Caro Stefano mi permetto, dopo quanto successo domenica in quel maledetto autogril di Asti, di aprire una piccola parentesi, tanto per inquadrare in che mani faziose viva l'informazione italiana.
Premetto che, come mamma, non credo esista un dolore più grande al mondo che la morte del proprio figlio, sia unico, sia fratello di tanti altri. Per questo non voglio entrare nella tragedia capitata alla famiglia di quel ragazzo se non per porre le condoglianze.
E non aggiungo altro per rispetto anche se, i miei timori di domenica, stanno confermando la realtà di oggi ed in tema si potrebbero scrivere saggi completi. Non accetto perà la santificazione del ragazzo morto. Stop.
Aggiungo che sono una tifosa di serie C secondo l'inquadramento del presidente cobolli "c" minuscola proprio come lui.
L'aspetto che più mi ha fatto imbestialire è stata la conduzione dell'avvenimento nelle varie trasmissioni spazzatura televisive, nessuna esclusa. Noi eravamo allo stadio e là non sapevamo nulla. Tanto per iniziare, a notizia appena giunta e senza alcuna certezza dei fatti mi hanno detto che è addirittura uscita la voce che fosse stato il pulman della Juventus ad aver ucciso un tifoso avversario. Accantonata questa cretinata (sarebbe bastato un minimo di ragionamento da parte del giornalista che ha sparato questa idiozia per capire che la squadra era a Torino e giocava in casa!) è stato tutta una ricerca spasmodica di scoop. Disinformazione? NO, assolutamente NO! Qui si è proprio notata la malafede giornalistica italiana, in generale, verso tutto ciò che ruota attorno alla Juve. Nessuno può, senza certezza, dare per scontato alcun avvenimento. Ed invece...
Mi sono imposta, trasgredendo al mio boicottaggio, di guardare più programmi pseudo-sportivi ed ho notato che a tutti i costi dovevano far passare il messaggio che erano stati i tifosi juventini ad aver ucciso. Non importa se qualche testimone dell'accaduto aveva già anticipato la dinamica dei fatti, importa ancor meno se altri dicevano di aver rischiato l'incolumità , perchè inermi ed incalzati da teppisti con volti coperti ed armati di bottiglie rotte e cinghie: per i nostri media gli juventini erano i carnefici e anche davanti ai racconti di chi aveva vissuto quei momenti, mal accettavano l'ipotesi che fossero vittime. E questa ignobile messa in scena è andata avanti fino a tarda serata. Mi si appallottolava il fegato quando certi giornalisti (un nome su tutti Galeazzi, gli altri li abbiamo visti) cercavano di apparire con i volti affranti dal dolore e gli occhi lucidi e prossimi alle lacrime! Quanta ipocrisia! E' un nuovo modo di fare carriera in Italia? Vergogna! Ora pare che la verità sia emersa, triste finchè si vuole ma diversa da quanto cercavano di propinarci i dittatori padroni assoluti dell'informazione italiana.
A proposito non una parola di riguardo per l'autista del pulman, un lavoratore che di domenica si guadagnava da vivere onestamente e, diligentemente, ha cercato di salvare i trasportati e la vettura!! Incidente no vero? Assassino quasi quasi stavano per dirlo!!
Non ritieni che sia alquanto ignobile cambiare le carte in tavola, stravolgere la verità pur di creare odio (caso mai non bastasse quello che già c'è) verso i colori bianconeri?
Ho rivissuto porcopoli, quando, parlatene male, parlatene peggio, inventate, ingrandite, rimpicciolite, incolpate senza prove basta che l'auditel vada alle stelle e le tirature dei giornali triplichino e questo si ottiene solo con un soggetto: la Juve.
I nostri giornalai televisivi (non giornalisti) hanno iniziato nel 2006 a coltivare tutto un sottobosco di falsità , non hanno mai perso occasione per rinverdirlo al punto che ora inizia a dare i suoi frutti sfociando in un "dagli allo juventino"; a loro non rende nulla la risoluzione dei problemi, altrimenti con quali stronzate potrebbero ancora imbrattare le pagine dei loro quotidiani "carta igienica" o i loro salotti (che sono ben altro) televisivi? Non se ne può più.
Ladri, drogati, retrocessi ed ora anche assassini!
Posso dire, o ritieni che sia eccessivo, un sentito grazie a quella disgraziata combinazione di elementi che è il nostro CdA?
