martedì 13 novembre 2007

"Ha sparato ad altezza d'uomo"


"Non c'è dubbio che a sparare sia stato il nostro agente. Non c'è dubbio che, dopo un primo colpo sparato in aria, il secondo sia stato esploso con il braccio teso in avanti".
Antonio Manganelli, capo della Polizia, parla della tragica morte di Gabriele Sandri e in un'intervista a Repubblica racconta la verità fin qui ricostruita dalle indagini a Badia al Pino.
"La volante vede da lontano, dalla carreggiata sud, il tafferuglio nell'area di servizio in carreggiata nord - dice Manganelli -.
Nessuno è in grado di capire che sia una rissa tra tifosi. Non ci sono vessilli, non ci sono bandiere, non ci sono slogan. C'è soltanto un gruppo di ragazzi che si picchiano.
L'iniziativa migliore è dell'agente che attiva la sirena: in genere, è sufficiente per convincerli a chiuderla lì. E infatti i ragazzi smettono e si allontanano in fretta. L'altro agente, però, crede di essere testimone di un delitto più grave di una rissa e, da lontano, spara in aria e spara una seconda volta con il braccio teso, in un'azione che ho definito un'imperizia dannosa e pericolosa".

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