lunedì 7 luglio 2008

"Ma quali schede svizzere!!!!"



Una furia. Eh sì, l’ex arbitro internazionale di Arezzo Paolo Bertini spara a zero:
«Sono stato dismesso dall’Aia, da Gussoni, per normale avvicendamento. Ma vi rendete conto? Vogliono far passare per cosa seria una motivazione che è una barzelletta. Un arbitro può essere dismesso per motivi tecnici. Ebbene, prima che venisse fuori l’intera vicenda il mio comportamento e il mio rendimento erano esemplari. Per cui l’Associazione Italiana Arbitri poteva punirmi per motivi disciplinari ma soltanto al termine del processo in corso, se dovessi risultare colpevole. Così è una carognata bella e buona. Per cui, d’accordo con il mio avvocato, ho deciso di denunciare Gussoni e l’Aia che si sono comportati molto peggio della giustizia sportiva. Ce l’ho con loro, ce l’ho con la Federazione, ce l’ho con chi mi vuole cucire addosso reati che non mai commesso».
A PROPOSITO di giustizia sportiva Paolo Bertini ricorda che è stato assolto dall’accusa di frode mentre c’è un giudizio in corso per quanto riguarda le schede svizzere. Già, le schede svizzere sono, forse, il peso più grosso che grava sulla testa dell’ex arbitro di Arezzo, nonché di Paparesta e Pieri.
E qui Bertini parte di nuovo all’attacco: «Secondo gli inquirenti Luciano Moggi avrebbe posseduto un centinaio di queste schede da cui risulta qualche telefonata con Arezzo. Telefonata che è stata associata al mio nome. Punto primo: io non ho mai posseduto quelle schede e di conseguenza non ho mai parlato con Moggi. Punto secondo: nessun giudice, finora, è stato in grado di dimostrare il contrario. Fra l’altro se avessi parlato con Moggi dovevano accusarmi di illecito sportivo, invece sono stato incriminato per violazione dell’articolo 1, ovvero per comportamento scorretto. Un’accusa che mi fa cadere le braccia dal momento che agli arbitri non era vietato parlare con i dirigenti. Tanto è vero che Collina, intercettato in colloqui con Galliani e Meani del Milan, non solo non è stato rinviato a giudizio ma è stato nominato designatore arbitrale. La giustizia è uguale per tutti?
Macchè, è vero l’esatto contrario».
Però anche la procura di Napoli contesta a Bertini il reato di associazione a delinquere finalizzato alla frode sportiva, nell’ambito dell’inchiesta penale su Calciopoli.E qui l’ex arbitro aretino sputa tutto il veleno che è stato costretto a ingoiare in questi due anni: «Io mi domando: ci sono in Calciopoli partite comprate e vendute? No, assolutamente. E ancora: cosa c’entro io con le schede svizzere? Nulla. E infine: c’è una sola intercettazione telefonica in cui io pronuncio qualche frase compromettente? Neanche per sogno. Per esempio con i designatori Bergamo e Pairetto parlavo spessissimo e non c’è una parola che non sia corretta. Posso avere commesso, questo sì, errori tecnici. Un errore clamoroso, ad esempio, lo feci in Perugia-Inter danneggiando pesantemente la squadra nerazzurra. Faccio presente che la partita fu giocata a gennaio e da quel momento a fine stagione arbitrai solo due volte. Siccome ero diventato da poco arbitro internazionale non credevo che fosse applicata nei miei confronti una censura tecnica così pesante. Ciò sta a dimostrare, appunto, che non ero un privilegiato».
PAOLO BERTINI è un uomo che si sente travolto da un mare di ingiustizie: «C’è stato in questi giorni un patteggiamento fra Paparesta padre e figlio e la Juventus. Ebbene, io e il mio avvocato, assaliti da dubbi legittimi, abbiamo chiesto di vedere quegli atti e non ce li hanno fatti vedere. Le sembra giusto, le sembra corretto? Vede, mi vogliono distruggere ma io che al calcio ho dato tanto nel calcio voglio restare. Magari come dirigente di una squadra oppure in seno all’Aia. Ovviamente quando l’Aia si sarà liberata di personaggi come Gussoni e compagni. Sa perché vorrei restare dentro il calcio? Anche e soprattutto per avere un peso decisionale ed evitare che certe atroci ingiustizie non abbiano a ripetersi. Tutti finora hanno parlato, scritto, sentenziato. Adesso tocca a me. E non avrò riguardo per nessuno, proprio come hanno fatto gli altri con il sottoscritto».

7 commenti:

Gerardo ha detto...

avevamo ancora dubbi sulla buffonata di 2 anni fa? è solo servita a far festeggiare il centenario a quei pezzenti senza il ridicolo che è loro consuetudine, ma sono riusciti lo stesso a nn vincere niente di valore se nn 3 scudetti regalati dagli arbitri.
Cmq nn dimentichiamo ke la juve è stata partecipe dello sciempio, lei e Monnezzemolo.
tremate ke nonostante una dirigenza ridicola e fatta di burattini stiamo tornando grandi. la juve è sempre la juve, ha un non so kè dentro ke la rende grande sempre e comunque.

