martedì 11 novembre 2008

"Alex scusami"


Giampiero Mughini su Libero.
Caro Alex, le confesso che ho avuto un brivido alla schiena quando il giornalista che la stava intervistando per la puntata di "Controcampo" di domenica sera, le ha rivolto gli auguri di alcuni di noi che seguono a quella trasmissione, e dunque Cristina Chiabotto, Maurizio Mosca e il sottoscritto. Lo so a memoria qual è il suo orgoglio. Lo so che lei non l'ha dimenticato. E difatti lei ha subito ringraziato Cristina, poi Mosca, poi ha fatto una pausa e infine ha pronunciato fuggevolmente il mio nome. So tutto e glielo leggevo nel volto. Lei non me lo perdona, e anche se sono passati almeno otto anni. Era quel periodo sconcertante agli occhi di noi che l'amiamo e l'ammiriamo, un periodo in cui sembrava che tra lei e il gol fosse avvenuto un bisticcio totale e irrimediabile. Un periodo che è durato più di un anno, decine e decine di partite in cui lei non riusciva a metterla dentro.
Dopo l'infortunio
Certo, c'era stato quel terrificante infortunio che l'aveva bloccata per un anno. Certo, ci voleva tempo a recuperare appieno. La Juve di Moggi e Giraudo quel tempo glielo aveva dato tutto. Ma i gol non venivano, e a dirlo oggi sembrerebbe una bestemmia: una bestemmia che lei metta la palla per terra, prenda una breve rincorsa e calci una punizione a quel suo modo diabolico e divino. Ebbene, in quel momento non avveniva nulla di tutto questo. Né punizioni né altro, niente di niente. Come una malia negativa. E una sera io lo dissi con veemenza, che ritenevo che lei non fosse più "un puntero", uno che di mestiere la mette dentro. L'ho detto con forza. Otto anni fa. Otto anni durante i quali lei di gol ne avrà fatti un centinaio e passa, di cui la metà fantastici. Gol di destro e di sinistro e in tutti i modi. E a non dire la meravigliosa e recente cinquina o sestina con cui lei ha celebrato il suo 34° compleanno. Una cinquina di gol ognuno degno della bacheca. Il tiro di punizione allo Zenit di San Pietroburgo, il tiro di prima intenzione a girare al Real a Torino, i due gol immensi al Real in casa loro, la "bomba intelligente" scagliata contro la porta del Chievo. Dio che meraviglia, Alex.
Quella mia affermazione di otto anni fa l'avevo già definita pubblicamente una "inenarrabile porcata". L'abbaglio gigantesco e banalissimo di chi ragionava su di lei ricalcando destini come quelli di Giampiero Boniperti e Sandro Mazzola, due punteri eccezionali che a un certo punto della loro carriera indietreggiarono e si diedero a smistarla la palla anziché pensare a metterla dentro. Aveva ragione lei, pienamente. Lei si reputa "un attaccante", uno che appena aveva la palla subito guarda minacciosamente la porta. Mi sbagliavo io e si sbagliavano tutti quelli che la invitavano a retrocedere di venti metri il suo campo di azione, a organizzare i gol degli altri. Ci siamo sbagliati perché questo è il calcio, un romanzo diverso ogni domenica e noi stavamo raccontando il romanzo di quelle domeniche lì dove lei non la metteva dentro, e oscenamente sottovalutavamo il suo genio: che è di vedere la porta e mirare.
Una bella persona
Più che dirlo pubblicamente d'essermi sbagliato, non posso fare. L'ho detto e scritto più volte, di recente anche in quel libricino scritto a risarcimento della Juve calpestata e offesa nei mesi di Calciopoli. Così come ho detto per ogni dove, quanto di lei a me piaccia la persona ancor prima del campione, e del resto senza la persona che lei è non ci sarebbe il campione trentaquattrenne che è lei. Prima di tutto nella mia ammirazione viene il modo in cui lei si è sposato, senza un solo vip e una sola sgualdrina a tare da codazzo, e bensì solo con i suoi amici più cari. Prima di tutto viene la sua intelligenza che traspare da ogni suo sguardo e parola, quel suo orgoglio che le ha fatto attraversare i momenti più bui, e che sono stati tanti. Di quel suo orgoglio fa parte il fatto che lei non mi perdoni l'affermazione di cui ho detto. La capisco e tutto questo non smuove una foglia della mia ammirazione per lei. Dopo Giampiero Boniperti lei rappresenta la storia, la leggenda e la razza juventina. Perché di questo si tratta, di una razza. Come immaginare altrimenti che una società e una squadra su cui erano state scaraventate delle bombe atomiche faccia quel che voi avete sull'erba del Bernabeu, il campo che aveva fatto da teatro delle gesta di Alfredo Di Stefano e di Zinédine Zidane?
Che capolavori
Grazie, Alex, di avermi smentito così sontuosamente. Grazie Alex di avermi fatto vedere ancora e in abbondanza, capolavori come quelli del suo debutto, la volta che le arrivò una palla dalla destra, la domò al volo "a seguire", prese il tempo sul difensore che la fronteggiava e tirò a girare mirando lassù all'incrocio alla sinistra, a centrare proprio quei venti o trenta centimetri dove non sarebbe arrivato neppure Batman. Di capolavori così in questi ultimi mesi lei ne ha fatti a iosa. Credevo fosse venuto "l'autunno" della sua eccezionale carriera. È venuto difatti, perché all'età non si comanda e 34 anni non possono essere 20 o 22. Solo che è la stagione più straordinaria di tutta intera la sua carriera.
Grazie ancora, Alex.

