Ci mancherebbe altro che ci si mettesse anche la Juve ad aggravare l’isterismo del calcio italiano. E come se non bastassero società come l’Inter o il Palermo di Zamparini a eccellere nel tiro al bersaglio all’allenatore. E tutto questo perché una squadra, di cui era una balla dire che poteva permettersi quest’anno i più alti traguardi, è incappata in due pareggi e una sconfitta. Giù le mani da Claudio Ranieri, forse l'unico acquisto azzeccato nei due anni della Juve post-moggiana. Mi si rizzano i capelli in testa a sentire che tira aria di “cacciarlo”. Ma la conoscete la storia della Juve, di una società dove è accaduto una volta in cento anni che un allenatore non chiudesse il campionato che aveva cominciato. La volta che l’orgogliosissimo (e a me carissimo) Marcello Lippi si dimise dopo una partita in cui il Parma ci aveva fatto a ragù. Leggo e non capisco. Non capisco che cosa esattamente venga rimproverato a Ranieri e da chi. Una contesa di spogliatoio tra lui e i “senatori” bianconeri a cominciare da Alex Del Piero? Ma se c’è uno che a Del Piero ha dato totale fiducia è stato lui, e del resto come poteva essere diversamente dopo quel campionato monstre giocato l’anno scorso dal capitano. Una contesa con Camoranesi?, il giocatore di cui non c’è essere umano al mondo che non dica che è l’elemento di maggior qualità della Juve e lo dice uno che sarebbe pronto a sposarlo se solo lui si decidesse a cambiar sesso. Una contesa con Nedved, e tutto questo perché una volta Nedved è partito dalla panchina, una volta, a 36 anni? Non capisco, non capisco, non capisco. Innanzitutto. È già di per sé barbarico attribuire a un allenatore tutti i meriti o tutti i demeriti degli undici che vanno in campo a battere la palla. Un allenatore conta per il 15 per, massimo per il 20 per cento del rendimento di una squadra.
Giampiero Mughini
10 commenti:
Mi dispiace, ma per una volta non sono per niente d'accordo per tutti i motivi che ci siamo ripetuti in queste settimana. Concordo soltanto su una cosa: Ranieri deve andarsene, ma solo a fine anno, prima, purtroppo, sarebbe un errore.
peccato, per la prima volta sono in totale disaccordo con mughini.
prima o poi doveva capitare, mi sono tolto il pensiero.
Carissimo Giampiero,
sono molto felice del tuo intervento sul blog: sei un tifoso doc di grande cultura, dunque il tuo giudizio e' sempre importante.
Permettimi pero' un'obiezione: sei sicuro di non aver ridotto a poche cosucce banali l'attuale situazione interna della Juve?
Il malcontento dei senatori, gia' espresso neanche tanto velatamente da Trezeguet quest'estate, non mi sembra cosa da poco, soprattutto perche' le scelte di modulo effettuate da Ranieri si sono dimostrate sul campo completamente insufficienti.
Inoltre, sempre per non dimenticare, le due ultime campagne acquisti, in cui Mr Smile ha chiesto nell'ordine Tiago, Andrade e Poulsen, be' mi lasciano e ci lasciano alquanto perplessi.
Vedi, la nostra juventinita' non si mettera' mai in discussione, pero' noi siamo la Juve, non il Siena, abbiamo tradizione di vittorie e capacita' societarie non trascurabili.
Questi, e non faccio nomi, ci stanno affossando lentamente, ritornando a quel decennio in cui Magrin fu considerato l'erede di Michel.
Spero di leggerti presto su queste pagine, cordialmente.
Ogni professionista che si rispetti a fine stagione valuta se i risultati ottenuti valgono la sua riconferma o meno. Così fara Ranieri; per ora, calma, c'è modo e tempo di rifarsi. Certo qualcosa deve cambiare...
Cl@udio
Lorenzo Zecchini ha detto proprio giusto:
"Questi (...) ci stanno affossando, lentamente, ma deciso e sicuro.."
Il cambio dell'allenatore influerà poco.
Il Nemico c'è l'abbiamo in casa.
Cambiare l'allenatore in corsa...si può fare se i risultati con Napoli e R.Madrid fossero deludenti. Lo fece anche Boniperti con l'argentino Carniglia dopo 10 giornate circa e il posto fu preso da Rabitti , allenatore in seconda, portò la Juve al 2°posto in campionato dopo che ci urlavano già serie B,serie B. Senza considerare che la partita decisiva che fini 2-2 in casa con il Cagliari di Giggirriva il rigore di Riva venne fatto tirare due o tre volte perchè non riusciva a pareggiare!!!
E poi Deschamp? non è stato volutamente fatto dimettersi perchè non ci stava a perdere con il La Spezia che doveva salvarsi perchè era nel contratto post-Moggi fatto dalla nuova dirigenza, gli elcani e il mo-ratto???
Ranieri certo non ha tutte le colpe ma pensare al futuro Juve con lui...se ci si accontenta di fare la Mitropa Cup allora va tutto bene!!
mario bani
Lorenzo ha proprio ragione quando dice:
"Questi, e non faccio nomi, ci stanno affossando lentamente, ritornando a quel decennio in cui Magrin fu considerato l'erede di Michel."
io aggiungo che tanto lentamente non è, anzi..
devono avergli raddoppiato il cachet a controJuve per dire una serie di eresie come quelle scritte.
Ieri sera su Sky Sport canale 200 i giornalisti hanno mostrato Alessio Secco a Vinovo, affermando che d'ora in poi seguira' sempre, ripeto sempre, gli allenamenti della squadra.
Mi domando: questo significa che lui, come Blanc, non hanno mai avuto il polso reale della situazione, in primis dello spogliatoio che fa la fortuna o le sfortune delle grandi squadre.
Significa che, oltre a un coach senza attributi, abbiamo dirigenti che fanno il loro lavoro senza un minimo di attaccamento all'azienda che li paga.
Dove erano quando Tuttosport, prima di Juve-Palermo, ha tirato fuori i presunti dissidi tra Ranieri e Del Piero? Loro pensano all'etica, sono superiori, e intanto hanno lasciato che il bubbone esplodesse sul campo coinvolgendo il risultato e le ambizioni della squadra.
Ma che bello, e che sollievo sentire Blanc il lunedì successivo che tranquillizzava i tifosi sul clima interno, mentre dietro c'era il disastro! Io non rimpiango Moggi, ma almeno ridateci dirigenti all'altezza e con un cuore, ripeto cuore, prima di tutto bianconero.
Così diventeremo la barzelletta del calcio italiano, come la Tavolini FC di qualche anno fa.
Credo che gli allenatori debbano primariamente esercitare due doti, in ordine di importanza:
1) saper motivare i propri giocatori; e
2) saper "leggere" le partite in anticipo o, alla peggio, in corso d'opera.
Quando queste due doti sono espresse ai massimi livelli dalla stessa persona abbiamo un grande allenatore: Sacchi, Lippi, Capello, Hiddink, il pur vituperato Mourinho, appartengono a quella categoria.
Con tutto il rispetto per la persona e il professionista, pure di indubbio livello, temo che Ranieri non sia un fuoriclasse ne' come "allenatore di cervelli", ne' come stratega sul campo. La Juventus non merita nulla di meno di un fuoriclasse assoluto.
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