso di SLA (almeno, io nn ne ho sentiti). è anche vero però che un atleta come Carl Lewis abbia contratto, se nn sbaglio, una patologia simile. e nell'atletica non mi risulta ci siano traumi. certamente lo SLA è ancora un campo inesplorato (è una patologia scioperta di recente), che nn colpisce solo gli atleti. ad esempio, basta leggere l'articolo su Borgonovo, e si scopre che anche il medico che segue il reparto al Niguarda è affetto a sua volta da SLA. e non è un atleta e nn credo abbia abusato di doping...
certo che prima di strumentalizzare, esprimendo giudizi prevenuti e parlare a vanvera sarebbe meglio prima documentarsi come ha fatto ad esempio francesco86

Anonimo ha detto...

Ciao Francesco e grazie per i complimenti...e grazie anche per la risposta.
Fino ad ora non mi sono espresso sull'argomento perchè conoscendolo meno degli esperti in questione avrei solo rischiato di parlare a vanvera.
Io personalmente credo che lo SLA nel calcio sia in ogni modo legato ad una forma di abuso che vada oltre l'utilizzo eccessivo di antinfiammatori, altrimenti non saprei spiegarmi la statistica che lega il mondo del calcio ai casi di SLA; nel mondo del rugby o del football americano (per non parlare di pugilato) gli antinfiammatori vengono utilizzati in modo più massiccio ma le statistiche anche qui sono come nel ciclicmo.
Bisognerebbe capire questo prima di documentarsi a vanvera (non è il tuo caso)...altrimenti si rischiano deduzioni patetiche e fuori luogo forse perchè guidati dalla coda di paglia.

francesco86 ha detto...

ma infatti io non ho detto che la mia è una verità assoluta, ma solo che sono supposiziono dato che ad oggi la scienza non conosce le cause che generano la sclerosi laterale amiotrofica...
quindi ogni ipotesi può essere valida come infondata...
ciao a tutti