BRAVO GIAMPIERO.
Giusto chiedere scusa ad un campione immenso come Alessandro Del Piero.
Ma sono tanti coloro che dovrebbero seguire il tuo nobile esempio.
Per lungo, troppo tempo non si è reso Onore ad un campione Unico, che quando smetterà di giocare (speriamo il più tardi possibile) ci mancherà come pochi in passato.
Detto ciò, credo che nemmeno il DelPierista più ottimista di questo mondo avrebbe immaginato un finale di carriera così strepitoso per Alex.

6 commenti:

treze1988 ha detto...

Grandissimo capitano!!! Ankora adesso nn so se è stato meglio il Del Piero del 98 cioè prima dell'infortunio, oppure questo. 1 scelta più ke difficile x me:)

Anonimo ha detto...

Per me il miglior Del Piero resterà sempre quello che va dal gol del 3-2 alla Fiorentina nel 94 fino a prima della finale persa col Real nel 98.

Quello di ora però è più cinico, più freddo, più spietato...perchè al top della maturità.


yannick75

Anonimo ha detto...

Quello che ha scritto Mughini va aldilà di qualsiasi ammenda che spesso molti giornalisti dovrebbero fare in tanti episodi che avvengono nel calcio.
Solamente quelli che possiamo definire uomini sanno riconoscere i propri errori. Errori che va detto come nel caso di Mughini, personali e non dettati da forzature politico/sportive o come avviene quasi sempre oggi da serpi velenose e striscianti ai sogli dei potenti...
Mughini disse una sua personale opinione come avremmo potuto farlo tutti, ma lo fece per troppo amore per Del Piero, per troppa passione per quei colori che da sempre ci affascinano, per troppa voglia di vedere sempre al massimo i propri beniamini..
Molti di noi forse condivisero le sue parole...ma nessuno di noi avrebbe mai voluto offendere DelPiero.

mario bani

marco99 ha detto...

hai ragione.
nei forum tanti tifosi ne chiedevano "la testa" già l'anno scorso quando veniva preferito al sufficente iaquinta.
quindi hai ragione, tanti dovrebbero chiedere scusa, tanti

Claudio Nannetti ha detto...

Grande Mughini, difensore ad ogni costo della storia e del presente della Juventus...molti hanno giudicato male il DelPiero di quel periodo, spero che a breve arrivi il perdono...

Amos ha detto...

Io ho sempre difeso del piero a spada tratta e l'ho sempre considerato, come fa lui stesso, una punta. Non tutti lo hanno fatto, anche tra noi juventini. Le parole di Mughini mi fanno estremo piacere, perchè proprio in queste settimane in cui Del Piero, ancora una volta, risponde a tutti sempre e soltanto con il campo, ho visto troppa gente salire sul carro del vincitore, troppi personaggi di dubbia moralità e coerenza decantarne le lodi dopo averlo aspramente e ingiustamente criticato. Troppo facile farlo adesso ed è per questo che io adoro il nostro capitano che anche in questo momento non si è lasciato sfuggire una sola parola fuori dalle righe. LUI INCARNA IN TUTTO E PER TUTTO LA JUVENTUS, come forse soltanto il compianto gaetano scirea sapeva fare.
E pensare che fino a qualche mese fa c'era chi osava dire che è sopravvalutato, mentre altri giocatori vengono osannati per molto meno (avrete compreso a chi mi riferisco...).