Infondo, secondo me, è anche grazie alla loro scelta di NON difendersi e di tenere un basso profilo se adesso da vittime ci fanno diventare colpevoli.
Ti ho rubato un po' del tuo tempo, ma per noi sei un amico di famiglia e nessuno a casa mia si perde mai un tuo articolo! La tua magica penna riesce a dipingere gli stati d'animo più agitati con semplicità disarmante. I miei figli ti qualificano "MITICO". Se lo ritieni opportuno, in un tuo articolo esprimi questi concetti.
GRAZIE, con infinita stima e con l'augurio di continuare sempre così.
Anna MariaCara Anna, ho letto la tua lettera con grande commozione e interesse.
Mi chiedi di scrivere un articolo che possa esprimere i concetti da te espressi?
Credimi, il miglior modo possibile in questo caso è pubblicare la tua lettera che non merita alcuna correzione od aggiunta.
Con affetto,
Stefano
13 commenti:
Abbiamo rivissuto una situazione analoga a quella di Sandri; anche lì le prime notizie erano state faziosamente diffuse con lo scopo di incolpare lo juventino.
Sembra quasi che certa gente stia lì SPERANDO che ci sia la mano dello juventino.
Ricordo che quando morì Sandri ero sul muro di dossierinter.com e lì i soliti squallidi intertristi si sono immediatamante imbattuti in indegne e vergognose accuse contro la Juve e i suoi tifosi.
Riportai alcuni passi di quei messaggi sul mio blog.
http://blog.libero.it/antipiangina/commenti.php?msgid=3598592&id=100828#comments
Dateci un'occhiata. Lo scopo non è alimentare ulterori polemiche, ma semplicemente quello di non dimenticare a che livello siamo giunti.
La Juventus e i suoi tifosi sono nel centro del mirino della carta straccia italiana e delle trasmissioni pseudo sportive romane e milanesi.
Le prime notizie della tragedia sembravano raccontare di un pullman di assassini juventini che senza motivo travolge con bestialità un povero tifoso innocente del Parma che casualmente passava di li.
Poi sono arrivate le testimonianze, l'assalto al pullman,le bottiglie e le lattine lanciate, le cinghiate contro gli juventini e i passamontagna calati sul volto.
Complimenti per la faziosità degli organi di disinformazione italiani!
Ciao Stefano,
è una bellilssima riflessione,
se mi dai l'ok la pubblico anche su Barzainter.(completa della tua risposta)
P.S.: Se vuoi iscriverti al Forum di BarzaInter (ti do anche i diritti di amministratore), così come possono fare tutti i tuoi lettori e scrivere e chiacchierare di qualunque cosa siete più che i BENVENUTI!! Io troa che possa diventare un ottimo punto d'incontro, confronto intelligente e discussione...
Che ne pensi???
Ecco l'indirizzo:
http://barzainter.forumlandia.net/
Un abbraccio bianconero!
Maury
BarzaInter Staff
permesso accordato.
Appena ho tempo passo.
Tralasciando il fatto che ormai noi Juventini siamo come tanti target viventi (l'importante è demoralizzarci, il "come" non è importante), volevo soffermarmi su un altro aspetto della lettera: cioè quello in cui la Signora Anna Maria discuteva circa il valore di alcuni giornalisti televisivi: completamente d'accordo. Ho visto anche io le "lacrime" di alcuni di loro che piangevano, beatificando il novello Padre Pio, ucciso, brutalmente, da un assassino al soldo dei cattivi, che a tempo perso "sputtana" (permettetemi il termine) la domenica per accompagnare un branco di malviventi, armati fino ai denti, che non hanno di meglio da fare. Ormai il livello è veramente basso...
Steano Marra
Come tutti sapete l'Italia è divisa da juventini ed antijuventini. Questa differenza è molto più marcata rispetto a quella tra democristiani e comunisti, cattolici o laici, perché, si sa, in Italia il pallone viene prima di tutto. E, come molti sanno, dato che lo juventino medio è persona garbata e di buona famiglia e non tende ad esagerare nei comportamenti, se ne approfittano. Pensano che possono fare tutto tanto questi non faranno mai niente di epocale. Volevo vedere se avessimo fatto come i tifosi della Lazio che passarono alle minacce se fossero stati (giustamente) retrocessi, altro che Serie B. Noi, alcuni possono pensare purtroppo ma per me è per fortuna, siamo della Juve, non siamo attaccabrighe, siamo gente che ha nel rispetto per se stesso e per gli altri il proprio principio. Purtroppo in Italia, di questi tempi, questo tipo di persone è in minoranza, in forte minoranza aggiungo e per giunta, come juventini, non siamo amici di nessuno. La caccia allo juventino è sempre esistita. Non sono mai riusciti a prenderci, perché la Juve è come l'unicorno o la balena bianca (e non mi riferisco alla DC). Non ci hanno mai preso, ci detestano per questo ed anche perché li abbiamo sempre battuti, però ci guardano con quel senso di "ah, se potessimo essere noi al posto loro". Ora che hanno visto la preda fragile e sanguinante si stanno facendo sotto come tanti pescecani, ma noi non molleremo mai, abbiamo sempre dimostrato che nei momenti di difficoltà ci esaltiamo, come quest'anno.