Anonimo ha detto...

Tutto l'appoggio al Sig. Bertini, come arbitro e come uomo,uno con coraggio che va' contro i veri mafiosi del calcio...complimenti!

Anonimo ha detto...

Solo la nostra attuale dirigenza, avallata da Mr. Boniperti, si ostina a dar credito al siparietto calciopoli. Dobbiamo aspettare ancora molto per ottenere la verità????

Anonimo ha detto...

è notizia di oggi il ricorso al rito abbreviato presentato da Giraudo. ho l'impressione che tutti i coinvolti nella più grande montatura mediatica stiano capendo che non c'è nulla da fare perchè dopo le sentenze sportive anche quelle ordinarie sono già state scritte da tempo. Anche se non condivido queste scelte penso che qualcuno stia cercando di ottenere il massimo dello sconto per uscirne da questa storiaccia tutta italiana, pardon, Morattiana-Montezemoliana.

Anonimo ha detto...

Pezzo dopo pezzo , tassello su tassello nonostante il silenzio dei media sta emergendo tutta la inconsistenza probatoria di Farsopoli , la piu' grande meschinistà della storia dello sport italiano . Bertini dice quello che tutti noi juventini veri sapevamo dalla prima ora . Basta buffonate . Ridateci gli scudetti e consegnate la Juve ad Andrea Agnelli . Boniperti festeggia 80 anni , io per la mia età ricordo la Juve di Brady , quella di Platini e quella di Galia , Favero e Aleneinikov . Grazie per il passato , ma per favore non si permetta piu' di spargere veleno sui 12 anni piu' favolosi del secolo bianconero , per puro odio nei confronti di chi dopo 9 anni di carestie e fallimenti ha riportato la Juve sul tetto del mondo . Speriamo che Secco , Blanc e Badoglio Gigli non facciano piu' danni di quanti ne hanno fatti in questi ultimi 2 . FORZA JUVE PER SEMPRE , UNA MAGLIA , UNA CORAZZA . BIANCONERI DENTRO .

alberto 72

Anonimo ha detto...

La richiesta di rito abbreviato è tutt'altro che una resa o un'implicita ammissione, soprattutto in questo caso. Per i reati ipotizzati, infatti, i termini di prescrizione sono brevi, quindi facilmente raggiungibili, visti i tempi della giustizia italiana in generale e del tribunale di Napoli in particolare. Perciò, richiedendo il rito abbreviato si otterrebbe uno sconto di pena in caso di condanna, ma mi sembra poca cosa rispetto alla possiblità di uscirne indenni data dalla prescrizione. Evidentemente Giraudo e gli altri si sentono innocenti e sono convinti di dimostrare la loro estraneità ai fatti anche senza l'istruttoria dibattimentale (Diego)

Anonimo ha detto...

Tra i tanti protagonisti volontari ed involontari di Calciopoli, colpevoli ed innocenti, ce n’è uno che sta zitto, non protesta, non accusa: aspetta. Aspetta che la giustizia faccia il suo corso e lo riabiliti del tutto. Prima che il destino lo faccia fuori del tutto.

Pasquale Rodomonti da Teramo, già arbitro internazionale, vive infatti con un tumore, Linfoma di Hodgkin, che combatte con grande volontà e serenità anche se lo ritiene frutto di quella maledetta stagione dello scandalo. «Abbassamento del sistema immunitario», diceva la diagnosi. «Un maresciallo aveva trascritto male le intercettazioni, sostituendo il mio nome a un altro... - ha dichiarato Rodomonti al Direttore editoriale dell’Italpress Italo Cucci, in un’intervista che sarà pubblicata integralmente domani sul quotidiano "Il Roma"-. No, adesso non lo dico, lo dirò se sarà necessario...Sta di fatto che mi stanno ammazzando.... Io con lo scandalo di Calciopoli non c’entro niente, e glielo dico -ha dichiarato a Cucci- solo perchè ci tengo alla sua opinione su di me. In questo momento mi sento male da morire: mi hanno massacrato e mi sono ammalato gravemente».

È sereno Rodomonti. «Perchè non ho fatto niente di cui pentirmi, solo qualche gol annullato a volte per errore mio, altre con la collaborazione del guardalinee come in quell’Udinese-Juventus 2-1 del febbraio 2005...Non chiamavo nessuno, io, nè avevo tessere telefoniche esotiche...Mi son sempre fatto i fatti miei e anche oggi non ho nessuno da attaccare...Neanche i marescialli del copia/incolla che mi hanno distrutto la vita...Ah, sì, una telefonata l’ho fatta, a Meani, l’addetto agli arbitri del Milan, una vecchia conoscenza, ma non per chiedere favori...Si parlava di una mia decisione nella partita col Brescia, giudicata esatta dagli esperti. E si è fatto dell’umorismo perchè lui mi ha visto un pò stempiato e mi consigliava l’esperto di trapianti di capelli di Berlusconi...Bè, adesso non c’s trapianto che tenga...». (La Stampa)