Alcuni avevano proposto che semmai ci venissero ridati gli scudetti si doveva provvedere a cancellare il nome della Juve dall'albo della Serie B. Secondo me quel nome deve restarci, e deve essere un monito per tutti gli juventini. Ci hanno spediti giù perché si erano stancati di vederci su.
Eppoi sarebbe da spiegare a figli e nipoti di come un gruppo di campioni ha deciso di restare al fianco della sua Signora costretta all'esilio per poi decidere di riportarla lassù, in quel castello e su quel trono che le spetta
Grazie Stefano, appena ho un minuto pubblico!
Condivido in pieno le parole della signora Anna Maria.
Condivido quanto scritto da Anna Maria ed invito tutti i tifosi juventini a ribadire ovunque, su blog, forum ed a voce alta allo stadio:
1) sono nostri i morti dell'Heysel, non hooligans;
2) Sandri ed il parmigiano erano, come dimostrato dai fatti, due delinquenti "della domenica calcistica". Il primo si era "ben" organizzato con altri 7 dei suoi x tendere un agguato a 3 o 4 juevintini fuori le porte di un autogrill con sassi ed altri oggetti e ricordiamo che se non fosse stato x l'intervento di 2 poliziotti che x caso erano presenti dall'altra parte dell'autostrada oggi forse piangeremmo ancora altri juventini morti. Il secondo, idem, agguato ad un pullman di juventini e soprattutto era al rientro dopo un allontamento forzato di 3 anni dagli stadi, x ordine dell'autorità giudiziaria. Insomma due tipi tranquilli....
3) Concordo pienamente anche sulla disinformazione che regna in Italia: i giornalisti sono ormai solo dei giornalai "lecchini" che, in campo calcistico, giocano anch'essi a "DAGLI AL BIANCONERO (anche se solo starnutisce)". Pertanto, invito tutti a partecipare al V-Day2 di Beppe Grillo.
Pertanto, urliamo con forza: BASTA, CI AVETE NAUSEATO CON I VOSTRI ATTEGGIAMENTI PREVENUTI, NOI SIAMO QUELLI CHE VOGLIONO SOLO TIFARE PER LA JUVE ORA E PER SEMPRE, NON CI INTERESSA DELI ALTRI CHE SON LIBERI DI TIFARE PER CHI GLI PARE, NOI SIAMO SPORTIVI, GLI ALTRI PAR PROPRIO DI NO.
Roberto
Cara Anna Maria questo modo di fare giornalismo è offensivo non solo nei confronti di noi Juventini di tutto il mondo ma sopratutto nei confronti di quel ragazzo, forse venuto su proprio forgiato da quelle trasmissioni antijuventine e da quei opinionisti che non sanno mai quanto fanno del male al prossimo.
Loro sono i veri colpevoli.
Ci sono tanti modi di uccidere una persona, diceva Oscar Wilde ma quello con la lingua è il peggiore.
Se questi pseudo-giornalisti al soldo dei potenti avessero letto la Ballata del carcere di Reading....
mario bani
La credibilità del giornalismo è morta tempo fa. Ormai si punta solo allo 'scoop' (o 'sguub' alla Biscardi). La verità costa fatica cercarla e poi non si è neanche sicuri che si riesca a vendere. Quindi meglio cavalcare l'onda della notizia, forti di un tesserino di un Ordine o dell'etichetta di opinionista ma non dimentichiamoci che a dargli retta si finisce solo per dargli importanza e notorietà. Nel mondo dei media invece dettano legge i numeri (di copie vendute o di share) quindi credo che la miglior tattica contro costoro sia semplicemente IGNORARLI!
pienamente d'accordo con quanto scritto da CHIT.
mario bani
una riflessione talmente vera che ti deprime.
Ciao Stefano, sei un big.
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